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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 7 gennaio 2010

UMILTÀ NEL RICONOSCERE GRANDEZZA DI DIO


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2010 (VIS). Alle 10:00 di questa mattina, Solennità dell'Epifania del Signore, Papa Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana.
 
  Nel commentare, nell'omelia, la prima lettura del Libro del profeta Isaia e il brano  del Vangelo di Matteo, il Santo Padre ha spiegato che i Re Magi "personaggi provenienti dall'Oriente non sono gli ultimi, ma i primi della grande processione di coloro che, attraverso tutte le epoche della storia, sanno riconoscere il messaggio della stella, sanno camminare sulle strade indicate dalla Sacra Scrittura e sanno trovare, così, Colui che apparentemente è debole e fragile, ma che, invece, ha il potere di donare la gioia più grande e più profonda al cuore dell'uomo".

  "In Lui, infatti, si manifesta la realtà stupenda che Dio ci conosce e ci è vicino" - ha proseguito il Pontefice - "che la sua grandezza e potenza non si esprimono nella logica del mondo, ma nella logica di un bambino inerme, la cui forza è solo quella dell'amore che si affida a noi. Nel cammino della storia, ci sono sempre persone che vengono illuminate dalla luce della stella, che trovano la strada e giungono a Lui. Tutte vivono, ciascuna a proprio modo, l'esperienza stessa dei Magi".

  "Se dunque leggiamo assieme la promessa del profeta Isaia e il suo compimento nel Vangelo di Matteo nel grande contesto di tutta la storia, appare evidente che ciò che ci viene detto, e che nel presepio cerchiamo di riprodurre, non è un sogno e neppure un vano gioco di sensazioni e di emozioni, prive di vigore e di realtà, ma è la Verità che s'irradia nel mondo".

  "Solamente in quel Bambino si manifesta la forza di Dio, che raduna gli uomini di tutti i secoli, perché sotto la sua signoria percorrano la strada dell'amore, che trasfigura il mondo. Tuttavia, anche se i pochi di Betlemme sono diventati molti, i credenti in Gesù Cristo sembrano essere sempre pochi. Molti hanno visto la stella, ma solo pochi ne hanno capito il messaggio".

  Il Papa ha  invitato a chiedersi: "Qual è la ragione per cui alcuni vedono e trovano e altri no? (...) Che cosa manca a coloro che restano indifferenti, a coloro che indicano la strada ma non si muovono? Possiamo rispondere: la troppa sicurezza in se stessi, la pretesa di conoscere perfettamente la realtà, la presunzione di avere già formulato un giudizio definitivo sulle cose rendono chiusi ed insensibili i loro cuori alla novità di Dio. Sono sicuri dell'idea che si sono fatti del mondo e non si lasciano più sconvolgere nell'intimo dall'avventura di un Dio che li vuole incontrare. Ripongono la loro fiducia più in se stessi che in Lui e non ritengono possibile che Dio sia tanto grande da potersi fare piccolo, da potersi davvero avvicinare a noi".

  "Alla fine, quello che manca è l'umiltà autentica, che sa sottomettersi a ciò che è più grande, ma anche il coraggio autentico, che porta a credere a ciò che è veramente grande, anche se si manifesta in un Bambino inerme. Manca la capacità evangelica di essere bambini nel cuore, di stupirsi, e di uscire da sé per incamminarsi sulla strada che indica la stella, la strada di Dio. Il Signore però ha il potere di renderci capaci di vedere e di salvarci".
HML/EPIFANIA/...                                   VIS 20100107 (550)


SINTONIA RAGIONE E FEDE, SCIENZA E RIVELAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2010 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana in occasione della Solennità dell'Epifania del Signore, Papa Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha ricordato che: "Celebriamo oggi la grande festa dell'Epifania, il mistero della Manifestazione del Signore a tutte le genti, rappresentate dai Magi, venuti dall'Oriente per adorare il Re dei Giudei. (...) La stella e le Sacre Scritture furono le due luci che guidarono il cammino dei Magi, i quali ci appaiono come modelli degli autentici cercatori della verità".

  I Magi, ha proseguito il Pontefice, "erano uomini di scienza in un senso ampio, che osservavano il cosmo ritenendolo quasi un grande libro pieno di segni e di messaggi divini per l'uomo. Il loro sapere, pertanto, lungi dal ritenersi autosufficiente, era aperto ad ulteriori rivelazioni ed appelli divini".

  "Il culmine del loro itinerario di ricerca" - ha sottolineato il Pontefice - "fu quando si trovarono davanti 'il bambino con Maria sua madre'. Dice il Vangelo che 'prostratisi lo adorarono'. Avrebbero potuto rimanere delusi, anzi, scandalizzati. Invece, da veri sapienti, sono aperti al mistero che si manifesta in maniera sorprendente; e con i loro doni simbolici dimostrano di riconoscere in Gesù il Re e il Figlio di Dio. Proprio in quel gesto si compiono gli oracoli messianici che annunciano l'omaggio delle nazioni al Dio d'Israele".

  "Un ultimo particolare conferma, nei Magi, l'unità tra intelligenza e fede: è il fatto che 'avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese'. Sarebbe stato naturale ritornare a Gerusalemme, nel palazzo di Erode e nel Tempio, per dare risonanza alla loro scoperta. Invece, i Magi, che hanno scelto come loro sovrano il Bambino, la custodiscono nel nascondimento, secondo lo stile di Maria, o meglio, di Dio stesso e, così come erano apparsi, scompaiono nel silenzio, appagati, ma anche cambiati dall'incontro con la Verità. Avevano scoperto un nuovo volto di Dio, una nuova regalità: quella dell'amore".

    "Ci aiuti la Vergine Maria, modello di vera sapienza, ad essere autentici ricercatori della verità di Dio, capaci di vivere sempre la profonda sintonia che c'è tra ragione e fede, scienza e rivelazione".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Santo Padre ha indirizzato il suo augurio "più cordiale ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che celebrano domani il santo Natale. Il mistero di luce sia fonte di gioia e di pace per ogni famiglia e comunità".

  Infine il Papa ha ricordato che: "Nella solennità dell'Epifania ricorre la Giornata Missionaria dei Bambini, con il motto 'I bambini aiutano i bambini'".

  "Promossa dal Venerabile Papa Pio XII nel 1950, questa iniziativa educa i bambini a formarsi una mentalità aperta al mondo e ad essere solidali con i loro coetanei più disagiati. Saluto con affetto tutti i piccoli missionari presenti nei cinque continenti e li incoraggio ad essere sempre testimoni di Gesù e annunciatori del suo Vangelo".
ANG/EPIFANIA/...                                 VIS 20100107 (1250)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI:

- Ha accolto le dimissioni del Vescovo Nechan Karakéhéyan dall'ufficio di Ordinario per gli Armeni Cattolici dell'Europa Orientale ed ha nominato Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" del medesimo Ordinariato, il Padre Vahan Ohanian, dell'Ordine Mechitarista.

- Ha nominato il Vescovo Sebastião Bandiera Coêlho, finora Ausiliare di Manaus (Brasile), Vescovo Coadiutore di Coroatá (superficie: 18.744; popolazione: 511.000; cattolici: 409.000; sacerdoti: 31; religiosi: 58), Brasile.
RE:NEC/.../KARAKÉHÉYAN:OHANIAN:COÊLHO                    VIS 20100107 (60)


SOLUZIONI GIUSTE E STABILI CONFLITTI MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Kenan Gürsoy, nuovo Ambasciatore della Turchia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Nel suo discorso Benedetto XVI ha ricordato che fra breve ricorre il cinquantesimo anniversario dello stabilimento di relazioni diplomatiche fra la Turchia e la Santa Sede "un frutto del Pontificato del mio predecessore Giovanni XXIII":

  Nel rievocare il Viaggio Apostolico in Turchia del novembre 2006, Benedetto XVI ha affermato: "E' stata la mia prima visita da Papa in un Paese a maggioranza musulmana. Mi ha rallegrato poter esprimere la mia stima per i musulmani e ribadire l'impegno della Chiesa Cattolica nel condurre il dialogo interreligioso in uno spirito di rispetto e di amicizia reciproca, testimoniando insieme la salda fede in Dio che caratterizza i cristiani e i musulmani, e adoperandosi per conoscerci meglio e per rafforzare i nostri legami di affetto".

  Nel porre in rilievo che i cattolici in Turchia "apprezzano la libertà di culto garantita dalla Costituzione e sono lieti di poter contribuire al benessere dei loro concittadini, specialmente attraverso le loro attività caritative e nei servizi sanitari", il Papa ha sottolineato che "La Chiesa Cattolica in Turchia aspetta un riconoscimento giuridico che contribuirebbe al godimento della piena libertà religiosa e ad un maggiore contributo alla società".

  "La Turchia" - "gode di un buona posizione per agire da un ponte fra l'Islam e l'Occidente, e dà un significativo contributo allo sforzo di portare pace e stabilità al Medio Oriente. (...) Come molto frequentemente ha dimostrato la storia, le dispute concernenti il territorio e le rivalità etniche possono essere risolte in modo soddisfacente soltanto quando si tengono nel dovuto conto le legittime aspirazioni di ogni parte e le ingiustizie passate sono riconosciute e, quando possibile, riparate".

  Benedetto XVI ha concluso assicurando che "la Santa Sede assegna alta priorità alla ricerca di giuste e durature soluzioni a tutti i conflitti delle regione" ed ha sottolineato "la disponibilità a porre le sue risorse diplomatiche al servizio della pace e della riconciliazione".
CD/CREDENZIALI/TURCHIA:GÜRSOY                       VIS 20100107 (350)


APPREZZAMENTO OPERA ARMA CARABINIERI


CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto l'Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare per l'Italia, con il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli, e i Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro.

  Il Papa ha ringraziato per la "diligente opera" svolta dall'Arma "con la presenza vigile e discreta attorno al Vaticano".

  "Il vostro impegno" - ha detto il Papa - "contribuisce a dare sicurezza e serenità ai pellegrini e ai visitatori che giungono presso il centro della fede cattolica e permette loro il necessario raccoglimento spirituale nella visita alla Tomba dell'apostolo Pietro e alla Basilica che la racchiude".

  "Auspico" - ha detto ancora il Papa ai Carabinieri - "che la vostra fede, la tradizione di fedeltà e di generosità di cui siete eredi, gli ideali della vostra Arma, vi aiutino a trovare in questo delicato servizio motivi sempre nuovi di soddisfazione ed a vivere esperienze positive per la vostra vita professionale e personale".

  "Maria, la 'Virgo fidelis', vostra Patrona" - ha concluso il Pontefice - "accompagni voi e l'intera Arma, in particolare quanti, in diversi Paesi del mondo, sono impegnati in delicate missioni di pace, ed accolga i vostri propositi di bene presentandoli al suo divin Figlio".
AC/.../CARABINIERI                                     VIS 20100107 (1820)



UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
AP/.../...                                         VIS 20100107 (50)

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