Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

venerdì 30 aprile 2010

CONCERTO QUINTO ANNIVERSARIO PONTIFICATO

CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito nel pomeriggio di ieri, nell’Aula Paolo VI, in Vaticano, a un concerto in suo onore offerto dal Presidente della Repubblica Italiana, On. Giorgio Napolitano, in occasione del quinto anniversario di Pontificato. L’Orchestra giovanile di Fiesole, componente della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole, diretta dal Maestro Nicola Paszkowski, ha eseguito musiche di Giovanni Battista Sammartini, Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven.
“Lo studio della musica” – ha detto il Papa al termine del concerto – “riveste un alto valore nel processo educativo della persona, in quanto produce effetti positivi sullo sviluppo dell’individuo, favorendone l’armonica crescita umana e spirituale”.

Nell’elogiare “l’esperienza ultra trentennale della Scuola di Musica di Fiesole” il Santo Padre ha affermato: “Nell’odierno contesto sociale, (...), ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e problematica: spesso tra genitori ed insegnanti si parla delle difficoltà che s’incontrano nel trasmettere alle nuove generazioni i valori basilari dell’esistenza e di un retto comportamento. Tale situazione problematica coinvolge sia la scuola sia la famiglia, come pure le varie agenzie che operano nel campo formativo”.

“I giovani, anche se vivono in contesti diversi, hanno in comune la sensibilità ai grandi ideali della vita, ma incontrano molte difficoltà nel viverli. Non possiamo ignorare i loro bisogni e le loro attese, nemmeno gli ostacoli e le minacce che incontrano. Essi sentono l'esigenza di accostarsi ai valori autentici quali la centralità della persona, la dignità umana, la pace e la giustizia, la tolleranza e la solidarietà. Ricercano anche, in modi a volte confusi e contraddittori, la spiritualità e la trascendenza, per trovare equilibrio e armonia”.

“A tale riguardo, mi piace osservare che proprio la musica è capace di aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e conduce le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto, ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la sorgente ultima in Dio. La festosità del canto e della musica sono altresì un costante invito per i credenti e per tutti gli uomini di buona volontà ad impegnarsi per dare all’umanità un avvenire ricco di speranza. Inoltre, (...) l’impegno di non suonare ‘da soli’, ma di far sì che i diversi ‘colori orchestrali’ – pur mantenendo le proprie caratteristiche – si fondano insieme; la ricerca comune della migliore espressione, tutto questo costituisce una ‘palestra’ formidabile, non solo sul piano artistico e professionale, ma sotto il profilo umano globale”.

“Rinnovo al Signor Presidente della Repubblica Italiana” – ha concluso il Pontefice – “agli organizzatori e a tutti i presenti l’espressione della mia sincera gratitudine per questo apprezzato omaggio! Ricordatemi nelle vostre preghiere, perché iniziando il sesto anno del mio Pontificato, possa compiere sempre il mio Ministero come vuole il Signore”.
AC/ VIS 20100430 (460)

ECONOMIA SIA ORIENTATA RICERCA BENE COMUNE


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i partecipanti alla XVI Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, riunita dal 30 aprile al 4 maggio, per analizzare la crisi economica globale alla luce dei principi etici inscritti nella dottrina sociale della Chiesa.

“Il crollo del sistema finanziario mondiale” – ha detto il Santo Padre – “ha dimostrato la fragilità dell’attuale sistema economico e le istituzioni ad esso legate”.

“Piuttosto che una spirale di produzione e consumo in vista di esigenze umane dall’angusto respiro ” – ha sottolineato Papa Benedetto XVI – “la vita economica deve essere vista come un esercizio di responsabilità umana, intrinsecamente orientata verso la promozione della dignità della persona, il conseguimento del bene comune e lo sviluppo integrale – politico, culturale e spirituale – dei singoli, delle famiglie e della società”.

“Nella mia Enciclica ‘Caritas in Veritate’, ho osservato che: ‘La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno’”.
“La Chiesa” – ha detto ancora il Santo Padre – “fondata sulla sua fede in Dio Creatore, afferma l’esistenza di una legge naturale universale. (...) Quale parte del grande patrimonio di umana saggezza, la legge morale naturale, che la Chiesa ha fatto propria, purificata e sviluppata alla luce della Rivelazione cristiana, serve da faro che guida l’impegno dei singoli e della comunità a perseguire il bene e ad evitare il male, mentre indirizza il proprio impegno nell’edificazione di una società autenticamente giusta ed umana”.
“Fra i principi indispensabili che configurano tale approccio etico integrale alla vita economica, deve esserci la promozione del bene comune, fondata sul rispetto della dignità della persona umana e riconosciuta come l’obiettivo primario della produzione e dei sistemi commerciali, le istituzioni politiche e il benessere sociale. Ai nostri giorni, la preoccupazione per il bene comune ha assunto una dimensione marcatamente globale. È diventato sempre più evidente che il bene comune abbraccia la responsabilità verso le future generazioni; la solidarietà intergenerazionale deve quindi essere riconosciuta quale criterio etico di base nel giudizio di ogni servizio sociale”. “Queste realtà indicano l’urgenza di rafforzare le procedure di governo della economia globale, anche con il dovuto rispetto per il principio di sussidiarietà. Infine tutte le decisioni e le politiche economiche devono essere indirizzate verso la ‘carità nella verità’”.
“Poiché ‘Senza verità, senza fiducia ed amore per il vero” – ha concluso il Pontefice, citando ancora l’Enciclica “Caritas in Veritate” – “non c’è coscienza e responsabilità sociale, e l’agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società’”.
AC/ VIS 20100430 (430)

INCONTRO CON I VISITATORI DEI LEGIONARI DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha incontrato cinque Visitatori dei Legionari di Cristo: l’Arcivescovo Charles J. Caput, O.F.M., di Denver (Stati Uniti d’America); l’Arcivescovo Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., di Concepción (Cile); l’Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid (Spagna); il Vescovo Ricardo Watty Urquidi, M.Sp.S., di Tepic (Messico) ed il Vescovo Giuseppe Versaldi, di Alessandria (Italia).
AC/ VIS 20100430 (70)

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO MORTE CARDINALE MAYER


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all’Abate Dom Notker Wolf, Abate Primate dei Benedettini Confederati, per la morte, all’età di 98 anni, del Cardinale Paul Augustin Mayer, O.S.B., Presidente emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Il Cardinale, scrive il Papa: “Lascia il ricordo indelebile di una operosa esistenza spesa con mitezza e rettitudine nell’adesione coerente alla propria vocazione di monaco e di pastore pieno di zelo per il Vangelo e sempre fedele alla Chiesa. Nel ricordarne il qualificato impegno nell’ambito liturgico e in quello delle università e dei seminari, e specialmente l’apprezzato servizio alla Santa Sede, prima nella Commissione preparatoria del Concilio Vaticano Secondo, poi in diversi dicasteri della Curia Romana, innalzo fervide preghiere di suffragio perché il Signore accolga questo benemerito fratello nel gaudio e della pace eterna”.
TGR/ VIS 20100430 (160)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI MAGGIO


CITTA' DEL VATICANO, 1 MAG. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di maggio è la seguente: “Perché si ponga fine al triste ed iniquo commercio di esseri umani che purtroppo coinvolge milioni di donne e bambini”.
L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché i ministri ordinati, le religiose, i religiosi e i laici impegnati nell’apostolato, sappiano infondere entusiasmo missionario alle comunità affidate alle loro cure”.
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/ VIS 20100430 (90)

UDIENZE

UDIENZE
CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Gorge Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).
AP/ VIS 20100430 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale del Vicariato Apostolico di Kontagora (Nigeria), presentata dal Vescovo Timothy Joseph Carroll, S.M.A., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
- Ha nominato l’Arcivescovo Peter Smith, Arcivescovo Metropolita di Southwark (superficie: 3.000; popolazione: 440.000; cattolici: 395.182; sacerdoti: 439; religiosi: 792; diaconi permanenti: 79), Gran Bretagna. È stato finora Arcivescovo Metropolita di Cardiff (Gran Bretagna).- Ha nominato il Reverendo Odilón Martínez García, Vescovo di Atlacomulco (superficie: 5.364; popolazione: 934.328; cattolici: 917.794; sacerdoti: 103; religiosi: 113; diaconi permanenti: 1), Messico. Il Vescovo eletto, finora Rettore del Seminario Maggiore di Toluca (Messico), è nato nel 1949 a Santa Ana (Messico), ed è stato ordinato sacerdote nel 1974.
- Ha nominato il Padre Rogatus Kimaryo, C.S.Sp., Vescovo di Same (superficie: 10.000; popolazione: 609.000; cattolici: 71.722; sacerdoti: 52; religiosi: 53), Tanzania. Il Vescovo eletto, attuale Amministratore Apostolico “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis” della medesima Diocesi, è nato nel 1956 a Mkuu (Tanzania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987.
RE:NER/ VIS 20100430 (200)

giovedì 29 aprile 2010

QUASI PRONTA PUBBLICAZIONE TRADUZIONE MESSALE ROMANO



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Ieri, nella Casina Pio IV, in Vaticano, il Papa ha pranzato con i Membri e i Consultori del Comitato “Vox Clara”, Comitato di consulenza su questioni relative alla celebrazione del Rito romano in lingua inglese.

Al termine del pranzo, il Santo Padre ha ringraziato “per il lavoro che ‘Vox Clara’ ha compiuto negli ultimi otto anni, nell’assistere e consigliare la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nella sua responsabilità di tradurre in lingua inglese i testi liturgici. Una vera impresa collegiale. Non solo sono rappresentati i cinque continenti dai membri del Comitato, ma siete stati assidui nel raccogliere i contributi delle Conferenze Episcopali di lingua inglese nel mondo.”.

“Ringrazio i superiori e gli officiali della Congregazione per il loro quotidiano e paziente lavoro di supervisione nella preparazione e traduzione dei testi che proclamano la verità della nostra redenzione in Cristo, la Parola di Dio Incarnata”.

Benedetto XVI ha espresso soddisfazione “per la traduzione in lingua inglese del Messale Romano che sarà presto pronta per la pubblicazione. (...) Attraverso questi sacri testi e le azioni che li accompagnano, Cristo sarà reso presente e attivo fra il suo popolo”.

Riferendosi successivamente “alla preparazione della ricezione della nuova traduzione da parte del clero e dei fedeli laici”, il Santo Padre ha affermato: “Molti troveranno difficile l’adattamento a testi poco familiari dopo quasi quaranta anni di utilizzazione continua della precedente traduzione. Il cambiamento dovrà essere introdotto con la dovuta sensibilità, e si dovrà pienamente comprendere l’opportunità catechetica che esso presenta. Prego che in questo modo venga evitato ogni rischio di confusione o perplessità, ed il cambiamento serva, al contrario, come trampolino di lancio per un rinnovamento ed approfondimento della devozione Eucaristica in tutto il mondo anglofono”.

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ponendo in risalto che “i frutti del vostro lavoro saranno resi disponibili alle congregazioni di lingua inglese ovunque nel mondo”.
AC/ VIS 20100429 (330)

REPUBBLICA DEMOCRATICA CONGO RICONCILIAZIONE NAZIONALE



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo, Signor Jean-Pierre Hamuli Mupenda, il quale ha riaffermato il desiderio di rafforzare le relazioni del suo Paese con la Santa Sede. Nel suo discorso il Papa si è congratulato di questa volontà ricordando che essa coincide con il 50° anniversario dell’indipendenza della Nazione ed ha auspicato che tale commemorazione rappresenti “un nuovo punto di partenza”.

“Il suo Paese ha conosciuto in questi stessi anni momenti particolarmente difficili e tragici” – ha affermato il Santo Padre – “La violenza si è abbattuta cieca e spietata, su una larga parte della popolazione (...). Penso particolarmente alle donne, ai giovani, ai bambini la cui dignità è stata disprezzata ad oltranza con la violazione dei loro diritti (...). Anche la Chiesa cattolica ha subito ferite in molti dei suoi membri e delle sue strutture. La Chiesa desidera favorire la guarigione interiore e la fraternità”.

“Gli impegni presi a Goma nel 2008 e l’applicazione degli accordi internazionali, in particolare il ‘Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo della Regione dei Grandi Laghi’, sono certo necessari, ma più urgente ancora” – ha ribadito il Papa – “è porre le basi per la loro applicazione. Essa non potrà realizzarsi che ricostruendo a poco a poco il tessuto sociale gravemente ferito, incoraggiando la prima società naturale che è la famiglia, e consolidando i rapporti interpersonali fra congolesi fondati su di una educazione integrale, fonte di pace e di giustizia”.

“Invito i poteri pubblici a non trascurare nulla per porre fine alla situazione di guerra che persiste ancora in alcune province del Paese, e a dedicarsi alla ricostruzione umana e sociale della Nazione nel rispetto dei diritti umani fondamentali. La pace non è unicamente l’assenza di conflitti, è anche un dono e una missione a cui sono obbligati i cittadini e lo Stato”.

Il Papa ha lanciato un appello alla comunità internazionale “implicata a diversi livelli nei conflitti successivi che la vostra Nazione ha conosciuto, a mobilitarsi per contribuire efficacemente a instaurare la pace e la legalità nella Repubblica Democratica del Congo”.

“Dopo tanti anni di sofferenza, il vostro Paese ha bisogno di impegnarsi risolutamente nella via della riconciliazione nazionale. I vostri Vescovi hanno dichiarato questo anno anniversario per la Nazione, un anno di grazia, di rinnovamento e di gioia, un anno di riconciliazione per costruire un Congo solidale, prospero e unito”.

Il Santo Padre ha sottolineato che “uno dei mezzi migliori per realizzare tutto ciò è promuovere l’educazione delle giovani generazioni. (...) I congolesi desiderano una buona educazione per i loro figli, ma il finanziamento diretto per la famiglie è pesante o addirittura impossibile da sostenere per molti. Sono certo che si potrà trovare una giusta soluzione” – ha detto il Papa che ha sottolineato: “Aiutando economicamente i genitori e assicurando loro un finanziamento regolare degli educatori, lo Stato farà un investimento proficuo per tutti”.

“È essenziale che i ragazzi e i giovani siano educati con pazienza e tenacia, soprattutto coloro che non hanno ricevuto alcuna istruzione e sono stati addestrati a uccidere. Conviene non solamente inculcare un sapere che li aiuti nella vita futura adulta e professionale, ma bisogna dare loro solide basi morali e spirituali che li aiuteranno a respingere la tentazione della violenza e del risentimento per scegliere ciò che è giusto e vero. Attraverso le sue strutture educative e secondo le proprie possibilità, la Chiesa può aiutare e completare le scuole statali”.

“Le importanti ricchezze naturali di cui Dio ha dotato il vostro territorio e che sono divenuti purtroppo fonte di cupidigia e di profitti sproporzionati per molti all’interno e all’esterno del vostro Paese, permettono in larga parte, grazia a una giusta ripartizione dei guadagni, di aiutare la popolazione a uscire dalla povertà e a provvedere alla propria sicurezza alimentare e sanitaria. (...) Questo dovere di giustizia promosso dallo Stato consoliderà la riconciliazione e la pace nazionale, e permetterà alla popolazione di condurre una vita serena, base necessaria alla prosperità”.

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso invitando i cattolici congolesi “ad essere testimoni generosi dell’amore di Dio e a contribuire all’edificazione di una Nazione unita e fraterna dove ciascuno si senta pienamente amato e rispettato”.
CD/ VIS 20100429 (710)

PROMUOVERE UNITÀ E BENESSERE FAMIGLIA CRISTIANA



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli di Gambia, Liberia e Sierra Leone, al termine della Visita “ad Limina Apostolorum”.

Facendo riferimento ai rapporti quinquennali stilati dai Vescovi, il Papa ha espresso soddisfazione per lo sforzo compiuto “di predicare il Vangelo alle confermazioni, nella vostre visite alle parrocchie, nell’incontro con i gruppi di sacerdoti, religiosi o laici e nelle vostre lettere pastorali”.

“Impegnatevi” – ha proseguito il Papa – “nel costituire comunità vibranti ed espansive di uomini e donne forti nella loro fede, contemplative e gioiose nella liturgia, e ben istruiti nel ‘modo di vivere che piace a Dio’. In un ambiente segnato dal divorzio e dalla poligamia, promuovete l’unità e il benessere della famiglia cristiana costruita sul sacramento del matrimonio. Iniziative ed associazioni dedicate alla santificazione di questa comunità fondamentale meritano il vostro pieno sostegno. Continuate a promuovere la dignità della donna nel contesto dei diritti umani e difendete il vostro popolo contro tentativi di introdurre una mentalità antinatalista che si fa passare per progresso culturale”.

“La vostra missione” – ha sottolineato il Pontefice – “richiede inoltre che voi dedichiate attenzione all’adeguato discernimento e preparazione delle vocazioni e nella corrente formazione dei sacerdoti che sono i vostri più stretti collaboratori nella missione evangelizzatrice. Continuate a farli diventare, con la parola e l’esempio, uomini di preghiera, solidi e chiari nel loro insegnamento, maturi e rispettosi nei rapporti con gli altri, fedeli nei loro impegni spirituali e forti nella compassione verso i bisognosi. Ugualmente non esitate a invitare i missionari provenienti da altri paesi nell’assistervi nella buona opera compiuta dal vostro clero, dai religiosi e dai catechisti”.

“Apprezzo in special modo” – ha proseguito il Pontefice – “l’assistenza che offrite ai profughi e ai migranti e vi esorto a cercare, quando possibile, collaborazione pastorale dai loro paesi d’origine. La lotta contro la povertà deve essere portata avanti con rispetto per la dignità di tutti gli interessati incoraggiandoli ad essere protagonisti del proprio sviluppo integrale. Molto bene può esser fatto attraverso impegni di comunità su piccola scala e iniziative di micro-economia al servizio delle famiglie. Nello sviluppare e sostenere tali strategie, il miglioramento dell’educazione sarà sempre un fattore decisivo”.

“Voi giustamente incoraggiate il grande dono che è la pace” – ha detto ancora il Papa – “Prego che il processo di riconciliazione nella giustizia e nella verità, che avete giustamente sostenuto nella regione, produca un duraturo rispetto per tutti i diritti umani donati da Dio e contrasti la tendenza alla vendetta e alle rappresaglie”.

“Nel vostro servizio in favore della pace continuate a promuovere il dialogo con le altre religioni, specialmente con l’Islam, in modo da sostenere i buoni rapporti esistenti e ostacolare ogni forma di intolleranza, ingiustizia, oppressione, a detrimento della promozione della reciproca fiducia. Lavorare insieme” – ha concluso il Santo Padre – “nella difesa della vita e nella lotta contro la malattia e la malnutrizione, non mancherà di edificare comprensione, rispetto e accettazione. Soprattutto, un clima di dialogo e di comunione deve caratterizzare la Chiesa locale. Con il vostro esempio, portate i vostri sacerdoti, religiosi e fedeli laici a crescere nella comprensione e nella cooperazione, nell’ascolto reciproco e nella iniziative condivise”.
AL/ VIS 20100429 (530)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l’Arcivescovo Robert Zollitsch, di Freiburg im Breisgau E Presidente della Conferenza dei Vescovi Tedeschi, (Repubblica Federale di Germania), con l’Arcivescovo Reinhard Marx, di München und Freising e con il Vescovo Anton Losinger, Ausiliare di Augsburg.
AP/ VIS 20100429 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre;

- Ha elevato la Prefettura Apostolica di Quetta (Pakistan), al rango di Vicariato Apostolico, con la medesima denominazione e configurazione territoriale.

- Ha nominato il Padre Victor Gnanapragasam, O.M.I., primo Vicario Apostolico di Quetta (superficie: 347.188; popolazione: 8.096.251; cattolici: 29.355; sacerdoti: 13; religiosi: 19), Pakistan. Il Vescovo eletto, attuale Prefetto Apostolico della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato a Jaffna (Sri Lanka) nel 1940, ha emesso la Professione Perpetua nei Missionari Oblati di Maria Immacolata nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966.

- Ha nominato il Vescovo Benjamin Castillo Plascencia, Vescovo di Celaya (superficie: 8.768; popolazione: 1.604.015; cattolici: 1.463.583; sacerdoti: 232; religiosi: 570), Messico. Il Vescovo Plascencia è stato finora Vescovo di Tabasco (Messico).

- Ha nominato il Reverendo John Baptist Jung Shin-chul, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Incheon (superficie: 1.282; popolazione: 4.294.000; cattolici: 427.960; sacerdoti: 268; religiosi: 906), Corea. Il Vescovo eletto è nato nel 1964 a Incheon-si (Corea), ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. È stato finora Professore e Cancelliere dell’Università Cattolica di Incheon e Direttore diocesano per le vocazioni.
ECE:NER:NEA/ VIS 20100429 (190)

mercoledì 28 aprile 2010

SACERDOTI VITA COERENTE CON SACRAMENTO RICEVUTO


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale di questo Mercoledì a due Sacerdoti italiani: San Leonardo Murialdo (1828-1900) e San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842), “due santi Sacerdoti esemplari nella loro donazione a Dio e nella testimonianza di carità, vissuta nella Chiesa e per la Chiesa, verso i fratelli più bisognosi”.
San Leonardo Murialdo, superata in gioventù una profonda crisi esistenziale e spirituale, divenne sacerdote nella Torino di San Giovanni Bosco dal quale fu conosciuto ed apprezzato, e che “lo convinse ad accettare la direzione del nuovo Oratorio di San Luigi a Porta Nuova che tenne fino al 1865. Lì venne in contatto” –ha spiegato il Papa – “anche con i gravi problemi dei ceti più poveri, ne visitò le case, maturando una profonda sensibilità sociale, educativa ed apostolica che lo portò poi a dedicarsi autonomamente a molteplici iniziative in favore della gioventù”.
“Nel 1873 fondò la Congregazione di San Giuseppe, il cui fine apostolico fu, fin dall’inizio, la formazione della gioventù, specialmente quella più povera e abbandonata” – ha aggiunto il Santo Padre sottolineando che “il nucleo centrale della spiritualità del Murialdo è la convinzione dell’amore misericordioso di Dio: un Padre sempre buono, paziente e generoso, che rivela la grandezza e l’immensità della sua misericordia con il perdono”.
“Sottolineando la grandezza della missione del sacerdote che deve ‘continuare l’opera della redenzione’ (...) San Leonardo ricordava sempre a se stesso e ai confratelli la responsabilità di una vita coerente con il sacramento ricevuto”.
“Con lo stesso spirito di carità è vissuto, quarant’anni prima del Murialdo, san Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore dell’opera da lui stesso denominata ‘Piccola Casa della Divina Provvidenza’ e chiamata oggi anche ‘Cottolengo’” – ha proseguito il Pontefice – “Giuseppe Benedetto (...) mostrò fin da fanciullo grande sensibilità verso i poveri”. Dopo anni di proficuo ministero sacerdotale, l’incontro con una giovane donna malata, madre di cinque figli, che si trovò ad accompagnare alla morte, cambiò la sua vita.
“Il Signore pone sempre dei segni sul nostro cammino per guidarci secondo la sua volontà al nostro vero bene” – ha affermato il Pontefice – “Da quel momento il Cottolengo fu trasformato: tutte le sue capacità, specialmente la sua abilità economica e organizzativa, furono utilizzate per dare vita ad iniziative a sostegno dei più bisognosi. Egli seppe coinvolgere nella sua impresa decine e decine di collaboratori e volontari. (...) Mise in atto lo stile delle ‘famiglie’, costituendo delle vere e proprie comunità di persone, volontari e volontarie, uomini e donne, religiosi e laici, uniti per affrontare e superare insieme le difficoltà che si presentavano. Ognuno in quella Piccola Casa della Divina Provvidenza aveva un compito preciso (...). Sani e ammalati condividevano tutti lo stesso peso del quotidiano. Anche la vita religiosa si specificò nel tempo, secondo i bisogni e le esigenze particolari”.
“Per i suoi poveri e i più bisognosi, si definirà sempre ‘il manovale della Divina Provvidenza’”, ha ricordato Benedetto XVI.
“Questi due santi Sacerdoti” – ha concluso il Papa – “hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai più poveri, ai più bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio, attingendo dal suo amore, nella profonda convinzione che non è possibile esercitare la carità senza vivere in Cristo e nella Chiesa. La loro intercessione e il loro esempio continuino ad illuminare il ministero di tanti sacerdoti che si spendono con generosità per Dio e per il gregge loro affidato, e aiutino ciascuno a donarsi con gioia e generosità a Dio e al prossimo”.
AG/ VIS 20100428 (600)

FESTA DI SAN GIUSEPPE: RIFLESSIONE SENSO DEL LAVORO

FESTA DI SAN GIUSEPPE: RIFLESSIONE SENSO DEL LAVORO
CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Nei saluti nelle diverse lingue al termine dell’Udienza Generale di questo Mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che sabato 1° maggio, ricorre la festa di San Giuseppe Lavoratore “custode della Santa Famiglia e patrono degli uomini che con il proprio lavoro conquistano i mezzi per vivere”.
“Che questa giornata sia una occasione per approfondire la riflessione sul senso del lavoro e sul posto adeguato di esso nella vita delle famiglie. Affido voi qui presenti e tutti i lavoratori alla protezione di San Giuseppe”.AG/ VIS 20100428 (100)

ATTENZIONE PASTORALE ADEGUATA AI MIGRANTI


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di un telegramma che a nome del Santo Padre, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, all’Arcivescovo Antonio Mario Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in occasione dell’VIII Congresso Europeo sulle Migrazioni, in corso a Malaga (Spagna), dal 27 aprile al 1° maggio.
Il Papa saluta gli organizzatori e i partecipanti all’incontro sul tema: “Superare i timori. Tracciare le prospettive” ed esorta a non tralasciare l’impegno di dedicare adeguata attenzione pastorale a tutti coloro che subiscono le conseguenze derivanti dall’aver abbandonato la patria e dal sentirsi senza una patria di riferimento.
“Parimenti esorta a coordinare iniziative e programmi perché la luce del Vangelo giunga a tutti, e con essa, una ferma speranza di vedere riconosciuti i propri diritti e promosse le proprie possibilità di una vita degna in tutti i suoi aspetti”.TGR/ VIS 20100428 (160)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Launay Saturné, Vescovo di Jacmel (superficie: 2.700; popolazione: 526.192; cattolici: 342.716; sacerdoti: 36; religiosi: 53) Haïti. Il Vescovo eletto è nato nel 1964 a Delatte (Haïti) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. È stato finora Decano degli studi nel Seminario Maggiore Interdiocesano “Notre-Dame d’Haïti.
NER/ VIS 20100428 (70)

martedì 27 aprile 2010

NUOVA EDIZIONE ANNUARIO STATISTICO DELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2010 (VIS). La Libreria Editrice Vaticana ha appena pubblicato la nuova edizione dell’Annuario Statistico della Chiesa, che fornisce informazioni numeriche sui principali aspetti che caratterizzano l’azione della Chiesa cattolica nei diversi paesi, nel periodo 2000-2008.

Nel corso degli ultimi otto anni, la presenza dei cattolici nel mondo è passata da 1.045.056 milioni nel 2000 a 1.166 milioni nel 2008, con una variazione relativa di +11,54%. Tuttavia leggendo i dati in maniera differenziata si osserva che in Africa si registra un incremento del 33%, mentre in Europa la situazione si mantiene sostanzialmente stabile (+ 1,17%); in Asia l’incremento registrato è di +15,61%, in Oceania +11,39 e in America + 10,93. I cattolici europei sono passati da 26,81% del 2000 a 24,31% del 2008. In America e in Oceania si individua una sostanziale stabilità e in Asia si registra un lieve aumento.
Il numero dei vescovi nel mondo è passato, nel periodo dal 2000 al 2008, da 4.541 a 5.002, con un aumento del 10,15%.

La popolazione sacerdotale, diocesana e religiosa, mostra una lieve crescita nel corso degli ultimi otto anni (con un aumento del 0,98% a livello mondiale), passando da 405.178 nel 2000 a 409.166 nel 2008. Se Africa e Asia registrano un aumento rispettivamente di 33,1% e +23,8%, l’America si mantiene pressoché stazionaria, mentre l’Europa e l’Oceania registrano, nello stesso periodo, tassi di crescita negativi, rispettivamente del 7% e del 4%.
I sacerdoti diocesani aumentano del 3,10%, passando da 265.781 nel 2000 a 274.007 nel 2008. I sacerdoti religiosi, invece, sono in costante flessione (-3,04%), attestandosi a poco più di 135.159 nel 2008. I sacerdoti risultano chiaramente in flessione solo in Europa: se nel 2000 rappresentavano il 51% del totale mondiale, scendono, al 2008, al 47%. Asia e Africa, insieme, rappresentano nel 2008, quasi il 21,9% del totale, contro il 17,5% del 2000. L’America si mantiene attorno al 30% del totale.

Relativamente alla categoria dei religiosi professi non sacerdoti, se nel 2000 erano 55.057, nel 2008 erano 54.641 unità. Paragonando i dati per continente, in Europa e in Oceania si registra un netto calo (-16,57%) e (-22,06%), mentre in America il numero dei religiosi professi si mantiene stabile ed aumenta in Asia (+32,00%) e in Africa (+10,47). Le religiose professe, numericamente pari a quasi due volte i sacerdoti e circa 14 volte i religiosi professi, sono però attualmente in diminuzione, poiché sono passate da oltre 800.000 unità nel 2000 a circa 740.000 nel 2008. Quanto alla loro distribuzione geografica, il 41% risiede in Europa, il 27,47% in America, il 21,77% in Asia, l’1,28% in Oceania. In termini evolutivi le religiose professe sono andate aumentando nei continenti più dinamici, Africa (+21%) ed Asia (+16%).

L’Annuario Statistico della Chiesa rileva anche il numero degli studenti di filosofia e teologia presenti nei seminari diocesani e religiosi. A livello globale, il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato, passando da 110.583 unità nel 2000 a oltre 117.024 nel 2008. Mentre in Africa e Asia il numero dei candidati al sacerdozio si è incrementato, in Europa registra una contrazione relativa allo stesso periodo preso in esame.
OP/ VIS 100427 (530)

lunedì 26 aprile 2010

LA CHIESA HA IL DIRITTO DI ESPRIMERSI PUBBLICAMENTE


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina il Signor Charles Chislain, nuovo Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Nel suo discorso il Papa ha ribadito che “La vita e la dignità umana sono un bene prezioso che bisogna difendere e promuovere risolutamente fondandosi sul diritto naturale”. La Chiesa “desidera continuare ad essere un fattore de convivenza armoniosa fra tutti. A tale scopo essa apporta un contributo molto attivo in particolare mediante le sue numerose istituzioni educative, le sue opere a carattere sociale e l’impegno benevolo di numerosi fedeli. La Chiesa è anche felice di mettersi al servizio di tutte le componenti della società belga”.
“Tuttavia” – ha proseguito il Pontefice – “non sembra inutile sottolineare che la Chiesa ha, in quanto istituzione, il diritto di esprimersi pubblicamente. (...) Essa rispetta la libertà di tutti di pensarla diversamente e desidera anche che venga rispettato il suo diritto di libertà d’espressione. La Chiesa è depositaria dell’insegnamento, del messaggio religioso ricevuto da Gesù Cristo. (...) Avendo per obiettivo il bene comune, la Chiesa non reclama altro che la libertà di poter proporre tale messaggio, senza imporlo, nel rispetto della libertà delle coscienze”.
Nel ricordare successivamente il santo belga Damian de Veuster, Benedetto XVI ne ha sottolineato “Le radici religiose che hanno nutrito la sua educazione e formazione, e gli insegnamenti che ne hanno risvegliato in lui l’ammirabile generosità che gli fece condividere la vita emarginata dei lebbrosi, fino ad esporsi al contagio. Nella luce di tale testimonianza, è possibile a tutti comprendere che il Vangelo è una forza di cui non bisogna avere paura”.
“Sono convinto” – ha aggiunto il Pontefice – “che nonostante l’evoluzione sociologica, le radici cristiane sono ancora ricche nella vostra terra. Esse possono nutrire generosamente l’impegno di un numero crescente di volontari che, ispirati dai principi evangelici di fraternità e di solidarietà, accompagnano le persone che conoscono difficoltà e che hanno bisogno di aiuto”.
Riferendosi alla vocazione europea del Paese, e alla scelta del belga Herman Van Rompuy come primo Presidente del Consiglio Europeo, il Papa ha affermato: “Oggi per avere risultati a lungo termine, l’arte del consenso non si riduce a una abilità puramente dialettica, ma deve ricercare il vero e il bene. Poiché” – ha detto Benedetto XVI citando l’Enciclica “Caritas in veritate” – “‘senza la verità, senza fiducia e senza amore del vero, non vi è coscienza né responsabilità sociale, e l’agire sociale diventa preda di interessi privati e di logiche di potere, che comportano la disgregazione della società, e ciò ancor di più in una società in via di globalizzazione e nei momenti difficili come quelli che conosciamo attualmente’”.
Al termine del suo discorso il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai Vescovi del Belgio, in particolare all’Arcivescovo André-Mutien Lèonard “che con entusiasmo e generosità, ha cominciato, da poco, la sua nuova missione di Arcivescovo di Malines-Bruxelles”. Il Papa ha ugualmente salutato i sacerdoti, i diaconi e tutti i fedeli del Belgio che formano la comunità cattolica del Paese ed ha detto: “Li invito a testimoniare la loro fede con coraggio. Nei loro impegni nella città, che essi facciano valere pienamente il loro diritto di proporre valori che rispettino la natura umana e che corrispondano alle aspirazioni spirituali più profonde e più autentiche della persona”.
CD/ VIS 20100426 (560)

DARE UN’ANIMA ININTERROTTO FLUSSO COMUNICATIVO RETE

DARE UN’ANIMA ININTERROTTO FLUSSO COMUNICATIVO RETE
CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre ha tenuto un discorso a conclusione del Convegno Nazionale “Testimoni digitali, volti e linguaggi nell’era crossmediale”, promosso dalla Conferenza Episcopale italiana, il cui Presidente è il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.
“Il tempo che viviamo conosce un enorme allargamento delle frontiere della comunicazione” – ha detto il Papa – (...) “La rete manifesta, dunque, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato: si parla, infatti, di ‘digital divide’. Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno”.
“Aumentano pure i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona. Si assiste allora a un ‘inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia’”.
“Questo Convegno, invece, punta proprio a riconoscere i volti, quindi a superare quelle dinamiche collettive che possono farci smarrire la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie: quando ciò accade, esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo”.
“Come è possibile, oggi, tornare ai volti?” – si è chiesto il Pontefice e citando l’Enciclica “Caritas in veritate” ha affermato: “I ‘media’ possono diventare fattori di umanizzazione ‘non solo quando, grazie allo sviluppo tecnologico, offrono maggiori possibilità di comunicazione e di informazione, ma soprattutto quando sono organizzati e orientati alla luce di un’immagine della persona e del bene comune che ne rispetti le valenze universali’”.
“Ciò richiede che ‘essi siano centrati sulla promozione della dignità delle persone e dei popoli, siano espressamente animati dalla carità e siano posti al servizio della verità, del bene e della fraternità naturale e soprannaturale’”.
“Solamente a tali condizioni” – ha sottolineato Benedetto XVI – “il passaggio epocale che stiamo attraversando può rivelarsi ricco e fecondo di nuove opportunità. (...) Più che per le risorse tecniche, pur necessarie, vogliamo qualificarci abitando anche questo universo con un cuore credente, che contribuisca a dare un’anima all’ininterrotto flusso comunicativo della rete”.
“È questa la nostra missione, la missione irrinunciabile della Chiesa” – ha concluso il Pontefice – “il compito di ogni credente che opera nei ‘media’ è quello di ‘spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualità del contatto umano e l’attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali; offrendo agli uomini che vivono questo tempo ‘digitale’ i segni necessari per riconoscere il Signore’”.
AC/ VIS 20100426 (450)

NOMINE SINODO CHIESA CATTOLICA IN MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre, in vista dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che avrà luogo in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema: “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza.’La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola’ (At 4,32)”, ha nominato:
- Sua Beatitudine Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), Presidente Delegato “ad honorem”;
- Sua Beatitudine Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), Presidente Delegato “ad honorem”;
- Sua Eminenza Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Presidente Delegato;
- Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano), Presidente Delegato;
- Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), Relatore Generale;
- L’Arcivescovo Joseph Soueif, di Cipro dei Maroniti (Cipro), Segretario Speciale.
SS/ VIS 20100426 (160)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Fabio Fabene, Capo Ufficio nella Congregazione per i Vescovi, finora Aiutante di Studio nel medesimo Dicastero.
NA/ VIS 20100426 (180)

SACERDOTI: ADESIONE PIENA VOCAZIONI E ASCESI


CITTA' DEL VATICANO, 25 APR. 2010 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Domenica “del Buon Pastore” e Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Nel citare il tema della Giornata del 2010: "La testimonianza suscita vocazioni", tema "strettamente legato alla vita e alla missione dei sacerdoti e dei consacrati", il Santo Padre ha affermato: “La prima forma di testimonianza che suscita vocazioni è la preghiera”, invitando “i genitori a pregare, perché il cuore dei figli si apra all’ascolto del Buon Pastore”, dato che “Solo il Buon Pastore custodisce con immensa tenerezza il suo gregge e lo difende dal male, e solo in Lui i fedeli possono riporre assoluta fiducia”.
“In questa Giornata di speciale preghiera per le vocazioni” – ha aggiunto il Pontefice – “esorto in particolare i ministri ordinati, affinché, stimolati dall’Anno Sacerdotale, si sentano impegnati ‘per una più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi’ (Lettera di indizione). Ricordino che il sacerdote ‘continua l’opera della Redenzione sulla terra’; sappiano sostare volentieri davanti al tabernacolo’; aderiscano ‘totalmente alla propria vocazione e missione mediante un’ascesi severa’; si rendano disponibili all’ascolto e al perdono; formino cristianamente il popolo a loro affidato; coltivino con cura la ‘fraternità sacerdotale’”.
Dopo il Regina Caeli, Benedetto XVI ha ricordato i Sacerdoti proclamati Beati questa domenica, a Roma e a Barcellona (Spagna): Angelo Paolo e José Tous y Soler. Il primo “fu apostolo della carità a Roma, soprannominato ‘padre dei poveri’. Si dedicò specialmente ai malati dell’Ospedale San Giovanni, prendendosi cura anche dei convalescenti”.
José Tous y Soler, Fondatore dei Fratelli Cappuccini della Madre del Divin Pastore “nonostante numerose prove e difficoltà, non si fece mai vincere dall’amarezza e dal risentimento”, ansi “si distinse per la sia squisita carità e la sua capacità di sopportare e comprendere i difetti degli altri”.
Infine il Papa ha rivolto uno speciale saluto all’Associazione italiana “Meter” “che da 14 anni promuove la Giornata nazionale per i bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza. In questa occasione voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare quanti si dedicano alla prevenzione e all’educazione, in particolare i genitori, gli insegnanti e tanti sacerdoti, suore, catechisti e animatori che lavorano con i ragazzi nelle parrocchie, nelle scuole e nelle associazioni”.
ANG/ VIS 20100426 (410)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Vescovo Robert Patrick Ellison, C.S.Sp., di Banjul (Gambia), in Visita “ad Limina Apostolorum”.
- Padre Chris Brennan, S.M.A. Amministratore Apostolico di Gbarnga (Liberia), in Visita “ad Limina Apostolorum”
- Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Sierra Leona in Visita “ad Limina Apostolorum”:
- L’Arcivescovo Edward Tamba Charles, di Freetown and Bo.
- Il Vescovo Patrick Daniel Koroma, di Kenema.
- Il Vescovo George Biguzzi, S.X., di Makeni.
Sabato 24 aprile il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.AP/ VIS 20100426 (100)

sabato 24 aprile 2010

DICHIARAZIONE AVVOCATO AMERICANO SU ABUSI SESSUALI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). In riferimento alla denuncia contro la Santa Sede che avvocati degli Stati Uniti d’America, a nome di una vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote, hanno deposto presso un Tribunale Federale di Milwaukee (Stati Uniti d’America), la Sala Stampa rinvia alla dichiarazione rilasciata dall’Avvocato Jeffrey S. Lena, incaricato di difendere la Santa Sede negli Stati Uniti, che riportiamo di seguito:
“Prima di tutto e soprattutto, si deve compassione alle vittime degli atti criminali commessi da Padre Lawrence Murphy. Abusando sessualmente di bambini, Murphy ha violato sia la legge che la fiducia che le sue vittime avevano riposto in lui”.
“Mentre le vittime di abusi hanno intentato cause legittime, questa non è una causa legittima. Al contrario, il processo rappresenta un tentativo di usare tragici avvenimenti come una piattaforma per un attacco più ampio – il presente attacco mira a rappresentare la Chiesa cattolica come una ‘azienda commerciale’ diffusa in tutto il mondo”.
“Il caso contro la Santa Sede e i suoi officiali è completamente senza fondamento. La maggior parte del contenuto della denuncia rimaneggia antiche teorie già respinte dai tribunali statunitensi. Riguardo a Murphy, la Santa Sede e i suoi officiali ignoravano i suoi crimini se non dopo decenni che l’abuso era stato perpetrato, e non hanno avuto nessun ruolo nel causare le offese al querelante”.
“Data la mancanza di fondamento, la causa - insieme alla conferenza stampa di rigore e ai comunicati stampa - è semplicemente l’ultimo tentativo da parte di certi avvocati statunitensi di usare processi giudiziari come uno strumento per i rapporti con i media”.
“Se necessario, risponderemo più esaustivamente a questa denuncia in tribunale al momento opportuno”.
OP/ VIS 20100423 (280)

DICHIARAZIONE RINUNCIA VESCOVO BRUGES


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo della dichiarazione del Vescovo Roger Joseph Vangheluwe a proposito delle sue dimissioni da vescovo della Diocesi di Bruges (Belgio) e la dichiarazione dell’Arcivescovo André-Mutien Léonard, alla Conferenza Stampa delle 12:00 di questa mattina a Bruxelles.
Dichiarazione del vescovo Roger Joseph Vangheluwe :
"Quando ero ancora semplice sacerdote e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato, ho abusato sessualmente di un giovane dell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono. La tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione. Sono profondamente dispiaciuto per ciò che ho fatto e presento le mie scuse più sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunità cattolica e alla società in generale. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate venerdì. Perciò, mi ritiro.
Dichiarazione dell’Arcivescovo André-Mutien Léonard, de Malines-Bruxelles.
"Ci troviamo di fronte a una situazione particolarmente grave. I nostri pensieri vanno primariamente alla vittima e alla sua famiglia, di cui molti membri apprendono solo oggi la sconvolgente notizia. Per la vittima, si tratta di un lungo calvario, che senza dubbio non è ancora concluso ».
"Quanto al vescovo Roger Vangheluwe, egli ha il diritto, in quanto persona, alla conversione, confidando nella misericordia di Dio. Ma sul piano della funzione era indispensabile che per rispetto della vittima e alla sua famiglia e per il rispetto della verità, egli si dimettesse dalla sua carica. Ciò che ha fatto. Il Papa ha immediatamente accettato le dimissioni del vescovo di Bruges, le quali in questo stesso momento vengono rese pubbliche a Roma».
"La Chiesa sottolinea anche in in queste materie, non si deve tergiversare. Speriamo di contribuire in tal modo al ristabilimento della vittima" "La decisione del vescovo di Bruges come pure l’organizzazione di questa conferenza stampa corrispondono alla volontà di trasparenza che la Chiesa cattolica del Belgio vuole applicare rigorosamente in questa mateira, voltando risolutamente pagina rispetto a quando, in tempi non lontani, la Chiesa e altri luoghi, preferiva la soluzione del silenzio e dell’occultamento ».
"È evidente che questo avvenimento causerà molto dolore alla comunità cattolica belga, sopratttuto perché il vescovo Vangheluwe era considerato un vescovo generoso e dinamico, largamente apprezzato nella sua Diocesi e nella Chiesa Belga. E noi, suoi confratelli, siamo consapevoli della crisi di fiducia che tutto ciò causerà in numerose persone. Osiamo tuttavia sperare che la saggezza prevarrà e che i Vescovi e soprattutto i sacerdoti di questo paese non saranno abusivamente discrediati nel loro complesso, giacché la maggioranza di essi conduce una vita conforme alla propria vocazione, nella fedeltà della quale tengo a ringraziarli pubblicamente ".
OP/ VIS 20100423 (500)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).
- L’Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
- La Signorina Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari.
- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.AP/ VIS 20100423 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Brugge (Belgio), presentata dal Vescovo Roger Joseph Vangheluwe, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.RE/ VIS 20100423 (50)

giovedì 22 aprile 2010

PATRIMONIO SPIRITUALE E CULTURALE MACEDONIA


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). Il Signor Gjoko Gjorgjevski, nuovo Ambasciatore della ex Repubblica Jugoslava di Macedonia presso la Santa Sede, ha presentato questa mattina al Santo Padre le Lettere Credenziali.
Nel suo discorso il Papa ha ricordato “le buone relazioni” fra la Ex Repubblica Jugoslavia di Macedonia e la Santa Sede caratterizzate da “cordiale cooperazione” ed ha manifestato “compiacimento per il mutuo impegno profuso nella recente costruzione di nuovi edifici di culto cattolici in diversi luoghi del Paese”.
“Nel Popolo macedone” – ha sottolineato il Papa – “sono ben visibili i segni dei valori umani e cristiani, incarnati nella vita della gente, che costituiscono l’apprezzato patrimonio spirituale e culturale della Nazione, di cui sono altresì eloquente testimonianza gli stupendi monumenti religiosi, sorti in diverse epoche e località, segnatamente nella città di Ohrid. A questa preziosa eredità, la Santa Sede guarda con grande stima e considerazione, favorendone, per quanto di sua competenza, l’approfondimento storico-documentario, per una maggiore conoscenza del passato religioso e culturale”.
“Attingendo a tale patrimonio” – ha proseguito il Papa – “i cittadini del Suo Paese continueranno a costruire anche in futuro la propria storia e, forti della loro identità spirituale, potranno apportare al consorzio dei popoli europei il contributo della loro esperienza. Per questo, auspico vivamente che vadano a buon fine le aspirazioni e i crescenti sforzi di codesto Paese per far parte dell’Europa unita, in una condizione di accettazione dei relativi diritti e doveri e nel reciproco rispetto di istanze collettive e di valori tradizionali dei singoli popoli”.
L’impegno del Popolo macedone a favorire sempre più il dialogo e la convivenza tra le varie realtà etniche e religiose che costituiscono il Paese – ha detto il Papa citando le parole del diplomatico “hanno favorito la creazione di un clima in cui le persone si riconoscono fratelli, figli dello stesso Dio e cittadini dell’unico Paese”.
“È certo compito” – ha proseguito il Pontefice – “in primo luogo dei responsabili delle Istituzioni individuare modalità per tradurre in iniziative politiche le aspirazioni degli uomini e delle donne al dialogo e alla pace. I credenti, tuttavia, sanno che la pace non è solo frutto di pianificazioni e di attività umane, ma anzitutto dono di Dio agli uomini di buona volontà. Di questa pace, poi, la giustizia e il perdono rappresentano pilastri basilari. La giustizia assicura un pieno rispetto dei diritti e dei doveri, e il perdono guarisce e ricostruisce dalle fondamenta i rapporti tra le persone, che ancora risentono delle conseguenze degli scontri tra le ideologie del recente passato”.
“Superata la tragica stagione dell’ultima guerra mondiale, dopo la triste esperienza di un totalitarismo negatore dei diritti fondamentali della persona umana, il Popolo macedone è incamminato verso un armonico progresso (...). Uno stabile sviluppo sociale ed economico non può non tener conto delle esigenze culturali, sociali e spirituali della gente, come pure deve valorizzare le tradizioni e le risorse popolari più nobili” – ha detto ancora il Papa – “E ciò nella consapevolezza che il crescente fenomeno della globalizzazione, comportante, da una parte, un certo livellamento delle diversità sociali ed economiche, potrebbe, dall’altra, aggravare lo squilibrio tra quanti traggono vantaggio dalle sempre maggiori possibilità di produrre ricchezza e quanti invece sono lasciati ai margini del progresso”.
“Auspico che in un contesto globale di relativismo morale e di scarso interesse per l’esperienza religiosa, nel quale si muove spesso una parte della società europea, i cittadini del nobile Popolo che Ella rappresenta sappiano operare un saggio discernimento nell’aprirsi ai nuovi orizzonti di autentica civiltà e di vero umanesimo”.
“Per fare questo, occorre mantenere vivi e saldi, a livello personale e comunitario, quei principi che stanno alla base anche della civiltà di codesto Popolo: l’attaccamento alla famiglia, la difesa della vita umana, la promozione delle esigenze religiose specialmente dei giovani. La Chiesa Cattolica nella Sua Nazione, anche se costituisce una minoranza” – ha concluso il Pontefice – “desidera offrire il suo sincero contributo nella costruzione di una società più giusta e solidale, basata sui valori cristiani che hanno fecondato le coscienze dei suoi abitanti”.
CD/ VIS 20100422 (670)

STATISTICHE CHIESA CATTOLICA IN PORTOGALLO

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). In occasione del prossimo Viaggio Apostolico di Benedetto XVI in Portogallo, dall’11 al 14 maggio, sono state pubblicate le statistiche relative alla Chiesa cattolica portoghese. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2008, sono a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa.
Il Portogallo, la cui capitale è Lisbona, conta una popolazione di 10.610.000 abitanti, di cui 9.368.000 cattolici; l’88,3% della popolazione. La Chiesa conta 21 circoscrizioni ecclesiastiche, 4.830 parrocchie, 52 Vescovi, 3.797 sacerdoti, 6.007 religiosi, 594 membri laici di istituti secolari e 63.906 catechisti. I seminaristi minori sono 279 e i maggiori 444.
Un totale di 129.230 alunni frequentano i 900 centri di educazione cattolica, dalle scuole materne all’università. I centri caritativi e sociali di proprietà della Chiesa o/e diretti da ecclesiastici o religiosi, comprendono in Portogallo 34 ospedali, 155 ambulatori, 799 case per anziani, invalidi e minorati, 663 orfanotrofi e asili nido, 55 consultori familiari ed altri centri per la protezione della vita, 462 centri speciali di educazione o rieducazione sociale e 168 istituzioni di altri tipo”.
PV-PORTOGALLO/ VIS 20100422 (190)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Franc Rodé, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
- Frère Alois, Priore di Taizé.AP/ VIS 20100422 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Kildare and Leighlin (Irlanda), presentata dal Vescovo James Moriarty, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
- Ha nominato il Vescovo Pierre Nguyên Van Nhon, Arcivescovo Coadiutore dell’Arcidiocesi di Hà Nôi (superficie: 7.000; popolazione: 5.399.400; cattolici: 334.788; sacerdoti: 91; religiosi: 322), Viêt Nam. È stato finora Vescovo di Dà Lat (Viêt Nam) e Presidente della Conferenza Episcopale del Viêt Nam.RE:NEC/ VIS 20100422 (80)

mercoledì 21 aprile 2010

IL PAPA RIEVOCA VIAGGIO APOSTOLICO A MALTA

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2010 (VIS). Nella catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Santo Padre si è soffermato sul recente Viaggio Apostolico a Malta, di sabato e domenica scorsi, in occasione del "1950° anniversario del naufragio dell'apostolo Paolo sulle coste dell'arcipelago maltese e della sua permanenza in quelle isole per circa tre mesi"

  "La storia di questo popolo da quasi duemila anni" - ha detto il Papa - "è inseparabile dalla fede cattolica, che caratterizza la sua cultura e le sue tradizioni: si dice che a Malta vi siano ben 365 chiese, 'una per ogni giorno dell'anno', un segno visibile di questa profonda fede!".

  Nel ricordare di essersi recato alla "Grotta di San Paolo" presso Rabat, "per un momento intenso di preghiera", il Santo Padre ha sottolineato che "dalla successiva permanenza di Paolo a Malta, nacque una comunità cristiana fervente e solida, che dopo duemila anni è ancora fedele al Vangelo e si sforza di coniugarlo con le complesse questioni dell'epoca contemporanea. Questo naturalmente non è sempre facile, né scontato, ma la gente maltese sa trovare nella visione cristiana della vita le risposte alle nuove sfide. Ne è un segno, ad esempio, il fatto di aver mantenuto saldo il profondo rispetto per la vita non ancora nata e per la sacralità del matrimonio, scegliendo di non introdurre l'aborto e il divorzio nell'ordinamento giuridico del Paese".

  Benedetto XVI ha ricordato che dopo la Celebrazione Eucaristica davanti alla Chiesa di San Paolo, "partecipata con grande fervore", ha voluto "incontrare alcune persone vittime di abusi da parte di esponenti del Clero" ed ha detto: "Ho condiviso con loro la sofferenza e, con commozione, ho pregato con loro, assicurando l'azione della Chiesa".

  "Se Malta dà il senso di una grande famiglia" - ha proseguito il Pontefice - "non bisogna pensare che, a causa della sua conformazione geografica, sia una società 'isolata' dal mondo. Non è così, e lo si vede, ad esempio, dai contatti che Malta intrattiene con vari Paesi e dal fatto che in molte Nazioni si trovano sacerdoti maltesi".

  "La posizione strategica del piccolo arcipelago attirava ovviamente l'attenzione delle diverse potenze politiche e militari. E tuttavia, la vocazione più profonda di Malta è quella cristiana, vale a dire la vocazione universale della pace! La celebre croce di Malta, che tutti associano a quella Nazione, ha sventolato tante volte in mezzo a conflitti e contese; ma, grazie a Dio, non ha mai perso il suo significato autentico e perenne: è il segno dell'amore e della riconciliazione, e questa è la vera vocazione dei popoli che accolgono e abbracciano il messaggio cristiano!"-

  "Crocevia naturale, Malta è al centro di rotte di migrazione: (...) e ciò comporta, naturalmente, problemi complessi sul piano umanitario, politico e giuridico, problemi che hanno soluzioni non facili, ma da ricercare con perseveranza e tenacia, concertando gli interventi a livello internazionale. Così è bene che si faccia in tutte le Nazioni che hanno i valori cristiani nelle radici delle loro Carte Costituzionali e delle loro culture".

  Nonostante la brevità della visita, Benedetto XVI ha voluto che non mancasse l'incontro con i giovani nel porto di Valletta, "A loro non potevo non ricordare" - ha detto il Papa - "l'esperienza giovanile di san Paolo: un'esperienza straordinaria, unica, eppure capace di parlare alle nuove generazioni di ogni epoca, per quella radicale trasformazione seguita all'incontro con Cristo Risorto. Ho guardato dunque ai giovani di Malta come a dei potenziali eredi dell'avventura spirituale di san Paolo, chiamati come lui a scoprire la bellezza dell'amore di Dio donatoci in Gesù Cristo; ad abbracciare il mistero della sua Croce; ad essere vincitori proprio nelle prove e nelle tribolazioni, a non avere paura delle 'tempeste' della vita, e nemmeno dei naufragi, perché il disegno d'amore di Dio è più grande anche delle tempeste e dei naufragi".

  "Per intercessione dell'apostolo Paolo" - ha concluso il Pontefice - "di san Giorgio Preca, sacerdote, primo santo maltese, e della Vergine Maria, che i fedeli di Malta e Gozo venerano con tanta devozione, possa sempre progredire nella pace e nella prosperità".
AG/                                               VIS 20100421 (680)

GRAZIE DEL PAPA ZELO APOSTOLICO SACERDOTI

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2010 (VIS). Al termine della catechesi di questo mercoledì, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai parroci e sacerdoti della Diocesi di Roma, accompagnati dal Cardinale Agostino Vallini e dai Vescovi Ausiliari, al ritorno da un pellegrinaggio ad Ars (Francia), promosso in occasione dell'Anno Sacerdotale.

  "Vi ringrazio della vostra presenza," - ha detto il Papa - "segno di affetto e vicinanza spirituale. Colgo questa opportunità per esprimere la mia stima e la mia viva riconoscenza a voi e ai sacerdoti che in tutto il mondo si dedicano con zelo apostolico al servizio del popolo di Dio, testimoniando la carità di Cristo. Sull'esempio di San Giovanni Maria Vianney, siate pastori pazienti e solleciti del bene delle anime".

  Infine Benedetto XVI ha ricordato che domenica prossima, quarta del tempo di Pasqua, si celebra la Giornata di Preghiera per la Vocazioni. Rivolgendosi ai malati li ha esortati dicendo loro: "Invito voi, ad offrire le vostre sofferenze perché maturino numerose e sante vocazioni".
AG/                                       VIS 20100421 (170)

DALLE CHIESE ORIENTALI

CITTA' DEL VATICANO, 21 APR. 2010 (VIS). Sua Beatitudine il Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halye, dopo aver ottenuto il consenso del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, riunitosi a Lviv dal 29 novembre al 5 dicembre 2009, e informata la Sede Apostolica, a norma del canone 85, paragrafo 2 e 4 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, ha promosso il Vescovo Jaroslav Pryriz, C.SS.R., da Vescovo Ausiliare dell'Eparchia di Sambir-Drohobych degli Ucraini a Vescovo Coadiutore della medesima Circoscrizione Ecclesiastica.
NEC/                                         VIS 20100421 (90)

martedì 20 aprile 2010

CARDINALE SPIDLIK GRANDE UOMO DI FEDE

CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha pronunciato l'elogio funebre del Cardinale Tomas Spidlik, S.I., mancato il 16 aprile all'età di 90 anni, alla fine della Liturgia Esequiale celebrata nella Basilica di San Pietro dal Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.

  "La volontà di Gesù in effetti coincide con quella di Dio Padre, e con l'opera dello Spirito Santo" - ha detto il Santo Padre - "costituisce per l'uomo una sorta di 'abbraccio' sicuro, forte e dolce, che lo conduce alla vita eterna".

  "Penso che i grandi uomini di fede vivono immersi in questa grazia" - ha affermato il Papa - "hanno il dono di percepire con particolare forza questa verità, e così possono attraversare anche dure prove, come le ha attraversate Padre Tomáš Špidlík, senza perdere la fiducia, e conservando anzi un vivo senso dell'umorismo, che è certamente un segno di intelligenza ma anche di libertà interiore".

  "Sotto questo profilo, era evidente la somiglianza tra il nostro compianto Cardinale e il Venerabile Giovanni Paolo II: entrambi erano portati alla battuta spiritosa e allo scherzo, pur avendo avuto in gioventù vicende personali difficili e per certi aspetti simili. La Provvidenza li ha fatti incontrare e collaborare per il bene della Chiesa, specialmente perché essa impari a respirare pienamente 'con i suoi due polmoni', come amava dire il Papa slavo".

  "Questa libertà e presenza di spirito ha il suo fondamento oggettivo nella Risurrezione di Cristo. (...) La speranza e la gioia di Gesù Risorto sono anche la speranza e la gioia dei suoi amici, grazie all'azione dello Spirito Santo. Lo dimostrava abitualmente Padre Špidlík con il suo modo di vivere, e questa sua testimonianza diventava sempre più eloquente col passare degli anni, perché, malgrado l'età avanzata e gli inevitabili acciacchi, il suo spirito rimaneva fresco e giovanile. Che cos'è questo se non amicizia con il Signore Risorto?".

  "Volutamente ho introdotto l'immagine del 'cuore', perché, come molti di voi sanno, Padre Špidlík la scelse per il motto del suo stemma cardinalizio: 'Ex toto corde', 'con tutto il cuore'. Questa espressione si trova nel Libro del Deuteronomio, dentro il primo e fondamentale comandamento della legge, là dove Mosè dice al popolo: 'Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze' (Dt 6,4-5)".

  "'Con tutto il cuore - ex toto corde' si riferisce dunque al modo con cui Israele deve amare il suo Dio'. (...) Scegliendo questo motto, il nostro venerato Fratello poneva, per così dire, la sua vita dentro il comandamento dell'amore, la inscriveva tutta nel primato di Dio e della carità. (...) E qui bisogna ricordare che nello stemma del Cardinale Špidlík il cuore, che campeggia nello scudo, contiene una croce nei cui bracci si intersecano le parole 'phos' e 'zoe, "luce" e "vita", che sono nomi di Dio. Dunque, l'uomo che accoglie pienamente, 'ex toto corde', l'amore di Dio, accoglie la luce e la vita, e diventa a sua volta luce e vita nell'umanità e nell'universo".

  "E qui mi piace ricordare che il nostro defunto Fratello" - ha concluso il Pontefice - "è stato un membro della Compagnia di Gesù, cioè un figlio spirituale di quel sant'Ignazio che pone al centro della fede e della spiritualità la contemplazione di Dio nel mistero di Cristo. In questo simbolo del cuore si incontrano Oriente e Occidente, in un senso non devozionistico ma profondamente cristologico, come hanno messo in luce altri teologi gesuiti del secolo scorso".
HML/                                       VIS 20100420 (590)

PROGRAMMA VISITA PASTORALE DI BENEDETTO XVI A TORINO


CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2010 (VIS). Domenica 2 maggio il Santo Padre partirà per Torino in occasione dell'Ostensione della Sacra Sindone (10 aprile-23 maggio).

  La partenza è prevista dall'aeroporto romano di Ciampino alle 8:15 e l'arrivo a Torino alla 9:15. Alle 9:45 avrà luogo l'incontro del Papa con la cittadinanza in Piazza San Carlo, e alle 10:15 il Santo Padre presiederà la Concelebrazione Eucaristica, terrà l'omelia e reciterà il Regina Caeli.

  Alle 13:30 è in programma il pranzo con i Vescovi del Piemonte nell'Arcivescovado di Torino e alle 16:30 il Papa ritornerà in Piazza San Carlo per l'incontro con i giovani. Alle 17:30 si recherà nel Duomo di San Giovanni Battista per la venerazione della Sacra Sindone e un'ora più tardi nella Chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza-Cottolengo di Torino Benedetto XVI incontrerà gli ammalati.

  Alle 19:30 è prevista la partenza in aereo per Roma, dove l'arrivo all'aeroporto di Ciampino è previsto alle 20:30. Infine trasferimento in elicottero in Vaticano.
PV-TORINO/                               VIS 20100420 (170)

CALENDARIO ATTIVITÀ SANTO PADRE MAGGIO-SETTEMBRE

CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il calendario delle attività e dei viaggi del Santo Padre nei mesi da maggio a settembre:

MAGGIO:

Domenica 2: Visita Pastorale a Torino per l'Ostensione della Sindone.

Martedì 11-Venerdì 14: Viaggio Apostolico in Portogallo.

Domenica 23: Domenica di Pentecoste. Alle ore 10:00, nella Basilica Vaticana, Santa Messa.
GIUGNO

Giovedì 3: Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alle 19:00, Santa Messa, Processione a Santa Maria Maggiore e Benedizione Eucaristica.

Venerdì 4-Domenica 6: Viaggio Apostolico a Cipro.

Giovedì 10: Alle ore 18:00, in Piazza San Pietro, Veglia di preghiera con i Sacerdoti.

Venerdì 11: Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Alle ore 10:00 in Piazza San Pietro, Santa Messa per la Conclusione dell'Anno Sacerdotale.

Domenica 20: Alle 9:30 nella Basilica Vaticana, Ordinazione presbiterale dei Diaconi della Diocesi di Roma.

Lunedì 28: Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Alle ore 18:00 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Primi Vespri.

Martedì 29: Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Alle ore 9:30 nella Basilica Vaticana, Santa Messa e imposizione del Pallio ai nuovi Metropoliti.

LUGLIO

Domenica 4: Visita Pastorale a Sulmona in occasione dell'8° centenario della nascita di San Pietro Celestino V.

AGOSTO

Domenica 15: Chiesa Parrocchiale di San Tommaso da Villanova, alle ore 8:00, Santa Messa.

SETTEMBRE

Domenica 5: Visita Pastorale a Carpineto Romano in occasione del 2° centenario della nascita di Papa Leone XIII.

Giovedì 16-domenica 19: Viaggio Apostolico nel Regno Unito.
OCL/                                       VIS 20100420 (260)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi Metropolitana di Miami (Stati Uniti d'America), presentata dall'Arcivescovo John C. Favalora, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Thomas G. Wenski, Arcivescovo Metropolita di Miami (superficie: 12.836; popolazione: 4.299.000; cattolici: 860.000; sacerdoti: 397; religiosi: 415; diaconi permanenti: 119), Stati Uniti d'America. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1950 a West Palm Beach (Stati Uniti d'America), è stato ordinato sacerdote nel 1976 ed è stato consacrato Vescovo nel 1997. È stato finora Vescovo di Orlando (Stati Uniti d'America).

- Ha nominato il Vescovo Thomas J. Paprocki, Vescovo di Springfield in Illinois (superficie: 39.195; popolazione: 1.176.000; cattolici: 164.000; sacerdoti: 157; religiosi: 661; diaconi permanenti: 23). Stati Uniti d'America. È stato finora Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Chicago (Stati Uniti d'America).
RE:NER/                                   VIS 20100420 (150)

lunedì 19 aprile 2010

DOLORE E VERGOGNA DEL PAPA VITTIME ABUSI


CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2010 (VIS). Al termine della Messa di questa mattina nel Piazzale dei Granai, Floriana, il Santo Padre ha incontrato, nella sede della Nunziatura Apostolica a Malta, un piccolo gruppo di persone che hanno subito abusi sessuali da parte di membri del clero.

  In un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che riferisce dell'incontro, si legge: "Benedetto XVI era profondamente commosso nell'ascoltare le storie delle vittime ed ha espresso vergogna e dolore per tutto ciò che le vittime e le loro famiglie hanno sofferto.  Il Papa ha pregato con loro ed ha assicurato loro che la Chiesa sta facendo e continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per compiere indagini sulle accuse, per portare davanti alla giustizia i responsabili degli abusi e per adottare misure efficaci per salvaguardare i giovani in futuro".

  "Nello spirito della recente 'Lettera ai Cattolici d'Irlanda', Benedetto XVI ha pregato affinché tutte le vittime di abusi sperimentino guarigione e riconciliazione, per poter andare avanti con rinnovata speranza".
PV-MALTA/                                   VIS 20100419 (180)

DIO SFIDA CIASCUNO DI NOI CAMBIARE E DIVENTARE PERFETTI


CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2010 (VIS). Lasciata la Nunziatura Apostolica a Rabat, il Santo Padre si è diretto in autovettura panoramica al molo del porto di Kalkara, distante 15 chilometri, dove si è imbarcato per percorrere le tre miglia marine che lo separavano dal porto de La Valletta. Benedetto XVI ha percorso il tratto in un catamarano seguito da una flottiglia di barche tradizionali delle isole maltesi.

  Sbarcato, il Papa si è diretto al podio installato al porto per l'incontro con i giovani dell'isola.

  "Apprezzo il vostro desiderio di cercare e trovare la verità e di conoscere cosa dovete fare per raggiungere la pienezza della vita", ha detto il Papa ricordando l'incontro di San Paolo con Gesù, sulla via di Damasco.

  "Ogni incontro personale con Gesù è un'esperienza travolgente d'amore" - ha affermato il Santo Padre - "Per il resto della sua vita, Paolo ha avuto l'ardente desiderio di portare l'annuncio di questo amore fino ai confini della terra".

  "Forse qualcuno di voi mi dirà che San Paolo è stato spesso severo nei suoi scritti. Come posso affermare che egli ha diffuso un messaggio d'amore? La mia risposta è questa. Dio ama ognuno di noi con una profondità e intensità che non possiamo neppure immaginare. Egli ci conosce intimamente, conosce ogni nostra capacità ed ogni nostro errore.  Poiché egli ci ama così tanto, egli desidera purificarci dai nostri errori e rafforzare le nostre virtù così che possiamo avere vita in abbondanza. Quando ci richiama perché qualche cosa nelle nostre vite dispiace a Lui, non ci rifiuta, ma ci chiede di cambiare e divenire perfetti. Questo è quanto ha chiesto a San Paolo sulla via di Damasco. Dio non rifiuta nessuno. E la Chiesa non rifiuta nessuno. Tuttavia, nel suo grande amore, Dio sfida ciascuno di noi a cambiare e diventare perfetti".

  "San Giovanni" - ha ricordato il Pontefice - "ci dice che questo amore perfetto scaccia il timore" e a tutti coloro che desideravano portare il messaggio del Vangelo nel mondo dice: 'Non abbiate paura!'. (...) Certamente incontrerete opposizione al messaggio del Vangelo. La cultura odierna, come ogni cultura, promuove idee e valori che sono talvolta in contrasto con quelle vissute e predicate da nostro Signore Gesù Cristo. Spesso sono presentate con un grande potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale da gruppi ostili alla fede cristiana".

  "È facile, quando si è giovani e impressionabili, essere influenzati dai coetanei ad accettare idee e valori che sappiamo non sono ciò che il Signore davvero vuole da noi. Ecco perché dico a voi: non abbiate paura, ma rallegratevi del suo amore per voi; fidatevi di lui, rispondete al suo invito ad essere discepoli, trovate nutrimento e aiuto spirituale nei sacramenti della Chiesa".

  "Qui a Malta vivete in una società che è segnata dalla fede e dai valori cristiani. Dovreste essere orgogliosi che il vostro Paese difenda sia il bambino non ancora nato, come pure promuova la stabilità della vita di famiglia dicendo no all'aborto e al divorzio. Vi esorto a mantenere questa coraggiosa testimonianza alla santità della vita e alla centralità del matrimonio e della vita famigliare per una società sana. (...)
Altre nazioni possono imparare dal vostro esempio cristiano. Nel contesto della società europea, i valori evangelici ancora una volta stanno diventando una contro-cultura, proprio come lo erano al tempo di San Paolo".

  "Come cristiani siamo chiamati a manifestare l'amore di Dio che comprende tutti. (...) Dobbiamo avere una cura speciale per coloro che sono in difficoltà (...); dovremmo prestare attenzione ai bisogni degli immigrati e di coloro che cercano asilo nelle nostre terre; dovremmo tendere la mano con amicizia ai credenti e non. Questa è la nobile vocazione di amore e di servizio che tutti noi abbiamo ricevuto. Lasciate che ciò vi spinga a dedicare le vostre vite a seguire Cristo".
PV-MALTA                                   VIS 20100419 (660)

MALTA SEMPRE PROFONDAMENTE CONSAPEVOLE SUA IDENTIT


CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2010 (VIS). Concluso l'incontro con i giovani, Benedetto XVI è giunto alle 18:40 all'aeroporto internazionale di Luqa, Malta, dove ha avuto luogo la cerimonia di congedo al termine del XIV Viaggio Apostolico del suo Pontificato.

  Dopo aver ascoltato il discorso del Presidente della Repubblica di Malta, George Abela, il Santo Padre ha preso la parola.

  "Questo viaggio mi ha offerto l'occasione di un più profondo apprezzamento di come il Vangelo predicato da san Paolo ha plasmato l'identità spirituale del popolo maltese. Nel momento in cui mi congedo da voi, permettetemi di incoraggiarvi ancora una volta a coltivare una profonda coscienza della vostra identità ed accogliere le responsabilità che ne discendono, specialmente promuovendo i valori del Vangelo che vi offrono una chiara visione della dignità umana e della comune origine, nonché destino, del genere umano".

  "Tenendo presente la sua posizione geografica nel cuore del Mediterraneo, molti migranti arrivano ai lidi di Malta, alcuni per fuggire da situazioni di violenza e di persecuzione, altri alla ricerca di migliori condizioni di vita. So delle difficoltà che possono causare l'accoglienza di un gran numero di persone, difficoltà che non possono essere risolte da alcun Paese di primo approdo, da solo. Allo stesso tempo, sono anche fiducioso che, contando sulla forza delle radici cristiane e sulla lunga e fiera storia di accoglienza degli stranieri, Malta cercherà, con il sostegno di altri Stati e delle Organizzazioni internazionali, di venire in soccorso di quanti qui arrivano ed assicurarsi il rispetto dei propri diritti".

  "Unità, solidarietà e rispetto reciproco stanno alla base della vostra vita sociale e politica. Ispirati dalla vostra fede cattolica, essi sono la bussola che vi guiderà alla ricerca di un autentico ed integrale sviluppo. Il tesoro dell'insegnamento sociale della Chiesa ispirerà e guiderà tali sforzi. Non lasciate mai" - ha concluso il Santo Padre - "che la vostra vera identità venga compromessa dall'indifferentismo o dal relativismo. Siate sempre fedeli all'insegnamento di san Paolo".

  Al termine del suo discorso Benedetto XVI è ripartito per Roma, dove è atterrato all'aeroporto di Campino alle 21:40 ed in elicottero ha raggiunto il Vaticano.. 
PV-MALTA/                                 VIS 20100419 (320)

BENEDETTO XVI CELEBRA QUINTO ANNO DI PONTIFICATO


CITTA' DEL VATICANO, 19 APR. 2010 (VIS). Benedetto XVI celebra oggi il quinto anniversario di elezione al Pontificato il 19 aprile 2005. Il Cardinale Joseph Ratzinger, succeduto a Papa Giovanni Paolo II, è il 264 Successore di Pietro.

  Il Conclave che ha portato all'elezione di Benedetto XVI iniziò lunedì 18 aprile 2005, nella Cappella Sistina del Palazzo Apostolico Vaticano, con l"extra omnes" intimato alle 17:25 dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, Arcivescovo Piero Marini, dopo il giuramento prestato dai 115 Cardinali Elettori.   La prima fumata nera si è avuta alle ore 20:04 dello stesso giorno. Martedì 19 aprile fumata nera alle ore 11:52. Martedì 19 aprile, fumata bianca alla ore 17:50.
  Alle ore 18:48, il Santo Padre Benedetto XVI, preceduto dalla Croce, si affacciò alla Loggia esterna della Benedizione della Basilica Vaticana per salutare il popolo e impartire la Benedizione Apostolica "Urbi et Orbi".

  Prima della Benedizione il nuovo Pontefice rivolse ai fedeli le parole che seguono:

  "Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie".

  Benedetto XVI celebrò la sua prima Messa per l'inizio ufficiale del suo ministero petrino, sul sagrato della Basilica Vaticana, il 24 aprile 2005, con la partecipazione di mezzo milione di fedeli. La Santa Messa fu concelebrata da 150 Cardinali.

  Nella sua prima omelia il Papaaffermò: "Una delle caratteristiche fondamentali del pastore deve essere quella di amare gli uomini che gli sono stati affidati, così come ama Cristo, al cui servizio si trova. 'Pasci le mie pecore', dice Cristo a Pietro, ed a me, in questo momento. Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza, che egli ci dona nel Santissimo Sacramento".

  "Cari amici - in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, perché io impari sempre più ad amare il Signore. Pregate per me, perché io impari ad amare sempre più il suo gregge - voi, la Santa Chiesa, ciascuno di voi singolarmente e voi tutti insieme. Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi. Preghiamo gli uni per gli altri, perché il Signore ci porti e noi impariamo a portarci gli uni gli altri".

  In questi cinque anni di Pontificato Benedetto XVI ha pubblicato tre Encicliche: "Deus caritas est" (25 dicembre 2005); "Spe Salvi" (27 novembre 2007) e "Caritas in veritate" (30 giugno 2009), l'Esortazione Apostolica sull'Eucaristia; la Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus"; il volume "Gesù di Nazaret"; nove "motu proprio", fra cui "Summorum Pontificum" sulla Messa Tridentina,  e cento fra discorsi, omelie, lettere e messaggi. Ha effettuato quattordici Viaggi Apostolici internazionali e sedici visite pastorali in Italia. Fra gli avvenimenti più significativi del suo Pontificato sono da notare la visita ad Auschwitz (2006); alla Moschea Blu di Istanbul, Turchia (2006); il discorso alle Nazioni Unite (2008); la visita alla Sinagoga di Roma (2010). Benedetto XVI ha convocato tre Sinodi, il primo sulla Parola di Dio (2008); il secondo sull'Africa (2009), e il terzo sul Medio Oriente che si terrà nell'autunno 2010.

  Oggi, i Cardinali offriranno al Papa un pranzo nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico per celebrare il quinto anniversario della sua elezione.
BXVI-ANNIVERSARIO/                                       VIS 20100418 (610)

IL PAPA INVITA TUTTI I SACERDOTI CHIUSURA ANNO SACERDOTALE


CITTA' DEL VATICANO, 19 ABR. 2010 (VIS). Il Cardinale Cláudio Hummes, O.F.M., Arcivescovo Emerito di São Paulo, Prefetto della Congregazione per il Clero, ha scritto una lettera a tutti i sacerdoti del mondo in occasione della chiusura dell'Anno Sacerdotale, che si concluderà l'11 giugno 2010, Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.

  Di seguito riportiamo estratti della lettera, datata 12 aprile:

  "La Chiesa è senz'altro molto lieta per l'Anno Sacerdotale e ringrazia il Signore per aver ispirato il Santo Padre ad indirlo".

  "È vero che alcuni, ma proporzionalmente molto pochi, presbiteri hanno commesso orribili e gravissimi delitti di abusi sessuali contro minorenni, fatti che dobbiamo in modo assoluto e intransigente rifiutare e condannare. Loro devono rispondere davanti a Dio e davanti ai tribunali, anche civili. Nondimeno preghiamo che arrivino alla conversione spirituale e al perdono di Dio. La Chiesa intanto è decisa a non nascondere o minimizzare tali crimini. Ma soprattutto siamo da parte delle vittime e loro vogliamo sostenere nel recupero e nei loro diritti offesi".

  "D'altra parte, i delitti di alcuni non possono assolutamente essere usati per infangare l'intero corpo ecclesiale dei presbiteri. Chi lo fa, commette una clamorosa ingiustizia. La Chiesa, in quest'Anno Sacerdotale, cerca di dire ciò alla società umana. Qualsiasi persona di buon senso e di buona volontà lo capisce".

  "Cari presbiteri (...) la Chiesa vi ama, vi ammira e vi rispetta. Siete anche una gioia per la nostra gente cattolica nel mondo, che vi accoglie ed appoggia, soprattutto in questi tempi di sofferenze".

  "Il Papa, cari sacerdoti,  vi invita di cuore a venire da tutto il mondo  a Roma per questa conclusione il 9, 10 e 11 giugno prossimo. Da tutti i paesi del mondo. (...) Il Papa vorrà confermare i presbiteri della Chiesa. La loro presenza numerosa in Piazza San Pietro costituirà anche una forma propositiva e responsabile dei presbiteri a presentarsi pronti e non intimiditi per il servizio all'umanità loro affidato da Gesù Cristo".

  "Trattasi di offrire al nostro amato Papa Benedetto XVI la nostra solidarietà, il nostro appoggio, la nostra fiducia e la nostra comunione incondizionata, dinanzi agli attacchi frequenti che Gli sono rivolti, nel momento attuale, nell'ambito delle sue decisioni riguardo ai chierici incorsi nei delitti di abusi sessuali su minorenni. Le accuse contro di Lui sono evidentemente ingiuste e è stato dimostrato che nessuno ha fatto tanto quanto Benedetto XVI  per condannare e per combattere correttamente tali crimini. Allora, la presenza massiva dei presbiteri in piazza con Lui sarà un segno forte del nostro deciso rifiuto  degli attacchi  ingiusti di cui è vittima. Allora, venite anche per appoggiare pubblicamente il Santo Padre".

  "La conclusione dell'Anno Sacerdotale non costituirà propriamente una conclusione, ma un nuovo inizio. Noi, il popolo di Dio e i pastori, vogliamo ringraziare il Signore per questo periodo privilegiato di preghiera e di riflessione sul sacerdozio. Al contempo, ci proponiamo di essere sempre attenti a ciò che lo Spirito Santo vuol dirci. Intanto, torneremo all'esercizio della nostra missione nella Chiesa e nel mondo con gioia rinnovata e con la convinzione che Dio, il Signore della storia, resta con noi, sia nelle crisi sia nei nuovi tempi".
CPC/                                       VIS 20100419 (530)

domenica 18 aprile 2010

CONFIDARE IN DIO E SEGUIRE SUOI INSEGNAMENTI

CITTA' DEL VATICANO, 18 APR. 2010 (VIS). Questa mattina alle 10:00 il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa sul Piazzale dei Granai a Floriana, la piazza più grande dell'isola, dove si svolgono le più importanti celebrazioni civili e religiosi e che può accogliere 10.000 persone.

  Nell'omelia il Papa ha esortato i fedeli ad avere fiducia in Dio e a seguire i suoi insegnamenti per raccogliere grandi frutti.

  "Non tutto quello che il mondo oggi propone è meritevole di essere accolto dai Maltesi" - ha detto il Papa - "Molte voci cercano di persuaderci di mettere da parte la nostra fede in Dio e nella sua Chiesa e di scegliere da se stessi i valori e le credenze con i quali vivere. Ci dicono che non  abbiamo bisogno di Dio e della Chiesa. Se siamo tentati di credere a loro, dovremmo ricordare l'episodio del Vangelo di oggi, quando i discepoli, tutti esperti pescatori, hanno faticato tutta la notte, ma non hanno preso neppure un solo pesce. (...) Quando Gesù è rimasto accanto a loro, hanno catturato una grande quantità di pesci".

  Commentando la prima lettura della Messa di oggi, che narra del naufragio di Paolo sulla costa di Malta e "la calorosa accoglienza a lui riservata dalla popolazione di queste isole", il Papa ha ricordato che "i componenti dell'equipaggio della barca, per poter sopravvivere, furono costretti a gettare fuori il carico (...). Paolo li esortò a porre la loro fiducia solo in Dio, mentre la barca era scossa dalle onde. Anche noi dobbiamo porre la  nostra fiducia in lui solo".

  "Si è tentati di pensare che l'odierna tecnologia avanzata possa rispondere ad ogni nostro desiderio e salvarci dai pericoli che ci assalgono. Ma non è così. In ogni momento della nostra vita dipendiamo interamente da Dio, nel quale viviamo, ci muoviamo ed abbiamo la nostra esistenza. Solo lui può proteggerci dal male, solo lui può guidarci tra le tempeste della vita e solo lui può condurci ad un porto sicuro, come ha fatto per Paolo ed i suoi compagni, alla deriva sulle coste di Malta".

  "Più di ogni carico che possiamo portare con noi - nel senso delle nostre realizzazioni umane, delle nostre proprietà, della nostra tecnologia - è la nostra relazione con il Signore che fornisce la chiave della nostra felicità e della nostra realizzazione umana. (...) E' il nostro amore per il Signore che deve plasmare ogni aspetto della nostra predicazione ed insegnamento, della celebrazione dei sacramenti, e della nostra cura per il Popolo di Dio. E' il nostro amore per il Signore che ci spinge ad amare quelli che Egli ama, e ad accettare volentieri il compito di comunicare il suo amore a coloro che serviamo".

  "In ogni ambito della nostra vita" - ha proseguito il Pontefice - "abbiamo bisogno dell'aiuto della grazia di Dio. Con lui possiamo fare ogni cosa: senza di lui non possiamo fare nulla".

  Benedetto XVI ha esortato i fedeli con queste parole: "preservate la fede e i valori che vi sono stati trasmessi dal vostro padre, l'apostolo San Paolo. Continuate ad esplorare la ricchezza e la profondità del dono di Paolo e procurate di consegnarlo non solo ai vostri figli, ma a tutti coloro che incontrate oggi. Ogni visitatore di Malta dovrebbe essere impressionato dalla devozione della sua gente, dalla fede vibrante manifestata nelle celebrazioni nei giorni di festa, dalla bellezza delle  sue chiese e dei suoi santuari. Ma quel dono ha bisogno di essere condiviso con altri, ha bisogno di essere espresso".

  Nel ricordare il "primo santo canonizzato di Malta, Dun Ġorġ Preca", il Papa ha sottolineato che: "La sua instancabile opera di catechesi, ispirando giovani ed anziani con un amore per la dottrina cristiana ed una profonda devozione al Verbo incarnato, è diventata un esempio che vi esorto a mantenere".

  Al termine dell'omelia il Papa ha rivolto alcune parole ai presbiteri presenti, in questo Anno Sacerdotale. "Dun Ġorġ fu un prete di straordinaria umiltà, bontà, mitezza e generosità, profondamente dedito alla preghiera e con la passione di comunicare le verità del Vangelo. Prendetelo come modello ed ispirazione per voi, mentre adempite la missione che avete ricevuto di pascere il gregge del Signore".

 "Ricordate anche la domanda che il Signore Risorto ha rivolto tre volte a Pietro: 'Mi ami tu?'. Questa è la domanda che egli rivolge a ciascuno di voi. Lo amate? Desiderate servirlo con il dono della vostra intera vita? Desiderate condurre altri a conoscerlo ed amarlo? Con Pietro abbiate il coraggio di rispondere: "Sì, Signore, tu sai che io ti amo" e accogliete con cuore grato il magnifico compito che egli vi ha assegnato. La missione affidata ai sacerdoti è veramente un servizio alla gioia, alla gioia di Dio che brama irrompere nel mondo".

  Conclusa la celebrazione della Santa Messa e prima della recita del Regina Coeli, il Santo Padre ha ricordato "la particolare devozione del popolo maltese alla Madre di Dio, espressa con grande fervore a Nostra Signora di Ta' Pinu" ed ha detto: "Sono lieto di avere l'opportunità di pregare davanti alla sua immagine, portata qui appositamente da Gozo per questa occasione. Sono inoltre felice di donarLe una Rosa d'Oro, in segno del nostro filiale affetto, che condividiamo per la Madre di Dio".

  "Vi chiedo in particolare di pregare la Vergine Maria con il titolo di Regina della Famiglia, un titolo aggiunto alle Litanie Lauretane dal mio amato predecessore, Papa Giovanni Paolo II, egli stesso ospite, in varie occasioni, di queste terre. Offrendovi questo tangibile ricordo della mia visita, vi ringrazio per tutto quello che ho ricevuto da voi in contraccambio, specialmente per il calore della vostra devozione e per il sostegno delle vostre preghiere per il mio ministero di Successore di Pietro".

  Infine Benedetto XVI, dopo la Messa, ha fatto ritorno alla Nunziatura Apostolica di Rabat, per il pranzo con i Vescovi di Malta ed il seguito papale.
PV-MALTA                                           VIS 20100418 (980)

DIO AMA LA SUA CHIESA ANCHE SE FERITA DA NOSTRI PECCATI

CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2010 (VIS). Come di consueto nel corso dei Viaggi Apostolici, il Papa ha incontrato brevemente i giornalisti che erano a bordo dell’aereo papale atterrato a Malta la sera di sabato 17 aprile.

  Benedetto XVI ha sintetizzato la ragioni del suo Viaggio a Malta. “Il primo” – ha detto – “è San Paolo. È finito l’Anno paolino della Chiesa universale, ma Malta festeggia 1950 anni dal suo naufragio e questa è per me un’occasione per mettere ancora una volta in luce la grande figura dell’Apostolo delle genti, con il suo messaggio importante anche oggi. Penso si possa sintetizzare l’essenziale del suo viaggio con le parole che lui stesso ha riassunto alla fine della lettera ai Galati: ‘fede operante nella carità’.

  “Queste sono le cose importanti anche oggi: la fede, la relazione con Dio, che si trasforma poi in carità. Ma penso anche che il motivo del naufragio parla per noi. Dal naufragio, per Malta è nata la fortuna di avere la fede; così possiamo pensare anche noi che i naufragi della vita possono realizzare il progetto di Dio per noi e possono anche essere utili per nuovi inizi nella nostra vita”.

  “Il secondo motivo” – ha proseguito il Pontefice – “mi fa piacere di vivere in mezzo ad una Chiesa vivace come è quella di Malta, feconda nelle vocazioni anche oggi, piena di fede, nel nostro tempo, e che risponde alle sfide del nostro tempo. So che Malta ama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo Corpo e so che, anche se questo Corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce”.

  “Terzo punto” – ha sottolineato il Pontefice – “Malta è il sito dove le correnti dei profughi arrivano dall’Africa e bussano alle porte dell’Europa. Questo è un grande problema del nostro tempo, e, naturalmente, non può essere risolto dall’isola di Malta. Noi tutti dobbiamo rispondere a questa sfida, lavorare perché tutti possano, nella loro terra, vivere una vita dignitosa e dall’altra parte fare il possibile perché questi profughi trovino qui dove arrivano, in tutti i casi, una possibilità di vita dignitosa. Una risposta ad una grande sfida del nostro tempo: Malta ci ricorda questi problemi e ci ricorda anche che proprio la fede è la forza che dà carità, e dunque anche la fantasia per rispondere bene a queste sfide”.
PV-MALTA                                   VIS 20100418 (420)

MALTESI FIERI RUOLO FEDE CATTOLICA SVILUPPO NAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 17 APR. 2010 (VIS). Alle 15:20 di oggi pomeriggio, il Papa è partito dall'aeroporto di Fiumicino e dopo un’ora e mezzo di volo è atterrato all’aeroporto internazionale di Malta, a Luqa, dando inizio al suo XIV Viaggio Apostolico per Malta.

  Al termine del discorso di benvenuto del Presidente della Repubblica di Malta, George Abela, il Santo Padre ha pronunciato un discorso.

  “L’occasione della mia visita a queste isole” – ha precisato il Papa – “è il 1950° anniversario del naufragio di san Paolo sulle spiagge dell’isola di Malta. San Luca descrive questo evento negli Atti degli Apostoli, ed è dal suo racconto che avete scelto il tema della visita odierna: ‘Dovremo però andare a finire su qualche isola’”.

  “Malta” – ha sottolineato il Pontefice – “è stata un crocevia di molti dei grandi eventi e degli scambi culturali nella storia europea e mediterranea, fino ai nostri stessi giorni. (...) A questi lidi, pertanto, secondo gli arcani disegni di Dio, il Vangelo fu recato da san Paolo e dai primi seguaci di Cristo. La loro opera missionaria ha portato molti frutti lungo i secoli, contribuendo in innumerevoli modi a plasmare la ricca e nobile cultura di Malta”.
  Rivolgendosi ai maltesi il Papa ha detto: “Voi continuate a ricoprire un valido ruolo nei dibattiti odierni sull’identità, la cultura e le politiche europee. Allo stesso tempo, sono lieto di rilevare l’impegno del Governo nei progetti umanitari ad ampio raggio, specialmente in Africa. E’ da auspicare vivamente che ciò possa servire per promuovere il benessere dei meno fortunati di voi, quale espressione di genuina carità cristiana”.

  “Malta ha molto da offrire in campi diversi, quali la tolleranza, la reciprocità, l’immigrazione ed altre questioni cruciali per il futuro di questo Continente. La vostra Nazione dovrebbe continuare a difendere l’indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale, come pure la vera natura della famiglia, come già sta facendo nei confronti della sacralità della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale, e il vero rispetto che si deve dare alla libertà religiosa secondo modalità che portino ad un autentico sviluppo integrale sia degli individui sia della società”.

  “Malta gode di stretti vincoli con il Vicino Oriente, non soltanto in termini culturali e religiosi, ma anche linguistici. (...) Molto deve essere ancora fatto per costruire rapporti di genuina fiducia e di dialogo fruttuoso, e Malta si trova in buona posizione per stendere la mano dell’amicizia ai propri vicini a nord e a sud, ad est e ad ovest”.

  “Il popolo maltese” – ha concluso il Pontefice – “illuminato per quasi due millenni dagli insegnamenti del Vangelo e continuamente irrobustito dalle proprie radici cristiane, è giustamente fiero del ruolo indispensabile che la fede cattolica ha avuto nello sviluppo della propria Nazione. La bellezza della nostra fede viene espressa qui in vari e complementari modi, non ultimo nelle vite di santità che hanno portato i maltesi a donare se stessi per il bene degli altri. Tra di loro dobbiamo includere Dun Ġorġ Preca, che ho avuto la gioia di canonizzare tre anni orsono (3 giugno 2007). Invito tutti voi ad invocare la sua intercessione perché questa mia prima visita pastorale fra voi porti molti frutti spirituali”.
PV-MALTA/                                   VIS 20100418 (540)
Copyright © VIS - Vatican Information Service