Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 26 gennaio 2009

IL PAPA RICORDA MALATI LEBBRA E CAPODANNO LUNARE


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2009 (VIS). Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI si è soffermato sulla Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, che si celebra oggi; sul capodanno lunare che si celebra in questi giorni in vari Paesi dell'Asia Orientale, e sul recente Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali.

"La Chiesa, sulle orme di Gesù, ha sempre un'attenzione particolare per le persone segnate da questa malattia" - ha detto il Papa riferendosi ai Malati di Lebbra. - "Mi rallegro che le Nazioni Unite, con una recente Dichiarazione dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani, abbiano sollecitato gli Stati alla tutela dei malati di lebbra e dei loro familiari. Da parte mia, assicuro ad essi la mia preghiera e rinnovo l'incoraggiamento a quanti lottano con loro per la piena guarigione e un buon inserimento sociale".

Rivolgendosi ai popoli di vari Paesi dell'Asia Orientale, il Papa ha detto: "Auguro a loro di vivere questa festa nella gioia. La gioia è l'espressione dell'essere in armonia con se stessi: e ciò può derivare solo dall'essere in armonia con Dio e con la sua creazione. Che la gioia sia sempre viva nel cuore di tutti i cittadini di quelle Nazioni, a me tanto care, e si irradi sul mondo!".

Infine il Santo Padre ha ricordato al pubblicazione qualche giorno fa del Messaggio per la Giornata Mondiale della Comunicazioni Sociali, che è stato reso pubblico la vigilia della Festa di San Francesco di Sales, Patrono dei Giornalisti, quest'anno dedicato alle nuove tecnologie che hanno reso Internet "una risorsa di grande importanza". "Indubbiamente" - ha affermato il Papa - "l'uso intelligente delle tecnologie della comunicazione consente alla comunità una formazione tale da promuovere la ricerca della verità, il bene e il bello, superando i limiti geografici e le divisioni etniche. A tale scopo, il Vaticano ha lanciato una nuova iniziativa che renderà l'informazione e le notizie della Santa Sede più facilmente accessibili in rete".
ANG/LEBBRA:NUOVO ANNO:COMUNICAZIONE/... VIS 20090126 (330)


VESCOVI CHIESA CALDEA ACCANTO FEDELI DI FRONTE PROVE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto al termine della  Visita "ad Limina Apostolorum" i Presuli della Chiesa Caldea che hanno consegnato al Santo Padre il piviale appartenuto all'Arcivescovo Faraj Rahho, di Mossul e la stola di Padre Ragheed Aziz Ganni, entrambi uccisi in Iraq nei mesi scorsi.

  Il Papa ha trasmesso i suoi saluti, tramite Sua Beatitudine il Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca della Chiesa Caldea, a tutti i fedeli e ha assicurato la sua fervida preghiera "in questi momenti tanto difficili nella vostra regione e particolarmente in Iraq". Ricordando la figura dell'Arcivescovo Rahho e del Padre Ganni ha detto: "Prego Dio perché gli uomini e le donne innamorati della pace in questa beneamata regione mettano in comune le forze per far cessare la violenza e permettere a tutti di vivere nella sicurezza e nella concordia reciproca!".

  "La Chiesa Caldea le cui origini risalgono ai primi secoli  dell'era cristiana" - ha proseguito il Santo Padre -  "ha una lunga e venerabile tradizione che esprime il suo radicamento nelle regioni d'Oriente, dove è presente sin dalle origini, e ha offerto un apporto insostituibile alla Chiesa universale, con i suoi teologi e maestri spirituali. La sua storia dimostra anche come essa abbia sempre partecipato attivamente e proficuamente alla vita delle vostre nazioni. Oggi la Chiesa Caldea, che ha un ruolo importante fra le diverse componenti del vostro Paese, deve proseguire questa missione al servizio del suo sviluppo umano e spirituale".

  Benedetto XVI ha sottolineato che la Chiesa Caldea "intrattenendo cordiali rapporti con i membri di altre comunità (...) è chiamata a ricoprire un ruolo essenziale di moderazione per l'edificazione di una società nuova dove ciascuno viva nella concordia e nel rispetto reciproco. So che da sempre la coabitazione fra la comunità musulmana e la comunità cristiana non è stata esente da pericoli. I cristiani che abitano in Iraq da sempre sono cittadini a pieno titolo con i diritti e i doveri di tutti, senza distinzione di religione".

  Il Santo Padre ha invitato i Vescovi a porre al centro della loro azione pastorale la Parola di Dio dicendo loro: "E' sulla fedeltà a questa Parola che si costruisce l'unità fra tutti i fedeli, in comunione con i loro Pastori" e ha aggiunto che in questa Chiesa patriarcale "l'Assemblea sinodale è una ricchezza innegabile che deve essere strumento privilegiato per contribuire a rendere più solidi ed efficaci  i legami di comunione e per vivere la carità interepiscopale. Essa è il luogo dove si realizza realmente la corresponsabilità grazie a una autentica collaborazione fra i membri".

  "D'altra parte, specialmente in Iraq, la Chiesa Caldea, che è maggioritaria, ha una responsabilità particolare per promuovere la comunione e l'unità del Corpo mistico di Cristo. Vi incoraggio a continuare i vostri incontri con i Pastori di diverse Chiese 'sui juris' e anche con i responsabili di altre chiese cristiane, per dare impulso all'ecumenismo".

  Il Papa, menzionando le situazioni urgenti che i Vescovi devono affrontare quali "i fedeli che vivono nella violenza quotidiana", ha detto: "Apprezzo il loro coraggio e la loro perseveranza di fronte alle prove e alle minacce di cui sono l'obiettivo, particolarmente in Iraq", ed ha vivamente incoraggiato i Vescovi "a sostenere i fedeli per superare le difficoltà attuali e affermare la loro presenza, facendo appello in particolare alle Autorità responsabili per il riconoscimento dei loro diritti umani e civili, invitandoli anche ad amare la terra dei loro antenati alla quale rimangono profondamente attaccati".

  Ricordando i fedeli della diaspora "che non cessa di aumentare, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti", Benedetto XVI ha ribadito che "Sarebbe auspicabile che i fedeli caldei che vivono fuori della frontiere nazionali, mantengano e intensifichino i legami con il loro Patriarcato, affinché non siano tagliati fuori dal proprio centro d'unità" e "conservino la loro identità culturale e religiosa".

  "La testimonianza di carità disinteressata della Chiesa" - ha affermato infine il Papa - "verso tutti coloro che sono nel bisogno, senza distinzione di origine o di religione, non può che stimolare l'espressione della solidarietà di tutte le persone di buona volontà. (...) So che in Iraq, malgrado i terribili momenti che avete attraversato e che ancora vivete, si sono sviluppate delle piccole opere di una straordinaria carità, che fanno onore a Dio, alla Chiesa e al popolo iracheno".

  "Beatitudine, cari Fratelli nell'Episcopato, vi invito a proseguire con coraggio e speranza la vostra missione (...) La preghiera e l'aiuto ai vostri fratelli nella fede e di numerosi uomini di buona volontà nel mondo vi accompagnino perché il viso amoroso di Dio possa continuare a brillare sul popolo iracheno che conosce tante sofferenze".
AL/CHIESA CALDEA/...                            VIS 20090126 (770)


RIMOZIONE SCOMUNICA VESCOVI ORDINATI DA LEFEBVRE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2009 (VIS). Il 21 gennaio 2009, la Congregazione per i Vescovi ha pubblicato un decreto, a firma del Cardinale Prefetto Giovanni Battista Re, relativo alla rimozione della scomunica 'latae sententiae' dei quattro Vescovi consacrati nel 1988 dall'Arcivescovo Marcel Lefebvre.

  Riportiamo di seguito il testo completo del Decreto:

  "Con lettera del 15 dicembre 2008 indirizzata a Sua Eminenza il Signor Cardinale Dario Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Monsignor Bernard Fellay, anche a nome degli altri tre Vescovi consacrati il giorno 30 giugno 1988, sollecitava nuovamente la rimozione della scomunica 'latae sententiae' formalmente dichiarata con Decreto del Prefetto di questa Congregazione per i Vescovi in data 1° luglio 1988. Nella menzionata lettera, Monsignor Fellay afferma, tra l'altro: 'Siamo sempre fermamente determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale.  Noi crediamo fermamente al primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l'attuale situazione".

  "Sua Santità Benedetto XVI - paternamente sensibile al disagio spirituale manifestato dagli interessati a causa della sanzione di scomunica e fiducioso nell'impegno da loro espresso nella citata lettera di non risparmiare alcuno sforzo per approfondire nei necessari colloqui con la Autorità della Santa Sede le questioni ancora aperte, così da poter giungere presto a una piena e soddisfacente soluzione del problema posto in origine - ha deciso di riconsiderare la situazione canonica dei Vescovi Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta sorta con la loro consacrazione episcopale".

  "Con questo atto si desidera consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della Fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica. Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l'unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione".

  "Si auspica che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del Magistero e dell'autorità del Papa con la prova dell'unità visibile".

  "In base alle facoltà espressamente concessemi dal Santo Padre Benedetto XVI, in virtù del presente Decreto, rimetto ai Vescovo Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta la censura di scomunica 'latae sententiae' dichiarata da questa Congregazione il 1° luglio 1988, mentre dichiaro privo di effetti giuridici, a partire dall'odierna data, il Decreto a quel tempo emanato".
CPE/RIMOZIONE SCOMUNICA/FRATERNITÀ PIO X            VIS 20090126 (440)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Robert E. Guglielmone, Vescovo di Charleston (superficie: 80.401; popolazione: 4.254.990; cattolici: 176.372; sacerdoti: 141; religiosi: 192, diaconi permanenti: 91), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto, finora Rettore della Cattedrale di "Saint Agnes", è nato a New York (Stati Uniti d'America), nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1978.

- Ha eretto la Diocesi di Hpa-an (Myanmar), con territorio dismembrato dall'Arcidiocesi di Yangon, rendendola suffraganea della medesima Sede Metropolitana.

- Ha nominato il Vescovo Justin Saw Min Thide, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Yangon (Myanmar), primo Vescovo di Hpa-an (superficie: 30.164; popolazione: 1.164.000; cattolici: 10.781; sacerdoti: 18; religiosi: 31), Myanmar.

- Ha nominato il Monsignore Luis Alberto Fernández, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Buenos Aires (superficie: 203; popolazione: 2.815.000; cattolici: 2.578.000; sacerdoti: 878; religiosi: 2.352; diaconi permanenti: 6), Argentina. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale di Lomas de Zamora, (Argentina),  è nato a Lomas di Zamora (Argentina), nel 1946 ed ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1975.

- Ha nominato il Cardinale Paul Poupard, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del VII centenario dell'inizio del soggiorno avignonese dei Romani Pontefici (1309-1377) che avranno luogo ad Avignon (Francia) il 9 ed il 10 marzo 2009.
NER:ECE:NEA:NA/.../...                               VIS 20090126 (210)


CONVERSIONE: APRIRSI ILLUMINAZIONE GRAZIA DIVINA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha dedicato l'Angelus di questa domenica, alla conversione di San Paolo, che si celebra oggi, 25 gennaio, e alla Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani che si conclude questa domenica.

  Commentando il Vangelo di San Marco nel quale Gesù invita alla conversione e a credere al Vangelo, il Papa ha spiegato ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro: "Nel caso di Paolo, alcuni preferiscono non usare il termine conversione, perché - dicono - egli era già credente, anzi ebreo fervente, e perciò non passò dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, né dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo. In realtà, l'esperienza dell'Apostolo può essere modello di ogni autentica conversione cristiana".

  "Saulo si è convertito perché, grazie alla luce divina, 'ha creduto nel Vangelo'" - ha proseguito il Pontefice - "In questo consiste la sua e la nostra conversione: nel credere in Gesù morto e risorto e nell'aprirsi all'illuminazione della sua grazia divina. In quel momento Saulo comprese che la sua salvezza non dipendeva dalle opere buone compiute secondo la legge, ma dal fatto che Gesù era morto anche per lui - il persecutore - ed era, ed è, risorto. Questa verità, che grazie al Battesimo illumina l'esistenza di ogni cristiano, ribalta completamente il nostro modo di vivere. Convertirsi significa, anche per ciascuno di noi, credere che Gesù "ha dato se stesso per me", morendo sulla croce (cfr Gal 2,20) e, risorto, vive con me e in me. Affidandomi alla potenza del suo perdono, lasciandomi prendere per mano da Lui, posso uscire dalle sabbie mobili dell'orgoglio e del peccato, della menzogna e della tristezza, dell'egoismo e di ogni falsa sicurezza, per conoscere e vivere la ricchezza del suo amore".

  "Cari amici, l'invito alla conversione, avvalorato dalla testimonianza di san Paolo, risuona oggi, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, particolarmente importante anche sul piano ecumenico. L'Apostolo ci indica l'atteggiamento spirituale adeguato per poter progredire nella via della comunione. 'Non ho certo raggiunto la mèta - egli scrive ai Filippesi -, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù' (Fil 3,12). Certo, noi cristiani non abbiamo ancora conseguito la mèta della piena unità, ma se ci lasciamo continuamente convertire dal Signore Gesù, vi giungeremo sicuramente".
ANG/CONVERSIONE/...                                       VIS 20090126 (400)


PREGHIERA UNITÀ RICHIEDE GESTI RICONCILIAZIONE CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione dei secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, sul tema: "Che formino una cosa sola nella tua mano (Ez 37,17). Hanno preso parte alla celebrazione Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.

  "La conversione di San Paolo" - ha detto il Papa nell'omelia - "ci offre il modello e ci indica la via per andare verso la piena unità" che "richiede una conversione: dalla visione alla comunione, dall'unità ferita a quella risanata e piena".-

  La conversione dell'Apostolo delle Genti, ha proseguito il Santo Padre "non fu un passaggio dall'immoralità alla moralità, da una fede sbagliata ad una fede corretta, ma fu l'essere conquistata dall'amore di Cristo: la rinuncia alla propria perfezione, fu l'umiltà di chi si mette senza riserva al servizio di Cristo per i fratelli. E solo in questa rinuncia a noi stessi, in questa conformità con Cristo siamo uniti anche tra di noi, diventiamo 'uno' in Cristo. E' la comunione col Cristo risorto che ci dona l'unità".

  "L'unità che Dio dona alla sua Chiesa, e per la quale noi preghiamo, è naturalmente la comunione in senso spirituale, nella fede e nella carità; ma noi sappiamo che questa unità in Cristo è fermento di fraternità anche sul piano sociale, nei rapporti tra le nazioni e per l'intera famiglia umana. (...) La preghiera che eleviamo in questi giorni", - riferendoci alla profezia di Ezechiele - "si è fatta anche intercessione per le diverse situazioni di conflitto che al presente affliggono l'umanità".

  "Là dove le parole umane diventano impotenti" - ha affermato il Pontefice - "perché prevale il tragico rumore delle violenza e della armi, la forza profetica della Parola di Dio non viene meno e ci ripete che la pace è possibile, e che dobbiamo essere noi strumenti di riconciliazione e di pace. Perciò la nostra preghiera per l'unità e per la pace chiede sempre di essere comprovata da gesti coraggiosi di riconciliazione tra noi cristiani".

  "Penso ancora alla Terra Santa: quanto è importante per i fedeli che vivono là, come pure i pellegrini che vi si recano, offrire a tutti la testimonianza che la diversità dei riti e delle tradizioni non deve costituire un ostacolo al mutuo rispetto e alla carità fraterna".

  "Nelle diversità legittime di posizioni diverse dobbiamo cercare l'unità nella fede, nel nostro 'sì' fondamentale a Cristo e alla sua unica Chiesa. E così le diversità non saranno più ostacolo che ci separa, ma ricchezza nella molteplicità della espressioni della fede comune".

  "Il 25 gennaio del 1959" - ha ricordato Papa Benedetto XVI  - "esattamente cinquant'anni or sono, il Beato Papa Giovanni XXIII manifestò per la prima volta in questo luogo la sua volontà di convocare 'un Concilio ecumenico per la Chiesa universale'. (...) Da quella provvida decisione, (....) è derivato anche un fondamentale contributo all'ecumenismo, condensato nel Decreto 'Unitatis redintegratio'".

  "L'atteggiamento di conversione interiore in Cristo, di rinnovamento spirituale, di accresciuta carità verso gli altri cristiani ha dato luogo ad una nuova situazione nelle relazioni ecumeniche. I frutti dei dialoghi teologici, con le loro convergenze e con la più precisa identificazione delle divergenze che ancora permangono, spingono a proseguire coraggiosamente in due direzioni. Nella ricezione di quanto positivamente è stato raggiunto e in un rinnovato impegno verso il futuro".

  "Rimane aperto davanti a noi l'orizzonte della piena unità" - ha sottolineando infine Benedetto XVI - "Si tratta di un compito arduo, ma entusiasmante per i cristiani che vogliono vivere in sintonia con la preghiera del Signore: 'che tutti siano uno, affinché il mondo creda'".
HML/CONVERSIONE SAN PAOLO/...                       VIS 20090126 (630)


LETTERE CREDENZIALI NUOVO AMBASCIATORE FRANCIA

CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, Signor Stanislas Lefebvre de Laboulaye.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha espresso la sua gioia e gratitudine per aver potuto recarsi in pellegrinaggio a Lourdes, nel settembre 2008, in occasione del 150° anniversario delle apparizioni della Vergine a Bernadette Soubirous.

  Riferendosi successivamente al dibattito sulla bioetica che si svolgerà in Francia,  Benedetto XVI ha detto: "Mi rallegro che il gruppo parlamentare, sulle questioni relative alla fine della vita, abbia reso conclusioni sagge e piene d'umanità proponendo di potenziare gli sforzi per permettere di meglio accompagnare i malati. Auspico che la stessa saggezza che riconosce il carattere intangibile della vita umana possa essere all'opera al momento della revisione delle leggi sulla bioetica".

  "Per far fronte alla crisi economica" - ha detto ancora il Santo Padre - "auspico che le misure proposte tengano in particolare conto la promozione della coesione sociale, la protezione delle popolazioni più fragili e soprattutto, il ridare al più grande numero, la capacità e l'opportunità di diventare attori di una economia davvero creatrice di servizi e di autentica ricchezza".

  In merito al recente Accordo fra la Francia e la Santa Sede sul riconoscimento dei diplomi rilasciati delle Università Pontificie e dagli Istituti Cattolici, il Papa ha assicurato che "Questo Accordo, (...) sarà vantaggioso per numerosi studenti francesi e stranieri".

  Ricordando il Viaggio in Francia, dove ha potuto constatare la volontà del governo francese di dialogare con la Chiesa Cattolica, Benedetto XVI ha ringraziato i Vescovi di Francia per essersi adoperati "nell'assicurare le basi di un dialogo interculturale e interreligioso dove le diverse comunità religiose hanno l'opportunità di dimostrare di essere fattori di pace".

  Di fronte "alle numerose crisi che contraddistinguono oggi la scena internazionale", il Papa ha affermato: "La Santa Sede segue con costante preoccupazione le situazioni di conflitto e i casi di violazione dei diritti umani, ma non dubita che la comunità internazionale, nella quale la Francia riveste un importante ruolo, possa apportare un contributo sempre più giusto ed efficace a favore della pace e della concordia fra la nazioni e per lo sviluppo di ogni nazione".

  Rivolgendosi in particolare alla comunità cattoliche che vivono in Francia, il Santo Padre ha affermato: "So che la loro gioia sarà grande, quest'anno, nel veder canonizzare la Beata Jeanne Jugan, Fondatrice della Congregazione delle Piccole Sorelle dei Poveri. (...) Questo avvenimento esprimerà, ancora una volta, quanto la fede viva e prodiga di buone opere e quanto la santità siano un balsamo benefico sulle piaghe dell'umanità".
CD/CREDENZIALI/FRANCIA:LEFEBVRE                   VIS 20090126 (440)


PROGRAMMA VIAGGIO APOSTOLICO IN CAMERUN E ANGOLA


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il programma del Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Camerun e Angola (17-23 marzo 2009).

  Il Papa partirà alle 10:00 di martedì 17 marzo dall'Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino ed arriverà alle 16:00 all'Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé.

  Mercoledì 18 renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica nel Palais de l'Unité di Yaoundé. Successivamente avrà un incontro con i Vescovi del Camerun nella Chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé a cui seguirà la celebrazione del Vespri con il clero locale e i rappresentanti di movimenti ecclesiali e di altre confessioni cristiane del Camerun nella Basilica Marie Reine des Apôtres. Il Papa terrà l'omelia.

  Giovedì 19 marzo, nella sede della Nunziatura Apostolica, il Santo Padre incontrerà i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun. Alle 10:00 il Santo Padre celebrerà la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell''Instrumentum laboris' della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé. Alle 16:30, presso il Centro Cardinale Paul Emile Léger di Yaoundé il Santo Padre incontrerà i malati. Alle 18:30 Benedetto XVI avrà un incontro con i membri del Consiglio Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

  Venerdì 20, congedatosi dalla Nunziatura Apostolica di Yaoundé, il Papa partirà in aereo dall'Aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé diretto all'aeroporto 4 Fevereiro di Luanda (Angola), dove giungerà alle 12:45. Dopo l'accoglienza delle Autorità locali, il Papa renderà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica nel Palazzo Presidenziale di Luanda. Alle 17:45 Benedetto XVI avrà un incontro con le Autorità politiche e civili e con il Corpo diplomatico ed alle 19:00 è in programma un incontro con i Vescovi dell'Angola e São Tomé nella Cappella Apostolica di Luanda.

  Sabato 21 marzo, alle 10:00, Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella chiesa San Paolo di Luanda e alle 16:30, incontrerà i giovani nello Stadio dos Cioqueiros di Luanda.

  Domenica 22 Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa con i Vescovi dell'I.M.B.I.S.A. (Inter-Regionale Bishops of Southern Africa) nella Spianata di Cimandola a Luanda. Nel pomeriggio nella parrocchia di Santo Antônio di Luanda il Papa incontrerà i Movimenti Cattolici per la Promozione della Donna.

  Alle 10:30 di lunedì 23 marzo, il Benedetto XVI intraprenderà il viaggio di ritorno a Roma, dove arriverà alle ore 18:00 all'aeroporto di Ciampino (Roma).
OP/VIAGGIO CAMERUN:ANGOLA/...                       VIS 20090126 (400)


MESSAGGIO CHIUSURA ANNO GIUBILARE SAN FRUTTUOSO


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Ieri, 25 gennaio, il Santo Padre ha indirizzato un Messaggio all'Arcivescovo Jaume Pujol Balcells, di Tarragona (Spagna), per la chiusura dell'Anno giubilare nel 1750° anniversario del martirio di San Fruttuoso, Vescovo e Patrono della città e dei suoi diaconi Sant'.Augurio e San Eulogio.

  "La commemorazione di questi martiri" - scrive il Papa nel Messaggio datato 19 gennaio - "ci fa pensare a una comunità che avendo ricevuto agli albori del cristianesimo il messaggio evangelico trasmesso dagli apostoli, seppe dichiarare, vivere e celebrare la propria fede senza timore, in un ambiente di incomprensione e ostilità. La testimonianza che essi diedero di versare il proprio sangue per Cristo, continua ad illuminare e rafforzare la fede della chiesa, poiché indica senza equivoci che il significato e la pienezza della nostra esistenza, la ragione della più grande speranza e della più intima gioia è il rapporto con Dio, fonte di vita".

  "Con questo Anno Giubilare, la comunità ecclesiale di Tarragona, insieme con quanti si sono ad essa uniti, ha avuto una occasione privilegiata di apprezzare il tesoro che porta dentro e che deve tornare a brillare oggi per dare maggiore splendore e profondità alla vita cristiana nelle persone, nelle famiglie e nelle relazioni sociali".
MESS/SAN FRUTTUOSO/TARRAGONA:PUJOL              VIS 20090126 (220)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate quattro Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Federazione Russa.:

- L'Arcivescovo Paolo Pezzi, F.S.C.B., della Madre di Dio a Mosca.

- Il Vescovo Clemens Nickel, di San Clemente a Saratov.

- Il Vescovo Cyril Klimowicz, di San Giuseppe a Irkutsk (Russia); Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" della Prefettura Apostolica di Yuzhno Sakhalinsk.

- Il Vescovo Joseph Werth, S.I., della Trasfigurazione a Novosibirsk (Russia); Ordinario per i fedeli di rito bizantino residente in Russia.

  Sabato 24 gennaio il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Philip Edward Wilson, di Adelaide (Australia), Presidente della Conferenza Episcopale Australiana;

- Il Vescovo Petros Hanna Issa Al-Harboli, di Zaku dei Caldei (Iraq), in Visita "ad Limina Apostolorum";

- Il Vescovo Michel Kassarji, di Bairut dei Caldei (Libano), in Visita "ad Limina Apostolorum";

- Il Vescovo Youssef Ibrahim Sarraf, di Le Caire dei Caldei (Egitto), in Visita "ad Limina Apostolorum";

- Il Vescovo Antoine Audo, S.I., di Alep dei Caldei (Siria), in Visita "ad Limina Apostolorum".
 
- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/.../...                                       VIS 20090126 (210)

Copyright © VIS - Vatican Information Service