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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 25 maggio 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Nikola Kekic, Vescovo di Krizevci per i fedeli di rito bizantino (Croazia). Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Stari Grad (Croazia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1970. Finora Rettore del Seminario greco-cattolico di Zagabria e Parroco della Concattedrale dei Santi Cirillo e Metodio, succede al Vescovo Slavomir Miklovs, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Eparchia, presentata in conformità al canone 210, paragrafo 1, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

  Sabato 23 maggio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV centenario dell'Arcidiocesi di Ayacucho (Perù), che avranno luogo il 20 luglio 2009.
NER:NA/.../...                                       VIS 20090525 (150)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2009 (VIS).  Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

- S.E. Rita Levi Montalcini, Professore emerito di neurobiologia nell'Istituto di neurobiologia del C.N.R.; Premio Nobel 1986; Accademico della Pontificia Accademia delle Scienze.

- Il  Signor Bartolomej Kajtazi, Ambasciatore della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, in visita di congedo.

  Sabato 23 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Beniamino Stella, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica.

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Quattordici Presuli della Conferenza Episcopale del Perù, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Pedro Ricardo Barreto Jimeno, S.I. di Huancayo.

    - Il Vescovo Jaime Rodríguez Salazar, M.C.C.J., di Huánuco.

    - Il Vescovo Richard Daniel Alarcón Urrutia, di Tarma.

    - Il Vescovo Antonio Santarsiero Rosa, O.S.I., di Huacho.

    - Il Vescovo Julián García Centeno, O.S.A., Vicario Apostolico di Iquitos.

    - Il Vescovo Santiago María García de la Rasilla Domínguez, S.I., Vicario Apostolico di Jaén en Perù o San Francisco Javier.

    - Il Vescovo Gaetano Galbusera Fumagalli, S.D.B., Vicario Apostolico di Pucallpa.

    - Il Vescovo Francisco González Hernández, O.P., Vicario Apostolico di Puerto Maldonado.

    - Il Vescovo Juan Tomás Oliver Climent, O.F.M., Vicario Apostolico di Requena.

    - Il Vescovo Alberto Campos Hernández, O.F.M., Vicario Apostolico di San José del Amazonas.

-    Il Vescovo Anton Žerdín, O.F.M., Vicario Apostolico di San Ramon.

    - Il Vescovo José Luis Astigarraga Lizarralde, C.P., Vicario Apostolico di Yurimaguas.

- Il Vescovo José Ignacio Alemany Grau, C.SS.R., emerito di Chachapoyas.
AP:AL/.../...                                       VIS 20090525 (290)

COMPENDIO LETTERA DEL SANTO PADRE ALLA CHIESA IN CINA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso oggi un Comunicato relativo alla pubblicazione sul sito web ufficiale della Santa Sede, in data 24 maggio, del "Compendio della Lettera del Santo Padre Benedetto XVI alla Chiesa in Cina".

  Il Comunicato precisa che in data "27 maggio 2007, Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI inviò una Lettera ai Vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese".

"Con questa Lettera'" - spiega il Comunicato - "il Santo Padre intende 'offrire alcuni orientamenti in merito alla vita della Chiesa e all'opera di evangelizzazione in Cina', per aiutare i cattolici cinesi a scoprire ciò che da loro vuole il Signore e Maestro, Gesù Cristo, 'la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana' (n. 2)".

  "L'utilità della suddetta Lettera" - si legge ancora nel Comunicato - "è confermata dalla grande e favorevole accoglienza che è stata ad essa riservata da parte dei cattolici cinesi che hanno potuto conoscerla. Dalle informazioni, che giungono dalla Cina, risulta che il Documento pontificio ha dato origine non soltanto a incontri di studio per approfondire il contenuto ma anche a molte iniziative di carattere pastorale: esso sta diventando un sicuro punto di riferimento per la soluzione dei vari problemi che la comunità cattolica si trova ad affrontare sul piano sia dottrinale, sia pratico e disciplinare".

  "Nel secondo anniversario della pubblicazione della Lettera pontificia, la Santa Sede offre alla Chiesa in Cina un 'Compendio', che, secondo il genere letterario catechistico di domande e risposte, ripresenta gli elementi fondamentali, espressi da Benedetto XVI".

  "Il 'Compendio' ripropone fedelmente, nella struttura e nel linguaggio, i contenuti della suddetta Lettera, riportando ampi estratti del suo testo. Esso, con l'aggiunta di alcune note a piè di pagina e di due brevi Appendici, si presenta come un autorevole strumento che può favorire una conoscenza più approfondita del pensiero di Sua Santità su alcuni punti particolarmente delicati".

  "Il Santo Padre Benedetto XVI ha approvato il 'Compendio' e ne ha autorizzato la pubblicazione come documento della Sede Apostolica. Il documento sarà disponibile nel sito web ufficiale della Santa Sede, nelle lingue cinese (caratteri semplificati e tradizionali) e inglese, a partire dal 24 maggio corrente".
OP/COMPENDIO LETTERA CHIESA CINA/...                   VIS 20090525 (390)

CARDINALE DE GIORGI INVIATO SPECIALE SANTO PADRE A SARSINA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo, Suo Inviato Speciale alla celebrazione conclusiva del millennio della dedicazione della Concattedrale di Sarsina (Italia), che avrà luogo il 31 maggio 2009. La Lettera, redatta in latino, è datata 2 aprile 2009.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Salvatore De Giorgi è composta da Dom Fabrizio Messina Cecchetti, Priore dell'Abbazia benedettina di Santa Maria del Monte (Cesena) e dal Monsignore Pierluigi Tonelli, Parroco della Parrocchia della Madonna delle Rose (Cesena).
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/DE GIORGI            VIS 20090525 (120)

SACERDOTI ROBUSTA STRUTTURA INTERIORE E DEDITI BENE ANIME


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i membri della Comunità della Pontificia Accademia Ecclesiastica, accompagnati dal Presidente Arcivescovo Beniamino Stella.

  "Saluto (...) voi tutti" - ha detto il Papa ai sacerdoti - "che in questi anni della vostra giovinezza sacerdotale vi state preparando a servire la Chiesa e il suo Pastore universale, in un singolare ministero, quale è appunto quello svolto nelle Rappresentanze Pontificie. In effetti, il servizio nelle Nunziature Apostoliche si può considerare, in qualche misura, come una specifica vocazione sacerdotale, un ministero pastorale che comporta un particolare inserimento nel mondo e nelle sue problematiche spesso assai complesse, di carattere sociale e politico".

  "Quella capacità di dialogo con la modernità che vi è richiesta, nonché il contatto con le persone e le istituzioni che esse rappresentano, esigono una robusta struttura interiore e una solidità spirituale in grado di salvaguardare e anzi di evidenziare sempre meglio la vostra identità cristiana e sacerdotale. Solo così potrete evitare di risentire degli effetti negativi della mentalità mondana, e non vi lascerete attrarre né contaminare da logiche troppo terrene".

  "Nei momenti di oscurità e di difficoltà interiore, volgete il vostro sguardo verso Cristo che un giorno vi ha fissati con amore e vi ha chiamati a stare con Lui e ad occuparvi, alla sua scuola, del suo Regno. Ricordate sempre che è essenziale e fondamentale per il ministero sacerdotale, in qualunque modo lo si eserciti, mantenere un legame personale con Gesù. Egli ci vuole suoi 'amici', amici che cercano la sua intimità, seguono i suoi insegnamenti e si impegnano a farlo conoscere ed amare da tutti".

  "Il Signore ci vuole santi" - ha proseguito il Pontefice - "cioè tutti 'suoi', non preoccupati di costruirci una carriera umanamente interessante o comoda, non alla ricerca del plauso e del successo della gente, ma interamente dediti al bene delle anime, disposti a compiere fino in fondo il nostro dovere con la consapevolezza di essere 'servi inutili', lieti di poter offrire il nostro povero apporto alla diffusione del Vangelo".

  "Cari sacerdoti" - ha esortato il Papa - "siate, in primo luogo, uomini di intensa preghiera, che coltivano una comunione di amore e di vita con il Signore. Senza questa solida base spirituale come sarebbe possibile perseverare nel vostro ministero? Chi così lavora nella vigna del Signore sa che quanto viene realizzato con dedizione, con sacrificio e per amore, non va mai perduto. E se talora ci è dato di assaporare il calice della solitudine, dell'incomprensione e della sofferenza, se il servizio ci risulta talora pesante e la croce qualche volta dura da portare, ci sostenga e ci sia di conforto la certezza che Dio sa rendere tutto fecondo".

  "Occasione quanto mai preziosa per rinnovare e rafforzare la vostra risposta generosa alla chiamata del Signore (...) è l'Anno Sacerdotale, che avrà inizio il prossimo 19 giugno, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e Giornata di santificazione sacerdotale. Valorizzate al massimo questa opportunità per essere sacerdoti secondo il cuore di Cristo, come San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d'Ars, del quale ci apprestiamo a celebrare il 150º anniversario della morte".
AC/MINISTERO SACERDOTALE/STELLA                   VIS 20090525 (540)

PREGHIERA CADUTI DI TUTTE LE GUERRE E DI TUTTE LE NAZIONI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2009 (VIS). Terminata la celebrazione dei Vespri, alle 18:00, il Papa ha raggiunto in automobile il vicino Cimitero Militare Polacco dove riposano 1052 soldati caduti nella drammatica battaglia per espugnare l'altura occupata dalle truppe tedesche, nel maggio del 1944.

  Dopo la visita privata al cimitero, il Papa si è portato sul piazzale centrale dove ha acceso una lampada votiva e recitato la preghiera per i caduti di tutte le guerre e di tutte le Nazioni:

"O Dio, nostro Padre,
fonte inesauribile di vita e di pace,
accogli nel tuo abbraccio misericordioso
i caduti della guerra che qui ha infuriato,
i caduti di ogni guerra che ha insanguinato la terra.
Concedi loro di godere la luce senza tramonto,
che nel riflesso del tuo chiarore
illumina la buona coscienza di ogni uomo e di ogni donna di buona
volontà.
Tu, che nel Tuo Figlio Gesù Cristo hai concesso all'umanità sofferente
Una testimonianza altra del tuo amore per noi,
Tu che nel Cristo Signore nostro
Hai posto il segno di una sofferenza mai inutile
ma feconda della tua redentrice,
Concilia quanti nel mondo ancora soffrono
per l'odio cieco di guerre fratricide
la forza della speranza senza tramonto,
il sogno di una civiltà dell'amore definitivamente attuata,
il coraggio di una quotidiana e reale azione di pace,
Donaci il tuo Spirito Paraclito
Perché uomini del nostro tempo,
possano comprendere che il dono della pace
è molto più prezioso di qualsiasi tesoro corruttibile,
e che nell'attesa del giorno senza tramonto
tutti siamo chiamati a essere costruttori di pace per il domani dei Tuoi
figli.
Rendi tutti i cristiani più convinti testimoni della vita
Quale dono inestimabile del tuo amore,
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen".

  Terminata la visita al Cimitero, il Santo Padre ha raggiunto in automobile il Piazzale Pax dell'Abbazia di Montecassino e, preso congedo dalla Autorità che lo avevano accolto al mattino, alle 18:30 si è imbarcato sull'elicottero che alle 19:00 è atterrato all'eliporto del Vaticano.
PV-ITALIA/CIMITERO/MONTECASSINO                   VIS 20090525 (350)

PATRIMONIO CRISTIANO IMMENSA RICCHEZZA SPIRITUALE EUROPA


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, alle 16:30, Papa Benedetto XVI ha incontrato la Comunità Monastica di Montecassino ed alcuni organizzatori della Visita. Processionalmente, al canto delle "Laudes regiae", il Santo Padre ha raggiunto la Basilica per la Celebrazione dei Vespri.

  La cerimonia ha avuto inizio alle 17:00, con la partecipazione di Abati, Abadesse, e delle Comunità di Monaci e Monache Benedettini. Dopo il saluto dell'Abate Ordinario di Montecassino, Dom Pietro Vittorelli, Papa Benedetto XVI ha tenuto l'omelia.

"Quasi a conclusione dell'odierna mia visita, mi è particolarmente gradito sostare in questo luogo sacro, in questa Abbazia, quattro volte distrutta e ricostruita" - ha ricordato il Papa - " l'ultima volta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale di 65 anni fa. 'Succisa virescit': le parole del suo nuovo stemma ne indicano bene la storia. Montecassino, come secolare quercia piantata da san Benedetto, è stata 'sfrondata' dalla violenza della guerra, ma è risorta più vigorosa".

  "Non vivere più per se stessi, ma per Cristo: ecco ciò che dà senso pieno alla vita di chi si lascia conquistare da Lui. Lo manifesta chiaramente la vicenda umana e spirituale di San Benedetto, che, abbandonato tutto, si pose alla fedele sequela di Gesù. Incarnando nella propria esistenza il Vangelo, è diventato iniziatore d'un vasto movimento di rinascita spirituale e culturale in Occidente".

  "Vorrei qui fare cenno a un evento straordinario della sua vita, di cui riferisce il biografo San Gregorio Magno e a voi certamente ben noto. Si potrebbe quasi dire che anche il santo Patriarca fu 'elevato in alto' in una indescrivibile esperienza mistica. (...) San Benedetto" - ha spiegato il Pontefice - "ricevette questo dono divino non certo per soddisfare la sua curiosità intellettuale, ma piuttosto perché il carisma di cui Iddio lo aveva dotato avesse la capacità di riprodurre nel monastero la vita stessa del cielo e ristabilirvi l'armonia del creato mediante la contemplazione e il lavoro".

  "Giustamente, pertanto, la Chiesa lo venera come 'eminente maestro di vita monastica' e 'dottore di sapienza spirituale nell'amore alla preghiera e al lavoro' (...) Benedetto fu esempio luminoso di santità e indicò ai monaci come unico grande ideale Cristo; fu maestro di civiltà che, proponendo un'equilibrata ed adeguata visione delle esigenze divine e delle finalità ultime dell'uomo, tenne sempre ben presenti anche le necessità e le ragioni del cuore, per insegnare e suscitare una fraternità autentica e costante, perché nel complesso dei rapporti sociali non si perdesse di mira un'unità di spirito capace di costruire ed alimentare sempre la pace".

  "Non a caso è la parola 'Pax' ad accogliere i pellegrini e i visitatori alle porte di questa Abbazia, ricostruita dopo l'immane disastro del secondo conflitto mondiale; essa si eleva come silenzioso monito a rigettare ogni forma di violenza per costruire la pace: nelle famiglie, nelle comunità, tra i popoli e nell'intera umanità".

  "Alla sua scuola i monasteri sono diventati, nel corso dei secoli, fervidi centri di dialogo, di incontro e di benefica fusione tra genti diverse, unificate dalla cultura evangelica della pace. I monaci hanno saputo insegnare con la parola e con l'esempio l'arte della pace attuando in modo concreto i tre 'vincoli' che Benedetto indica come necessari per conservare l'unità dello Spirito tra gli uomini: la Croce, che è la legge stessa di Cristo; il libro e cioè la cultura; e l'aratro, che indica il lavoro, la signoria sulla materia e sul tempo".

  "Grazie all'attività dei monasteri, articolata nel triplice impegno quotidiano della preghiera, dello studio e del lavoro" - ha ribadito il Santo Padre - "interi popoli del continente europeo hanno conosciuto un autentico riscatto e un benefico sviluppo morale, spirituale e culturale, educandosi al senso della continuità con il passato, all'azione concreta per il bene comune, all'apertura verso Dio e la dimensione trascendente. Preghiamo perché l'Europa sappia sempre valorizzare questo patrimonio di principi e di ideali cristiani che costituisce un'immensa ricchezza culturale e spirituale".

  "Ciò è possibile però" - ha concluso il Pontefice - "soltanto se si accoglie il costante insegnamento di San Benedetto, ossia il 'quaerere Deum', cercare Dio, come fondamentale impegno dell'uomo. L'essere umano non realizza appieno sé stesso, non può essere veramente felice senza Dio. (...) Da questo luogo, dove riposano le sue spoglie mortali, il Santo Patrono d'Europa continua ad invitare tutti a proseguire la sua opera di evangelizzazione e di promozione umana".

  Al termine della Celebrazione dei Vespri, il Santo Padre si è recato al Sepolcro dei Santi Benedetto e Scolastica, dietro l'altare maggiore della Basilica, per venerarne le Reliquie.
PV-ITALIA/VESPRI/MONTECASSINO                       VIS 20090525 (750)

PACE SI COSTRUISCE VINCENDO IL MALE DENTRO DI SÉ


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2009 (VIS). Al termine della Santa Messa e prima della recita del Regina Caeli, il Papa ha rivolto alcune parole ai fedeli convenuti in Piazza Miranda a Cassino, che da oggi prende il nome di Piazza Benedetto XVI.

  Nell'introdurre la preghiera mariana del tempo pasquale il Papa ha esclamato: "Quanto bisogno ha la comunità cristiana e l'intera umanità di assaporare appieno la ricchezza e la potenza della pace di Cristo! (...) All'ingresso dell'Abbazia di Montecassino e di ogni altro monastero benedettino, è posta come motto la parola "PAX": la comunità monastica, infatti, è chiamata a vivere secondo questa pace, che è dono pasquale per eccellenza".
  "Come sapete, nel mio recente viaggio in Terra Santa mi sono fatto pellegrino di pace, e oggi - in questa terra segnata dal carisma benedettino - mi è data l'occasione per sottolineare, ancora una volta, che la pace è in primo luogo dono di Dio, e dunque la sua forza sta nella preghiera".

  "E' dono affidato, però, all'impegno umano" - ha ribadito Benedetto XVI - "Anche l'energia necessaria per attuarlo si può attingere dalla preghiera. E' pertanto fondamentale coltivare un'autentica vita di preghiera per assicurare il progresso sociale nella pace. (...) Solo imparando, con la grazia di Cristo, a combattere e vincere il male dentro di sé e nelle relazioni con gli altri, si diventa autentici costruttori di pace e di progresso civile".

  "La Vergine Maria, Regina della Pace, aiuti tutti i cristiani, nelle diverse vocazioni e situazioni di vita, ad essere testimoni della pace, che Cristo ci ha donato e ci ha lasciato come missione impegnativa da realizzare dappertutto".

  "Oggi, 24 maggio" - ha ricordato il Papa - "memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani - che è venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai -, si celebra la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Il mio pensiero va a tutto il Popolo cinese. In particolare saluto con grande affetto i cattolici in Cina e li esorto a rinnovare in questo giorno la loro comunione di fede in Cristo e di fedeltà al Successore di Pietro. La nostra comune preghiera ottenga un 'effusione dei doni dello Spirito Santo, affinché l'unità fra tutti i cristiani, la cattolicità e l'universalità della Chiesa siano sempre più profonde e visibili".

  Nel salutare i fedeli nelle diverse lingue, Benedetto XVI ha auspicato che la testimonianza spirituale di San Benedetto aiuti i popoli del Continente europeo a rimanere fedeli alle proprie radici cristiane e ad edificare una Europa unita e solidale, fondata sulla ricerca della giustizia e della pace".

  Al termine della recita del Regina Caeli, il Santo Padre è partito in autovettura diretto all'Abbazia di Montecassino, per il pranzo con i monaci benedettini, dopo una breve sosta alla Casa della Carità in Via Casilina, che accoglie persone bisognose, poveri e immigrati. Il Papa ha scoperto una targa a ricordo della Visita Pastorale e con una Preghiera ha benedetto ed inaugurato la struttura.
PV-ITALIA/REGINA CAELI/CASSINO                       VIS 20090525 (510)

VALIDE SOLUZIONI CRISI OCCUPAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2009 (VIS). Alle 10:15 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica nella Solennità dell'Ascensione, nella Piazza di Miranda di Cassino (Cassino), dove è giunto in elicottero dall'eliporto Vaticano.

  Nell'omelia, ricordando l'Ascensione del Signore, che si celebra oggi in Italia e in molti paesi del mondo, il Papa ha detto alle 20.000 persone presenti che: "Il 'cielo' non indica un luogo sopra le stelle, ma qualcosa di molto più ardito e sublime: indica Cristo stesso, la Persona divina che accoglie pienamente e per sempre l'umanità, Colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti. E noi ci avviciniamo al cielo, anzi, entriamo nel cielo, nella misura in cui ci avviciniamo a Gesù ed entriamo in comunione con Lui. Pertanto, 1'odierna solennità dell'Ascensione ci invita a una comunione profonda con Gesù morto e risorto, invisibilmente presente nella vita di ognuno di noi".

  "Cari fratelli e sorelle, sentiamo echeggiare in questa nostra celebrazione l'appello di San Benedetto a mantenere il cuore fisso sul Cristo, a nulla anteporre a Lui" - ha ricordato Benedetto XVI ed ha affermato: "Questo non ci distrae, al contrario ci spinge ancor più ad impegnarci nel costruire una società dove la solidarietà sia espressa da segni concreti. Ma come? La spiritualità benedettina, a voi ben nota, propone un programma evangelico sintetizzato nel motto: 'ora et labora et lege', la preghiera, il lavoro, la cultura".

  "Innanzitutto la preghiera, che è la più bella eredità lasciata da San Benedetto ai monaci (...) La preghiera (...) è il sentiero silenzioso che ci conduce direttamente nel cuore di Dio; è il respiro dell'anima che ci ridona pace nelle tempeste della vita. (...) Possa l'attento ascolto della Parola divina" - ha auspicato il Papa - "nutrire la vostra preghiera e rendervi profeti di verità e di amore in un corale impegno di evangelizzazione e di promozione umana".

  "Altro cardine della spiritualità benedettina è il lavoro" - ha ricordato il Pontefice - "Umanizzare il mondo lavorativo è tipico dell'anima del monachesimo, e questo è anche lo sforzo della vostra Comunità che cerca di stare a fianco dei numerosi lavoratori della grande industria presente a Cassino e delle imprese ad essa collegate. So quanto sia critica la situazione di tanti operai. Esprimo la mia solidarietà a quanti vivono in una precarietà preoccupante, ai lavoratori in cassa-integrazione o addirittura licenziati. La ferita della disoccupazione che affligge questo territorio induca i responsabili della cosa pubblica, gli imprenditori e quanti ne hanno la possibilità a ricercare, con il contributo di tutti, valide soluzioni alla crisi occupazionale, creando nuovi posti di lavoro a salvaguardia delle famiglie".

  "A questo proposito, come non ricordare che la famiglia ha oggi urgente bisogno di essere meglio tutelata, poiché è fortemente insidiata nelle radici stesse della sua istituzione? Penso poi ai giovani che fanno fatica a trovare una degna attività lavorativa che permetta loro di costruirsi una famiglia. Ad essi vorrei dire: non scoraggiatevi, cari amici, la Chiesa non vi abbandona!".

  "Appartiene infine alla vostra tradizione anche l'attenzione al mondo della cultura e dell'educazione. (...) So (...) che, in preparazione a questa mia visita, avete tenuto un recente convegno sul tema dell'educazione per sollecitare in tutti la viva determinazione a trasmettere ai giovani i valori irrinunciabili del nostro patrimonio umano e cristiano. Nell'odierno sforzo culturale teso a creare un nuovo umanesimo, fedeli alla tradizione benedettina voi intendete giustamente sottolineare anche l'attenzione all'uomo fragile, debole, alle persone disabili e agli immigrati".

  "Cari fratelli e sorelle! Non è difficile percepire che la vostra Comunità, questa porzione di Chiesa che vive attorno a Montecassino, è erede e depositaria della missione, impregnata dello spirito di San Benedetto, di proclamare che nella nostra vita nessuno e nulla devono togliere a Gesù il primo posto; la missione di costruire, nel nome di Cristo, una nuova umanità all'insegna dell'accoglienza e dell'aiuto ai più deboli".
PV-ITALIA/MESSA/CASSINO                                   VIS 20090525 (650)
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