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giovedì 30 dicembre 2010

BENEDETTO XVI RICEVE PUERI CANTORES

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i 4.500 partecipanti al Congresso Internazionale promosso dalla Federazione Internazionale dei Pueri Cantores, in corso in questi giorni a Roma.

Il Papa si è rivolto ai presenti in inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, polacco e ucraino ed ha detto: “Nell’impiegare il vostro talento e la vostra fede nella lode a Dio, voi date voce al naturale desiderio di ogni uomo di glorificare Dio, con canti d’amore. (...) La bella musica può esprimere qualcosa del mistero dell’amore di Dio per noi e del nostro amore per Lui, come ci ricorda il tema scelto per il vostro Congresso, ‘Deus Caritas Est’”.

“Ricordate sempre che il vostro canto è un servizio. Primo, è un servizio a Dio, un modo di dare a Dio la lode che gli è dovuta. È anche un servizio ai vostri compagni nella fede, che aiuta ad elevare i cuori e le menti al Signore in preghiera. Ed è un servizio a tutta la Chiesa, perché offre un anticipo della liturgia celestiale che è la meta di ogni culto autentico, quando i cori degli angeli e santi si uniscono in un canto infinito di amore e lode”.
AC/ VIS 20101230 (220)

“MOTU PROPRIO” PREVENZIONE E CONTRASTO ATTIVITÀ ILLEGALI IN CAMPO FINANZIARIO E MONETARIO

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Pubblichiamo di seguito la “Lettera Apostolica in forma di ‘motu proprio’” di Papa Benedetto XVI “per la prevenzione e il contrasto di attività illegali in campo finanziario e monetario”.

“La Sede Apostolica ha sempre levato la sua voce per esortare tutti gli uomini di buona volontà, e soprattutto i responsabili delle Nazioni, all’impegno nell’edificazione, anche attraverso una pace giusta e duratura in ogni parte del mondo, della universale città di Dio verso cui avanza la storia della comunità dei popoli e delle Nazioni [Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 7: AAS 101 /2009), 645]. La pace purtroppo, ai nostri tempi, in una società sempre più globalizzata, è minacciata da diverse cause, fra le quali quella di un uso improprio del mercato e dell’economia e quella, terribile e distruttrice, della violenza che il terrorismo perpetra, causando morte, sofferenze, odio e instabilità sociale.

Molto opportunamente la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

La Santa Sede approva questo impegno ed intende far proprie queste regole nell’utilizzo delle risorse materiali che servono allo svolgimento della propria missione e dei compiti dello Stato della Città del Vaticano.

In tale quadro, anche in esecuzione della Convenzione Monetaria fra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione Europea del 17 dicembre 2009, ho approvato per lo Stato medesimo l’emanazione della Legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo del 30 dicembre 2010, che viene oggi promulgata.

Con la presente Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio:

a) stabilisco che la suddetta Legge dello Stato della Città del Vaticano e le sue future modificazioni abbiano vigenza anche per i Dicasteri della Curia Romana e per tutti gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede ove essi svolgano le attività di cui all’art. 2 della medesima Legge;

b) costituisco l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) indicata nell’articolo 33 della Legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo, quale Istituzione collegata alla Santa Sede, a norma degli articoli 186 e 190 -191 della Costituzione Apostolica “Pastor Bonus”, conferendo ad essa la personalità giuridica canonica pubblica e la personalità civile vaticana ed approvandone lo Statuto, che è unito al presente Motu Proprio;

c) stabilisco che l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) eserciti i suoi compiti nei confronti dei Dicasteri della Curia Romana e di tutti gli Organismi ed Enti di cui alla lettera a);

d) delego, limitatamente alle ipotesi delittuose di cui alla suddetta Legge, i competenti Organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano ad esercitare la giurisdizione penale nei confronti dei Dicasteri della Curia Romana e di tutti gli Organismi ed Enti di cui alla lettera a).

Dispongo che quanto stabilito abbia pieno e stabile valore a partire dalla data odierna, nonostante qualsiasi disposizione contraria, pur meritevole di speciale menzione.

La presente Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio stabilisco che sia pubblicata in Acta Apostolicae Sedis.

Dato a Roma, dal Palazzo Apostolico, il 30 dicembre dell’anno 2010, sesto del Pontificato”.
MP/ VIS 20101230 (550)

COMUNICATO SEGRETERIA DI STATO NUOVA NORMATIVA PREVENZIONE E CONTRASTO ATTIVITÀ ILLEGALI IN CAMPO FINANZIARIO E MONETARIO

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Riportiamo di seguito un Comunicato della Segreteria di Stato circa la nuova normativa per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario.

“1. In data odierna, in esecuzione della Convenzione Monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione europea del 17 dicembre 2009 (2010/C 28/05), sono state emanate le seguenti quattro nuove leggi:
la “Legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo”;
la “Legge sulla frode e contraffazione di banconote e monete in euro” ;
la “Legge relativa a tagli, specifiche, riproduzione, sostituzione e ritiro delle banconote in euro e sull’applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro” e la “Legge riguardante la faccia, i valori unitari e le specificazioni tecniche, nonché la titolarità dei diritti d’autore sulle facce nazionali delle monete in euro destinate alla circolazione”.

Il processo di elaborazione delle citate Leggi è stato condotto con l’assistenza del Comitato misto, previsto dall’articolo 11 della Convenzione Monetaria, composto da rappresentanti dello Stato della Città del Vaticano e dell’Unione Europea. La Delegazione dell’Unione Europea è costituita, a sua volta, da rappresentanti della Commissione e della Repubblica italiana, nonché da rappresentanti della Banca centrale europea.

La legge in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo è pubblicata contestualmente a questo comunicato, mentre le altre saranno pubblicate sul sito dello Stato della Città del Vaticano www. vaticanstate.va

2. La Legge relativa alla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo contiene, in un corpo unitario:
le fattispecie delittuose, che ricomprendono il riciclaggio, l’autoriciclaggio ed i reati cc.dd. presupposto (cioè i comportamenti delittuosi che generano i proventi, poi “ripuliti” dal riciclatore), per le quali sono previste sanzioni penali;
le fattispecie che hanno contenuto più specificamente amministrativo, riguardanti la cooperazione internazionale, ma anche la prevenzione, per la violazione della quale sono previste sanzioni amministrative pecuniarie.
La medesima legge è basata sui seguenti principali obblighi:
di “adeguata verifica” della controparte;
di registrazione e conservazione dei dati relativi ai rapporti continuativi e alle operazioni;
di segnalazione delle operazioni sospette.

L’impianto normativo, pur tenendo conto delle peculiarità dell’ordinamento vaticano in cui si inserisce, è conforme ai principi e alle regole vigenti nell’Unione europea, risultando così allineato a quello di Paesi che, in questo ambito, dispongono di normative avanzate. Ciò è testimoniato dalle previsioni, tra l’altro, in materia di autoriciclaggio (fattispecie non ancora contemplata in Paesi a stringente legislazione), dai controlli sul denaro contante in entrata o in uscita dallo Stato della Città del Vaticano, dagli obblighi sul trasferimento di fondi e, infine, dai presìdi sanzionatori amministrativi, alquanto rigorosi ed applicabili, non solo agli enti e alle persone giuridiche, ma anche alle persone fisiche che agiscono in esse, per via della prevista obbligatorietà dell’azione di regresso.

3. La Legge sulla frode e contraffazione risponde all’esigenza di adottare - conformemente a quanto prevede la più avanzata normativa dell’Unione europea - una solida rete di protezione legale delle banconote e delle monete in euro contro la falsificazione. Ciò comporta procedure di ritiro dalla circolazione di banconote e monete false, il rafforzamento delle misure sanzionatorie penali, nonché forme di cooperazione in sede europea ed internazionale.

4. Le Leggi in materia di banconote e monete in euro contengono, per le stesse banconote e monete:

- disposizioni relative alla protezione del diritto d’autore sui disegni,
- regole in ordine ai tagli, alle caratteristiche tecniche, alla circolazione e alla sostituzione;
- la previsione dell’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie in caso di violazione di talune regole in esse previste.

5. Il processo di normazione non ha riguardato tuttavia meramente lo Stato della Città del Vaticano. La Santa Sede - ordinamento distinto da quello dello Stato della Città del Vaticano - alla quale fanno capo enti ed organismi operanti in vari campi, ha recepito come propria normativa la “Legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo” . Ciò è avvenuto tramite la “Lettera Apostolica in forma di per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario”.

Con la suddetta Lettera, anch’essa emanata in data odierna a firma del Sommo Pontefice Benedetto XVI:

- si stabilisce che la Legge dello Stato della Città del Vaticano e le sue future modificazioni abbiano vigenza anche per i “Dicasteri della Curia Romana e per tutti gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede”, tra i quali l’Istituto per le Opere di Religione (IOR), riconfermando l’impegno del medesimo ad operare secondo i principi ed i criteri internazionalmente riconosciuti;
- si costituisce l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), Organismo autonomo ed indipendente con incisivi compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo nei confronti di ogni soggetto, persona fisica o giuridica, ente ed organismo di qualsivoglia natura dello Stato della Città del Vaticano, dei Dicasteri della Curia Romana e di tutti gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede;
- si delegano i competenti Organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano ad esercitare, per i reati in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, la giurisdizione penale nei confronti dei soggetti appena richiamati.

La Lettera Apostolica è pubblicata sul sito della Santa Sede www. vatican.va

6. L’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), il cui Presidente con i membri del Consiglio direttivo sono nominati dal Santo Padre, è chiamata ad emanare complesse e delicate disposizioni di attuazione, indispensabili per assicurare che i soggetti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano rispettino i nuovi ed importanti obblighi di antiriciclaggio e di antiterrorismo a partire dal 1° aprile 2011, data di entrata in vigore della Legge.

7. L’esperienza segnalerà le eventuali esigenze di affinamento ed integrazione dell’assetto normativo in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo ai principi e agli standard vigenti nella comunità internazionale; tali esigenze potrebbero prospettarsi in ragione della disponibilità già manifestata da parte della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano a confrontarsi con i competenti organismi internazionali attivi sul fronte del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

8. La presente nuova normativa si iscrive nell’impegno della Sede Apostolica per l’edificazione di una convivenza civile giusta ed onesta. In nessun momento si possono perciò trascurare o attenuare i grandi “principi dell’etica sociale, quali la trasparenza, l’onestà e la responsabilità” (cfr. BENEDETTO XVI, Enciclica Caritas in Veritate, n. 36)”.
SS/ VIS 20101230 (1110)

COMMENTO DIRETTORE SALA STAMPA SANTA SEDE LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI “MOTU PROPRIO”

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo la Nota del Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, relativa alla “Lettera Apostolica in forma di ‘motu proprio’ per la prevenzione e il contrasto di attività illegali in campo finanziario e monetario” di Papa Benedetto XVI.

“Per la trasparenza, l’onestà e la responsabilità”

“La pubblicazione odierna di nuove leggi per lo Stato della Città del Vaticano e per i Dicasteri della Curia romana e gli Organismi ed Enti dipendenti dalla Santa Sede è un evento di rilevante importanza normativa, ma anche di significato morale e pastorale di ampia portata.

Tutti gli enti connessi con il governo della Chiesa cattolica e con quel suo “supporto” che è lo Stato della Città del Vaticano, vengono da oggi inseriti, in spirito di sincera collaborazione, nel sistema di principi e strumenti giuridici che la comunità internazionale sta edificando con la finalità di garantire una convivenza giusta e onesta in un contesto mondiale sempre più globalizzato; contesto in cui purtroppo le realtà economiche e finanziarie sono non di rado campo di attività illegali, come il riciclaggio di proventi di attività criminose e il finanziamento del terrorismo, veri pericoli per la giustizia e la pace nel mondo.

Il Papa afferma senza mezzi termini che ‘la Santa Sede approva questo impegno’ della comunità internazionale “e intende far proprie le regole” di cui essa si dota “per prevenire e contrastare” questi fenomeni terribili”.

Da sempre le attività illegali hanno dimostrato una straordinaria capacità di insinuarsi e di inquinare il mondo economico e finanziario, ma il loro svilupparsi a livello internazionale e l’uso delle nuove tecnologie le hanno rese sempre più pervasive e capaci di mascherarsi, cosicché per difendersi è diventato urgentissimo costituire reti di controllo e informazione mutua fra le autorità preposte alla lotta contro di esse.

Sarebbe ingenuo pensare che l’intelligenza perversa che guida le attività illegali non cerchi di approfittare proprio dei punti deboli e fragili, talvolta esistenti nel sistema internazionale di difesa e di controllo della legalità, per insinuarsi al suo interno e violarlo. Perciò la solidarietà internazionale è di importanza cruciale per la tenuta di tale sistema, ed è comprensibile e giusto che le autorità nazionali di vigilanza e gli organismi internazionali competenti (Consiglio d’Europa e, in particolare, il GAFI: Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali) guardino con occhio favorevole gli Stati e gli enti che offrono le garanzie richieste e impongano invece vincoli maggiori a chi non vi si adegui.

Ciò vale naturalmente anche per la Città del Vaticano e gli enti della Chiesa che svolgono attività economiche e finanziarie.

La nuova normativa risponde quindi insieme all’esigenza di conservare un’efficace operatività agli enti che operano nel campo economico e finanziario per il servizio della Chiesa cattolica nel mondo, e – prima ancora - all’esigenza morale di “trasparenza, onestà e responsabilità” che va in ogni caso osservata nel campo sociale ed economico (Caritas in Veritate, 36).

L’attuazione delle nuove normative richiederà certamente molto impegno. C’è la nuova Autorità di Informazione Finanziaria da avviare. Ci sono nuovi obblighi da rispettare. Nuove competenze da esercitare. Ma per la Chiesa non può venirne che bene. Gli organismi vaticani saranno meno vulnerabili di fronte ai continui rischi che si corrono inevitabilmente quando si maneggia il denaro. Si eviteranno in futuro quegli errori che così facilmente diventano motivo di “scandalo” per l’opinione pubblica e per i fedeli. Insomma, la Chiesa sarà più “credibile” davanti alla comunità internazionale e ai suoi membri. E questo è di importanza vitale per la sua missione evangelica. Oggi, 30 dicembre 2010, il Papa ha firmato un documento di genere per lui un po’ insolito, ma di grande coraggio e grande significato morale e spirituale. E’ un bel modo di concludere quest’anno, con un passo concreto nella direzione della trasparenza e della credibilità!”
OP/ VIS 20101230 (650)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE GENNAIO 2011

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di gennaio è la seguente: “Perché le ricchezze del creato siano preservate, valorizzate e rese disponibili a tutti, come dono prezioso di Dio agli uomini”.

L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché i cristiani possano raggiungere la piena unità, testimoniando a tutto il genere umano la paternità universale di Dio”.
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/ VIS 101230 (100)

ATTIVITÀ SANTO PADRE E SANTA SEDE SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre Benedetto XVI e della Santa Sede, dal settembre al dicembre 2010.

SETTEMBRE

2: Udienza, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, al Signor Shimon Peres, Presidente d'Israele.

3: Reso pubblico Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, dal titolo "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Lettera di San Paolo ai Colossesi), in programma a Madrid (Spagna), nell'agosto 2011.

5: Visita Pastorale a Carpineto Romano, nel bicentenario della nascita, nella cittadina, di Vincenzo Gioacchino Pecci, Papa Leone XIII.

9: Al termine dell’Udienza Generale, il Santo Padre saluta il Signor José Maria Pereira Neves, Primo Ministro di Capo Verde.

10: Udienza al Signor Pál Schmitt, Presidente della Repubblica di Ungheria.

10: Udienza ai Presuli della Regione Nord Est III della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

13: Cerimonia di beatificazione a Granada (Spagna), di Fra' Leopoldo de Alpandeire, al secolo Francisco Sánchez Márquez, dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini.

13: Presentazione delle Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore delle Repubblica Federale di Germania, Signor Walter Jürgen Schmid.

16-19: Viaggio Apostolico del Santo Padre Benedetto XVI nel Regno Unito per la Beatificazione del Cardinale John Henry Newman.

20: Riapertura della Biblioteca Apostolica Vaticana al termine dei lavori di restauro durati tre anni.

24: Presentazione della Lettera di Benedetto XVI per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012, sul tema: "La famiglia: il lavoro e la festa".

29: Reso pubblico il tema scelto dal Papa per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: "Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale". Il Messaggio sarà pubblicato il 24 gennaio 2011, festa di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti.

OTTOBRE

3: Visita pastorale a Palermo in occasione dell'Incontro Regionale delle Famiglie e dei Giovani.

4: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione Nord 1 e Nord-Ovest), al termine della Visita “ad Limina Apostolorum”.

7: Presentazione delle Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore del Cile presso la Santa Sede, Signor Fernando Zegers Santa Cruz.

8-9: Convegno di Studi in occasione del XX anniversario della promulgazione del Codice di Diritto Canonico Orientale.

8: Udienza al Presidente della Repubblica francese, Signor Nicolas Sarkozy.

9: Udienza al Presidente della Repubblica di Croazia, Signor Ivo Josípovic.

10: Nella Basilica Vaticana, apertura dell'Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, (10-24 ottobre 2010), sul tema "La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un'anima sola' (At 4, 32)".

12: Presentazione della Lettera Apostolica Motu proprio "Ubicumque et semper" del Santo Padre Benedetto XVI che istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, del quale è Presidente l’Arcivescovo Rino Fisichella.

15: Messaggio del Santo Padre al Direttore Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (F.A.O.), Dottor Jacques Diouf, in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione.

16: Udienza al Presidente della Repubblica di Polonia, il Signor Bronislaw Komorowski.

17: In Piazza San Pietro Canonizzazione dei Beati: Stanislaw Soltys (Kazimierczyk) (1433-1489); André (Alfred) Bassette (1845-1937); Cándida María de Jesús Cipitria y Barriola (1845-1912); Mary of the Cross (Mary Helen) MacKillop (1842-1909); Giulia Salzano (1846-1929); Battista (Camilla) Varano (1458-1524).

18: Presentazione delle Lettere Credenziali del Nuovo Ambasciatore di Colombia presso la Santa Sede, Signor César Mauricio Velásquez Ossa, e del Signor Manuel Roberto López Becera, nuovo Ambasciatore di El Salvador presso la Santa Sede.

18: "Lettera ai seminaristi" del Santo Padre Benedetto XVI, datata 18 ottobre 2010, a conclusione dell'Anno Sacerdotale.

21: Presentazione delle Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Repubblica di Corea presso la Santa Sede, Signor Han Hong-soon; del nuovo Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, Signor Bogdan Tataru-Cazaban e del Signor Luis Dositeo Latorre Tapia, nuovo Ambasciatore dell'Ecuador presso la Santa Sede.

22: Presentazione delle Lettere Credenziali del Signor Marija Lovrencic Svetek, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Slovenia e del nuovo Ambasciatore del Portogallo, Signor Manuel Tomás Fernandes Pereira.

25: Udienza al Signor James Alix Michel, Presidente della Repubblica di Seychelles.

26: Presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XCVII Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà domenica 16 gennaio 2011.

28: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale del Brasile (Regione NordesteV) al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum".

NOVEMBRE

6-7: Viaggio Apostolico a Santiago de Compostela, in occasione dell’Anno Giubilare Compostelano, e a Barcelona per la dedicazione del Tempio della Sagrada Familia.

9: Messaggio del Papa al Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della LXII Assemblea Generale della CEI, che si tiene in questa settimana ad Assisi.

11: Presentazione dell'Esortazione Apostolica Postsinodale "Verbum Domini" di Benedetto XVI, sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.

16: Conferenza Stampa di presentazione della nuova Regia mobile del Centro Televisivo Vaticano per riprese televisive in Alta Definizione.

20: Vigilia della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 24 nuovi Cardinali, terzo Concistoro del Pontificato di Benedetto XVI.

22: Messaggio di Benedetto XVI al Padre Hermann Geissler, F.S.O. Direttore dell'"International Centre of Newman Friends", in occasione del Simposio che il Centro ha organizzato a Roma sul tema: "Il primato di Dio nella vita e negli scritti del beato John Henry Newman".

22: Morte, all'età di 90 anni, del Cardinale Urbano Navarrete, S.I., Diacono di San Ponziano.

23: Conferenza Stampa di presentazione del libro: "Luce del Mondo. Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi. Una conversazione del Santo Padre Benedetto XVI con Peter Seewald" , (Libreria Editrice Vaticana).

26: Conferenza Stampa di presentazione della "Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI".

27: Udienza al nuovo Ambasciatore del Giappone, Signor Hidekazu Yamaguchi, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

29: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale delle Filippine al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

30: Messaggio del Papa ai partecipanti alle Esequie di Manuela Camagni, une delle "Memores Domini" che prestava servizio nell'appartamento pontificio, travolta da un'automobile il 23 novembre.

DICEMBRE:

2: Udienza al Signor Gábor Gyoriványi, nuovo Ambasciatore della Repubblica d'Ungheria presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

2: Muore, all'età di 80 anni, il Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo emerito di Napoli (Italia).

3: Udienza al Signor Fernando F. Sánchez Campos, nuovo Ambasciatore del Costa Rica presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

6: Udienza al Signor Viktor Orban, Primo Ministro della Repubblica di Ungheria.

10: Udienza al Presidente della Lituania, Signora Dalia Grybauskaité.

12: III Domenica di Avvento: Visita Pastorale alla Parrocchia romana “San Massimiliano Kolbe”, in Via Prenestina (Torre Angela). Santa Messa.

16: Udienza a cinque nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali: Signor Suresh Prasad Pradhan, Nepal; Signor Royson Mabuku Mukwena, Zambia; Signor Miguel Ángel Canturri Montanya, Principato di Andorra; Signora Vivianne Fock Tave, Repubblica delle Seychelles e Signor Boubacar Sidiki Toure, Mali.

16: Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLIV Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2011), sul tema: "Libertà religiosa, via per la pace".

17: Udienza al Signor Francesco Maria Greco, nuovo Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

18: Visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana in occasione della riapertura, dopo tre anni di lavori di restauro.

18: Reso pubblico il Messaggio del Santo Padre in occasione della XIX Giornata Mondiale del Malato, che si celebra l'11 febbraio, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes.

30: Pubblicazione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio per la prevenzione e il contrasto della attività illegali in ambito finanziario e monetario.
.../ VIS 20101230 (1300)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Monsignor Julián Ruiz Martorell, Vescovo di Huesca (superficie: 4.728; popolazione: 85.500; cattolici: 84.500; sacerdoti: 97; religiosi: 243) e di Jaca (superficie: 5.896; popolazione: 49.425; cattolici: 48.541; sacerdoti: 57; religiosi: 79; diaconi permanenti: 2), Spagna. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Cuenca (Spagna), è stato ordinato sacerdote nel 1981. È stato finora Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Saragozza.
NER/ VIS 20101230 (80)

AVVISO

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2010 (VIS). Il Vatican Information Service augura a tutti i suoi lettori un Felice Anno Nuovo e comunica che il prossimo servizio sarà trasmesso lunedì 3 gennaio 2011.
.../.../... VIS 101230 (40)

mercoledì 29 dicembre 2010

CATERINA DA BOLOGNA ARMI SPIRITUALI CONTRO IL MALE

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’ultima Udienza Generale dell’anno, tenutasi nell’Aula Paolo VI, con la partecipazione di 8.000 persone, a Santa Caterina da Bologna (1413 – 1463).

Nata a Bologna da una nobile famiglia, all’età di dieci anni si trasferì a Ferrara ed entrò nella corte di Niccolò III d’Este come damigella d’onore della figlia naturale Margherita. Nella corte arricchì la sua cultura e “nella vita monastica futura valorizzerà molto il patrimonio culturale e artistico acquisito in questi anni”.

“Nel 1427, a soli quattordici anni” – ha ricordato il Papa – “anche in seguito ad alcuni eventi familiari, Caterina decide di lasciare la corte, per unirsi a un gruppo di giovani donne provenienti da famiglie gentilizie che facevano vita comune, consacrandosi a Dio. (...) Tra il 1429 e il 1430 la responsabile del gruppo, Lucia Mascheroni, decide di fondare un monastero agostiniano. Caterina, invece, con altre, sceglie di legarsi alla regola di santa Chiara d’Assisi”.

“Notevoli sono i suoi progressi spirituali in questo nuova fase della vita” – ha spiegato il Santo Padre – “ma grandi e terribili sono pure le prove (...). Vive nella notte dello spirito, percossa pure dalla tentazione dell’incredulità verso l’Eucaristia. Dopo tanto patire, il Signore la consola: in una visione le dona la chiara conoscenza della presenza reale eucaristica, una conoscenza così luminosa che Caterina non riesce ad esprimere con le parole. (...) Nel 1429 (...) compie una buona confessione e prega intensamente il Signore di donarle il perdono di tutti i peccati e della pena ad essi connessa. Dio le rivela in visione di averle perdonato tutto. È un’esperienza molto forte della misericordia divina”.

“Nel 1431 ha una visione del giudizio finale. La terrificante scena dei dannati la spinge a intensificare preghiere e penitenze per la salvezza dei peccatori. Il demonio” – ha detto Benedetto XVI – “continua ad assalirla ed ella si affida in modo sempre più totale al Signore e alla Vergine Maria. Negli scritti, Caterina ci lascia alcune note essenziali di questo misterioso combattimento, da cui esce vittoriosa con la grazia di Dio”.

“Nel trattato autobiografico e didascalico, ‘Le sette armi spirituali’, Caterina offre, al riguardo, insegnamenti di grande saggezza e di profondo discernimento. (...) Individua sette armi nella lotta contro il male, contro il diavolo: 1. avere cura e sollecitudine nell'operare sempre il bene; 2. credere che da soli non potremo mai fare qualcosa di veramente buono; 3. confidare in Dio e, per amore suo, non temere mai la battaglia contro il male, sia nel mondo, sia in noi stessi; 4. meditare spesso gli eventi e le parole della vita di Gesù, soprattutto la sua passione e morte; 5. ricordarsi che dobbiamo morire; 6. avere fissa nella mente la memoria dei beni del Paradiso; 7. avere familiarità con la Santa Scrittura, portandola sempre nel cuore perché orienti tutti i pensieri e tutte le azioni”.

“In convento, Caterina, nonostante fosse abituata alla corte ferrarese, (...) compie tutto, anche i servizi più umili, con amore e con pronta obbedienza, offrendo alle consorelle una testimonianza luminosa”, ha detto il Santo Padre ricordando che la Santa accetta per obbedienza “l’ufficio di maestra delle novizie, nonostante si ritenga incapace di svolgere l’incarico. (...) Nel 1456, al suo monastero è richiesto di creare una nuova fondazione a Bologna. Caterina preferirebbe terminare i suoi giorni a Ferrara, ma il Signore le appare e la esorta a compiere la volontà di Dio andando a Bologna come abbadessa”.

Santa Caterina muore il 9 marzo 1463 ed è canonizzata dal Papa Clemente XI nel 1712. "Cari amici, santa Caterina da Bologna” – ha concluso il Papa – “con le sue parole e con la sua vita, è un forte invito a lasciarci guidare sempre da Dio, a compiere quotidianamente la sua volontà, anche se spesso non corrisponde ai nostri progetti, a confidare nella sua Provvidenza che mai ci lascia soli. In questa prospettiva, santa Caterina ci invita anche a riscoprire il valore della virtù dell’obbedienza”.
AG/ VIS 20101229 (670)

INVIATO SPECIALE CHIUSURA ANNO GIUBILARE CHIESA VIÊT NAM

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stata resa pubblica la Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 21 dicembre, con la quale Benedetto XVI nomina il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni di chiusura dell'Anno Giubilare della Chiesa in Viêt Nam, nel 350° anniversario della creazione dei due primi Vicariati Apostolici e nel 50° anniversario dell'istituzione della gerarchia cattolica, in programma presso il Santuario Mariano di La Vang nei giorni 4-6 gennaio 2011.

Il Cardinale Inviato Speciale sarà accompagnato da una Missione composta da Don Antoine Duong Quynh, Cancelliere dell’Arcidiocesi di Huê, e Rettore della Cattedrale di Phu Cam, Huê e dal Padre François Xavier Vu Phan Long, OFM, Segretario della Commissione Biblica della Conferenza Episcopale vietnamita.
BXVI-LETTERA/ VIS 20101229 (150)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2010 (VIS). Questa mattina, al termine dell’Udienza Generale, il Santo Padre ha ricevuto l’Arcivescovo Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolico in India e in Nepal.
AP/ VIS 20101229 (40)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha annoverato tra i Membri dei Dicasteri della Curia Romana i seguenti Cardinali, creati e pubblicati nel Concistoro del 20 novembre 2010:

- nella Congregazione per la Dottrina della Fede il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ed il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;

- nella Congregazione per le Chiese Orientali il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto); il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura e il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;

- nella Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il Cardinale Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa (Polonia); il Cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka); il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi; il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero; il Cardinale Velasio De Paolis, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;

- nella Congregazione delle Cause dei Santi il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura; il Cardinale Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore; il Cardinale Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;

- nella Congregazione per i Vescovi il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica;

- nella Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli il Cardinale Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia); il Cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, Arcivescovo di Colombo e il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”;

- nella Congregazione per il Clero il Cardinale Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d’America), ed il Cardinale Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa (Polonia);

- nella Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica il Cardinale Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;
- nella Congregazione per l'Educazione Cattolica il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero;

- nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica il Cardinale Velasio De Paolis, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;

- nel Pontificio Consiglio per i Laici il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo; il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”; il Cardinale Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta;

- nel Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani il Cardinale Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington ed il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi;

- nel Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia il Cardinale Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador);

- nel Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Repubblica Federale di Germania); il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”;

- nel Pontificio Consiglio “Cor Unum” il Cardinale Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia);

- nel Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti il Cardinale Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto);

- nel Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ed il Cardinale Velasio De Paolis, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;

- nel Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani; il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra;

- nel Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile); il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero;

- nel Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

- ha inoltre annoverato tra i Consiglieri della Pontificia Commissione per l'America Latina il Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, e tra i Membri della medesima Pontificia Commissione il Cardinale Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador); il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo ed il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile).

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio "Cor Unum": il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; l’Arcivescovo Douglas Young, S.V.D., di Mount Hagen (Papua Nuova Guinea), finora Consultore del medesimo Dicastero; il Monsignore Manfred Ertl, finora Consultore del medesimo Dicastero; la Signora Laurence De La Brosse, Presidente della “Association Internationale des Charités” A.I.C.; il Padre Simon T. Faddoul, Presidente della Caritas Libano; il Signor Michael Thio Yauw Beng, Presidente della “Société de Saint Vincent de Paul Conseil Général International”; il Dottor Roberto H. Tarazona Ponte, Asistente de la Oficina de Asesoría Pastoral de Cáritas del Perù; la Signora Henrietta T. De Villa, finora Consultore del medesimo Dicastero; l'Ingegner Carlos Augusto de Oliveira Camargo, finora Consultore del medesimo Dicastero.

- Ha nominato Consultori dello stesso Pontificio Consiglio "Cor unum" il Reverendo Paolo Asolan, Professore presso il Pontificio Istituto “Redemptor Hominis”, della Pontificia Università Lateranense di Roma, ed il Reverendo Silverio Nieto Núñez, Direttore del “Servicio Jurídico Civil” della Conferenza Episcopale Spagnola; il Dottor Paolo Luca Beccegato, Responsabile dell'Area Internazionale di Caritas Italia.

- Ha nominato il Monsignor Marcello Bartolucci, Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L’Arcivescovo eletto è nato nel 1944 a Bastia Umbra (Italia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. È stato finora Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

- Ha nominato il Padre Boguslaw Turek, C.S.M.A., Sotto-Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, finora Capo Ufficio.

- Ha nominato il Monsignor Celso Morga Uruzubieta, Segretario della Congregazione per il Clero, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L’Arcivescovo eletto è nato nel 1948 a Huércanos (Spagna) ed è stato ordinato sacerdote nel 1972 per la Diocesi di Calahorra y la Calzada – Logroño (Spagna). È stato finora Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

- Ha nominato il Monsignor Serge Poitras, Sotto-Segretario Aggiunto della Congregazione per i Vescovi. È stato finora Officiale del medesimo Dicastero.
NA/ VIS 20101229 (1070)

martedì 28 dicembre 2010

MESSAGGIO RADIOFONICO DI NATALE TRASMESSO BBC

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo la trascrizione del radiomessaggio di Natale registrato dal Santo Padre Benedetto XVI
per il programma “Thought for the Day”, del Canale Radio 4, trasmesso questa mattina dalla BBC di Londra.

“Ricordando con grande tenerezza la mia visita di quattro giorni nel Regno Unito nel settembre scorso, sono lieto di avere l’opportunità di rivolgere nuovamente a voi il mio saluto, e anzi di rivolgere i miei auguri agli ascoltatori dovunque si trovino, mentre ci prepariamo a celebrare la nascita di Cristo. I nostri pensieri ritornano a un momento della storia in cui il popolo scelto da Dio, i figli di Israele, vivevano un’attesa intensa. Aspettavano il Messia che Dio aveva promesso di inviare, e lo descrivevano come un grande leader che li avrebbe riscattati dal dominio straniero e avrebbe restaurato la loro libertà”.

“Dio è sempre fedele alle sue promesse, ma spesso ci sorprende nel modo di compierle. Il bimbo nato a Betlemme ha portato sì la liberazione, ma non solo per le persone di quel tempo e di quel luogo – egli sarebbe stato il Salvatore di tutti, in ogni luogo del mondo e in ogni tempo della storia. E la liberazione che egli ha portato non era politica, attuata con mezzi militari: al contrario, Cristo ha distrutto la morte per sempre e rinnovato la vita per mezzo della sua morte obbrobriosa sulla croce. E benché sia nato nella povertà e nel nascondimento, lontano dai centri del potere terreno, egli era lo stesso Figlio di Dio. Per amore nostro egli ha preso su di sé la nostra condizione umana, la nostra fragilità, la nostra vulnerabilità, e ha aperto per noi la via che porta alla pienezza della vita, alla partecipazione alla vita stessa di Dio. Mentre meditiamo nei nostri cuori su questo grande mistero in questo Natale, ringraziamo Dio per la sua bontà verso di noi, e annunciamo con gioia a chi è intorno a noi la buona notizia che Dio ci offre la libertà da tutto ciò che ci opprime: ci dona speranza, ci porta vita”.

“Cari amici della Scozia, dell’Inghilterra, del Galles, e di ogni parte del mondo di lingua inglese, desidero che sappiate che vi tengo tutti molto presenti nelle mie preghiere in questo tempo santo. Prego per le vostre famiglie, per i vostri figli, per i malati, per tutti coloro che soffrono per qualsiasi difficoltà in questo tempo. Prego specialmente per gli anziani e coloro che si avvicinano alla fine dei loro giorni. Chiedo a Cristo, luce delle nazioni, di allontanare ogni oscurità dalle vostre vite e di donare a ognuno di voi la grazia di un Natale di pace e di gioia. Il Signore vi benedica tutti”.
MESS/ VIS 20101228 (460)

SIGNORE REALIZZA PROMESSA: ‘LA PACE NON AVRÀ FINE’

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2010 (VIS). Alle ore 22:00, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2010.

Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l’omelia.

“‘Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato’ – con questa parola del Salmo secondo, la Chiesa inizia la liturgia della Notte Santa. Essa sa che questa parola originariamente apparteneva al rituale dell’incoronazione dei re d’Israele. Il re, che di per sé è un essere umano come gli altri uomini, diventa ‘figlio di Dio’ mediante la chiamata e l’insediamento nel suo ufficio: è una specie di adozione da parte di Dio, un atto di decisione, mediante il quale Egli dona a quell’uomo una nuova esistenza, lo attrae nel suo proprio essere”.

“L’insediamento nell’ufficio del re è come una nuova nascita. Proprio come nuovo nato dalla decisione personale di Dio, come bambino proveniente da Dio, il re costituisce una speranza. Sulle sue spalle poggia il futuro. Egli è il detentore della promessa di pace. Nella notte di Betlemme, questa parola profetica è diventata realtà (...). Sì, ora è veramente un bambino Colui sulle cui spalle è il potere. In Lui appare la nuova regalità che Dio istituisce nel mondo. (...) Proprio nella debolezza dell’essere bambino Egli è il Dio forte e ci mostra così, di fronte ai poteri millantatori del mondo, la fortezza propria di Dio”.

“Le parole del rituale dell’incoronazione in Israele, in verità, erano sempre soltanto rituali di speranza, che prevedevano da lontano un futuro che sarebbe stato donato da Dio. Nessuno dei re salutati in questo modo corrispondeva alla sublimità di tali parole. (...) Così l’adempimento della parola che inizia nella notte di Betlemme è al contempo immensamente più grande e – dal punto di vista del mondo – più umile di ciò che la parola profetica lasciava intuire. (...) L’infinita distanza tra Dio e l’uomo è superata. Dio non si è soltanto chinato verso il basso, come dicono i Salmi; Egli è veramente ‘disceso’, entrato nel mondo, diventato uno di noi per attrarci tutti a sé. (...) Nella vastità universale della santa Eucaristia, Egli ha veramente eretto isole di pace. Ovunque essa viene celebrata si ha un’isola di pace, di quella pace che è propria di Dio. Questo bambino ha acceso negli uomini la luce della bontà e ha dato loro la forza di resistere alla tirannia del potere. In ogni generazione Egli costruisce il suo regno dal di dentro, a partire dal cuore”.

“Ma è anche vero che ‘il bastone dell’aguzzino’ non è stato spezzato. Anche oggi marciano rimbombanti i calzari dei soldati e sempre ancora e sempre di nuovo c’è il ‘mantello intriso di sangue’ (Is 9,3s). Così fa parte di questa notte la gioia per la vicinanza di Dio. Ringraziamo perché Dio, come bambino, si dà nelle nostre mani, mendica, per così dire, il nostro amore, infonde la sua pace nel nostro cuore. Questa gioia, tuttavia, è anche una preghiera: Signore, realizza totalmente la tua promessa. Spezza i bastoni degli aguzzini. Brucia i calzari rimbombanti. Fa’ che finisca il tempo dei mantelli intrisi di sangue. Realizza la promessa: ‘La pace non avrà fine’ (Is 9,6). Ti ringraziamo per la tua bontà, ma ti preghiamo anche: mostra la tua potenza. Erigi nel mondo il dominio della tua verità, del tuo amore – il ‘regno della giustizia, dell’amore e della pace’".

“‘Maria diede alla luce il suo figlio primogenito’. (...) Nel linguaggio formatosi nella Sacra Scrittura dell’Antica Alleanza, ‘primogenito’ non significa il primo di una serie di altri figli. La parola ‘primogenito’ è un titolo d’onore, indipendentemente dalla questione se poi seguono altri fratelli e sorelle o no. (...) Il primogenito appartiene in modo particolare a Dio, e per questo egli – come in molte religioni – doveva essere in modo particolare consegnato a Dio ed essere riscattato mediante un sacrificio sostitutivo, come san Luca racconta nell’episodio della presentazione di Gesù al tempio. Il primogenito appartiene a Dio in modo particolare, è, per così dire, destinato al sacrificio. Nel sacrificio di Gesù sulla croce, la destinazione del primogenito si compie in modo unico. In se stesso, Egli offre l’umanità a Dio e unisce uomo e Dio in modo tale che Dio sia tutto in tutti. (...) L’uomo può essere immagine di Dio, perché Gesù è Dio e Uomo, la vera immagine di Dio e dell’uomo. Egli è il primogenito dei morti (...). Nella Risurrezione, Egli ha sfondato il muro della morte per tutti noi. Ha aperto all’uomo la dimensione della vita eterna nella comunione con Dio. (...) Ora Egli è tuttavia il primo di una serie di fratelli, il primo, cioè, che inaugura per noi l’essere in comunione con Dio. Egli crea la vera fratellanza – non la fratellanza, deturpata dal peccato, di Caino ed Abele, di Romolo e Remo, ma la fratellanza nuova in cui siamo la famiglia stessa di Dio”.

“Il Vangelo di Natale ci racconta, alla fine, che una moltitudine di angeli dell’esercito celeste lodava Dio e diceva: ‘Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama’. La Chiesa ha amplificato, nel ‘Gloria’, questa lode, che gli angeli hanno intonato di fronte all’evento della Notte Santa, facendone un inno di gioia sulla gloria di Dio. (...) L’apparire della bellezza, del bello, ci rende lieti senza che dobbiamo interrogarci sulla sua utilità. (...) Ma anche degli uomini parla il messaggio degli angeli nella Notte Santa: ‘Pace agli uomini che egli ama’. La traduzione latina di tale parola, che usiamo nella liturgia e che risale a Girolamo, suona diversamente: ‘Pace agli uomini di buona volontà’. (...) Sarebbe sbagliata un’interpretazione che riconoscesse soltanto l’operare esclusivo di Dio, come se Egli non avesse chiamato l’uomo ad una risposta libera di amore. Sarebbe sbagliata, però, anche un’interpretazione moralizzante, secondo cui l’uomo con la sua buona volontà potrebbe, per così dire, redimere se stesso. Ambedue le cose vanno insieme: grazia e libertà; l’amore di Dio, che ci previene e senza il quale non potremmo amarLo, e la nostra risposta (...). L’intreccio di grazia e libertà, l’intreccio di chiamata e risposta non lo possiamo scindere in parti separate l’una dall’altra”.

“Luca non ha detto che gli angeli hanno cantato. Egli scrive molto sobriamente: l’esercito celeste lodava Dio e diceva: ‘Gloria a Dio nel più alto dei cieli…’ (Lc 2,13s). Ma da sempre gli uomini sapevano che il parlare degli angeli è diverso da quello degli uomini; che proprio in questa notte del lieto messaggio esso è stato un canto in cui la gloria sublime di Dio ha brillato. (...) In quest’ora noi ci associamo pieni di gratitudine a questo cantare di tutti i secoli, che unisce cielo e terra, angeli e uomini”.
HML/ VIS 20101228 (1140)

LA NASCITA DEL SALVATORE PORTI AL MONDO LA PACE

CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2010 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione ed ha impartito la Benedizione “Urbi et Orbi”.

Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio:

“Cari fratelli e sorelle, che mi ascoltate da Roma e dal mondo intero, con gioia vi annuncio il messaggio del Natale: Dio si è fatto uomo, è venuto ad abitare in mezzo a noi. Dio non è lontano: è vicino, anzi, è l’’Emmanuele’, Dio-con-noi. Non è uno sconosciuto: ha un volto, quello di Gesù”.

“È un messaggio sempre nuovo, sempre sorprendente, perché oltrepassa ogni nostra più audace speranza. Soprattutto perché non è solo un annuncio: è un avvenimento, un accadimento, che testimoni credibili hanno veduto, udito, toccato nella Persona di Gesù di Nazareth!”.

“’Il Verbo si fece carne’. Di fronte a questa rivelazione, riemerge ancora una volta in noi la domanda: come è possibile? Il Verbo e la carne sono realtà tra loro opposte; come può la Parola eterna e onnipotente diventare un uomo fragile e mortale? Non c’è che una risposta: l’Amore”.

“Dio non muta, Egli è Amore da sempre e per sempre. (...) Solo quanti si aprono all’amore sono avvolti dalla luce del Natale. Così fu nella notte di Betlemme, e così è anche oggi. L’incarnazione del Figlio di Dio è un avvenimento che è accaduto nella storia, ma nello stesso tempo la oltrepassa”.

“E che cosa cerca, in effetti, il nostro cuore, se non una Verità che sia Amore? La cerca il bambino, con le sue domande, così disarmanti e stimolanti; la cerca il giovane, bisognoso di trovare il senso profondo della propria vita; la cercano l’uomo e la donna nella loro maturità, per guidare e sostenere l’impegno nella famiglia e nel lavoro; la cerca la persona anziana, per dare compimento all’esistenza terrena”.

“L’annuncio del Natale è luce anche per i popoli, per il cammino collettivo dell’umanità. L’’Emmanuele’, Dio-con-noi, è venuto come Re di giustizia e di pace. Il suo Regno – lo sappiamo – non è di questo mondo, eppure è più importante di tutti i regni di questo mondo. È come il lievito dell’umanità: se mancasse, verrebbe meno la forza che manda avanti il vero sviluppo: la spinta a collaborare per il bene comune, al servizio disinteressato del prossimo, alla lotta pacifica per la giustizia. Credere nel Dio che ha voluto condividere la nostra storia è un costante incoraggiamento ad impegnarsi in essa, anche in mezzo alle sue contraddizioni. È motivo di speranza per tutti coloro la cui dignità è offesa e violata, perché Colui che è nato a Betlemme è venuto a liberare l’uomo dalla radice di ogni schiavitù”.

“La luce del Natale risplenda nuovamente in quella Terra dove Gesù è nato e ispiri Israeliani e Palestinesi nel ricercare una convivenza giusta e pacifica. L’annuncio consolante della venuta dell’Emmanuele lenisca il dolore e consoli nelle prove le care comunità cristiane in Iraq e in tutto il Medio Oriente, donando loro conforto e speranza per il futuro ed animando i Responsabili delle Nazioni ad una fattiva solidarietà verso di esse. Ciò avvenga anche in favore di coloro che ad Haiti soffrono ancora per le conseguenze del devastante terremoto e della recente epidemia di colera. Così pure non vengano dimenticati coloro che in Colombia ed in Venezuela, ma anche in Guatemala e in Costa Rica, hanno subito le recenti calamità naturali”.

“La nascita del Salvatore apra prospettive di pace duratura e di autentico progresso alle popolazioni della Somalia, del Darfur e della Costa d’Avorio; promuova la stabilità politica e sociale del Madagascar; porti sicurezza e rispetto dei diritti umani in Afghanistan e in Pakistan; incoraggi il dialogo fra Nicaragua e Costa Rica; favorisca la riconciliazione nella Penisola Coreana”.

“La celebrazione della nascita del Redentore rafforzi lo spirito di fede, di pazienza e di coraggio nei fedeli della Chiesa nella Cina continentale, affinché non si perdano d’animo per le limitazioni alla loro libertà di religione e di coscienza e, perseverando nella fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa, mantengano viva la fiamma della speranza. L’amore del ‘Dio con noi’ doni perseveranza a tutte le comunità cristiane che soffrono discriminazione e persecuzione, ed ispiri i ‘leader’ politici e religiosi ad impegnarsi per il pieno rispetto della libertà religiosa di tutti”.

Al termine del Messaggio, il Papa ha rivolto gli auguri natalizi in 65 lingue ed ha impartito la benedizione “Urbi et Orbi” (a Roma e al mondo).
MESS/ VIS 20101228 (780)

SACRA FAMIGLIA MODELLO VITA, APPELLO CESSAZIONE VIOLENZA

CITTA' DEL VATICANO, 26 DIC. 2010 (VIS). Oggi, nella prima domenica dopo il Natale, Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

“Nella povera grotta di Betlemme (...)” – ha detto il Papa – “rifulge una luce vivissima, riflesso del profondo mistero che avvolge quel Bambino, e che Maria e Giuseppe custodiscono nei loro cuori (...). Essi (...) conservano nell’intimo le parole dell’annuncio dell’angelo a Maria: ‘colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio’".

“Eppure, la nascita di ogni bambino porta con sé qualcosa di questo mistero! Lo sanno bene i genitori che lo ricevono come un dono e che, spesso, così ne parlano. (...) In effetti, gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra è il ‘segno’ per eccellenza del Creatore e Padre che è nei cieli”.

“Quant’è importante, allora” – ha esclamato il Pontefice – “ che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia! Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l’amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati. Di questo hanno bisogno i bambini: dell’amore del padre e della madre. È questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita. La santa Famiglia di Nazareth ha attraversato molte prove, come quella (...) della ‘strage degli innocenti’, che costrinse Giuseppe e Maria ed emigrare in Egitto). Ma, confidando nella divina Provvidenza, essi trovarono la loro stabilità e assicurarono a Gesù un’infanzia serena e una solida educazione”.

“Cari amici, la santa Famiglia è certamente singolare e irripetibile” – ha concluso il Santo Padre – “ma al tempo stesso è ‘modello di vita’ per ogni famiglia, perché Gesù, vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e così facendo l’ha benedetta e consacrata. Affidiamo pertanto alla Madonna e a san Giuseppe tutte le famiglie, affinché non si scoraggino di fronte alle prove e alle difficoltà, ma coltivino sempre l’amore coniugale e si dedichino con fiducia al servizio della vita e dell’educazione”.

Al termine della recita dell’Angelus, il Santo Padre ha lanciato un nuovo appello invocando la pace, la speranza e la riconciliazione.

“In questo tempo del Santo Natale, il desiderio e l’invocazione del dono della pace si sono fatti ancora più intensi. Ma il nostro mondo continua ad essere segnato dalla violenza, specialmente contro i discepoli di Cristo. Ho appreso con grande tristezza l’attentato in una chiesa cattolica nelle Filippine, mentre si celebravano i riti del giorno di Natale, come pure l’attacco a chiese cristiane in Nigeria. La terra si è macchiata ancora di sangue in altre parti del mondo come in Pakistan. Desidero esprimere il mio sentito cordoglio per le vittime di queste assurde violenze, e ripeto ancora una volta l’appello ad abbandonare la via dell’odio per trovare soluzioni pacifiche dei conflitti e donare alle care popolazioni sicurezza e serenità. In questo giorno in cui celebriamo la Santa Famiglia, che visse la drammatica esperienza di dover fuggire in Egitto per la furia omicida di Erode, ricordiamo anche tutti coloro – in particolare le famiglie - che sono costretti ad abbandonare le proprie case a causa della guerra, della violenza e dell’intolleranza. Vi invito, quindi, ad unirvi a me nella preghiera per chiedere con forza al Signore che tocchi il cuore degli uomini e porti speranza, riconciliazione e pace”.
ANG/ VIS 20101228 (610)

PRANZO DEL PAPA CON POVERI OSPITI CASE MISSIONARIE CARITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 26 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha partecipato a un pranzo da lui offerto alle persone assistite dalle diverse comunità romane delle Missionarie della Carità, in occasione del 100° anniversario della nascita della Beata Madre Teresa di Calcutta.

Al pranzo tenutosi nell’atrio dell’Aula Paolo VI in Vaticano, erano presenti 350 ospiti dei Centri di accoglienza a Roma, 150 Sorelle, i Fratelli contemplativi, i Sacerdoti e i seminaristi.

Dopo le parole di benvenuto della Superiora Generale delle Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta, Suor Mary Prema Pierick, il Papa ha detto ai presenti: “Cari fratelli e sorelle, lasciamo che la luce del Bambino Gesù, del Figlio di Dio fatto uomo illumini la nostra vita per trasformarla in luce, come vediamo in modo speciale nella vita dei santi. Penso alla testimonianza della beata Teresa di Calcutta, un riflesso della luce dell’amore di Dio. Celebrare 100 anni dalla sua nascita è motivo di gratitudine e di riflessione per un rinnovato e gioioso impegno al servizio del Signore e dei fratelli, specialmente dei più bisognosi”.

“La beata Teresa di Calcutta ha vissuto la carità verso tutti senza distinzione, ma con una preferenza per i più poveri e abbandonati: un segno luminoso della paternità e della bontà di Dio. Ha saputo riconoscere in ognuno il volto di Cristo, da Lei amato con tutta se stessa: il Cristo che adorava e riceveva nell’Eucaristia continuava ad incontrarLo per le strade e per le vie della città, diventando ‘immagine’ viva di Gesù che versa sulle ferite dell’uomo la grazia dell’amore misericordioso”.

“A chi si domanda perché Madre Teresa sia diventata così famosa, la risposta è semplice: perché è vissuta in modo umile e nascosto, per amore e nell’amore di Dio. Ella stessa affermava che il suo più grande premio era amare Gesù e servirlo nei poveri. La sua figura piccola, con le mani giunte o mentre accarezzava un malato, un lebbroso, un moribondo, un bimbo, è il segno visibile di un’esistenza trasformata da Dio. Nella notte del dolore umano ha fatto risplendere la luce dell’Amore divino e ha aiutato tanti cuori a trovare quella pace che solo Dio può donare”.

“Ringraziamo il Signore, perché nella beata Teresa di Calcutta tutti abbiamo visto come la nostra esistenza può cambiare quando incontra Gesù; può diventare per gli altri riflesso della luce di Dio. A tanti uomini e donne, in situazioni di miseria e di sofferenza, Ella ha donato la consolazione e la certezza che Dio non abbandona nessuno, mai! La sua missione continua attraverso quanti, qui come in altre parti del mondo, vivono il suo carisma di essere missionari e missionarie della Carità”.

“La nostra gratitudine è grande, care Sorelle, cari Fratelli, per la vostra presenza umile, discreta, nascosta agli occhi degli uomini, ma straordinaria e preziosa per il cuore di Dio. All’uomo spesso in ricerca di felicità illusorie, la vostra testimonianza di vita dice dove si trova la vera gioia: nel condividere, nel donare, nell’amare con la stessa gratuità di Dio che rompe la logica dell’egoismo umano”.

“Cari amici! Sappiate che il Papa vi vuole bene” - ha concluso Benedetto XVI – “vi porta nel cuore, vi raccoglie tutti in un abbraccio paterno e prega per voi”.
AC/ VIS 20101228 (550)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Gabriel Sayaogo, Vescovo di Manga (superficie: 9.870; popolazione: 574.622; cattolici: 107.104; sacerdoti: 16; religiosi: 21), Burkina Faso. Il Vescovo eletto è nato a Niességa (Burkina Faso), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. Finora Vicario Generale della Diocesi di Ouahigouya (Burkina Faso), succede al Vescovo Wenceslas Compaoré, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

Lunedì 27 dicembre il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato il Reverendo Ferenc Palánki, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Eger (superficie: 11.500; popolazione: 1.264.000; cattolici: 692.000; sacerdoti: 209; religiosi: 57; diaconi permanenti: 14), Ungheria. Il Vescovo eletto, finora Direttore Spirituale del Seminario Propedeutico di Vác, è nato nel 1964 a Balassagyarmat (Ungheria), ed è stato ordinato sacerdote nel 1994.
RE:NER:NEA/... VIS 20101228 (150)

giovedì 23 dicembre 2010

CELEBRAZIONI LITURGICHE SANTO PADRE SU INTERNET E IPHONE

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2010 (VIS). In occasione delle festività natalizie, i siti internet della Radio Vaticana (www.radiovaticana.org), del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (www.pccs.va) e il sito www.pope2you.net, in stretta collaborazione con il CTV (Centro Televisivo Vaticano), e grazie all’accordo con Telecom Italia, offriranno un nuovo servizio agli utenti internet: la possibilità di seguire in diretta le celebrazioni liturgiche presiedute dal Santo Padre durante le festività.

Le celebrazioni presiedute da Benedetto XVI: la Santa Messa della veglia (venerdì 24 dicembre a partire dalle ore 22:00, il Messaggio natalizio con la Benedizione “Urbi et Orbi” del 25 dicembre alle ore 12:00 e la Santa Messa per la Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio alle ore 10:00, saranno trasmesse in diretta audio / video su internet in sei lingue: italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo e portoghese. Per la veglia del 24 dicembre ci sarà anche il commento in cinese e per la celebrazione del 1° gennaio il commento in arabo. Inoltre sarà disponibile un canale audio senza commenti, con solo l’audio in presa diretta.

Il servizio si basa sulla piattaforma tecnologica Content Delivery Network di Telecom Italia che consente la distribuzione veloce ed efficiente dei contenuti multimediali rendendoli fruibili via web e iPhone in tutti i paesi del mondo.
.../ VIS 20101223 (220)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo William Slattery, O.F.M., finora Vescovo di Kokstad (Sud Africa), Arcivescovo Metropolita di Pretoria (superficie: 16.579; popolazione; 6.102.000; cattolici: 206.200; sacerdoti: 109; religiosi: 273; diaconi permanenti: 11), Sud Africa, e Ordinario Militare per il Sud Africa.

- Il Monsignore Abel Gabuza, Vescovo di Kimberley (superficie: 123.083; popolazione: 1.968.000; cattolici: 121.050; sacerdoti: 40; religiosi: 25; diaconi permanenti: 4), Sud Africa. Il Vescovo eletto, finora Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Pretoria (Sud Africa), è nato nel 1955 ad Alexandra (Sud Africa) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984.

- Don Savio Hon Tai-Fai, S.D.B., Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, attualmente Professore di Teologia nel Seminario di Hong Kong, Membro della Commissione Teologica Internazionale ed Accademico Ordinario della Pontificia Accademia di Teologia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L’Arcivescovo eletto è nato nel 1950 a Hong Kong, ha emesso la prima professione religiosa nel 1969, quella perpetua nel 1975 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982.

- L’Arcivescovo Francesco Coccopalmerio, Membro della Congregazione per la Dottrina della Fede, attualmente Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.
NER:NA/ VIS 20101223 (100)

AVVISO

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2010 (VIS). Il Vatican Information Service augura ai suoi lettori un santo e felice Natale ed informa che, in occasione delle festività natalizie, il servizio non sarà trasmesso dal 24 al 27 dicembre, giorni di vacanza in Vaticano. Le trasmissioni riprenderanno martedì 28 dicembre.
.../.../... VIS 20101223 (50)

mercoledì 22 dicembre 2010

NOTA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo la Nota pubblicata nel pomeriggio di ieri dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, intitolata “Sulla banalizzazione della sessualità. A proposito di alcune letture di ‘Luce del mondo’”.

“In occasione della pubblicazione del libro-intervista di Benedetto XVI, ‘Luce del mondo’, sono state diffuse diverse interpretazioni non corrette, che hanno generato confusione sulla posizione della Chiesa cattolica riguardo ad alcune questioni di morale sessuale. Il pensiero del Papa non di rado è stato strumentalizzato per scopi e interessi estranei al senso delle sue parole, che risulta evidente qualora si leggano interamente i capitoli dove si accenna alla sessualità umana. L’interesse del Santo Padre appare chiaro: ritrovare la grandezza del progetto di Dio sulla sessualità, evitandone la banalizzazione oggi diffusa”.

“Alcune interpretazioni hanno presentato le parole del Papa come affermazioni in contraddizione con la tradizione morale della Chiesa, ipotesi che taluni hanno salutato come una positiva svolta e altri hanno appreso con preoccupazione, come se si trattasse di una rottura con la dottrina sulla contraccezione e con l’atteggiamento ecclesiale nella lotta contro l’Aids. In realtà, le parole del Papa, che accennano in particolare ad un comportamento gravemente disordinato quale è la prostituzione (cfr. Luce del mondo, prima ristampa, novembre 2010, pp. 170-171), non sono una modifica della dottrina morale né della prassi pastorale della Chiesa”.

“Come risulta dalla lettura della pagina in questione, il Santo Padre non parla della morale coniugale e nemmeno della norma morale sulla contraccezione. Tale norma, tradizionale nella Chiesa, è stata ripresa in termini assai precisi da Paolo VI nel n. 14 dell’enciclica ‘Humanae vitae’, quando ha scritto che è ‘esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione’. L’idea che dalle parole di Benedetto XVI si possa dedurre che in alcuni casi sia lecito ricorrere all’uso del profilattico per evitare gravidanze indesiderate è del tutto arbitraria e non risponde né alle sue parole né al suo pensiero. A questo riguardo il Papa propone invece vie umanamente e eticamente percorribili, per le quali i pastori sono chiamati a fare ‘di più e meglio’ (Luce del mondo, p. 206), quelle cioè che rispettano integralmente il nesso inscindibile di significato unitivo e procreativo in ogni atto coniugale, mediante l’eventuale ricorso ai metodi di regolazione naturale della fecondità in vista di una procreazione responsabile”.

“Quanto poi alla pagina in questione, il Santo Padre si riferiva al caso completamente diverso della prostituzione, comportamento che la morale cristiana da sempre ha considerato gravemente immorale (cfr. Concilio Vaticano II, Costituzione pastorale Gaudium et spes, n. 27; Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2355). La raccomandazione di tutta la tradizione cristiana – e non solo di quella – nei confronti della prostituzione si può riassumere nelle parole di san Paolo: ‘Fuggite la fornicazione’ (1 Corinzi, 6, 18). La prostituzione va dunque combattuta e gli enti assistenziali della Chiesa, della società civile e dello Stato devono adoperarsi per liberare le persone coinvolte”.

“A questo riguardo occorre rilevare che la situazione creatasi a causa dell’attuale diffusione dell’Aids in molte aree del mondo ha reso il problema della prostituzione ancora più drammatico. Chi sa di essere infetto dall’Hiv e quindi di poter trasmettere l’infezione, oltre al peccato grave contro il sesto comandamento ne commette anche uno contro il quinto, perché consapevolmente mette a serio rischio la vita di un’altra persona, con ripercussioni anche sulla salute pubblica. In proposito il Santo Padre afferma chiaramente che i profilattici non costituiscono ‘la soluzione autentica e morale’ del problema dell’Aids e anche che ‘concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità’, perché non si vuole affrontare lo smarrimento umano che sta alla base della trasmissione della pandemia. È innegabile peraltro che chi ricorre al profilattico per diminuire il rischio per la vita di un’altra persona intende ridurre il male connesso al suo agire sbagliato. In questo senso il Santo Padre rileva che il ricorso al profilattico ‘nell’intenzione di diminuire il pericolo di contagio, può rappresentare tuttavia un primo passo sulla strada che porta ad una sessualità diversamente vissuta, più umana’. Si tratta di un’osservazione del tutto compatibile con l’altra affermazione del Santo Padre: ‘questo non è il modo vero e proprio per affrontare il male dell’Hiv’.

“Alcuni hanno interpretato le parole di Benedetto XVI ricorrendo alla teoria del cosiddetto ‘male minore’. Questa teoria, tuttavia, è suscettibile di interpretazioni fuorvianti di matrice proporzionalista (cfr. Giovanni Paolo II, enciclica ‘Veritatis splendor’, nn. 75-77). Un’azione che è un male per il suo oggetto, anche se un male minore, non può essere lecitamente voluta. Il Santo Padre non ha detto che la prostituzione col ricorso al profilattico possa essere lecitamente scelta come male minore, come qualcuno ha sostenuto. La Chiesa insegna che la prostituzione è immorale e deve essere combattuta. Se qualcuno, ciononostante, praticando la prostituzione e inoltre essendo infetto dall’Hiv, si adopera per diminuire il pericolo di contagio anche mediante il ricorso al profilattico, ciò può costituire un primo passo nel rispetto della vita degli altri, anche se la malizia della prostituzione rimane in tutta la sua gravità. Tali valutazioni sono in linea con quanto la tradizione teologico-morale della Chiesa ha sostenuto anche in passato”.

“In conclusione, nella lotta contro l’Aids i membri e le istituzioni della Chiesa cattolica sappiano che occorre stare vicini alle persone, curando gli ammalati e formando tutti perché possano vivere l’astinenza prima del matrimonio e la fedeltà all’interno del patto coniugale. Al riguardo occorre anche denunciare quei comportamenti che banalizzano la sessualità, perché, come dice il Papa, proprio questi rappresentano la pericolosa ragione per cui tante persone nella sessualità non vedono più l’espressione del loro amore. ‘Perciò anche la lotta contro la banalizzazione della sessualità è parte del grande sforzo affinché la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull’essere umano nella sua totalità’ (Luce del mondo, p. 170)”.
OP/ VIS 20101222 (1000)

ATTESA GIOIOSA ATTEGGIAMENTO FONDAMENTALE CRISTIANO

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2010 (VIS). “Con quest’ultima Udienza prima delle Festività Natalizie, ci avviciniamo, trepidanti e pieni di stupore, al ‘luogo’ dove per noi e per la nostra salvezza tutto ha avuto inizio, dove tutto ha trovato un compimento, là dove si sono incontrate e incrociate le attese del mondo e del cuore umano” – ha detto il Papa nella catechesi dell’Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi nell’Aula Paolo VI.

“L’attesa gioiosa, caratteristica dei giorni che precedono il Santo Natale, è certamente l’atteggiamento fondamentale del cristiano che desidera vivere con frutto il rinnovato incontro con Colui che viene ad abitare in mezzo a noi: Cristo Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. Ritroviamo questa disposizione del cuore, e la facciamo nostra, in coloro che per primi accolsero la venuta del Messia: Zaccaria ed Elisabetta, i pastori, il popolo semplice, e specialmente Maria e Giuseppe, i quali in prima persona hanno provato la trepidazione, ma soprattutto la gioia per il mistero di questa nascita”.

“Tutto l’Antico Testamento costituisce un’unica grande promessa, che doveva compiersi con la venuta di un salvatore potente” – ha proseguito il Pontefice – “Accanto all’attesa dei personaggi delle Sacre Scritture, trova spazio e significato, attraverso i secoli, anche la nostra attesa, quella che in questi giorni stiamo sperimentando e quella che ci mantiene desti per l’intero cammino della nostra vita. Tutta l’esistenza umana, infatti, è animata da questo profondo sentimento, dal desiderio che quanto di più vero, di più bello e di più grande abbiamo intravisto e intuito con la mente ed il cuore, possa venirci incontro e davanti ai nostri occhi diventi concreto e ci risollevi”.

“Il Salvatore, dunque, viene per ridurre all’impotenza l’opera del male e tutto ciò che ancora può tenerci lontani da Dio, per restituirci all’antico splendore e alla primitiva paternità. (...) La sua venuta, perciò, non può avere altro scopo che quello di insegnarci a vedere e ad amare gli avvenimenti, il mondo e tutto ciò che ci circonda, con gli occhi stessi di Dio. Il Verbo fatto bambino ci aiuta a comprendere il modo di agire di Dio, affinché siamo capaci di lasciarci sempre più trasformare dalla sua bontà e dalla sua infinita misericordia”.

“Nella notte del mondo, lasciamoci ancora sorprendere e illuminare da questa venuta, dalla Stella che, sorta ad oriente, ha inondato di gioia l’universo. (...) Purifichiamo la nostra coscienza e la nostra vita da ciò che è contrario a questa venuta: pensieri, parole, atteggiamenti e azioni, spronandoci a compiere il bene e a contribuire a realizzare in questo nostro mondo la pace e la giustizia per ogni uomo e a camminare così incontro al Signore”.

“Segno caratteristico del tempo natalizio è il presepe” – ha concluso il Pontefice – “Il presepe è espressione della nostra attesa, ma anche del rendimento di grazie a Colui che ha deciso di condividere la nostra condizione umana, nella povertà e nella semplicità. Mi rallegro perché rimane viva e, anzi, si riscopre la tradizione di preparare il presepe nelle case, nei posti di lavoro, nei luoghi di ritrovo. Questa genuina testimonianza di fede cristiana possa offrire ancora oggi per tutti gli uomini di buona volontà una suggestiva icona dell’amore infinito del Padre verso noi tutti. I cuori dei bambini e degli adulti possano ancora sorprendersi di fronte ad essa”.
AG/ VIS 20101222 (550)

PRESA DI POSSESSO DIACONIA DEL CARDINALE KOCH

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2010 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha comunicato oggi che sabato 1° gennaio 2011, alle ore 18:00, il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, prenderà possesso della Diaconia di Nostra Signora del Sacro Cuore, Corso Rinascimento, 27, Roma.
OCL/ VIS 20101222 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Mário Marquez, O.F.M.Cap., Vescovo di Joaçaba (superficie: 10.283; popolazione: 326.000; cattolici: 244.000; sacerdoti: 38; religiosi: 54; diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo Marquez è stato finora Vescovo Ausiliare di Vitória (Brasile).

- Il Padre Agenor Girardi, M.S.C., Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Porto Alegre (superficie: 13.753; popolazione: 3.227.700; cattolici: 2.401.782; sacerdoti: 353; religiosi: 1.750; diaconi permanenti: 46), Brasile. Il Vescovo eletto, nato nel 1952 ad Orleans (Brasile), ha emesso la professione religiosa nella Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore nel 1982 ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. È stato finora Parroco della Parrocchia “São José”.

- Il Padre José Carlos Chacorowski, C.M., Vescovo Ausiliare di São Luis do Maranhão (superficie: 13.112; popolazione: 1.309.000; cattolici: 943.000; sacerdoti: 76; religiosi: 249; diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Curitiba (Brasile), ha emesso i voti religiosi nella Congregazione della Missione ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1980. È stato finora Direttore delle Figlie della Carità della Provincia di Amazzonia nell’Arcidiocesi di Belém do Pará.
NER:NEA/ VIS 20101222 (180)

martedì 21 dicembre 2010

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Pasig (Filippine), presentata dal Vescovo Francisco C. San Diego, per raggiunti limiti d’età.
RE/ VIS 20101221 (40)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo emerito di Napoli (Italia), il 2 dicembre, all’età di 80 anni.

- Il Vescovo Michael Bunluen Mansap, emerito di Ubon Ratchathani (Tailandia), il 2 dicembre, all’età di 81 anni.

- Il Vescovo Bernard Patrick Devlin, emerito di Gibraltar (Gibilterra), il 15 dicembre, all’età di 89 anni.

- Il Vescovo Ambrosio Echebarría Arroita, emerito di Barbastro-Monzón (Spagna), il 6 dicembre, all’età di 88 anni.

- Il Vescovo José Dos Santos Garcia, S.M.P., emerito di Porto Amélia (Mozambico), l’11 dicembre, all’età di 97 anni.

- Il Vescovo Raymond Philip Kalisz, S.V.D., emerito di Wewak (Papua Nuova Guinea), il 12 dicembre, all’età di 83 anni.

- Il Vescovo Ferenc Keszthelyi, O.Cist., emerito di Vác (Ungheria), il 6 dicembre, all’età di 82 anni.

- L’Arcivescovo Júlio Tavares Rebimbas, Vescovo emerito di Porto (Portogallo), il 6 dicembre, all’età di 88 anni.

- Il Vescovo John Thomas Steinbock, di Fresno (Stati Uniti d’America), il 5 dicembre, all’età di 73 anni.

- Il Vescovo George Otto Wirz, già Ausiliare di Madison (Stati Uniti d’America), il 23 novembre, all’età di 81 anni.
.../ VIS 20101221 (200)

lunedì 20 dicembre 2010

VISITA DEL PAPA ALLA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha compiuto una visita alla Biblioteca Apostolica Vaticana in occasione della riapertura, dopo tre anni di lavori di restauro. Papa Benedetto XVI si era recato in visita alla Biblioteca poco prima dell’inizio dei lavori, nel giugno 2007.

Il Santo Padre è stato accolto dal Cardinale Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, dal Monsignor Cesare Pasini, Prefetto e dal Signor Ambrogio M. Piazzoni, Vice Prefetto, che con i membri del Consiglio della Biblioteca lo hanno accompagnato nel corso della visita. Dopo una breve preghiera di benedizione dei locali rinnovati, sono stati presentati al Papa i lavori di ristrutturazione e successivamente Benedetto XVI ha percorso tutti i grandi saloni della Biblioteca. A conclusione della visita Benedetto XVI ha ringraziato tutti coloro che vi lavorano e ha sottolineato l’importanza di questa istituzione per la Sede Apostolica e per la Chiesa universale. Infine il Papa ha impartito la Benedizione Apostolica.
BXVI-VISITA/ VIS 20101220 (170)

MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2010 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre in occasione della XIX Giornata Mondiale del Malato, che si celebra l’11 febbraio, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes.

All’inizio del Messaggio il Papa ricordato la sua visita pastorale a Torino – lo scorso maggio – durante la quale – ha detto – “ho potuto sostare in riflessione e preghiera davanti alla Sacra Sindone, davanti a quel volto sofferente, che ci invita a meditare su Colui che ha portato su di sé la passione dell'uomo di ogni tempo e di ogni luogo, anche le nostre sofferenze, le nostre difficoltà, i nostri peccati”.

“La sofferenza” – ha sottolineato il Pontefice – “rimane sempre carica di mistero, difficile da accettare e da portare. (...) Anche l’Apostolo Tommaso mostra la fatica di credere alla via della passione redentrice (...). Di fronte a Cristo che mostra le sue piaghe, la sua risposta si trasforma in una commovente professione di fede: ‘Mio Signore e mio Dio!’”.

“Cari ammalati e sofferenti, è proprio attraverso le piaghe del Cristo” – scrive ancora il Pontefice – “che noi possiamo vedere, con occhi di speranza, tutti i mali che affliggono l'umanità. (...) Dio, la Verità e l'Amore in persona, ha voluto soffrire per noi e con noi; si è fatto uomo per poter com-patire con l'uomo, in modo reale, in carne e sangue. In ogni sofferenza umana, allora, è entrato Uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; in ogni sofferenza si diffonde la con-solatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio per far sorgere la stella della speranza”.

“Guardando all’appuntamento di Madrid, nel prossimo agosto 2011, per la Giornata Mondiale della Gioventù, vorrei rivolgere anche un particolare pensiero ai giovani, specialmente a coloro che vivono l’esperienza della malattia. Spesso la Passione, la Croce di Gesù fanno paura” – scrive il Pontefice – “perché sembrano essere la negazione della vita. In realtà, è esattamente il contrario! La Croce è il ‘sì’ di Dio all'uomo, l’espressione più alta e più intensa del suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna. (...) Solo Lui è capace di liberare il mondo dal male e di far crescere il suo Regno di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo”.

“Al termine di questo mio Messaggio per la prossima Giornata Mondiale del Malato, desidero esprimere il mio affetto a tutti e a ciascuno” – scrive infine il Papa – “sentendomi partecipe delle sofferenze e delle speranze che vivete quotidianamente in unione a Cristo crocifisso e risorto, perché vi doni la pace e la guarigione del cuore. Insieme a Lui vegli accanto a voi la Vergine Maria, che invochiamo con fiducia Salute degli infermi e Consolatrice dei sofferenti”.

“Cari fratelli e sorelle” – conclude il Pontefice – “invito anche le Autorità affinché investano sempre più energie in strutture sanitarie che siano di aiuto e di sostegno ai sofferenti, soprattutto i più poveri e bisognosi, e, (...) invio un affettuoso saluto ai Vescovi, ai sacerdoti, alle persone consacrate, ai seminaristi, agli operatori sanitari, ai volontari e a tutti coloro che si dedicano con amore a curare e alleviare le piaghe di ogni fratello o sorella ammalati, negli ospedali o Case di Cura, nelle famiglie: nei volti dei malati sappiate vedere sempre il Volto dei volti: quello di Cristo”.
MESS/ VIS 20101220 (610)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Joseph Karikkassery, Vescovo di Kottapuram (superficie: 3.300; popolazione: 3.333.467; cattolici: 89.569; sacerdoti: 137; religiosi: 330), India. È stato finora Ausiliare di Verapoly (India).

- Il Reverendo Santiago Gómez Sierra, Vescovo Ausiliare di Sevilla (superficie: 14.036; popolazione: 1.875.462; cattolici: 1.865.000; sacerdoti: 691; religiosi: 2.839; diaconi permanenti: 43), Spagna. Il Vescovo eletto, finora Decano del Capitolo Cattedrale di Córdoba, è nato a Madridejos (Spagna), nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982.

- L’Arcivescovo Antonio Mennini, Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, finora Nunzio Apostolico nella Federazione Russa e in Uzbekistan.

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni di chiusura dell'Anno Giubilare della Chiesa in Viêt Nam (nel 350° anniversario della creazione dei due primi Vicariati Apostolici e nel 50° anniversario dell'istituzione della gerarchia cattolica), in programma presso il Santuario Mariano di LaVang nei giorni 4-6 gennaio 2011.
NER:NEA:NN:NA/ VIS 20101220 (170)

SAN GIUSEPPE, PADRE LEGALE GESÙ, PROFILO UOMO NUOVO

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2010 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, IV domenica di Avvento, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

“In questa quarta domenica di Avvento” – ha detto il Papa – “il Vangelo di San Matteo narra come avvenne la nascita di Gesù ponendosi dal punto di vista di san Giuseppe. Egli era il promesso sposo di Maria, la quale, ‘prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo’”.

“San Giuseppe viene presentato come ‘uomo giusto’, fedele alla legge di Dio, disponibile a compiere la sua volontà. Per questo entra nel mistero dell’Incarnazione dopo che un angelo del Signore, apparsogli in sogno, gli annuncia: ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati’. Abbandonato il pensiero di ripudiare in segreto Maria, egli la prende con sé, perché ora i suoi occhi vedono in lei l’opera di Dio”.

“Pur avendo provato turbamento, Giuseppe agisce ‘come gli aveva ordinato l’angelo del Signore’, certo di compiere la cosa giusta. Anche mettendo il nome di ‘Gesù’ a quel Bambino che regge tutto l’universo, egli si colloca nella schiera dei servitori umili e fedeli, simile agli angeli e ai profeti, simile ai martiri e agli apostoli – come cantano antichi inni orientali. San Giuseppe annuncia i prodigi del Signore, testimoniando la verginità di Maria, l’azione gratuita di Dio, e custodendo la vita terrena del Messia. Veneriamo dunque il padre legale di Gesù, perché in lui si profila l’uomo nuovo, che guarda con fiducia e coraggio al futuro, non segue il proprio progetto, ma si affida totalmente all’infinita misericordia di Colui che avvera le profezie e apre il tempo della salvezza”.

“Cari amici, a san Giuseppe, patrono universale della Chiesa, desidero affidare tutti i Pastori, esortandoli ad offrire ‘ai fedeli cristiani e al mondo intero l’umile e quotidiana proposta delle parole e dei gesti di Cristo’. (...) Invochiamo con fiducia la Vergine Maria, la piena di grazia ‘adornata di Dio’, affinché, nel Natale ormai prossimo, i nostri occhi si aprano e vedano Gesù, e il cuore gioisca in questo mirabile incontro d’amore”.
ANG/ VIS 20101220 (420)

AUGURI DI NATALE ALLA CURIA ROMANA


Nel ricordare gli avvenimenti principali dell’Anno, il Papa ha menzionato la celebrazione dell’Anno sacerdotale iniziato con “grande gioia (...) e, grazie a Dio, abbiamo potuto concluderlo anche con grande gratitudine, nonostante si sia svolto così diversamente da come ce l’eravamo aspettati. In noi sacerdoti e nei laici, proprio anche nei giovani, si è rinnovata la consapevolezza di quale dono rappresenti il sacerdozio della Chiesa Cattolica, che ci è stato affidato dal Signore. Ci siamo nuovamente resi conto di quanto sia bello che esseri umani siano autorizzati a pronunciare in nome di Dio e con pieno potere la parola del perdono, e così siano in grado di cambiare il mondo, la vita; quanto sia bello che esseri umani siano autorizzati a pronunciare le parole della consacrazione (...); quanto sia bello poter essere, con la forza del Signore, vicino agli uomini nelle loro gioie e sofferenze, nelle ore importanti come in quelle buie dell’esistenza”.

“Tanto più siamo stati sconvolti quando, proprio in quest’anno e in una dimensione per noi inimmaginabile, siamo venuti a conoscenza di abusi contro i minori commessi da sacerdoti, che stravolgono il Sacramento nel suo contrario: sotto il manto del sacro feriscono profondamente la persona umana nella sua infanzia e le recano un danno per tutta la vita”.

“In questo contesto” – ha detto il Papa – “mi è venuta in mente una visione di sant’Ildegarda di Bingen che descrive in modo sconvolgente ciò che abbiamo vissuto in quest’anno. (...) Nella visione di sant’Ildegarda, il volto della Chiesa è coperto di polvere, ed è così che noi l’abbiamo visto. Il suo vestito è strappato – per la colpa dei sacerdoti. Così come lei l’ha visto ed espresso, l’abbiamo vissuto in quest’anno. Dobbiamo accogliere questa umiliazione come un’esortazione alla verità e una chiamata al rinnovamento. Solo la verità salva. Dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare per riparare il più possibile l’ingiustizia avvenuta. Dobbiamo chiederci che cosa era sbagliato nel nostro annuncio, nell’intero nostro modo di configurare l’essere cristiano, così che una tale cosa potesse accadere”.

“Dobbiamo trovare una nuova risolutezza nella fede e nel bene” – ha ribadito il Pontefice – “Dobbiamo essere capaci di penitenza. Dobbiamo sforzarci di tentare tutto il possibile, nella preparazione al sacerdozio, perché una tale cosa non possa più succedere. È questo anche il luogo per ringraziare di cuore tutti coloro che si impegnano per aiutare le vittime e per ridare loro la fiducia nella Chiesa, la capacità di credere al suo messaggio”.

“Nei miei incontri con le vittime di questo peccato” – ha ricordato Benedetto XVI - ho sempre trovato anche persone che, con grande dedizione, stanno a fianco di chi soffre e ha subito danno. È questa l’occasione per ringraziare anche i tanti buoni sacerdoti che trasmettono in umiltà e fedeltà la bontà del Signore e, in mezzo alle devastazioni, sono testimoni della bellezza non perduta del sacerdozio”.

“Siamo consapevoli” – ha affermato il Papa – “della particolare gravità di questo peccato commesso da sacerdoti e della nostra corrispondente responsabilità. Ma non possiamo neppure tacere circa il contesto del nostro tempo in cui è dato vedere questi avvenimenti. Esiste un mercato della pornografia concernente i bambini, che in qualche modo sembra essere considerato sempre più dalla società come una cosa normale. La devastazione psicologica di bambini, in cui persone umane sono ridotte ad articolo di mercato, è uno spaventoso segno dei tempi”.

“In questo contesto” – ha aggiunto il Papa – “si pone anche il problema della droga, che con forza crescente stende i suoi tentacoli di polipo intorno all’intero globo terrestre (...). Ogni piacere diventa insufficiente e l’eccesso nell’inganno dell’ebbrezza diventa una violenza che dilania intere regioni, e questo in nome di un fatale fraintendimento della libertà, in cui proprio la libertà dell’uomo viene minata e alla fine annullata del tutto”.

“Per opporci a queste forze dobbiamo gettare uno sguardo sui loro fondamenti ideologici. Negli anni Settanta, la pedofilia venne teorizzata come una cosa del tutto conforme all’uomo e anche al bambino. Questo, però, faceva parte di una perversione di fondo del concetto di ‘ethos’. (...) Niente sarebbe in se stesso bene o male. Tutto dipenderebbe dalle circostanze e dal fine inteso. (...) La morale viene sostituita da un calcolo delle conseguenze e con ciò cessa di esistere. Gli effetti di tali teorie sono oggi evidenti. Contro di esse Papa Giovanni Paolo II, nella sua Enciclica ‘Veritatis splendor’ del 1993, indicò con forza profetica nella grande tradizione razionale dell’’ethos’ cristiano le basi essenziali e permanenti dell’agire morale. Questo testo oggi deve essere messo nuovamente al centro come cammino nella formazione della coscienza”.

“Come secondo punto” – ha proseguito il Pontefice – “vorrei dire una parola sul Sinodo delle Chiese del Medio Oriente. Esso ebbe inizio con il mio viaggio a Cipro” del giugno scorso, “dove potei consegnare l’’Instrumentum laboris’ per il Sinodo ai Vescovi di quei Paesi lì convenuti. (...) Anche se la piena comunione non ci è ancora donata” – ha detto il Papa riferendosi alla Chiesa Ortodossa – “abbiamo tuttavia constatato con gioia che la forma basilare della Chiesa antica ci unisce profondamente gli uni con gli altri: il ministero sacramentale dei Vescovi come portatore della tradizione apostolica, la lettura della Scrittura secondo l’ermeneutica della ‘Regula fidei’, la comprensione della Scrittura nell’unità multiforme incentrata su Cristo sviluppatasi grazie all’ispirazione di Dio e, infine, la fede nella centralità dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”.

“Abbiamo potuto vedere la ricca cultura cristiana dell’Oriente cristiano. Ma abbiamo visto anche il problema del Paese diviso. Si rendevano visibili colpe del passato e profonde ferite, ma anche il desiderio di pace e di comunione quali erano esistite prima. Tutti sono consapevoli del fatto che la violenza non porta alcun progresso – essa, infatti, ha creato la situazione attuale. Solo nel compromesso e nella comprensione vicendevole può essere ristabilita un’unità. Preparare la gente per questo atteggiamento di pace è un compito essenziale della pastorale”.

“Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull’intero Medio Oriente, dove convivono fedeli appartenenti a religioni diverse ed anche a molteplici tradizioni e riti distinti. (...) Negli sconvolgimenti degli ultimi anni è stata scossa la storia di condivisione, le tensioni e le divisioni sono cresciute, così che sempre di nuovo con spavento siamo testimoni di atti di violenza nei quali non si rispetta più ciò che per l’altro è sacro (...). Nella situazione attuale, i cristiani sono la minoranza più oppressa e tormentata. Per secoli sono vissuti pacificamente insieme con i loro vicini ebrei e musulmani. Nel Sinodo abbiamo ascoltato parole sagge del Consigliere del Mufti della Repubblica del Libano contro gli atti di violenza nei confronti dei cristiani. Egli diceva: con il ferimento dei cristiani veniamo feriti noi stessi. Purtroppo, però, questa e analoghe voci della ragione, per le quali siamo profondamente grati, sono troppo deboli. Anche qui l’ostacolo è il collegamento tra avidità di lucro ed accecamento ideologico”.

“Sulla base dello spirito della fede e della sua ragionevolezza” – ha proseguito il Papa – “il Sinodo ha sviluppato un grande concetto del dialogo, del perdono e dell’accoglienza vicendevole, un concetto che ora vogliamo gridare al mondo. L’essere umano è uno solo e l’umanità è una sola. Ciò che in qualsiasi luogo viene fatto contro l’uomo alla fine ferisce tutti. Così le parole e i pensieri del Sinodo devono essere un forte grido rivolto a tutte le persone con responsabilità politica o religiosa perché fermino la cristianofobia; perché si alzino a difendere i profughi e i sofferenti e a rivitalizzare lo spirito della riconciliazione”.

“Mi piacerebbe parlare dettagliatamente dell’indimenticabile viaggio nel Regno Unito” – ha proseguito il Pontefice – “voglio però limitarmi a due punti che sono correlati con il tema della responsabilità dei cristiani in questo tempo e con il compito della Chiesa di annunciare il Vangelo”.

“Il pensiero va innanzitutto all’incontro con il mondo della cultura nella Westminster Hall, un incontro in cui la consapevolezza della responsabilità comune in questo momento storico creò una grande attenzione, che, in ultima analisi, si rivolse alla questione circa la verità e la stessa fede. (...) Alexis de Tocqueville, a suo tempo, aveva osservato che in America la democrazia era diventata possibile e aveva funzionato, perché esisteva un consenso morale di base che, andando al di là delle singole denominazioni, univa tutti. Solo se esiste un tale consenso sull’essenziale, le costituzioni e il diritto possono funzionare. Questo consenso di fondo proveniente dal patrimonio cristiano è in pericolo là dove al suo posto, al posto della ragione morale, subentra la mera razionalità finalistica (...). Questo è in realtà un accecamento della ragione per ciò che è essenziale. Combattere contro questo accecamento della ragione e conservarle la capacità di vedere l’essenziale, di vedere Dio e l’uomo, ciò che è buono e ciò che è vero, è l’interesse comune che deve unire tutti gli uomini di buona volontà. È in gioco il futuro del mondo”.

“Infine, vorrei ancora ricordare la beatificazione del Cardinale John Henry Newman. Perché è stato beatificato? (...) Vorrei rilevare soltanto due aspetti (...) Il primo è che dobbiamo imparare dalle tre conversioni di Newman, perché sono passi di un cammino spirituale che ci interessa tutti. Vorrei qui mettere in risalto solo la prima conversione: quella alla fede nel Dio vivente. (...) Nella sua conversione Newman riconosce che (...) Dio e l’anima, l’essere se stesso dell’uomo a livello spirituale, costituiscono ciò che è veramente reale, ciò che conta. (...) Dove avviene una tale conversione, non cambia semplicemente una teoria, cambia la forma fondamentale della vita. Di tale conversione noi tutti abbiamo sempre di nuovo bisogno: allora siamo sulla via retta”.

“La forza motrice che spingeva sul cammino della conversione era in Newman la coscienza” – ha sottolineato il Santo Padre - “Per lui ‘coscienza’ significa la capacità di verità dell’uomo: la capacità di riconoscere proprio negli ambiti decisivi della sua esistenza – religione e morale – una verità, ‘la’ verità. La coscienza, la capacità dell’uomo di riconoscere la verità, gli impone con ciò, al tempo stesso, il dovere di incamminarsi verso la verità (...). Il cammino delle conversioni di Newman è un cammino della coscienza – un cammino non della soggettività che si afferma, ma, proprio al contrario, dell’obbedienza verso la verità che passo passo si apriva a lui”.

Infine il Papa ha accennato brevemente ai Viaggi a Malta, in Portogallo e in Spagna, dicendo che: “In essi si è reso nuovamente visibile che la fede non è una cosa del passato, ma un incontro con il Dio che vive ed agisce adesso”.
AC/ VIS 20101220 (1750)

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