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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 3 novembre 2009

SVILUPPO AUTENTICO ESIGE DIMENSIONE SPIRITUALE

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina il nuovo Ambasciatore di Bulgaria, Signor Nikola Ivanov Kaludov, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  All'inizio del suo discorso, il Papa ha fatto riferimento all'importanza "che nel processo della costruzione europea ogni popolo non faccia il sacrificio della propria identità culturale, ma trovi al contrario i mezzi per portare buoni frutti che arricchiranno l'insieme comunitario. (...) La Bulgaria ha così un ruolo importante da ricoprire nella costruzione delle relazioni da rappacificare fra i paesi da cui è circondata, come pure nella difesa e promozione dei diritti dell'uomo".

  Riguardo alla preoccupazione per il bene comune dei popoli espressa dal diplomatico, Benedetto XVI ha affermato che "tale preoccupazione non può limitarsi alle frontiere del Continente, è anche necessario essere attenti a creare le condizioni di una riuscita globalizzazione".

  Nel ricordare l'ultima Enciclica 'Caritas in veritate', il Santo Padre ha affermato che: "è essenziale che lo sviluppo legittimamente ricercato non riguardi il solo ambito economico, ma tenga conto dell'integralità della persona umana. La misura dell'uomo non risiede in ciò che possiede, ma nello sviluppo personale secondo tutte le potenzialità che la sua natura incornicia. Questo principio trova la sua ragione ultima nell'amore creatore di Dio, che rivela pienamente la Parola divina. In questo senso perché lo sviluppo dell'uomo e la società possa essere autentica, deve necessariamente comportare una dimensione spirituale".

  Benedetto XVI ha sottolineato che "la cultura cristiana che si diffonde profondamente nel vostro popolo, non è unicamente un tesoro del passato da conservare, ma anche il pegno di un avvenire veramente promettente in ciò che protegge l'uomo dalle tentazioni che minacciano sempre di far loro dimenticare la propria grandezza, l'unità del genere umano e le esigenze della solidarietà che essa comporta".

  Il Papa ha segnalato che affinché il dialogo con le numerose comunità religiose presenti in Bulgaria "sia sincero e costruttivo, esso richiede una conoscenza ed una stima reciproca che i poteri pubblici possono grandemente favorire con le considerazioni che essi stessi portano alle diverse famiglie spirituali. Da parte sua, la comunità cattolica esprime l'auspicio di essere generosamente aperta a tutti e di lavorare con tutti; essa lo dimostra concretamente attraverso le proprie opere sociali di cui non vuole riservare il beneficio ai soli suoi membri".
CD/CREDENZIALI/BULGARIA:KALUDOV                   VIS 20091103 (550)


CHIARIFICHE CELIBATO ANGLICANI ENTRANO CHIESA CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2009 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha reso pubblica la seguente dichiarazione riguardo alle speculazioni sulla questione del celibato nell'annunciata Costituzione Apostolica relativa agli ordinariati personali per gli Anglicani che entrano in piena comunione con la Chiesa cattolica.

  "Vi sono state diffuse speculazioni, fondate su osservazioni che si suppone ben informate da parte del corrispondente italiano Andrea Tornielli, che il rinvio della pubblicazione della Costituzione Apostolica relativa agli Ordinariati personali per gli Anglicani che entrano nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, annunciata il 20 ottobre 2009, dal Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è stato dovuto a più che motivi 'tecnici'. Secondo questa ipotesi, vi è un grave problema sostanziale alla base del ritardo, vale a dire, il disaccordo se il celibato sarà la norma per il futuro clero interessato dalle disposizioni.

  "Il Cardinale Levada ha dato i seguenti commenti su questa speculazione: 'Se mi fosse stato chiesto sarei stato felice di chiarire ogni dubbio circa il mio intervento durante la conferenza stampa. Non vi è alcun fondamento a tali speculazioni. Nessuno in Vaticano mi ha mai menzionato tale questione. Il ritardo è puramente tecnico, nel senso di garantire la coerenza nel linguaggio canonico e i riferimenti. I problemi di traduzione sono secondari; la decisione di ritardare la pubblicazione al fine di attendere il testo latino 'ufficiale' da pubblicare nell''Acta Apostolicae Sedis' è stata fatta qualche tempo fa".

  "Le bozze preparate dal gruppo di lavoro, e presentate per lo studio e l'approvazione attraverso la consueta procedura seguita dalla Congregazione, contengono tutte la seguente dichiarazione, attualmente consultabile  nell'articolo VI della Costituzione:

  "§ 1 Coloro che hanno servito come diaconi, preti o vescovi anglicani, e che soddisfano i requisiti stabiliti dal diritto canonico e non sono impediti da irregolarità o altri i impedimenti, possono essere accettati dall'Ordinario come candidati agli ordini sacri nella Chiesa cattolica. Nel caso di ministri sposati, le norme stabilite nella Lettera Enciclica di Papa Paolo VI 'Sacerdotalis coelibatus', n. 42 (1) e nella comunicazione "Nel mese di giugno", devono essere osservate. Ministri non sposati devono sottoporsi alla norma del celibato ecclesiastico del can. 277, § 1 C.I.C.".

  "§ 2. L'Ordinario, nel pieno rispetto della disciplina del clero celibatario nella Chiesa Latina, come una regola (pro regula) ammetterà solo uomini celibi all'ordine del presbitero. Egli può anche presentare una petizione al Romano Pontefice, come deroga dal can. 277, § 1, per l'ammissione di uomini sposati all'ordine del presbiterato, caso per caso, in base a criteri oggettivi approvati dalla Santa Sede".

  "Questo articolo è da intendersi come coerente con la corrente prassi della Chiesa, in cui ex ministri anglicani sposati possono essere ammessi al ministero sacerdotale nella Chiesa cattolica secondo un criterio di caso per caso. Per quanto riguarda i futuri seminaristi, si è ritenuto puramente speculativo se ci possano essere alcuni casi in cui una dispensa dalla regola del celibato possa essere domandata. Per questo motivo, criteri oggettivi circa qualunque possibilità di questo tipo (per esempio seminaristi già sposati in preparazione) devono essere sviluppati congiuntamente dall'Ordinariato personale e la Conferenza Episcopale, e presentato per l'approvazione della Santa Sede".

  "Il Cardinale Levada ha detto in anticipazione che il lavoro tecnico sulla 'Costituzione' e sulle 'Norme' sarà completato entro la fine della prima settimana di novembre".
OP/CELIBATO ANGLICANI/LOMBARDI:LEVADA               VIS 20091103 (560)



UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- Sua Altezza Reale il Principe di Hohenzollern, con i Familiari (15).
AP/.../....                                    VIS 20091103 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 OTT. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare dell'Arcidiocesi di San Juan de Puerto Rico (Porto Rico), presentata dal Vescovo Héctor Manuel Rivera Pérez, per raggiunti limiti d'età.
RE/.../RIVERA PÉREZ                            VIS 20091103 (150)

SANTITÀ MIGLIOR SERVIZIO AI FRATELLI

CITTA' DEL VATICANO, 1 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato oggi, guidando la recita dell'Angelus nella Solennità di Tutti i Santi, che "L'odierna domenica (...) invita la Chiesa pellegrina sulla terra a pregustare la festa senza fine della Comunità celeste, e a ravvivare la speranza nella vita eterna".

  Il Santo Padre, rivolgendosi ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, ha ricordato che: "Ricorrono quest'anno 14 secoli da quando il 'Pantheon' - uno dei più antichi e celebri monumenti romani - fu destinato al culto cristiano e intitolato alla Vergine Maria e a tutti i Martiri: "Sancta Maria ad Martyres". (...) Successivamente, la celebrazione di tutti i martiri è stata estesa a tutti i santi".

  "In questo Anno Sacerdotale" - ha proseguito il Pontefice - "mi piace ricordare con speciale venerazione i santi sacerdoti, sia quelli che la Chiesa ha canonizzato, proponendoli come esempio di virtù spirituali e pastorali; sia quelli - ben più numerosi - che sono noti al Signore".

  Nel riferirsi alla Commemorazione di tutti i fedeli defunti, il Papa ha invitato a "vivere questa ricorrenza secondo l'autentico spirito cristiano, cioè nella luce che proviene dal Mistero pasquale. Cristo è morto e risorto e ci ha aperto il passaggio alla casa del Padre, il Regno della vita e della pace".

  "Mentre dunque facciamo visita ai cimiteri, ricordiamoci che lì, nelle tombe, riposano solo le spoglie mortali dei nostri cari in attesa della risurrezione finale. Le loro anime - come dice la Scrittura - già 'sono nelle mani di Dio' (Sap 3,1). Pertanto, il modo più proprio ed efficace di onorarli è pregare per loro, offrendo atti di fede, di speranza e di carità".

  "Cari amici" - ha detto ancora il Papa - "quanto è bella e consolante la comunione dei santi! E' una realtà che infonde una dimensione diversa a tutta la nostra vita. Non siamo mai soli! Facciamo parte di una 'compagnia' spirituale in cui regna una profonda solidarietà: il bene di ciascuno va a vantaggio di tutti e, viceversa, la felicità comune si irradia sui singoli. E' un mistero che, in qualche misura, possiamo già sperimentare in questo mondo, nella famiglia, nell'amicizia, specialmente nella comunità spirituale della Chiesa".

  Al termine della recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che 31 ottobre 1999, esattamente dieci anni fa, la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa cattolica, ad Augsburg, firmarono la 'Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione'. (...) Giovanni Paolo II la definì 'una pietra miliare sulla non facile strada della ricomposizione della piena unità tra i cristiani'.

  Al Documento aderì poi, nel 2006, anche il Consiglio Metodista Mondiale. Quel documento attestò un consenso tra luterani e cattolici su verità fondamentali della dottrina della giustificazione, verità che ci conducono al cuore stesso del Vangelo e a questioni essenziali della nostra vita. Da Dio siamo accolti e redenti; la nostra esistenza si iscrive nell'orizzonte della grazia, è guidata da un Dio misericordioso, che perdona il nostro peccato e ci chiama ad una nuova vita nella sequela del suo Figlio; viviamo della grazia di Dio e siamo chiamati a rispondere al suo dono; tutto questo ci libera dalla paura e ci infonde speranza e coraggio in un mondo pieno di incertezza, inquietudine, sofferenza".

  "Spero di cuore" - ha detto il Papa - "che questa importante ricorrenza contribuisca a far progredire il cammino verso l'unità piena e visibile di tutti i discepoli di Cristo".

    Infine il Santo Padre ha salutato nelle diverse lingue i pellegrini invitandoli senza complessi né mediocrità" a "seguire con gioia le orme di Cristo, rendendosi conformi alla sua immagine ed essendo obbedienti in tutto alla volontà del Padre. Non abbiate paura ad essere santi. E' il migliore servizio che potete prestate ai vostri fratelli"
ANG/SANTI:DEFUNTI:GIUSTIFICAZIONE/...                VIS 20091103 (620)


PREGHIERA PER I DEFUNTI NELLE GROTTE VATICANE

CITTA' DEL VATICANO, 2 NOV. 2009 (VIS). Come di consueto, alle 18:00 di oggi, Commemorazione di tutti i fedeli defunti, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato nelle Grotte della Basilica Vaticana per un momento di preghiera in privato, in suffragio dei Sommi Pontefici ivi sepolti e di tutti i defunti.
.../PREGHIERA DEFUNTI/...                             VIS 20091103 (60)

PASTORALE DEI MIGRANTI NELL'ERA GLOBALIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 3 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del VI Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e i Rifugiati sul tema: "Una risposta pastorale al fenomeno migratorio nell'era della globalizzazione. A cinque anni dall'Istruzione 'Erga Migrantes Caritas Christi'", che si terrà in Vaticano, dal 9 al 12 novembre 2009.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, l'Arcivescovo Agostino Marchetto, ed il Monsignor Novatus Rugambwa, rispettivamente Presidente, Segretario e Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

  "La globalizzazione" - ha detto l'Arcivescovo Vegliò - ha creato un nuovo mercato del lavoro e di conseguenza ha spinto molti ad emigrare, anche per fuggire da povertà, miseria, catastrofi naturali e conflitti locali ed internazionali, e altresì da persecuzioni di carattere politico e religioso. Essa ha aperto i mercati all'intervento internazionale, ma non ha abbattuto le mura dei confini nazionali per una libera circolazione delle persone, pur nel rispetto della sovranità degli Stati e delle loro Corti Costituzionali, con salvaguardia della legalità e della sicurezza".

  "La cura pastorale specifica in relazioni ai migranti, allora, si riassume nel valore dell'accoglienza. Essa si attua in relazione a persona di diversa nazionalità, etnia e religione e contribuisce a rendere visibile l'autentica fisionomia della Chiesa stessa. Perché tale pastorale sia efficace, la cooperazione fra le Chiese d'origine, di transito e di destinazione dei migranti è fondamentale"

 "L'attuale mondo globalizzato" - ha concluso l'Arcivescovo Vegliò - "impegna la Chiesa ad affrontare giorno per giorno anche le cause che provocano le migrazioni e le conseguenze di vita a cui gli immigrati sono soggetti, insieme con gli autoctoni. La Chiesa è vicina ai migranti, specialmente alle vittime del traffico di esseri umani, ai rifugiati, ai richiedenti asilo e alle persone che soffrono i drammi della mobilità. Essa è chiamata a difendere la loro causa nei diversi contesti, anche collaborando nel promuovere adeguate normative, a livello locale e internazionale, che favoriscano la buona integrazione".

  L'Arcivescovo Marchetto ha a sua volta comunicato il programma del Congresso, che si aprirà il 9 novembre con la Concelebrazione della Santa Messa presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, nella Basilica di San Pietro, alle ore 8:00. Dopo la Sessione di Apertura, i partecipanti saranno ricevuti in udienza dal Papa. Nel pomeriggio si esaminerà il movimento di popolazioni, sia come causa che quale effetto della globalizzazione.

  La mattina di martedì 10 novembre, sarà dedicata alla pastorale giovanile fra i migranti e i rifugiati e alla cooperazione delle Chiese di origine e di arrivo tra loro. Martedì pomeriggio e la mattinata di mercoledì, 11 novembre, saranno dedicati al dialogo e alla collaborazione in rapporto al tema del Congresso.

  Mercoledì mattina, verrà illustrato il tema "L'urgenza e le sfide della cooperazione ecumenica e interreligiosa nell'attuale situazione dei migranti e dei rifugiati (l'esperienza dei movimenti ecclesiali)". Seguirà la relazione su "La cooperazione tra istituzioni ecclesiali e civili per una vita migliore dei migranti e rifugiati". Al termine avrà luogo la Festa dei Popoli.

  Giovedì 12 novembre, il Congresso si concluderà con la proposta del testo del Documento Finale.

  Monsignor Rugambwa ha descritto i partecipanti al Congresso: 320 fra membri e consultori del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Delegati delle Commissione Episcopali di tutti i continenti, membri di congregazioni ed istituti religiosi, di associazioni e movimenti ecclesiali. E' inoltre prevista l'assistenza di quattro Delegati Fraterni Rappresentanti del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, la Comunione Anglicana, il Consiglio Mondiale delle Chiese e la Federazione Luterana Mondiale.

  Riguardo all'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Monsignor Rugambwa ha precisato che il Direttore Generale assisterà al Congresso, con due funzionari dell'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'ONU e l'Ufficio Internazionale del Lavoro. Infine vi prenderanno parte Delegati di Organizzazioni Cattoliche Internazionali, come la Caritas Internationalis.
OP/CONGRESSO MONDIALE MIGRANTI/VEGLIÒ               VIS 20091103 (660)


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