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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 26 ottobre 2009

ULTIMA CONGREGAZIONE GENERALE, FATTO UN BUON LAVORO


CITTA' DEL VATICANO, 24 OTT. 2009 (VIS). Nel corso della ventesima ed ultima Congregazione Generale che si è tenuta questa mattina nell'Aula del Sinodo, il Relatore Generale, Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Arcivescovo di Cape  Coast (Ghana), ha letto la lista finale delle proposte cominciate nella sessione di ieri sera, e di seguito si è tenuta la votazione con la formula "placet o non placet". Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Théodore-Adrien Sarr, Arcivescovo di Dakar (Senegal).

  Alle 13:00, il Santo Padre ha invitato a pranzo i partecipanti dell'Assemblea Sinodale, nell'Aula Paolo VI, in Vaticano.

  Il Cardinale Sarr ha ringraziato il Papa per la "la sua attenzione, stima, e paterna sollecitudine espresse all'Africa, alle sue popolazioni, alle Chiesa di questo Continente ed a tutti i suoi membri", dall'inizio del Sinodo.

  Al termine del pranzo, Papa Benedetto ha espresso il suo apprezzamento per lo svolgimento del Sinodo, il cui tema - Riconciliazione, giustizia e pace - "di per sé" - ha commentato  - "era una sfida - certamente - "non facile".

  "Il tema "Riconciliazione, giustizia e pace" implica certamente una forte dimensione politica" - ha affermato il Papa - "anche se è evidente che riconciliazione, giustizia e pace non sono possibili senza una profonda purificazione del cuore, senza un rinnovamento del pensiero, una metanoia, senza una novità che deve risultare proprio dall'incontro con Dio".

  "Ma anche se questa dimensione spirituale è profonda e fondamentale, pure la dimensione politica è molto reale, perché senza realizzazioni politiche, queste novità dello Spirito comunemente non si realizzano".

  "Perciò la tentazione poteva essere di politicizzare il tema, di parlare meno da pastori e più da politici, con una competenza, così, che non è la nostra".

  "L'altro pericolo è stato - proprio per fuggire da questa tentazione "ha sottolineato il Papa - "quello di ritirarsi in un mondo puramente spirituale, in un mondo astratto e bello, ma non realistico. Il discorso di un pastore, invece, deve essere realistico, deve toccare la realtà, ma nella prospettiva di Dio e della sua Parola".

  Il Santo Padre ha sottolineato che: "Questa mediazione comporta, da una parte essere realmente legati alla realtà, attenti a parlare di quanto c'è, e dall'altra non cadere in soluzioni tecnicamente politiche; ciò vuol dire indicare una parola concreta, ma spirituale. Era questo il grande problema del Sinodo e mi sembra che, grazie a Dio, siamo riusciti a risolverlo, e per me questo è anche motivo di gratitudine perché facilita molto l'elaborazione del documento post-sinodale".

 "Questa era la grande sfida e mi sembra, grazie a Dio" - ha concluso il Papa - siamo riusciti a risolverlo, e  anche per ciò è motivo di gratitudine, perché facilita molto l'elaborazione del documento post-sinodale"

  Al termine del discorso il Papa ha comunicato la sua decisione di nominare il Cardinale Turkson nuovo Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Successore del Cardinale Renato Martino.
SE/ULTIMA CONGREGAZIONE/...                       VIS 20091026 (480)


IL SINODO PRESENTA 57 PROPOSTE AL SANTO PADRE

CITTÁ DEL VATICANO, 24 OTT 2009 (VIS).- Le sessioni di lavoro della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi si sono concluse questo sabato con l'approvazione di 57 proposte che hanno presentato i padri sinodali a Benedetto XVI.

  Per desiderio del Papa, è stata pubblicata una versione provvisoria, ufficiosa, della segreteria generale del Sinodo dei Vescovi. Questa è la terza volta che Benedetto XVI permette che si conoscano le proposte, con le quali si sono chiuse le assemblee sinodali. Normalmente si consegnano al Papa affinché ne faccia uso, se lo ritiene conveniente, al momento di preparare l'Esortazione Apostolica, il documento con il quale ufficialmente si chiude un Sinodo.

  La prima proposta mira ad una maggiore comunione ecclesiale a tutti i livelli, promuovendo la cooperazione all'interno della Chiesa. I Padri vogliono ravvivare le strutture di comunione ecclesiale esistenti promuovendone allo stesso tempo altre, per esempio fondando consigli continentali per il clero, i laici e le donne cattoliche.

  I prelati lanciano poi un appello "a tutti coloro che sono in guerra in Africa e fanno molto soffrire il loro popolo" perchè "cessino le ostilità e si riconcilino". Invitano allo stesso tempo la comunità internazionale "a combattere i tentativi di destabilizzazione del continente africano".

  Nella proposta numero 20, i padri sinodali affermano che è "inaccettabile" l'articolo 14 del Protocollo di Maputo che parla di proteggere "i diritti riproduttivi delle donne, autorizzando l'aborto terapeutico nei casi di violenza sessuale, stupro, incesto o quando la gravidanza comprometta la salute mentale e fisica della donna o la vita della donna o del feto" perchè "è in contraddizione con i diritti umani e con il diritto alla vita" e "banalizza la gravità del crimine dell'aborto, svalutando il valore della maternità".

  Per quanto riguarda l'ambiente, un altro tema toccato frequentemente durante il Sinodo, si afferma che in questi momenti assistiamo ad "un deterioramento irresponsabile ed una distruzione insensata della terra, nostra madre", a causa della connivenza tra i capi politici locali corrotti e le multinazionali in operazioni che "avvelenano l'ambiente, distruggono la flora e la fauna e (...) causano una desertificazione senza precedenti di larghe zone di terra coltivabili".

  Inoltre i vescovi manifestano la loro preoccupazione per la situazione dei 15 milioni di emigranti africani "che cercano una patria e un luogo di pace" e affermano che "le politiche e le leggi migratorie restrittive del mondo contro gli africani violino sempre più il principio della destinazione universale dei beni creati e gli insegnamenti della Chiesa sui diritti umani, sulla libertà di movimento e sui diritti dei lavoratori migranti".

  In un'altra delle proposte, i padri sinodali esortano a difendere e a proteggere la famiglia e la vita umana, "segnata dalla banalizzazione dell'aborto, dal disprezzo della maternità, dalle distorsioni della nozione di matrimonio, dalla ideologia del divorzio e da una nuova etica relativista".

  Con riferimento alla donna in Africa, i prelati "condannano tutti gli atti di violenza contro le donne, i maltrattamenti delle mogli, la privazione dell'eredità alle figlie, l'oppressione delle vedove in nome della tradizione, i matrimoni forzati, la mutilazione genitale alle donne, il traffico delle donne e tanti altri abusi come la schiavitù sessuale ed il turismo sessuale. Sono ugualmente condannati tutti gli altri atti disumani ed ingiusti contro le donne".

  In un'altra proposta riguardante l'AIDS, ricordano che "è una pandemia, che insieme alla malaria e alla tubercolosi sta decimando la popolazione africana e danneggiando fortemente la sua vita economica e sociale". I malati di AIDS in Africa "sono vittime di ingiustizia poichè non ricevono la stessa qualità di trattamento di altri paesi". Per questo motivo, si chiede che "si assicurino loro le stesse cure che si forniscono in Europa", e allo stesso tempo chiedono che si aiutino le coppie contagiate "perchè prendano le misure giuste, con piena responsabilità per il benessere reciproco, l'unione e la famiglia".

  "Questo Sinodo -si legge in un'altra proposta- invoca l'abolizione totale e universale della pena di morte".

  In ultimo, i padri sinodali pongono l'accento sulla "preparazione professionale e la formazione etica dei giornalisti per promuovere una cultura di dialogo che eviti divisione, sensazionalismo, informazione scorretta e offensiva banalizzazione della sofferenza umana, che possono pregiudicare l'armonia e la pace di società e comunità".
SE/ELENCO FINALE PROPOSTE/...            VIS 20091026 (700)

CHIESA IN AFRICA: ALZATI!


CITTÀ DEL VATICANO, 25 OTT 2009 (VIS).- Alle 10 di oggi, il Papa ha presieduto nella basilica vaticana la concelebrazione eucaristica con i padri sinodali, in occasione della chiusura della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

Nella omelia, Benedetto XVI ha spiegato, commentando le letture di domenica, che "il disegno di Dio non cambia". "Attraverso i secoli e i rivolgimenti della storia, Egli punta sempre alla stessa meta: il Regno della libertà e della pace per tutti. E ciò implica la sua predilezione per quanti di libertà e di pace sono privi, per quanti sono violati nella propria dignità di persone umane. Pensiamo in particolare ai fratelli e alle sorelle che in Africa soffrono povertà, malattie, ingiustizie, guerre e violenze, migrazioni forzate".

  "La Chiesa che è in Africa, attraverso i suoi Pastori, venuti da tutti i Paesi del Continente, dal Madagascar e dalle altre isole, ha accolto il messaggio di speranza e la luce per camminare sulla via che conduce al Regno di Dio. (...) La fede in Gesù Cristo - quando è bene intesa e praticata - guida gli uomini e i popoli alla libertà nella verità, o, per usare le tre parole del tema sinodale, alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace".
 
  Dopo aver posto in rilievo che la Chiesa nel mondo è la "comunità di persone riconciliate, operatrici di giustizia e di pace", il Santo Padre ha sottolineato che "perciò il Sinodo ha ribadito con forza - e lo ha manifestato - che la Chiesa è Famiglia di Dio, nella quale non possono sussistere divisioni su base etnica, linguistica o culturale. (...) La Chiesa riconciliata è potente lievito di riconciliazione nei singoli Paesi e in tutto il Continente africano".
 
  Il Papa ha segnalato che la Chiesa trasmette "il messaggio di salvezza coniugando sempre l'evangelizzazione e la promozione umana". In questo contesto ha ricordato che la riflessione offerta da Paolo VI nella sua "storica Enciclica "Populorum progressio", "i missionari l'hanno realizzata e continuano a realizzarla sul campo, promuovendo uno sviluppo rispettoso delle culture locali e dell'ambiente, secondo una logica che ora, dopo più di 40 anni, appare l'unica in grado di far uscire i popoli africani dalla schiavitù della fame e delle malattie".
 
  "Questo significa -ha continuato- trasmettere l'annuncio di speranza secondo una "forma sacerdotale", cioè vivendo in prima persona il Vangelo, cercando di tradurlo in progetti e realizzazioni coerenti con il principio dinamico fondamentale, che è l'amore".
 
  Benedetto XVI ha incoraggiato la Chiesa in Africa ad alzarsi. "Intraprendi il cammino di una nuova evangelizzazione con il coraggio che proviene dallo Spirito Santo. L'urgente azione evangelizzatrice, di cui molto si è parlato in questi giorni, comporta anche un appello pressante alla riconciliazione, condizione indispensabile per instaurare in Africa rapporti di giustizia tra gli uomini e per costruire una pace equa e duratura nel rispetto di ogni individuo e di ogni popolo; una pace che ha bisogno e si apre all'apporto di tutte le persone di buona volontà al di là delle rispettive appartenenze religiose, etniche, linguistiche, culturali e sociali".
 
  "Coraggio, alzati, Continente africano!", ha esclamato di nuovo il Papa. "Accogli con rinnovato entusiasmo l'annuncio del Vangelo perché il volto di Cristo possa illuminare con il suo splendore la molteplicità delle culture e dei linguaggi delle tue popolazioni. Mentre offre il pane della Parola e dell'Eucaristia, la Chiesa si impegna anche ad operare, con ogni mezzo disponibile, perché a nessun africano manchi il pane quotidiano. Per questo, insieme all'opera di primaria urgenza dell'evangelizzazione, i cristiani sono attivi negli interventi di promozione umana".

    Il Santo Padre ha terminato chiedendo ai pastori della Chiesa in Africa che, ritornando alle loro comunità, trasmettano a tutti "l'appello risuonato sovente in questo Sinodo alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace".
HML/CHIUSURA SINODO AFRICA/...                                      VIS 20091026 (630)


ANGELUS: RICORDO DEL SINODO ED ELOGIO DON GNOCCHI


CITTA' DEL VATICANO, 25 OTT. 2009 (VIS).  Al termine della Santa Messa celebrata questa mattina nella Basilica Vaticana a conclusione della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, il Santo Padre Benedetto XVI lasciato il sagrato della Basilica, ed ha guidato la recita dell'Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro. "Tre settimane di preghiera e di ascolto reciproco, per discernere ciò che lo Spirito Santo dice oggi alla Chiesa che vive nel Continente africano, ma al tempo stesso alla Chiesa universale".

  Il Santo Padre ha rievocato la gioia dell'Assemblea Sinodale "per il dinamismo delle comunità cristiane, che continuano a crescere in quantità e qualità" e "per lo slancio missionario che ha trovato terreno fertile in numerose diocesi e che si esprime nell'invio di missionari in altri Paesi africani e in diversi Continenti".

 "Particolare rilievo è stato dato" dal Sinodo - "alla famiglia, che anche in Africa costituisce la cellula primaria della società, ma che oggi viene minacciata da correnti ideologiche provenienti anche dall'esterno. Che dire" - ha aggiunto il Papa - "dei giovani esposti a questo tipo di pressione, influenzati da modelli di pensiero e di comportamento che contrastano con i valori umani e cristiani dei popoli africani? Naturalmente sono emersi in Assemblea i problemi attuali dell'Africa e il suo grande bisogno di riconciliazione, di giustizia e di pace. Proprio a questo la Chiesa risponde riproponendo, con rinnovato slancio, l'annuncio del Vangelo e l'azione di promozione umana. Animata dalla Parola di Dio e dall'Eucaristia, essa si sforza di far sì che nessuno sia privo del necessario per vivere e che tutti possano condurre un'esistenza degna dell'essere umano".

  "Oggi desidero rivolgermi" - ha detto ancora il Papa - "a tutte le popolazioni africane, in particolare a quanti condividono la fede cristiana (...)  Vi incoraggio con le parole del Signore Gesù: siate sale e luce nell'amata terra africana!".

  "Desidero ora ricordare" - ha detto infine il Papa - "che per il prossimo anno è prevista un'Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi. In occasione della mia Visita a Cipro, avrò il piacere di consegnare l''Instrumentum laboris' di tale assise".  

  Dopo l'Angelus, il Santo Padre ha ricordato che oggi a  Milano "è stata celebrata la liturgia di beatificazione del sacerdote Don Carlo Gnocchi" e "valido educatore di ragazzi e giovani". Nella seconda guerra mondiale divenne cappellano degli Alpini, con i quali fece la tragica ritirata di Russia, scampando alla morte per miracolo".
 
  "Fu allora" - ha spiegato il Papa - "che progettò di dedicarsi interamente ad un'opera di carità. Così, nella Milano in ricostruzione, Don Gnocchi lavorò per 'restaurare la persona umana' raccogliendo i ragazzi orfani e mutilati e offrendo loro assistenza e formazione. Diede tutto se stesso fino alla fine, e morendo donò le cornee a due ragazzi ciechi".

 "La sua opera ha continuato a svilupparsi ed oggi la Fondazione Don Gnocchi è all'avanguardia nella cura di persone di ogni età che necessitano di terapie riabilitative. Mentre saluto il Cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano (...) e mi rallegro con l'intera Chiesa ambrosiana, faccio mio il motto di questa beatificazione: 'Accanto alla vita, sempre'.
NF/SINODO:DON GNOCCHI/...                                       VIS 20091026 (520)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, finora Arcivescovo di Cape Coast (Ghana)
NA/.../TURKSON                                             VIS 20091026 (40)

CENTENARIO DI FONDAZIONE ISTITUTO BIBLICO


CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza, i Membri del Pontificio Istituto Biblico, in occasione de centenario di fondazione, Istituto voluto Da Papa Pio X al fine di costituire nella città di Roma un centro di studi specializzati sulla Sacra Scrittura e le discipline connesse.

  "Saluto con deferenza" - ha detto il Papa - il Cardinale Zenon Grocholewski, a cui va il mio ringraziamento per le cortesi parole che mi ha voluto rivolgere a nome vostro. Saluto parimenti il Preposito Generale, Padre Adolfo Nicolás Pachón, e colgo volentieri l'opportunità che mi è data per manifestare sincera gratitudine alla Compagnia di Gesù, la quale, non senza notevole sforzo, dispiega investimenti finanziari e risorse umane nella gestione della Facoltà dell'Oriente antico, della Facoltà biblica qui a Roma e della sede dell'Istituto a Gerusalemme. Saluto il Rettore e i docenti, che hanno consacrato la vita allo studio e alla ricerca in costante ascolto della parola di Dio".

  "Cari amici, la ricorrenza del centenario costituisce un traguardo e al tempo stesso un punto di partenza. Arricchiti dell'esperienza del passato, proseguite il vostro cammino con rinnovato impegno, consapevoli del servizio alla Chiesa che vi è richiesto, quello cioè di avvicinare la Bibbia alla vita del Popolo di Dio, perché sappia affrontare in maniera adeguata le inedite sfide che i tempi moderni pongono alla nuova evangelizzazione. Comune auspicio è che la Sacra Scrittura diventi in questo mondo secolarizzato non solo l'anima della teologia, bensì pure la fonte della spiritualità e del vigore della fede di tutti i credenti in Cristo".

  "Il Pontificio Istituto Biblico continui, pertanto, a crescere come centro ecclesiale di studio di alta qualità nell'ambito della ricerca biblica, avvalendosi delle metodologie critiche moderne e in collaborazione con gli specialisti in dogmatica e in altre aree teologiche; assicuri un'accurata formazione ai futuri professori di Sacra Scrittura perché, avvalendosi delle lingue bibliche e delle diverse metodologie esegetiche, possano accedere direttamente ai testi biblici".

  "La già citata Costituzione dogmatica Dei Verbum" - ha ricordato Papa Benedetto - "a tale riguardo, ha sottolineato la legittimità e la necessità del metodo storico-critico, riconducendolo a tre elementi essenziali: l'attenzione ai generi letterari; lo studio del contesto storico; l'esame di ciò che si usa chiamare Sitz im Leben. (situazione vitale)", aggiungendo che "Il testo conciliare aggiunge un'ulteriore indicazione metodologica. Essendo la Scrittura una cosa sola a partire dall'unico popolo di Dio, che ne è stato il portatore attraverso la storia, conseguentemente leggere la Scrittura come un'unità significa leggerla a partire dalla Chiesa come dal suo luogo vitale e ritenere la fede della Chiesa come la vera chiave d'interpretazione".

  "Se l'esegesi vuole essere anche teologia" - ha concluso il Pontefice - "deve riconoscere che la fede della Chiesa è quella forma di "sim-patia" senza la quale la Bibbia resta un libro sigillato: la Tradizione non chiude l'accesso alla Scrittura, ma piuttosto lo apre; d'altro canto, spetta alla Chiesa, nei suoi organismi istituzionali, la parola decisiva nell'interpretazione della Scrittura. È alla Chiesa, infatti, che è affidato l'ufficio di interpretare autenticamente la parola di Dio scritta e trasmessa, esercitando la sua autorità nel nome di Gesù Cristo (cfr Dei Verbum, 10)

Cari fratelli, mentre ringrazio per la vostra gradita visita, vi incoraggio a proseguire il vostro servizio ecclesiale, in costante adesione al magistero della Chiesa ed assicurando a ciascuno di voi il sostegno della preghiera, di cuore imparto a tutti, quale pegno dei divini favori, la Benedizione Apostolica.
AC/CENTENARIO BIBLICUM/                                   VIS 20091026 (580)


INCONTRO COMMISSIONE ECCLESIA DEI FRATERNITÁ SAN PIO X


CITTÁ DEL VATICANO, 26 OTT 2009 (VIS).- L'Ufficio Stampa della Santa Sede ha reso pubblico all'ultima ora della mattina il seguente comunicato:

  "Lunedì 26 ottobre 2009 si è tenuto nel Palazzo del Sant'Uffizio, sede della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, il primo incontro della Commissione di studio, formata da esperti della medesima Commissione e della Fraternità Sacerdotale S. Pio X, allo scopo di esaminare le difficoltà dottrinali che ancora sussistono tra la Fraternità e la Sede Apostolica.

  In un clima cordiale, rispettoso e costruttivo si sono evidenziate le maggiori questioni di carattere dottrinale che saranno trattate e discusse nel corso dei colloqui che proseguiranno nei prossimi mesi probabilmente a scadenza bimensile. In particolare si esamineranno le questioni relative al concetto di Tradizione, al Messale di Paolo VI, all'interpretazione del Concilio Vaticano II in continuità con la Tradizione dottrinale cattolica, ai temi dell'unità della Chiesa e dei principi cattolici dell'ecumenismo, del rapporto tra il Cristianesimo e le religioni non cristiane e della libertà religiosa. Nel corso dell'incontro si è anche precisato il metodo e l'organizzazione del lavoro".
OP/INCONTRO SANTA SEDE:SAN PIO X/...                           VIS 20091026 (200)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

  - Il Cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, Arcivescovo di Santo Domingo (Repubblica Dominicana).

  - Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna).

  - Il Cardinale Severino Poletto, Arcivescovo di Torino (Italia).
AL/.../...                                                   VIS 20091026 (100)

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