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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 18 gennaio 2010

ANGELUS: MIGRANTI, DIALOGO CON EBREI, UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2010 (VIS). I migranti e i rifugiati, il dialogo religioso con gli ebrei e l'unità dei cristiani sono stati i temi principali delle meditazioni precedenti la recita dell'Angelus che il Santo Padre ha recitato con i fedeli riuniti, questa mattina, in Piazza San Pietro.

  Nel ricordare che oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Benedetto XVI ha affermato che: "La presenza della Chiesa a fianco di queste persone è stata costante nel tempo, raggiungendo traguardi singolari agli inizi del secolo scorso: basti pensare alle figure del beato vescovo Giovanni Battista Scalabrini e di santa Francesca Cabrini".

  "Gesù Cristo, che da neonato visse la drammatica esperienza del rifugiato a causa delle minacce di Erode, ai suoi discepoli insegna ad accogliere i bambini con grande rispetto e amore" - ha proseguito il Papa ricordando che quest'anno la Giornata Mondiale ha avuto per protagonisti i minori rifugiati e migranti. "In particolare" - ha sottolineato il Papa - "occorre porre ogni cura perché i minori che si trovano a vivere in un Paese straniero siano garantiti sul piano legislativo e soprattutto accompagnati negli innumerevoli problemi che devono affrontare. Mentre incoraggio vivamente le comunità cristiane e gli organismi che si impegnano a servizio dei minori migranti e rifugiati, esorto tutti a tenere viva la sensibilità educativa e culturale nei loro confronti, secondo l'autentico spirito evangelico".

  Successivamente il Papa ha ricordato la sua visita alla Comunità Ebraica di Roma, in programma nel pomeriggio, a quasi 24 anni dalla storica Visita di Giovanni Paolo II, per "porre un'ulteriore tappa nel cammino di concordia e di amicizia tra Cattolici e Ebrei. Infatti, malgrado i problemi e le difficoltà, tra i credenti delle due Religioni si respira un clima di grande rispetto e di dialogo, a testimonianza di quanto i rapporti siano maturati e dell'impegno comune di valorizzare ciò che ci unisce: la fede nell'unico Dio, prima di tutto, ma anche la tutela della vita e della famiglia, l'aspirazione alla giustizia sociale ed alla pace".

  Infine Benedetto XVI ha ricordato che oggi si apre la tradizionale Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani ed ha detto: "Ogni anno, essa costituisce, per quanti credono in Cristo, un tempo propizio per ravvivare lo spirito ecumenico, per incontrarsi, conoscersi, pregare e riflettere insieme. (...). Il nostro annuncio del Vangelo di Cristo sarà tanto più credibile ed efficace quanto più saremo uniti nel suo amore, come veri fratelli".

  Dopo l'Angelus, il Papa si "è rivolto alle care popolazioni di Haiti" ricordando la morte dell'Arcivescovo di Port-au-Prince e di tanti sacerdoti, religiosi e seminaristi. "Seguo e incoraggio" - ha detto Benedetto XVI - "lo sforzo delle numerose organizzazioni caritative, che si stanno facendo carico delle immense necessità del Paese. Prego per i feriti, per i senza tetto, e per quanti tragicamente hanno perso la vita".

  "In questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato" - ha concluso il Pontefice - "sono lieto di salutare le rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute. Auguro a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale ed ecclesiale, custodendo i valori delle proprie culture di origine"
ANG/MIGRANTI:EBREI:UNITÀ/...                               VIS 20100118 (520)



EBREI-CRISTIANI COMUNE TESTIMONIANZA SFIDE NOSTRO TEMPO


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Pontefice Benedetto XVI si è recato in Visita alla Comunità Ebraica di Roma, dove è stato accolto da Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, da Renzo Gattegna, Presidente delle Comunità ebraiche italiane e da Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma.

  Prima del suo ingresso nella Sinagoga di Roma, il Pontefice ha deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda la deportazione di 1.022 ebrei, il 16 ottobre 1943, e  davanti alla lapide che ricorda l'attentato del 9 ottobre 1982, in cui perse la vita un bambino ebreo di due anni e rimasero ferite 37 persone che uscivano dal Tempio dopo la preghiera.

  Dopo i saluti di Pacifici, Gattegna e del Rabbino Di Segni, il Papa ha pronunciato il suo discorso interrotto sette volte dagli applausi dei presenti, che gremivano la Sinagoga, detta Tempio Maggiore di Roma.

  Il Concilio Vaticano II, ha sottolineato Benedetto XVI, "ha dato un decisivo impulso all'impegno di percorrere un cammino irrevocabile di dialogo, di fraternità e di amicizia, cammino che si è approfondito e sviluppato in questi quarant'anni con passi e gesti importanti e significativi, tra i quali desidero menzionare nuovamente la storica visita in questo luogo del mio Venerabile Predecessore, il 13 aprile 1986" ed ha ricordato nel contempo il suo Pellegrinaggio in Terra Santa e i tanti incontri con Comunità e Organizzazioni ebraiche, nelle Sinagoghe a Colonia e a New York.

  "La Chiesa" - ha detto il Papa - "non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell'antisemitismo e dell'antigiudaismo. Possano queste piaghe essere sanate per sempre!".

  "Il dramma singolare e sconvolgente della 'Shoah'" - ha detto ancora il Pontefice - "rappresenta, in qualche modo, il vertice di un cammino di odio che nasce quando l'uomo dimentica il suo Creatore e mette se stesso al centro dell'universo".

  "Lo sterminio del popolo dell'Alleanza di Mosè, prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato nell'Europa sotto il dominio nazista, raggiunse in quel giorno tragicamente anche Roma. Purtroppo, molti rimasero indifferenti, ma molti, anche fra i Cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall'insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli Ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita, e meritando una gratitudine perenne. Anche la Sede Apostolica svolse un'azione di soccorso, spesso nascosta e discreta".

  "La memoria di questi avvenimenti deve spingerci a rafforzare i legami che ci uniscono perché crescano sempre di più la comprensione, il rispetto e l'accoglienza".

  Benedetto XVI ha ricordato che il Decalogo, "le Dieci Parole o Dieci Comandamenti" illumina il cammino degli Ebrei e dei Cristiani e "costituisce un faro e una norma di vita nella giustizia e nell'amore, un 'grande codice' etico per tutta l'umanità".

  "Gesù stesso lo ha ripetuto più volte, sottolineando che è necessario un impegno operoso sulla via dei Comandamenti: 'Se vuoi entrare nella vita, osserva i Comandamenti'.  In questa prospettiva, sono vari i campi di collaborazione e di testimonianza. Vorrei ricordarne tre particolarmente importanti per il nostro tempo".

  "Le 'Dieci Parole'" - ha ricordato il Papa - "chiedono di riconoscere l'unico Signore, contro la tentazione di costruirsi altri idoli, di farsi vitelli d'oro. Nel nostro mondo molti non conoscono Dio o lo ritengono superfluo, senza rilevanza per la vita; sono stati fabbricati così altri e nuovi dei a cui l'uomo si inchina".

  "Le 'Dieci Parole' chiedono il rispetto, la protezione della vita, contro ogni ingiustizia e sopruso, riconoscendo il valore di ogni persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio. Quante volte, in ogni parte della terra, vicina e lontana, vengono ancora calpestati la dignità, la libertà, i diritti dell'essere umano!", ha esclamato il Pontefice.

  "Le 'Dieci Parole' chiedono di conservare e promuovere la santità della famiglia, in cui il 'sì' personale e reciproco, fedele e definitivo dell'uomo e della donna, dischiude lo spazio per il futuro, per l'autentica umanità di ciascuno, e si apre, al tempo stesso, al dono di una nuova vita. Testimoniare" - ha aggiunto il Pontefice - "che la famiglia continua ad essere la cellula essenziale della società e il contesto di base in cui si imparano e si esercitano le virtù umane è un prezioso servizio da offrire per la costruzione di un mondo dal volto più umano".

  "Tutti i comandamenti si riassumono nell'amore di Dio e nella misericordia verso il prossimo" - ha sottolineato il Santo Padre - "Tale Regola impegna Ebrei e Cristiani ad esercitare, nel nostro tempo, una generosità speciale verso i poveri, le donne, i bambini, gli stranieri, i malati, i deboli, i bisognosi".
  "In questa direzione" - ha detto ancora il Papa - "possiamo compiere passi insieme, consapevoli delle differenze che vi sono tra noi, ma anche del fatto che se riusciremo ad unire i nostri cuori e le nostre mani per rispondere alla chiamata del Signore, la sua luce si farà più vicina per illuminare tutti i popoli della terra".

  "Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune" - ha segnalato il Papa - "pregano lo stesso Signore, hanno le stesse radici, ma rimangono spesso sconosciuti l'uno all'altro. Spetta a noi, in risposta alla chiamata di Dio, lavorare affinché rimanga sempre aperto lo spazio del dialogo, del reciproco rispetto, della crescita nell'amicizia, della comune testimonianza di fronte alle sfide del nostro tempo, che ci invitano a collaborare per il bene dell'umanità in questo mondo creato da Dio, l'Onnipotente e il Misericordioso"
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  Nel ricordare che la comunità cattolica e la comunità ebraica convivono nella Città di Roma da circa due millenni, Benedetto XVI ha auspicato che: "Questo vivere assieme possa essere animato da un crescente amore fraterno, che si esprima anche in una cooperazione sempre più stretta per offrire un valido contributo nella soluzione dei problemi e delle difficoltà da affrontare".

  "Invoco dal Signore il dono prezioso della pace in tutto il mondo" -ha concluso il Pontefice - "soprattutto in Terra Santa. Nel mio pellegrinaggio del maggio scorso, a Gerusalemme, presso il Muro del Tempio, ho chiesto a Colui che può tutto: 'manda la tua pace in Terra Santa, nel Medio Oriente, in tutta la famiglia umana; muovi i cuori di quanti invocano il tuo nome, perché percorrano umilmente il cammino della giustizia e della compassione'".
BXVI-VISITA SINAGOGA ROMA/.../...                    VIS 20100118 (1050)


VISITA DELEGAZIONE ECUMENICA CHIESA LUTERANA FINLANDIA


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i Membri della Delegazione Ecumenica della Chiesa Luterana di Finlandia, in occasione della Festa di Sant'Enrico, Patrono della Nazione, che si celebra domani.

  Il Santo Padre ha ricordato che quest'anno ricorre il XXV anniversario delle visite annuali della Delegazione a Roma.

  "Le Chiesa di Oriente ed Occidente, le cui tradizioni sono entrambe presenti nella vostra Nazione, condividono una reale, anche se ancora imperfetta, comunione. Ciò è motivo di rammarico per i problemi del passato, ma certamente è anche motivo che ci sprona a maggiori sforzi di comprensione e riconciliazione, così che la nostra amicizia e dialogo fraterno fioriscano in una perfetta, visibile unità in Gesù Cristo".

  Nel ricordare la Dichiarazione comune sulla dottrina della Giustificazione, che risale a dieci anni fa, il Santo Padre ha affermato che essa è un "riscoperto segno concreto di fraternità fra Luterani e Cattolici".

  Benedetto XVI ha espresso la sua soddisfazione per "il recente lavoro del dialogo nord-luterano-cattolico in Finlandia e Svezia su questioni derivanti dalla Dichiarazione Comune" ed ha auspicato "che il testo risultante dal dialogo contribuisca positivamente al cammino che conduce al recupero della nostra perduta unità".
AC/.../DELEGAZIONE ECUMENICA FINLANDIA               VIS 20100118 (210)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

- Il Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi (Francia), Presidente della Conferenza dei Vescovi di Francia, con il Vice-Presidente Arcivescovo Hippolyte Simon, di Clermont e con il Segretario Generale Monsignor Antoine Hérouard.

- Il Rabbino Jacob Neusner, con la Consorte.

  Sabato 16 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- L'Arcivescovo Eliseo Ariotti, Nunzio Apostolico in Paraguay.

- L'Arcivescovo Patrick Coveney, Nunzio Apostolico.

- Una Delegazione della Città di Freising (Repubblica Federale di Germania), per il conferimento della cittadinanza onoraria al Santo Padre Benedetto XVI.
AP/.../...                                       VIS 20100118 (130)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo André Mutien Léonard, Arcivescovo Metropolita di Malines-Bruxelles (superficie: 3.635; popolazione: 2.519.000; cattolici: 1.612.000; sacerdoti: 1.888; religiosi: 3.813; diaconi permanenti: 89), Belgio. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1940 a Jambes (Belgio), è stato ordinato sacerdote nel 1964 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1991. Finora Vescovo di Namur, succede al Cardinale Godfried Danneels, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore William Michael Mulvey, Vescovo di Corpus Christi (superficie: 29.690; popolazione: 560.614; cattolici: 392.430; sacerdoti: 157; religiosi: 195; diaconi permanenti: 62), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1949 a Houston (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Finora Amministratore diocesano di Austin (Stati Uniti d'America), succede al Vescovo Edmond Carmody, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

  Sabato 16 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ndola (Zambia), presentata dal Vescovo Noel Charles O'Regan, S.M.A., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il Vescovo Alick Banda, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Ausiliare della Diocesi di Bielsko-Zywiec (Polonia), presentata dal Vescovo Janusz Zimniak, per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/.../...                                       VIS 20100118 (250)


DALLE CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE


CITTA' DEL VATICANO, 18 GEN. 2010 (VIS). Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Arcivescovile Maggiore Siro-Malabarese, riunitosi a Mount Saint Thomas presso Ernakulam, dal 10 al 15 gennaio 2010, dopo aver consultato la Santa Sede, ha adottato i seguenti provvedimenti ed ha proceduto, col previo Assenso del Santo Padre, alle elezioni episcopali sotto riportate:

- Trasferimento del distretto civile di Chikmagalur dall'Eparchia di Mananthavady all'Eparchia di Bhadravathi (India).

- Accettazione delle dimissioni dal governo pastorale dell'Eparchia di Irinjalakuda (India), presentata dal Vescovo James Pazhayattil in conformità al canone 210, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

- Il Monsignor Pauly Kannookadan, è stato eletto successore al governo pastorale della Eparchia di Irinjalakuda (India). Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Kuzhikattussery (India), ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. E' stato finora Segretario della Commissione per la Liturgia della Chiesa Siro-Malabarese e della Commissione per il Clero e per gli Istituti di Vita Consacrata.

- Accettazione delle dimissioni dal governo pastorale dell'Eparchia di Thamarasserry (India), presentata dal Vescovo Paul Chittilapilly in conformità al canone 210, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

- Il Monsignor Remigiose Inchananiyil è stato eletto successore al governo pastorale della Eparchia di Thamarasserry (India). Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Vettilappara (India), ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1987. È stato finora Segretario e Cancelliere dell'Eparchia di Thamarasserry e Giudice al Tribunale Arcivescovile Maggiore.

- Erezione della nuova Eparchia di Ramanathapuram ed elezione del primo Vescovo nella persona del Monsignore Paul Alappatt. Il Vescovo eletto è nato a Edathuruthy (India), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. È stato finora Giudice del Tribunale Arcivescovile Maggiore.

- Erezione della nuova Eparchia di Mandya ed elezione del primo Vescovo nella persona del Monsignore George Njaralakatt. Il Vescovo eletto è nato nel 1946 a Kalayanthany (India), ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. È stato finora Protosincello dell'Eparchia di Bhadravathi.

- Elezione del Vescovo Ausiliare per l'Arcieparchia di Trichur nella persona del Monsignore Raphael Thattil. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Trichur (India) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1980. È stato finora Protosincello dell'Arcieprchia di Trichur (India).

- Elezione del Vescovo della Curia Arcivescovile Maggiore Siro-Malabarese nella persona del Monsignore Bosco Puthur. Il Vescovo eletto è nato nel 1946 a Parappur (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. È stato finora Rettore del Seminario di Mangalapuzha (India).
RE:NER:ECE:NA/.../..                                 VIS 20100118 (430)


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