Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

venerdì 29 maggio 2009

UDIENZE



CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo Interreligioso.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../... VIS 20090529 (70)

INGIUSTIZIE FRA NAZIONI ATTENTATI ALLA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali di otto nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: Signor Danzannorov Boldbaatar (Mongolia); Signora Chitra Narayanan (India); Signor Charles Borromée Todjinou (Benin); Signor Robert Carey Moore-Jones (Nuova Zelanda); Signor George Johannes (Sud Africa); Signor Beyon Luc Adolphe Tiao (Burkina Faso); Signor Neville Melvin Gertze (Namibia); Signor Rolf Trolle Andersen (Norvegia). Il Santo Padre ha rivolto un discorso collettivo e successivamente ha consegnato a ciascun Diplomatico un discorso specifico relativo alla situazione del singolo Paese.

"Le mie preghiere e il mio pensiero vanno in particolare alle comunità cattoliche presenti nei vostri Paesi" - ha assicurato il Papa ai nuovi Ambasciatori - "Siate certi che esse desiderano collaborare fraternamente all'edificazione nazionale apportando, al meglio delle proprie possibilità, il proprio contributo fondato sul Vangelo".

"L'impegno al servizio della pace ed il rafforzamento di relazioni fraterne fra nazioni è il nucleo della vostra missione di diplomatici. Oggi, nella crisi sociale ed economica mondiale, è urgente prendere nuovamente coscienza che occorre lottare, efficacemente, per stabilire una pace autentica in vista dell'edificazione di un mondo più giusto e più prospero per tutti. Le ingiustizie spesso lampanti fra le nazioni, e all'interno dei confini di un paese, come pure tutti i processi che contribuiscono a suscitare divisioni fra i popoli o a emarginarli, sono pericolosi attentati alla pace e creano seri rischi di conflitto".

"La pace" - ha sottolineato il Pontefice - "non si può costruire che cercando con coraggio di eliminare le disparità generate da sistemi ingiusti, al fine di assicurare a tutti un livello di vita che consenta una esistenza degna e prospera. Tali disparità sono ancora più evidenti a causa della crisi finanziaria ed economica attuale che si espande attraverso diverse vie nei paesi di basso reddito". Benedetto XVI ha menzionato fra tali disparità "il riflusso degli investimenti stranieri, la caduta della domanda di materie prime e la tendenza a diminuire gli aiuti internazionali. A ciò si aggiunge la regressione delle rimesse degli emigranti, vittime della recessione che affligge anche i paesi che li accolgono".

"Questa crisi" - ha ammonito il Pontefice - "può trasformarsi in catastrofe umana per gli abitanti di numerosi paesi fragili". La crisi economica fra l'altro "provoca la disperazione, conduce certe persone alla ricerca angosciosa di una soluzione per permettere loro di sopravvivere ogni giorno. Questa ricerca è purtroppo accompagnata da atti di violenza, individuali o collettivi, che possono portare a conflitti interni che rischiano di destabilizzare ancor più società già indebolite".

"Per affrontare l'attuale situazione di crisi e trovarvi soluzione" - ha rilevato Benedetto XVI - "alcuni paesi hanno deciso di non diminuire gli aiuti ai paesi più minacciati, proponendosi anzi di aumentarli. Converrebbe che il loro esempio sia seguito da altri paesi sviluppati al fine di permettere a quelli che ne hanno bisogno, di sostenerne l'economia e di consolidare le misure sociali destinate a proteggere le popolazioni più bisognose. Lancio un appello per un accresciuta fraternità e solidarietà, ed una generosità globale realmente vissuta. Tale condivisione richiede che i paesi sviluppati ritrovino il senso della misura e della sobrietà nell'economia e nel modo di vivere".

"Non potete ignorare" - ha detto il Papa ai Diplomatici - "che nuove forme di violenza si sono manifestate in questi ultimi anni, e che purtroppo si appoggiano al Nome di Dio per giustificare atti pericolosi. (...) Tali eccessi hanno talvolta portato a vedere nelle religioni una minaccia per le società. Le religioni sono allora attaccate e screditate, e le si accusa di non essere fattori di pace. I responsabili religiosi hanno il dovere di accompagnare i credenti e di illuminarli affinché possano progredire nella santità e interpretare le parole divine nella verità".

"Conviene dunque favorire l'emergenza di un mondo dove le religioni e le società possano aprirsi le une alle altre, e ciò grazie all'apertura che esse praticano nel proprio ambito e fra di loro. Ciò significherebbe offrire una autentica testimonianza di vita. Sarebbe creare uno spazio che renderebbe il dialogo positivo e necessario. Apportando al mondo il proprio contributo, la Chiesa cattolica desidera testimoniare un visione positivo del futuro dell'umanità".

Nel discorso che il Papa ha consegnato al nuovo Ambasciatore dell'India, Benedetto XVI esprime "profonda preoccupazione per i cristiani che hanno sofferto a causa di esplosioni di violenza in alcune aree entro i confini del Paese. (....) Faccio appello a tutti affinché dimostrino rispetto per la dignità umana rigettando l'odio e rinunciando alla violenza in tutte le sue forme".

Rivolgendosi al nuovo Ambasciatore del Sud Africa, il Papa, nel ricordare che il popolo sudafricano ha dato prova di "grande coraggio morale e saggezza nell'affrontare le ingiustizie del passato", ha auspicato che "nell'attuale lotta conto la povertà e la corruzione, tale coraggio e saggezza prevalgano". In merito al flagello dell'Aids, il Papa ha affermato che: "La Chiesa prende sul serio il suo compito nella campagna contro la diffusione dell'Hiv/Aids, ribadendo la fedeltà nell'ambito del matrimonio e astinenza al di fuori di essi. Allo stesso tempo la Chiesa offre assistenza a livello pratico ai malati nel vostro continente e nel resto del mondo".
CD/CREDENZIALI/... VIS 20090529 (850)

giovedì 28 maggio 2009

CARDINALE BOZANIC INVIATO SPECIALE A KRK (CROAZIA)


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato il Cardinale Josip Bozanic, Arcivescovo di Zagabria (Croazia), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del XVII centenario del martirio del Vescovo San Quirino, che avranno luogo a Krk (Croazia), il 4 giugno prossimo. La Lettera, redatta in latino, porta la data del 4 aprile 2009.

La Missione pontificia che accompagnerà il Cardinale è composta dal Monsignor Ivan Kordic, Vicario Generale, Responsabile per la promozione ed il coordinamento della Pastorale della famiglia nella Diocesi ed il Monsignore Franjo Velcic, Preposito del Capitolo Cattedrale di Krk, Professore di Storia ecclesiastica e Patrologia presso la Facoltà teologica di Zagabria ed Archivista della Curia diocesana.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/BOZANIC VIS 20090528 (140)

CEI: COMPITO URGENTE EDUCAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina in Vaticano il Santo Padre ha ricevuto i Membri dell'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, in corso dal 25 al 29 maggio, sul tema: "La questione educativa: il compito urgente dell'educazione".

"Avete avuto modo, in questi giorni"- ha detto il Papa ai Vescovi - "di ascoltare, riflettere e discutere sulla necessità di porre mano ad una sorta di progetto educativo che nasca da una coerente e completa visione dell'uomo quale può scaturire unicamente dalla perfetta immagine e realizzazione che ne abbiamo in Cristo Gesù".

"In un tempo in cui è forte il fascino di concezioni relativistiche e nichilistiche della vita, e la legittimità stessa dell'educazione è posta in discussione, il primo contributo che possiamo offrire è quello di testimoniare la nostra fiducia nella vita e nell'uomo, nella sua ragione e nella sua capacità di amare".

"La difficoltà di formare autentici cristiani" - ha rilevato Papa Benedetto XVI - "si intreccia fino a confondersi con la difficoltà di far crescere uomini e donne responsabili e maturi, in cui coscienza della verità e del bene e libera adesione ad essi siano al centro del progetto educativo, capace di dare forma ad un percorso di crescita globale debitamente predisposto e accompagnato. Per questo, insieme ad un adeguato progetto che indichi il fine dell'educazione alla luce del modello compiuto da perseguire, c'è bisogno di educatori autorevoli a cui le nuove generazioni possano guardare con fiducia".

"Un vero educatore" - ha proseguito il Pontefice - "mette in gioco in primo luogo la sua persona e sa unire autorità ed esemplarità nel compito di educare coloro che gli sono affidati. Ne siamo consapevoli noi stessi, posti come guide in mezzo al popolo di Dio, ai quali l'apostolo Pietro rivolge, a sua volta, l'invito a pascere il gregge di Dio facendoci 'modelli del gregge' (1Pt 5,3)".

"Risulta pertanto singolarmente felice la circostanza che ci vede pronti a celebrare, dopo l'anno dedicato all'Apostolo delle genti, un Anno sacerdotale (...). Esso è un servizio alla Chiesa e al popolo cristiano che esige una profonda spiritualità" che "deve si nutrirsi della preghiera e di una intensa unione personale con il Signore per poterlo servire nei fratelli attraverso la predicazione, i sacramenti, una ordinata vita di comunità e l'aiuto ai poveri. In tutto il ministero sacerdotale risalta, in tal modo, l'importanza dell'impegno educativo, perché crescano persone libere e responsabili, cristiani maturi e consapevoli".

"Non c'è dubbio che dallo spirito cristiano attinga vitalità sempre rinnovata quel senso di solidarietà che è profondamente radicato nel cuore degli italiani e trova modo di esprimersi con particolare intensità in alcune circostanze drammatiche della vita del Paese, ultima delle quali è stato il devastante terremoto che ha colpito talune aree dell'Abruzzo. (...) Ho avuto modo, nella mia visita (...) di rendermi conto di persona dei lutti, del dolore e dei disastri prodotti dal terribile sisma, ma anche della fortezza d'animo di quelle popolazioni insieme al movimento di solidarietà che si è prontamente avviato da tutte le parti d'Italia". In proposito il Papa ha avuto parole di lode per le iniziative promosse dalla CEI tramite la Caritas.

"Da mesi stiamo constatando gli effetti di una crisi finanziaria ed economica" - ha detto ancora il Papa - "che ha colpito duramente lo scenario globale e raggiunto in varia misura tutti i Paesi. Nonostante le misure intraprese a vari livelli, gli effetti sociali della crisi non mancano di farsi tuttora sentire, e anche duramente, in modo particolare sulle fasce più deboli della società e sulle famiglie". Benedetto XVI ha ricordato, in merito, che la colletta nazionale della Santa Messa di domenica prossima sarà destinata al fondo di solidarietà denominato "Prestito della speranza", programma di aiuto della CEI alle famiglie colpite dalla crisi, che il Papa ha definito "un annuncio eloquente della conversione interiore generata dal Vangelo e una manifestazione toccante della comunione ecclesiale".

"Una forma essenziale di carità su cui le Chiese in Italia sono vivamente impegnate è anche quella intellettuale. Ne è un esempio significativo l'impegno per la promozione di una diffusa mentalità a favore della vita in ogni suo aspetto e momento, con un'attenzione particolare a quella segnata da condizioni di grande fragilità e precarietà. Tale impegno è ben testimoniato dal manifesto 'Liberi per vivere. Amare la vita fino alla fine', che vede il laicato cattolico italiano concorde nell'operare affinché non manchi nel Paese la coscienza della piena verità sull'uomo e la promozione dell'autentico bene delle persone e della società".

"Il pensiero torna dunque al tema centrale della vostra assemblea" - ha concluso il Pontefice - "- il compito urgente dell'educazione - che esige il radicamento nella Parola di Dio e il discernimento spirituale, la progettualità culturale e sociale, la testimonianza dell'unità e della gratuità".
AC/EDUCAZIONE:BAGNASCO VIS 20090528 (790)

mercoledì 27 maggio 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignor John O. Barres, Vescovo di Allentown (superficie: 7.183; popolazione: 1.184.000; cattolici: 276.662 sacerdoti: 289; religiosi: 450; diaconi permanenti: 105), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Port Chester (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Finora Cancelliere della Diocesi di Wilmington (Stati Uniti d'America), succede al Vescovo Edward P. Cullen, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Monsignore Lee Anthony Piché, Vescovo Ausiliare di St. Paul and Minneapolis (superficie: 17.225; popolazione: 3.082.000; cattolici: 852.000; sacerdoti: 484; religiosi: 1.142; diaconi permanenti: 217), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Minneapolis (Stati Uniti d'America), ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. E' stato finora Parroco di "St. Andrew Church" a St. Paul, Vicario Generale dell'Arcidiocesi e Moderatore della Curia.
NER:RE:NEA/.../... VIS 20090527 (160)

SAN TEODORO STUDITA: ORDINE, SOTTOMISSIONE, RINUNCIA


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina, nel continuare il ciclo di catechesi sui grandi scrittori della Chiesa di Oriente e di Occidente del Medio Evo, il Santo Padre ha dedicato la catechesi per l'Udienza Generale di oggi, a San Teodoro Studita.

Nel rivolgersi ai 15.000 pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha detto: "Il Santo che oggi incontriamo, San Teodoro Studita, ci porta in pieno medioevo bizantino, in un periodo dal punto di vista religioso e politico piuttosto turbolento. San Teodoro nacque nel 759 in una famiglia nobile e pia: la madre, Teoctista, e uno zio, Platone, abate del monastero di Sakkudion in Bitinia, sono venerati come santi. Fu proprio lo zio ad orientarlo verso la vita monastica, che egli abbracciò all'età di 22 anni. Fu ordinato sacerdote dal patriarca Tarasio, ma ruppe poi la comunione con lui per la debolezza dimostrata nel caso del matrimonio adulterino dell'imperatore Costantino VI. La conseguenza fu l'esilio di Teodoro, nel 796, a Tessalonica. La riconciliazione con l'autorità imperiale avvenne l'anno successivo sotto l'imperatrice Irene, la cui benevolenza indusse Teodoro e Platone a trasferirsi nel monastero urbano di 'Studios', (...) per evitare le incursioni dei saraceni".

San Teodoro "divenne il capo della resistenza contro l'iconoclasmo di Leone V l'Armeno" per cui fu "esiliato in diversi luoghi dell'Asia Minore. Alla fine poté tornare a Costantinopoli, ma non nel proprio monastero. (...) Morì (...) a 'Prinkipo', l'11 novembre 826, giorno in cui il calendario bizantino lo ricorda".

"Teodoro" - ha sottolineato il Pontefice - "si distinse nella storia della Chiesa come uno dei grandi riformatori della vita monastica e anche come difensore delle sacre immagini durante la seconda fase dell'iconoclasmo, accanto al Patriarca di Costantinopoli, san Niceforo".

"L'apporto caratteristico di Teodoro consiste nell'insistenza sulla necessità dell'ordine e della sottomissione da parte dei monaci. Durante le persecuzioni questi si erano dispersi, abituandosi a vivere ciascuno secondo il proprio giudizio. Ora che era stato possibile ricostituire la vita comune, bisognava impegnarsi a fondo per tornare a fare del monastero una vera comunità organica, (...) un vero 'Corpo di Cristo'".

"Un'altra convinzione di fondo di Teodoro è questa: i monaci, rispetto ai secolari, assumono l'impegno di osservare i doveri cristiani con maggiore rigore ed intensità. Per questo pronunciano una speciale professione" che è "quasi un 'nuovo battesimo'".

"Caratteristico dei monaci, invece, rispetto ai secolari, è l'impegno della povertà, della castità e dell'obbedienza. (...) La rinuncia al possesso delle cose materiali, l'atteggiamento di libertà da esse, come pure la sobrietà e semplicità valgono in forma radicale solo per i monaci, ma lo spirito di tale rinuncia è uguale per tutti. Infatti non dobbiamo dipendere dalla proprietà materiale, dobbiamo invece imparare la rinuncia, la semplicità, l'austerità e la sobrietà. Solo così può crescere una società solidale e può essere superato il grande problema della povertà di questo mondo".

"Ma le rinunce principali sono per lui quelle richieste dall'obbedienza", che egli qualifica come 'martirio della sottomissione'". Al riguardo il Papa ha posto in rilievo che "Se ognuno segue solo se stesso, il tessuto sociale non può funzionare. Solo imparando ad inserirsi nella comune libertà, condividere e sottomettersi ad essa, imparare la legalità, cioè la sottomissione e l'obbedienza alle regole del bene comune e della vita comune, può sanare una società come pure l'io stesso dalla superbia di essere al centro del mondo".

"Per Teodoro Studita una virtù importante al pari dell'obbedienza e dell'umiltà è la 'philergia', cioè l'amore al lavoro (...) colui che è fervente negli impegni materiali, egli argomenta, lo è anche in quelli spirituali. Non ammette perciò che, sotto il pretesto della preghiera e della contemplazione, il monaco si dispensi dal lavoro, che in realtà è il mezzo per trovare Dio".

"Pur esercitando un'attività esterna vastissima, Teodoro non si lasciava distrarre da ciò che considerava strettamente attinente alla sua funzione di superiore: essere il padre spirituale dei suoi monaci. (...) Ogni giorno, (...), dopo la preghiera serale si poneva davanti all'iconostasi per ascoltare le confidenze di tutti. Consigliava pure spiritualmente molte persone fuori dello stesso monastero".

"La 'Regola', (...), codificata poco dopo la morte di Teodoro, fu adottata, con qualche modifica, sul Monte Athos (...) e nella Rus' di Kiev (...). Compresa nel suo significato genuino, (...) si rivela singolarmente attuale".

"Vi sono oggi numerose correnti che insidiano l'unità della fede comune" - ha concluso il Papa - "e spingono verso una sorta di pericoloso individualismo spirituale. E' necessario impegnarsi nel difendere e far crescere la perfetta unità del Corpo di Cristo, nella quale possono comporsi in armonia la pace dell'ordine e le sincere relazioni personali nello Spirito".
AG/SAN TEODORO STUDITA/... VIS 20090527 (630)

BENEDETTO XVI INAUGURA CONVEGNO ECCLESIALE DIOCESANO


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato il Convegno Ecclesiale Diocesano in corso dal 26 al 29 maggio, sul tema: "Appartenenza ecclesiale e corresponsabilità pastorale".

All'arrivo nella Basilica di San Giovanni, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il saluto del Cardinale Agostino Vallini, suo Vicario per la Diocesi di Roma, e, nel suo discorso, ha auspicato che i movimenti ecclesiali operino in sintonia con la Diocesi in un "vero senso di appartenenza alla comunità ecclesiale", ribadendo la necessità di un nuovo impegno dei laici chiamati ad essere non più "solo collaboratori del clero", ma ad assumere sempre maggiori responsabilità nella vita della Chiesa.

Successivamente il Papa ha spiegato che esiste ancora una tendenza ad identificare la Chiesa con la gerarchia, dimenticando che di essa fanno parte tutti, "dal Papa fino all'ultimo bambino battezzato", ed anche le tendenza a concepire il Popolo di Dio secondo interpretazioni sociologiche e politiche dimenticando la novità della Chiesa.

Tornando sull'interpretazione del Concilio, Benedetto XVI ha affermato che l'assise conciliare "ha portato buoni frutti", lasciando da parte le correnti interpretative che appellandosi ad un presunto spirito del Concilio hanno stabilito una discontinuità con la Tradizione della Chiesa.

Il Papa ha invitato i giovani a "sperimentare la bellezza di essere Chiesa" in un mondo dove impera l'individualismo e si affievolisce il senso dell' appartenenza, proponendo la creazione di gruppi missionari nei luoghi di lavoro, dove la popolazione trascorre gran parte della giornata. Infine Benedetto ha messo in luce la necessità di una adeguata "pastorale di ambiente".

Infine ricordando che molti battezzati non sentono di far parte della comunità ecclesiale e che sono pochi i laici che, pur professandosi credenti, sono disposti ad operare nei diversi ambiti pastorali, il Santo Padre ha esortato i parroci a promuovere la crescita spirituale e apostolica dei fedeli e ad andare incontro ai romani e alla città di Roma.
AC/CONVEGNO ECCLESIALE/ROMA:VALLINI VIS 20090527 (340)

martedì 26 maggio 2009

IL PAPA INAUGURA CONVEGNO ECCLESIALE DIOCESANO


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2009 (VIS). Alle 19:30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI  inaugurerà il Convegno Ecclesiale Diocesano, in programma dal 26 al 29 maggio, sul tema: "Appartenenza ecclesiale e corresponsabilità pastorale".

  Un Comunicato del Vicariato di Roma informa che al Convegno sono invitati a partecipare parroci, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici della parrocchie, associazioni e movimenti della Diocesi di Roma. Alle 19:30 di venerdì 29 maggio, il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, chiuderà i lavori del Convegno.
.../CONVEGNO DIOCESI ROMA/...                        VIS 20090526 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Bangui (Centroafrica), presentata dal Vescovo Paulin Pomodimo, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Padre José Moko Ekanga, Sulpiziano, Vescovo di Idiofa (superficie: 40.000; popolazione: 2.264.000; cattolici: 1.131.000; sacerdoti: 101; religiosi: 133), Repubblica Democratica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) ed è stato ordinato sacerdote nella Compagnia di San Sulpizio, nel 1986. E' stato finora Rettore del Seminario Universitario "Jean XXIII" di Kinshasa.

- Ha nominato Presidente di Amministrazione del Centro Televisivo Vaticano, l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

- Ha nominato Membro del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Padre Joaquín Alliende, Schönstatt, Presidente dell'Associazione "Aiuto alla Chiesa che soffre".
RE:NER:NA/.../...                                   VIS 20090526 (150)

lunedì 25 maggio 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Nikola Kekic, Vescovo di Krizevci per i fedeli di rito bizantino (Croazia). Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Stari Grad (Croazia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1970. Finora Rettore del Seminario greco-cattolico di Zagabria e Parroco della Concattedrale dei Santi Cirillo e Metodio, succede al Vescovo Slavomir Miklovs, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Eparchia, presentata in conformità al canone 210, paragrafo 1, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

  Sabato 23 maggio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV centenario dell'Arcidiocesi di Ayacucho (Perù), che avranno luogo il 20 luglio 2009.
NER:NA/.../...                                       VIS 20090525 (150)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2009 (VIS).  Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

- S.E. Rita Levi Montalcini, Professore emerito di neurobiologia nell'Istituto di neurobiologia del C.N.R.; Premio Nobel 1986; Accademico della Pontificia Accademia delle Scienze.

- Il  Signor Bartolomej Kajtazi, Ambasciatore della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, in visita di congedo.

  Sabato 23 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Beniamino Stella, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica.

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Quattordici Presuli della Conferenza Episcopale del Perù, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Pedro Ricardo Barreto Jimeno, S.I. di Huancayo.

    - Il Vescovo Jaime Rodríguez Salazar, M.C.C.J., di Huánuco.

    - Il Vescovo Richard Daniel Alarcón Urrutia, di Tarma.

    - Il Vescovo Antonio Santarsiero Rosa, O.S.I., di Huacho.

    - Il Vescovo Julián García Centeno, O.S.A., Vicario Apostolico di Iquitos.

    - Il Vescovo Santiago María García de la Rasilla Domínguez, S.I., Vicario Apostolico di Jaén en Perù o San Francisco Javier.

    - Il Vescovo Gaetano Galbusera Fumagalli, S.D.B., Vicario Apostolico di Pucallpa.

    - Il Vescovo Francisco González Hernández, O.P., Vicario Apostolico di Puerto Maldonado.

    - Il Vescovo Juan Tomás Oliver Climent, O.F.M., Vicario Apostolico di Requena.

    - Il Vescovo Alberto Campos Hernández, O.F.M., Vicario Apostolico di San José del Amazonas.

-    Il Vescovo Anton Žerdín, O.F.M., Vicario Apostolico di San Ramon.

    - Il Vescovo José Luis Astigarraga Lizarralde, C.P., Vicario Apostolico di Yurimaguas.

- Il Vescovo José Ignacio Alemany Grau, C.SS.R., emerito di Chachapoyas.
AP:AL/.../...                                       VIS 20090525 (290)

COMPENDIO LETTERA DEL SANTO PADRE ALLA CHIESA IN CINA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso oggi un Comunicato relativo alla pubblicazione sul sito web ufficiale della Santa Sede, in data 24 maggio, del "Compendio della Lettera del Santo Padre Benedetto XVI alla Chiesa in Cina".

  Il Comunicato precisa che in data "27 maggio 2007, Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI inviò una Lettera ai Vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese".

"Con questa Lettera'" - spiega il Comunicato - "il Santo Padre intende 'offrire alcuni orientamenti in merito alla vita della Chiesa e all'opera di evangelizzazione in Cina', per aiutare i cattolici cinesi a scoprire ciò che da loro vuole il Signore e Maestro, Gesù Cristo, 'la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana' (n. 2)".

  "L'utilità della suddetta Lettera" - si legge ancora nel Comunicato - "è confermata dalla grande e favorevole accoglienza che è stata ad essa riservata da parte dei cattolici cinesi che hanno potuto conoscerla. Dalle informazioni, che giungono dalla Cina, risulta che il Documento pontificio ha dato origine non soltanto a incontri di studio per approfondire il contenuto ma anche a molte iniziative di carattere pastorale: esso sta diventando un sicuro punto di riferimento per la soluzione dei vari problemi che la comunità cattolica si trova ad affrontare sul piano sia dottrinale, sia pratico e disciplinare".

  "Nel secondo anniversario della pubblicazione della Lettera pontificia, la Santa Sede offre alla Chiesa in Cina un 'Compendio', che, secondo il genere letterario catechistico di domande e risposte, ripresenta gli elementi fondamentali, espressi da Benedetto XVI".

  "Il 'Compendio' ripropone fedelmente, nella struttura e nel linguaggio, i contenuti della suddetta Lettera, riportando ampi estratti del suo testo. Esso, con l'aggiunta di alcune note a piè di pagina e di due brevi Appendici, si presenta come un autorevole strumento che può favorire una conoscenza più approfondita del pensiero di Sua Santità su alcuni punti particolarmente delicati".

  "Il Santo Padre Benedetto XVI ha approvato il 'Compendio' e ne ha autorizzato la pubblicazione come documento della Sede Apostolica. Il documento sarà disponibile nel sito web ufficiale della Santa Sede, nelle lingue cinese (caratteri semplificati e tradizionali) e inglese, a partire dal 24 maggio corrente".
OP/COMPENDIO LETTERA CHIESA CINA/...                   VIS 20090525 (390)

CARDINALE DE GIORGI INVIATO SPECIALE SANTO PADRE A SARSINA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo, Suo Inviato Speciale alla celebrazione conclusiva del millennio della dedicazione della Concattedrale di Sarsina (Italia), che avrà luogo il 31 maggio 2009. La Lettera, redatta in latino, è datata 2 aprile 2009.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Salvatore De Giorgi è composta da Dom Fabrizio Messina Cecchetti, Priore dell'Abbazia benedettina di Santa Maria del Monte (Cesena) e dal Monsignore Pierluigi Tonelli, Parroco della Parrocchia della Madonna delle Rose (Cesena).
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/DE GIORGI            VIS 20090525 (120)

SACERDOTI ROBUSTA STRUTTURA INTERIORE E DEDITI BENE ANIME


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i membri della Comunità della Pontificia Accademia Ecclesiastica, accompagnati dal Presidente Arcivescovo Beniamino Stella.

  "Saluto (...) voi tutti" - ha detto il Papa ai sacerdoti - "che in questi anni della vostra giovinezza sacerdotale vi state preparando a servire la Chiesa e il suo Pastore universale, in un singolare ministero, quale è appunto quello svolto nelle Rappresentanze Pontificie. In effetti, il servizio nelle Nunziature Apostoliche si può considerare, in qualche misura, come una specifica vocazione sacerdotale, un ministero pastorale che comporta un particolare inserimento nel mondo e nelle sue problematiche spesso assai complesse, di carattere sociale e politico".

  "Quella capacità di dialogo con la modernità che vi è richiesta, nonché il contatto con le persone e le istituzioni che esse rappresentano, esigono una robusta struttura interiore e una solidità spirituale in grado di salvaguardare e anzi di evidenziare sempre meglio la vostra identità cristiana e sacerdotale. Solo così potrete evitare di risentire degli effetti negativi della mentalità mondana, e non vi lascerete attrarre né contaminare da logiche troppo terrene".

  "Nei momenti di oscurità e di difficoltà interiore, volgete il vostro sguardo verso Cristo che un giorno vi ha fissati con amore e vi ha chiamati a stare con Lui e ad occuparvi, alla sua scuola, del suo Regno. Ricordate sempre che è essenziale e fondamentale per il ministero sacerdotale, in qualunque modo lo si eserciti, mantenere un legame personale con Gesù. Egli ci vuole suoi 'amici', amici che cercano la sua intimità, seguono i suoi insegnamenti e si impegnano a farlo conoscere ed amare da tutti".

  "Il Signore ci vuole santi" - ha proseguito il Pontefice - "cioè tutti 'suoi', non preoccupati di costruirci una carriera umanamente interessante o comoda, non alla ricerca del plauso e del successo della gente, ma interamente dediti al bene delle anime, disposti a compiere fino in fondo il nostro dovere con la consapevolezza di essere 'servi inutili', lieti di poter offrire il nostro povero apporto alla diffusione del Vangelo".

  "Cari sacerdoti" - ha esortato il Papa - "siate, in primo luogo, uomini di intensa preghiera, che coltivano una comunione di amore e di vita con il Signore. Senza questa solida base spirituale come sarebbe possibile perseverare nel vostro ministero? Chi così lavora nella vigna del Signore sa che quanto viene realizzato con dedizione, con sacrificio e per amore, non va mai perduto. E se talora ci è dato di assaporare il calice della solitudine, dell'incomprensione e della sofferenza, se il servizio ci risulta talora pesante e la croce qualche volta dura da portare, ci sostenga e ci sia di conforto la certezza che Dio sa rendere tutto fecondo".

  "Occasione quanto mai preziosa per rinnovare e rafforzare la vostra risposta generosa alla chiamata del Signore (...) è l'Anno Sacerdotale, che avrà inizio il prossimo 19 giugno, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e Giornata di santificazione sacerdotale. Valorizzate al massimo questa opportunità per essere sacerdoti secondo il cuore di Cristo, come San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d'Ars, del quale ci apprestiamo a celebrare il 150º anniversario della morte".
AC/MINISTERO SACERDOTALE/STELLA                   VIS 20090525 (540)

PREGHIERA CADUTI DI TUTTE LE GUERRE E DI TUTTE LE NAZIONI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2009 (VIS). Terminata la celebrazione dei Vespri, alle 18:00, il Papa ha raggiunto in automobile il vicino Cimitero Militare Polacco dove riposano 1052 soldati caduti nella drammatica battaglia per espugnare l'altura occupata dalle truppe tedesche, nel maggio del 1944.

  Dopo la visita privata al cimitero, il Papa si è portato sul piazzale centrale dove ha acceso una lampada votiva e recitato la preghiera per i caduti di tutte le guerre e di tutte le Nazioni:

"O Dio, nostro Padre,
fonte inesauribile di vita e di pace,
accogli nel tuo abbraccio misericordioso
i caduti della guerra che qui ha infuriato,
i caduti di ogni guerra che ha insanguinato la terra.
Concedi loro di godere la luce senza tramonto,
che nel riflesso del tuo chiarore
illumina la buona coscienza di ogni uomo e di ogni donna di buona
volontà.
Tu, che nel Tuo Figlio Gesù Cristo hai concesso all'umanità sofferente
Una testimonianza altra del tuo amore per noi,
Tu che nel Cristo Signore nostro
Hai posto il segno di una sofferenza mai inutile
ma feconda della tua redentrice,
Concilia quanti nel mondo ancora soffrono
per l'odio cieco di guerre fratricide
la forza della speranza senza tramonto,
il sogno di una civiltà dell'amore definitivamente attuata,
il coraggio di una quotidiana e reale azione di pace,
Donaci il tuo Spirito Paraclito
Perché uomini del nostro tempo,
possano comprendere che il dono della pace
è molto più prezioso di qualsiasi tesoro corruttibile,
e che nell'attesa del giorno senza tramonto
tutti siamo chiamati a essere costruttori di pace per il domani dei Tuoi
figli.
Rendi tutti i cristiani più convinti testimoni della vita
Quale dono inestimabile del tuo amore,
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen".

  Terminata la visita al Cimitero, il Santo Padre ha raggiunto in automobile il Piazzale Pax dell'Abbazia di Montecassino e, preso congedo dalla Autorità che lo avevano accolto al mattino, alle 18:30 si è imbarcato sull'elicottero che alle 19:00 è atterrato all'eliporto del Vaticano.
PV-ITALIA/CIMITERO/MONTECASSINO                   VIS 20090525 (350)

PATRIMONIO CRISTIANO IMMENSA RICCHEZZA SPIRITUALE EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, alle 16:30, Papa Benedetto XVI ha incontrato la Comunità Monastica di Montecassino ed alcuni organizzatori della Visita. Processionalmente, al canto delle "Laudes regiae", il Santo Padre ha raggiunto la Basilica per la Celebrazione dei Vespri.

  La cerimonia ha avuto inizio alle 17:00, con la partecipazione di Abati, Abadesse, e delle Comunità di Monaci e Monache Benedettini. Dopo il saluto dell'Abate Ordinario di Montecassino, Dom Pietro Vittorelli, Papa Benedetto XVI ha tenuto l'omelia.

"Quasi a conclusione dell'odierna mia visita, mi è particolarmente gradito sostare in questo luogo sacro, in questa Abbazia, quattro volte distrutta e ricostruita" - ha ricordato il Papa - " l'ultima volta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale di 65 anni fa. 'Succisa virescit': le parole del suo nuovo stemma ne indicano bene la storia. Montecassino, come secolare quercia piantata da san Benedetto, è stata 'sfrondata' dalla violenza della guerra, ma è risorta più vigorosa".

  "Non vivere più per se stessi, ma per Cristo: ecco ciò che dà senso pieno alla vita di chi si lascia conquistare da Lui. Lo manifesta chiaramente la vicenda umana e spirituale di San Benedetto, che, abbandonato tutto, si pose alla fedele sequela di Gesù. Incarnando nella propria esistenza il Vangelo, è diventato iniziatore d'un vasto movimento di rinascita spirituale e culturale in Occidente".

  "Vorrei qui fare cenno a un evento straordinario della sua vita, di cui riferisce il biografo San Gregorio Magno e a voi certamente ben noto. Si potrebbe quasi dire che anche il santo Patriarca fu 'elevato in alto' in una indescrivibile esperienza mistica. (...) San Benedetto" - ha spiegato il Pontefice - "ricevette questo dono divino non certo per soddisfare la sua curiosità intellettuale, ma piuttosto perché il carisma di cui Iddio lo aveva dotato avesse la capacità di riprodurre nel monastero la vita stessa del cielo e ristabilirvi l'armonia del creato mediante la contemplazione e il lavoro".

  "Giustamente, pertanto, la Chiesa lo venera come 'eminente maestro di vita monastica' e 'dottore di sapienza spirituale nell'amore alla preghiera e al lavoro' (...) Benedetto fu esempio luminoso di santità e indicò ai monaci come unico grande ideale Cristo; fu maestro di civiltà che, proponendo un'equilibrata ed adeguata visione delle esigenze divine e delle finalità ultime dell'uomo, tenne sempre ben presenti anche le necessità e le ragioni del cuore, per insegnare e suscitare una fraternità autentica e costante, perché nel complesso dei rapporti sociali non si perdesse di mira un'unità di spirito capace di costruire ed alimentare sempre la pace".

  "Non a caso è la parola 'Pax' ad accogliere i pellegrini e i visitatori alle porte di questa Abbazia, ricostruita dopo l'immane disastro del secondo conflitto mondiale; essa si eleva come silenzioso monito a rigettare ogni forma di violenza per costruire la pace: nelle famiglie, nelle comunità, tra i popoli e nell'intera umanità".

  "Alla sua scuola i monasteri sono diventati, nel corso dei secoli, fervidi centri di dialogo, di incontro e di benefica fusione tra genti diverse, unificate dalla cultura evangelica della pace. I monaci hanno saputo insegnare con la parola e con l'esempio l'arte della pace attuando in modo concreto i tre 'vincoli' che Benedetto indica come necessari per conservare l'unità dello Spirito tra gli uomini: la Croce, che è la legge stessa di Cristo; il libro e cioè la cultura; e l'aratro, che indica il lavoro, la signoria sulla materia e sul tempo".

  "Grazie all'attività dei monasteri, articolata nel triplice impegno quotidiano della preghiera, dello studio e del lavoro" - ha ribadito il Santo Padre - "interi popoli del continente europeo hanno conosciuto un autentico riscatto e un benefico sviluppo morale, spirituale e culturale, educandosi al senso della continuità con il passato, all'azione concreta per il bene comune, all'apertura verso Dio e la dimensione trascendente. Preghiamo perché l'Europa sappia sempre valorizzare questo patrimonio di principi e di ideali cristiani che costituisce un'immensa ricchezza culturale e spirituale".

  "Ciò è possibile però" - ha concluso il Pontefice - "soltanto se si accoglie il costante insegnamento di San Benedetto, ossia il 'quaerere Deum', cercare Dio, come fondamentale impegno dell'uomo. L'essere umano non realizza appieno sé stesso, non può essere veramente felice senza Dio. (...) Da questo luogo, dove riposano le sue spoglie mortali, il Santo Patrono d'Europa continua ad invitare tutti a proseguire la sua opera di evangelizzazione e di promozione umana".

  Al termine della Celebrazione dei Vespri, il Santo Padre si è recato al Sepolcro dei Santi Benedetto e Scolastica, dietro l'altare maggiore della Basilica, per venerarne le Reliquie.
PV-ITALIA/VESPRI/MONTECASSINO                       VIS 20090525 (750)

PACE SI COSTRUISCE VINCENDO IL MALE DENTRO DI SÉ


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2009 (VIS). Al termine della Santa Messa e prima della recita del Regina Caeli, il Papa ha rivolto alcune parole ai fedeli convenuti in Piazza Miranda a Cassino, che da oggi prende il nome di Piazza Benedetto XVI.

  Nell'introdurre la preghiera mariana del tempo pasquale il Papa ha esclamato: "Quanto bisogno ha la comunità cristiana e l'intera umanità di assaporare appieno la ricchezza e la potenza della pace di Cristo! (...) All'ingresso dell'Abbazia di Montecassino e di ogni altro monastero benedettino, è posta come motto la parola "PAX": la comunità monastica, infatti, è chiamata a vivere secondo questa pace, che è dono pasquale per eccellenza".
  "Come sapete, nel mio recente viaggio in Terra Santa mi sono fatto pellegrino di pace, e oggi - in questa terra segnata dal carisma benedettino - mi è data l'occasione per sottolineare, ancora una volta, che la pace è in primo luogo dono di Dio, e dunque la sua forza sta nella preghiera".

  "E' dono affidato, però, all'impegno umano" - ha ribadito Benedetto XVI - "Anche l'energia necessaria per attuarlo si può attingere dalla preghiera. E' pertanto fondamentale coltivare un'autentica vita di preghiera per assicurare il progresso sociale nella pace. (...) Solo imparando, con la grazia di Cristo, a combattere e vincere il male dentro di sé e nelle relazioni con gli altri, si diventa autentici costruttori di pace e di progresso civile".

  "La Vergine Maria, Regina della Pace, aiuti tutti i cristiani, nelle diverse vocazioni e situazioni di vita, ad essere testimoni della pace, che Cristo ci ha donato e ci ha lasciato come missione impegnativa da realizzare dappertutto".

  "Oggi, 24 maggio" - ha ricordato il Papa - "memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani - che è venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai -, si celebra la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Il mio pensiero va a tutto il Popolo cinese. In particolare saluto con grande affetto i cattolici in Cina e li esorto a rinnovare in questo giorno la loro comunione di fede in Cristo e di fedeltà al Successore di Pietro. La nostra comune preghiera ottenga un 'effusione dei doni dello Spirito Santo, affinché l'unità fra tutti i cristiani, la cattolicità e l'universalità della Chiesa siano sempre più profonde e visibili".

  Nel salutare i fedeli nelle diverse lingue, Benedetto XVI ha auspicato che la testimonianza spirituale di San Benedetto aiuti i popoli del Continente europeo a rimanere fedeli alle proprie radici cristiane e ad edificare una Europa unita e solidale, fondata sulla ricerca della giustizia e della pace".

  Al termine della recita del Regina Caeli, il Santo Padre è partito in autovettura diretto all'Abbazia di Montecassino, per il pranzo con i monaci benedettini, dopo una breve sosta alla Casa della Carità in Via Casilina, che accoglie persone bisognose, poveri e immigrati. Il Papa ha scoperto una targa a ricordo della Visita Pastorale e con una Preghiera ha benedetto ed inaugurato la struttura.
PV-ITALIA/REGINA CAELI/CASSINO                       VIS 20090525 (510)

VALIDE SOLUZIONI CRISI OCCUPAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2009 (VIS). Alle 10:15 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica nella Solennità dell'Ascensione, nella Piazza di Miranda di Cassino (Cassino), dove è giunto in elicottero dall'eliporto Vaticano.

  Nell'omelia, ricordando l'Ascensione del Signore, che si celebra oggi in Italia e in molti paesi del mondo, il Papa ha detto alle 20.000 persone presenti che: "Il 'cielo' non indica un luogo sopra le stelle, ma qualcosa di molto più ardito e sublime: indica Cristo stesso, la Persona divina che accoglie pienamente e per sempre l'umanità, Colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti. E noi ci avviciniamo al cielo, anzi, entriamo nel cielo, nella misura in cui ci avviciniamo a Gesù ed entriamo in comunione con Lui. Pertanto, 1'odierna solennità dell'Ascensione ci invita a una comunione profonda con Gesù morto e risorto, invisibilmente presente nella vita di ognuno di noi".

  "Cari fratelli e sorelle, sentiamo echeggiare in questa nostra celebrazione l'appello di San Benedetto a mantenere il cuore fisso sul Cristo, a nulla anteporre a Lui" - ha ricordato Benedetto XVI ed ha affermato: "Questo non ci distrae, al contrario ci spinge ancor più ad impegnarci nel costruire una società dove la solidarietà sia espressa da segni concreti. Ma come? La spiritualità benedettina, a voi ben nota, propone un programma evangelico sintetizzato nel motto: 'ora et labora et lege', la preghiera, il lavoro, la cultura".

  "Innanzitutto la preghiera, che è la più bella eredità lasciata da San Benedetto ai monaci (...) La preghiera (...) è il sentiero silenzioso che ci conduce direttamente nel cuore di Dio; è il respiro dell'anima che ci ridona pace nelle tempeste della vita. (...) Possa l'attento ascolto della Parola divina" - ha auspicato il Papa - "nutrire la vostra preghiera e rendervi profeti di verità e di amore in un corale impegno di evangelizzazione e di promozione umana".

  "Altro cardine della spiritualità benedettina è il lavoro" - ha ricordato il Pontefice - "Umanizzare il mondo lavorativo è tipico dell'anima del monachesimo, e questo è anche lo sforzo della vostra Comunità che cerca di stare a fianco dei numerosi lavoratori della grande industria presente a Cassino e delle imprese ad essa collegate. So quanto sia critica la situazione di tanti operai. Esprimo la mia solidarietà a quanti vivono in una precarietà preoccupante, ai lavoratori in cassa-integrazione o addirittura licenziati. La ferita della disoccupazione che affligge questo territorio induca i responsabili della cosa pubblica, gli imprenditori e quanti ne hanno la possibilità a ricercare, con il contributo di tutti, valide soluzioni alla crisi occupazionale, creando nuovi posti di lavoro a salvaguardia delle famiglie".

  "A questo proposito, come non ricordare che la famiglia ha oggi urgente bisogno di essere meglio tutelata, poiché è fortemente insidiata nelle radici stesse della sua istituzione? Penso poi ai giovani che fanno fatica a trovare una degna attività lavorativa che permetta loro di costruirsi una famiglia. Ad essi vorrei dire: non scoraggiatevi, cari amici, la Chiesa non vi abbandona!".

  "Appartiene infine alla vostra tradizione anche l'attenzione al mondo della cultura e dell'educazione. (...) So (...) che, in preparazione a questa mia visita, avete tenuto un recente convegno sul tema dell'educazione per sollecitare in tutti la viva determinazione a trasmettere ai giovani i valori irrinunciabili del nostro patrimonio umano e cristiano. Nell'odierno sforzo culturale teso a creare un nuovo umanesimo, fedeli alla tradizione benedettina voi intendete giustamente sottolineare anche l'attenzione all'uomo fragile, debole, alle persone disabili e agli immigrati".

  "Cari fratelli e sorelle! Non è difficile percepire che la vostra Comunità, questa porzione di Chiesa che vive attorno a Montecassino, è erede e depositaria della missione, impregnata dello spirito di San Benedetto, di proclamare che nella nostra vita nessuno e nulla devono togliere a Gesù il primo posto; la missione di costruire, nel nome di Cristo, una nuova umanità all'insegna dell'accoglienza e dell'aiuto ai più deboli".
PV-ITALIA/MESSA/CASSINO                                   VIS 20090525 (650)

venerdì 22 maggio 2009

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2009 (VIS).- Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sedici Presuli della Conferenza Episcopale Peruviana in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima, con gli Ausiliari Vescovo Adriano Tomasi Travaglia, O.F.M.; Vescovo Guillermo Martìn Abanto Guzmàn e Vescovo Raùl Antonio Chau Quispe.

- Il Vescovo Kay Martìn Schmalhausen Panizo, S.C.V., Prelato di Ayaviri.

- Il Vescovo Mario Busquets Jordà, Prelato di Chuquibamba.

- Il Vescovo José Marìa Ortega Trinidad, Prelato di Juli.

- Il Vescovo Juan Carlos Vera Plasencia, M.S.C., Prelato di Caravelì.

- Il Vescovo Domenico Berni Leonardi, O.S.A., Prelato di Chuquibambilla.

- Il Vescovo Miguel La Fay Bardi, O. Carm., Prelato di Sicuani.

- Il Vescovo Ricardo Garcìa Garcìa, Prelato di Yauyos.

- Il Vescovo Fortunato Pablo Urcey, O.A.R., Prelato di Chota.

- Il Vescovo Sebastiàn Ramis Torrens, T.O.R., Prelato di Huamachuco.

- Il Vescovo Rafael Alfonso Escudero Lòpez-Brea, Prelato di Moyobamba.

- Il Vescovo Miguel Irizar Campos, C.P., di Callao.

- Il Vescovo Raimundo Revoredo Ruìz, C.M., Prelato emerito di Juli.

  Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/.../...                                                                                      VIS 20090522 (200)

PROGRAMMA DELLA VISITA PAPALE A CASSINO E MONTECASSINO


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2009 (VIS).- È stato pubblicato oggi il programma della Visita Pastorale di Benedetto XVI a Cassino e a Montecassino, prevista domenica 24 maggio.

  Il Santo Padre partirà alle 9,00 in elicottero dall'eliporto del Vaticano e atterrerà mezz'ora dopo al Campo sportivo 'Salveti' di Cassino. Alle 10,15 il Papa presiederà una Concelebrazione Eucaristica e terrà l'omelia in Piazza Miranda, a Cassino. Dopo la recita del Regina Coeli il Papa si recherà in automobile all'Abbazia di Montecassino e durante il percorso sosterà alla Casa della Carità di Cassino.

  Alle 13:30 è in programma il pranzo nell'Abbazia di Montecassino e dopo un breve saluto alla Comunità monastica, il Santo Padre celebrerà alle 17:00, i Vespri con gli Abati benedettini e la Comunità dei monaci e monache benedettini nella Basilica dell'Abbazia, in cui pronuncerà un'omelia. In seguito Benedetto XVI visiterà in forma privata il Cimitero Militare polacco di Montecassino.

  Il Papa salirà di nuovo a bordo dell'elicottero alle 18:30 e arriverà all'eliporto vaticano alle 19:00.
PV-CASSINO:MONTECASSINO/PROGRAMMA/...                  VIS 20090522 (160)

COSTRUIRE UN'EUROPA FEDELE ALLE SUE RADICI CRISTIANE


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2009 (VIS).- Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, in Vaticano, il Presidente della Repubblica della Bulgaria, Georgi Parvanov e successivamente, il Presidente della ex-Repubblica Jugoslava della Macedonia, Gjeorge Ivanov, accompagnati dalle rispettive Consorti e dal ispettivo Seguito, in occasione dell'annuale commemorazione dei Santi Cirillo e Metodio.

  Rivolgendosi alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria, il Papa ha specificato che "il patrimonio spirituale dei santi compatroni di Europa ha segnato la vita dei popoli slavi; il suo esempio ha sostenuto la testimonianza e la fedeltà di numerosi cristiani, che nel corso dei secoli hanno dedicato la propria vita alla diffusione del messaggio di salvezza, operando allo stesso tempo per la costruzione di una società giusta e solidale".

  "Che la loro testimonianza si mantenga viva all'interno della vostra nazione affinché la Bulgaria, grazie anche a questa fonte di luce e speranza, contribuisca efficacemente alla costruzione di un'Europa che sia fedele alle proprie radici cristiane. I valori di solidarietà e giustizia, di libertà e pace, affermati ancora una volta oggi, trovino sempre maggior forza e solidità nell'insegnamento eterno di Cristo, che si traduce nella vita dei suoi discepoli di tutti i tempi".

  Nell'Udienza alla Delegazione della ex-Repubblica Jugoslava in Macedonia, il Santo Padre ha segnalato che il ricordo dei Santi Cirillo e Metodio "invita tutti coloro che sono uniti da un'unica fede in Gesù Cristo a contemplare la sua eroica testimonianza evangelica. Allo stesso tempo, ci sfida a conservare il patrimonio di ideali e valori che hanno trasmesso nelle parole e nelle opere".

  "La vostra amata terra, segnata dall'influenza di questi due grandi santi, intende essere sempre più luogo di incontro e di dialogo pacifico fra le numerose sfere sociali e religiose del Paese. La mia speranza, che oggi rinnovo di cuore - "ha concluso il Pontefice - "è che continuiate a progredire in questa direzione".
AC/CIRILLO:METODIO/MACEDONIA:BULGARIA               VIS 20090522 (310)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2009 (VIS).- Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Salvador Giménez Valls, finora Vescovo Ausiliare di Valencia (Spagna), Vescovo di Menorca (superficie; 701; popolazione: 86.976; cattolici: 78.695: sacerdoti: 40: religiosi: 61) Spagna.
NER/.../GIMENEZ VALLS                                                        VIS 20090522 (40)

mercoledì 20 maggio 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2009 (VIS).- Il Santo Padre ha nominato:

 - Il Vescovo Joseph R. Cistone, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Philadelphia (Stati Uniti d'America), Vescovo di Saginaw (superficie 18.006, popolazione 751.000, cattolici 144.000, sacerdoti 100, religiosi 111, diaconi permanenti 15), Stati Uniti d'America.

- L'Avvocato Piero Antonio Bonnet, Giudice Unico dello Stato della Città del Vaticano, che nel contempo conserva la carica di Giudice del Tribunale.

- L'Avvocato Paolo Papanti-Pelletier, Giudice del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
NER:NA/.../CISTONE:BONNET:PAPANTI-PELLETIER          VIS 20090520 (80)

LE RELIGIONI POSSONO RAFFORZARE LA COESIONE SOCIALE


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2009 (VIS).- Dal 18 al 20 maggio si sono riunite ad Amman (Giordania) due Delegazioni del Reale Istituto di Studi Interreligiosi e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, per esaminare il tema "Religione e società civile".

 In un Comunicato reso pubblico a mezzogiorno di oggi, si afferma che la Delegazione del Reale Istituto era presieduta dal suo Direttore, l'Ambasciatore Hasan Abu Nimah e la Delegazione del Dicastero Vaticano, dal suo Presidente, il Cardinale Jean-Louis Tauran.

 Alla fine del primo colloquio, i partecipanti hanno manifestato il loro accordo riguardo "l'importanza della società civile per uno sviluppo profondo e integrale di individui e comunità, riconoscendo il contributo particolare e indispensabile che la società civile è in grado di garantire come importante centro di dialogo nel contesto dell'esercizio responsabile della libertà".

 "I partecipanti" - prosegue il Comunicato - "hanno sottolineato l'importanza di educare i giovani ai valori del rispetto reciproco e alla cultura del dialogo, il rifiuto della violenza, per promuovere la convivenza pacifica sulla base della piena cittadinanza".

 Inoltre, è stata posta in evidenza "l'importanza della democrazia e il ruolo della legge in un Paese che rispetti le differenze etniche, culturali e religiose e che applichi l'uguaglianza fra i cittadini sulla base del rispetto della dignità umana e i relativi diritti fondamentali dell'uomo, in particolare la libertà e la giustizia".

 "Le religioni" - scrivono i partecipanti - "hanno un ruolo specifico nella società civile, offrendo motivi per i contributi dei cittadini al bene comune, basati sulla fede in Dio e che trascendono il profitto politico e la ricerca della pace".

 Il Comunicato termina segnalando che gli assistenti hanno insistito sul "ruolo che possono svolgere le religioni nell'ambito del rafforzamento della partecipazione e coesione sociale, offrendo il proprio appoggio alla costruzione di uno Stato stabile e prospero, basato sul principio di sussidiarietà".

 La prossima riunione si terrà a Roma fra due anni, e sarà preceduta da un incontro preparatorio in cui si definiranno temi e modalità.
CON-DIR/RELIGIONE:SOCIETA/AMMAN:TAURAN              VIS 20090520 (330)

GIOVANI: TESTIMONIARE LA FEDE CON LE NUOVE TECNOLOGIE



CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2009 (VIS).- Alla fine dell'Udienza Generale di questo mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha richiamato l'attenzione sulla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si terrà domenica 24 maggio.

  Benedetto XVI ha ricordato che nel Messaggio di questo anno "tutti coloro che utilizzano le nuove tecnologie, specialmente i giovani, sono invitati a farne un uso sicuro e a rendersi conto del grande potere che esse hanno di stringere rapporti di amicizia e solidarietà e contribuire a un mondo migliore".

 "Le nuove tecnologie" - ha affermato - "hanno prodotto dei cambiamenti fondamentali nell'ambito della diffusione delle notizie e dell'informazione e nel modo di comunicare e relazionarsi delle persone. Desidero esortare coloro che accedono alla rete di cercare di mantenere e promuovere una cultura per il rispetto, il dialogo e l'amicizia  autentica affinché fioriscano valori come la verità, l'armonia e la comprensione".

 Rivolgendosi in particolare ai giovani, Benedetto XVI ha chiesto loro di testimoniare la fede con le nuove tecnologie. "Utilizzate tali tecnologie per far conoscere il Vangelo, in maniera tale che la Buona Novella dell'amore infinito di Dio per tutti noi risuoni in modi diversi nel nostro mondo sempre più tecnologico".
AG/NUOVE TECNOLOGIE/...                                                      VIS 20090520 (190)

BENEDETTO XVI RICORDA VIAGGIO IN TERRA SANTA


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2009 (VIS).- Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale dei Mercoledì al Viaggio Apostolico in Terra Santa (8-15 maggio), "pellegrinaggio per eccellenza alle sorgenti della fede - ha detto - e al tempo stesso di una visita pastorale alla Chiesa che vive in Terra Santa".

  Ai 20.000 fedeli presenti in Piazza San Pietro il Santo Padre ha ricordato la prima tappa del suo Viaggio, la Giordania, dove si trovano il Monte Nebo, da cui Mosé vide la terra promessa e morì senza mai potervi arrivare, e Betania, oltre il Giordano dove Gesù fu battezzato da San Giovanni Battista. Il memoriale di Mosé sul Monte Nebo "parla - ha spiegato il Santo Padre - della nostra condizione di pellegrini tra un "già" e un "non ancora", tra una promessa così grande e bella da sostenerci nel cammino e un compimento che ci supera, e che supera anche questo mondo. La Chiesa vive in se stessa questa 'indole escatologica' e 'pellegrinante'".

 Il Pontefice ha ricordato anche la benedizione delle prime pietre di due chiese in Betania e ha affermato che essa era "segno dell'apertura e del rispetto che vigono nel Regno Ascemita per la libertà religiosa e per la tradizione cristiana, e ciò merita grande apprezzamento (...) Quanto è importante che cristiani e musulmani coabitino pacificamente nel mutuo rispetto! Grazie a Dio, e all'impegno dei governanti, in Giordania questo avviene. Ho pregato pertanto affinché anche altrove sia così, pensando specialmente ai cristiani che vivono invece realtà difficili nel vicino Iraq".

 "In Giordania" - ha proseguito il Pontefice - "vive un'importante comunità cristiana, incrementata da profughi palestinesi e iracheni. Si tratta di una presenza significativa e apprezzata nella società, anche per le sue opere educative e assistenziali, attente alla persona umana indipendentemente dalla sua appartenenza etnica e religiosa".

 "Quale segno dell'impegno della Chiesa nell'ambito della cultura" - ha ricordato il Papa" - ho inoltre benedetto la prima pietra dell'Università di Madaba, del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Ho provato grande gioia nel dare avvio a questa nuova istituzione scientifica e culturale, perché essa manifesta in modo tangibile che la Chiesa promuove la ricerca della verità e del bene comune, ed offre uno spazio aperto e qualificato a tutti coloro che vogliono impegnarsi in tale ricerca, premessa indispensabile per un vero e fruttuoso dialogo tra civiltà".

 In seguito il Santo Padre ha rievocato il soggiorno in Israele dove "fin dall'arrivo" - ha detto - "mi sono presentato come pellegrino di fede nella Terra dove Gesù è nato, ha vissuto, è morto ed è risorto, e, al tempo stesso, come pellegrino di pace per implorare da Dio che là dove Egli ha voluto farsi uomo, tutti gli uomini possano vivere da suoi figli, cioè da fratelli".

 "In quella Terra benedetta da Dio sembra a volte impossibile uscire dalla spirale della violenza. Ma nulla è impossibile a Dio e a quanti confidano in Lui! Per questo la fede nell'unico Dio giusto e misericordioso, che è la più preziosa risorsa di quei popoli, deve poter sprigionare tutta la sua carica di rispetto, di riconciliazione e di collaborazione". Il Papa ha precisato di aver manifestato tale auspicio al Gran Muftì e ai Capi della Comunità Islamica di Gerusalemme, e al Gran Rabbinato di Israele, ed anche in occasione dell'incontro con le Organizzazioni impegnate nel dialogo inter-religioso.

 "Gerusalemme è il crocevia delle tre grandi religioni monoteiste, e il suo stesso nome - 'città della pace' - esprime il disegno di Dio sull'umanità: formare di essa una grande famiglia (...) E' questo che ebrei, cristiani e musulmani sono chiamati a testimoniare, per onorare con i fatti quel Dio che pregano con le labbra. Ed è esattamente questo che ho portato nel cuore, in preghiera, visitando, a Gerusalemme (...) il Muro del Pianto - e la Cupola della Roccia, luoghi simbolici rispettivamente dell'Ebraismo e dell'Islam".

 Il Papa ha inoltre ricordato la sua visita al Mausoleo di Yad Vashem, in onore delle vittime dell'Olocausto e ha esclamato: "Ogni persona umana è sacra, ed il suo nome è scritto nel cuore del Dio Eterno. Mai va dimenticata la tremenda tragedia della 'Shoah'! Occorre al contrario che sia sempre nella nostra memoria quale monito universale al sacro rispetto della vita umana, che riveste sempre un valore infinito".

 Il pellegrinaggio di Benedetto XVI ha avuto "come scopo prioritario la visita alle Comunità cattoliche della Terra Santa, e ciò è avvenuto in diversi momenti anche a Gerusalemme, a Betlemme e a Nazaret". Riferendosi in particolare al suo incontro nel Cenacolo con il Custode di Terra Santa il Papa ha segnalato che hanno "meditato insieme sulla nostra vocazione ad essere una cosa sola, a formare un solo corpo e un solo spirito, a trasformare il mondo con la mite potenza dell'amore".

 Ma i "momenti culminanti di comunione con i fedeli cattolici sono state soprattutto le celebrazioni eucaristiche", come quella della Valle di Josafat a Gerusalemme dove il Papa ha parlato della Resurrezione di Cristo "quale forza di speranza e di pace per quella Città e per il mondo intero"; quella a Betlemme, nei territori palestinesi "con la partecipazione anche di fedeli provenienti da Gaza, che ho avuto la gioia di confortare di persona - ha detto - assicurando loro la mia particolare vicinanza".

 "Betlemme, il luogo nel quale è risuonato il canto celeste di pace per tutti gli uomini, è simbolo della distanza che ancora ci separa dal compimento di quell'annuncio: precarietà, isolamento, incertezza, povertà. Tutto ciò ha portato tanti cristiani ad andare lontano. Ma la Chiesa continua il suo cammino, sorretta dalla forza della fede e testimoniando l'amore con opere concrete di servizio ai fratelli, quali, ad esempio, il 'Caritas Baby Hospital' di Betlemme (...) e l'azione umanitaria nei campi profughi".

 Il Pontefice ha visitato il campo di Aida dove "ho voluto assicurare" - ha detto -"alle famiglie che vi sono ospitate, la vicinanza e l'incoraggiamento della Chiesa universale, invitando tutti a ricercare la pace con metodi non violenti, seguendo l'esempio di San Francesco d'Assisi". Benedetto XVI ha parlato dell'ultima Messa con la quale ha chiuso l'anno della Santa Famiglia di Nazareth dove ha pregato "per tutte le famiglie, affinché siano riscoperti la bellezza del matrimonio e della vita familiare" e del suo incontro nella Basilica dell'Annunciazione con i pastori, i religiosi, i sacerdoti e laici della Galilea dove "abbiamo cantato la nostra fede nella potenza creatrice e trasformante di Dio".

 Il Viaggio del Papa in Terra Santa si è concluso il 15 maggio con la visita al Santo Sepolcro e "due importanti incontri ecumenici a Gerusalemme: al Patriarcato Greco-Ortodosso (...) e alla Chiesa Patriarcale Armena Apostolica".

 "Mi piace ricapitolare l'intero itinerario che mi è stato dato di effettuare proprio nel segno della Risurrezione di Cristo: malgrado le vicissitudini che lungo i secoli hanno segnato i Luoghi santi, malgrado le guerre, le distruzioni, e purtroppo anche i conflitti tra cristiani, la Chiesa ha proseguito la sua missione, sospinta dallo Spirito del Signore risorto. Essa è in cammino verso la piena unità, perché il mondo creda nell'amore di Dio e sperimenti la gioia della sua pace".
AG/VIAGGIO TERRA SANTA/...                                               VIS 20090520 (1150)

martedì 19 maggio 2009

IN MEMORIAM


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle passate settimane:

- Il Vescovo George M. Anathil, S.V.D., emerito di Indore (India), il 3 maggio, all'età di 76 anni.
- Il Vescovo Carlos José Boaventura Kloppenburg, O.F.M:, emerito di Novo Hamburgo (Brasile), l'8 maggio, all'età di 89 anni.

- Il Vescovo David Picão, emerito di Santos (Brasile), all'età di 85 anni.
.../DEFUNTI/...                             VIS 20090519 (70)

FRANCOBOLLO LEV PER GIORNATA LIBRO E COPYRIGHT


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2009 (VIS). La Libreria Editrice Vaticana (LEV) celebra domani 20 maggio con un francobollo (euro 0,60) ed il relativo annullo, la Giornata Mondiale del Libro e del Copyright. Il francobollo riproduce un bozzetto di Maria Carmela Perrini partendo dal Codice Vaticano.

  Inoltre verrà inoltre presentato domani il numero 0 della Rivista bimestrale "Editoria Vaticana", sempre pubblicata dalla LEV. Infine in collaborazione con la Rivista "Rogate", dedicata alle vocazioni religiose, la LEV ha pubblicato una ricerca sulle lettura dei libri da parte dei sacerdoti.
LEV/FRANCOBOLLO/PERRINI                                   VIS 20090519 (100)

IL SANTO PADRE RICEVE PRESIDENTE POLONIA


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nel pomeriggio di ieri il seguente Comunicato:

  "Questo pomeriggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica di Polonia, Sua Eccellenza il Signor Lech Aleksander Kaczy?ski, il quale ha anche incontrato Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nel corso dei cordiali colloqui, il Presidente ha voluto manifestare gratitudine al Santo Padre per l'attenzione sempre riservata alla Polonia. Sono state affrontate alcune questioni bilaterali e regionali, rilevando altresì l'affinità di posizioni tra la Santa Sede e la Polonia in vari ambiti internazionali".
OP/UDIENZA PRESIDENTE POLONIA/...                   VIS 20090519 (130)

lunedì 18 maggio 2009

MATTEO RICCI, MODELLO DIALOGO E RISPETTO CREDENZE ALTRUI


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un Messaggio al Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (Italia), in occasione delle diverse iniziative - fra le quali un anno giubilare - per commemorare il IV Centenario della morte di Padre Matteo Ricci, della Compagnia di Gesù (Pechino, 11 maggio 1610).

"Nato a Macerata il 6 ottobre del 1552, il gesuita Matteo Ricci" - scrive il Papa nel Messaggio - "dotato di profonda fede e di straordinario ingegno culturale e scientifico, dedicò lunghi anni della sua esistenza a tessere un proficuo dialogo tra l'Occidente e l'Oriente, conducendo contemporaneamente una incisiva azione di radicamento del Vangelo nella cultura del grande Popolo della Cina. Il suo esempio resta anche oggi modello di proficuo incontro tra la civiltà europea e quella cinese".

"Considerando la sua intensa attività scientifica e spirituale" - prosegue il Santo Padre - "non si può non rimanere favorevolmente colpiti dall'innovativa e peculiare capacità che egli ebbe di accostare, con pieno rispetto, le tradizioni culturali e spirituali cinesi nel loro insieme. E' stato in effetti tale atteggiamento a contraddistinguere la sua missione tesa a ricercare la possibile armonia fra la nobile e millenaria civiltà cinese e la novità cristiana, che è fermento di liberazione e di autentico rinnovamento all'interno di ogni società, essendo il Vangelo, universale messaggio di salvezza, destinato a tutti gli uomini, a qualsiasi contesto culturale e religioso appartengano".

"Quel che inoltre ha reso originale e, potremmo dire, profetico il suo apostolato" - sottolinea il Pontefice - "è stato sicuramente la profonda simpatia che nutriva per i cinesi, per la loro storia, per le loro culture e tradizioni religiose. (...) Modello di dialogo e di rispetto per le altrui credenze, questo vostro Conterraneo fece dell'amicizia lo stile del suo apostolato durante i 28 anni di permanenza in Cina".

"Nonostante le difficoltà e le incomprensioni che incontrò, Padre Ricci, volle mantenersi fedele, sino alla morte, a questo stile di evangelizzazione, attuando, si potrebbe dire, una metodologia scientifica e una strategia pastorale basate, da una parte, sul rispetto delle sane usanze del luogo che i neofiti cinesi non dovevano abbandonare quando abbracciavano la fede cristiana, e, dall'altra, sulla consapevolezza che la Rivelazione poteva ancor più valorizzarle e completarle. E fu proprio a partire da queste convinzioni che (...), come già avevano fatto i Padri della Chiesa nell'incontro del Vangelo con la cultura greco-romana", l'Autore del "Trattato sull'amicizia" "impostò il suo lungimirante lavoro di inculturazione del Cristianesimo in Cina, ricercando un'intesa costante con i dotti di quel Paese".

"Possano le nostre comunità" - ha auspicato infine il Santo Padre - "all'interno delle quali convivono persone di diverse culture e religioni, crescere nello spirito di accoglienza e di rispetto reciproco. Il ricordo di questo nobile figlio di Macerata sia anche motivo per i fedeli di codesta Comunità diocesana di rinsaldare alla sua scuola quell'anelito missionario che deve animare la vita di ogni autentico discepolo di Cristo".
MESS/CENTENARIO MATTEO RICCI/GIULIODORI VIS 20090518 (490)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Undici Presuli della Conferenza Episcopale del Perù, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Isidro Barrio Barrio, di Huancavelica.

- Il Vescovo Norbert Klemens Stortmann Hoppe, M.S.C., di Chosica.

- Il Vescovo Emiliano Antonio Cisneros Martínez, O.A.R., di Chachapoyas.

- Il Vescovo Daniel Thomas Turley Murphy, O.S.A., di Chulucanas.

- L'Arcivescovo Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, O.F.M., di Trujillo, con il Vescovo Ausiliare José Javier Travieso Martín.

- Il Vescovo José Carmelo Martínez Lázaro, O.A.R., di Cajamarca.

- Il Vescovo Ángel Francisco Simón Piorno, di Chimbote.

- Il Vescovo José Eduacrdo Velásquez Tarazona, di Huaraz.

- Il Vescovo Ivo Baldi Gaburri, di Huari.

- L'Arcivescovo Jan Romeo Pawlowski, Nunzio Apostolico nella Repubblica del Congo e in Gabon, con i Familiari.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Signor Lech Kaczynski, Presidente della Repubblica di Polonia, con la Consorte e Seguito.
AP:AL/.../... VIS 20090518 (180)

VESCOVI DEL PERÙ: RILANCIARE SPIRITO MISSIONARIO


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale Peruviana, al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum".

Il Santo Padre ha cominciato il suo discorso parlando dell'unità di tutta la Chiesa, che "che non si realizza mai pienamente e che deve costruirsi e perfezionarsi incessantemente, senza arrendersi alle difficoltà oggettive e soggettive, con il proposito di mostrare il vero volto della Chiesa cattolica, una e unica".

Ponendo in risalto che "l'unità autentica nella Chiesa è sempre fonte inesauribile di spirito evangelizzatore", Benedetto XVI si è detto lieto perché i Vescovi hanno accolto nei loro programmi pastorali "lo stimolo missionario promosso dalla Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e del Caribe, di Aparecida, e particolarmente "la Missione continentale", volta a far sì che ogni fedele aspiri alla santità avendo un rapporto personale con il Signore Gesù, amandolo con perseveranza e conformando la propria vita ai criteri evangelici, in modo che si creino comunità ecclesiali di intensa vita cristiana".

"Occorre" - ha proseguito il Pontefice - "rilanciare lo spirito missionario, non per paura del futuro, ma perché la Chiesa è una realtà dinamica e l'autentico discepolo di Gesù Cristo trasmette gioiosamente e gratuitamente agli altri la divina Parola e condivide con essi l'amore che sgorga dal costato aperto di Gesù sulla Croce".

Benedetto XVI ha esortato i Presuli "a convocare tutte le forze vive della vostra Diocesi, perché si dirigano verso Cristo sempre irradiando la luce del Suo volto, in particolare ai fratelli che, talvolta nel sentirsi poco apprezzati o non sufficientemente ascoltati nelle loro necessità spirituali e materiali, cercano in altre esperienze religiose risposte alle loro inquietudini".

"L'assidua visita pastorale alle comunità ecclesiali" - anche le più distanti e umili - la preghiera prolungata, l'accurata preparazione della predicazione, la vostra paterna attenzione ai sacerdoti, alle famiglie, ai giovani, ai catechisti e agli altri operatori della pastorale, sono la miglior forma di diffondere l'ardente anelito ad essere messaggeri della Buona Novella della salvezza, aprendo nel contempo le porte del cuore di coloro che ci circondano, soprattutto i malati e i più bisognosi".

Il Santo Padre ha sottolineato la "benefica presenza dei membri della vita consacrata colmi di abnegazione" in Perù. In merito ha invitato i Vescovi a continuare ad "accompagnare e animare fraternamente i membri della vita consacrata perché, vivendo con fedeltà i consigli evangelici secondo il proprio carisma, continuino ad offrire una significativa testimonianza dell'amore per Dio, di adesione incrollabile al Magistero della Chiesa e di sollecita collaborazione con i progetti pastorali diocesani".

Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando i peruviani "che non hanno un lavoro e non godono di adeguate prestazioni educative e sanitarie, che vivono nei sobborghi delle grandi città e in zone isolate. Penso nel contempo a coloro che sono caduti preda della droga o della violenza. Non possiamo disinteressarci di questi nostri fratelli più deboli e cari a Dio, tenendo sempre presente che urge l'amore di Cristo ".
AL/.../PERÙ VIS 20090518 (490)

RICORDO TERRA SANTA E APPELLO A FAVORE SRI LANKA


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2009 (VIS). Nell'introdurre la preghiera del Regina Caeli di questa domenica, Benedetto XVI ha ricordato il suo recente Viaggio in Terra Santa ed ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato per il buon esito di un "Viaggio Apostolico così importante": il Patriarca latino e i Pastori della Chiesa in Giordania, in Israele e nei Territori Palestinesi, i Francescani della Custodia di Terra Santa, le Autorità civili della Giordania, di Israele e dei Territori Palestinesi, gli Organizzatori e le Forze dell'Ordine. Il Papa ha ringraziato i sacerdoti, i religiosi e i fedeli che lo hanno accolto con tanto affetto e quanti lo hanno accompagnato e sostenuto con la preghiera.

"Questo pellegrinaggio ai Luoghi santi" - ha detto il Papa alle migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro - "è stato anche una visita pastorale ai fedeli che vivono là, un servizio all'unità dei cristiani, al dialogo con ebrei e musulmani, e alla costruzione della pace. La Terra Santa, simbolo dell'amore di Dio per il suo popolo e per l'intera umanità, è anche simbolo della libertà e della pace che Dio vuole per tutti i suoi figli".

"Di fatto, però, la storia di ieri e di oggi mostra che proprio quella Terra è diventata anche simbolo del contrario, cioè di divisioni e di conflitti interminabili tra fratelli. Come è possibile questo? È giusto che tale interrogativo interpelli il nostro cuore, benché sappiamo che un misterioso disegno di Dio concerne quella Terra dove - come scrive San Giovanni - Egli 'ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati'".

"La Terra Santa" - ha spiegato il Papa - è stata chiamata un 'quinto Vangelo', perché qui possiamo vedere, anzi toccare la realtà della storia che Dio ha realizzato con gli uomini. Cominciando con i luoghi della vita di Abramo fino ai luoghi della vita di Gesù, dall'incarnazione fino alla tomba vuota, segno della sua risurrezione. Sì, Dio è entrato in questa terra, ha agito con noi in questo mondo. Ma qui possiamo dire ancora di più: la Terra Santa, per la sua stessa storia può essere considerata un microcosmo che riassume in sé il faticoso cammino di Dio con l'umanità".

"Non posso concludere questa preghiera mariana senza rivolgere il mio pensiero allo Sri Lanka, per assicurare il mio affetto e la mia vicinanza spirituale ai civili che si trovano nella zona dei combattimenti, nel nord del Paese. Si tratta di migliaia di bambini, donne, anziani, a cui la guerra ha tolto anni di vita e di speranza".

"Al riguardo, desidero ancora una volta rivolgere un pressante invito ai belligeranti, affinché ne facilitino l'evacuazione e unisco, a questo scopo, la mia voce a quella del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che appena qualche giorno fa ha chiesto garanzie per la loro incolumità e sicurezza".

"Chiedo inoltre alle istituzioni umanitarie, comprese quelle cattoliche" - ha concluso il Pontefice - "di non lasciare nulla d'intentato per venire incontro alle urgenti necessità alimentari e mediche dei profughi".
ANG/TERRA SANTA:SRI LANKA/... VIS 20090518 (510)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Bossangoa (Repubblica Centroafricana), presentata dal Vescovo François-Xavier Yombandje, presenta in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Malakal (Sudan), presentata dal Vescovo Vincent Mojwok Nyiker, per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di San Francisco (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Ignatius C. Wang, per raggiunti limiti d'età.
RE/.../... VIS 20090518 (110)

INVIATO SPECIALE ELEZIONE MINISTRO GENERALE FRANCESCANI


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2009 (VIS). Oggi è stato resa pubblica una Lettera Pontificia redatta in latino e datata 16 marzo, con la quale il Papa nomina il Cardinale José Saraiva Martins, C.M.F., Prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi, suo Inviato Speciale a presiedere l'elezione del nuovo Ministro Generale dell'Ordine Francescano dei Frati Minori, che avrà luogo il 4 giugno ad Assisi (Italia).

La Missione che accompagnerà il Porporato è composta dal Padre Francesco Patton, O.F.M., Segretario del Capitolo Generale e dal Padre Bruno Ottavi, O.F.M., Ministro provinciale della Provincia Serafica di Assisi.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/ASSISI:SARAIVA VIS 20090518 (110)

IMPRESSIONI DEL PAPA VIAGGIO IN TERRA SANTA


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2009 (VIS). Riportiamo le parole pronunciate dal Santo Padre a bordo dell'aereo che lo riportava a Roma, nel corso di un breve incontro con i giornalisti, a conclusione del suo pellegrinaggio in Terra Santa (8 - 15 maggio).

"Cari amici, grazie per il vostro lavoro. Immagino quanto sia stato difficile, circondato com'era da tanti problemi, tanti trasferimenti, ecc., e vorrei ringraziarvi perché avete accettato tutte queste difficoltà per informare il mondo su questo pellegrinaggio, invitando così anche altri al pellegrinaggio in questi luoghi santi".

"Ho già fatto un breve riassunto di questo viaggio nel discorso all'aeroporto, non vorrei aggiungere molto. Potrei citare tanti, molti dettagli: la commovente discesa nel punto più profondo della terra, al Giordano, che per noi è anche un simbolo della discesa di Dio, della discesa di Cristo nei punti più profondi dell'esistenza umana".

"Il Cenacolo, dove il Signore ci ha donato l'Eucaristia, dove c'è stata la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo; poi il Santo Sepolcro, e tante altre impressioni, ma mi sembra che non sia il momento di soffermarcisi".

"Forse, tuttavia, qualche breve accenno potrei farlo. Tre sono le impressioni fondamentali: la prima è che ho trovato dappertutto, in tutti gli ambienti, musulmani, cristiani, ebrei, una decisa disponibilità al dialogo interreligioso, all'incontro, alla collaborazione tra le religioni. Ed è importante che tutti vedano questo, non solo come un'azione - diciamo - ispirata a motivi politici nella situazione data, ma come frutto dello stesso nucleo della fede, perché credere in un unico Dio che ha creato tutti noi, Padre di tutti noi, credere in questo Dio che ha creato l'umanità come una famiglia, credere che Dio è amore e vuole che l'amore sia la forza dominante nel mondo, implica questo incontro, questa necessità dell'incontro, del dialogo, della collaborazione come esigenza della fede stessa".

"Secondo punto: ho trovato anche un clima ecumenico molto incoraggiante. Abbiamo avuto tanti incontri con il mondo ortodosso con grande cordialità; ho potuto anche parlare con un rappresentante della Chiesa anglicana e due rappresentanti luterani, e si vede che proprio questo clima della Terra Santa incoraggia anche l'ecumenismo".

"E terzo punto: ci sono grandissime difficoltà - lo sappiamo, lo abbiamo visto e sentito. Ma ho anche visto che c'è un profondo desiderio di pace da parte di tutti. Le difficoltà sono più visibili e non dobbiamo nasconderle: ci sono, devono essere chiarite. Ma non è così visibile il desiderio comune della pace, della fraternità, e mi sembra dobbiamo parlare anche di questo, incoraggiare tutti in questa volontà per trovare le soluzioni certamente non facili a queste difficoltà".

"Sono venuto come pellegrino di pace. Il pellegrinaggio è un elemento essenziale di molte religioni. Lo è anche dell'islam, della religione ebraica, del cristianesimo. È anche l'immagine della nostra esistenza, che è un camminare in avanti, verso Dio e così verso la comunione dell'umanità".

"Sono venuto come pellegrino e spero che molti seguano queste tracce e così incoraggino l'unità dei popoli di questa Terra Santa e diventino a loro volta messaggeri di pace. Grazie!".
OP/INCONTRO PAPA:GIORNALISTI/... VIS 20090518 (520)

venerdì 15 maggio 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Consultori della Congregazione per le Chiese Orientali, Sua Eccellenza Monsignor Cristo Proykov, Esarca Apostolico di Sofia per i cattolici di rito bizantino-slavo residenti in Bulgaria e Presidente della Conferenza Episcopale di Bulgaria, e il Reverendo Arciprete Mitrato Vasyl Hovera, Delegato del suddetto Dicastero per i greco-cattolici in Asia Orientale.
NA/../... VIS 20090515 (70)

CONGEDO DALLA TERRA SANTA E APPELLO DEL PAPA PER LA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2009 (VIS). Alle 13:30 ora locale, il Santo Padre è arrivato all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dove lo attendevano il Presidente dello Stato di Israele, Signor Shimon Peres e il Primo Ministro, Signor Benjamin Netanyahu.

Nel suo discorso di congedo dalla Terra Santa il Papa ha rievocato le sue "fruttuose discussioni con le autorità civili in Israele e nei Territori Palestinesi, e di essere "stato testimone del grande impegno profuso da ambedue i governi per garantire il benessere delle popolazioni".

Rievocando gli incontri con i rappresentanti della Chiesa cattolica e con le diverse Chiese cristiane e comunità ecclesiali, e con i leader di altre religioni, il Santo Padre ha sottolineato che: "Questa terra è un terreno fertile per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, e prego affinché la ricca varietà di testimonianza religiosa nella regione porti frutti nella crescente comprensione e rispetto reciproci".

Successivamente Benedetto XVI, nel ricordare che il giorno del suo arrivo in Terra Santa ha piantato un olivo nel giardino della residenza del Presidente dello Stato di Israele, Shimon Peres, ha detto: "L'ulivo è un immagine usata da San Paolo per descrivere gli stretti rapporti esistenti tra cristiani ed ebrei. Paolo descrive nella Lettera ai Romani come la Chiesa dei Gentili sia come un virgulto di olivo selvatico innestato in un albero di olivo coltivato che è il Popolo dell'Alleanza. Siamo nutriti dalle stesse radici spirituali. Ci incontriamo come fratelli, fratelli che alle volte nella nostra storia, hanno avuto rapporti tesi, ma ora sono fermamente impegnati a costruire ponti di amicizia duratura".

Benedetto XVI ha definito la sua visita al Memoriale di "Yad Vashem", che custodisce la memoria delle vittime dell'Olocausto "uno dei momenti più solenni" del suo soggiorno in Israele, ed ha affermato che l'incontro con alcuni sopravvissuti della Shoah ha richiamato alla memoria la visita di tre anni orsono "al campo di sterminio di Auschwitz, dove innumerevoli ebrei (...) furono brutalmente sterminati da un regime ateo che propagandava l'ideologia dell'antisemitismo e dell'odio. Quel terribile capitolo della storia non deve essere mai dimenticato e negato. Al contrario, quelle oscure memorie devono rafforzare la nostra determinazione a riavvicinarci gli uni agli altri come rami dello stesso albero di ulivo, nutriti dalle stesse radici ed uniti in un amore fraterno".

"Signor Presidente, (...) mi permetta di ricordare che sono venuto qui come amico degli Israeliani, così come sono amico del popolo Palestinese" - ha precisato il Papa - "Gli amici godono la reciproca compagnia, e trovano profondamente doloroso vedere l'altro soffrire. Nessun amico degli Israeliani e dei Palestinesi può fare a meno di rattristarsi nel notare la continua tensione fra i due popoli. Nessun amico può far a meno di piangere per la sofferenza e la perdita di vite che Palestinesi ed Israeliani hanno subito negli ultimi sei decenni".

"Mai più spargimento di sangue! Mai più combattimenti! Mai più terrorismo! Mai più guerre!" è stato l'appello lanciato dal Santo Padre alle popolazioni della Terra Santa -. "Al contrario, facciamo in modo di spezzare il circolo vizioso della violenza".

"Facciamo in modo che vi sia una pace durevole basata sulla giustizia, che vi sia autentica riconciliazione e risanamento sociale!" - ha esclamato il Papa - "Venga universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che il popolo Palestinese ha il diritto ad una patria indipendente e sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. Fate in modo che la soluzione dei due-stati divenga realtà, non rimanga un sogno. Facciamo in modo che la pace si diffonda da questa terra, che essa sia 'luce delle nazioni', così da portare speranza alle molte altre regioni che sono colpite da conflitti".

"Una delle cose più tristi che ho visto nel corso della mia visita in queste terre" - ha detto il Papa - "è stato il muro. Nel passarvi davanti, ho pregato per un futuro nel quale i popoli della Terra Santa vivano insieme in pace ed armonia senza il bisogno di tali strumenti di sicurezza e separazione, ma piuttosto nel rispetto e nella fiducia reciproca, e rinunciando a tutte le forme di violenza e aggressione".

"So quanto difficile sia conseguire questo obiettivo. So quanto difficile sia il suo compito e quello dell'Autorità Palestinese. Ma vi assicuro che le mie preghiere e le preghiere dei cattolici nel mondo sono con voi mentre continuate ad adoperarvi per costruire una pace giusta e duratura nella regione".

Al termine del discorso, il Santo Padre si è imbarcato sull'aereo, un B777 della El Al, per intraprendere il viaggio di ritorno a Roma.
PV-ISRAELE/CONGEDO/TEL AVIS VIS 20090515 (780)

VISITA PATRIARCATO ARMENO APOSTOLICO


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2009 (VIS). Alle 11:00 di questa mattina il Santo Padre ha compiuto una visita alla Chiesa Patriarcale Armena Apostolica di Gerusalemme, dove è stato accolto dall'attuale Patriarca Sua Beatitudine Torkom Manoukian.

I fedeli del Patriarcato Armeno Apostolico di Terra Santa sono circa diecimila, presenti nei Territori Palestinesi (Cisgiordania e Gaza), Giordania e Israele.

"Considero una grande benedizione" - ha detto il Papa nel suo discorso - "l'essermi incontrato l'anno scorso con il Catholicos e Supremo Patriarca di tutti gli Armeni Karekin II e con il Catholicos di Cilicia Aram I. La loro visita alla Santa Sede, ed i momenti di preghiera che abbiamo condiviso, ci hanno rafforzati nell'amicizia ed hanno confermato il nostro impegno per la sacra causa della promozione dell'unità dei Cristiani".

"Desidero anche esprimere il mio apprezzamento per il deciso impegno della Chiesa Apostolica Armena a proseguire nel dialogo teologico fra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse Orientali. Questo dialogo, sostenuto dalla preghiera, ha fatto progressi nel superare il fardello di malintesi passati ed offre molte promesse per il futuro. Un particolare segno di speranza è il recente documento sulla natura e la missione della Chiesa preparato dalla Commissione Mista e presentato alle Chiese per essere studiato e valutato. Affidiamo insieme il lavoro della Commissione Mista ancora una volta allo Spirito di sapienza e verità, perché possa portare frutti abbondanti per la crescita dell'unità dei Cristiani e far progredire l'espansione del Vangelo fra gli uomini e le donne del nostro tempo".

"Prego affinché la vostra comunità possa costantemente trarre nuova vita da queste ricche tradizioni ed essere confermata nella fedele testimonianza a Gesù Cristo e alla potenza della sua risurrezione in questa Città Santa".

"Cari amici" - ha concluso il Pontefice - "a mia volta chiedo a voi di pregare con me affinché tutti i Cristiani della Terra Santa lavorino assieme con generosità e zelo annunciando il Vangelo della nostra riconciliazione in Cristo, e l'avvento del suo Regno di santità, di giustizia e di pace".

Al termine dell'incontro, Benedetto XVI è ritornato alla Delegazione Apostolica di Gerusalemme ed, infine, in elicottero ha raggiunto Tel Aviv per la cerimonia di congedo da Israele all'aeroporto Ben Gurion.
PV-ISRAELE/ARMENO APOSTOLICO/GERUSALEMME VIS 20090515 (370)

SANTO SEPOLCRO: LA TOMBA VUOTA CI PARLA DI SPERANZA



CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina, alle 10:15 (ora locale), il Santo Padre ha compiuto una visita alla Basilica del Santo Sepolcro dove è stato accolto dai sei rappresentanti della tre entità, Chiesa Greco-Ortodossa, Custodia di Terra Santa, Chiesa Armena Apostolica. La Basilica è regolata dallo "Statu quo" e ne sono comproprietarie le tre comunità: latina (rappresentata dai frati minori), greco ortodossa e armeno ortodossa. I copti ortodossi, i siro-ortodossi e gli etiopici possono officiare nella Basilica.

Il Santo Sepolcro è, secondo la tradizione, il luogo della Crocifissione, della Sepoltura e della Risurrezione di Gesù. Era chiamato Golgota (teschio, in aramaico), probabilmente per la particolare configurazione tondeggiante del terreno. All'ingresso, nell'atrio, si trova la Pietra dell'Unzione, una lunga pietra levigata in calcare rosa. Affiancata da candelieri e sovrastata da otto lampade, costituisce la XIII Stazione della Via Crucis; secondo la tradizione, indica il luogo dove Gesù, deposto dalla Croce, venne cosparso di unguenti. All'interno del santuario, nel centro della Rotonda, si trova il Santo Sepolcro, XIV Stazione, all'interno di un'edicola di forma rettangolare.

La facciata è carica di lampade pendenti con globi argentei. Sopra la porta sono appesi tre quadri della Risurrezione, rispettivamente dei latini, dei greci e degli armeni. La porticina di legno resta sempre aperta, ad eccezione del momento in cui il celebrante armeno o greco deve, nelle ore assegnate, restare solo secondo le prescrizioni liturgiche. All'interno dell'edicola, si trova un piccolo vestibolo chiamato Cappella dell'Angelo (Annuncio della Risurrezione alle Pie Donne). Attraverso una porta si trova la stanza mortuaria ossia il Santo Sepolcro, un banco di marmo ricopre la roccia originale sulla quale fu deposto il corpo di Cristo.

Nel 1971 sono iniziati i lavori di restauro a cura delle tre comunità comproprietarie e nel 1994, il Custode di Terra Santa, il Patriarca Greco Ortodosso di Gerusalemme e il Patriarca Armeno Apostolico di Gerusalemme hanno firmato uno storico accordo relativo al progetto congiunto per il restauro e la decorazione della cupola dell'Anàstasi. I lavori furono completati nel 1997.

Benedetto XVI si è raccolto in preghiera silenziosa alla Pietra dell'Unzione e alla tomba vuota della Risurrezione e, dopo i saluti del Custode di Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa e del Patriarca Latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Fouad Twal, ha tenuto un breve discorso.

"Qui Cristo morì e risuscitò, per non morire mai più" - ha detto il Papa - "Qui la storia dell'umanità fu definitivamente cambiata. Il lungo dominio del peccato e della morte venne distrutto dal trionfo dell'obbedienza e della vita; il legno della croce svela la verità circa il bene e il male; il giudizio di Dio fu pronunciato su questo mondo e la grazia dello Spirito Santo venne riversata sull'umanità intera. Qui Cristo, il nuovo Adamo, ci ha insegnato che mai il male ha l'ultima parola, che l'amore è più forte della morte, che il nostro futuro e quello dell'umanità sta nelle mani di un Dio provvido e fedele".

"La tomba vuota ci parla di speranza, quella stessa che non ci delude, poiché è dono dello Spirito della vita (cfr Rm 5,5). Questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi, a conclusione del mio pellegrinaggio nella Terra Santa. Possa la speranza levarsi sempre di nuovo, per la grazia di Dio, nel cuore di ogni persona che vive in queste terre!. Possa radicarsi nei vostri cuori, rimanere nelle vostre famiglie e comunità ed ispirare in ciascuno di voi una testimonianza sempre più fedele al Principe della Pace".

"La Chiesa in Terra Santa, che ben spesso ha sperimentato l'oscuro mistero del Golgota" - ha affermato il Pontefice - "non deve mai cessare di essere un intrepido araldo del luminoso messaggio di speranza che questa tomba vuota proclama. Il Vangelo ci dice che Dio può far nuove tutte le cose, che la storia non necessariamente si ripete, che le memorie possono essere purificate, che gli amari frutti della recriminazione e dell'ostilità possono essere superati, e che un futuro di giustizia, di pace, di prosperità e di collaborazione può sorgere per ogni uomo e donna, per l'intera famiglia umana, ed in maniera speciale per il popolo che vive in questa terra, così cara al cuore del Salvatore".

"Quest'antica chiesa dell''Anastasis' reca una sua muta testimonianza sia al peso del nostro passato, con tutte le sue mancanze, incomprensioni e conflitti, sia alla promessa gloriosa che continua ad irradiare dalla tomba vuota di Cristo. (...) Anche ora la grazia della risurrezione è all'opera in noi! Possa la contemplazione di questo mistero spronare i nostri sforzi, sia come individui che come membri della comunità ecclesiale, a crescere nella vita dello Spirito mediante la conversione, la penitenza e la preghiera. Possa inoltre aiutarci a superare, con la potenza di quello stesso Spirito, ogni conflitto e tensione nati dalla carne e rimuovere ogni ostacolo, sia dentro che fuori, che si frappone alla nostra comune testimonianza a Cristo ed al potere del suo amore che riconcilia".

"Con tali parole di incoraggiamento, cari amici" - ha detto infine il Santo Padre - "concludo il mio pellegrinaggio ai luoghi santi della nostra redenzione e rinascita in Cristo. Prego che la Chiesa in Terra Santa tragga sempre maggiore forza dalla contemplazione della tomba vuota del Redentore. In quella tomba essa è chiamata a seppellire tutte le sue ansie e paure, per risorgere nuovamente ogni giorno e continuare il suo viaggio per le vie di Gerusalemme, della Galilea ed oltre, proclamando il trionfo del perdono di Cristo e la promessa di una vita nuova".

Al termine del discorso il Papa si è recato alla Cappella delle Apparizioni per una breve adorazione del Santissimo e poi è salito al Golgota per raccogliersi in preghiera sul luogo del Calvario. Successivamente in automobile ha raggiunto il Patriarcato Armenio Apostolico di Gerusalemme.
PV-ISRAELE/SANTO SEPOLCRO/GERUSALEMME VIS 20090515 (960)
Copyright © VIS - Vatican Information Service