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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 novembre 2009

COMUNICATO UDIENZA PRESIDENTI ARGENTINA E CILE


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2009 (VIS). - L'Ufficio Stampa della Santa Sede ha reso pubblico oggi a mezzogiorno il seguente comunicato:

"Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, in occasione del 25° anniversario della firma del "Trattato di Pace e Amicizia" tra il Cile e l'Argentina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienze separate il Presidente della Nazione Argentina, Sua Eccellenza la Signora Cristina Fernández de Kirchner, e il Presidente della Repubblica di Cile, Sua Eccellenza la Signora Michelle Bachelet Jeria. Le illustri ospiti si sono incontrate anche con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati. In seguito il Santo Padre ha pronunciato un Discorso alle Delegazioni dei due Presidenti, riunitesi nella Sala Clementina.

Nel corso dei cordiali colloqui si è ricordato con gratitudine la meritoria opera di Mediazione compiuta dal Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II e dal compianto Card. Antonio Samoré, i quali aiutarono i due Paesi, attraverso la via del dialogo, a dissipare un'annosa controversia territoriale. In particolare, ci si è soffermati sul fatto che, nel corso di questo quarto di secolo, l'intesa ha portato frutti concreti di bene e di prosperità a due popoli fratelli e continua ad essere d'esempio e di modello per i Paesi dell'America Latina e per l'intera Comunità internazionale. Non è mancato uno scambio di vedute sull'attuale situazione internazionale".
OP/UDIENZA/ARGENTINA:CILE                                       VIS 20091130 (250)


L'AVVENTO CI INVITA A PERCEPIRE LA PRESENZA DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2009 (VIS). Benedetto XVI ha presieduto questo pomeriggio nella basilica vaticana la celebrazione dei primi vespri della I Domenica di Avvento, inizio del nuovo anno liturgico per la vita della Chiesa.

 Nell'omelia, il Papa ha riflettuto sul significato della parola Avvento, che "i cristiani adottarono per esprimere la loro relazione con Gesù Cristo" e comprende anche il significato di "visita". In questo caso, di tratta di una visita di Dio, che entra nella mia vita e vuole rivolgersi a me".

 "Tutti facciamo esperienza, nell'esistenza quotidiana - ha affermato -, di avere poco tempo per il Signore e poco tempo pure per noi. Si finisce per essere assorbiti dal "fare". Non è forse vero che spesso è proprio l'attività a possederci, la società con i suoi molteplici interessi a monopolizzare la nostra attenzione? Non è forse vero che si dedica molto tempo al divertimento e a svaghi di vario genere?".

 "L'Avvento, questo tempo liturgico forte che stiamo iniziando - ha continuato - ci invita a sostare in silenzio per capire una presenza. E' un invito a comprendere che i singoli eventi della giornata sono cenni che Dio ci rivolge, segni dell'attenzione che ha per ognuno di noi. Quanto spesso Dio ci fa percepire qualcosa del suo amore! Tenere, per così dire, un "diario interiore" di questo amore sarebbe un compito bello e salutare per la nostra vita! L'Avvento ci invita e ci stimola a contemplare il Signore presente. La certezza della sua presenza non dovrebbe aiutarci a vedere il mondo con occhi diversi?"

 Benedetto XVI ha segnalato che "altro elemento fondamentale dell'Avvento è l'attesa, attesa che è nello stesso tempo speranza. (...)La speranza segna il cammino dell'umanità, ma per i cristiani essa è animata da una certezza: il Signore è presente nello scorrere della nostra vita, ci accompagna e un giorno asciugherà anche le nostre lacrime. Un giorno, non lontano, tutto troverà il suo compimento nel Regno di Dio, Regno di giustizia e di pace".

 Dopo aver messo in rilievo che "ci sono modi molto diversi di attendere", il Papa ha sottolineato che "se il tempo non è riempito da un presente dotato di senso, l'attesa rischia di diventare insopportabile; se si aspetta qualcosa, ma in questo momento non c'è nulla, se il presente cioè rimane vuoto, ogni attimo che passa appare esageratamente lungo, e l'attesa si trasforma in un peso troppo grave, perché il futuro rimane del tutto incerto. Quando invece il tempo è dotato di senso, e in ogni istante percepiamo qualcosa di specifico e di valido, allora la gioia dell'attesa rende il presente più prezioso".

 Il Santo Padre ha incoraggiato i fedeli a vivere "intensamente il presente dove già ci raggiungono i doni del Signore, proiettati verso il futuro, un futuro carico di speranza". Il Messia, ha aggiunto, "venendo tra noi, ci ha recato e continua ad offrirci il dono del suo amore e della sua salvezza. Presente tra noi, ci parla in molteplici modi: nella Sacra Scrittura, nell'anno liturgico, nei santi, negli eventi della vita quotidiana, in tutta la creazione, che cambia aspetto a seconda che dietro di essa ci sia Lui o che sia offuscata dalla nebbia di un'incerta origine e di un incerto futuro".

 "A nostra volta - ha concluso -, noi possiamo rivolgergli la parola, presentargli le sofferenze che ci affliggono, l'impazienza, le domande che ci sgorgano dal cuore. Siamo certi che ci ascolta sempre! E se Gesù è presente, non esiste più alcun tempo privo di senso e vuoto. Se Lui è presente, possiamo continuare a sperare anche quando gli altri non possono più assicurarci alcun sostegno, anche quando il presente diventa faticoso".
HML/AVVENTO/...                                                          VIS 20091130 (680)


INIZIA NEL 2010 TERZA FASE DIALOGO CATTOLICI-ANGLICANI


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2009 (VIS). - L'Ufficio Stampa della Santa Sede ha pubblicato oggi il seguente comunicato riguardante il Comitato preparatorio della III Fase della "Commissione Internazionale tra Anglicani e Cattolici" (ARCIC):

 "A seguito dell'incontro tenutosi in Vaticano il 21 novembre tra Papa Benedetto XVI e l'Arcivescovo di Canterbury, Dott. Rowan Williams, nel corso del quale essi hanno ribadito il desiderio di rafforzare le relazioni ecumeniche tra anglicani e cattolici, il 23 novembre si è riunito un Comitato preparatorio per approntare la terza fase della "Commissione Internazionale tra anglicani e cattolici" (ARCIC, Anglican - Roman Catholic International Commission). È stato deciso che questa nuova fase avrà inizio entro il prossimo anno".

 "Nella terza fase si tratteranno questioni fondamentali riguardanti la Chiesa - Chiesa locale e Chiesa universale - intesa come comunione, e del modo in cui la Chiesa, locale e universale, possa discernere, nella comunione, il giusto insegnamento morale".
 
 "Nei prossimi mesi verranno nominati i membri della Commissione e sarà annunciata la data del suo primo incontro".
OP/ARCIC/WILLIAMS                                                     VIS 20091130 (180)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- il Vescovo Anton Stres, C.M., Arcivescovo Metropolita di Ljubljana (superficie: 6.134; popolazione: 768.647; cattolici: 570.985; sacerdoti: 438; religiosi: 604; diaconi permanenti: 9), Slovenia. Finora Vescovo coadiutore di Maribor, Slovenia, succede all'Arcivescovo Alojzij Uran,  del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
   
-  il Vescovo Marjan Turnsek, finora Vescovo di Murska Sobota, Slovenia, Arcivescovo coadiutore di Maribor (superficie: 3.682; popolazione: 419.849; cattolici:356.427; sacerdoti: 199; religiosi: 136; diaconi permanenti: 3), Slovenia.

-il Vescovo Peter Stumpf, S.D.B., finora Vescovo ausiliare di Maribor, Vescovo di Murska Sobota (superficie: 1.102; popolazione: 119.818; cattolici: 95.135; sacerdoti: 64; religiosi: 26), Slovenia.
NER:RE:NEC/.../…                                VIS 20091130 (120)

AVVENTO: TEMPO DI SPERANZA, CHIAMATA LOTTA AIDS


CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV. 2009 (VIS). - Oggi a mezzogiorno, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per pregare l'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

 Il Papa ha ricordato che oggi comincia "un nuovo Anno liturgico, che si apre naturalmente con l'Avvento, tempo di preparazione al Natale del Signore", spiegando come il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla liturgia, afferma che la Chiesa "nel ciclo annuale presenta tutto il mistero di Cristo, dall'Incarnazione e Natività fino all'Ascensione, al giorno di Pentecoste e all'attesa della beata speranza e del ritorno del Signore".

 "Il Concilio insiste, ha proseguito, sul fatto che il centro della liturgia è Cristo, come il sole intorno al quale, al modo dei pianeti, ruotano la Beata Vergine Maria - la più vicina - e quindi i martiri e gli altri santi che "in cielo cantano a Dio la lode perfetta e intercedono per noi".

 "Questa è la realtà dell'Anno liturgico vista, per così dire, "dalla parte di Dio". E dalla parte - diciamo - dell'uomo, della storia e della società? Che rilevanza può avere?, si è domandato Benedetto XVI.

 "La risposta - ha detto - ce la suggerisce proprio il cammino dell'Avvento (...). Il mondo contemporaneo ha bisogno soprattutto di speranza: ne hanno bisogno i popoli in via di sviluppo, ma anche quelli economicamente evoluti. Sempre più ci accorgiamo che ci troviamo su un'unica barca e dobbiamo salvarci tutti insieme. Soprattutto ci rendiamo conto, vedendo crollare tante false sicurezze, che abbiamo bisogno di una speranza affidabile, e questa si trova solo in Cristo, il quale, come dice la Lettera agli Ebrei, "è lo stesso ieri e oggi e per sempre".

 Cristo "abbraccia tutte le dimensioni del tempo, perché è morto e risorto, è "il Vivente" e, mentre condivide la nostra precarietà umana, rimane per sempre e ci offre la stabilità stessa di Dio (...). Chiunque anela alla libertà, alla giustizia, alla pace può risollevarsi e alzare il capo, perché in Cristo la liberazione è vicina".

 "Possiamo pertanto affermare - ha concluso - che Gesù Cristo non riguarda solo i cristiani, o solo i credenti, ma tutti gli uomini, perché Egli, che è il centro della fede, è anche il fondamento della speranza. E della speranza ogni essere umano ha costantemente bisogno".

 Dopo aver pregato l'Angelus, il Santo Padre ha parlato della Giornata Mondiale contro l'AIDS che si celebra il 1 dicembre. "Il mio pensiero e la mia preghiera - ha detto - vanno ad ogni persona colpita da questa malattia, in particolare ai bambini, ai più poveri, a quanti sono rifiutati".

 "La Chiesa non cessa di prodigarsi per combattere l'AIDS, attraverso le sue istituzioni e il personale a ciò dedicato. Esorto tutti a dare il proprio contributo con la preghiera e l'attenzione concreta, affinché quanti sono affetti dal virus HIV sperimentino la presenza del Signore che dona conforto e speranza. Auspico infine che, moltiplicando e coordinando gli sforzi, si giunga a fermare e debellare questa malattia".
ANG/AVVENTO:AIDS/...                                                 VIS 20091130 (500)


IL PAPA RICEVE IL PRESIDENTE DEL PERU


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2009 (VIS). - L'Ufficio Stampa della Santa Sede ha reso pubblico oggi a mezzogiorno il seguente comunicato:

 "Oggi, lunedì 30 novembre 2009, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica del Perù, Sua Eccellenza il Signor Alan García Pérez, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

"I cordiali colloqui hanno permesso un fruttuoso scambio di opinioni su temi attinenti all'attuale congiuntura internazionale, specialmente nella regione.

"Ci si è poi soffermati su alcuni aspetti della situazione in Perù, in particolare sull'impegno del Governo per sradicare la povertà, sulla promozione dello stato di diritto, sulla salvaguardia dell'ambiente, nonché sugli ambiti di collaborazione tra la Chiesa e lo Stato".
OP/UDIENZA/PRESIDENTE PERU                               VIS 20091130 (150)


MESSAGGIO A BARTOLOMEO I NELLA FESTA DI SANT'ANDREA


CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2009 (VIS). - Come è tradizionale nella festa di Sant'Andrea, Benedetto XVI ha scritto un messaggio all'arcivescovo Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, che gli ha consegnato il cardinale Walter Kasper, presidente del Consiglio Pontificio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, durante la sua visita ad Istanbul.

 Nel suo messaggio per la festa del patrono del patriarcato di Costantinopoli, il Papa, ricordando il martire, fratello di San Pietro, afferma che "la memoria dei santi martiri spinge tutti i cristiani a dare testimonianza della propria fede davanti al mondo. È una chiamata urgente, soprattutto ai nostri giorni, quando la Cristianità affronta sfide sempre più complesse".

 "Le nostre Chiese - scrive Benedetto XVI - si sono impegnate sinceramente negli ultimi decenni a proseguire il cammino che porta al ristabilimento della piena comunione e, anche se non abbiamo ancora raggiunto questo obiettivo, abbiamo fatto molti passi che hanno reso possibile approfondire i legami comuni".

 Questa "apertura" ha guidato i lavori della Commissione Internazionale Mista per il Dialogo Interreligioso che ha celebrato la sua ultima sessione plenaria il mese passato a Cipro e di cui il tema è stato "Il ruolo del Vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio". "Un tema complesso e che richiede un studio approfondito e un dialogo paziente, se aspiriamo all'integrazione tra la tradizione orientale e quella occidentale", osserva il Papa.

 "La Chiesa Cattolica intende il ministero petrino come un dono del Signore alla sua Chiesa. Questo ministero non deve interpretarsi secondo una prospettiva di potere, ma di servizio all'unità nella verità e nella carità - spiega il Papa -. Il Vescovo della Chiesa di Roma che  presiede nella carità (...) è il Servus Servorum Dei (il Servo dei Servi di Dio) (...). Si tratta di cercare uniti, ispirati al modello del primo millennio, i modi con cui il ministero del Vescovo di Roma possa compiere un servizio di amore riconosciuto da uno e da tutti".

 Benedetto XVI osserva che durante il cammino verso la piena comunione "possiamo offrire già una testimonianza comune, lavorando uniti al servizio dell'umanità, soprattutto difendendo la dignità della persona umana e affermando i valori etici fondamentali, promuovendo allo stesso tempo la giustizia e la pace" e che entrambe le Chiese "possono cooperare alla sensibilizzazione con riguardo alla responsabilità dell'umanità nella salvaguardia della creazione".
MESS/SANT'ANDREA/BARTOLOMEO I                           VIS 20091130 (400)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

-Tredici presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sud 3), in Visita "ad Limina Apostolorum":

   - L'Arcivescovo Dadeus Grings, di Porto Alegre, con gli Ausiliari Vescovi Remídio José Bohn e Alessandro Carmelo Ruffinoni, C.S.

    - Il Vescovo Irineu Sílvio Wilges, O.F.M., di Cachoeira do Sul.

    - Il Vescovo Girônimo Zanandréa, di Erexim.

    - Il Vescovo Zeno Hastenteufel, di Novo Hamburgo.

    - Il Vescovo Jaime Pedro Kohl, P.S.D.P., di Osório.

    - Il Vescovo Jacinto Bergmann, di Pelotas.

    - Il Vescovo José Mário Stroeher, di Rio Grande.

    - Il Vescovo Aloísio Sinésio Bohn, di Santa Cruz do Sul.

    - Il Vescovo Hélio Adelar Rubert, di Santa Maria.

    - Il Vescovo José Clemente Weber, di Santo Ângelo.

    - Il Vescovo Frederico Heimler, S.D.B., di Cruz Alta.

-Sua Altezza Reale e Imperiale Otto d'Asburgo, Arciduca d'Austria, e Seguito.
AL:AP/…/…                                VIS 20091130 (150)

venerdì 27 novembre 2009

XXV ANNI DEL TRATTATO DI PACE TRA ARGENTINA E CILE


CITTA' DEL VATICANO, 28 NOV. 2009 (VIS). - Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienze separate i presidenti della Repubblica di Argentina e del Cile, rispettivamente Cristina Fernández de Kirchner e Michelle Bachelet, in occasione del XXV anniversario del Trattato di Pace e di Amicizia tra i due paesi.

 Successivamente nella Sala Clementina, rivolgendosi ai presidenti di Argentina e Cile e alle loro rispettive delegazioni, il Papa ha ricordato che questo trattato "ha posto fine alla controversia territoriale che hanno mantenuto per lungo tempo" le due nazioni nella zona Australe.

 "Di fatto - ha detto - è un'opportuna e felice commemorazione di quegli intensi negoziati che, con la mediazione pontificia, si conclusero con una soluzione degna, ragionevole ed equanime, evitando così il conflitto armato che stava per contrapporre due popoli fratelli".

 Il Santo Padre ha sottolineato che il "Trattato di Pace e Amicizia, e la mediazione che lo rese possibile, è inscindibilmente legato all'amata figura di Papa Giovanni Paolo II, il quale, mosso da sentimenti di affetto verso quelle amate Nazioni, e in sintonia con il suo instancabile lavoro di messaggero e artefice di pace, non esitò ad accettare il delicato e cruciale compito di essere mediatore in quel contenzioso. Con l'inestimabile aiuto del Cardinale Antonio Samoré, seguì personalmente tutte le vicissitudini di quei lunghi e complessi negoziati, fino alla (...) firma del Trattato, alla presenza delle delegazioni di entrambi i Paesi, e dell'allora segretario di Stato il Cardinale Agostino Casaroli".

 "A venticinque anni di distanza, possiamo constatare con soddisfazione - ha continuato - come quello storico evento abbia contribuito beneficamente a rafforzare in entrambi i Paesi i sentimenti di fraternità, come pure una più decisa cooperazione e integrazione, concretizzata in numerosi progetti economici, scambi culturali e importanti opere di infrastruttura, superando in tal modo pregiudizi, sospetti e reticenze del passato".

 Il Papa ha segnalato che "Cile e Argentina non sono solo due Nazioni vicine ma molto di più: sono due popoli fratelli con una vocazione comune di fraternità, di rispetto e di amicizia, che è frutto in gran parte della tradizione cattolica che è alla base della loro storia e del loro ricco patrimonio culturale e spirituale".

 Riferendosi di nuovo al Trattato che si commemora oggi, il Santo Padre ma messo in risalto che "è un esempio luminoso della forza dello spirito umano e della volontà di pace di fronte alla barbarie e all'assurdità della violenza e della guerra come mezzo per risolvere le divergenze". In questo contesto ha precisato che "è necessario perseverare in ogni momento, con volontà ferma e fino alle estreme conseguenze, nel cercare di risolvere le controversie con vera volontà di dialogo e di accordo, attraverso pazienti negoziati e necessari impegni, e tenendo sempre conto delle giuste esigenze e dei legittimi interessi di tutti".

 "Affinché la causa della pace si faccia strada nella mente e nel cuore di tutti gli uomini e, in modo particolare, di quelli che sono chiamati a servire i propri concittadini dalle più alte magistrature delle nazioni, è necessario che si fondi su salde convinzioni morali, nella serenità degli animi, a volte tesi e polarizzati, e nella ricerca costante del bene comune nazionale, regionale e mondiale".

 Benedetto XVI ha concluso ponendo in rilievo che il conseguimento della pace "richiede la promozione di un'autentica cultura della vita, che rispetti pienamente la dignità dell'essere umano, unita al rafforzamento della famiglia come cellula primaria della società. Richiede anche la lotta contro la povertà e la corruzione, l'accesso a un'educazione di qualità per tutti, una crescita economica solidale, il consolidamento della democrazia e lo sradicamento della violenza e dello sfruttamento, soprattutto nei riguardi delle donne e dei bambini".
AC/TRATTATO PACE/ARGENTINA:CILE                          VIS 20091130 (620)


giovedì 26 novembre 2009

MESSAGGIO ANNO GIUBILARE VIÊT NAM


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2009 (VIS). In occasione del 350° anniversario della creazione dei Vicariati Apostolici di Tonkin e Cochinchina e dei 50 anni della presenza della gerarchia apostolica in Viêt Nam, il Santo Padre si è unito alla commemorazione con l'invio di un Messaggio al Vescovo Pierre Nguyen-Van-Nhon, di Dalat, Presidente della Conferenza Episcopale Vietnamita.

  Nel Messaggio, datato 17 novembre, il Santo Padre Benedetto XVI ricorda che l'apertura del Giubileo coincide con la festa dei centodiciassette gloriosi santi martiri vietnamiti ed auspica che "il ricordo della loro nobile testimonianza aiuti il popolo di Dio in Viêt Nam a promuovere la carità, ad accrescere la speranza e a consolidare la propria fede che alle volte la vita quotidiana mette alla prova".

  Il luogo scelto per le celebrazioni, nota il Santo Padre, è So-Kiên nell'Arcidiocesi di Hanoi, sede del primo Vicariato Apostolico del Viêt Nam, ed auspica che la sede "così cara al vostro cuore sia il fulcro di una profonda evangelizzazione che porti a tutta la società vietnamita i valori evangelici della carità, della verità, della giustizia e della rettitudine. Questi valori, vissuti nella sequela di Cristo, assumono una nuova dimensione che supera il senso morale tradizionale, se ancorati a Cristo che desidera il bene di ogni uomo e vuole la sua felicità".

  "L'Anno Giubilare è un tempo di grazia propizio alla riconciliazione con Dio e con il prossimo. A tal fine, si devono riconoscere le mancanze del passato e del presente commesse contro i fratelli nella fede e contro i fratelli compatrioti e domandare perdono. Nel contempo, conviene, inoltre, risolversi ad approfondire e ad arricchire la comunione ecclesiale e a edificare una società giusta, solidale ed equa mediante l'autentico dialogo, il rispetto reciproco offerto per rinnovare l'annuncio del Vangelo ai concittadini, divenendo sempre più una Chiesa di comunione e missione".

  Benedetto XVI conclude il Messaggio con parole di saluto ai religiosi, alle religiose e ai laici del Viêt Nam "sempre presenti nel mio ricordo e nella mia preghiera quotidiana" ed esortando i Vescovi "a testimoniare con coraggio e perseveranza la grandezza di Dio e della bellezza della vita in Cristo".
MESS/GIUBILEO/VIÊT NAM:NGUYEN                   VIS 20091126 (370)


VENTENNALE COMMISSIONE BENI CULTURALI CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2009 (VIS). L'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, ed il Professor Francesco Buranelli, Segretario della medesima Pontificia Commissione, sono intervenuti questa mattina ad una Conferenza Stampa nel ventennale del Dicastero.

  L'Arcivescovo Ravasi ha precisato che fino al 2007, il Pontificio Consiglio della Cultura e la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, sono stati  presieduti da due distinti Presidenti, ognuno con una sua propria autonomia.

  Quando l'Arcivescovo Ravasi è stato eletto Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il Papa ha disposto che il Pontificio Consiglio della Cultura e la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa formassero un unico organismo con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra affinché i tre dicasteri si occupassero di argomenti strettamente culturali; il primo di cultura in generale; la seconda di patrimonio culturale ed artistico della Chiesa e il terzo delle catacombe e della loro storia.

  Il Professor Buranelli ha a sua volta spiegato che "la gestione dei beni culturali ecclesiastici si è organizzata secondo la struttura gerarchica della Chiesa: a livello di Chiesa universale è competente questa Pontificia Commissione; le Conferenze Episcopali sono a loro volta invitate a istituire un Ufficio Nazionale per i Beni Culturali della Chiesa".

  Riguardo alla partecipazione della Santa Sede con gli Organismi internazionali (UNESCO, Consiglio d'Europa, ICCROM, ICOMOS, ecc.), il Professor Buranelli ha sottolineato che: "L'obiettivo principale consiste nel diffondere una sempre maggiore consapevolezza del ruolo e del valore specifico del patrimonio culturale religioso, particolarmente di quello cristiano, all'interno del patrimonio culturale di ogni nazione e di conseguenza nel patrimonio mondiale dell'umanità".

  Il Professor Buranelli ha sottolineato inoltre che la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa si impegna a far "propri gli insegnamenti di Paolo VI, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI" e a non avere più paura di questa amicizia tra chiesa e arte, di accettare ancora una volta il carattere specifico dell'arte in Occidente, scaturita anche dal suo seno, di voler cercare Dio a partire dalla propria coscienza di Uomo, nel rispetto della sensibilità e della cultura di ciascun artista".

   La partecipazione della Santa Sede alla LIV Biennale di Arte Contemporanea di Venezia, con un padiglione della Pontificia Commissione "permetterà, attraverso spunti di riflessione e di confronto tra artisti e teologi di sviluppare un tessuto connettivo di immagini e simboli che consenta alla nostra società di tornare ad essere consapevole delle proprie radici culturali e di riacquisire la capacità di vedere l'invisibile".
OP/ANNIVERSARIO COMMISSIONE BENI CULTURALI    VIS 20091126 (430)


SESSIONE PLENARIA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2009 (VIS). La Commissione Teologica Internazionale, presieduta del Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, terrà la prima Sessione plenaria annuale del nuovo quinquennio dal 30 novembre al 4 dicembre 2009, presso la "Domus Sanctae Marthae" in Vaticano, sotto la direzione del Padre Charles Morerod, OP, Segretario Generale.

  In un Comunicato reso pubblico questa mattina, si rende noto che la Commissione di cui quest'anno ricorre il quarantesimo anniversario di creazione ad opera di Paolo VI, deciderà innanzitutto i temi che saranno trattati in questo nuovo quinquennio nonché l'organizzazione concreta dei lavori. Fra i temi che il Cardinale Presidente ha chiesto ai membri di prendere in considerazione vi è l'importante questione della metodologia teologica, sulla quale si era già riflettuto durante il precedente quinquennio.

  Durante la settimana di lavori i membri della Commissione Teologica Internazionale saranno invitati a partecipare ad una Santa Messa celebrata dal Santo Padre nel Palazzo Apostolico.
OP/PLENARIA COMMISSIONE TEOLOGICA/LEVADA     VIS 20091126 (170)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina inc udienze separate cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione SUD 1), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Reverendo Jamil de Souza, Amministratore Diocesano di Franca.

    - Il Vescovo Benedito Gonçalves dos Santos, di Presidente Prudente.

    - Reverendo Joaquim Wladimir L. Dias, Amministratore Diocesano di Jundiai.

    - Il Vescovo José Benedito Simão, di Assis.

    - Il Vescovo Benedito Beni dos Santos, di Lorena.
AL/.../...                                 VIS 20091126 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 26 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Raúl Gómez González, primo Vescovo di Tenancingo (superficie: 2.896; popolazione: 350.406; cattolici: 332.829; sacerdoti: 65; religiosi: 86) Messico. Il Vescovo eletto è nato nel 1954 a Capilla di Guadalupe, Jalisco (Messico), ed è stato ordinato sacerdote nel 1983. E' stato finora Vicario Generale della Diocesi di San Juan de los Lagos (Messico).
NER/.../GÓMEZ GONZALEZ                             VIS 20091126 (80)


mercoledì 25 novembre 2009

HUGO E RICCARDO DI SAN VITTORE: CONTEMPLAZIONE DIVINA


CITTA' DEL VATICANO, 25 NOV. 2009 (VIS). Nell'udienza generale di oggi, celebrata nell'Aula Paolo VI, il Papa ha parlato di Ugo e di Riccardo di San Vittore, due monaci che vissero ed esercitarono il loro magistero nell'Abbazia di San Vittore, a Parigi, dove dal dodicesimo secolo era presente un'importante scuola di teologia monastica e scolastica.

 Il Santo Padre ha spiegato che delle origini di Ugo di San Vittore si sa poco; "forse nacque in Sassonia o nelle Fiandre" e morì nel 1141. "Raggiunse una grande notorietà e stima, al punto da essere chiamato un "secondo sant'Agostino" (...) per la sua dedizione alle scienze profane e alla teologia".

 "Ugo di San Vittore è un tipico rappresentante della teologia monastica, interamente fondata sull'esegesi biblica. (...) Diceva che prima di scoprire il valore simbolico e l'insegnamento morale dei racconti biblici, occorre conoscere e approfondire il significato della storia narrata nella Scrittura: diversamente - avvertiva con un efficace paragone - si rischia di essere come degli studiosi di grammatica che ignorano l'alfabeto. A chi conosce il senso della storia descritta nella Bibbia, le vicende umane appaiono segnate dalla Provvidenza divina, secondo un suo disegno ben ordinato, (...) salvaguardando sempre la libertà e la responsabilità dell'essere umano".

 Benedetto XVI ha ricordato che nel Trattato "De Sacramentis christianae fidei", Ugo segnala tre elementi che definiscono un sacramento: "l'istituzione da parte di Cristo, la comunicazione della grazia, e l'analogia tra l'elemento visibile, quello materiale, e l'elemento invisibile, che sono i doni divini".

 "È importante anche oggi - ha aggiunto - che gli animatori liturgici, e in particolare i sacerdoti, valorizzino con sapienza pastorale i segni propri dei riti sacramentali, curandone attentamente la catechesi, affinché ogni celebrazione dei sacramenti sia vissuta da tutti i fedeli con devozione, intensità e letizia spirituale".

 Riferendosi successivamente a Riccardo, il Papa ha spiegato che proveniva dalla Scozia e che fu "priore dell'Abbazia di San Vittore dal 1162 al 1172, anno della sua morte". Nello studio della Bibbia "a differenza del suo maestro, privilegia il senso allegorico, il significato simbolico della Scrittura".

 Nei suoi insegnamenti, ha continuato, "invitava i fedeli ad esercitare le varie virtù, imparando a disciplinare e a ordinare con la ragione i sentimenti ed i moti interiori affettivi ed emotivi. Solo quando l'uomo ha raggiunto equilibrio e maturazione umana in questo campo, è pronto per accedere alla contemplazione".

 "Ugo e Riccardo di San Vittore - ha concluso - elevano il nostro animo alla contemplazione delle realtà celesti (...) e all'ammirazione della Santissima Trinità" come modello "di comunione perfetta. Come cambierebbe il mondo se nelle famiglie, nelle parrocchie e in ogni altra comunità i rapporti fossero vissuti seguendo sempre l'esempio delle tre Persone divine, in cui ognuna vive non solo con l'altra, ma per l'altra e nell'altra!"

 Al termine dell'udienza, il Papa ha salutato tra gli altri i responsabili ed il personale dell'emittente "Tele Lumiere-Noursat", del Libano, che ha incoraggiato a "proseguire con generosità la missione al servizio del Vangelo, della pace e della riconciliazione in Libano e in tutta la regione".
AG/UGO:RICCARDO SAN VITTORE/...            VIS 20091125 (510)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre:
 - Ha nominato il Vescovo Ricardo Ernesto Centellas Guzmán, finora ausiliare della diocesi di Potosí (Bolivia), Vescovo della stessa Diocesi (superficie: 118.218; popolazione: 761.000; cattolici: 685.000; sacerdoti: 65; religiosi: 109; diaconi permanenti: 8). Il Vescovo Centellas Guzmán succede al Vescovo Walter Pérez Villamonte, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, comma 2, del Codice di Diritto Canonico.

 - Ha nominato il Vescovo Aloísio Jorge Pena Vitral, finora ausiliare della Diocesi di Belo Horizonte (Brasile), Vescovo di Teófilo Otoni (superficie: 25.376; popolazione: 466.000; cattolici: 332.000; sacerdoti: 38; religiosi: 65), Brasile. Il Vescovo Pena Vitral succede al Vescovo Diogo Reesink O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/…                        VIS 20091125 (150)

martedì 24 novembre 2009

BENI CULTURALI E MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE MIGRANTI


CITTA' DEL VATICANO, 24 NOV. 2009 (VIS). Alle 11:30 di giovedì 26 novembre, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del ventennale della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, alla quale interverranno l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, ed il Professor Francesco Buranelli, Segretario della medesima Pontificia Commissione.

  Alle ore 11:30 di venerdì 27 novembre, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la 96ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (17 gennaio 2010), sul tema: "I migranti ed i rifugiati minorenni".

  Alla Conferenza Stampa l'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario, ed il Monsignor Novatus Rugambwa, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
OP/BENI CULTURALI:MIGRANTI/...               VIS 20091124 (150)


lunedì 23 novembre 2009

INCONTRO BENEDETTO XVI ARTISTI CAPPELLA SISTINA


CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Cappella Sistina, ha avuto luogo l'incontro di Benedetto XVI con gli artisti, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura nel decennale della Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti (4 aprile 1999) e nel 45° anniversario dell'Incontro di Paolo VI con gli Artisti (7 maggio 1964).

  I 262 artisti presenti provenienti da tutto il mondo, sono stati così raggruppati: pittura e scultura; architettura; letteratura e poesia; musica e canto; cinema, teatro, danza e fotografia.

  Dopo l'ingresso del Santo Padre, la Cappella Musicale Pontificia Sistina ha eseguito "Domine, quando veneris", di Giovanni Pierluigi da Palestrina. L'attore italiano Sergio Castellitto ha letto alcuni brani della Lettera agli Artisti di Giovanni Paolo II.

  "Con questo incontro" - ha detto il Santo Padre - "desidero esprimere e rinnovare l'amicizia della Chiesa con il mondo dell'arte, un'amicizia consolidata nel tempo, poiché il Cristianesimo, fin dalle sue origini, ha ben compreso il valore delle arti e ne ha utilizzato sapientemente i multiformi linguaggi per comunicare il suo immutabile messaggio di salvezza. Questa amicizia va continuamente promossa e sostenuta, affinché sia autentica e feconda, adeguata ai tempi e tenga conto delle situazioni e dei cambiamenti sociali e culturali".

  "Il mio pensiero va" - ha ricordato il Pontefice - "al 7 maggio del 1964, (...) quando, in questo stesso luogo, si realizzava uno storico evento, fortemente voluto dal Papa Paolo VI per riaffermare l'amicizia tra la Chiesa e le arti. (...)  In quella circostanza, Paolo VI assunse l' impegno di 'ristabilire l'amicizia tra la Chiesa e gli artisti', e chiese loro di farlo proprio e di condividerlo, analizzando con serietà e obiettività i motivi che avevano turbato tale rapporto e assumendosi ciascuno con coraggio e passione la responsabilità di un rinnovato, approfondito itinerario di conoscenza e di dialogo, in vista di un'autentica 'rinascita' dell'arte, nel contesto di un nuovo umanesimo".

  "Il 'Giudizio Universale', che campeggia alle mie spalle" - ha proseguito il Pontefice - "ricorda che la storia dell'umanità è movimento ed ascensione, è inesausta tensione verso la pienezza, verso la felicità ultima, verso un orizzonte che sempre eccede il presente mentre lo attraversa. Nella sua drammaticità, però, questo affresco pone davanti ai nostri occhi anche il pericolo della caduta definitiva dell'uomo, minaccia che incombe sull'umanità quando si lascia sedurre dalle forze del male. L'affresco lancia perciò un forte grido profetico contro il male; contro ogni forma di ingiustizia. Ma per i credenti il Cristo risorto è la Via, la Verità e la Vita. Per chi fedelmente lo segue è la Porta che introduce in quel 'faccia a faccia', in quella visione di Dio da cui scaturisce senza più limitazioni la felicità piena e definitiva".

  "Il momento attuale" - ha detto ancora il Papa - "è purtroppo segnato, (...), anche da un affievolirsi della speranza, da una certa sfiducia nelle relazioni umane, per cui crescono i segni di rassegnazione, di aggressività, di disperazione".

  "Che cosa può ridare entusiasmo e fiducia, che cosa può incoraggiare l'animo umano a ritrovare il cammino, ad alzare lo sguardo sull'orizzonte, a sognare una vita degna della sua vocazione se non la bellezza?".

  "La bellezza colpisce, ma proprio così richiama l'uomo al suo destino ultimo, (...) gli dona il coraggio di vivere fino in fondo il dono unico dell'esistenza. La ricerca della bellezza di cui parlo, evidentemente, non consiste in alcuna fuga nell'irrazionale o nel mero estetismo".

  "Troppo spesso, però" - ha detto il Papa - "la bellezza che viene propaganda è illusoria e mendace. (...) Si tratta di una seducente ma ipocrita bellezza che ridesta la brama, la volontà di potere, di possesso, di sopraffazione sull'alto che si trasforma, ben presto, nel suo contrario, assumendo i volti dell'oscenità, della trasgressione o della provocazione fina a se stessa. L'autentica bellezza, invece, schiude il cuore umano alla nostalgia, al desiderio profondo di conoscere, di amare, di andare verso l'Altro, verso l'Oltre da sé".

  "L'arte, in tutte le sue espressioni, nel momento in cui si confronta con i grandi interrogativi dell'esistenza, (...) può assumere una valenza religiosa e trasformarsi in un percorso di profonda riflessione interiore e di spiritualità. Questa affinità, questa sintonia tra percorso di fede e itinerario artistico, l'attesta un incalcolabile numero di opere d'arte che hanno come protagonisti i personaggi, le storie, i simboli di quell'immenso deposito di 'figure' - in senso lato - che è la Bibbia, la Sacra Scrittura".

  "Si parla, in proposito, di una 'via pulchritudinis', una via della bellezza che costituisce al tempo stesso un percorso artistico, estetico, e un itinerario di fede, di ricerca teologica. (...) La via della bellezza ci conduce, dunque, a cogliere il Tutto nel frammento, l'Infinito nel finito, Dio nella storia dell'umanità".

  "Simone Weil scriveva a tal proposito: 'In tutto quel che suscita in noi il sentimento puro ed autentico del bello, c'è realmente la presenza di Dio. C'è quasi una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno. Il bello è la prova sperimentale che l'incarnazione è possibile. Per questo ogni arte di prim'ordine è, per sua essenza, religiosa'".

  Citando la Lettera agli Artisti di Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI ha ricordato che il Servo di Dio "ha riaffermato il desiderio della Chiesa di rinnovare il dialogo e la collaborazione con gli artisti: 'Per trasmettere il messaggio affidatole da Cristo, 'la Chiesa ha bisogno dell'arte'"; ma domandava subito dopo: 'L'arte ha bisogno della Chiesa?', sollecitando così gli artisti a ritrovare nella esperienza religiosa, nella rivelazione cristiana e nel 'grande codice' che è la Bibbia una sorgente di rinnovata e motivata ispirazione".

  "Voi siete custodi della bellezza; voi avete, grazie al vostro talento, la possibilità di parlare al cuore dell'umanità (...) Siate anche voi, attraverso la vostra arte, annunciatori e testimoni di speranza per l'umanità! E non abbiate paura di confrontarvi con la sorgente prima e ultima della bellezza, di dialogare con i credenti, con chi, come voi, si sente pellegrino nel mondo e nella storia verso la Bellezza infinita!".

  "La fede non toglie nulla al vostro genio, alla vostra arte, anzi li esalta e li nutre, li incoraggia a varcare la soglia e a contemplare con occhi affascinati e commossi la méta ultima e definitiva, il sole senza tramonto che illumina e fa bello il presente".

  Al termine del discorso del Papa, la Cappella Musicale Pontificia Sistina ha eseguito "Veni dilecte mi" di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Infine il Papa ha preso congedo dagli artisti e, l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha consegnato agli artisti, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, una medaglia in ricordo dell'avvenimento.
AC/INCONTRO ARTISTI/RAVASI                 VIS 20091123 (1220)



UDIENZA ARCIVESCOVO DI CANTERBURY

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto, questa mattina, il seguente Comunicato:

  "Questa mattina, Sua Santità il Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza privata Sua Grazia Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury (Regno Unito)".

  "Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sulle sfide che si presentano a tutte le comunità cristiane in questo inizio di millennio e sulla necessità di promuovere forme di collaborazione e di testimonianza comune nell'affrontarle".

  "Si è anche parlato degli ultimi avvenimento che hanno interessato le relazioni tra la Chiesa Cattolica e la Comunione Anglicana, richiamando la comune volontà di continuare e di consolidare i rapporti ecumenici tra cattolici ed anglicani e ricordando che, nei prossimi giorni, si radunerà la Commissione incaricata di preparare la terza fase del dialogo teologico internazionale tra le parti (ARCIC).
OP/UDIENZA/WILLIAMS                       VIS 20091123 (150)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo José Ignacio Munilla Aguirre, Vescovo di San Sebastián (superficie: 1.977; popolazione: 694.944; cattolici: 641.515; sacerdoti: 521; religiosi: 2.136), Spagna. Finora Vescovo di Palencia (Spagna), il Vescovo Munilla Agurre succede al Vescovo Juan María Uriarte Goiricelaya, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Jesús Sanz Montes, O.F.M., Arcivescovo Metropolita di Oviedo (superficie: 10.565; popolazione: 1.059.136; cattolici: 1.006.179; sacerdoti: 565; religiosi: 1.096), Spagna. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Huesca e di Jaca (Spagna), è nato a Madrid (Spagna), nel 1955, ha emesso la professione perpetua nell'Ordine francescano nel 1985, è stato ordinato sacerdote nel 1986 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 2003.

- Ha concesso il titolo di Arcivescovo "Ad Personam" al Vescovo Peter Liu Cheng-chung, della Diocesi di Kaohsiung, Taiwan.

- Ha nominato il Vescovo Brian Joseph Dunn, finora Ausiliare della Diocesi di Sault Sainte Marie, Vescovo di Antigonisch (superficie: 265.000; popolazione: 400.000; cattolici: 220.984; sacerdoti: 117; religiosi: 203; diaconi permanenti: 85), Canada.
NER:RE:NA/.../...                               VIS 20091123 (200)



ANGELUS: POTERE DI CRISTO È DI LIBERARE DAL MALE


CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV. 2009 (VIS). Oggi, ultima domenica dell'anno liturgico e Solennità di Cristo Re, il Papa ha ricordato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus che questa festa "di istituzione relativamente recente, (...) ha profonde radici bibliche e teologiche".

  Il titolo di 're', riferito a Gesù" - ha detto il Papa - "è molto importante nei Vangeli e permette di dare una lettura completa della sua figura e della sua missione di salvezza. (...) Quando Gesù viene messo in croce, i sacerdoti, gli scribi e gli anziani lo deridono dicendo: 'E' il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui'. In realtà, proprio in quanto è il Figlio di Dio Gesù si è consegnato liberamente alla sua passione, e la croce è il segno paradossale della sua regalità, che consiste nella vittoria della volontà d'amore di Dio Padre sulla disobbedienza del peccato".

  "Ma in che cosa consiste il 'potere' di Gesù Cristo Re? Non è quello dei re e dei grandi di questo mondo; è il potere divino di dare la vita eterna, di liberare dal male, di sconfiggere il dominio della morte. È il potere dell'Amore, che sa ricavare il bene dal male, intenerire un cuore indurito, portare pace nel conflitto più aspro, accendere la speranza nel buio più fitto".

  "Questo Regno della Grazia non si impone mai, e rispetta sempre la nostra libertà" - ha spiegato Papa Benedetto XVI - "Cristo è venuto a 'rendere testimonianza alla verità'  - Ad ogni coscienza, dunque, si rende necessaria - questo sì - una scelta: chi voglio seguire? Dio o il maligno? La verità o la menzogna? Scegliere per Cristo non garantisce il successo secondo i criteri del mondo, ma assicura quella pace e quella gioia che solo Lui può dare. Lo dimostra, in ogni epoca, l'esperienza di tanti uomini e donne che, in nome di Cristo, in nome della verità e della giustizia, hanno saputo opporsi alle lusinghe dei poteri terreni con le loro diverse maschere, sino a sigillare con il martirio questa loro fedeltà".
ANG/CRISTO RE/...                           VIS 20091123 (350)



BEATIFICAZIONE GERUSALEMME, RELIGIOSE CLAUSURA


CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che oggi a Nazaret si  svolge la cerimonia di Beatificazione di Suor Marie-Alphonsine Danil Ghattas, nata a Gerusalemme nel 1843 in una famiglia cristiana, che comprendeva diciannove figli.

  "A lei va il merito" - ha detto il Santo Padre - "di aver fondato una Congregazione formata solo da donne del posto, con lo scopo dell'insegnamento religioso, per vincere l'analfabetismo ed elevare le condizioni della donna di quel tempo nella terra dove Gesù stesso ne esaltò la dignità".

  "La beatificazione di questa così significativa figura di donna" - ha concluso il Pontefice - "è di particolare conforto per la Comunità cattolica in Terra Santa ed è un invito ad affidarsi sempre, con ferma speranza, alla Divina Provvidenza e alla materna protezione di Maria".

  Successivamente il Santo Padre ha ricordato che: "Ieri, nella memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, ricorreva la Giornata 'pro orantibus', in favore delle comunità religiose di clausura. Colgo volentieri l'occasione per rivolgere ad esse il mio cordiale saluto, rinnovando a tutti l'invito a sostenerle nelle loro necessità. Sono lieto anche, in questa circostanza, di ringraziare pubblicamente le monache che si sono avvicendate nel piccolo Monastero in Vaticano: Clarisse, Carmelitane, Benedettine e, da poco, Visitandine. La vostra preghiera, care sorelle, è molto preziosa per il mio ministero".
ANG/BEATIFICAZIONE GHATTAS:CLAUSURA/...             VIS 20091123 (240)


IL PAPA RICEVE PRIMO MINISTRO KUWAIT


CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico, nella tarda mattinata di oggi, il seguente Comunicato:

  "Oggi 23 novembre 2009, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Primo Ministro dello Stato di Kuwait, Sua Altezza Sheikh Nasser Al-Mohammad Al-Ahmad Al-Sabah, il quale, successivamente, ha incontrato Sua Eminenza il Signor Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nel corso dei cordiali colloqui si sono ricordate le ottime relazioni bilaterali ultraquarantennali tra la Santa Sede e il Kuwait e sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse, con particolare riferimento alla promozione della pace e del dialogo interreligioso nell'aerea Medio Orientale. In seguito, si è rilevato il positivo contributo che la significativa minoranza cristiana apporta alla società kuwaitiana, sottolineando la necessaria assistenza pastorale a tale comunità".
OP/UDIENZA/PRIMO MINISTRO KUWAIT               VIS 20091123 (160)


CARDINALE CORDES INCONTRA VESCOVI AUSTRALIA

CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2009 (VIS). Il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", Dicastero della Santa Sede responsabile per l'orientamento delle agenzie cattoliche di carità, si recherà in Australia, su invito dei Presuli della Conferenza Episcopale Australiana, per incontrare i Vescovi riuniti a Sydney in Assemblea Plenaria, dal 22 al 29 novembre 2009, informa un Comunicato reso pubblico oggi.

  "Lo scopo della visita è di rafforzare la testimonianza della Chiesa Cattolica nell'ambito della carità. Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto della missione della 'diakonia' ecclesiale un punto centrale del suo magistero; tale servizio, unito all'annuncio della Parola di Dio e alla celebrazione dei sacramenti, manifesta la natura più intima della Chiesa. Il Cardinale Cordes rifletterà insieme ai Pastori sugli insegnamenti dell'Enciclica 'Deus caritas est', alla luce delle varie esperienze delle chiese locali".

  Nel corso del suo viaggio il Cardinale Cordes affronterà il tema delle differenti dimensioni della carità anche in incontri con sacerdoti, seminaristi, operatori delle associazioni caritative e alcuni rappresentanti di associazioni laicali. Terrà inoltre una conferenza sull'Enciclica 'Caritas in veritate' presso l'Università Cattolica Australiana".
CON-CU/VIAGGIO/CORDES:SYDNEY                        VIS 20091123 (190)

CELEBRAZIONE VESPRI INIZIO DELL'AVVENTO


CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto che alle ore 17:00 di  sabato 28 novembre, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la Celebrazione dei primi Vespri della I Domenica di Avvento.
OCL/VESPRI:AVVENTO/...                       VIS 20091123 (50)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sud 1), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Fernando Mason, O.F.M.Conv., di Piracicaba.

    - Il Vescovo Irineu Danelon, S.D.B., Vescovo di Lins.

    - Il Vescovo Paulo Mendes Peixoto, di São José do Rio Preto.

    - Il Vescovo Osvaldo Giuntini, di Marília.

    - L'Arcivescovo Maurício Grotto de Camargo, di Botucatu.

  Sabato 21 novembre, il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../...                                   VIS 20091121 (130)


venerdì 20 novembre 2009

PRESIDENTE SURINAME RICEVUTO DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nella tarda mattinata, il seguente Comunicato:

  "Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica del Suriname, Sua Eccellenza il Signor Runaldo Ronald Venetiaan, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "I cordiali colloqui hanno permesso un fruttuoso scambio di opinioni su temi attinenti all'attuale congiuntura internazionale e regionale".

  "Ci si è poi soffermati su alcuni aspetti della situazione in Suriname, in particolare sulle politiche sociali avviate dal Governo, sulla salvaguardia dell'ambiente, nonché sugli ambiti di collaborazione tra la Chiesa e lo Stato".
OP/UDIENZA/PRESIDENTE SURINAME                   VIS 20091120 (140)


PERSONE SORDE DESTINATARIE ED ANNUNCIATRICI VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto i 400 partecipanti alla Conferenza Internazionale "Effatà! La persona sorda nella vita della Chiesa", promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, di cui è Presidente l'Arcivescovo Zygmunt Zimowski.

  "La parola 'Effatà'" scelta come titolo della Conferenza - ha spiegato il Papa all'inizio del suo discorso - "costituisce un paradigma di come il Signore opera verso le persone non udenti. Gesù prende in disparte un uomo sordo e muto e, dopo aver compiuto alcuni gesti simbolici, alza gli occhi al Cielo e gli dice: 'Effatà!', cioè 'Apriti!'. In quell'istante, (...) all'uomo fu restituito l'udito, gli si sciolse la lingua e parlava correttamente".

 "I gesti di Gesù" - ha proseguito il Pontefice - "sono colmi di attenzione amorosa ed esprimono profonda compassione per l'uomo che gli sta davanti: gli manifesta il suo interessamento concreto, lo toglie dalla confusione della folla, gli fa sentire la sua vicinanza e comprensione mediante alcuni gesti densi di significato".

  "Gesù non sana solo la sordità fisica, ma indica che esiste un'altra forma di sordità da cui l'umanità deve guarire, anzi da cui deve essere salvata: è la sordità dello spirito, che alza barriere sempre più alte alla voce di Dio e del prossimo, specialmente al grido di aiuto degli ultimi e dei sofferenti, e rinchiude l'uomo in un profondo e rovinoso egoismo".

  "Purtroppo l'esperienza non sempre attesta gesti di solerte accoglienza, di convinta solidarietà e di calorosa comunione verso le persone non udenti. Le numerose associazioni, nate per tutelare e promuovere i loro diritti, evidenziano l'esistenza di una mai sopita cultura segnata da pregiudizi e discriminazioni". Sono atteggiamenti deplorevoli e ingiustificabili, perché contrari al rispetto per la dignità della persona non udente e alla sua piena integrazione sociale".

  "Molto più vaste, però, sono le iniziative promosse da istituzioni e da associazioni, sia in campo ecclesiale che in quello civile, ispirate ad un'autentica e generosa solidarietà, che hanno apportato un miglioramento delle condizioni di vita di molte persone non udenti" - ha sottolineato il Papa ricordando che: "le prime scuole per l'istruzione e la formazione religiosa di questi nostri fratelli e sorelle sono sorte in Europa, già nel settecento. Da allora sono andate moltiplicandosi, nella Chiesa, opere caritative, (...) con lo scopo di offrire ai non udenti non solo una formazione, ma anche un'assistenza integrale per la piena realizzazione di se stessi".

  "Non è possibile, però dimenticare la grave situazione in cui essi vivono ancora oggi nei Paesi in via di sviluppo, sia per la mancanza di appropriate politiche e legislazioni, sia per la difficoltà ad avere accesso alle cure sanitarie primarie; la sordità, infatti, è spesso conseguenza di malattie facilmente curabili".

  Il Papa ha lanciato un appello "alle autorità politiche e civili, nonché agli organismi internazionali, affinché offrano il necessario sostegno per promuovere, anche in quei Paesi, il dovuto rispetto della dignità e dei diritti delle persone non udenti, favorendo, con aiuti adeguati, la loro piena integrazione sociale".

  "Cari fratelli e sorelle non udenti" - ha concluso il Papa - "voi non siete solo destinatari dell'annunzio del messaggio evangelico, ma ne siete, a pieno titolo, anche annunciatori, in forza del vostro Battesimo. Vivete quindi ogni giorno da testimoni del Signore negli ambienti della vostra esistenza, facendo conoscere Cristo e il suo Vangelo".
AC/PERSONE NON UDENTI/EFFATÀ                       VIS 20091120 (560)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

 - L'Arcivescovo Luigi Ventura, Nunzio Apostolico in Francia.

 - Due Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Brasile in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Gorgônio Alves da Encarnação Neto, di Itapetininga (Brasile).

    - Il Vescovo Carmo João Rhoden, Vescovo di Taubaté (Brasile), in Visita "ad Limina Apostolorum".

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
AP:AL/.../...                                        VIS 20091120 (90)

giovedì 19 novembre 2009

PROMUOVERE UN SAPERE ILLUMINATO DALLA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i professori e gli studenti degli Atenei Ecclesiastici Romani ed i partecipanti all'Assemblea Generale della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC).  

  "La Costituzione apostolica 'Sapientia christiana'" - di Giovanni Paolo II, della quale quest'anno ricorre il trentesimo anniversario - "fin dalle sue prime espressioni, rileva l'urgenza, ancora attuale, di superare il divario esistente tra fede e cultura" - ha detto Papa Benedetto XVI - "invitando ad un maggiore impegno di evangelizzazione, nella ferma convinzione che la Rivelazione cristiana è una forza trasformante, destinata a permeare i modi di pensare, i criteri di giudizio, le norme di azione. Essa è in grado di illuminare, purificare e rinnovare i costumi degli uomini e le loro culture e deve costituire il punto centrale dell'insegnamento e della ricerca, nonché l'orizzonte che illumina la natura e le finalità di ogni Facoltà ecclesiastica".

  "Dopo trent'anni, le linee di fondo della Costituzione apostolica 'Sapientia christiana'" - ha sottolineato Benedetto XVI - "conservano ancora tutta la loro attualità. Anzi, nell'odierna società, dove la conoscenza diventa sempre più specializzata e settoriale, ma è profondamente segnata dal relativismo, risulta ancora più necessario aprirsi alla 'sapienza' che viene dal Vangelo. L'uomo, infatti, è incapace di comprendere pienamente se stesso e il mondo senza Gesù Cristo: Lui solo illumina la sua vera dignità, la sua vocazione, il suo destino ultimo e apre il cuore ad una speranza solida e duratura".

  "E' importante per tutti, docenti e studenti" - ha proseguito il Pontefice - "non perdere mai di vista il fine da 'perseguire, quello cioè di essere strumento dell'annuncio evangelico'. (...) Al tempo stesso è importante ricordare che lo studio delle scienze sacre non va mai separato dalla preghiera, dall'unione con Dio, dalla contemplazione - come ho richiamato nelle recenti Catechesi sulla teologia monastica medioevale - altrimenti le riflessioni sui misteri divini rischiano di diventare un vano esercizio intellettuale".

  Successivamente, rivolgendosi ai partecipanti all'Assemblea Generale della FIUC, di cui quest'anno ricorre il sessantesimo anniversario del riconoscimento canonico, il Santo Padre ha avuto per loro parole di esortazione invitandoli ad un "ulteriore slancio per rinnovare la volontà di servire la Chiesa. In questo senso, il vostro motto è un programma anche per il futuro della Federazione: "Sciat ut serviat", sapere per servire. In una cultura che manifesta una 'mancanza di sapienza, di riflessione, di pensiero in grado di operare una sintesi orientativa', le Università cattoliche, fedeli alla propria identità che fa dell'ispirazione cristiana un punto qualificante, sono chiamate a promuovere una 'nuova sintesi umanistica', un sapere che sia 'sapienza capace di orientare l'uomo alla luce dei principi primi e dei suoi fini ultimi', un sapere illuminato dalla fede".
AC/.../ATENEI ROMANI ECCLESIASTICI                   VIS 20091119 (460)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate otto Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Sud 1), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo, con gli Ausiliari  Vescovo Pedro Luiz Stringhini; Vescovo Joaquim Justino Carreira; Vescovo João Mamede Filho, O.F.M.Conv.; Vescovo Tarcísio Scaramussa, S.D.B.

-    Il Vescovo Ercílio Turco, di Osasco.

-    Il Vescovo David Dias Pimentel, di São João da Boa Vista.

-    Il Vescovo José Luiz Bertanha, S.V.D., di Registro.
AL/.../...                                         VIS 20091119 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Consultori della Congregazione per la Dottrina della Fede l'Arcivescovo Manuel Monteiro de Castro, Segretario della Congregazione per i Vescovi e l'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

- Membro della Commissione Teologica Internazionale, il Dottor John C. Cavadini, docente di teologia presso l'Università Notre Dame di South Bend (Stati Uniti d'America).
NA/.../DE CASTRO:BRUGUÈS:CAVADINI                     VIS 20091119 (80)


mercoledì 18 novembre 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Jean (John) Bosco Baremes, S.M., già Consigliere della Provincia di Oceania dei Padri Maristi, Vescovo di Port-Vila (superficie: 11.870; popolazione: 230.000; cattolici: 32.500; sacerdoti: 24; religiosi: 86; diaconi permanenti: 1), Vanuatu. Il Vescovo eletto è nato a Han (Papua Nuova Guinea), nel 1960, ha emesso la professione finale nella Congregazione dei Padri Maristi nel 1981 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.
NER/.../BAREMES                             VIS 20091118 (80)

UDIENZA PRESIDENTE DEL BURUNDI PIERRE NKURUNZIZA


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico nel pomeriggio di ieri, il seguente Comunicato:

  "Questo pomeriggio, nel Palazzo Apostolico, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Presidente del Burundi, Sua Eccellenza il Signor Pierre Nkurunziza. Successivamente questi ha avuto un colloquio con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Negli incontri svoltisi in un'atmosfera di cordialità sono stati toccati argomenti di comune interesse come l'importanza del dialogo e il rispetto dei diritti umani quali elementi fondamentali per costruire una società solida e orientata al benessere di tutti i suoi membri. È stato ribadito l'impegno della Chiesa a offrire il suo contributo allo sviluppo integrale della Nazione burundese, in campo spirituale, come in campo educativo, sanitario e socio-umanitario".

  "A tale scopo è stato auspicato un Accordo Quadro che definisca e garantisca lo statuto giuridico della Chiesa e la sua attività nel Paese".
OP/UDIENZA/PRESIDENTE BURUNDI                       VIS 20091118 (180)


CATTEDRALI MEDIOEVALI: SINTESI ARMONIOSA FEDE E ARTE


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2009 (VIS). "La fede cristiana, profondamente radicata negli uomini e nelle donne" del Medio Evo, ha detto questa mattina il Papa nel corso della catechesi per l'Udienza Generale del Mercoledì, "non diede origine soltanto a capolavori della letteratura teologica. Essa ispirò anche una delle creazioni artistiche più elevate della civiltà universale: le cattedrali, vera gloria del Medioevo cristiano".

  "Vari fattori contribuirono a questa rinascita dell'architettura religiosa" - ha spiegato il Santo Padre agli ottomila fedeli che lo ascoltavano nell'Aula Paolo VI. "Anzitutto, condizioni storiche più favorevoli (...). Fu però principalmente grazie all'ardore e allo zelo spirituale del monachesimo in piena espansione che vennero innalzate chiese abbaziali, dove la liturgia poteva essere celebrata con dignità e solennità, e i fedeli potevano sostare in preghiera, attratti dalla venerazione delle reliquie dei santi, mèta di incessanti pellegrinaggi".

  "Nacquero così le chiese e le cattedrali romaniche caratterizzate dallo sviluppo longitudinale, in lunghezza, delle navate per accogliere numerosi fedeli; (...) Una novità è rappresentata dall'introduzione delle sculture. Essendo le chiese romaniche il luogo della preghiera monastica e del culto dei fedeli, gli scultori, più che preoccuparsi della perfezione tecnica, curarono soprattutto la finalità educativa. (...) Il tema ricorrente era la rappresentazione di Cristo come giudice universale, circondato dai personaggi dell'Apocalisse. Sono in genere i portali delle chiese romaniche a offrire questa raffigurazione, per sottolineare che Cristo è la Porta che conduce al Cielo".

  "Nel secoli XII e XIII" - ha spiegato ancora Papa Benedetto XVI - "si diffuse un altro tipo di architettura nella costruzione degli edifici sacri, quella gotica, con due caratteristiche nuove (...), lo slancio verticale e la luminosità" che "mostravano una sintesi di fede e di arte armoniosamente espressa attraverso il linguaggio universale e affascinante della bellezza. (...) La cattedrale gotica intendeva tradurre così, nelle sue linee architettoniche, l'anelito delle anime verso Dio. (...) Dalle vetrate dipinte una cascata di luce si riversava sui fedeli per narrare loro la storia della salvezza".

  "La scultura gotica" - ha detto ancora il Papa - "ha fatto delle cattedrali una 'Bibbia di pietra', rappresentando gli episodi del Vangelo e illustrando i contenuti dell'anno liturgico, dalla Natività alla Glorificazione del Signore. (...) Né mancavano i personaggi dell'Antico Testamento, la cui storia divenne in tal modo familiare ai fedeli che frequentavano le cattedrali".

  "I capolavori artistici nati in Europa nei secoli passati sono incomprensibili se non si tiene conto dell'anima religiosa che li ha ispirati. (...) Quando la fede, in modo particolare celebrata nella liturgia, incontra l'arte, si crea una sintonia profonda, perché entrambe possono e vogliono parlare di Dio, rendendo visibile l'Invisibile", ha detto Papa Benedetto anticipando che nell'incontro con gli artisti di sabato  21 novembre, intende rinnovare "quella proposta di amicizia tra la spiritualità cristiana e l'arte, auspicata dai miei venerati Predecessori, in particolare dai Servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo II".

  "La forza dello stile romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci rammentano che la 'via pulchritudinis', la via della bellezza, è un percorso privilegiato e affascinante per avvicinarsi al Mistero di Dio".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha concluso il Pontefice - "ci aiuti il Signore a riscoprire la via della bellezza come uno degli itinerari, forse il più attraente ed affascinante, per giungere ad incontrare ed amare Dio".
AG/CATTEDRALI/...                               VIS 20091118 (550)


APPELLO RISPETTO DIGNITÀ BAMBINI


CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2009 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di questa mattina, il Papa ha ricordato che venerdì 20 novembre si terrà presso le Nazioni Unite la "Giornata Mondiale di Preghiera e di Azione per i Bambini", in occasione del 20° anniversario dell'adozione della Convenzione sui diritti del fanciullo".

  "Il mio pensiero va a tutti i bambini del mondo" - ha detto il Santo Padre - "specialmente a quanti vivono in condizioni difficili e soffrono a causa della violenza, degli abusi, della malattia, della guerra o della fame".

  "Vi invito ad unirvi alla mia preghiera e, al tempo stesso, faccio appello alla Comunità internazionale affinché si moltiplichino gli sforzi per offrire un'adeguata risposta ai drammatici problemi dell'infanzia. Non manchi il generoso impegno di tutti affinché siano riconosciuti i diritti dei fanciulli e rispettata sempre più la loro dignità".
AG/APPELLO DIGNITÀ BAMBINI/...                       VIS 20091118 (150)


IL SANTO PADRE RICEVE PRIMO MINISTRO BANGLADESH

CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2009 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Questa mattina, al termine dell'Udienza Generale, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Primo Ministro della Repubblica Popolare del Bangladesh, Sua Eccellenza la Signora Sheikh Hasina, la quale, successivamente, ha incontrato il Signor Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dal Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "Nel corso dei cordiali colloqui vi è stato uno scambio di opinioni sull'attuale situazione in Bangladesh, sulle sfide principali che l'attendono e sugli sforzi di promuovere una società sempre più aperta e rispettosa dei diritti umani di tutti i cittadini. Inoltre, con riferimento ai regolari contatti tra le Autorità civili e le Autorità ecclesiastiche, ci si è soffermati sul contributo positivo ed apprezzato della Chiesa cattolica alla promozione umana e alla vita sociale del Paese, attraverso le sue attività educative, sanitarie ed assistenziali.
OP/UDIENZA/BANGLADESH                                   VIS 20091118 (160)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 NOV. 2009 (VIS).  Oggi pomeriggio il Santo Padre riceverà in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione SUD 1), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Luiz Antonio Guedes, di Campo Limpo con l'emerito Vescovo Emilio Pignoli.

    - Il Vescovo José Moreira de Melo, di Itapeva.

    - Il Vescovo Francisco José Zugliani, di Amparo.
AP:AL/.../...                                         VIS 20091118 (80)

martedì 17 novembre 2009

LETTERA CARDINALE BERTONE SACERDOTI REP. POPOLARE CINESE


CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica una Lettera del Cardinale Bertone, Segretario di Stato, a tutti i Presbiteri della Chiesa Cattolica nella Repubblica Popolare Cinese, in occasione dell'Anno Sacerdotale e nel 150° anniversario della morte del Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d'Ars.

  "Nella Lettera, che il Santo Padre ha indirizzato il 27 maggio 2007 ai Vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici nella Repubblica Popolare Cinese, sono indicate varie linee-guida per il futuro cammino della Chiesa. Tra di esse" - scrive il Cardinale Bertone - "desidero sottolineare la riconciliazione all'interno della comunità cattolica e un dialogo rispettoso e costruttivo con le Autorità civili, senza rinunciare ai principi della fede cattolica. Al riguardo, nonostante le persistenti difficoltà, le informazioni, che sono giunte da differenti parti della Cina, indicano anche  segni di speranza".

  "A solo due anni dalla pubblicazione della Lettera pontificia, non sembra che sia giunto il momento di fare bilanci definitivi" - afferma il Cardinale Segretario di Stato - "Usando le parole del grande missionario della Cina, Padre Matteo Ricci, credo che si possa dire che ancora è tempo più di semina che di raccolta".

  Il Segretario di Stato indica poi "i modi pratici" in cui i sacerdoti possono dare il proprio contributo:  "ad esempio, visitando frequentemente sia famiglie cattoliche e non cattoliche sia villaggi, mostrando la vostra sollecitudine per i bisogni della gente; aumentando gli sforzi per preparare e formare buoni catechisti; favorendo un uso maggiore dei servizi caritativi, diretti specialmente ai bambini e alle persone ammalate e anziane, allo scopo di mostrare la carità disinteressata della Chiesa; organizzando riunioni speciali, in cui i cattolici possano invitare  i loro parenti e amici non cattolici affinché vengano meglio a conoscenza della Chiesa cattolica e della fede cristiana; distribuendo pubblicazioni cattoliche ai non cattolici".

  "In questo Anno Sacerdotale desidero ricordarvi la fonte dove potete trovare la forza per essere fedeli alla vostra importante missione: l'Eucaristia. (...) Una comunità veramente eucaristica non può ripiegarsi su se stessa, quasi fosse autosufficiente, ma deve mantenersi in comunione con ogni altra comunità cattolica".

  Rivolgendosi in particolare ai Vescovi, il Cardinale Bertone scrive che la loro "paterna sollecitudine" suggerirà loro, "secondo le possibilità e le condizioni di ogni diocesi, le iniziative atte a promuovere le vocazioni al sacerdozio, quali giornate e incontri di preghiera o apertura di luoghi, dove i sacerdoti e i fedeli, specialmente giovani, possano ritrovarsi per pregare insieme sotto la guida di esperti e buoni sacerdoti quali direttori spirituali".

  "Il Santo Padre Benedetto XVI è consapevole che 'anche in Cina, come nel resto della Chiesa, emerge la necessità di un'adeguata formazione permanente del clero. Di qui nasce l'invito, rivolto a voi Vescovi come responsabili delle comunità ecclesiali, a pensare specialmente al giovane clero che è sempre più sottoposto a nuove sfide pastorali, connesse con le esigenze del compito di evangelizzare una società così complessa com'è la società cinese attuale".

  "Il Santo Curato d'Ars ci insegna che il culto" - sottolinea il Cardinale Bertone - "reso all'Eucaristia fuori della Messa, è di un valore inestimabile nella vita di ogni sacerdote. Tale culto è strettamente congiunto con la celebrazione dell'Eucaristia".

  "Se siamo uniti in Cristo eucaristico" - scrive ancora il Porporato - le miserie del mondo risuonano nei nostri cuori per implorare la misericordia di Dio", esortando  a "cercare la riconciliazione con gesti concreti (...). Per ottenere ciò, occorre con urgenza prestare attenzione anche alla formazione umana di tutti i fedeli, compresi i sacerdoti e le religiose, poiché la mancanza di maturità umana, di auto-controllo e di armonia interiore è la fonte più frequente di incomprensioni, di mancanza di cooperazione e di conflitti in seno alle comunità cattoliche".

  "Desidero chiudere la mia lettera" - scrive infine il Cardinale Bertone - "formulando e affidando alla Vergine Santissima l'augurio che la vostra vita sacerdotale sia guidata sempre più da quegli ideali di totale donazione a Cristo e alla Chiesa che ispirarono il pensiero e l'azione del Santo Curato d'Ars".
SS/.../SACERDOTI CINA                                       VIS 20091117 (670)


XXIV CONFERENZA INTERNAZIONALE PERSONA SORDA VITA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione della XXIV Conferenza Internazionale, promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), in programma nei giorni 19, 20 e 21 novembre 2009 nell'Aula Nuova del Sinodo, in Vaticano, e che quest'anno ha per tema: "Effatà! La Persona sorda nella vita della Chiesa".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti: l'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute); il Vescovo José L. Redrado, O.H., Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; il Monsignor Jean-Marie Mpendawatu, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio; il Padre Savino Castiglione, Congregazione Religiosa "Piccola Missione per i Sordomuti" ed il Professor Marco Radici, Direttore della U.O.C. di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale San Giovanni di Dio "Fatebenefratelli", Roma.

  Sono oltre 278 milioni le persone con un deficit uditivo, tra queste 59 milioni sono affette da sordità totale. L'80 per cento delle persone sorde risiede nelle zone del pianeta meno sviluppate e nella Chiesa Cattolica si stima facciano parte un milione e trecentomila sordi che trovano difficoltà, ha detto l'Arcivescovo Zimowski, "a partecipare pienamente  (...) nella pratica religiosa".

  L'esigenza di questa Conferenza, alla quale parteciperanno 498 persone, delle quali 89 sorde, nasce dalla necessità di promuovere l'impegno in questo settore della disabilità "fino a raggiungere una reale integrazione delle persone sorde".

  "Secondo il programma prestabilito" - ha spiegato il Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale Sanitaria - "i tre giorni di incontro saranno suddivisi in sezioni legate ai differenti aspetti della sordità. Il primo giorno saranno trattati i temi: "Le persone sorde nel mondo tra passato e presente", "Il mondo psicologico delle persone sorde", gli "Aspetti medici della sordità" ed "Esperienze dal mondo della sordità".

  Il secondo giorno, che avrà il suo momento culminante nell'udienza concessa dal Santo Padre Benedetto XVI, si approfondiranno le seguenti tematiche: "La famiglia e le persone sorde"  e la "Pastorale con le persone sorde".

  I lavori si concluderanno il 21 novembre, giornata di ricapitolazione di quanto emerso dalle relazioni e dalle tavole rotonde e con la presentazione di un rapporto finale.

  Alla Conferenza interverranno, fra gli altri, l'Arcivescovo Patrick A. Kelly, di Liverpool (Regno Unito) e Terry O'Meara, rispettivamente Presidente e Direttore della "International Catholic Foundation for the Service of Deaf Persons"; il Dottor Silvio P. Mariotti, esperto dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) e Padre Cyril Axelrod, Presbitero sordo e cieco.

  Parteciperanno inoltre alla Conferenza il Cardinale Javier Lozano Barragán ed il Cardinale Fiorenzo Angelini, Presidenti emeriti del Dicastero che l'11 febbraio prossimo festeggerà il XXV della sua istituzione.
OP/EFFATA/ZIMOWSKI                               VIS 20091117 (450)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà in udienza il Signor Pierre Nkurunziza, Presidente della Repubblica del Burundi.
AP/.../...                                                 VIS 20091117 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Douala (Camerun), presentata dal Cardinale Christian Wiyghan Tumi, per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Vescovo Samuel Kleda, Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Sapporo (Giappone), presentata dal Vescovo Peter Toshio Jinushi, presentata per raggiunti limiti di età.
RE/.../TUMI:KLEDA:JINUSHI                                             VIS 20091117 (80)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 17 NOV. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli deceduti nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Roque Antonio Adames Rodríguez, emerito di Santiago de los Caballeros (Repubblica Dominicana), il 31 ottobre, all'età di 80 anni.

- Il Vescovo Hubertus Brandenburg, emerito di Stockholm (Svezia), il 4 novembre, all'età di 85 anni.

- Il Vescovo Abraham Escudero Montoya, di Palmira (Colombia), il 6 novembre, all'età di 69 anni.

- Il Vescovo Antonio Rosario Mennonna, emerito di Nardò-Gallipoli (Italia), il 6 novembre, all'età di 103  anni.

- Il Vescovo Manuel Romero Arvizu, O.F.M., Prelato emerito di Jesús Maria (Messico), il 6 novembre, all'età di 90 anni.

- Il Vescovo Arturo Salazar Mejía, O.A.R., emerito di Pasto (Colombia), il 1° novembre, all'età di 88 anni.
.../DECEDUTI/...                                VIS 20091117 (130)

lunedì 16 novembre 2009

UDIENZA PRESIDENTE SERBIA, PRIMO MINISTRO REPUBBLICA CECA


CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato questa mattina i seguenti due Comunicati:

  "Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto Sua Eccellenza il Signor Boris Tadi?, Presidente della Serbia. Successivamente questi ha avuto un colloquio con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, che era accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti".

  "Negli incontri, svoltisi in un'atmosfera assai cordiale, si è rilevato il buon livello delle relazioni bilaterali. In particolare, ci si è soffermati sulle principali sfide regionali e sul cammino della Serbia verso la piena integrazione nell'Unione Europea. Quindi, è stato sottolineato il contributo che la Chiesa cattolica desidera offrire alla società serba e sono stati richiamati gli elementi idonei ad assicurarne adeguatamente la presenza e l'attività. Si è preso atto altresì del positivo dialogo con la Chiesa Ortodossa, anche nella prospettiva della commemorazione, nel 2013, dell'Editto di Milano, ad opera dell'Imperatore Costantino, nato a Niš".
 
  Il secondo Comunicato rende noto che: "Nella mattinata di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Sua Eccellenza il Signor Jan Fischer. Successivamente il Primo Ministro ha incontrato Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "I cordiali colloqui hanno permesso di proseguire le conversazioni intraprese durante il recente Viaggio Apostolico di Sua Santità Benedetto XVI nella Repubblica Ceca. Sono stati rilevati i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica Ceca ed è stata confermata la comune volontà di proseguire il dialogo costruttivo sui temi bilaterali attinenti alle relazioni tra la comunità ecclesiale e quella civile. Infine, c'è stato uno scambio di vedute su questioni di attualità nelle relazioni internazionali, in particolare sull'entrata in vigore del Trattato di Lisbona".
OP/UDIENZA/SERBIA:REPUBBLICA CECA                   VIS 20091116 (320)


VESCOVI BRASILE: PROFONDO RISPETTO VITA

CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Regione Sud 1, che comprende São Paulo), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "Il cuore del popolo brasiliano" - ha sottolineato il Papa all'inizio del suo discorso - "custodisce un grande sentimento religioso e nobili tradizioni, radicate nel cristianesimo, che trovano espressioni in manifestazioni religiose e civili, sentite e autentiche. È un ricco patrimonio di valori che vi impegnate a difendere (...) e a vivificare. Vi invito a perseguire questa costante opera e metodica di evangelizzazione, certi che la formazione autenticamente cristiana della coscienza è decisiva per una profonda vita di fede e anche per la maturità sociale ed il vero ed equilibrato benessere della comunità umana".

  "Poiché una coscienza compiutamente formata comprende l'autentico bene dell'essere umano" - ha affermato il Santo Padre - "la Chiesa, specificando quale sia questo bene, illumina gli uomini e attraverso la vita cristiana si prodiga nell'educazione della loro coscienza. L'insegnamento della Chiesa, dovuto alla sua origine - Dio - al suo contenuto - la verità -, e al suo punto di riferimento - la coscienza - incontra una profonda e persuasiva eco nel cuore di tutti, credenti e non credenti".

  "La questione della vita e della sua difesa e promozione non è soltanto prerogativa dei cristiani (...). Il 'popolo della vita' si rallegra di poter condividere il proprio impegno con altri di modo che esso sia ogni volta più numeroso e cresca la nuova cultura dell'amore e della solidarietà per il bene autentico della civiltà umana".

  Benedetto XVI ha esortato i Presuli a parlare al "cuore del popolo" e a "unire le volontà (...) per far fronte alla crescente ondata di violenza e disprezzo della vita umana" che "da dono di Dio, accolta nell'intimità amorosa fra uomo e donna, viene ora considerata come mero prodotto umano".

  Al riguardo il Papa ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" dove scrive: "'Campo primario e cruciale della lotta culturale tra l'assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell'uomo è oggi quello della 'bioetica', in cui si gioca radicalmente la possibilità stessa di uno sviluppo umano integrale. Si tratta di un ambito delicatissimo e decisivo, in cui emerge con drammatica forza la questione fondamentale: se l'uomo si sia prodotto da se stesso e se egli dipenda da Dio. Le scoperte scientifiche in questo campo e le possibilità di intervento tecnico sembrano talmente avanzate da imporre la scelta tra le due razionalità: quella della ragione aperta alla trascendenza o quella della ragione chiusa nell'immanenza".

  "La convinzione della retta ragione e la certezza della fede che la vita dell'essere umano, dal suo concepimento fino alla fine naturale, appartenga a Dio e non all'uomo" - ha ribadito il Pontefice - "le conferisce un carattere sacro e la dignità personale che suscita l'unica attitudine morale e giuridica corretta: quella del profondo rispetto".

  "Non possiamo mai stancarci di appellarci alla coscienza" - ha detto infine il Santo Padre ai Vescovi - invitandoli ad adoperarsi per la causa di Dio "non con l'animo triste di colui che avverte le carenze e i pericoli, ma con la salda fiducia di coloro che sanno di poter contare sulla vittoria di Cristo".
AL/.../BRASILE                                   VIS 20091116 (550)

CELEBRAZIONE CL ANNIVERSARIO EVANGELIZZAZIONE TAIWAN


CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica una Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 14 ottobre, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni conclusive del 150° anniversario dell'evangelizzazione di Taiwan, che avranno luogo a Taipei, il 22 novembre 2009.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Tomko è composta dal Vescovo John-Baptist Tseng Chien-tsi, Ausiliare della Diocesi di Hwalien e dal Padre Rubén Martínez, O.P., Parroco della Basilica dell'Immacolata a Wanchin, Diocesi di Kaohsiung (Taiwan).
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/TAIWAN:TOMKO   VIS  20091116 (110)


ANGELUS: FINE ANNO LITURGICO, MEMORIA VITTIME STRADA


CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2009 (VIS). Nelle meditazioni che di consueto precedono la recita dell'Angelus Domini, il Santo Padre Benedetto XVI  ha ricordato la fine dell'anno liturgico ed ha citato un passo del Vangelo di San Marco che presenta una parte del discorso di Gesù sulla fine dei tempi. "In questo discorso" - ha affermato il Papa - "c'è una frase che colpisce per la sua chiarezza sintetica: 'Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno'".

  "Gesù dichiara che tutto ciò è destinato a 'passare'" - ha spiegato il Papa ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro - "Non solo la terra, ma anche il cielo, che qui è inteso appunto in senso cosmico, non come sinonimo di Dio. La Sacra Scrittura non conosce ambiguità: tutto il creato è segnato dalla finitudine, compresi gli elementi divinizzati dalle antiche mitologie: non c'è nessuna confusione tra il creato e il Creatore, ma una differenza netta. Con tale chiara distinzione, Gesù afferma che le sue parole 'non passeranno', cioè stanno dalla parte di Dio e perciò sono eterne".

  "In una celebre parabola" - ha ricordato il Papa - "Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme è la Parola: coloro che l'ascoltano, l'accolgono e portano frutto fanno parte del Regno di Dio, cioè vivono sotto la sua signoria; rimangono nel mondo, ma non sono più del mondo; portano in sé un germe di eternità, un principio di trasformazione che si manifesta già ora in una vita buona, animata dalla carità, e alla fine produrrà la risurrezione della carne. Ecco la potenza della Parola di Cristo".

  "Cari amici, la Vergine Maria è il segno vivente di questa verità. Il suo cuore è stato 'terra buona' che ha accolto con piena disponibilità la Parola di Dio, così che tutta la sua esistenza, trasformata secondo l'immagine del Figlio, è stata introdotta nell'eternità, anima e corpo, anticipando la vocazione eterna di ogni essere umano".

  Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha rivolto parole di saluto ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Commissione Episcopale Europea per i Media, i cui lavori si sono svolti in questi giorni in Vaticano. Infine ha ricordato che oggi ricorre la Giornata Mondiale della Memoria delle Vittime degli Incidenti Stradali ed ha detto: "Affido alla misericordia di Dio i defunti. Incoraggio tutti coloro che percorrono le strade del mondo alla prudenza, nello spirito di responsabilità per il dono della salute e della vita propria e altrui".
ANG/FINE ANNO LITURGICO:VITTIME STRADA/...               VIS 20091116 (410)


BENEDETTO XVI AL VERTICE ALIMENTAZIONE F.A.O.


CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha compiuto una Visita al Palazzo della F.A.O. Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), in occasione dell'apertura del Vertice Mondiale sulla sicurezza alimentare.

 Di seguito riportiamo alcuni estratti del discorso del Papa:

  "La Comunità internazionale sta affrontando in questi anni una grave crisi economico-finanziaria. Le statistiche testimoniano la drammatica crescita del numero di chi soffre la fame e a questo concorrono l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, la diminuzione delle disponibilità economiche delle popolazioni più povere, il limitato accesso al mercato e al cibo. Tutto ciò mentre si conferma il dato che la terra può sufficientemente nutrire tutti i suoi abitanti".

  "Infatti, sebbene in alcune regioni permangano bassi livelli di produzione agricola anche a causa di mutamenti climatici, globalmente tale produzione è sufficiente per soddisfare sia la domanda attuale, sia quella prevedibile in futuro. Questi dati indicano l'assenza di una relazione di causa-effetto tra la crescita della popolazione e la fame, e ciò è ulteriormente provato dalla deprecabile distruzione di derrate alimentari in funzione del lucro economico".

  "Nell'Enciclica 'Caritas in veritate' ho osservato che 'Manca, (...), un assetto di istituzioni economiche in grado sia di garantire un accesso al cibo e all'acqua regolare e adeguato…, sia di fronteggiare le necessità connesse con i bisogni primari e con le emergenze di vere e proprie crisi alimentari…'".

  "In tale contesto, è necessario contrastare anche il ricorso a certe forme di sovvenzioni che perturbano gravemente il settore agricolo, la persistenza di modelli alimentari orientati al solo consumo e privi di una prospettiva di più ampio raggio e soprattutto l'egoismo, che consente alla speculazione di entrare persino nei mercati dei cereali, per cui il cibo viene considerato alla stregua di tutte le altre merci".

  "La debolezza degli attuali meccanismi della sicurezza alimentare e la necessità di un loro ripensamento sono testimoniati, in un certo senso, dalla stessa convocazione di questo Vertice".

  "Il concetto, (...), di 'cooperazione' deve essere coerente con il principio di sussidiarietà (...), perché lo sviluppo umano integrale richiede scelte responsabili da parte di tutti e domanda un atteggiamento solidale che non consideri l'aiuto o l'emergenza come funzionali a chi mette a disposizione le risorse o a gruppi elitari presenti fra i beneficiari".

  "All'interno di questo contesto di 'responsabilità' si colloca il diritto di ciascun Paese a definire il proprio modello economico, prevedendo i modi per garantire la propria libertà di scelta e di obiettivi. In una tale prospettiva, la cooperazione deve diventare strumento efficace, libero da vincoli e da interessi che possono assorbire una parte non trascurabile delle risorse destinate allo sviluppo. È inoltre importante sottolineare come la via solidaristica per lo sviluppo dei Paesi poveri possa diventare anche una via di soluzione della crisi globale in atto".

  "Nell'odierna situazione permane ancora un livello di sviluppo diseguale tra e nelle Nazioni, che determina, in molte aree del pianeta, condizioni di precarietà, accentuando la contrapposizione tra povertà e ricchezza".

  "Vi è il rischio cioè che la fame venga ritenuta come strutturale, parte integrante delle realtà socio-politiche dei Paesi più deboli, oggetto di un senso di rassegnato sconforto se non addirittura di indifferenza. Non è così, e non deve essere così! Per combattere e vincere la fame è essenziale cominciare a 'ridefinire i concetti ed i principi sin qui applicati nelle relazioni internazionali', così da rispondere all'interrogativo: cosa può orientare l'attenzione e la successiva condotta degli Stati verso i bisogni degli ultimi? La risposta non va ricercata nel profilo operativo della cooperazione, ma nei principi che devono ispirarla: solo in nome della comune appartenenza alla famiglia umana universale si può richiedere ad ogni Popolo e quindi ad ogni Paese di essere solidale, cioè disposto a farsi carico di responsabilità concrete nel venire incontro alle altrui necessità, per favorire una vera condivisione fondata sull'amore".

  "Se si mira all'eliminazione della fame, l'azione internazionale è chiamata non solo a favorire la crescita economica equilibrata e sostenibile e la stabilità politica, ma anche a ricercare nuovi parametri - necessariamente etici e poi giuridici ed economici - in grado di ispirare l'attività di cooperazione per costruire un rapporto paritario tra Paesi che si trovano in un differente grado di sviluppo".

  "Ciò, oltre a colmare il divario esistente, potrebbe favorire la capacità di ogni Popolo di sentirsi protagonista, confermando così che la fondamentale uguaglianza dei diversi Paesi affonda le sue radici nella comune origine della famiglia umana, sorgente di quei principi della 'legge naturale' chiamati ad ispirare scelte ed indirizzi di ordine politico, giuridico ed economico nella vita internazionale".

  "Per combattere la fame promuovendo uno sviluppo umano integrale (...) va scongiurato il rischio che il mondo rurale possa essere considerato, in maniera miope, come una realtà secondaria. Al tempo stesso, va favorito l'accesso al mercato internazionale dei prodotti provenienti dalle aree più povere, oggi spesso relegati a spazi limitati. Per conseguire tali obiettivi è necessario sottrarre le regole del 'commercio internazionale' alla logica del profitto fine a se stesso, orientandole a favore dell'iniziativa economica dei Paesi maggiormente bisognosi di sviluppo, che, disponendo di maggiori entrate, potranno procedere verso quell'autosufficienza, che è preludio alla sicurezza alimentare".

  "Non si devono poi dimenticare i diritti fondamentali della persona tra cui spicca 'il diritto ad un'alimentazione sufficiente, sana e nutriente, come pure all'acqua'; essi rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti, ad iniziare da quello, primario, alla vita".

  "I metodi di produzione alimentare impongono altresì un'attenta analisi del rapporto tra lo sviluppo e la 'tutela ambientale'. (...) Se l'umanità intera è chiamata ad essere cosciente dei propri obblighi verso le generazioni che verranno, è anche vero che sugli Stati e sulle Organizzazioni Internazionali ricade il dovere di tutelare l'ambiente come bene collettivo".

  "Non bastano però normative, legislazioni, piani di sviluppo e investimenti, occorre un cambiamento negli stili di vita personali e comunitari, nei consumi e negli effettivi bisogni, ma soprattutto è necessario avere presente quel dovere morale di distinguere nelle azioni umane il bene dal male per riscoprire così i legami di comunione che uniscono la persona e il creato".

  "La fame è il segno più crudele e concreto della povertà. Non è possibile continuare ad accettare opulenza e spreco, quando il dramma della fame assume dimensioni sempre maggiori. (...) Da parte della Chiesa cattolica ci sarà sempre attenzione verso gli sforzi per sconfiggere la fame; ci sarà l'impegno a sostenere, con la parola e con le opere, l'azione solidale - programmata, responsabile e regolata - che tutte le componenti della Comunità internazionale saranno chiamate ad intraprendere. La Chiesa non pretende di interferire nelle scelte politiche; essa, rispettosa del sapere e dei risultati delle scienze, come pure delle scelte determinate dalla ragione quando sono responsabilmente illuminate da valori autenticamente umani, si unisce allo sforzo per eliminare la fame".

  "È questo il segno più immediato e concreto della solidarietà animata dalla carità, segno che non lascia spazio a ritardi e compromessi. Tale solidarietà si affida alla tecnica, alle leggi ed alle istituzioni per venire incontro alle aspirazioni di persone, comunità e interi popoli, ma non deve escludere la dimensione religiosa, con la sua potente forza spirituale e di promozione della persona umana".
BXV-VISITA FAO/VERTICE ALIMENTAZIONE            VIS 20091116 (1220)


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