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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 3 aprile 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il l'Arcivescovo Vincent Nichols, Arcivescovo Metropolita di Westminster (superficie: 3.634; popolazione: 4.664.000; cattolici: 472.600; sacerdoti: 669; religiosi: 1.560; diaconi permanenti: 8), Gran Bretagna. Finora Arcivescovo Metropolita di Birmingham (Gran Bretagna), succede al Cardinale Cormac Murphy O'Connor, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/NICHOLS:O'CONNOR                             VIS 20090403 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Il Cardinale Fiorenzo Angelini, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.
AP/.../.../                                         VIS 20090403 (60)

TESTIMONI SPIRITO POVERTÀ: CRISTIANI E BUDDISTI IN DIALOGO

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, presieduto dal Cardinale Jean-Louis Tauran, inviato ogni anno ai buddisti di tutto il mondo in occasione della festa di Vesakh 2009.

  Vesakh è la più importante festività buddista che ricorda i tre momenti fondamentali della vita di Budda. Secondo la tradizione il Budda storico nacque, ottenne l'illuminazione e disparve raggiungendo il Nirvana durante la luna piena del mese di maggio.

  Nel Messaggio di quest'anno intitolato: "Testimoni dello spirito di povertà: cristiani e buddisti in dialogo", si ricorda che come ha recentemente affermato Papa Benedetto XVI "la povertà può essere di due tipi molto differenti, cioè una povertà 'da scegliere' ed una 'da combattere'. Per un cristiano, la povertà che va scelta è quella che consente di camminare sulle orme di Gesù Cristo. (...) Noi intendiamo questa povertà anzitutto come uno svuotamento dal proprio io (...). Tale povertà suscita in noi una volontà disponibile ad ascoltare Dio ed i nostri fratelli e sorelle, ad aprirci a loro e a rispettarli come individui".


  Papa Benedetto XVI nota inoltre che "'c'è una povertà, un'indigenza, che Dio non vuole e che va 'combattuta'; una povertà che impedisce alle persone e alle famiglie di vivere secondo la loro dignità; una povertà che offende la giustizia e l'uguaglianza e che, come tale, minaccia la convivenza pacifica".

  Il Messaggio si conclude con un ringraziamento ai buddisti per "la vostra illuminante testimonianza di distacco ed appagamento per ciò che si ha. Monaci, monache e molti laici devoti tra di voi abbracciano la povertà 'da scegliere', che nutre spiritualmente il cuore umano, arricchendo in maniera sostanziale la vita con uno sguardo più profondo sul significato dell'esistenza e sostenendo l'impegno a promuovere la buona volontà dell'intera comunità umana".
CON-DIR/BUDDISTI/VESAKH                           VIS 20090403 (310)


DECRETI DELLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto l'Arcivescovo Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e nel corso dell'Udienza ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLO

Venerabile Serva di Dio Maria Pierina de Micheli (al secolo: Giuseppina), italiana, Suora professa dell'Istituto delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires; (1890-1945).

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Francesco Giuseppe Rudigier, austriaco, Vescovo di Linz (Austria); (1811-1884).

- Servo di Dio Giovanni Evangelista Wagner, tedesco, Sacerdote Diocesano; (1807-1886).

- Servo di Dio Innocenzo da Caltagirone Marcinnò (al secolo Giuseppe), italiano, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini; (1589-1655).

- Serva di Dio Teresa della Croce Candamo Álvarez Calderón, peruviana, Fondatrice della Congregazione delle Canonichesse della Croce; (1875-1953).

- Serva di Dio Maria Agnese-Teresa del Santissimo Sacramento Arias Espinosa (al secolo Emanuela di Gesù), messicana, Fondatrice delle Congregazioni delle Suore Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento e dei Missionari di Cristo per la Chiesa Universale; (1904-1981).

- Serva di Dio Maria de la Ferre, francese, Confondatrice dell'Istituto delle Figlie di San Giuseppe de La Flèche ora Religiose Ospedaliere di San Giuseppe; (1589-1652).

- Serva di Dio Teresina del Bambino Gesù Pérez de Iriarte Casado (al secolo: Felisa), Monaca professa dell'Ordine di San Domenico, spagnola: (1904-1954).

- Serva di Dio Dulce Lopes Pontes (al secolo: Maria Rita), brasiliana, Suora professa della Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio; (1914-1992).

- Servo di Dio Giacomo Gaglione, italiano, Laico; (1896-1962).

- Serva di Dio Benedetta Rencurel, francese, Laica, del Terz'Ordine di San Domenico; (1647-1718).
CCS/DECRETI CAUSE SANTI/AMATO                       VIS 20090403 (270)


GRAZIE DEL PAPA AI SOCI DEL CIRCOLO SAN PIETRO

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Soci del Circolo San Pietro che hanno consegnato al Papa la raccolta del tradizionale "Obolo di San Pietro", effettuata nelle parrocchie e negli istituti della Diocesi di Roma.

  "Vi ringrazio" - ha detto il Papa - "perché con queste vostre iniziative di solidarietà umana ed evangelica voi rendete presente, in un certo modo, la premura del Successore di Pietro verso che si trova in condizioni di particolare necessità".

  "Noi sappiamo che l'autenticità della nostra fedeltà al Vangelo si verifica anche in base all'attenzione e alla sollecitudine concreta che ci sforziamo di manifestare verso il prossimo, specialmente verso i più deboli ed emarginati. Così, il servizio caritativo, che può dispiegarsi in una molteplicità di forme, diventa una privilegiata forma di evangelizzazione, alla luce dell'insegnamento di Gesù".

  "Dalla Croce" - ha concluso il Pontefice - "scaturisce anche la gioia e la pace del cuore, che rende testimoni di quella speranza di cui si avverte un grande bisogno in questo tempo di crisi economica diffusa e generalizzata".
AC/.../CIRCOLO SAN PIETRO                           VIS 20090403 (190)


LETTERE CREDENZIALI AMBASCIATORE REPUBBLICA DOMINICANA

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Victor Manuel Grimaldi Céspedes, nuovo Ambasciatore della Repubblica Dominicana, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Da oltre cinque secoli, ha detto il Papa nel suo discorso, "grazie ad una generosa ed oblativa azione evangelizzatrice, la fede in Cristo Gesù è sempre più viva e operante. (...) Dalla prima semina, sorse successivamente, come albero frondoso, la Chiesa in America Latina, che con il passare degli anni ha dato abbondanti frutti di santità, cultura e prosperità di tutti i membri della società".

  Benedetto XVI ha detto ancora che "è giusto riconoscere il contributo della Chiesa, attraverso le sue istituzioni, per il progresso della Repubblica Dominicana, soprattutto in campo educativo, con le diverse università, i centri di formazione tecnica, gli istituti e scuole parrocchiali e nell'ambito assistenziale, con particolare attenzione ai numerosi migranti, rifugiati, disabili, ammalati, anziani, orfani e bisognosi". In merito il Santo Padre ha sottolineato la "proficua collaborazione fra enti locali cattolici ed organismi dello Stato nello sviluppo di programmi che prefiggendosi il bene comune della società, aiutano i più bisognosi e promuovono autentici valori morali e spirituali".

  E' molto importante, ha ribadito il Papa, "nei significativi cambiamenti politici e sociali che si sono verificati nella Repubblica Dominicana in questi ultimi tempi, che vengano realizzati e prolungati quei nobili principi che contraddistinguono la ricca storia dominicana dalla fondazione della sua Patria. Mi riferisco, prima di tutto, alla difesa e alla diffusione dei valori umani tanto fondamentali quali il riconoscimento e la tutela della dignità della persona, il rispetto della vita umana dal momento del suo concepimento fino alla morte naturale e la salvaguardia dell'istituzione della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, poiché questi sono elementi insostituibili e irrinunciabili del tessuto sociale".

  Il Santo Padre ha rilevato che nonostante i progressi degli ultimi anni "sul piano sociale ed economico, che permettono di sperare in un futuro più luminoso e sereno, (...) occorre percorrere ancora un lungo cammino per assicurare una vita degna al popolo dominicano e sradicare i mali della povertà, il narcotraffico, l'emarginazione e la violenza".

  "Tutto ciò che sia orientato al rafforzamento delle istituzioni è fondamentale per il benessere della società, che poggia su pilastri quali l'onestà e la trasparenza, l'indipendenza giuridica, la difesa e il rispetto dell'ambiente e il potenziamento dei servizi sociali, assistenziali, sanitari ed educativi di tutta la popolazione. Tali pilastri devono essere accompagnati dalla forte volontà di sradicare definitivamente la corruzione che comporta tante sofferenze, soprattutto per i membri più poveri e indifesi della società".

  Il Papa ha concluso il suo discorso assicurando che "nell'instaurazione di un clima di autentica concordia e di ricerca di risposte e soluzioni efficaci e stabili ai problemi più scottanti, le autorità della Repubblica Dominicana troveranno sempre la mano tesa della Chiesa per l'edificazione di una civiltà più libera, pacifica, giusta e fraterna".
CD/CREDENZIALI/REPUBBL DOMINICANA:GRIMALDI    VIS 20090403 (510)


TELEGRAMMA CORDOGLIO MORTE CARDINALE BETTI


CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Padre José Rodriguez Carballo, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, per la morte, avvenuta il 1° aprile, all'età di 87 anni, del Cardinale Umberto Betti, O.F.M., già Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense.
 
  "Ho appreso con profondo dolore la notizia della scomparsa dell'eminentissimo Cardinale Umberto Betti e partecipando spiritualmente al lutto che ha colpito codesto Ordine dei Frati Minori esprimo il mio vivo cordoglio. Ricordo con animo grato al Signore il ministero svolto con zelo dal compianto Porporato particolarmente quale illustre teologo perito del Concilio Vaticano Secondo, apprezzato Consultore della Congregazione della Dottrina della Fede e della Segreteria di Stato e Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense. Innalzo fervide preghiere di suffragio per così benemerito servitore del Vangelo e, invocando dalla divina bontà la pace eterna per la sua anima eletta, invio a conforto dei familiari, dei confratelli e di quanti piangono la sua dipartita, una speciale Benedizione Apostolica".
TGR/MORTE/BETTI                               VIS 20090403 (180)


GIOVANNI PAOLO II COMUNICAVA FORTE CARICA SPERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 3 APR. 2009 (VIS). Ieri, 2 aprile, quarto anniversario della morte di Giovanni Paolo II, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, alle 18:00, la Santa Messa nella Basilica di San Pietro in suffragio del compianto Predecessore. 

  "Ci riunisce questa sera il suo ricordo, che continua ad essere vivo nel cuore della gente" - ha detto Benedetto XVI nell'omelia - "come dimostra anche l'ininterrotto pellegrinaggio di fedeli alla sua tomba, nelle Grotte Vaticane".

  "La vostra presenza" - ha detto il Papa rivolgendosi in particolare alle migliaia di giovani che gremivano la Basilica - "mi richiama alla mente l'entusiasmo che Giovanni Paolo II sapeva infondere nelle nuove generazioni. La sua memoria è stimolo per tutti noi, raccolti in questa Basilica dove in molte occasioni egli ha celebrato l'Eucaristia, a lasciarci illuminare ed interpellare dalla Parola di Dio".

  Nel citare la lettura del Vangelo odierno, Benedetto XVI ha sottolineato la difficoltà di essere testimoni di Cristo. "Ed il pensiero va all'amato Servo di Dio Karol Wojtyla - Giovanni Paolo II" - ha detto il Papa - "che sin da giovane si mostrò intrepido e ardito difensore di Cristo: per lui non esitò a spendere ogni energia al fine di diffonderne dappertutto la luce; non accettò di scendere a compromessi quando si trattava di proclamare e difendere la sua Verità; non si stancò mai di diffondere il suo amore. Dall'inizio del pontificato sino al 2 aprile del 2005, non ebbe paura di proclamare, a tutti e sempre, che solo Gesù è il Salvatore e il vero Liberatore dell'uomo".

  "Guardando alla sua esistenza," - ha proseguito il Papa - "vi vediamo come realizzata la promessa di fecondità fatta da Dio ad Abramo (...). Si potrebbe dire che specialmente negli anni del suo lungo pontificato, egli ha generato alla fede molti figli e figlie. Ne siete segno visibile voi, cari giovani presenti questa sera; voi, giovani di Roma e voi, giovani venuti da Sydney e da Madrid, a rappresentare idealmente le schiere di ragazzi e ragazze che hanno partecipato alle ormai 23 Giornate Mondiali della Gioventù, in varie parti del mondo. Quante vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, quante giovani famiglie decise a vivere l'ideale evangelico e a tendere alla santità sono legate alla testimonianza e alla predicazione del mio venerato Predecessore! Quanti ragazzi e ragazze si sono convertiti, o hanno perseverato nel loro cammino cristiano grazie alla sua preghiera, al suo incoraggiamento, al suo sostegno e al suo esempio!".

  "Giovanni Paolo riusciva a comunicare una forte carica di speranza, fondata sulla fede in Gesù Cristo, il quale 'è lo stesso ieri, oggi e per sempre' (Eb 13,8), come recitava il motto del Grande Giubileo del 2000. Come padre affettuoso e attento educatore, indicava sicuri e saldi punti di riferimento indispensabili per tutti, in special modo per la gioventù. E nell'ora dell'agonia e della morte, questa nuova generazione volle manifestargli di aver compreso i suoi ammaestramenti, raccogliendosi silenziosamente in preghiera in Piazza San Pietro e in tanti altri luoghi del mondo. Sentivano, i giovani, che la sua scomparsa costituiva una perdita: moriva il 'loro' Papa, che consideravano 'loro padre' nella fede".

  "Cari giovani, non si può vivere senza sperare" - ha sottolineato Papa Benedetto XVI - "Fate però attenzione: in momenti come questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo, potrebbe essere più forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di gruppo, a rivestimento esteriore. Nulla di più contrario al messaggio di Gesù! Egli non vuole che i suoi discepoli 'recitino' una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi 'siano' speranza, e possono esserlo soltanto se restano uniti a Lui".

  "Se le parole di Cristo rimangono in noi, possiamo propagare la fiamma di quell'amore che Egli ha acceso sulla terra; possiamo portare alta la fiaccola della fede e della speranza (...). E' la fiaccola che il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato in eredità. L'ha consegnata a me, come suo successore; ed io questa sera la consegno idealmente, ancora una volta, in un modo speciale a voi, giovani di Roma, perché continuiate ad essere sentinelle del mattino, vigili e gioiosi in quest'alba del terzo millennio".
HML/GIOVANNI PAOLO II/...                           VIS 20090403 (700)


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