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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 30 dicembre 2009

PIETRO LOMBARDO: VISIONE TOTALE E UNITARIA VERITÀ FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'ultima Udienza Generale del 2009 al teologo Pietro Lombardo, Autore dell'opera "Sentenze", adottata come manuale di teologia per molti secoli.

  Pietro Lombardo "apparteneva ad una famiglia di modeste condizioni" - ha detto il Papa - ed "iniziò i suoi studi a Bologna, poi si recò a Reims, e infine a Parigi. (...) Divenuto sacerdote, fu nominato Vescovo di Parigi nel 1159, un anno prima della sua morte, avvenuta nel 1160".

  "Il grande merito di Pietro Lombardo" - ha spiegato il Pontefice - "è di aver ordinato tutto il materiale" sul pensiero dei "Padri della Chiesa e di altri  scrittori ritenuti autorevoli (...) in un quadro sistematico ed armonioso".

  "Infatti, una delle caratteristiche della teologia è" - ha proseguito il Papa - "organizzare in modo unitario e ordinato il patrimonio della fede" così che "le singole verità della fede si illuminano a vicenda (...) e, in una loro visione totale e unitaria, appare l'armonia del piano di salvezza di Dio e la centralità del Mistero di Cristo".

  "Sull'esempio di Pietro Lombardo, invito" - ha detto Benedetto XVI - "tutti i teologi e i sacerdoti a tenere sempre presente l'intera visione della dottrina cristiana contro gli odierni rischi di frammentazione e di svalutazione di singole verità. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, come pure il Compendio del medesimo Catechismo, ci offrono proprio questo quadro completo della Rivelazione cristiana, da accogliere con fede e con gratitudine. Vorrei incoraggiare perciò i singoli fedeli e le comunità cristiane ad approfittare di questi strumenti per conoscere e approfondire i contenuti della nostra fede".

  "Tra i contributi più importanti offerti da Pietro Lombardo alla storia della teologia" - ha ricordato il Santo Padre - è l'aver colto "l'essenza dei sacramenti: essi sono causa della grazia, hanno la capacità di comunicare realmente la vita divina. I teologici successivi non abbandoneranno più questa visione e utilizzeranno anche la distinzione tra elemento materiale ed elemento formale, introdotta dal 'Maestro delle Sentenze', come venne chiamato Pietro Lombardo".

  "L'elemento materiale è la realtà sensibile e visibile, quello formale sono le parole pronunciate dal ministro. Entrambi sono essenziali per una celebrazione completa e valida dei sacramenti".

  "È importante riconoscere quanto sia preziosa e indispensabile per ogni cristiano la vita sacramentale" - ha ribadito il Santo Padre che ha esortato "in quest'Anno Sacerdotale (...) i sacerdoti, soprattutto i ministri in cura d'anime, ad avere loro stessi, per primi, un'intensa vita sacramentale per essere di aiuto ai fedeli".

  "La celebrazione dei sacramenti" ha ribadito il Pontefice - "sia improntata a dignità e decoro, favorisca il raccoglimento personale e la partecipazione comunitaria, il senso della presenza di Dio e l'ardore missionario".

  "I sacramenti" - ha concluso il Pontefice - "sono il grande tesoro della Chiesa e a ciascuno di noi spetta il compito di celebrarli con frutto spirituale. In essi, un evento sempre sorprendente tocca la nostra vita: Cristo, attraverso i segni visibili, ci viene incontro, ci purifica, ci trasforma e ci rende partecipi della sua divina amicizia".

  Infine il Santo Padre ha augurato Buon Anno auspicando che l'amicizia di Cristo sia ogni giorno "luce e guida" per noi tutti.
AG/PIETRO LOMBARDO/...                           VIS 20091230 (530)


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GENNAIO 2010


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di gennaio 2010 è la seguente: "Perché i giovani sappiano utilizzare i moderni mezzi di comunicazione sociale per la loro crescita personale e per meglio prepararsi a servire la società".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché ogni credente in Cristo prenda coscienza che l'unità fra tutti i cristiani costituisce una condizione per rendere più efficace l'annuncio del Vangelo".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/GENNAIO/…                        VIS 20091230 (100)


ATTIVITÀ SANTO PADRE E SANTA SEDE SETTEMBRE-DICEMBRE 2009

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre Benedetto XVI e della Santa Sede, dal settembre al dicembre 2009.

SETTEMBRE 2009

5: Pubblicazione del Messaggio di Papa Benedetto XVI, datato 29 giugno Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli,  per la LXXXIII Giornata Missionaria Mondiale, domenica 18 ottobre, sul tema "Le nazioni cammineranno alla sua luce" (Ap 21, 24).

6: Visita Pastorale a Viterbo e Bagnoregio.

7: Udienza ad un gruppo di Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Settore Occidentale 1 e 2), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

11: Udienza al Signor Ricardo Alberto Martinello Berrocal, Presidente della Repubblica del Panama.

11: Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso pubblica il Messaggio annuale per la fine del Ramadan ('Id al-Fitr 1430 H. / 2009 A.D.), sul tema: "Cristiani e Musulmani: insieme per vincere la povertà", che porta la firma del Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente, e dell'Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del medesimo Dicastero.

15-20: Visita a Roma dell'Arcivescovo Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, su invito del Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

16: Udienza al Signor Emil Boc, Primo Ministro di Romania.

17: Udienza ai Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Settore Nordest 2), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

19: Incontro convocato dal Santo Padre con i Rappresentanti delle Chiese Orientali.

26-28: Viaggio Apostolico nella Repubblica Ceca.

OTTOBRE

4: XXVII Domenica "per annum": nella Basilica Vaticana: Apertura della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

4: Beatificazione di Eustachio (Joseph) Kugler, religioso dell'Ordine di San Giovanni di Dio ("Fate Bene Fratelli"), nella Cattedrale di Regensburg (Repubblica Federale di Germania).

11: XXVIII Domenica "per annum", in Piazza San Pietro, Canonizzazione dei Beati Zygmunt Szczesny Felinski; Francisco Coll y Guitart; Josef Damian de Veuster; Rafael Arnáiz Barón; Marie de la Croix (Jeanne) Jugan.

18: Beatificazione di Ciriaco Maria Sancha y Hervás, Vescovo e Cardinale, Fondatore dell'Istituto delle Religiose di Carità del Cardinale Sancha, nella Cattedrale di Toledo (Spagna).

25: Beatificazione di Don Carlo Gnocchi, sacerdote, fondatore dell'Opera "Pro Iuventute", in Piazza Duomo, Milano (Italia).

31: Beatificazione di Zoltán Lajos Meszlényi, Vescovo e martire, nella Cattedrale di Esztergom (Ungheria).
NOVEMBRE

8: XXXII Domenica "per annum", Visita Pastorale a Brescia.

9: Udienza ai partecipanti al Congresso mondiale della pastorale per i  migranti e i rifugiati, (Vaticano, 9-12 novembre), sul tema: "Una risposta al fenomeno migratorio nell'era della globalizzazione".

9: Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus" e norme complementari della Congregazione per la Dottrina della Fede, circa l'istituzione di Ordinariati Personali per Anglicani che entrano nella piena comunione con la Chiesa Cattolica e le Norme Complementari.

12: Udienza al Presidente della Repubblica di Croazia, Signor Stejpan Mesic.

12: Udienza a 7.000 docenti e studenti della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), in occasione del 70° anniversario di fondazione (1939), ad opera della serva di Dio Madre Luigia Tincani.

13: Udienza al Signor Gordon Bajnai, Primo Ministro della Repubblica di Ungheria.

14: Udienza al Signor Boris Tadic, Presidente della Serbia.
 
14: Udienza al Primo Ministro della Repubblica Ceca, Signor Jan Fischer.

17: Lettera del Cardinale Bertone, Segretario di Stato, a tutti i Presbiteri della Chiesa Cattolica nella Repubblica Popolare Cinese, in occasione dell'Anno Sacerdotale e nel 150° anniversario della morte di Giovanni Maria Vianney, Santo Curato d'Ars.

18: Udienza al Presidente del Burundi, Signor Pierre Nkurunziza.

18: Udienza al Primo Ministro della Repubblica Popolare del Bangladesh, Signora Sheikh Hasina.

21: Incontro di Papa Benedetto XVI con gli Artisti, nella Cappella Sistina.

22: Beatificazione di Maria Alfonsina Danil Ghattas (Maria Soultaneh), Confondatrice della Congregazione delle Suore Domenicane del Santissimo Rosario di Gerusalemme, nella Basilica dell'Annunciazione di Nazareth (Israele).

27: Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema: "I migranti e i rifugiati minorenni" scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la XCVI Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (17 gennaio 2010).

28: Il Santo Padre riceve in udienza il Presidente della Nazione Argentina, Signora Cristina Fernández de Kirchner, e il Presidente della Repubblica di Cile, Signora Michelle Bachelet Jeria, in occasione del 25° anniversario della firma del "Trattato di Pace e Amicizia" tra Cile e Argentina.

30: Udienza al Presidente della Repubblica del Perù, Signor Alan García Pérez.

30: Udienza a Sua Altezza Reale e Imperiale Otto d'Asburgo, Arciduca d'Austria, e Seguito.

DICEMBRE

3: Pubblicazione del Messaggio del Papa per la celebrazione della XVIII Giornata Mondiale del Malato, (11 febbraio 2010), memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes.

3: Udienza al Signor Dimitri Medvedev, Presidente della Federazione Russa. Ristabilimento delle piene relazioni diplomatiche tra Federazione Russa e Santa Sede.

4:  Udienza a Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania, accompagnato da alcuni Rappresentanti della Chiesa Ortodossa Autocefala di Albania.

4: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sud 3 - Sud 4), in Visita "ad Limina Apostolorum".

5: Udienza al Presidente della Repubblica Federale di Germania, Signor Horst Köhler.

10: Udienza al Signor Alì Bongo Ondimba, Presidente della Repubblica del Gabon, e Seguito.

11: Udienza al Signor Nguyen Minh Triet, Presidente della Repubblica Socialista del Viêt Nam.

12: Udienza al Signor Sali Berisha, Primo Ministro della Repubblica di Albania, con la Consorte e Seguito.

14: Primo Ministro del Montenegro, Signor Milo Djukanovic.

15: Pubblicazione del Messaggio per la XLIII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2010), sul tema: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato".

15: Pubblicazione del Motu proprio del Santo Padre Benedetto XVI, "Omnium in mentem", datato 26 ottobre 2009,  che contiene alcune modifiche da apportare al Codice di Diritto Canonico (CIC).

17:  Udienza ai nuovi Ambasciatori di Danimarca, Signor Hans Kingenberg; Uganda, Signor Francis K. Butagira; Sudan, Signor Sulieman Mohamad Mustafa; Kenia, Signor Elkanah Odembo; Kazakistan, Signor Mukhtar B. Tileuberdi; Bangladesh, Signor Abdul Hannan; Finlandia, Signor Alpo Rusi; e Lettonia, Signor Einars Semanis, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

17: Ricevuti i Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Bielorussia al termine della "Visita ad Limina Apostolorum".

19: Pubblicazione di Decreti riguardanti il Martirio, i Miracoli, e le Virtù Eroiche, di 21 Beati e Servi di Dio, fra cui Papa Pio XII e Papa Giovanni Paolo II.

21: Nel tradizionale incontro di Benedetto XVI con la Curia Romana, il Papa ricorda che il 2009 si è svolto nel segno dell'Africa.
.../ATTIVITÀ SETTEMBRE-DICEMBRE 2009/...                 VIS 20091230 (1160)

MUORE IL CARDINALE SHIRAYANAGI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Il Cardinale Peter Seiichi Shirayanagi, Arcivescovo emerito di Tokyo (Giappone), è morto all'alba di oggi, all'età di 81 anni, in Giappone. La liturgia esequiale si svolgerà martedì 5 gennaio 2010.
.../DEFUNTO/SHIRAYANAGI                             VIS 20091230 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Alberto Taveira Corrêa, finora Arcivescovo di Palmas (Brasile), Arcivescovo Metropolita di Belém do Pará (superficie: 2.082; popolazione: 2.043.537; cattolici: 1.491.792; sacerdoti: 144; religiosi: 512; diaconi permanenti: 50), Brasile.

- Il Vescovo Pedro Luiz Stringhini, finora Ausiliare di São Paulo (Brasile), Vescovo di Franca (superficie: 6.721; popolazione: 800.000; cattolici: 631.000; sacerdoti: 71; religiosi: 94; diaconi permanenti: 16), Brasile.

- Il Vescovo Vicente Costa, finora Vescovo di Umuarama (Brasile), Vescovo di Jundiaí (superficie: 2.299; popolazione: 1.102.000; cattolici: 936.000; sacerdoti: 107; religiosi: 233; diaconi permanenti: 87), Brasile.

- Il Sacerdote Waldemar Passini Dalbello, Vescovo di Goiânia (superficie: 13.342; popolazione: 1.902.000; cattolici: 1.147.000; sacerdoti: 176; religiosi: 592; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario interdiocesano della medesima sede, è nato nel 1966 ad Anápolis (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1994.

- Il Sacerdote Edmar Peron, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 7.346.000; cattolici: 5.363.000; sacerdoti: 851; religiosi: 2.802; diaconi permanenti: 40), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1965 a Maringá (Brasile), ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Dal 2007 è stato Rettore del Seminario Arcidiocesano "Santissima Trinidade".
NER:NEA/.../...                                   VIS 20091230 (210)

martedì 29 dicembre 2009

INCONTRARE UOMINI E DONNE CHE HANNO PERDUTO SENSO DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2009 (VIS). In un  Messaggio rivolto ai partecipanti all'incontro promosso dalla Comunità di Taizé, che quest'anno si tiene dal 29 dicembre al 2 gennaio a Poznan (Polonia), il Papa scrive di aver fiducia nei giovani  "per andare ad incontrare uomini e donne che hanno perduto il senso di Dio, che lo cercano a tastoni, talvolta senza neppure saperlo".

  "Essi hanno bisogno di incontrare dei veri testimoni" - si legge nel Messaggio -
"affinché risplenda per loro il volto di Cristo. Che Dio ispiri in voi i gesti e le parole che renderanno accessibile ad altri, dopo il vostro ritorno nei vostri paesi, la speranza che vi permette di vivere e lo slancio che il suo Spirito vuole dare ad ogni vita umana".

  "Si, rallegratevi della sete che Egli ha deposto in voi: essa esprime la vostra dignità di figli e figlie di Dio. Durante questo 32° incontro europeo in Polonia, nuova tappa del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra, scoprirete la gioia di attingere insieme alle sorgenti del Dio Vivente, la gioia della comunione in Cristo. È a questa gioia che vi guida la sua chiamata".

  Benedetto XVI conclude il messaggio affidando i giovani all'intercessione della Vergine Maria, madre dei credenti e concedendo con tutto il cuore un'affettuosa benedizione apostolica, così come ai fratelli di Taizé, a tutte le persone che hanno organizzato questo pellegrinaggio, ai pastori ed ai fedeli che vi accolgono, alle vostre famiglie".
MESS/GIOVANI/TAIZÉ                               VIS 20091229 (280)


lunedì 28 dicembre 2009

COME PASTORI DOBBIAMO SVEGLIARCI MESSAGGIO DIO ARRIVI NOI


CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2009 (VIS). Questa sera, alle 22:00, Il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2009.

  Nel corso della celebrazione eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l'omelia.
 
  "Il Vangelo non ci racconta senza scopo la storia dei pastori. Essi ci mostrano come rispondere in modo giusto a quel messaggio che è rivolto anche a noi. Che cosa ci dicono allora questi primi testimoni dell'incarnazione di Dio?"

  "Dei pastori è detto anzitutto che essi erano persone vigilanti e che il messaggio poteva raggiungerli proprio perché erano svegli. Noi dobbiamo svegliarci, perché il messaggio arrivi fino a noi. Dobbiamo diventare persone veramente vigilanti. Che significa questo? La differenza tra uno che sogna e uno che sta sveglio consiste innanzitutto nel fatto che colui che sogna si trova in un mondo particolare. Svegliarsi significa uscire da tale mondo particolare dell'io ed entrare nella realtà comune, nella verità che, sola, ci unisce tutti. Il conflitto nel mondo, l'inconciliabilità reciproca, derivano dal fatto che siamo rinchiusi nei nostri propri interessi e nelle opinioni personali, nel nostro proprio minuscolo mondo privato. L'egoismo, quello del gruppo come quello del singolo, ci tiene prigionieri dei nostri interessi e desideri, che contrastano con la verità e ci dividono gli uni dagli altri".

  "Svegliarsi significa così sviluppare la sensibilità per Dio; per i segnali silenziosi con cui Egli vuole guidarci; per i molteplici indizi della sua presenza. (...) La capacità percettiva per Dio sembra quasi una dote che ad alcuni è rifiutata. E in effetti - la nostra maniera di pensare ed agire, la mentalità del mondo odierno, la gamma delle nostre varie esperienze sono adatte a ridurre la sensibilità per Dio (...).  E tuttavia in ogni anima è presente, in modo nascosto o aperto, l'attesa di Dio, la capacità di incontrarlo. (...) Signore, apri gli occhi dei nostri cuori, affinché diventiamo vigilanti e veggenti e così possiamo portare la tua vicinanza anche ad altri!".

  Torniamo al Vangelo di Natale" - ha proseguito il Pontefice - "(...) I pastori, dopo aver ascoltato il messaggio dell'Angelo (...) 'si affrettarono' dice letteralmente il testo greco. Ciò che era stato loro annunciato era così importante che dovevano andare immediatamente. In effetti, ciò che lì era stato detto loro andava totalmente al di là del consueto. Cambiava il mondo. È nato il Salvatore. (...) Nella nostra vita ordinaria le cose non stanno così. La maggioranza degli uomini non considera prioritarie le cose di Dio, esse non ci incalzano in modo immediato".

  "E così noi, nella stragrande maggioranza, siamo ben disposti a rimandarle. Prima di tutto si fa ciò che qui ed ora appare urgente. Nell'elenco delle priorità Dio si trova spesso quasi all'ultimo posto. (...) Il Vangelo ci dice: Dio ha la massima priorità. Se qualcosa nella nostra vita merita fretta senza indugio, ciò è, allora, soltanto la causa di Dio. (...) Proprio questa priorità ci insegnano i pastori. Da loro vogliamo imparare a non lasciarci schiacciare da tutte le cose urgenti della vita quotidiana. Da loro vogliamo apprendere la libertà interiore di mettere in secondo piano altre occupazioni - per quanto importanti esse siano - per avviarci verso Dio, per lasciarlo entrare nella nostra vita e nel nostro tempo".

  "Alcuni commentatori fanno notare che per primi i pastori, le anime semplici, sono venuti da Gesù nella mangiatoia e hanno potuto incontrare il Redentore del mondo. I sapienti venuti dall'Oriente, i rappresentanti di coloro che hanno rango e nome, vennero molto più tardi. (...) Essi dovevano percorrere una via lunga e difficile, per arrivare a Betlemme. E avevano bisogno di guida e di indicazione".

  "Ebbene, anche oggi" - ha sottolineato il Pontefice - "esistono anime semplici ed umili che abitano molto vicino al Signore. (...) Ma la maggior parte di noi uomini moderni vive lontana da Gesù Cristo, da Colui che si è fatto uomo, dal Dio venuto in mezzo a noi. Viviamo in filosofie, in affari e occupazioni che ci riempiono totalmente e dai quali il cammino verso la mangiatoia è molto lungo. In molteplici modi Dio deve ripetutamente spingerci e darci una mano, affinché possiamo trovare l'uscita dal groviglio dei nostri pensieri e dei nostri impegni e trovare la via verso di Lui".

  "Ma per tutti c'è una via. Per tutti il Signore dispone segnali adatti a ciascuno. (...) Da soli non potremmo giungere fino a Lui. La via supera le nostre forze. Ma Dio è disceso. Egli ci viene incontro. Egli ha percorso la parte più lunga del cammino. Ora ci chiede: Venite e vedete quanto vi amo. (...) Facciamoci viandanti verso Dio in molteplici modi: nell'essere interiormente in cammino verso di Lui. E tuttavia anche in cammini molto concreti - nella Liturgia della Chiesa, nel servizio al prossimo, in cui Cristo mi attende".

  "Ascoltiamo ancora una volta direttamente il Vangelo. I pastori si dicono l'un l'altro il motivo per cui si mettono in cammino  (...).  Letteralmente il testo greco dice: 'Vediamo questa Parola, che lì è accaduta'. (...) Sì, tale è la novità di questa notte: la Parola può essere guardata. Poiché si è fatta carne. (...) Il segno di Dio, il segno che viene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionante. Il segno di Dio è la sua umiltà. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo; diventa bambino; si lascia toccare e chiede il nostro amore".

  "Quanto desidereremmo noi uomini un segno diverso, imponente, inconfutabile del potere di Dio e della sua grandezza" - ha concluso Benedetto XVI - "Ma il suo segno ci invita alla fede e all'amore, e pertanto ci dà speranza: così è Dio. Egli possiede il potere ed è la Bontà. Ci invita a diventare simili a Lui. Sì, diventiamo simili a Dio, se ci lasciamo plasmare da questo segno; se impariamo, noi stessi, l'umiltà e così la vera grandezza; se rinunciamo alla violenza ed usiamo solo le armi della verità e dell'amore".
HML/MESSA DI MEZZANOTTE/...                    VIS 20091228 (1000)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Olivier Schmitthaeusler, M.E.P., Vescovo Coadiutore del Vicariato Apostolico di Phnom-Penh (superficie: 31.946; popolazione: 5.387.000; cattolici: 13.085; sacerdoti: 58; religiosi: 111), Cambogia. Il Vescovo eletto è nato nel 1970 a Strasbourg (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1998. E' stato finora Vicario Generale di Phnom-Penh e Segretario della Conferenza Episcopale di Cambogia.
NEC/.../SCHMITTHAEUSLER                             VIS 20091228 (80)

COMUNICATO INCIDENTE MESSA DI MEZZANOTTE


CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2009 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso noto questa mattina il Comunicato che segue:

  "Ieri sera, durante la processione di ingresso della celebrazione, una persona non equilibrata - tale Susanna Maiolo, di 25 anni, di cittadinanza italiana e svizzera - ha superato la transenna e, nonostante l'intervento della sicurezza, è riuscita a raggiungere il Santo Padre e ad afferrarne il pallio, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo scivolare a terra. Il Papa ha potuto prontamente rialzarsi e riprendere il cammino e tutta la celebrazione si è svolta senza alcun altro problema".
 
  "Purtroppo nel trambusto creatosi, il Cardinale Etchegaray è caduto, riportando la frattura del collo del femore. E' stato ricoverato al Policlinico Gemelli, le sue condizioni sono buone, ma dovrà essere sottoposto a operazione nei prossimi giorni".

  "La Maiolo, che non era armata ma manifesta segni di squilibrio psichico, è stata ricoverata in una struttura sanitaria, per essere sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio".

  "Ieri, 27 dicembre, il Cardinale Roger Etchegaray, è stato operato di artroprotesi totale dell'anca. L'intervento è riuscito e le condizioni cliniche del paziente sono buone".

  Il medesimo Comunicato del Direttore Padre Lombardi informa inoltre che il caso di Susanna Majolo "rimane sotto la competenza della magistratura vaticana" e che "Il Promotore di giustizia nei prossimi giorni dovrà prendere in  considerazione i rapporti dei medici e della gendarmeria vaticana, e alla luce di essi valutare gli eventuali successivi passi da compiere".
OP/INCIDENTE MESSA DI MEZZANOTTE/...                   VIS 20091228 (260)


GESÙ SEGNO PRESENZA SALVATRICE E LIBERATRICE UMANITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2009 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione ed infine ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

  Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio:

  "La liturgia della Messa dell'Aurora ci ha ricordato che ormai la notte è passata, il giorno è avanzato; la luce che promana dalla grotta di Betlemme risplende su di noi".

  "La luce del primo Natale fu come un fuoco acceso nella notte. Tutt'intorno era buio, mentre nella grotta risplendeva la luce vera 'che illumina ogni uomo'".

  "Anche oggi, mediante coloro che vanno incontro al Bambino, Dio accende ancora fuochi nella notte del mondo per chiamare gli uomini a riconoscere in Gesù il 'segno' della sua presenza salvatrice e liberatrice e allargare il 'noi' dei credenti in Cristo all'intera umanità".

  "Dovunque c'è un 'noi' che accoglie l'amore di Dio, là risplende la luce di Cristo, anche nelle situazioni più difficili. La Chiesa, come la Vergine Maria, offre al mondo Gesù, il Figlio, che Lei stessa ha ricevuto in dono, e che è venuto a liberare l'uomo dalla schiavitù del peccato".

  "Anche oggi, per la famiglia umana profondamente segnata da una grave crisi economica, ma prima ancora morale, e dalle dolorose ferite di guerre e conflitti, con lo stile della condivisione e della fedeltà all'uomo, la Chiesa ripete con i pastori: 'Andiamo fino a Betlemme' (Lc 2,15), lì troveremo la nostra speranza".

  "Il 'noi' della Chiesa vive là dove Gesù è nato, in Terra Santa, per invitare i suoi abitanti ad abbandonare ogni logica di violenza e di vendetta e ad impegnarsi con rinnovato vigore e generosità nel cammino verso una convivenza pacifica. Il 'noi' della Chiesa è presente negli altri Paesi del Medio Oriente. Come non pensare alla tribolata situazione in Iraq e a quel piccolo gregge di cristiani che vive nella Regione? Esso talvolta soffre violenze e ingiustizie ma è sempre proteso a dare il proprio contributo all'edificazione della convivenza civile contraria alla logica dello scontro e del rifiuto del vicino".

  "Il 'noi' della Chiesa opera in Sri Lanka, nella Penisola coreana e nelle Filippine, come pure in altre terre asiatiche, quale lievito di riconciliazione e di pace".

  "Nel Continente africano non cessa di alzare la voce verso Dio per implorare la fine di ogni sopruso nella Repubblica Democratica del Congo; invita i cittadini della Guinea e del Niger al rispetto dei diritti di ogni persona ed al dialogo; a quelli del Madagascar chiede di superare le divisioni interne e di accogliersi reciprocamente; a tutti ricorda che sono chiamati alla speranza, nonostante i drammi, le prove e le difficoltà che continuano ad affliggerli".

  "In Europa e in America settentrionale, il 'noi' della Chiesa sprona a superare la mentalità egoista e tecnicista, a promuovere il bene comune ed a rispettare le persone più deboli, a cominciare da quelle non ancora nate. In Honduras aiuta a riprendere il cammino istituzionale; in tutta l'America Latina il 'noi' della Chiesa è fattore identitario, pienezza di verità e di carità che nessuna ideologia può sostituire, appello al rispetto dei diritti inalienabili di ogni persona ed al suo sviluppo integrale, annuncio di giustizia e di fraternità, fonte di unità".

  "Fedele al mandato del suo Fondatore, la Chiesa è solidale con coloro che sono colpiti dalle calamità naturali e dalla povertà, anche nelle società opulente. Davanti all'esodo di quanti migrano dalla loro terra e sono spinti lontano dalla fame, dall'intolleranza o dal degrado ambientale, la Chiesa è una presenza che chiama all'accoglienza. In una parola, la Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l'indifferenza, talvolta ostile, che - anzi - le consentono di condividere la sorte del suo Maestro e Signore".
MESS/URBI ET ORBI/...                            VIS 20091228 (660)


SOSTENERE CREDENTI CHE SOFFRONO A CAUSA LORO FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 26 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina, festa di Santo Stefano, Papa Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Colui che vagisce nella mangiatoia" - ha detto il Santo Padre - "è il Figlio di Dio fatto uomo, che ci chiede di testimoniare con coraggio il suo Vangelo, come ha fatto Santo Stefano - primo martire cristiano - il quale, pieno di Spirito Santo, non ha esitato a dare la vita per amore del suo Signore. Egli, come il suo Maestro, muore perdonando i propri persecutori e ci fa comprendere come l'ingresso del Figlio di Dio nel mondo dia origine ad una nuova civiltà, la civiltà dell'amore, che non si arrende di fronte al male e alla violenza e abbatte le barriere tra gli uomini, rendendoli fratelli nella grande famiglia dei figli di Dio".

  "La testimonianza di Stefano, come quella dei martiri cristiani, indica ai nostri contemporanei spesso distratti e disorientati, su chi debbano porre la propria fiducia per dar senso alla vita. Il martire, infatti, è colui che muore con la certezza di sapersi amato da Dio e, nulla anteponendo all'amore di Cristo, sa di aver scelto la parte migliore".

  "Oggi, presentandoci il diacono Santo Stefano come modello" - ha ricordato il Pontefice - "la Chiesa ci indica, altresì, nell'accoglienza e nell'amore verso i poveri, una delle vie privilegiate per vivere il Vangelo e testimoniare agli uomini in modo credibile il Regno di Dio che viene".

  "La Festa di santo Stefano ci ricorda anche i tanti credenti" - ha sottolineato il Pontefice - "che in varie parti del mondo, sono sottoposti a prove e sofferenze a causa della loro fede: Affidandoli alla sua celeste protezione, impegniamoci a sostenerli con la preghiera e a non venir mai meno alla nostra vocazione cristiana, ponendo sempre al centro della nostra vita Gesù Cristo, che in questi giorni contempliamo nella semplicità e nell'umiltà del presepe".
ANG/SANTO STEFANO/...                               VIS 20091228 (350)


DIFENDERE FAMIGLIA FONDATA SUL MATRIMONIO


CITTA' DEL VATICANO, 27 DIC. 2009 (VIS). Prima della recita dell'Angelus di questa Domenica, Festa della Santa Famiglia, il Papa ha ricordato ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro che: "Dio ha voluto rivelarsi nascendo in una famiglia umana, e perciò la famiglia umana è diventata icona di Dio!".

  "Dio" - ha detto il Papa - "è Trinità, è comunione d'amore, e la famiglia ne è, in tutta la differenza esistente tra il Mistero di Dio e la sua creatura umana, un'espressione che riflette il Mistero insondabile del Dio amore. (...) La famiglia umana, in un certo senso, è icona della Trinità per l'amore interpersonale e per la fecondità dell'amore".

  "La liturgia odierna" - ha precisato il Papa - "propone il celebre episodio evangelico di Gesù dodicenne che rimane nel Tempio, a Gerusalemme, all'insaputa dei suoi genitori, i quali, stupiti e preoccupati, ve lo ritrovano dopo tre giorni mentre discute con i dottori. Alla madre che gli chiede spiegazioni, Gesù risponde che deve 'essere nella proprietà', nella casa del suo Padre, cioè di Dio (cfr Lc 2,49). In questo episodio" - ha spiegato il Papa - "la decisione di Gesù di rimanere nel Tempio era soprattutto frutto della sua intima relazione col Padre, ma anche frutto dell'educazione ricevuta da Maria e da Giuseppe".

  "Qui possiamo intravedere il senso autentico dell'educazione cristiana: essa è il frutto di una collaborazione sempre da ricercare tra gli educatori e Dio. La famiglia cristiana è consapevole che i figli sono dono e progetto di Dio. Pertanto, non li può considerare come proprio possesso, ma, servendo in essi il disegno di Dio, è chiamata ad educarli alla libertà più grande, che è proprio quella di dire 'sì' a Dio per fare la sua volontà".

  Rivolgendosi successivamente a quanti prendono parte alla festa della Santa Famiglia a Madrid, il Santo Padre ha detto: "Dio, venuto al mondo nel seno di una famiglia, rende manifesto che questa istituzione è una via sicura per incontrarlo e conoscerlo, e un appello permanente ad impegnarsi per l'unità di tutti intorno all'amore. Uno dei maggiori servizi che noi cristiani possiamo rendere ai nostri simili è di offrire loro la nostra testimonianza serena e decisa di famiglia fondata sul matrimonio fra uomo e donna, salvaguardandola e promuovendola, poiché essa è di somma importanza per il presente e il futuro dell'umanità".

  "In effetti" - ha ribadito il Pontefice - "la famiglia è la scuola migliore dove si apprendono a vivere quei valori che rendono degna la persona e fanno grandi i popoli. In essa si condividono le sofferenze e le gioie, sentendosi tutti ricolmi dell'affetto che regna nella casa dal mero fatto di essere membri della stessa famiglia".

  Benedetto XVI ha invocato Dio affinché nelle famiglie "si respiri sempre questo amore di totale donazione e fedeltà che Gesù portò al mondo con la sua nascita, alimentandolo e rafforzandolo con la preghiera quotidiana, la pratica costante delle virtù, la reciproca comprensione e il rispetto reciproco".

  "Confidando nella materna intercessione di Maria Santissima, Regina delle Famiglie, e nella potente intercessione di San Giuseppe, Suo sposo, vi incoraggio a dedicarvi senza tregua a questa bella missione che il Signore ha posto nelle vostre mani. Contate anche sulla mia vicinanza e il mio affetto" - ha concluso il Pontefice - "e vi prego di portare il saluto particolare del Papa al vostro prossimo più bisognoso e a quanti si trovano in difficoltà".
ANG/SACRA FAMIGLIA/...                           VIS 20091228 (570)


PRANZO CON I POVERI DELLA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO


CITTA' DEL VATICANO, 27 DIC. 2009 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre si è recato presso la Comunità di Sant'Egidio, nel quartiere romano di Trastevere, per pranzare con 150 volontari e poveri assistiti dalla Comunità.

  Benedetto XVI ha condiviso la tavola con dodici persone, fra le quali una famiglia di nomadi, un rifugiato afgano sciita, un vedovo di novanta anni e un giovane di 25 anni, in sedia a rotelle sin dalla nascita, abbandonato dalla famiglia. Al termine del pasto il Papa ha offerto la torta a tutti gli invitati ed infine ha donato ai 31 bambini presenti alcuni giocattoli.

  "È per me una esperienza commovente essere con voi" - ha detto il Papa - "essere con gli amici di Gesù perché Gesù ama proprio le persone sofferenti, le persone con difficoltà e vuole averli come suoi fratelli e sorelle. Durante il pranzo, ho ascoltato storie dolorose e cariche di umanità (...) Sono qui tra voi per dirvi che vi sono vicino e vi voglio bene".

  "Anche la famiglia di Gesù, fin dai primi passi ha incontrato difficoltà, ha vissuto il disagio di non trovare ospitalità, fu costretta ad emigrare in Egitto per la violenza del re Erode. Voi conoscete la sofferenza ma avete qui, qualcuno che si prende cura di voi, anzi, qualcuno qui ha trovato la sua famiglia grazie al servizio premuroso della Comunità di Sant'Egidio, che offre un segno dell'amore di Dio per i poveri. Qui oggi si realizza quanto avviene a casa; chi serve e aiuta si confonde con chi è aiutato e servito, e al primo posto si trova chi è maggiormente nel bisogno".

  "In questa epoca di grandi difficoltà economiche" - ha aggiunto il Papa - "tutti dobbiamo essere segni di speranza e testimoni di un mondo nuovo per coloro che, chiusi nel proprio egoismo credono di poter essere felici da soli e vivono con tristezza o con una gioia effimera che rende vuoto il cuore".

  Al termine del pranzo Benedetto XVI ha scoperto una lapide che commemora la sua visita ed infine è rientrato in Vaticano.
BXVI-VISITA/PRANZO POVERI/SANT'EGIDIO               VIS 20091228 (360)


mercoledì 23 dicembre 2009

NEL BAMBINO GESÙ SI MANIFESTA AMORE DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI si è soffermato, per l'Udienza Generale di oggi, sull'ormai imminente solennità del Natale.

  "L'Anno liturgico della Chiesa" - ha spiegato il Papa - "non si è sviluppato inizialmente partendo dalla nascita di Cristo, ma dalla fede nella sua risurrezione. Perciò la festa più antica della cristianità non è il Natale, ma è la Pasqua; la risurrezione di Cristo fonda la fede cristiana, è alla base dell'annuncio del Vangelo e fa nascere la Chiesa".

  "Il primo ad affermare con chiarezza che Gesù nacque il 25 dicembre è stato Ippolito di Roma, nel suo commento al Libro del profeta Daniele, scritto verso il 204".

  "Nella cristianità la festa del Natale" - ha ricordato il Pontefice - "ha assunto una forma definita nel IV secolo, quando essa prese il posto della festa romana del 'Sol invictus', il sole invincibile; si mise così in evidenza che la nascita di Cristo è la vittoria della vera luce sulle tenebre del male e del peccato. Tuttavia, la particolare e intensa atmosfera spirituale che circonda il Natale si è sviluppata nel Medioevo, grazie a san Francesco d'Assisi, che era profondamente innamorato dell'uomo Gesù, del Dio-con-noi".

  "Da questa particolare devozione al mistero dell'Incarnazione" - ha proseguito il Santo Padre - "ebbe origine la famosa celebrazione del Natale a Greccio. (...) Con san Francesco e il suo presepe venivano messi in evidenza l'amore inerme di Dio, la sua umiltà e la sua benignità, che nell'Incarnazione del Verbo si manifesta agli uomini per insegnare un nuovo modo di vivere e di amare".

  Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco - ha ricordato il Papa - racconta: "In quella notte di Natale, fu concessa a Francesco la grazia di una visione meravigliosa. Vide giacere immobile nella mangiatoia un piccolo bambino, che fu risvegliato dal sonno proprio dalla vicinanza di Francesco".

  "Grazie a san Francesco, il popolo cristiano ha potuto percepire che a Natale Dio è davvero diventato l''Emmanuele', il Dio-con-noi, dal quale non ci separa alcuna barriera e alcuna lontananza. In quel Bambino, Dio è diventato così prossimo a ciascuno di noi, così vicino, che possiamo dargli del tu e intrattenere con lui un rapporto confidenziale di profondo affetto, così come facciamo con un neonato".

  "In quel Bambino, infatti, si manifesta Dio-Amore" - ha sottolineato ancora il Santo Padre - "Dio viene senza armi, senza la forza, perché non intende conquistare, per così dire, dall'esterno, ma intende piuttosto essere accolto dall'uomo nella libertà; Dio si fa Bambino inerme  per vincere la superbia, la violenza, la brama di possesso dell'uomo. In Gesù Dio ha assunto questa condizione povera e disarmante per vincerci con l'amore e condurci alla nostra vera identità".

  "La sua condizione di Bambino ci indica, inoltre, come possiamo incontrare Dio e godere della Sua presenza. (...) Chi non ha capito il mistero del Natale, non ha capito l'elemento decisivo dell'esistenza cristiana. Chi non accoglie Gesù con cuore di bambino, non può entrare nel regno dei cieli: questo è quanto Francesco ha voluto ricordare alla cristianità del suo tempo e di tutti tempi, fino ad oggi".
AG/NATALE/...                                 VIS 20091223 (530)


NOTA RELATIVA DECRETO VIRTÙ EROICHE PIO XII


CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2009 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I.,  Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha diffuso, questa mattina, la seguente Nota relativa alla firma del decreto della virtù eroiche del Servo di Dio Pio XII.

  "La firma da parte del Papa del decreto 'sulle virtù eroiche' di Pio XII ha suscitato un certo numero di reazioni nel mondo ebraico, probabilmente perché si tratta di una firma il cui significato è chiaro nell'ambito della Chiesa cattolica e degli 'addetti ai lavori', e può meritare alcune spiegazioni per un pubblico più vasto, in particolare quello ebraico, comprensibilmente molto sensibile a tutto ciò che riguarda il periodo storico della seconda guerra mondiale e dell'Olocausto".

  "Quando il Papa firma un decreto 'sulle virtù eroiche' di un Servo di Dio, cioè di una persona di cui è stata introdotta la causa di beatificazione, conferma la valutazione positiva che la Congregazione per le Cause dei Santi ha già votato. (...) Naturalmente si tiene conto in questa valutazione delle circostanze in cui la persona ha vissuto, occorre quindi un esame dal punto di vista storico, ma la valutazione riguarda essenzialmente la testimonianza di vita cristiana data dalla persona (il suo intenso rapporto con Dio e la continua ricerca della perfezione evangelica (...) e non la valutazione della portata storica di tutte le sue scelte operative".

  "In occasione della beatificazione di Giovanni XXIII e di Pio IX, Giovanni Paolo II affermava: 'La santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e condizionamenti propri della nostra umanità. Beatificando un suo figlio, la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all'imitazione e alla venerazione per le sue virtù a lode della grazia divina che in esse risplende'".

  "Ciò non intende dunque minimamente limitare la discussione circa le scelte concrete compiute da Pio XII nella situazione in cui si trovava. Per parte sua, la Chiesa afferma che sono state compiute con la pura intenzione di svolgere al meglio il servizio di altissima e drammatica responsabilità del Pontefice. In ogni caso, l'attenzione e la preoccupazione di Pio XII per la sorte degli ebrei - cosa che certamente è rilevante per la valutazione delle sue virtù - sono largamente testimoniate e riconosciute anche da molti ebrei".

  Rimane quindi aperta anche in futuro la ricerca e la valutazione degli storici nel loro campo specifico. E nel caso concreto si comprende la richiesta di avere aperte tutte le possibilità di ricerca sui documenti. (...) Per l'apertura completa degli archivi - come si è detto più volte - occorre provvedere all'ordinamento e alla catalogazione di una massa enorme di documenti, che richiede un tempo tecnico ancora di alcuni anni".

  "Quanto al fatto che i decreti sulle virtù eroiche di Papa Giovanni Paolo II e Pio XII siano stati promulgati nello stesso giorno, ciò non significa un 'abbinamento' delle due Cause da ora in poi. Le due Cause sono del tutto indipendenti e seguiranno ciascuna il proprio iter. Non vi è quindi nessun motivo di ipotizzare un'eventuale beatificazione contemporanea".

  "È chiaro quindi che la recente firma del decreto non va in alcun modo letta come un atto ostile contro il popolo ebraico e ci si augura che non sia considerata un ostacolo sul cammino del dialogo fra l'ebraismo e la Chiesa cattolica. Ci si augura anzi che la prossima visita del Papa alla Sinagoga di Roma sia occasione per riaffermare e rinsaldare con grande cordialità questi vincoli di amicizia e di stima".
OP/DECRETO PIO XII/LOMBARDI                               VIS 20091223 (590)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Christian Bock, Membro del Consiglio direttivo della "Agenzia della Santa Sede per la Valutazione e la Promozione della Qualità delle Università e Facoltà Ecclesiastiche (AVEPRO).
NA/.../BOCK                                         VIS 20091223 (50)

martedì 22 dicembre 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- Il Monsignor Emmanuel Kerketta, Vescovo di Jashpur (superficie: 6.457; popolazione: 743.160; cattolici: 188.820; sacerdoti: 170; religiosi: 335, India. Il Vescovo eletto, finora Amministratore diocesano della medesima Diocesi, è nato nel 1952 a Gotmahua (India) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1984.

- Il Monsignor Mark Davies, Vescovo Coadiutore di Shrewsbury (superficie: 6.136; popolazione: 1.862.000; cattolici: 222.000; sacerdoti: 152; religiosi: 189; diaconi permanenti: 45), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale della medesima Diocesi, è nato a Manchester nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.

- Membri della Congregazione delle Cause dei Santi: l'Arcivescovo Edmond Farhat, Nunzio Apostolico ed il Vescovo Raffaello Martinelli, di Frascati (Italia).

- Consultori della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi: il Monsignor Ermenegildo Manicardi, Rettore dell'Almo Collegio Caprinica; Don Markus Graulich, S.D.B., Promotore di Giustizia, Sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; il Padre Godfrey Igwebuike Onah, Vice Rettore della Pontificia Università Urbaniana; il Padre Paul Béré, S.I., Professore di Antico Testamento e Lingue bibliche, presso "Institut de Théologie de la Compagnie de Jésus", "Université Catholique de l'Afrique de l'Ouest", Abidjan (Costa d'Avorio) e presso "Hekima College Jesuit School of Theology", Nairobi (Kenya);  il Padre Juan Javier Flores Arcas, O.S.B., Rettore Magnifico del Pontifico Ateneo Sant'Anselmo; il Padre Paolo Martinelli, O.F.M.Cap., Preside dell'Istituto Francescano di Spiritualità presso la Pontificia Università "Antonianum" e Professore di Teologia Dogmatica e di Teologia Spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana; il Padre Samir Khalil Samir, S.I., Professore di Storia della Cultura Araba e di Islamologia presso l'Università "St. Joseph" di  Beyrouth (Libano).
NER:NEC:NA/.../...                                           VIS 20091222 (280)


lunedì 21 dicembre 2009

NATALE RISPOSTA DI DIO AL DRAMMA DELL'UMANITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2009 (VIS). Betlemme simbolo di pace è stato l'argomento scelto dal Santo Padre, questa mattina, per la meditazione precedente la recita dall'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  Nel ricordare la liturgia di oggi che, con le parole del profeta Michea, invita a guardare a Betlemme di Efrata, il Santo Padre ha detto: "Betlemme è anche una città-simbolo della pace, in Terra Santa e nel mondo intero".

  "Purtroppo, ai nostri giorni" - ha proseguito il Pontefice - "essa non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata e attesa. Dio, però, non si rassegna mai a questo stato di cose, perciò anche quest'anno, a Betlemme e nel mondo intero, si rinnoverà nella Chiesa il mistero del Natale, profezia di pace per ogni uomo, che impegna i cristiani a calarsi nelle chiusure, nei drammi, spesso sconosciuti e nascosti, e nei conflitti del contesto in cui si vive, con i sentimenti di Gesù, per diventare ovunque strumenti e messaggeri di pace, per portare amore dove c'è odio, perdono dove c'è offesa, gioia dove c'è tristezza e verità dove c'è errore, secondo le belle espressioni di una nota preghiera francescana".

  "Oggi, come ai tempi di Gesù, il Natale non è una favola per bambini" - ha concluso il Papa - "ma la risposta di Dio al dramma dell'umanità in cerca della vera pace. 'Egli stesso sarà la pace!' - dice il profeta riferendosi al Messia. A noi spetta aprire, spalancare le porte per accoglierlo. (...) Buon Natale a tutti!".
ANG/NATALE/...                                           VIS 20091221 (260)



IL PAPA ALLA CURIA: 2009 ANNO NEL SEGNO DELL'AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 21 DEC. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, ha avuto luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi e i Membri della Curia Romana e del Governatorato per lo scambio di auguri per le prossime festività natalizie.

  All'inizio del suo discorso il Papa ha ricordato gli avvenimenti che hanno contraddistinto il 2009, fra cui la conclusione dell'Anno Paolino e l'apertura dell'Anno Sacerdotale, affermando che nella figura imponente di San Paolo e in quella del Santo Curato d'Ars "si manifesta l'ampia portata del ministero sacerdotale".

  Successivamente il Papa ha ricordato che l'anno che sta per concludersi "è stato in gran parte nel segno dell'Africa. C'era innanzitutto il viaggio in Camerun ed Angola" dove nell'incontro della popolazione con il Papa "si rendeva sperimentabile la Chiesa universale, la comunità che abbraccia il mondo e che viene radunata da Dio mediante Cristo - la comunità che non è fondata su interessi umani, ma che ci è offerta dall'attenzione amorevole di Dio per noi".

  In Africa "Le Celebrazioni della Santa Eucaristia erano vere feste della fede; (...) il senso della sacralità, del mistero presente del Dio vivente plasmava (...) ogni singolo gesto". Papa Benedetto XVI ha menzionato anche il suo incontro con i Vescovi africani e l'inaugurazione dell'Assemblea Speciale del Sinodo per l'Africa con la consegna dello "Instrumentum Laboris".

  Nel corso di tali incontri "si è resa evidente innanzitutto la forza teologica e pastorale del Primato Pontificio come punto di convergenza per l'unità della Famiglia di Dio. Lì nel Sinodo, è emersa ancora più fortemente l'importanza della collegialità  - dell'unità dei Vescovi".

  "Come nella liturgia in Africa" - ha proseguito il Pontefice - "il rinnovamento liturgico del Vaticano II ha preso forma in modo esemplare, così nella comunione del Sinodo si è vissuto in modo molto pratico l'ecclesiologia del Concilio".

  Nel ricordare il tema del Sinodo: "La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace", il Santo Padre ha affermato: che "È questo un tema teologico e soprattutto pastorale di un'attualità scottante, ma poteva essere anche frainteso come un tema politico. Compito dei Vescovi era di trasformare la teologia in pastorale, cioè in un ministero pastorale molto concreto, in cui le grandi visioni della Sacra Scrittura e della Tradizione vengono applicate all'operare dei Vescovi e dei sacerdoti in un tempo e in un luogo determinati".

  Il problema della "laicità positiva, praticata ed interpretata in modo giusto" è stato questo anche "un tema fondamentale dell'Enciclica, pubblicata nel giorno dei Santi Pietro e Paolo, 'Caritas in veritate', che ha in tal modo ripreso ed ulteriormente sviluppato la questione circa la collocazione teologica e concreta della dottrina sociale della Chiesa".

  Relativamente al concetto di riconciliazione, che "Il Sinodo ha cercato di esaminare in profondità come compito per la Chiesa di oggi" il Papa ha affermato che: "Se l'uomo non è riconciliato con Dio, è in discordia anche con la creazione. (...) Fa inoltre parte della riconciliazione la capacità di riconoscere la colpa e di chiedere perdono - a Dio e all'altro".

  "Se non si crea nei cuori la forza della riconciliazione, manca all'impegno politico per la pace il presupposto interiore. Nel Sinodo i Pastori della Chiesa si sono impegnati per quella purificazione interiore dell'uomo che costituisce l'essenziale condizione preliminare per l'edificazione della giustizia e della pace. Ma tale purificazione e maturazione interiore verso una vera umanità non possono esistere senza Dio".

  Nel ricordare il Pellegrinaggio in Giordania e Terra Santa dello scorso maggio, Benedetto XVI  ha ringraziato il Re di Giordania per la "maniera esemplare con cui egli si impegna per la convivenza pacifica tra cristiani e musulmani, per il rispetto nei confronti della religione dell'altro e per la collaborazione nella comune responsabilità davanti a Dio".

  "Ringrazio di cuore anche il governo d'Israele" - ha detto ancora il Papa - "per tutto ciò che ha fatto affinché la visita potesse svolgersi pacificamente ed in sicurezza" per la "la possibilità concessami di celebrare due grandi liturgie pubbliche - a Gerusalemme e a Nazaret - in cui i cristiani hanno potuto presentarsi pubblicamente come comunità di fede in Terra Santa. Infine, il mio ringraziamento si rivolge all'Autorità palestinese che mi ha accolto, anch'essa, con grande cordialità; essa pure mi ha reso possibile una Celebrazione liturgica pubblica a Betlemme, e mi ha fatto conoscere le sofferenze come anche le speranze del suo Territorio".

  "La visita a Yad Vashem ha significato un incontro sconvolgente con la crudeltà della colpa umana, con l'odio di un'ideologia accecata che, senza alcuna giustificazione, ha consegnato milioni di persone umane alla morte e che con ciò, in ultima analisi, ha voluto cacciare dal mondo anche Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe e il Dio di Gesù Cristo. Così questo è in primo luogo un monumento commemorativo contro l'odio, un richiamo accorato alla purificazione e al perdono, all'amore".

  Infine il Papa ha menzionato il Viaggio nella Repubblica Ceca del settembre scorso, un Paese "con una maggioranza di agnostici e di atei, in cui i cristiani costituiscono ormai soltanto una minoranza" ed ha ricordato quanto importante sia "soprattutto il fatto che anche le persone che si ritengono agnostiche o atee, devono stare a cuore a noi come credenti. Quando parliamo di una nuova evangelizzazione, queste persone forse si spaventano. (...) Ma la questione circa Dio rimane tuttavia presente pure per loro (...); dobbiamo preoccuparci che l'uomo non accantoni la questione su Dio come questione essenziale della sua esistenza".

  Al termine del suo discorso, Benedetto XVI ha nuovamente ricordato l'Anno Sacerdotale sottolineando che: "Come sacerdoti siamo a disposizione di tutti (...) Noi tutti dobbiamo conoscere Dio sempre di nuovo e dobbiamo cercarlo continuamente per diventare veri amici di Dio".

  "Ecco il mio augurio per il Natale: che noi diventiamo sempre più amici di Cristo e quindi amici di Dio e che in questo modo possiamo essere sale della terra e luce del mondo".
AC/.../CURIA ROMANA                            VIS 20091221 (1030)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di Monterrey (Messico), presentata dal Vescovo José Lizáres Estrada, per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Cincinnati (Stati Uniti d'America), presentata dall'Arcivescovo Daniel E. Pilarczyk, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Dennis M. Schnurr, finora Coadiutore della medesima sede metropolitana.

- Ha nominato il Monsignor Donald Bolen, finora Vicario Generale di Regina (Canada), Vescovo di Saskatoon (superficie: 44.800; popolazione: 292.000; cattolici: 88.900; sacerdoti: 88; religiosi: 225; diaconi permanenti: 3),  Canada. Il Vescovo eletto è nato a Gravelbourg (Canada), nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

  Sabato 19 dicembre è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Reverendo Maurice Muhatia Makumba, Vescovo di Nakuru (superficie: 18.149; popolazione: 1.571.097; cattolici: 242.653; sacerdoti: 134; religiosi: 202), Kenya. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a Lirhanda (Kenya) ed è stato ordinato sacerdote nel 1994. È stato finora Rettore e Professore del Seminario Maggiore Nazionale di "St. Thomas Aquinas" di Nairobi.
NER/.../MUHATIA MAKUMBA                           VIS 20091221 (170)


PROMULGAZIONE DECRETI CONGREGAZIONE CAUSE SANTI


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2009 (VIS). Oggi, 19 dicembre 2009, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e, nel corso dell'Udienza, ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI

- attribuito all'intercessione del Beato Stanislao So?tys, chiamato Kazimierczyk, Sacerdote professo dell'Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi; nato il 27 settembre 1433 a Kazimierz (Polonia) ed ivi morto il 3 maggio 1489;

- attribuito all'intercessione del Beato Andrea Bessette (al secolo: Alfredo), Religioso professo della Congregazione di Santa Croce; nato a Saint-Grégoire d'Iberville (Canada) il 9 agosto 1845 e morto a Montréal (Canada) il 6 gennaio 1937;

- attribuito all'intercessione della Beata Maria della Croce MacKillop (al secolo: Maria Elena), Fondatrice della Congregazione delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore; nata il 15 gennaio 1842 a Fitzroy (Australia) e morta l'8 agosto 1909 a Sydney (Australia);

- attribuito all'intercessione della Beata Giulia Salzano, Fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore di Gesù; nata il 13 ottobre 1846 a Santa Maria Capua Vetere (Italia) e morta il 17 maggio 1929 a Casoria (Italia);

- attribuito all'intercessione della Beata Battista da Varano (al secolo: Camilla), Monaca professa dell'Ordine di Santa Chiara e Fondatrice del Monastero di Santa Chiara nella città di Camerino; nata il 9 aprile 1458 a Camerino (Italia) ed ivi morta il 31 maggio 1524;

- attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Giuseppe Tous y Soler, Sacerdote professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e Fondatore della Congregazione delle Suore Cappuccine della Madre del Divin Pastore; nato il 31 marzo 1811 a Igualada (Spagna) e morto il 27 febbraio 1871 a Barcellona (Spagna);

- attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Leopoldo da Alpandeire Sánchez Márquez (al secolo: Francesco), Laico professo dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini; nato il 24 luglio 1866 ad Alpandeire (Spagna) e morto il 9 febbraio 1956 a Granada (Spagna);

- attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Emanuele Lozano Garrido, Laico; nato il 9 agosto 1920 a Linares (Spagna) ed ivi morto il 3 novembre 1971;

- attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Teresa Manganiello, Laica, del Terz'Ordine di San Francesco; nata a Montefusco (Italia) il 1 gennaio 1849 ed ivi morta il 4 novembre 1876;

- attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Chiara Badano, Laica; nata a Sassello (Italia) il 29 ottobre 1971 ed ivi morta il 7 ottobre 1990;

MARTIRIO

- del Servo di Dio Giorgio Popie?uszko, Sacerdote diocesano; nato il 14 settembre 1947 ad Okopy Suchowola (Polonia) e ucciso in odio alla Fede il 20 ottobre 1984 nei pressi di Wloclawek (Polonia);

VIRTÙ EROICHE

- del Beato Giacomo Illirico da Bitetto, Laico professo dell'Ordine dei Frati Minori; nato nel 1400 a Zara (Dalmazia) e morto intorno all'anno 1496 a Bitetto (Italia);

- del Servo di Dio Pio XII (Eugenio Pacelli), Sommo Pontefice; nato a Roma il 2 marzo 1876 e morto a Castelgandolfo il 9 ottobre 1958;

- del Servo di Dio Giovanni Paolo II (Carlo Wojtyla), Sommo Pontefice; nato il 18 maggio 1920 a Wadowice (Polonia) e morto a Roma il 2 aprile 2005;

- del Servo di Dio Luigi Brisson, Sacerdote e Fondatore degli Oblati e delle Oblate di San Francesco di Sales; nato il 23 giugno 1817 a Plancy (Francia) ed ivi morto il 2 febbraio 1908;

- del Servo di Dio Giuseppe Quadrio, Sacerdote professo della Società Salesiana di San Giovanni Bosco; nato il 28 novembre 1921 a Vervio (Italia) e morto a Torino (Italia) il 23 ottobre 1963;

- della Serva di Dio Maria Ward (al secolo: Giovanna), Fondatrice dell'Istituto delle Suore della Beata Maria Vergine, oggi Congregazione di Gesù; nata a Mulwith (Inghilterra) il 23 gennaio 1585 e morta a Hewarth (Inghilterra) il 30 gennaio 1645;

- della Serva di Dio Antonia Maria Verna, Fondatrice dell'Istituto delle Suore della Carità dell'Immacolata Concezione dette d'Ivrea; nata a Pasquaro di Rivarolo (Italia) il 12 giugno 1773 ed ivi morta il 25 dicembre 1838;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Chiara Serafina di Gesù Farolfi (al secolo: Francesca), Fondatrice delle Suore Clarisse Francescane Missionarie del Santissimo Sacramento; nata il 7 ottobre 1853 a Tossignano (Italia) e morta il 18 giugno 1917 a Badia di Bertinoro (Italia);

- le virtù eroiche della Serva di Dio Enrica Alfieri (al secolo: Maria Angela), Suora professa della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret; nata il 23 febbraio 1891 a Borgovercelli (Italia) e morta a Milano (Italia) il 23 novembre 1951;

- le virtù eroiche del Servo di Dio Giunio Tinarelli, Laico, Socio della Pia Unione Primaria Silenziosi Operai della Croce, nato a Terni (Italia) il 27 maggio 1912 ed ivi morto il 14 gennaio 1956.
CCS/DECRETI CAUSE SANTI/AMATO                       VIS 20091221 (800)


SANTI PARTE DEL PRESENTE E DEL FUTURO DELLA CHIESA

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i membri, i consultori, i postulatori e gli officiali della Congregazione per la Cause dei Santi, in occasione del quarantesimo anniversario di istituzione del Dicastero.

  I Santi - ha sottolineato il Pontefice - "non sono rappresentanti del passato, ma costituiscono il presente e il futuro della Chiesa e della società. (...) La vita di queste straordinarie figure di credenti, appartenenti a tutte le Regione della terra" si caratterizza innanzitutto per "il loro rapporto con il Signore" in "un dialogo con il Signore intenso e coinvolgente (...). Inoltre, nella vita di questi nostri fratelli risalta la continua ricerca della perfezione evangelica, il rifiuto della mediocrità e la tensione verso la totale appartenenza a Cristo".

  "Le principali tappe del riconoscimento della santità da parte della Chiesa, cioè la beatificazione e la canonizzazione, sono unite tra loro da un vincolo di grande coerenza. (...) Il graduale avvicinamento alla 'pienezza della luce' emerge in modo singolare nel passaggio dalla beatificazione alla canonizzazione".

  "In questo percorso, infatti, si compiono eventi di grande vitalità religiosa e culturale, nei quali invocazione liturgica, devozione popolare, imitazione delle virtù, studio storico e teologico, attenzione ai 'segni dall'alto' si intrecciano e si arricchiscono reciprocamente. (...) La testimonianza dei santi, infatti, mette in luce e fa conoscere aspetti sempre nuovi del Messaggio evangelico".

  Infine nel ricordare le parole del Prefetto del Dicastero, l'Arcivescovo Angelo Amato, nel saluto all'inizio dell'udienza, il Papa ha affermato che: "nell'itinerario per il riconoscimento della santità, emerge una ricchezza spirituale e pastorale che coinvolge tutta la comunità cristiana. La santità, cioè la trasfigurazione delle persone e delle realtà umane a immagine del Cristo risorto, rappresenta lo scopo ultimo del piano di salvezza divina".
AC/CAUSE SANTI/AMATO                           VIS 20091221 (300)

AI RAGAZZI DI AZIONE CATTOLICA: IMITATE ZACCHEO


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2009 (VIS). I ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana sono stati ricevuti questa mattina dal Santo Padre Benedetto XVI che nel suo discorso li ha paragonati al personaggio evangelico di Zaccheo che si arrampica su di un albero perché voleva vedere Gesù.

  "Anche voi siete piccoli come Zaccheo" - ha detto il Santo Padre - "(...) ma il Signore, alzando lo sguardo, si è accordo subito di lui, in mezzo alla folla. Gesù vi vede e vi sente anche se siete piccoli, anche se a volte gli adulti non vi considerano come vorreste".

  "Cari amici," - ha detto ancora il Papa - "di fronte a Gesù imitate sempre l'esempio di Zaccheo che è sceso subito dall'albero, lo ha accolto pieno di gioia nella sua casa e non ha più smesso di fargli festa! Accoglietelo nella vostra vita tutti i giorni, tra i giochi e tra gli impegni, nelle preghiere, quando chiede la vostra amicizia e la vostra generosità, quando siete felici e quando avete paura (...). Egli vi parla sempre dell'amore 'più grande', capace di donarsi senza limiti, di portare pace e perdono".

  "Così potrete dire ai vostri amici" - ha concluso il Pontefice - "ai vostri genitori, ai vostri animatori, ai vostri educatori che siete riusciti a prendere la linea con Gesù nella vostra preghiera, nel compiere i vostri doveri e quando sarete capaci di stare accanto a tanti ragazzi e ragazze che soffrono, specialmente a coloro che vengono da Paesi lontani e spesso sono abbandonati, senza genitori e senza amici".
AC/.../GIOVANI AZIONE CATTOLICA                       VIS 20091221 (260)


DICHIARAZIONE PER LA TUTELA DELLA FIGURA DEL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2009 (VIS). La Segreteria di Stato ha disposto la pubblicazione della seguente dichiarazione per la tutela della figura del Papa:

  "Nel corso soprattutto di questi ultimi anni, si è potuto rilevare il crescente affetto e la cordiale stima di molti verso i Sommi Pontefici, ai quali alcuni desiderano intitolare istituzioni universitarie, scolastiche o culturali, come pure associazioni, fondazioni o altri enti".

  "Prendendo atto di ciò, si dichiara che spetta esclusivamente alla Santa Sede la legittimazione a tutelare in ogni modo il rispetto dovuto ai Successori di Pietro e, quindi, a salvaguardare la figura e l'identità personale da iniziative che, prive di autorizzazione, adottano il nome e/o lo stemma dei Papi per scopi ed attività che nulla o ben poco hanno a che vedere con la Chiesa Cattolica. Talora, di fatto, mediante l'uso di simboli nonché di loghi ecclesiali o pontifici si cerca di attribuire credibilità e autorevolezza a quanto viene promosso o organizzato".

  "Pertanto, l'impiego sia di tutto ciò che si riferisce direttamente alla persona e all'ufficio del Sommo Pontefice (nome, immagine e stemma), sia della denominazione 'Pontificio/a' deve essere espressamente e preventivamente autorizzato dalla Santa Sede".
.../TUTELA FIGURA PAPA/...                           VIS 20091221 (210)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in  udienze separate:

- L'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense.

- L'Onorevole Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la Famiglia.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                 VIS 20091221 (60)

venerdì 18 dicembre 2009

APPROFONDIRE SAPIENZA CONSERVANDO SEMPLICITÀ SPIRITO


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di ieri alle 17:30, come di consueto nel periodo pre-natalizio, il Santo Padre ha presieduto, nella Basilica di San Pietro, la Celebrazione dei Vespri con gli Universitari degli Atenei romani, dedicando l'omelia al tema della Sapienza.

  "Quella che nasce a Betlemme" - ha detto il Papa nell'omelia - "è la Sapienza di Dio. (...) Nella pienezza dei tempi, questa Sapienza ha assunto un volto umano, il volto di Gesù. (...) Il paradosso cristiano consiste proprio nell'identificazione della Sapienza divina, cioè il 'Logos' eterno, con l'uomo Gesù di Nazaret e con la sua storia. (...) Dunque, la Sapienza che questa sera invochiamo è il Figlio di Dio, la seconda persona della Santissima Trinità; è il Verbo (...) che con il Padre e lo Spirito Santo ha creato tutte le cose e che 'si è fatto carne'".

  "Un professore cristiano, o un giovane studente cristiano, porta dentro di sé l'amore appassionato per questa Sapienza! Legge tutto alla sua luce (...). Senza di Lei niente è stato fatto di tutto ciò che esiste e dunque in ogni realtà creata se ne può intravedere un riflesso, evidentemente secondo gradi e modalità differenti. Tutto ciò che viene recepito dall'intelligenza umana (...), in qualche modo e misura, partecipa della Sapienza creatrice. Qui, in ultima analisi, sta anche la possibilità stessa dello studio, della ricerca, del dialogo scientifico in ogni campo del sapere".

  "A questo punto" - ha proseguito il Pontefice - "domandiamoci: chi c'era - la notte di Natale - alla Grotta di Betlemme? Chi ha accolto la Sapienza quando è nata? (...) Non dottori della legge, scribi o sapienti. C'erano Maria e Giuseppe, e poi i pastori. Che significa questo? (...) Ma allora non serve studiare? O addirittura è nocivo, controproducente per conoscere la verità?".

  "La storia di duemila anni di cristianesimo esclude quest'ultima ipotesi, e ci suggerisce quella giusta: si tratta di studiare, di approfondire le conoscenze mantenendo un animo da 'piccoli', uno spirito umile e semplice, come quello di Maria, la 'Sede della Sapienza'". Nella Grotta di Betlemme, "ciascuno di noi può scoprire la verità su Dio e quella sull'uomo. In quel Bambino, nato dalla Vergine, esse si sono incontrate: l'anelito dell'uomo alla vita eterna ha intenerito il cuore di Dio, che non si è vergognato di assumere la condizione umana".

  Il Santo Padre ha ricordato agli universitari che "aiutare gli altri a scoprire il vero volto di Dio è la prima forma di carità, che per voi assume la qualifica di carità intellettuale". Successivamente, nel menzionare il tema della pastorale universitaria di quest'anno, "Eucaristia e carità intellettuale", Benedetto XVI ha spiegato che essa è "una scelta impegnativa ma appropriata. Infatti, in ogni Celebrazione eucaristica Dio viene nella storia in Gesù Cristo, nella sua Parola e nel suo Corpo, donandoci quella carità che ci permette di servire l'uomo nella sua concreta esistenza".

  Infine il Papa ha auspicato che "tutti gli Atenei" siano "luoghi di formazione di autentici operatori della carità intellettuale. Da essi dipende largamente il futuro della società, soprattutto nell'elaborazione di una nuova sintesi umanistica e di una nuova capacità progettuale".

  Al termine della celebrazione, la Delegazione universitaria australiana ha consegnato alla Delegazione universitaria africana l'icona di Maria Sede della Sapienza ed il Papa ha affidato alla Vergine tutti gli universitari del continente africano, esprimendo il suo apprezzamento per la cooperazione che al termine dell'Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, si è sviluppata tra gli Atenei di Roma e quelli africani.
HML/VESPRI/UNIVERSITARI                           VIS 20091218 (560)


CONVENZIONE MONETARIA CITTÀ VATICANO E UNIONE EUROPEA


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2009 (VIS). Nella serata di ieri, la Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che il 17 dicembre 2009, è stata sottoscritta a Bruxelles la Convenzione monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e l'Unione Europea.

  A nome della Santa Sede in qualità di rappresentante dello Stato della Città del Vaticano, ha firmato l'Arcivescovo André Dupuy, Nunzio Apostolico presso l'Unione Europea, ed il Signor Joaquín Almunia, Membro della Commissione europea, ha firmato per conto dell'Unione Europea.

  Le disposizioni della nuova Convenzione, che sostituisce la Convenzione monetaria del 29 dicembre 2000, con la quale si introduceva nello Stato della Città del Vaticano l'euro come moneta ufficiale, entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2010.
.../CONVENZIONE MONETARIA/SANTA SEDE:UE               VIS 20091218 (130)


ABETE DELLE ARDENNE IN PIAZZA SAN PIETRO


CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto una Delegazione della Vallonia, regione belga che quest'anno dona al Papa l'Albero di Natale, ogni anno collocato accanto al Presepe allestito in Piazza San Pietro.

  L'abete, le cui luci saranno accese questa sera, proviene dalla zona delle Ardenne, una delle regioni più verdi d'Europa. Alto 30 metri, con un diametro di 7, l'abete pesa 7 tonnellate ed i rami più bassi misurano 10 metri di lunghezza. Insieme a questo esemplare di "Epicea abies", ci saranno altri 45 abeti provenienti dalla medesima regione, che saranno collocati in diversi luoghi del Vaticano.

  "Il destino di questo albero" - ha detto il Papa - "è paragonabile a quello dei pastori: vegliando nelle tenebre della notte, eccoli  illuminati dal messaggio degli angeli. (...) Ornato al lato del presepio, l'abete manifesta, a suo modo, la presenza del grande mistero presente nel luogo semplice e povero di Betlemme. Agli abitanti di Roma, a tutti i pellegrini, a tutti coloro che vedranno Piazza San Pietro grazie alle immagini delle televisioni di tutto il mondo, esso proclama l'avvento del Figlio di Dio e tramite Lui, il suolo del vostro Paese e la fede delle comunità cristiane della vostra Regione salutano il Dio-Bambino.
AC/ABETE NATALE/ARDENNE                           VIS 20091218 (260)


SANTA SEDE SI ADOPERA DIFESA AMBIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato l'intervento dell'Arcivescovo Celestino Migliore, Capo della Delegazione della Santa Sede alla Conferenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite relativo ai mutamenti climatici, in corso in questi giorni a Copenhagen (Danimarca).

  "La Santa Sede" - ha detto il Nunzio nel suo discorso - "nel piccolo Stato della Città del Vaticano, compie significativi sforzi nella protezione dell'ambiente promuovendo e realizzando la diversificazione nei progetti energetici volti allo sviluppo dell'energia rinnovabile, finalizzato alla riduzione delle emissioni di CO2 e al consumo di combustibile fossile".

  "Inoltre, la Santa Sede intende ribadire la necessità di diffondere un'educazione alla responsabilità ambientale, che anche cerchi di salvaguardare le condizioni morali per una autentica colonia morale. Molte istituzioni educative cattoliche sono impegnate nel promuovere tale modello educativo, nelle scuole e nelle università. Inoltre, le Conferenze Episcopali, le Diocesi, le Parrocchie e le Organizzazioni non Governative di orientamento confessionale, si sono dedicate alla difesa e alla gestione di programmi ecologici per un certo numero di anni".

  "Tali iniziative comporteranno un mutamento degli stili di vita, mentre i modelli di consumo e produzione correnti e dominanti sono spesso insostenibili dal punto di vista di un'analisi sociale, ambientale, economica e morale. Abbiamo il dovere di salvaguardare la creazione - il suolo, l'acqua e l'aria - come un dono affidato ad ognuno, ma dobbiamo anche e soprattutto impedire che l'umanità si autodistrugga. La distruzione della natura è direttamente connessa alla cultura che forgia l'umana coesistenza: quando l'ecologia umana viene rispettata nell'ambito della società, l'ecologia ambientale ne trarrà beneficio. Il modo in cui l'umanità tratta l'ambiente influenza il modo in cui essa tratta se stessa".
DELSS/AMBIENTE/COPENHAGEN                       VIS 20091218 (280)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

    - Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, Vescovo emerito di Hong Kong (Cina).
AP/.../...                                         VIS 20091218 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Stephen Brislin, Arcivescovo di Cape Town (superficie: 30.372; popolazione: 2.740.000; cattolici: 217.000; sacerdoti: 115; religiosi: 271; diaconi permanenti: 57), Sud Africa. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Kroonstad (Sud Africa), succede all'Arcivescovo Lawrence Patrick Henry, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Gianfranco Agostino Gardin, O.F.M.Conv., Arcivescovo-Vescovo di Treviso (superficie: 2.194; popolazione: 857.000; cattolici: 793.200; sacerdoti: 631; religiosi: 1.108; diaconi permanenti: 19), Italia, con il titolo di Arcivescovo "ad personam". L'Arcivescovo eletto nato a San Polo di Piave (Italia), nel 1944, ha emesso la Professione solenne nel 1965 ed è stato ordinato sacerdote nel 1970. E' stato finora Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica.

- Il Monsignore Arnaud Bérard, Capo Ufficio nella Congregazione per le Chiese Orientali.
NER:RE/.../...                                       VIS 20091218 (170)


giovedì 17 dicembre 2009

MESSA CELEBRATA PAPA 90° COMPLEANNO CARDINALE SPIDLIK

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina, in occasione del 90° compleanno del Cardinale Tomas Spidlik, il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa nella Cappella Redemptoris Mater con la comunità del Centro "Aletti" di Roma, dove il Porporato risiede.
.../COMPLEANNO/SPIDLIK                                     VIS 20091217 (50)

RELIGIONI FORZA DI PACE E RICONCILIAZIONE


CITTÀ DEL VATICANO, 17 DIC 2009 (VIS). - Il Papa ha ricevuto oggi i nuovi Ambasciatori di Danimarca, Signor Hans Kingenberg; Uganda, Signor Francis K. Butagira; Sudan, Signor Sulieman Mohamad Mustafa; Kenia, Signor Elkanah Odembo; Kazakistan, Signor Mukhtar B. Tileuberdi; Bangladesh, Signor Abdul Hannan; Finlandia, Signor Alpo Rusi; e Lettonia, Signor Einars Semanis, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Nel discorso ai diplomatici, il Santo Padre ha fatto riferimento alla necessità di "una giusta relazione tra l'essere umano e la creazione in cui vive ed opera". Al riguardo, il Pontefice ha sottolineato la responsabilità nei confronti dell'ambiente poiché la sua "continua degradazione è una minaccia diretta alla sopravvivenza dell'uomo e al suo sviluppo; e corre il rischio di minacciare direttamente la pace tra le persone e i popoli".

  Benedetto XVI ha incoraggiato le autorità politiche dei Paesi che rappresentano i nuovi Ambasciatori, e tutte le Nazioni, a "rafforzare la loro azione in favore della salvaguardia dell'ambiente, ma anche - poiché il problema non si può  affrontare unicamente a livello particolare di ogni singolo paese - ad essere una forza propositiva ed uno stimolo per raggiungere accordi internazionali vincolanti utili e giusti per tutti".

  Il Papa ha ribadito la vitale importanza di un "cambiamento o trasformazione del modello di sviluppo attuale delle nostre società" ed ha affermato che "la Chiesa propone che tale profondo cambiamento (...) sia orientato secondo il principio di sviluppo integrale della persona umana".

  "E' vero" - ha affermato il Santo Padre - "che nella storia le religioni erano frequentemente un fattore di conflitto, ma è anche vero che le religioni vissute secondo la loro essenza profonda erano e sono una forza di riconciliazione e di pace. Nell'attuale momento storico le religioni devono anche, attraverso il dialogo franco e sincero, cercare la via della purificazione per corrispondere sempre di più alla loro vocazione".

  "La coesistenza pacifica delle varie religioni in ogni nazione a volte è difficile. Più che un problema politico, questa coesistenza è un problema religioso che si presenta all'interno di ognuna di queste tradizioni. Ogni credente è chiamato ad interrogare Dio sulla Sua Volontà a proposito delle singole situazioni umane".

  "Per l'uomo di fede o l'uomo di buona volontà, la risoluzione dei conflitti umani e la delicata coabitazione delle differenti espressioni religiose si possono trasformare in una coesistenza umana, in un ordine pieno di bontà e saggezza, che ha origine e dinamismo in Dio. Questa coesione nel rispetto della natura delle cose e della saggezza inerente che viene da Dio - 'la tranquillitas ordinis' - si chiama pace".

  Il Santo Padre ha segnalato che "la pace tanto desiderata non nascerà che dall'azione congiunta dell'individuo, che scopre la sua vera natura in Dio, e dei responsabili delle società civili e religiose le quali - nel rispetto della dignità e della fede di ognuno - sapranno riconoscere e dare alla religione il suo nobile ed autentico ruolo di realizzazione e perfezionamento della persona umana. Si tratta di una ricomposizione globale, temporale e spirituale, che permette un nuovo slancio verso la pace che Dio desidera universale".
AC/LETTERE CREDENZIALI/...                           VIS 20091217 (470)


MESSAGGIO PERENNE VANGELO SOCIETÀ SECOLARIZZATA


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Bielorussia al termine della "Visita ad Limina Apostolorum".

  Il Papa ha iniziato il suo discorso ricordando ai Presuli che "è particolarmente importante (...) annunciare con rinnovato entusiasmo ed incisività il perenne Messaggio del Vangelo in una società che non è immune dalle tentazioni della secolarizzazione, dell'edonismo e del relativismo: i problemi della denatalità, della fragilità delle famiglie e dell'illusione di trovare fortuna al di fuori della propria terra ne sono un segno".

  "Di fronte a tali sfide, compito urgente dei Pastori è di evidenziare la forza della fede" - ha ribadito il Pontefice - "una fede radicata in una solida tradizione, per contribuire a preservare la profonda identità cristiana della Nazione, nel dialogo rispettoso con le altre culture e religioni".

  "Per raggiungere tale obiettivo" - ha detto il Papa ai Presuli della Bielorussia - "è necessario che (...) abbiate grande cura nel formulare programmi e promuovere metodi pastorali più adeguati, ponendo in atto le decisioni della Conferenza Episcopale. Tale rinnovata testimonianza di unità, oltre che giovare all'annuncio del Vangelo, favorirà il rapporto con l'Autorità civile e, particolarmente, le relazioni ecumeniche".

  Successivamente il Santo Padre ha menzionato il tema dell'educazione ed ha affermato: "Oggi viviamo in una sorta di 'emergenza' in questo delicato ed essenziale settore, ed è necessario moltiplicare gli sforzi per offrire, in primo luogo alle nuove generazioni, una valida formazione". In particolare il Santo Padre, riferendosi ai candidati al sacerdozio, ha esortato i Vescovi con queste parole: "Vi invito a vigilare attentamente affinché i candidati al sacerdozio ricevano una solida e rigorosa formazione spirituale e teologica e siano debitamente guidati nel compiere una seria e profonda verifica della chiamata divina. L'attuale situazione della nostra società richiede un discernimento particolarmente attento".

  "Occorre, inoltre, avere sempre presente che il Signore vi chiama, come Pastori della Chiesa, a saper discernere ogni ministero destinato all'edificazione del corpo ecclesiale, anche di carattere laicale, culturale e civile, perché tutti contribuiscano a far crescere il Regno di Dio in Bielorussia, nello spirito di una vera e reale comunione per richiamare quei valori cristiani che hanno contribuito in modo determinante alla costruzione della civiltà europea".

  "Anche le Chiese Ortodosse, come la Chiesa Cattolica" - ha proseguito il Pontefice - "sono fortemente impegnate a riflettere su come rispondere alle sfide del nostro tempo per trasmettere con fedeltà il Messaggio di Cristo. Accogliendo l'invito emerso nel recente incontro cattolico-ortodosso di Cipro, occorre intensificare il comune cammino in tale direzione". In merito "un significativo apporto potrà essere offerto dalla piccola, ma fervente Comunità greco-cattolica presente nel Paese".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso ricordando il suo recente incontro con il Presidente della Repubblica di Bielorussia che ha affermato: "La volontà delle parti di stipulare un Accordo, di cui è in corso l'elaborazione. Inoltre" - ha aggiunto il Papa - "ho sottolineato la particolare attenzione con la quale questa Sede Apostolica, come pure la Conferenza Episcopale, seguono le vicende del Paese e l'impegno di fattiva collaborazione su materie di comune interesse, al fine di promuovere, nel rispetto delle competenze di ciascun ambito, il bene dei cittadini".
AL/AD LIMINA/BIELORUSSIA                           VIS 20091217 (600)


COMUNICATO RIDUZIONE STATO LAICALE MILINGO


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella tarda mattinata di oggi il seguente Comunicato:

  "Da diversi anni la Chiesa segue con particolare sofferenza gli sviluppi legati agli incresciosi comportamenti dell'Arcivescovo Emerito di Lusaka, Emmanuel Milingo. Numerosi sono stati  i tentativi intrapresi per riportare il Signor Emmanuel Milingo alla comunione con la Chiesa Cattolica, cercando anche forme adeguate per consentirgli di esercitare il ministero episcopale, con un coinvolgimento diretto da parte dei Sommi Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che personalmente e con spirito di paterna sollecitudine seguivano il Signor Milingo".

  "In questa triste vicenda, già nell'anno 2001 egli si era trovato nella condizione di irregolarità a seguito dell'attentato matrimonio con la Signora Maria Sung, incorrendo nella pena medicinale di sospensione (cfr cann. 1044 1, n. 3; 1394 § 1 C.I.C.). Successivamente si era posto a capo di alcune correnti per l'abolizione del Celibato sacerdotale e non mancava di moltiplicare i suoi interventi nei mezzi di comunicazione sociale, in aperta ribellione ai ripetuti interventi della Santa Sede e creando grave sconcerto e scandalo nei fedeli. In particolare, il 24 settembre 2006 il Signor Milingo aveva effettuato a Washington l'ordinazione di quattro vescovi senza mandato pontificio".

  "Egli incorse pertanto nella pena della scomunica latae sententiae (can. 1382 C.I.C.), dichiarata dalla Santa Sede il 26 settembre 2006 e che rimane in vigore. Purtroppo il predetto Signor Milingo non ha dato prove dello sperato pentimento in vista del ritorno alla piena comunione con il Sommo Pontefice e con i membri del Collegio episcopale, ma ha continuato nell'esercizio illegittimo degli atti dell'ufficio episcopale, attentando nuovi delitti contro l'unità della santa Chiesa. In particolare, nei mesi scorsi egli ha proceduto ad alcune nuove ordinazioni episcopali".

  "Tali gravi delitti, recentemente accertati, che sono da ritenere segno comprovante della persistente contumacia del Signor Emmanuel Milingo, hanno costretto la Sede Apostolica ad aggiungergli l'ulteriore pena della dimissione dallo stato clericale".

  "Secondo il disposto del can. 292 del Codice di Diritto Canonico l'ulteriore pena della dimissione dallo stato clericale, che ora si aggiunge alla grave pena della scomunica, comporta le seguenti conseguenze: la perdita dei diritti e dei doveri connessi allo stato clericale, eccetto l'obbligo del Celibato; la proibizione dell'esercizio del ministero, salvo il disposto del can. 976 del Codice di Diritto Canonico per i casi di pericolo di morte; la privazione di tutti gli uffici, di tutti gli incarichi e di qualsiasi potestà delegata, nonché il divieto di utilizzare l'abito ecclesiastico. Di conseguenza, risulta illegittima la partecipazione dei fedeli ad eventuali nuove celebrazioni promosse dal Signor Emmanuel Milingo".

  "Si deve rilevare che la dimissione dallo stato clericale di un Vescovo è un fatto del tutto eccezionale, a cui la Santa Sede si è vista costretta per la gravità delle conseguenze che derivavano per la comunione ecclesiale dal susseguirsi di ordinazioni episcopali senza mandato pontificio; la Chiesa conserva tuttavia la speranza nel suo ravvedimento".

  "Circa le persone ordinate recentemente dal Signor Milingo è ben nota la disciplina della Chiesa riguardante la pena della scomunica latae sententiae per quelli che ricevono la consacrazione episcopale senza Mandato Pontificio (can. 1382 C.I.C.). Esprimendo speranza nella loro conversione, la Chiesa rinnova quanto già dichiarato il 26 settembre 2006, ovvero che Essa non riconosce e non intende riconoscere nel futuro tali ordinazioni e tutte le ordinazioni da esse derivate e pertanto lo stato canonico dei presunti vescovi resta quello in cui si trovavano prima dell'ordinazione conferita da su menzionato Signor Milingo".

  "In quest'ora segnata da un profondo dolore della Comunità ecclesiale per i gravi gesti compiuti dal Signor Milingo, si affida alla forza della preghiera il ravvedimento del colpevole e quello di quanti - Sacerdoti o fedeli laici - hanno in qualche modo collaborato con lui nel porre atti contro l'unità della Chiesa di Cristo".
OP/MILINGO:STATO LAICALE/...                       VIS 20091217 (640)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Vescovo Wladislaw Blin, di Vitebsk (Bielorussia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Reverendo Archimandrita Jan Sergiusz Gajek, M.I.C., Visitatore Apostolico per i Greco-Cattolici in Bielorussia, in Visita "ad Limina Apostolorum".
AL/.../...                                         VIS 20091217 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Limerick (Irlanda), presentata dal Vescovo Donal Brendan Murray, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
RE/.../MURRAY                                     VIS 20091217 (50)

mercoledì 16 dicembre 2009

JOHN OF SALISBURY: DIRITTO NATURALE ISPIRI ORDINE GIURIDICO


CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale di oggi, alla figura di John of Salisbury, filosofo e teologo nato in Inghilterra al principio del XII secolo.

  Educato a Parigi e a Chartres, John of Salisbury fu segretario e consigliere di diversi Presuli della sede di Canterbury, ponendo al loro servizio la sua vasta cultura e la sua intensa attività diplomatica. John of Salisbury rimase anche al servizio di San Tommaso Becket e lo seguì nell'esilio in Francia, quando questi si oppose al Re Enrico II che intendeva affermare la sua autorità sulla vita interna della Chiesa, limitandone la libertà. John - ha detto il Papa - "continuò a servire fedelmente anche il successore di Tommaso, fino a quando venne eletto Vescovo di Chartres, dove rimase dal 1176 al 1180, anno della sua morte".

  Successivamente il Papa ha citato le opere fondamentali di John of Salisbury, il "Metaloghicón" (In difesa della logica) e il "Polycráticus" (L'uomo di Governo). Nella prima opera John of Salisbury scrive: "Il credente e il teologo, che approfondiscono il tesoro della fede, si aprono anche a un sapere pratico, che guida le azioni quotidiane, cioè alle leggi morali e all'esercizio delle virtù".

  La tesi centrale del Polycráticus è che "esiste, (...), anche una verità oggettiva e immutabile, la cui origine è in Dio, accessibile alla ragione umana e che riguarda l'agire pratico e sociale. Si tratta di un diritto naturale, al quale le leggi umane e le autorità politiche e religiose devono ispirarsi, affinché possano promuovere il bene comune. (...) Questa legge naturale è caratterizzata da una proprietà che Giovanni chiama 'equità', cioè l'attribuzione a ogni persona dei suoi diritti. Da essa discendono precetti che sono legittimi presso tutti i popoli, e che non possono in nessun caso essere abrogati".

  "Il tema del rapporto tra legge naturale" - ha detto ancora Benedetto XVI - "e ordinamento giuridico-positivo, mediato dall'equità, è ancor oggi di grande importanza. (...) Nel nostro tempo, infatti, soprattutto in alcuni Paesi, assistiamo a uno scollamento preoccupante tra la ragione, che ha il compito di scoprire i valori etici legati alla dignità della persona umana, e la libertà, che ha la responsabilità di accoglierli e promuoverli".

  "Forse John of Salisbury ci ricorderebbe oggi che sono conformi all'equità solo quelle leggi che tutelano la sacralità della vita umana e respingono la liceità dell'aborto, dell'eutanasia e delle disinvolte sperimentazioni genetiche, quelle leggi che rispettano la dignità del matrimonio tra l'uomo e la donna, che si ispirano a una corretta laicità dello Stato - laicità che comporta pur sempre la salvaguardia della libertà religiosa -, e che perseguono la sussidiarietà e la solidarietà a livello nazionale e internazionale".

  "Diversamente" - ha concluso il Pontefice - "finirebbe per instaurarsi quella che John of Salisbury definisce la 'tirannia del principe' o, diremmo noi, 'la dittatura del relativismo': un relativismo che, come ricordavo qualche anno fa, 'non riconosce nulla come definitivo e lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie'".
AG/JOHN OF SALISBURY/...                           VIS 20091216 (510)


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