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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 7 settembre 2009

CRISTIANO DEVE ESSERE SEGNO DIO VIVO DAVANTI AL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2009 (VIS). Alle ore 8:30 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI è partito in elicottero dall'eliporto delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo per la Visita Pastorale a Viterbo, la città dei Papi, e a Bagnoregio. Alle 10:15 Benedetto XVI ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica sulla spianata di Valle Faul, con la partecipazione di 10.000 persone.

  Nel tragitto verso la spianata, il Papa ha raggiunto in auto Piazza San Lorenzo e davanti alla Cattedrale ha benedetto le nuove porte di bronzo, opera dell'artista Roberto Ioppolo. Successivamente Benedetto XVI ha visitato il Palazzo dei Papi, la Sala del Conclave, nella quale, nel 1271, venne eletto Papa Gregorio X.

  Commentando nell'omelia l'episodio evangelico narrato da San Marco, nel quale Gesù guarisce in terra pagana un sordomuto, il Santo Padre ha affermato:  "Possiamo vedere in questo 'segno' l'ardente desiderio di Gesù di vincere nell'uomo la solitudine e l'incomunicabilità create dall'egoismo, per dare volto ad una 'nuova umanità', l'umanità dell'ascolto e della parola, del dialogo, della comunicazione, della comunione con Dio. Una umanità 'buona', come buona è tutta la creazione di Dio; una umanità senza discriminazioni, senza esclusioni (...) così che il mondo sia veramente e per tutti 'campo di genuina fraternità'".

  "Cara Chiesa di Viterbo" - ha proseguito il Pontefice - "Una priorità che tanto sta a cuore al tuo Vescovo, è 'l'educazione alla fede', come ricerca, come iniziazione cristiana, come vita in Cristo. (...) In questa esperienza sono coinvolte le parrocchie, le famiglie e le varie realtà associative. Sono chiamati ad impegnarsi i catechisti e tutti gli educatori; (...) ed, in particolare, la scuola cattolica, con l'Istituto filosofico-teologico 'San Pietro'. Ci sono modelli sempre attuali, autentici pionieri dell'educazione alla fede a cui ispirarsi. Mi piace menzionare, tra gli altri, Santa Rosa Venerini (1656-1728) - che ho avuto la gioia di canonizzare tre anni or sono - vera antesignana delle scuole femminili in Italia, proprio 'nel secolo dei Lumi'; Santa Lucia Filippini (1672-1732) che, con l'aiuto del Venerabile Cardinale Marco Antonio Barbarigo (1640-1706), ha fondato le benemerite 'Maestre Pie'".

  "Insieme all'educazione" - ha detto ancor il Papa - "la 'testimonianza della fede'. "La fede - scrive San Paolo - si rende operosa per mezzo della carità" (Gal 5,6). È in questa prospettiva che prende volto l'azione caritativa della Chiesa: le sue iniziative, le sue opere sono segni della fede e dell'amore di Dio, che è Amore (...) Qui fiorisce e va sempre più incrementata la presenza del volontariato, sia sul piano personale, sia su quello associativo, che trova nella 'Caritas' il suo organismo propulsore ed educativo".

  "Vorrei infine accennare ad una terza linea del vostro piano pastorale: l'attenzione ai segni di Dio. Come ha fatto Gesù con il sordomuto, allo stesso modo Dio continua a rivelarci il suo progetto mediante 'eventi e parole'. Ascoltare la sua parola e discernere i suoi segni deve essere pertanto l'impegno di ogni cristiano e di ciascuna comunità. Il più immediato dei segni di Dio è certamente l'attenzione al prossimo".

  "Inoltre, come afferma il Concilio Vaticano II, il cristiano è chiamato ad essere 'davanti al mondo un testimone della risurrezione e della vita del Signore Gesù e un segno del Dio vivo'.  Deve esserlo in primo luogo il sacerdote che Cristo ha scelto tutto per sé. Durante questo Anno Sacerdotale, pregate con maggiore intensità per i sacerdoti, per i seminaristi e per le vocazioni, perché siano fedeli a questa loro vocazione! Segno del Dio vivo deve esserlo, altresì, ogni persona consacrata e ogni battezzato".

  "Fedeli laici, giovani e famiglie, non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell'esistenza umana!".

  "Si succedono le stagioni della storia" - ha detto infine il Santo Padre - "cambiano i contesti sociali, ma non muta e non passa di moda la vocazione dei cristiani a vivere il Vangelo in solidarietà con la famiglia umana, al passo con i tempi. Ecco l'impegno sociale, ecco il servizio proprio dell'azione politica, ecco lo sviluppo umano integrale".
PV-ITALIA/MESSA/VITERBO                                   VIS 20090907 (710)


ANGELUS: RELIGIONI PROMUOVANO PERDONO E RICONCILIAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2009 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata sulla spianata di Valle Faul a Viterbo, il Papa ha guidato la recita dell'Angelus, Ma, prima della recita della preghiera mariana Benedetto XVI ha ricordato che da molti secoli la Diocesi di Viterbo si contraddistingue per un "singolare vincolo di affetto e di comunione con il Successore di Pietro".

  "Nel vasto territorio dell'antica Tuscia" - ha affermato il Pontefice - "nacque San Leone Magno, che rese un grande servizio alla verità nella carità, attraverso un assiduo esercizio della parola, testimoniato dai suoi Sermoni e dalle sue Lettere. A Blera ebbe i natali il Papa Sabiniano, successore di San Gregorio Magno; a Canino nacque Paolo III. Viterbo fu scelta per tutta la seconda parte del XIII secolo quale residenza dei Pontefici Romani; qui furono eletti cinque miei predecessori, e quattro di essi vi sono sepolti".

  "Viterbo viene giustamente chiamata 'Città dei Papi'" - ha affermato il Pontefice - "e questo costituisce per voi uno stimolo ulteriore a vivere e testimoniare la fede cristiana, la stessa fede per la quale hanno dato la vita i santi martiri Valentino e Ilario, custoditi nella Chiesa Cattedrale, primi di una lunga scia di Santi, Martiri e Beati della vostra terra".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha rivolto un saluto ai partecipanti al Congresso Internazionale 'Uomini e Religioni' in corso a Cracovia (Polonia), sul tema 'Fedi e culture in dialogo', al quale hanno partecipato numerose personalità e rappresentanti di varie Religioni, invitati dall'Arcidiocesi di Cracovia e dalla Comunità di Sant'Egidio.

  Obiettivo del Congresso è stato quello di riflettere e pregare in favore della pace, a 70 anni dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. "Non possiamo non ricordare" - ha sottolineato il Pontefice - "i drammatici fatti che diedero inizio ad uno dei più terribili conflitti della storia, che ha causato decine di milioni di morti e ha provocato tante sofferenze all'amato popolo polacco; un conflitto che ha visto la tragedia dell'Olocausto e lo sterminio di altre schiere di innocenti".

  "La memoria di questi eventi ci spinga a pregare per le vittime e per coloro che ancora ne portano ferite nel corpo e nel cuore; sia inoltre monito per tutti a non ripetere tali barbarie e ad intensificare gli sforzi per costruire nel nostro tempo, segnato ancora da conflitti e contrapposizioni, una pace duratura, trasmettendo, soprattutto alle nuove generazioni, una cultura e uno stile di vita improntati all'amore, alla solidarietà e alla stima per l'altro".

  "In questa prospettiva" - ha concluso il Santo Padre - "è particolarmente importante l'apporto che le Religioni possono e devono dare nel promuovere il perdono e la riconciliazione contro la violenza, il razzismo, il totalitarismo e l'estremismo che deturpano l'immagine del Creatore nell'uomo, cancellano l'orizzonte di Dio e, di conseguenza, conducono al disprezzo dell'uomo stesso. Il Signore ci aiuti a costruire la pace, partendo dall'amore e dalla comprensione reciproca".
PV-ITALIA/ANGELUS/VITERBO                           VIS 20090907 (480)


IL PAPA INVOCA MATERNA PROTEZIONE MARIA UNITÀ FAMIGLIE


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2009 (VIS). Alle 16:30 il Papa si è recato in visita al Santuario della Madonna della Quercia, dove ha sostato in adorazione del Santissimo Sacramento e ha recitato una preghiera alla Vergine. Erano presenti monache di clausura di alcuni monasteri della Diocesi di Viterbo. 

  Rivolgendosi alle religiose, il Santo Padre ha detto: "A voi affido le mie intenzioni, le intenzioni del Pastore di questa Diocesi e le necessità di quanti vivono in questo terra. A voi affido, in quest'Anno Sacerdotale, soprattutto i sacerdoti, i seminaristi e le vocazioni. Siate con il vostro silenzio orante il loro sostegno ' a distanza' (...) offrendo al Signore il sacrificio della vostra vita per la loro santificazione e per il bene delle anime".

   Il Papa ha invocato la materna protezione di Maria "sul Successore di Pietro e sulla Chiesa affidata alla sue cure; (...) Regina della pace, ottieni il dono della concordia e della pace per i popoli e per l'intera umanità".

  "Mantieni salda l'unità delle nostre famiglie" - ha continuato il Papa - "oggi tanto minacciata da ogni parte, e rendile focolari di serenità e di concordia, dove il dialogo paziente dissipi le difficoltà e i contrasti. Veglia soprattutto su quelle divise e in crisi".

  "Rendi ferme" - ha invocato ancora la Vergine - "e decisa la volontà di quanti il Padrone della messe continua a chiamare come operai nella sua vigna, perché resistendo a ogni lusinga ed insidia mondana, perseverino generosamente nel seguire il cammino intrapreso, e, con il tuo materno soccorso, diventino testimoni di Cristo attratti dal fulgore del suo Amore, sorgente di gioia".

  "Consola chi piange, chi soffre, chi pena per l'umana ingiustizia, sostieni chi vacilla sotto il peso della fatica e guarda al futuro senza speranza; incoraggia chi lavora per costruire un mondo migliore dove trionfi la giustizia e regni la fraternità, dove cessino l'egoismo e l'odio, e la violenza. Ogni forma e manifestazione di violenza sia vinta dalla forza pacificatrice di Cristo!".
PV-ITALIA/PREGHIERA VERGINE/VITERBO                   VIS 20090907 (340)


OMAGGIO OPERA TEOLOGICA E MISTICA SAN BONAVENTURA


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2009 (VIS). Al termine della Visita al Santuario della Vergine della Quercia a Viterbo, il Santo Padre ha raggiunto in elicottero Bagnoregio, città natale di San Bonaventura (1218-1274), discepolo di San Francesco di Assisi, Vescovo e Dottore della Chiesa. All'arrivo alle 17:20, il Papa è stato accolto dal Sindaco, Dottor Francesco Bigotti e, successivamente, in auto, ha raggiunto la Cattedrale di San Nicola dove è stato accolto dai Parroci di Bagnoregio. Dopo aver sostato in adorazione del Santissimo Sacramento e nella venerazione della reliquia di San Bonaventura. Il Papa si è diretto poi verso Piazza Sant'Agostino dove ha salutato le Autorità civili e religiose e ha tenuto un discorso indirizzato ai fedeli presenti.

  "Non è facile sintetizzare l'ampia dottrina filosofica, teologica e mistica lasciataci da San Bonaventura" - ha detto il Papa - "In questo Anno Sacerdotale vorrei invitare specialmente i sacerdoti a mettersi alla scuola di questo grande Dottore della Chiesa per approfondirne l'insegnamento di sapienza radicata in Cristo".

  "Nel ricordo di questo profondo ricercatore ed amante della sapienza, vorrei inoltre esprimere incoraggiamento e stima per il servizio che, nella Comunità ecclesiale, i teologi sono chiamati a rendere a quella fede che cerca l'intelletto, quella fede che è 'amica dell'intelligenza' e che diventa via nuova secondo il progetto di Dio".

  San Bonaventura - ha proseguito il Pontefice - fu "un instancabile 'cercatore' di Dio sin da quando frequentava gli studi a Parigi, e continuò ad esserlo sino alla morte. Nei suoi scritti indica l'itinerario da percorrere" che "coinvolge tutta la persona per arrivare, attraverso Cristo, all'amore trasformante della Trinità".

  "La fede è pertanto perfezionamento delle nostre capacità conoscitive e partecipazione alla conoscenza che Dio ha di se stesso e del mondo, la speranza l'avvertiamo come preparazione alla conoscenza che Dio ha di se stesso e del mondo; la speranza l'avvertiamo come preparazione all'incontro con il Signore che seguirà il pieno compimento di quell'amicizia che fin d'ora ci lega a Lui. E la carità ci introduce nella vita divina, facendoci considerare fratelli tutti gli uomini, secondo la volontà del comune Padre celeste".

  "San Bonaventura fu serafico 'cantore del creato'" - ha detto ancora il Papa - "che, alla sequela di San Francesco, apprese a 'lodare Dio in tutte e per mezzo di tutte le creature (...). Quanto sarebbe utile che anche oggi si riscoprisse la bellezza e il valore del creato alla luce della bontà e della bellezza divina".

  "San Bonaventura fu 'messaggero di speranza'. 'Sperare è volare' dice San Bonaventura. Ma la speranza esige che tutte le nostre membra si facciano movimento e si proiettino verso la vera altezza del nostro essere, verso le promesse di Dio".

  "In verità tutti ci interroghiamo" - ha proseguito il Pontefice - "circa l'avvenire nostro e del mondo e quest'interrogativo ha molto a vedere con la speranza (...). E' indispensabile una 'speranza affidabile', che, dandoci la certezza di giungere ad una meta 'grande', giustifichi 'la fatica del cammino'. Solo questa 'grande speranza-certezza ci assicura che nonostante il fallimento della vita personale e le contraddizioni della storia nel suo insieme, ci custodisce sempre il 'potere indistruttibile dell'Amore".

  "Ci aiuti San Bonaventura a 'dispiegare le ali' della speranza che ci spinge ad essere, come lui, incessanti cercatori di Dio, cantori delle bellezze del creato e testimoni di quell'Amore e di quella Bellezza che 'tutto muove'!".

  Al termine del discorso, il Santo Padre è ritornato in auto al campo sportivo di Bagnoregio, da dove, alle 18:30, è ripartito in elicottero per Castel Gandolfo dove è giunto un'ora più tardi.
PV-ITALIA/CITTADINANZA/BAGNOREGIO                   VIS 20090907 (590)


"LE NAZIONI CAMMINERANNO ALLA SUA LUCE"


CITTA' DEL VATICANO, 5 SET. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre per la LXXXIII Giornata Missionaria Mondiale, che quest'anno si celebra domenica 18 ottobre, sul tema "Le nazioni cammineranno alla sua luce" (Ap 21, 24). Il Messaggio di cui riportiamo alcuni estratti, porta la data del 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli.

  "Scopo della missione della Chiesa infatti è di illuminare con la luce del Vangelo tutti i popoli nel loro cammino storico verso Dio, perché in Lui abbiano la loro piena realizzazione ed il loro compimento. (...) È in questa prospettiva che i discepoli di Cristo sparsi in tutto il mondo operano, si affaticano, gemono sotto il peso delle sofferenze e donano la vita. Riaffermo con forza quanto più volte è stato detto dai miei venerati Predecessori: la Chiesa non agisce per estendere il suo potere o affermare il suo dominio, ma per portare a tutti Cristo, salvezza del mondo. Noi non chiediamo altro che di metterci al servizio dell'umanità, specialmente di quella più sofferente ed emarginata, perché crediamo che l'impegno di annunziare il Vangelo agli uomini del nostro tempo... è senza alcun dubbio un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta l'umanità".

"L'umanità intera, in verità, ha la vocazione radicale di ritornare alla sua sorgente, che è Dio, nel Quale solo troverà il suo compimento finale mediante la restaurazione di tutte le cose in Cristo. (...) L'inizio nuovo è già cominciato con la risurrezione e l'esaltazione di Cristo, che attrae tutte le cose a sé, le rinnova, le rende partecipi dell'eterna gioia di Dio. (...) La missione della Chiesa è quella di 'contagiare' di speranza tutti i popoli. Per questo Cristo chiama, giustifica, santifica e invia i suoi discepoli ad annunciare il Regno di Dio, perché tutte le nazioni diventino Popolo di Dio".

  "La Chiesa universale, senza confini e senza frontiere, si sente responsabile dell'annuncio del Vangelo di fronte a popoli interi. (...) La sua missione e il suo servizio non sono a misura dei bisogni materiali o anche spirituali che si esauriscono nel quadro dell'esistenza temporale, ma di una salvezza trascendente, che si attua nel Regno di Dio. Questo Regno, pur essendo nella sua completezza escatologico e non di questo mondo (cfr Gv 18,36), è anche in questo mondo e nella sua storia  forza di giustizia, di pace, di vera libertà e di rispetto della dignità di ogni uomo. La Chiesa mira a trasformare il mondo con la proclamazione del Vangelo dell'amore (...). È a questa missione e servizio che, anche con questo Messaggio, chiamo a partecipare tutti i membri e le istituzioni della Chiesa".

  "È necessario pertanto rinnovare l'impegno di annunciare il Vangelo, che è fermento di libertà e di progresso, di fraternità, di unità e di pace. Voglio "nuovamente confermare che il mandato d'evangelizzare tutti gli uomini costituisce la missione essenziale della Chiesa", compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della società attuale rendono ancor più urgenti. È in questione la salvezza eterna delle persone, il fine e compimento stesso della storia umana e dell'universo".

  "In questa Giornata dedicata alle missioni, ricordo nella preghiera coloro che della loro vita hanno fatto un'esclusiva consacrazione al lavoro di evangelizzazione. Una menzione particolare è per quelle Chiese locali, e per quei missionari e missionarie che si trovano a testimoniare e diffondere il Regno di Dio in situazioni di persecuzione, con forme di oppressione che vanno dalla discriminazione sociale fino al carcere, alla tortura e alla morte. Non sono pochi quelli che attualmente sono messi a morte a causa del suo 'Nome'".

  "La Chiesa si pone sulla stessa via e subisce la stessa sorte di Cristo, perché non agisce in base ad una logica umana o contando sulle ragioni della forza, ma seguendo la via della Croce e facendosi, in obbedienza filiale al Padre, testimone e compagna di viaggio di questa umanità".

  "Alle Chiese antiche come a quelle di recente fondazione ricordo che sono poste dal Signore come sale della terra e luce del mondo, chiamate a diffondere Cristo, Luce delle genti, fino agli estremi confini della terra. La 'missio ad gentes' deve costituire la priorità dei loro piani pastorali".

  "Alle Pontificie Opere Missionarie va il mio ringraziamento e incoraggiamento per l'indispensabile lavoro che assicurano di animazione, formazione missionaria e aiuto economico alle giovani Chiese".

  "La spinta missionaria è sempre stata segno di vitalità delle nostre Chiese. (...) Chiedo perciò a tutti i cattolici di pregare lo Spirito Santo perché accresca nella Chiesa la passione per la missione di diffondere il Regno di Dio e di sostenere i missionari, le missionarie e le comunità cristiane impegnate in prima linea in questa missione, talvolta in ambienti ostili di persecuzione".

  "Invito, allo stesso tempo, tutti a dare un segno credibile di comunione tra le Chiese, con un aiuto economico, specialmente nella fase di crisi che sta attraversando l'umanità, per mettere le giovani Chiese locali in condizione di illuminare le genti con il Vangelo della carità".
MESS/GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE/...               VIS 20090907 (840)


CALENDARIO CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 5 SET. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre nei mesi di settembre, ottobre e novembre.

SETTEMBRE

Sabato 12: alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, Ordinazione episcopale.

Sabato 26 - Lunedì 28: Viaggio Apostolico nella Repubblica Ceca.

OTTOBRE

Domenica 4: XXVII Domenica "per annum": alle ore 9:30, nella Basilica Vaticana: Apertura della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

Sabato 10: alle ore 18:00, nell'Aula Paolo VI, Preghiera del Rosario con gli Universitari degli Atenei Romani.

Domenica 11: XXVIII Domenica "per annum", alle ore 10:00, in Piazza San Pietro, Canonizzazione dei Beati Zygmunt Szczesny Felinski; Francisco Coll y Guitart; Josef Damian de Veuster; Rafael Arnáiz Barón; Marie de la Croix (Jeanne) Jugan.

Domenica 25: XXX Domenica "per annum", alle ore 9:30, nella Basilica Vaticana, conclusione della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

NOVEMBRE

Giovedì 5: alle ore 11:30, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, Santa Messa in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell'anno.

Domenica 8: XXXII Domenica "per annum", Visita Pastorale a Brescia.
OCL/CALENDARIO:SETTEMBRE-NOVEMBRE               VIS 20090907 (190)

VESCOVI DEL BRASILE: SOCIETÀ ANELA SPIRITUALITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 7 SET. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto un gruppo di Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Settore Occidentale 1 e 2), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Il Papa ha subito rievocato la sua visita in Brasile, nel 2007, in occasione dell'apertura della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e del Caribe, ad Aparecida, dove poté sperimentare "l'affettuosità del popolo brasiliano per il Successore di Pietro".

  Successivamente nel citare le sfide e le preoccupazioni che i Vescovi hanno descritto nei loro rapporti, Benedetto XVI ha  affermato che "sono impressionanti le distanze che con i vostri sacerdoti e con gli altri responsabili della missione dovete percorrere per servire i vostri rispettivi fedeli, molti dei quali devono affrontare problemi propri di una urbanizzazione relativamente recente dove lo Stato non sempre riesce ad essere strumento di promozione, di giustizia e del bene comune".

  Il Santo Padre ha esortato i Presuli a non scoraggiarsi e a ricordare che "l'annuncio del Vangelo e l'adesione ai valori cristiani (...) non sono solo un elemento utile, sono indispensabili per la costruzione di una buona società e di un autentico sviluppo umano integrale".

  Riferendosi poi alla scarsezza di sacerdoti in Brasile, dove "la messe è molta", il Papa ha ricordato ai Vescovi che parte della sollecitudine pastorale del loro ministero è la "generazione di nuovi pastori" perché "anche se Dio è l'unico capace di seminare nel cuore dell'uomo la chiamata al servizio pastorale del suo popolo, tutti i membri della Chiesa devono interrogarsi sull'urgenza di tale causa e sull'impegno personale con il quale la sentono e la vivono".

  Benedetto XVI ha detto ai Vescovi che nella società attuale dove "tante persone sembra che vivano tutto in un minuto, altri si abbandonano al tedio e all'inerzia o a violenze di tutti i tipi" ma, in realtà "queste vite disperate sono alla ricerca di una speranza come dimostra la diffusa e a volte confusa esigenza di spiritualità e la rinnovata ricerca di punti di riferimento per riprendere il cammino della vita".

  Nei decenni successivi al Concilio Vaticano II, ha detto ancora il Papa, "si cadde in una auto-secolarizzazione di molte comunità cristiane. (...) Attualmente esiste una nuova generazione già nata in questo ambiente ecclesiale secolarizzato che, invece di mostrare apertura e consenso, vede nella società un fossato di differenze e contrapposizioni al Magistero della Chiesa, soprattutto in campo etico, ogni volta sempre più profondo. In questo deserto di Dio, la nuova generazione sente una grande sete di trascendenza".

  I giovani di oggi "hanno bisogno" - ha ribadito il Pontefice - "di incontrare educatori che siano veri uomini di Dio, sacerdoti totalmente dediti alla formazione che diano testimonianza del dono di sé alla Chiesa, attraverso il celibato e la vita sobria, secondo il modello di Cristo Buon Pastore. I giovani apprenderanno così ad essere sensibili all'incontro con il Signore, con la partecipazione quotidiana all'Eucaristia, amando il silenzio e la preghiera, procurando in primo luogo la gloria di Dio e la salvezza delle anime".

  Benedetto XVI ha concluso il suo discorso esortando i Vescovi a sviluppare le riflessioni sul tema della formazione dei seminaristi e dei presbiteri "in fedeltà alle norme universali della Chiesa" oggetto dell'Assemblea Plenaria dell'aprile scorso.
AL/.../BRASILE                                           VIS 20090907 (540)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 7 SET. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

- Il Vescovo Leonardo Ulrich Steiner, O.F.M., Prelato di São Félix (Brasile), in Visita "ad Limina Apostolorum".

  Sabato 5 settembre, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Ovest 1-2), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Neri José Tondello, di Juína.

    - Il Vescovo Antônio Emídio Vilar, S.D.B., di São Luis de Cáceres.

    - Il Vescovo Gentil Delázari, di Sinop.

     - Il Vescovo Vital Chitolina, S.C.I., Prelato di Paranatinga.
AL/.../...                                    VIS 20090907 (110)

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