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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 31 marzo 2009

APPELLO DEL PAPA LIBERAZIONE OPERATORI UMANITARI FILIPPINE


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2009 (VIS). Nel tardo pomeriggio di ieri, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

"Il Santo Padre, facendo propria la preoccupazione delle famiglie e di quanti hanno a cuore la salvezza dei tre operatori umanitari della Croce Rossa sequestrati nell'isola di Jolo (Filippine), desidera elevare la sua voce e fare appello affinché il senso umanitario e la ragione abbiano il sopravvento sulla violenza e l'intimidazione".

"Il Santo Padre, nel nome di Dio, chiede la loro liberazione e sollecita le autorità a favorire ogni pacifica soluzione della drammatica vicenda".
OP/LIBERAZIONE SEQUESTRATI/FILIPPINE VIS 20090331 (110)

"LA FIDUCIA NELL'INIZIATIVA DI DIO E LA RISPOSTA UMANA"


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la XLVI Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che quest'anno sarà celebrata il 3 maggio 2009, Quarta Domenica di Pasqua, sul tema: "La fiducia nell'iniziativa di Dio e la risposta umana". Il Messaggio è stato pubblicato in lingua inglese, francese, italiana, tedesca, spagnola, portoghese e polacca.

Di seguito riportiamo estratti del Documento:

"Risuona perenne nella Chiesa l'esortazione di Gesù ai suoi discepoli: 'Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!' (Mt 9,38). Pregate! Il pressante appello del Signore sottolinea come la preghiera per le vocazioni debba essere ininterrotta e fiduciosa".

"La vocazione al sacerdozio e alla vita consacrata costituisce uno speciale dono divino, che si inserisce nel vasto progetto d'amore e di salvezza che Iddio ha su ogni uomo e per 1'intera umanità".


"Nell'universale chiamata alla santità risalta la peculiare iniziativa di Dio, con cui sceglie alcuni perché seguano più da vicino il suo Figlio Gesù Cristo, e di lui siano ministri e testimoni privilegiati. (...) E così, rispondendo alla chiamata del Signore e docili all'azione dello Spirito Santo, schiere innumerevoli di presbiteri e di persone consacrate, nel corso dei secoli, si sono poste nella Chiesa a totale servizio del Vangelo. Rendiamo grazie al Signore che anche oggi continua a convocare operai per la sua vigna".

"Se è pur vero che in talune regioni della terra si registra una preoccupante carenza di presbiteri, e che difficoltà e ostacoli accompagnano il cammino della Chiesa, ci sorregge l'incrollabile certezza che a guidarla saldamente nei sentieri del tempo verso il compimento definitivo del Regno è Lui, il Signore, che liberamente sceglie e invita alla sua sequela persone di ogni cultura e di ogni età, secondo gli imperscrutabili disegni del suo amore misericordioso".

"Nostro primo dovere è pertanto di mantenere viva, con preghiera incessante, questa invocazione dell'iniziativa divina nelle famiglie e nelle parrocchie, nei movimenti e nelle associazioni impegnati nell'apostolato, nelle comunità religiose e in tutte le articolazioni della vita diocesana".

"(...) da parte di quanti sono chiamati si esige attento ascolto e prudente discernimento, generosa e pronta adesione al progetto divino, serio approfondimento di ciò che è proprio della vocazione sacerdotale e religiosa per corrispondervi in modo responsabile e convinto".

"Nell'Eucaristia, il dono perfetto che realizza il progetto d'amore per la redenzione del mondo, Gesù si immola liberamente per la salvezza dell'umanità. (...) A perpetuare questo mistero salvifico nei secoli, sino al ritorno glorioso del Signore, sono destinati i presbiteri (...). Nella celebrazione eucaristica è Cristo stesso che agisce in coloro che Egli sceglie come suoi ministri; li sostiene perché la loro risposta si sviluppi in una dimensione di fiducia e di gratitudine che dirada ogni paura, anche quando si fa più forte 1'esperienza della propria debolezza (cfr Rm 8,26-30), o si fa più aspro il contesto di incomprensione o addirittura di persecuzione (cfr Rm 8,35-39)".

"Credere nel Signore ed accettare il suo dono, porta dunque ad affidarsi a Lui con animo grato aderendo al suo progetto salvifico. Se questo avviene, il 'chiamato' abbandona volentieri tutto e si pone alla scuola del divino Maestro; ha inizio allora un fecondo dialogo tra Dio e l'uomo, un misterioso incontro tra l'amore del Signore che chiama e la libertà dell'uomo che nell'amore gli risponde".

"Questo intreccio d'amore tra l'iniziativa divina e la risposta umana è presente pure, in maniera mirabile, nella vocazione alla vita consacrata. (...) Attratti da lui, fin dai primi secoli del cristianesimo, molti uomini e donne hanno abbandonato famiglia, possedimenti, ricchezze materiali e tutto quello che umanamente è desiderabile, per seguire generosamente il Cristo e vivere senza compromessi il suo Vangelo, diventato per essi scuola di radicale santità".

"La risposta dell'uomo alla chiamata divina, quando si è consapevoli che è Dio a prendere l'iniziativa ed è ancora lui a portare a termine il suo progetto salvifico, (...) si esprime in una pronta adesione all'invito del Signore (...). Senza abdicare affatto alla responsabilità personale, la libera risposta dell'uomo a Dio diviene così 'corresponsabilità', responsabilità in e con Cristo, in forza dell'azione del suo Santo Spirito; diventa comunione con Colui che ci rende capaci di portare molto frutto (cfr Gv 15,5)".

"Emblematica risposta umana, colma di fiducia nell'iniziativa di Dio, è l''Amen' generoso e pieno della Vergine di Nazaret, pronunciato con umile e decisa adesione ai disegni dell'Altissimo (...). A Lei vorrei affidare quanti avvertono la chiamata di Dio a porsi in cammino nella via del sacerdozio ministeriale o nella vita consacrata".

"Cari amici, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà e ai dubbi; fidatevi di Dio e seguite fedelmente Gesù e sarete i testimoni della gioia che scaturisce dall'unione intima con lui".
MESS/GIORNATA PREGHIERA VOCAZIONI/... VIS 20090331 (800)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI APRILE


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2009 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di aprile è la seguente: "Perché il Signore benedica il lavoro degli agricoltori con un raccolto abbondante, e renda sensibili i popoli più ricchi al dramma della fame nel mondo".

L'intenzione Missionaria è la seguente: "Perché i cristiani che operano nei territori in cui più tragiche sono le condizioni dei poveri, dei deboli, delle donne e dei bambini, siano segni di speranza, grazie alla loro coraggiosa testimonianza del Vangelo della solidarietà e dell'amore".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/APRILE/… VIS 20090331 (110)

INCONTRO RESPONSABILI GIORNATA MONDIALE GIOVENTÙ


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2009 (VIS). Dal 3 al 5 aprile, il Pontificio Consiglio per i Laici, Sezione Giovani, ha promosso un Incontro internazionale dei responsabili della pastorale giovanile di tutto il mondo, in vista della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, in programma nel 2011 a Madrid (Spagna).

"Si tratta del primo incontro internazionale dei responsabili della Giornata Mondiale della Gioventù" - si legge in un Comunicato del Pontificio Consiglio per i Laici - "in vista dell'evento di Madrid (...); si prevede la presenza al completo dei Comitati organizzatori di Sydney 2008 e di Madrid 2011. All'incontro, inoltre, saranno presenti delegati di circa 70 Paesi e rappresentanti di 35 comunità, associazioni e movimenti giovanili cattolici, per un totale di circa 150 persone".

"I lavori prenderanno l'avvio venerdì 3 aprile con il saluto introduttivo del Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. L'intera giornata sarà dedicata alla verifica di Sydney 2008, con gli interventi del Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney e del Vescovo Ausiliare Anthony Fisher, O.P., che analizzeranno i frutti dell'evento per la Diocesi di Sydney e per la pastorale giovanile dell'Australia intera. Con il coordinamento di Padre Eric Jacquinet, responsabile della Sezione Giovani, la visuale si allargherà poi al mondo intero, per fare un bilancio dell'impatto della GMG a livello locale e per interrogarsi sul modello che, nel contesto attuale, la GMG offre per la pastorale giovanile ordinaria. La celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Gorge Pell concluderà la giornata".

"'Verso Madrid 2011' è invece il tema dei lavori di sabato 4 aprile: cominceremo a conoscere la Chiesa di Spagna grazie al Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid - che celebrerà l'Eucaristia - e al Vescovo Ausiliare César Augusto Franco Martínez che, insieme a tutto il Comitato organizzatore, presenteranno le ragioni, le sfide e le aspettative di questa nuova tappa delle Giornata Mondiali. Sentiremo le testimonianza dei giovani spagnoli e ci sarà una prima informazione sui progetti organizzativi. Non meno importanti, la presentazione del Messaggio di Benedetto XVI in occasione della XXIV GMG, proposta dal Vescovo Josef Clemens, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici e le conclusioni del Cardinale Rylko".

"Domenica 5 aprile i delegati parteciperanno alla Santa Messa delle Palme presieduta da Benedetto XVI in Piazza San Pietro, con la celebrazione della XXIV Giornata Mondiale della Gioventù: in questa occasione avverrà il tradizionale passaggio della Croce della GMG dai giovani australiani ai giovani spagnoli, momento significativo ed emozionante che segna materialmente un 'passaggio di testimone' tra i giovani del mondo e che pone come riferimento al nostro cammino, ancora una volta, la nuda realtà della Croce, la speranza suscitata dalla Resurrezione".
CON-L/INCONTRO GMG/RYLKO VIS 20090331 (450)

lunedì 30 marzo 2009

CONVERSIONE DEI CUORI SOLA VIA CHE CONDUCE ALLA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto 7.000 giovani volontari del Servizio Civile italiano.

"Benvenuti e grazie per questa vostra gradita visita" - ha detto il Papa ai giovani impegnati a portare a compimento la loro missione di pace. - Commentando la parte finale della Costituzione pastorale del Concilio Vaticano II 'Gaudium et spes', nella quale viene affrontato il tema della pace fra i popoli, Benedetto XVI ha affermato: "Purtroppo, guerre e violenze non cessano mai, e la ricerca della pace è sempre faticosa".

"In anni segnati dal pericolo di possibili conflitti planetari, il Concilio Vaticano II denunciava con forza - in questo testo - la corsa agli armamenti" e i Padri Conciliari - ha ricordato il Pontefice - "facevano seguire un auspicio: 'Nuove strade - essi affermavano - converrà cercare partendo dalla riforma degli spiriti, perché possa essere rimosso questo scandalo e al mondo, liberato dall'ansietà che l'opprime, possa essere restituita la vera pace'".

"Oggi come allora l'autentica conversione dei cuori rappresenta la via giusta, la sola che possa condurre ciascuno di noi e l'intera umanità all'auspicata pace".

"Siate, dunque, sempre e dappertutto" - ha esortato il Santo Padre - "strumenti di pace, rigettando con decisione l'egoismo e l'ingiustizia, l'indifferenza e l'odio, per costruire e diffondere con pazienza e perseveranza la giustizia, l'uguaglianza, la libertà, la riconciliazione, l'accoglienza, il perdono in ogni comunità".

"Nella varietà degli ambiti delle vostre attività, ciascuno, attraverso questa esperienza di volontariato, può rafforzare la propria sensibilità sociale, conoscere più da vicino i problemi della gente e farsi promotore attivo di una solidarietà concreta. È questo sicuramente il principale obiettivo del servizio civile nazionale, un obiettivo formativo: educare le giovani generazioni a coltivare un senso di attenzione responsabile nei confronti delle persone bisognose e del bene comune".

"La vita è un mistero d'amore, che tanto più ci appartiene quanto più la doniamo" - ha sottolineato il Pontefice - "Anzi, quanto più ci doniamo, cioè facciamo dono di noi stessi, del nostro tempo, delle nostre risorse e qualità per il bene degli altri".

"Cari amici" - ha concluso il Pontefice - "sia sempre questa la logica della vostra vita; non solo adesso che siete giovani, ma anche domani, quando rivestirete - ve lo auguro - ruoli significativi nella società e formerete una famiglia. Siate persone pronte a spendersi per gli altri, disposte anche a soffrire per il bene e la giustizia".
AC/.../VOLONTARI SERVIZIO CIVILE VIS 20090330 (400)

RIUNIONE SULLA CHIESA CATTOLICA IN CINA


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2009 (VIS). Nella tarda mattinata, la Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato un Comunicato con il quale rende noto che: "Dal 30 marzo al 1º aprile 2009 si riunirà, in Vaticano, la Commissione che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, relative alla vita della Chiesa cattolica in Cina".

"Fanno parte di detta Commissione i Superiori dei Dicasteri della Curia Romana che sono competenti in materia, e alcuni rappresentanti dell'Episcopato cinese e di congregazioni religiose".

"La prima riunione plenaria, svoltasi nei giorni 10-12 marzo 2008, ebbe, come tema, la Lettera che il Santo Padre Benedetto XVI aveva indirizzato ai cattolici cinesi il 27 maggio 2007. Durante i lavori fu esaminata l'accoglienza, che era stata riservata al medesimo Documento pontificio all'interno e al di fuori della Cina. Si fece anche una riflessione sui principi teologici, ispiratori della Lettera, al fine di cogliere le prospettive che da essi nascono per la comunità cattolica in Cina".

"Nella prossima riunione plenaria si prenderanno in esame alcuni aspetti della vita della Chiesa in Cina alla luce della medesima Lettera. In particolare si rifletterà su questioni religiose attuali e importanti".
OP/COMMISSIONE CHIESA CATTOLICA CINA/... VIS 20090330 (210)

DIO È VICINO, CI AIUTA E CI ACCOMPAGNA NELLE DIFFICOLTÀ


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2009 (VIS). Alle 9:00 di questa mattina, Quinta Domenica di Quaresima, il Papa si è recato in Visita Pastorale alla Parrocchia del Santo Volto di Gesù alla Magliana, nel settore ovest della diocesi di Roma. La Chiesa, dedicata nel 1982 a San Massimiliano Kolbe, dal 2001 porta il nome del Santo Volto di Gesù.

Prima della Celebrazione Eucaristica, Benedetto XVI ha salutato i fedeli rimasti all'esterno della Parrocchia che cercavano di proteggersi dalla pioggia, dicendo loro: "Purtroppo piove ma anche il sole sta arrivando. Ma sappiamo anche che il sole, benché spesso nascosto, esiste, che Dio è vicino e ci accompagna. In questo senso vogliamo andare adesso verso la Pasqua sapendo che alla nostra vita appartengono le sofferenze e le difficoltà, ma sapendo anche che dietro sta il sole della bontà divina".

Nell'omelia, il Papa ha esortato i parrocchiani a porsi al servizio del prossimo in questo momento di "generale crisi sociale ed economica", sconfiggendo la paura e la solitudine e confidando in Dio ed ha indicato come esempio di carità San Massimiliano Kolbe, che sacrificò la vita nel campo di concentramento di Auschwitz, per salvare la vita di una prigioniero, padre di famiglia.

"In questo nostro tempo, segnato da una generale crisi sociale ed economica, molto meritevole è lo sforzo che state compiendo" - ha detto il Papa ai parrocchiani - "attraverso soprattutto la Caritas parrocchiale e il gruppo Sant'Egidio, per andare incontro, come è possibile, alle attese dei più poveri e bisognosi".

Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni di questa quinta domenica di Quaresima, Benedetto XVI ha esortato i fedeli a condividere lo stato d'animo di Gesù alla vigilia della Pasqua, rivivendo il mistero della sua crocifissione, morte e risurrezione non come spettatori estranei, ma come protagonisti.

Rivolgendosi in particolare ai giovani, il Santo Padre ha detto loro: "Lasciatevi coinvolgere dal fascino di Cristo! Fissando, con gli occhi della fede, il suo Volto, chiedetegli: 'Gesù. Cosa vuoi che io faccia con Te e per Te?' Rimanete quindi in ascolto e, guidati dal suo Spirito, assecondate il disegno che Egli ha su di voi".
HML/.../SANTO VOLTO GESÙ VIS 20090330 (390)

GRATITUDINE AI MISSIONARI E MISSIONARIE D'AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2009 (VIS). Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"Di questa significativa esperienza pastorale" - ha detto Benedetto XVI riferendosi al recente Viaggio Apostolico in Africa - "mi propongo di parlare più ampiamente mercoledì prossimo nell'Udienza generale, ma non posso non cogliere questa occasione per manifestare l'emozione profonda che ho provato incontrando le comunità cattoliche e le popolazioni del Camerun e dell'Angola. (...) La gioia di sentirsi parte dell'unica famiglia di Dio" e "il forte senso del sacro che si respirava nelle celebrazioni liturgiche (...). La visita mi ha permesso di vedere e comprendere meglio la realtà della Chiesa in Africa nella varietà delle sue esperienze e delle sfide che si trova ad affrontare in questo tempo".

Nel citare le parole del Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima, quando "Gesù, nell'imminenza della sua passione, dichiara: 'Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto' (Gv 12,24), il Papa ha sottolineato che Gesù "si rende disponibile a compiere fino in fondo la volontà del Padre. E questa è la volontà di Dio: dare la vita eterna a noi che l'abbiamo perduta. Perché ciò si realizzi bisogna però che Gesù muoia, come un chicco di grano che Dio Padre ha seminato nel mondo. Solo così infatti potrà germogliare e crescere una nuova umanità, libera dal dominio del peccato e capace di vivere in fraternità, come figli e figlie dell'unico Padre che è nei cieli".

"Nella grande festa della fede vissuta insieme in Africa" - ha ricordato il Papa - "abbiamo sperimentato che questa nuova umanità è viva, pur con i suoi limiti umani. Là dove i missionari, come Gesù, hanno dato e continuano a spendere la vita per il Vangelo, si raccolgono frutti abbondanti. A loro desidero rivolgere un particolare pensiero di gratitudine per il bene che fanno. Si tratta di religiose, religiosi, laici e laiche. E' stato bello per me vedere il frutto del loro amore a Cristo e constatare la profonda riconoscenza che i cristiani hanno per essi. Rendiamone grazie a Dio, e preghiamo Maria Santissima perché nel mondo intero si diffonda il messaggio della speranza e dell'amore di Cristo".

Dopo l'Angelus, il Santo Padre ha salutato "con grande affetto i numerosi africani che vivono a Roma, tra cui molti studenti, qui accompagnati da Monsignor Robert Sarah, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. Carissimi, avete voluto venire a manifestare gioia e riconoscenza per il mio viaggio apostolico in Africa"- ha concluso il Pontefice - "Vi ringrazio di cuore. Prego per voi, per le vostre famiglie e per i vostri Paesi di origine. Grazie!".
ANG/AFRICA/... VIS 20090330 (490)

CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2009 (VIS). Questa mattina, l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico il calendario delle celebrazioni della Settimana Santa 2009 presiedute dal Santo Padre Benedetto XVI.

- Domenica 5 aprile: Domenica delle Palme e della Passione del Signore. XXIV Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: "Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente" (1Tm 4,10). Alle 9:30, in Piazza San Pietro, Benedizione delle palme e degli ulivi, Processione e Santa Messa della Passione del Signore.

- Giovedì 9 aprile: Giovedì Santo. Alle 9:30, nella Basilica Vaticana, Santa Messa del Crisma. Alle 17:30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, inizio del Triduo pasquale. Santa Messa nella Cena del Signore. La colletta sarà a sostegno della comunità cattolica di Gaza.

- Venerdì 10 aprile: Venerdì Santo. Alle 17:00, nella Basilica Vaticana, Celebrazione della Passione del Signore. Alle 21:15 Via Crucis al Colosseo.

- Sabato 11 aprile: Santo Santo. Alle 21:00, nella Basilica Vaticana, Veglia Pasquale della Notte Santa.

- Domenica 12: Domenica di Pasqua. Alle 10:15, in Piazza San Pietro, Santa Messa del giorno. Alle 12:00, dalla loggia centrale della Basilica, Benedizione "Urbi et Orbi".
OCL/CELEBRAZIONI SETTIMANA SANTA/... VIS 20090330 (200)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dell'Argentina, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo Fabriciano Sigampa, di Resistencia.

- Il Vescovo Hugo Manuel Salaberry Goyeneche, S.I., di Azul, con il Vescovo emerito Emilio Bianchi di Carcano.

- Il Vescovo Adolfo Armando Uriona, F.D.P., di Añatuya.

- Il Vescovo Paul Hinder, O.F.M.Cap., Vicario Apostolico d'Arabia con il Vescovo Camillo Ballin , M.C.C.I., Vicario Apostolico del Kuwait.

- Frère Alois, Priore di Taizé.
Sabato 28 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Vescovo Walter Mixa, Ordinario Militare per la Repubblica Federale di Germania.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale dell'Argentina, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Charbel Georges Merhi, di San Charbel en Buenos Aires dei Maroniti.

- Il Vescovo Mario Aurelio Poli, di Santa Rosa.

- Il Vescovo Juan Horacio Suárez, di Gregorio de Laferrere.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../... VIS 20090330 (170)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Suwon (Corea), presentata dal Vescovo Paul Choi Deok-ki, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Matthias Ri Iong-hoon, Coadiutore della medesima Diocesi.

Sabato 28 marzo il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Adriano Tessarollo, Vescovo di Chioggia (superficie: 1.000; popolazione: 124.000; cattolici: 123.000; sacerdoti: 121; religiosi: 155; diaconi permanenti: 3), Italia. Il Vescovo eletto è nato nel 1946 a Tezze sul Brenta (Italia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. E' stato finora Parroco di San Pietro Apostolo in Schio (Vicenza).

- Il Cardinale Salvatore De Giorni, Arcivescovo emerito di Palermo, Suo Inviato Speciale alla celebrazione conclusiva del millennio della dedicazione della Con cattedrale di Sarsina (Italia), che avrà luogo il 31 maggio 2009.
RE:NER:NA/.../ VIS 20090330 (150)

venerdì 27 marzo 2009

BENEDETTO XVI RICEVE IL PRESIDENTE DI CIPRO


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2009 (VIS). Oggi, in tarda mattinata, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

"Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica di Cipro, Sua Eccellenza il Signor Demetris Christofias, il quale ha successivamente incontrato l'eminentissimo Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e l'Eccellentissimo Segretario per i Rapporti con gli Stati Dominique Mamberti".

"I cordiali colloqui hanno affrontato alcuni temi riguardanti la situazione del Paese e il suo futuro. Il Presidente Christofias non ha mancato di informare in merito alla condizione di numerose chiese ed edifici cristiani nel nord dell'isola. Gli interlocutori hanno condiviso l'auspicio che i negoziati tra le Parti possano portare alla soluzione dell'annosa questione cipriota".

"Sono state scambiate idee sulla situazione internazionale, fra l'altro, per quanto riguarda il Continente africano".

"Si è, infine, sottolineata l'importanza di buone relazioni tra cattolici e ortodossi e tra cristiani e musulmani, chiamati tutti a collaborare in favore del bene della società e della convivenza pacifica dei popoli".
OP/UDIENZA PRESIDENTE/CIPRO VIS 20090327 (190)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale dell'Argentina, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Juan Rubén Martínez, di Posadas.

- Il Vescovo Mariano Moreno Garcia, O.S.A., Prelato di Cafayate.

- L'Arcivescovo Carlos José Ñáñez, di Córdoba.

- Il Vescovo José Ángel Rovai, di Villa María.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/.../... VIS 20090327 (90)

giovedì 26 marzo 2009

PROGRAMMA PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA BENEDETTO XVI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il programma del Pellegrinaggio del Santo Padre Benedetto XVI in Terra Santa, dall'8 al 15 maggio prossimo.

La partenza del Papa è prevista venerdì 8 maggio, alle 9:30 dall'Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino, per l'Aeroporto Internazionale Queen Alia di Amman, dove renderà una visita di cortesia alle loro Maestà il Re e la Regina di Giordania nel Palazzo Reale al-Husseinye di Amman.

Sabato 9 maggio 2009 Benedetto XVI si recherà al Monte Nebo per una visita all'antica Basilica del Memoriale di Mosé e successivamente procederà alla benedizione della prima pietra dell'Università di Madama del Patriarcato Latino.

Dopo una visita al Museo Ascemita e alla Moschea Al-Hussein Bin-Talal di Amman, il Papa avrà un incontro con i Capi religiosi musulmani, con il Corpo Diplomatico e con i Rettori delle Università giordane all'esterno della Moschea al-Hussein bin-Talal di Amman. Alle 17:30 celebrerà i Vespri con i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i movimenti ecclesiali nella Cattedrale Greco-Melkita di San Giorgio di Amman.

Alle 10:00 di domenica 10 maggio, il Santo Padre presiederà la Santa Messa nell'"International Stadium" di Amman e la recita del Regina Coeli. Nel pomeriggio si recherà in visita a "Bethany beyond the Jordan", sito del Battesimo del Signore e benedirà le prime pietre delle chiese dei Latini e dei Greco-Melkiti.

Lunedì 11 maggio, dopo la celebrazione della Santa Messa in privato nella Cappella della Nunziatura Apostolica di Amman, il Papa ripartirà in aereo dall'Aeroporto Internazionale Queen Alia di Amman (Giordania) per l'Aeroporto Internazionale Ben Gurion di Tel Aviv (Israele), dove la cerimonia di benvenuto è prevista alle ore 11:00. Nel pomeriggio il Papa si renderà una visita di cortesia al Presidente dello Stato di Israele nel Palazzo Presidenziale di Gerusalemme e terrà un discorso. Successivamente si recherà al Memoriale di "Yad Vashem" a Gerusalemme, visita alla quale seguirà un incontro con organizzazioni per il dialogo interreligioso.

La mattina di martedì 12 maggio il Santo Padre renderà una visita di cortesia al Gran Mufti sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, e dopo si recherà in visita al Muro Occidentale di Gerusalemme. Alle 10:45 Benedetto XVI renderà una visita di cortesia ai due Gran Rabbini di Gerusalemme nel Centro Hechal Shlomo di Gerusalemme. Alle 11.50 è prevista la preghiera del Regina Coeli con gli Ordinari di Terra Santa nel Cenacolo di Gerusalemme a cui seguirà una breve visita alla Concattedrale dei Latini di Gerusalemme. Nel pomeriggio il Santo Padre celebrerà la Santa Messa nella Josafat Valley di Gerusalemme.

Alle 9:00 di mercoledì 13 maggio il Santo Padre pronuncerà una discorso sul Piazzale antistante il Palazzo Presidenziale di Betlemme e alle 10:00 celebrerà la Santa Messa nella Piazza della Mangiatoia di Betlemme. Alle 12:30 è previsto il pranzo con gli Ordinari di Terra Santa, con la Comunità dei Francescani e con il Seguito Papale nel Convento di Casa Nova di Betlemme.

Nel pomeriggio è in programma una visita privata alla Grotta della Natività di Betlemme ed alle 16:10 una visita al "Caritas Baby Hospital" di Betlemme, a cui seguirà una visita al Campo dei Rifugiati AIDA di Betlemme dove il Papa pronuncerà un discorso. Infine alle 18:00 il Papa effettuerà una visita di cortesia al Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese nel Palazzo Presidenziale di Betlemme. Alle 18:40 avrà luogo la cerimonia di congedo nel cortile del Palazzo Presidenziale ed un discorso del Santo Padre.

Alle 10:30 di giovedì 14 maggio, il Santo Padre celebrerà la Santa Messa sul Monte del Precipizio a Nazaret. Alle 12:30 è in programma il pranzo con gli Ordinari locali, con la Comunità dei Francescani e con il Seguito Papale nel Convento dei Francescani di Nazaret. Alle 15:50 avrà luogo un incontro con il Primo Ministro dello Stato di Israele nel Convento dei Francescani di Nazaret. Alle 16:30 è previsto il saluto del Papa ai Capi religiosi della Galilea nell'Auditorium del Santuario dell'Annunciazione di Nazaret. Il Santo Padre pronuncerà un discorso. Alle 17:00 il Papa si recherà in visita alla Grotta dell'Annunciazione di Nazaret ed infine alle 17:30 è in programma la celebrazione dei Vespri con i Vescovi, i Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose, i movimenti ecclesiali e gli operatori pastorali della Galilea nella Basilica superiore dell'Annunciazione di Nazaret. Infine è previsto un discorso del Santo Padre.

Alle 7:00 di venerdì 15 maggio il Santo Padre celebrerà la Santa Messa in privato nella Cappella della Delegazione Apostolica di Gerusalemme ed alle 9:15 avrà un Incontro Ecumenico nella Sala del Trono della Sede del Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme. Successivamente il Santo Padre si recherà in visita al Santo Sepolcro di Gerusalemme e alla Chiesa Patriarcale Armena Apostolica di San Giacomo di Gerusalemme.

Al termine delle cerimonia di congedo all'Aeroporto Internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, l'aereo papale partirà alle 14:00 dall'Aeroporto Internazionale Ben Gurion di Tel Aviv (Israele) per l'Aeroporto di Ciampino (Roma), dove l'arrivo è previsto alle 16:50.
OP/PROGRAMMA VIAGGIO PAPA/TERRA SANTA VIS 20090326 (830)

SANTA MESSA QUARTO ANNIVERSARIO MORTE GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2009 (VIS). Alle 18:00 di giovedì 2 aprile, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la Santa Messa nel quarto anniversario della morte del Servo di Dio Giovanni Paolo II.

Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice precisa che alla Celebrazione sono inviati, in modo particolare, i giovani della Diocesi di Roma in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù, che quest'anno si celebra, a livello diocesano, il 5 aprile prossimo.
OCL/ANNIVERSARIO MORTE/GIOVANNI PAOLO II VIS 20090326 (90)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

Sette Presuli della Conferenza Episcopale dell'Argentina, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L'Arcivescovo José Maria Arancibia, di Mendoza, con l'Ausiliare Vescovo Sergio Osvaldo Buenanueva.

- Il Vescovo Héctor Sabatino Cardelli, di San Nicolás de los Arroyos.

- L'Arcivescovo Alfonso Rogelio Delgado Evers, Arcivescovo di San Juan de Cuyo.

- Il Vescovo Ramón Alfredo Dus, di Reconquista.

- Il Vescovo Ricardo Oscar Faifer, di Goya.

- Il Vescovo Marcelo Raúl Martorell, di Puerto Iguazú.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AL:AP/.../... VIS 20090326 (110)

mercoledì 25 marzo 2009

SOSTENERE FRATELLI CRISTIANI DI TERRA SANTA


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2009 (VIS). Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha indirizzato una lettera a tutti i Vescovi del mondo in vista della colletta Pro Terra Sancta, che tradizionalmente si tiene il Venerdì Santo.

La lettera, che porta anche la firma del Segretario del Dicastero, l'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, attualmente Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti ed Itineranti, esprime la "forte preoccupazione" della Chiesa per la situazione dei cristiani, in particolare dopo il conflitto della Striscia di Gaza.

"E' soprattutto Papa Benedetto XVI a confortare costantemente i cristiani e tutti gli abitanti di Terra Santa con parole e gesti di straordinaria premura uniti al suo desiderio di recarsi pellegrino sulle orme storiche di Gesù".

"La ferita aperta dalla violenza acuisce il problema dell'emigrazione, che inesorabilmente priva la minoranza cristiana delle migliori risorse per il futuro. La Terra che fu culla del cristianesimo rischia di rimanere senza cristiani".

Il Cardinale Sandri e l'Arcivescovo Vegliò esortano a sostenere i "fratelli cristiani di Terra Santa, i quali, insieme agli abitanti di vaste regioni del Medio Oriente, aspirano da lungo tempo alla pace e alla tranquillità ancora tanto minacciate".

La Congregazione per le Chiese Orientali si fa interprete dell'"amorevole sollecitudine" del Santo Padre per la comunità ecclesiale di Terra Santa "rinnovando l'esortazione a tutti i cattolici affinché contribuiscano anche materialmente al sostegno di cui necessitano i Luoghi Santi".

Il Prefetto e il Segretario del Dicastero assicurano che: "Le Chiese di rito latino e dei diversi riti orientali, che beneficiano di tale indispensabile aiuto, esprimono la loro riconoscenza nella costante preghiera per le Chiese particolari del mondo intero".

Un documento curato dalla Custodia di Terra Santa e una nota della Congregazione per le Chiese Orientale attestano le opere realizzate grazie alla Colletta dell'anno 2008.

Oltre che offrire borse di studio a sacerdoti a seminaristi provenienti dalla Terra Santa che studiano nella Università Pontificie, sono stati realizzati restauri in vari luoghi, Gerusalemme, Betania, Betlemme, Jaffa, Magdala, Nazareth e Nablus (l'antica Siquem). Fondi sono stati stanziati per sostenere parrocchie, famiglie, scuole, università e opere culturali - attraverso la Custodia di Terra Santa - come la Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia dello "Studium Biblicum Franciscanum" di Gerusalemme.

Il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha diffuso una preghiera in preparazione della Visita Apostolica di Benedetto XVI in Terra Santa dall'8 al 15 maggio, "affinché questa visita sia per la Terra Santa un momento di rinnovamento e di grazia particolare".
.../COLLETTA TERRA SANTA/SANDRI VIS 20090325 (420)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Prelatura di Aiquile (Bolivia), presentata dal Vescovo Adalberto Arturo Rosat, O.F.M., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Jorge Herbas Balderrama, O.F.M., finora Vescovo Coadiutore della medesima Prelatura.

- Ha elevato al rango di Diocesi la Prelatura territoriale di Libmanan (Filippine), con la medesima denominazione e configurazione territoriale, rendendola suffraganea della chiesa metropolitana di Caceres.

- Ha nominato il Vescovo José Rojas Rojas, primo Vescovo di Libmanan (superficie: 1.862; popolazione: 530.000; cattolici: 488.000; sacerdoti: 35; religiosi: 15), Filippine. E' stato finora Vescovo Prelato della medesima sede.

- Ha nominato il Reverendo François Kalist, Vescovo di Limoges (11.085; popolazione: 481.000; cattolici: 398.000; sacerdoti: 106; religiosi: 179; diaconi permanenti: 6), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Bourges (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. E' stato finora Vicario Episcopale per la formazione degli adulti e delegato diocesano per l'ecumenismo.

- Ha nominato il Padre Walter Jehowá Heras Segarra, O.F.M., Vicario Apostolico di Zamora in Ecuador (superficie: 10.572.052; popolazione: 122.000; cattolici: 110.000; sacerdoti: 20; religiosi: 2), Ecuador. Il Vescovo eletto è nato a Bulán (Ecuador), nel 1964, ha emesso la professione solenne con i Frati Minori nel 1990 e nel 1992 ha ricevuto l'ordinazione presbiterale. E' stato finora Ministro Provinciale e Vice-Presidente della Conferenza Ecuadoriana dei Religiosi.

- Ha nominato l'Arcivescovo Luigi Bonazzi, Nunzio Apostolico in Lettonia, attualmente Nunzio Apostolico in Lituania ed Estonia.
RE:ECE:NER:NN/.../... VIS 20090325 (240)

martedì 24 marzo 2009

GRANDE IMPRESSIONE DEL PAPA FORTE SENSO SACRO IN AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, concluso il Viaggio Apostolico in Camerun e Angola, il Santo Padre Benedetto XVI, in volo verso Roma, ha commentato con i giornalisti la sua esperienza in Africa.

Il Santo Padre ha affermato che durante il Viaggio sono rimaste nella sua memoria "soprattutto due impressioni: da una parte, l'impressione di questa cordialità quasi esuberante, di questa gioia, di un'Africa in festa, e mi sembra che nel Papa hanno visto, diciamo, la personificazione del fatto che siamo figli e famiglia di Dio. Esiste questa famiglia e noi con tutti i limiti, siamo in questa famiglia e Dio è con noi. (...) Dall'altra parte mi ha fatto grande impressione lo spirito di raccoglimento nelle liturgie, il forte senso del sacro: nelle liturgie non c'è autopresentazione dei gruppi, autoanimazione, ma c'è la presenza del sacro, di Dio stesso: anche i movimenti erano sempre movimenti di rispetto e di coscienza della presenza divina. Questo ha suscitato in me una grande impressione".

"Poi devo dire che sono stato profondamente colpito" - ha proseguito il Pontefice - "dal fatto che, venerdì sera nel caos formatosi all'ingresso dello Stadio, sono morte due ragazze. Ho pregato e prego per loro. (...) Noi tutti preghiamo e speriamo che in futuro le cose possano essere organizzate in modo che questo non succeda più".

"Un ricordo speciale - ci sarebbe tanto da dire - riguarda il Centro Cardinal Léger: mi ha toccato il cuore vedere lì il mondo delle molteplici sofferenze, tutto il dolore, la tristezza, la povertà dell'esistenza umana, ma anche vedere come Stato e Chiesa collaborano per aiutare i sofferenti. (...) E si vede, mi sembra, che l'uomo aiutando chi soffre diventa più uomo, il mondo diventa più umano".

"Non solo abbiamo distribuito l''Instrumentum laboris' per il Sinodo" - ha ricordato infine il Pontefice - "ma abbiamo anche lavorato per il Sinodo. Nella sera del giorno di San Giuseppe mi sono riunito con tutti i componenti del Consiglio per il Sinodo - 12 vescovi - e ognuno ha parlato della situazione della sua Chiesa locale. Mi hanno parlato delle loro proposte, delle loro aspettative, e così è nata un'idea molto ricca della realtà della Chiesa in Africa, come si muove, come soffre, che cosa fa, quali sono le speranze, i problemi. Potrei raccontare molto, per esempio che la Chiesa del Sudafrica, che ha avuto un'esperienza di riconciliazione difficile, ma sostanzialmente riuscita: essa aiuta adesso con le sue esperienze il tentativo di riconciliazione in Burundi e cerca di fare qualcosa di simile, anche se con grandissime difficoltà, in Zimbabwe".
PV-AFRICA/INTERVISTA AEREO/... VIS 20090324 (440)

lunedì 23 marzo 2009

GIOVANI NON ABBIATE PAURA PRENDERE DECISIONI DEFINITIVE


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2009 (VIS). Alle 16:20 di oggi pomeriggio il Santo Padre, giunto allo Stadio dos Coqueiros di Luanda, che può contenere trentamila persone, ne ha percorso in autovettura panoramica l'interno, salutando i giovani lì convenuti.

Commentando il tema dell'Incontro "Ecco io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21, 5), il Papa ha assicurato i giovani che: "Dio fa la differenza... Di più! Dio ci fa differenti, ci fa nuovi".

"Il futuro dell'umanità nuova è Dio;" - ha detto il Papa - "proprio un iniziale anticipo di ciò è la sua Chiesa. Quando ne avrete la possibilità, leggetene con attenzione la storia: potrete rendervi conto che la Chiesa, nello scorrere degli anni, non invecchia; anzi diventa sempre più giovane, perché cammina incontro al Signore, avvicinandosi ogni giorno di più alla sola e vera sorgente da dove scaturisce la gioventù, la rigenerazione, la forza della vita".

"Nel frattempo, vedo qui presenti alcune delle migliaia di giovani angolani mutilati in conseguenza della guerra e delle mine, penso alle innumerevoli lacrime che tanti di voi hanno versato per la perdita dei familiari, e non è difficile immaginare le nubi grigie che coprono ancora il cielo dei vostri sogni migliori…".

"Guardate che Gesù non ci lascia senza risposta; ci dice chiaramente una cosa: il rinnovamento inizia dentro; riceverete una forza dall'Alto. La forza dinamica del futuro si trova dentro di voi".

"Si trova dentro… ma come? Come la vita è dentro un seme: così ha spiegato Gesù, in un'ora critica del suo ministero. (...) Gesù parlò di un seminatore che semina nel campo del mondo, e spiegò poi che il seme è la sua Parola (cfr Mc 4, 3-20), sono le guarigioni operate: davvero poca cosa se paragonate con le enormi carenze e 'macas' [difficoltà] della realtà di ogni giorno. Eppure nel seme è presente il futuro, perché il seme porta dentro di sé il pane di domani, la vita di domani. Il seme sembra quasi niente, ma è la presenza del futuro, è promessa presente già oggi; quando cade in terra buona fruttifica trenta, sessanta ed anche cento volte tanto".

"E in mezzo a voi si trova il nuovo Pane" - ha detto il Papa ai giovani - "il Pane della vita futura, la Santissima Eucaristia che ci alimenta e fa sbocciare la vita trinitaria nel cuore degli uomini".

"Lui si dona a noi" - ha sottolineato il Papa - "e noi rispondiamo donandoci agli altri per amore suo. Questa è la via della vita; ma sarà possibile percorrerla alla sola condizione di un dialogo costante con il Signore e di un dialogo vero tra voi. La cultura sociale dominante non vi aiuta a vivere la Parola di Gesù e neppure il dono di voi stessi a cui Egli vi invita secondo il disegno del Padre".

"Non abbiate paura di prendere decisioni definitive" - ha esortato il Santo Padre - "Generosità non vi manca - lo so! Ma di fronte al rischio di impegnarsi per tutta la vita, sia nel matrimonio che in una vita di speciale consacrazione, provate paura (...) Potrò io disporre in questo momento della mia vita intera ignorando gli imprevisti che essa mi riserva? Non sarà che io, con una decisione definitiva, mi gioco la mia libertà e mi lego con le mie stesse mani?'. Tali sono i dubbi che vi assalgono e l'attuale cultura individualistica e edonista li esaspera. Ma quando il giovane non si decide, corre il rischio di restare un eterno bambino!".

"Io vi dico: Coraggio!" -ha esclamato il Papa - "Osate decisioni definitive, perché in verità queste sono le sole che non distruggono la libertà, ma ne creano la giusta direzione, consentendo di andare avanti e di raggiungere qualcosa di grande nella vita. Non c'è dubbio che la vita ha valore soltanto se avete il coraggio dell'avventura, la fiducia che il Signore non vi lascerà mai soli. Gioventù angolana, libera dentro di te lo Spirito Santo, la forza dall'Alto!"

"Con fiducia in questa forza, come Gesù, rischia questo salto per così dire nel definitivo e, con ciò, offri una possibilità alla vita! (...) Questa è la vita che merita di essere vissuta e che di cuore vi auguro. Viva la gioventù di Angola!".

Al termine dell'Incontro con i giovani, il Santo Padre è rientrato nella Nunziatura Apostolica di Luanda per la cena in privato.
PV-ANGOLA/INCONTRO GIOVANI/LUANDA VIS 20090323 (720)

VANGELO RIAFFERMA E NOBILITA VALORI CULTURALI NATIVI


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2009 (VIS). Alle 9.30 di questa mattina, il Santo Padre ha raggiunto la spianata di Cimangola a 14 chilometri da Luanda. Dopo un giro in autovettura panoramica per salutare le migliaia di persone che erano ad attenderlo, alle 10:00, il Papa ha presieduto la Santa Messa con i Vescovi dell'IMBISA (Inter-regional Meeting of Bishops of Southern Africa; Associazione Interregionale dei Vescovi dell'Africa Australe), cui appartengono le Conferenza Episcopali di Angola e São Tomé, Botswana, Sud Africa e Swaziland, Lesotho, Mozambico, Namibia e Zimbabwe.

All'inizio della Celebrazione Eucaristica il Papa ha espresso il suo profondo dolore per la morte di due giovani, travolte ieri nella calca all'ingresso dello stadio do Coqueiros della capitale per l'incontro dei giovani.

"Affidiamo le due giovani a Gesù" - ha detto il Papa - "perché le accolga nel suo Regno. Esprimo la mia solidarietà e il mio vivo cordoglio alle famiglie e agli amici venuti per incontrarmi". Il Santo Padre ha assicurato le sue preghiere alle 89 persone rimaste ferite nella calca e ha formulato "l'augurio che si ristabiliscano presto".

"La prima lettura di oggi ha una particolare risonanza per il Popolo di Dio in Angola" - ha commentato il Santo Padre - "E' un messaggio di speranza rivolto al Popolo eletto nella lontana regione del loro esilio, un invito a ritornare in Gerusalemme per ricostruire il Tempio del Signore. La vivace descrizione della distruzione e della rovina causata dalla guerra rispecchia l'esperienza personale di tante persone in questo Paese durante le terribili devastazioni della guerra civile. Com'è vero che la guerra può 'distruggere tutto ciò che ha valore'".

"La chiamata a ritornare e a ricostruire il tempio di Dio ha un significato particolare per ciascuno di noi. (...) Dio ci chiama a riconoscere il potere della sua presenza in noi, a riappropriarci del dono del suo amore e del suo perdono e a diventare messaggeri di questo amore misericordioso entro le nostre famiglie e comunità, a scuola e al posto di lavoro, in ogni settore della vita sociale e politica".

"Qui in Angola, questa Domenica è stata riservata come giorno di preghiera e di sacrificio per la riconciliazione nazionale" - ha ricordato il Pontefice - "Il Vangelo ci insegna che la riconciliazione - una vera riconciliazione - può essere soltanto frutto di una conversione, di un cambiamento del cuore, di un nuovo modo di pensare. Ci insegna che solo il potere dell'amore di Dio può cambiare i nostri cuori e farci trionfare sul potere del peccato e della divisione".

"Sono venuto in Africa proprio per predicare questo messaggio di perdono, di speranza e di una nuova vita in Cristo" - ha affermato il Papa e, riferendosi alla Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, dedicata al tema: 'La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace'", ha detto: "Vi chiedo oggi di pregare, in unione con tutti i nostri fratelli e sorelle in tutta l'Africa, per questa intenzione: che ogni cristiano in questo grande Continente sperimenti il tocco risanante dell'amore misericordioso di Dio e che la Chiesa in Africa diventi 'per tutti, grazie alla testimonianza resa dai suoi figli e dalle sue figlie, luogo di autentica riconciliazione'".

"Cari amici, è questo il messaggio che il Papa porta a voi e ai vostri figli. Dallo Spirito Santo avete ricevuto la forza di essere i costruttori di un domani migliore per il vostro amato Paese. Nel Battesimo vi è stato dato lo Spirito per essere araldi del Regno di Dio, Regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace. (...) Siate fedeli a questo dono, certi che il Vangelo può confermare, purificare e nobilitare i profondi valori umani presenti nella vostra cultura nativa e nelle vostre tradizioni: famiglie unite, profondo senso religioso, gioiosa celebrazione del dono della vita, apprezzamento della saggezza degli anziani e delle aspirazioni dei giovani. E poi siate riconoscenti per la luce di Cristo! Mostratevi riconoscenti verso coloro che ve l'hanno portata: generazioni e generazioni di missionari che tanto hanno contribuito e continuano a contribuire allo sviluppo umano e spirituale di questo Paese".

"Quanto grandi sono le tenebre in tante parti del mondo! Tragicamente, le nuvole del male hanno ottenebrato anche l'Africa, compresa questa amata Nazione di Angola. Pensiamo al flagello della guerra, ai frutti feroci del tribalismo e delle rivalità etniche, alla cupidigia che corrompe il cuore dell'uomo, riduce in schiavitù i poveri e priva le generazioni future delle risorse di cui hanno bisogno per creare una società più solidale e più giusta - una società veramente ed autenticamente africana nel suo genio e nei suoi valori".

"E che dire di quell'insidioso spirito di egoismo che chiude gli individui in se stessi, divide le famiglie e, soppiantando i grandi ideali di generosità e di abnegazione, conduce inevitabilmente all'edonismo, all'evasione in false utopie attraverso l'uso della droga, all'irresponsabilità sessuale, all'indebolimento del legame matrimoniale, alla distruzione delle famiglie e all'eliminazione di vite umane innocenti mediante l'aborto?".

"La parola di Dio, però, è una parola di speranza senza limiti. 'Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito … perché il mondo si salvi per mezzo di lui'. Dio non ci dà mai per spacciati! Egli continua ad invitarci ad alzare gli occhi verso un futuro di speranza e ci promette la forza per realizzarlo. (...) Ci ha donati i suoi comandamenti, non come un fardello, ma come una fonte di libertà: della libertà di diventare uomini e donne pieni di saggezza, maestri di giustizia e di pace, gente che ha fiducia negli altri e cerca il loro vero bene. Dio ci ha creati per vivere nella luce e per essere luce per il mondo intorno a noi!".

"Irraggiate la luce della fede, della speranza e dell'amore nelle vostre famiglie e comunità!" - ha esclamato il Papa - "Siate testimoni della santa verità che rende liberi uomini e donne! Voi sapete in base ad un'amara esperienza che, rispetto alla repentina furia distruttrice del male, il lavoro di ricostruzione è penosamente lento e duro. Richiede tempo, fatica e perseveranza: deve iniziare nei nostri cuori, nei piccoli sacrifici quotidiani necessari per essere fedeli alla legge di Dio, nei piccoli gesti mediante i quali dimostriamo di amare i nostri vicini - tutti i nostri vicini senza riguardo alla razza, all'etnia o alla lingua - nella disponibilità a collaborare con loro per costruire insieme su basi durevoli".

"Permettetemi di concludere con una parola rivolta in particolare ai giovani dell'Angola e a tutti i giovani dell'Africa. Cari giovani amici, voi siete la speranza del futuro del vostro Paese, la promessa di un domani migliore! (...) La Chiesa ha bisogno della vostra testimonianza! Non abbiate paura di rispondere generosamente alla chiamata di Dio a servirlo sia come sacerdoti, religiose o religiosi, sia come genitori cristiani o in tante altre forme di servizio che la Chiesa vi propone".

"Guardate al futuro con speranza, confidate nelle promesse di Dio e vivete nella sua verità" - ha detto infine il Papa - "In questo modo costruirete qualcosa destinato a perdurare e lascerete alla generazioni future un'eredità durevole di riconciliazione, di giustizia e di pace".
PV-ANGOLA/SANTA MESSA/LUANDA VIS 20090323 (1200)

CATTOLICI LIEVITO DI EVANGELICA SPERANZA PER L'AFRICA


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2009 (VIS). Al termine della Santa Messa, Benedetto XVI ha recitato l'Angelus con le migliaia di fedeli riuniti della spianata di Cimangola.

"La nostra preghiera sale oggi dall'Angola, dall'Africa, ed abbraccia il mondo intero" - ha detto il Papa - "A loro volta gli uomini e le donne di ogni parte del mondo che si uniscono alla nostra preghiera, volgano i loro occhi all'Africa, a questo grande Continente così colmo di speranza, ma ancora così assetato di giustizia, di pace, di un sano e integrale sviluppo che possa assicurare al suo popolo un futuro di progresso e di pace".

"Possano i cattolici di questo Continente diventare sempre più pienamente lievito di evangelica speranza per tutte le persone di buona volontà che amano l'Africa, sono dedite al progresso materiale e spirituale dei suoi figli, e alla diffusione della pace, della prosperità, della giustizia e della solidarietà in vista del bene comune".

"La Vergine Maria, Regina della Pace, continui a guidare il popolo dell'Angola nel compito della riconciliazione nazionale dopo la devastante e disumana esperienza della guerra civile. Le sue preghiere ottengano per tutti gli Angolani la grazia di un autentico perdono, del rispetto per gli altri, della cooperazione che sola può portare avanti l'immensa opera della ricostruzione. (...) Qui, nell'Africa del Sud, vogliamo pregare Nostra Signora in modo particolare di intercedere per la pace, la conversione dei cuori e per la fine del conflitto nella vicina regione dei Grandi Laghi. Il Figlio suo, Principe della Pace, porti guarigione a chi soffre, conforto a coloro che piangono e forza a tutti coloro che portano avanti il difficile processo del dialogo, del negoziato e della cessazione della violenza".

Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha fatto ritorno alla Nunziatura Apostolica per il pranzo con il Seguito Papale.
PV-ANGOLA/ANGELUS/LUANDA VIS 20090323 (310)

DIFENDERE UGUALE DIGNITÀ DI UOMO E DONNA


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2009 (VIS). Alle 16:45 di oggi, nella Parrocchia di Santo António della comunità di Frati minori Cappuccini, in un'area intensamente popolata alla periferia di Luanda, il Papa ha incontrato alcune Rappresentanze dei Movimenti cattolici per la promozione della donna.

Due donne, in rappresentanza dei movimenti presenti, hanno illustrato al Santo Padre problemi e speranze.

"Tutti esorto" - ha detto il Papa nel suo discorso - "ad un'effettiva consapevolezza delle condizioni sfavorevoli a cui sono state - e continuano ad essere - sottoposte tante donne, esaminando in quale misura la condotta e gli atteggiamenti degli uomini, a volte la loro mancanza di sensibilità o di responsabilità, possano esserne la causa".

"Bisogna riconoscere, affermare e difendere l'uguale dignità dell'uomo e della donna" - ha ribadito il Pontefice - "sono ambedue persone, differentemente da ogni altro essere vivente del mondo attorno a loro. Ambedue sono chiamati a vivere in profonda comunione, in un vicendevole riconoscimento e dono di se stessi, lavorando insieme per il bene comune con le caratteristiche complementari di ciò che è maschile e di ciò che è femminile".

"Chi non avverte, oggi, il bisogno di dare più spazio alle 'ragioni del cuore'? In un mondo come l'attuale dominato dalla tecnica, si sente bisogno di questa complementarietà della donna, affinché l'essere umano vi possa vivere senza disumanizzarsi del tutto. Si pensi alle terre dove abbonda la povertà, alle regioni devastate dalla guerra, a tante situazioni tragiche risultanti da migrazioni forzate e non… Sono quasi sempre le donne che vi mantengono intatta la dignità umana, difendono la famiglia e tutelano i valori culturali e religiosi".

"Carissimi fratelli e sorelle, la storia registra quasi esclusivamente le conquiste dei maschi, quando in realtà una parte importantissima si deve ad azioni determinanti, perseveranti e benefiche poste da donne".

"Carissimi angolani, oggi nessuno dovrebbe più dubitare del fatto che le donne, sulla base della loro dignità pari a quella degli uomini, hanno 'pieno diritto di inserirsi attivamente in ogni ambito della vita pubblica, e il loro diritto deve essere affermato e protetto anche mediante strumenti legali, là dove questi appaiano necessari. Tuttavia il riconoscimento del ruolo pubblico delle donne non deve sminuire l'insostituibile funzione che esse hanno all'interno della famiglia: qui, infatti, il loro contributo per il bene e lo sviluppo sociale, anche se poco considerato, è di un valore realmente inestimabile'".

"Peraltro, a livello personale, la donna sente la propria dignità non tanto quale risultato dell'affermazione di diritti sul piano giuridico, quanto piuttosto come diretta conseguenza delle attenzioni materiali e spirituali ricevute nel cuore della famiglia".

"La presenza materna all'interno della famiglia è così importante per la stabilità e la crescita di questa cellula fondamentale della società, che dovrebbe essere riconosciuta, lodata e sostenuta in ogni modo possibile. E, per lo stesso motivo, la società deve richiamare i mariti e i padri alle loro responsabilità riguardo alla propria famiglia".

"L'edificazione di ogni famiglia cristiana" - ha concluso il Pontefice - "avviene all'interno di quella famiglia più grande che è la Chiesa, la quale la sostiene e la stringe al suo petto garantendo che sopra di essa si posa, ora e nel futuro, il 'sì' del Creatore".

Al termine del discorso il Papa è rientrato alla Nunziatura Apostolica per la cena in privato.
PV-ANGOLA/MOVIMENTI CATTOLICI DONNA/LUANDA VIS 20090323 (540)

BENEDETTO XVI SI CONGEDA DAL CONTINENTE AFRICANO

23
CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2009 (VIS). Questa mattina alle 9:30, il Santo Padre Benedetto XVI ha lasciato la Nunziatura Apostolica diretto all'aeroporto 4 de Fevereiro di Luanda ed alle 10:30 è salito a bordo dell'aereo per Roma. All'aeroporto il Papa è stato accolto dal Presidente della Repubblica dell'Angola, Signor José Eduardo dos Santos e dalle Autorità civili, militari e religiose del Paese.

Nel ringraziare tutti per l'impegno profuso durante la sua visita, il Papa ha pronunciato un breve discorso.

"Ringrazio Iddio" - ha detto il Papa - "di aver trovato una Chiesa viva e, nonostante le difficoltà, piena di entusiasmo, che ha saputo prendere sulle spalle la sua croce e quella altrui, rendendo testimonianza davanti a tutti della forza salvifica del messaggio evangelico. Essa continua ad annunziare che è arrivato il tempo della speranza, impegnandosi nella pacificazione degli animi e invitando all'esercizio di una carità fraterna che sappia aprirsi alla accoglienza di tutti, nel rispetto delle idee e sentimenti di ciascuno. È ora di congedarmi e di ripartire alla volta di Roma, rattristato per dovervi lasciare, ma contento di aver conosciuto un popolo coraggioso e deciso a rinascere. Nonostante le resistenze e gli ostacoli, questo popolo intende edificare il suo futuro camminando per sentieri di perdono, giustizia e solidarietà".

"Se mi è permesso rivolgere qui un appello finale, vorrei chiedere che la giusta realizzazione delle fondamentali aspirazioni delle popolazioni più bisognose costituisca la preoccupazione principale di coloro che ricoprono le cariche pubbliche, poiché la loro intenzione - sono certo - è quella di svolgere la missione ricevuta non per se stessi ma in vista del bene comune. Il nostro cuore non può darsi pace finché ci sono fratelli che soffrono per mancanza di cibo, di lavoro, di una casa o di altri beni fondamentali. Per arrivare a dare una risposta concreta a questi nostri fratelli in umanità, la prima sfida da vincere è quella della solidarietà: solidarietà fra le generazioni, solidarietà fra le Nazioni e tra i Continenti che generi una sempre più equa condivisione delle risorse della terra fra tutti gli uomini".

Dal "Continente, dove il Verbo incarnato in persona ha trovato rifugio" - ha detto Benedetto XVI - "Prego ora Iddio di fare sentire la sua protezione ed aiuto ai rifugiati ed espatriati senza numero che vagano nella attesa di un ritorno alla propria casa. (...) È come figli e figlie che Dio vi ama; Egli veglia sui vostri giorni e sulle vostre notti, sulle vostre fatiche e aspirazioni".

"Fratelli e amici di Africa, carissimi angolani, coraggio!" - ha salutato il Pontefice - "Non vi stancate di far progredire la pace, compiendo gesti di perdono e lavorando per la riconciliazione nazionale, affinché mai la violenza prevalga sul dialogo, la paura e lo scoraggiamento sulla fiducia, il rancore sull'amore fraterno. E ciò sarà possibile se vi riconoscerete a vicenda quali figli dello stesso e unico Padre del Cielo".

Al termine del suo discorso il Papa è salito a bordo dell'aereo diretto a Roma dove l'arrivo è previsto nel pomeriggio di oggi alle 18:00.
PV-ANGOLA/CONGEDO/LUANDA VIS 20090323 (510)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Salvatore Cordileone, Vescovo di Oakland (superficie: 3.798; popolazione: 2.466.692; cattolici: 406.947; sacerdoti: 433; religiosi: 843; diaconi permanenti: 112), Stati Uniti d'America. E' stato finora Vescovo Ausiliare di San Diego (Stati Uniti d'America),
NER/.../CORDILEONE VIS 20090323 (50)

sabato 21 marzo 2009

PROTAGONISTI E NON SOLO DESTINATARI SVILUPPO


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2009 (VIS). Alle 17:00 di oggi pomeriggio il Santo Padre si è recato al Palazzo Presidenziale di Luanda dove è stato accolto dal Presidente della Repubblica dell'Angola, Signor José Eduardo Dos Santos. Dopo il colloquio privato con il Presidente, il Papa ha pronunciato un discorso davanti alle Autorità civili e politiche e al Corpo diplomatico dell'Angola.

"Voi siete artefici e testimoni di un'Angola che si sta risollevando" - ha detto il Papa - "Dopo ventisette anni di guerra civile che ha devastato questo Paese, la pace ha cominciato a mettere radici, portando con sé i frutti della stabilità e della libertà. Gli sforzi palpabili del Governo per stabilire le infrastrutture e rifare le istituzioni fondamentali per lo sviluppo e il benessere della società hanno fatto rifiorire la speranza tra i cittadini della Nazione. A sostegno di questa speranza sono intervenute diverse iniziative di agenzie multilaterali, decise a trascendere interessi particolari per operare nella prospettiva del bene comune. Non mancano in varie parti del Paese esempi di insegnanti, operatori sanitari e impiegati statali che, con magri stipendi, servono con integrità e dedizione le loro comunità umane; e vanno moltiplicandosi le persone impegnate in attività di volontariato al servizio dei più bisognosi. Voglia Iddio benedire e moltiplicare tutte queste buone volontà e le loro iniziative a servizio del bene!".

"L'Angola sa che è arrivato per l'Africa il tempo della speranza. Ogni comportamento umano retto è speranza in azione. Le nostre azioni non sono mai indifferenti davanti a Dio; e non lo sono neanche per lo sviluppo della storia. Amici miei, armati di un cuore integro, magnanimo e compassionevole, voi potete trasformare questo Continente, liberando il vostro popolo dal flagello dell'avidità, della violenza e del disordine, guidandolo sul sentiero segnato dai principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia: il rispetto e la promozione dei diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un'onesta amministrazione pubblica, una rete di scuole e di ospedali funzionanti in modo adeguato, e la ferma determinazione, radicata nella conversione dei cuori, di stroncare una volta per tutte la corruzione".

"Nel Messaggio di quest'anno per la Giornata Mondiale della Pace" - ha ricordato Benedetto XVI - "ho voluto richiamare all'attenzione di tutti la necessità di un approccio etico allo sviluppo. Infatti, più che semplici programmi e protocolli, le persone di questo continente stanno giustamente chiedendo una conversione profondamente convinta e durevole dei cuori alla fraternità. La loro richiesta a quanti servono nella politica, nella amministrazione pubblica, nelle agenzie internazionali e nelle compagnie multinazionali è soprattutto questa: stateci accanto in modo veramente umano; accompagnate noi, le nostre famiglie, le nostre comunità!".

"Lo sviluppo economico e sociale in Africa richiede il coordinamento del Governo nazionale con le iniziative regionali e con le decisioni internazionali. Un simile coordinamento suppone che le nazioni africane siano viste non solo come destinatarie dei piani e delle soluzioni elaborate da altri. Gli stessi africani, lavorando insieme per il bene delle loro comunità, devono essere gli agenti primari del loro sviluppo. A questo proposito, vi è un numero crescente di efficaci iniziative che meritano di essere sostenute. Tra esse, la 'New Partnership for Africa's Development' (NEPAD), il Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella Regione dei Grandi Laghi, il 'Kimberley Process', la 'Publish What You Pay Coalition' e l''Extractive Industries Transparency Initiative': loro comune obiettivo è promuovere la trasparenza, l'onesta pratica commerciale e il buon governo".

"Quanto alla comunità internazionale nel suo insieme, è di urgente importanza il coordinamento degli sforzi per affrontare la questione dei cambiamenti climatici, la piena e giusta realizzazione degli impegni per lo sviluppo indicati dal Doha round e ugualmente la realizzazione della promessa dei Paesi sviluppati molte volte ripetuta di destinare lo 0,7 % del loro PIL (prodotto interno lordo) agli aiuti ufficiali per lo sviluppo. Questa assistenza è ancor più necessaria oggi con la tempesta finanziaria mondiale in atto; l'auspicio è che essa non sia una in più delle sue vittime".

"Amici, desidero concludere la mia riflessione confidandovi che la mia visita in Camerun e in Angola va suscitando in me quella gioia umana profonda che si prova nel trovarsi tra famiglie. Penso che tale esperienza possa essere il dono comune che l'Africa offre a quanti provengono da altri continenti e giungono qui, dove 'la famiglia è il fondamento sul quale è costruito l'edificio sociale'".

"Eppure, come tutti sappiamo" - ha affermato il Pontefice - "anche qui numerose pressioni si abbattono sulle famiglie: ansia e umiliazione causate dalla povertà, disoccupazione, malattia, esilio, per menzionarne solo alcune. Particolarmente sconvolgente è il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi. Devo anche riferire un'ulteriore area di grave preoccupazione: le politiche di coloro che, col miraggio di far avanzare 1''edificio sociale', minacciano le sue stesse fondamenta. Quanto amara è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute 'materna'! Quanto sconcertante la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva!".

"La Chiesa, (...) la troverete sempre - per volontà del suo divino Fondatore - accanto ai più poveri di questo continente. Posso assicurarvi che essa, attraverso iniziative diocesane e innumerevoli opere educative, sanitarie e sociali dei diversi Ordini religiosi, (...), continuerà a fare tutto ciò che le è possibile per sostenere le famiglie - comprese quelle colpite dai tragici effetti dell'AIDS - e per promuovere l'uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità. Il cammino spirituale del cristiano è quello della quotidiana conversione; a questo la Chiesa invita tutti i leaders dell'umanità, affinché essa possa seguire i sentieri della verità, dell'integrità, del rispetto e della solidarietà".

Al termine del suo discorso il Papa si è diretto alla Nunziatura Apostolica di Luanda, dove ha incontrato i Vescovi dell'Angola e São Tomé.
PV-ANGOLA/AUTORITÀ POLITICHE/LUANDA VIS 20090321 (980)

INCONTRO CON I VESCOVI DELL'ANGOLA E SÃO TOMÉ


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2009 (VIS). Alle 19:00 di oggi, il Santo Padre ha incontrato presso la sede della Nunziatura Apostolica di Luanda, i Vescovi dell'Angola e São Tomé.

"Dio vi ricompenserà di ogni fatica apostolica" - ha detto il Papa ai Presuli - "che avete portato avanti in condizioni difficili, sia durante la guerra sia nei giorni presenti a contatto con tante limitazioni, contribuendo in questo modo a dare alla Chiesa in Angola e in São Tomé e Príncipe quel dinamismo che tutti le riconoscono".

"Contro un diffuso relativismo che nulla riconosce come definitivo e anzi tende ad erigere a misura ultima l'io personale e i suoi capricci, noi proponiamo un'altra misura: il Figlio di Dio, che è anche vero uomo. È Lui la misura del vero umanesimo. Il cristiano di fede adulta e matura non è colui che segue le onde della moda e l'ultima novità, ma colui che vive profondamente radicato nell'amicizia di Cristo. Questa amicizia ci apre verso tutto ciò che è buono e ci offre il criterio per discernere tra errore e verità".

"La cultura e i modelli di comportamento" - ha proseguito il Pontefice - "si trovano oggi sempre più condizionati e caratterizzati dalle immagini proposte dai mezzi di comunicazione sociale; perciò è lodevole ogni vostro sforzo per avere, anche a questo livello, una capacità di comunicazione che vi metta in grado di offrire a tutti un'interpretazione cristiana degli eventi, dei problemi e delle realtà umane".
"Una di queste realtà umane, oggi esposta a parecchie difficoltà e minacce, è la famiglia, la quale ha un particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta, poiché, alla fragilità ed instabilità interna di tante unioni coniugali, si viene ad aggiungere la tendenza diffusa nella società e nella cultura di contestare il carattere unico e la missione propria della famiglia fondata sul matrimonio".

"Nella vostra sollecitudine di Pastori nei confronti di ogni essere umano, continuate a far sentire la vostra voce in difesa della sacralità della vita umana e del valore dell'istituto matrimoniale e per la promozione del ruolo che ha la famiglia nella Chiesa e nella società, chiedendo misure economiche e legislative che le rechino sostegno nella generazione e nell'educazione dei figli".

"Mi rallegro per la presenza nelle vostre Nazioni sia di tante comunità vibranti di fede, con un laicato impegnato che si dedica a parecchie opere di apostolato, sia di un numero consistente di vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata, in special modo quella contemplativa: costituiscono un vero segno di speranza per il futuro".

"E mentre il clero diventa sempre più autoctono, desidero porgere omaggio al lavoro svolto pazientemente ed eroicamente dai missionari per annunziare Cristo e il suo Vangelo e per far nascere le comunità cristiane di cui oggi siete responsabili".

"Vi invito" - il Santo Padre ha esortato i Presuli - "a seguire da vicino i vostri presbiteri, preoccupandovi della loro formazione permanente a livello sia teologico che spirituale, e mantenendovi attenti alle loro condizioni di vita e d'esercizio della propria missione, affinché siano autentici testimoni della Parola che annunziano e dei Sacramenti che celebrano".

"Possano, nel dono di se stessi a Cristo e al popolo di cui sono i pastori" - ha concluso il Pontefice - "rimanere fedeli alle esigenze del loro stato e vivere il loro ministero presbiterale come un vero cammino di santità, cercando di farsi santi per suscitare intorno a sé nuovi santi".

Al termine dell'incontro, Benedetto XVI ha cenato con i Vescovi dell'Angola e São Tomé e con il Seguito papale.
PV-ANGOLA/INCONTRO VESCOVI/LUANDA VIS 20090321 (590)

BATTESIMO FA SÌ CHE TUTTI I CREDENTI SIANO UNO IN CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2009 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, Papa Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Chiesa di São Paulo, costruita dai Padri Cappuccini nel 1935 e successivamente rilevata dai Salesiani nel 1982. Alla Celebrazione Eucaristica hanno partecipato i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i Movimenti ecclesiali ed i catechisti dell'Angola e São Tomé.
"Di questo Dio, ricco di Misericordia, ci parla per esperienza personale San Paolo, patrono della città di Luanda e di questa stupenda chiesa" - ha detto il Papa nell'omelia.

"Cari fratelli e sorelle, provo una grande gioia nel trovarmi oggi in mezzo a voi, miei compagni di giornata nella vigna del Signore; di questa vi occupate con cura quotidiana preparando il vino della Misericordia divina e versandolo poi sulle ferite del vostro popolo così tribolato".

"Fondamentale nella vita di Paolo è stato il suo incontro con Gesù, quando camminava sulla strada per Damasco (...). L'apostolo ha visto Gesù risorto, ossia l'uomo nella sua statura perfetta. Quindi si verifica in lui un'inversione di prospettiva, ed egli giunge a vedere ogni cosa a partire da questa statura finale dell'uomo in Gesù".

"Miei fratelli e amici, 'affrettiamoci a conoscere il Signore' risorto!" - ha esclamato il Santo Padre - "Come sapete, Gesù, uomo perfetto, è anche il nostro vero Dio. In Lui, Dio è diventato visibile ai nostri occhi, per farci partecipi della sua vita divina. In questo modo, viene inaugurata con Lui una nuova dimensione dell'essere, della vita, nella quale viene integrata anche la materia e mediante la quale sorge un mondo nuovo".

Questa nuova dimensione "raggiunge ciascuno di noi attraverso la fede e il Battesimo. Infatti, questo sacramento è morte e risurrezione, trasformazione in una vita nuova (...). Vivo io, ma già non più io. In certo modo, mi viene tolto il mio io, e viene integrato in un Io più grande; ho ancora il mio io, ma trasformato e aperto agli altri mediante il mio inserimento nell'Altro: in Cristo, acquisto il mio nuovo spazio di vita".

"Mediante questo nostro essere cristificato per opera e grazia dello Spirito di Dio, pian piano si va completando la gestazione del Corpo di Cristo lungo la storia" - ha spiegato il Pontefice - "In questo momento, mi piace andare col pensiero indietro di cinquecento anni, ossia agli anni 1506 e seguenti, quando in queste terre, allora visitate dai portoghesi, venne costituito il primo regno cristiano sub-sahariano, grazie alla fede e alla determinazione del re Dom Afonso I Mbemba-a-Nzinga, che regnò dal menzionato anno 1506 fino al 1543, anno in cui morì; il regno rimase ufficialmente cattolico dal secolo XVI fino al XVIII, con un proprio ambasciatore in Roma. Vedete come due etnie tanto diverse - quella banta e quella lusiade" - ha commentato il Pontefice - "hanno potuto trovare nella religione cristiana una piattaforma d'intesa, e si sono impegnate poi perché quest'intesa durasse a lungo e le divergenze - ce ne sono state, e di gravi - non separassero i due regni! Di fatto, il Battesimo fa sì che tutti i credenti siano uno in Cristo".

"Oggi spetta a voi, fratelli e sorelle (...) offrire Cristo risorto ai vostri concittadini. Tanti di loro vivono nella paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui si credono minacciati; disorientati, arrivano al punto di condannare bambini della strada e anche i più anziani, perché - dicono - sono stregoni. Chi può recarsi da loro ad annunziare che Cristo ha vinto la morte e tutti quegli oscuri poteri? Qualcuno obietta: 'Perché non li lasciamo in pace? Essi hanno la loro verità; e noi, la nostra. Cerchiamo di convivere pacificamente, lasciando ognuno com'è, perché realizzi nel modo migliore la propria autenticità'".

"Ma, se noi siamo convinti e abbiamo fatto l'esperienza che, senza Cristo, la vita è incompleta, le manca una realtà - anzi la realtà fondamentale -, dobbiamo essere convinti anche del fatto che non facciamo ingiustizia a nessuno se gli presentiamo Cristo e gli diamo la possibilità di trovare, in questo modo, anche la sua vera autenticità, la gioia di avere trovato la vita. Anzi, dobbiamo farlo, è un obbligo nostro offrire a tutti questa possibilità di raggiungere la vita eterna".

"Aiutiamo la miseria umana ad incontrarsi con la Misericordia divina" - ha concluso il Pontefice - "Il Signore fa di noi i suoi amici, Egli si affida a noi, ci consegna il suo Corpo nell'Eucaristia, ci affida la sua Chiesa. (...) Abbracciamo la sua volontà, come ha fatto San Paolo: 'Predicare il Vangelo (…) è un dovere per me: guai a me se non annuncio il Vangelo!'".

Al termine della Santa Messa il Papa è rientrato alla Nunziatura Apostolica per il pranzo in privato.
PV-ANGOLA/MESSA CLERO/LUANDA VIS 20090321 (780)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Giovanni Migliorati, M.C.C.I., Vicario Apostolico di Awasa (superficie: 75.000; popolazione: 6.067.000; cattolici: 173.000; sacerdoti: 47; religiosi: 69), Etiopia. Il Vescovo eletto, è nato a Pavone Mella (Italia), nel 1942, ha emesso i voti perpetui nel 1968 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969. E' stato finora Rettore del Seminario Maggiore e Segretario Generale del medesimo Vicariato. Succede al Vescovo Lorenzo Ceresoli, M.C.C.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del medesimo Vicariato Apostolico, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha eretto la Diocesi di Namibe (Angola), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Lubango, rendendola suffraganea della medesima Sede Metropolitana.

- Ha nominato il Reverendo Mateus Feliciano Tomás, primo Vescovo di Namibe (superficie: 57.097; popolazione: 1.195.779; cattolici: 270.294; sacerdoti: 12; religiosi: 27), Angola. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Chinguar (Angola), ed è stato ordinato sacerdote nel 1983. E' stato finora Cancelliere dell'Arcidiocesi di Huambo (Angola), e Parroco della Cattedrale.
NER:RE:ECE/.../MIGLIORATI:CERESOLI:TOMÁS VIS 20090321 (180)

venerdì 20 marzo 2009

AFRICANI MEMBRI DELLA FAMIGLIA DI SIMONE DI CIRENE


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAR. 2009 (VIS). Alle 16:00 di oggi, il Santo Padre si è diretto al "Centre Cardinale Paul Emile Léger - Centre National de Réhabilitation des Handicapés", specializzato nel recupero e riabilitazione di giovani portatori di handicap, disabili e traumatizzati. Il centro fu fondato nel 1972 dal Cardinale Léger, Arcivescovo emerito di Montréal (Canada) che si ritirò in Africa al termine del suo ministero pastorale (1968) per svolgervi attività missionaria.

Al suo arrivo, Papa Benedetto XVI è stato accolto dal Ministro degli Affari Sociali del Camerun, dal Direttore del Centro e dal Vescovo incaricato della Pastorale della Salute. Oltre agli alunni del Centro hanno partecipato all'incontro con il Papa 200 malati provenienti da diversi ospedali del Paese.

"Voi sapete di non essere soli nella vostra sofferenza, perché Cristo stesso è solidale con coloro che soffrono. Egli rivela ai malati e agli infermi il posto che essi hanno nel cuore di Dio e nella società", ha detto il Santo Padre ricordando come molte volte nel Vangelo Gesù "ci rivela anche, con gesti concreti, la sua tenerezza e la sua benevola attenzione verso tutti quelli che hanno il cuore spezzato e il corpo ferito".

"Da questo Centro, che porta il nome del Cardinale Paolo Emilio Léger, figlio del Canada, che venne tra voi per curare i corpi e le anime, io non dimentico coloro che, nelle loro case, negli ospedali, negli ambienti specializzati o nei dispensari, sono portatori di un handicap, sia motorio che mentale, né coloro che nella loro carne portano i segni delle violenze e delle guerre. Penso anche a tutti i malati, e specialmente qui, in Africa, a quelli che sono vittime di malattie come l'Aids, la malaria e la tubercolosi. So bene come presso di voi la Chiesa cattolica sia fortemente impegnata in una lotta efficace contro questi terribili flagelli, e la incoraggio a proseguire con determinazione questa opera urgente".

"In presenza di sofferenze atroci, noi ci sentiamo sprovveduti e non troviamo le parole giuste. Davanti ad un fratello o una sorella immerso nel mistero della Croce, il silenzio rispettoso e compassionevole, la nostra presenza sostenuta dalla preghiera, un gesto di tenerezza e di conforto, uno sguardo, un sorriso, possono fare più che tanti discorsi. Questa esperienza è stata vissuta da un piccolo gruppo di uomini e donne tra i quali la Vergine Maria e l'Apostolo Giovanni, che hanno seguito Gesù al culmine della sua sofferenza nella sua passione e morte sulla Croce".

"Tra costoro, ci ricorda il Vangelo, c'era un africano, Simone di Cirene. Egli venne incaricato di aiutare Gesù a portare la Sua Croce sul cammino verso il Golgota. Quest'uomo, anche se involontariamente, è venuto in aiuto all'Uomo dei dolori, abbandonato da tutti i suoi e consegnato ad una violenza cieca. La storia ricorda dunque che un africano, un figlio del vostro continente, ha partecipato, con la sua stessa sofferenza, alla pena infinita di Colui che ha redento tutti gli uomini compresi i suoi persecutori".

"E' difficile accettare di portare la croce di un altro" - ha affermato il Papa - "E' solo dopo la risurrezione che egli ha potuto comprendere quello che aveva fatto. Così è per ciascuno di noi, fratelli e sorelle: al cuore della disperazione, della rivolta, il Cristo ci propone la Sua presenza amabile anche se noi fatichiamo a comprendere che egli ci è accanto. Solo la vittoria finale del Signore ci svelerà il senso definitivo delle nostre prove".

"Non si può forse dire che ogni Africano è in qualche modo membro della famiglia di Simone di Cirene? Ogni Africano e ogni sofferente aiutano Cristo a portare la sua Croce e salgono con Lui al Golgota per risuscitare un giorno con Lui. (...). Dopo la risurrezione e fino ad oggi, molti sono i testimoni che si sono rivolti, con fede e speranza, al Salvatore degli uomini, riconoscendo la Sua presenza al centro della prova. Il Padre di tutte le misericordie accoglie sempre con benevolenza la preghiera di chi si rivolge a Lui. Egli risponde alla nostra invocazione e alla nostra preghiera come Egli vuole e quando vuole, per il nostro bene e non secondo i nostri desideri".

"Sta a noi discernere la sua risposta e accogliere i doni che Egli ci offre come una grazia. Fissiamo il nostro sguardo sul Crocifisso, con fede e coraggio, perché da Lui provengono la Vita, il conforto, le guarigioni", ha esortato il Pontefice ed ha invitato ad affidarsi a San Giuseppe, intercessore per la salute del corpo, per la salute dell'anima e maestro di orazione".

"A voi, ricercatori e medici" - ha detto ancora il Papa - "spetta mettere in opera tutto quello che è legittimo per sollevare il dolore; spetta a voi in primo luogo proteggere la vita umana, essere i difensori della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. Per ogni uomo, il rispetto della vita è un diritto e nello stesso tempo un dovere, perché ogni vita è un dono di Dio".

"Voglio, assieme a voi" - ha concluso Benedetto XVI - "rendere grazie al Signore per tutti coloro che, in una maniera o in un'altra, operano a servizio delle persone che soffrono. Incoraggio i sacerdoti e i visitatori degli ammalati a impegnarsi con la loro presenza attiva ed amichevole nella pastorale sanitaria negli ospedali o per assicurare una presenza ecclesiale a domicilio, per il conforto e il sostegno spirituale dei malati".

Infine il Papa ha impartito la Benedizione ai malati e al personale del Centro Cardinale Léger prima di lasciare il Centro e rientrare alla Nunziatura Apostolica per un Incontro con i Membri del Consiglio Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.
PV-CAMERUN/MALATI/YAOUNDÉ VIS 20090320 (940)
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