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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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sabato 24 aprile 2010

DICHIARAZIONE AVVOCATO AMERICANO SU ABUSI SESSUALI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). In riferimento alla denuncia contro la Santa Sede che avvocati degli Stati Uniti d’America, a nome di una vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote, hanno deposto presso un Tribunale Federale di Milwaukee (Stati Uniti d’America), la Sala Stampa rinvia alla dichiarazione rilasciata dall’Avvocato Jeffrey S. Lena, incaricato di difendere la Santa Sede negli Stati Uniti, che riportiamo di seguito:
“Prima di tutto e soprattutto, si deve compassione alle vittime degli atti criminali commessi da Padre Lawrence Murphy. Abusando sessualmente di bambini, Murphy ha violato sia la legge che la fiducia che le sue vittime avevano riposto in lui”.
“Mentre le vittime di abusi hanno intentato cause legittime, questa non è una causa legittima. Al contrario, il processo rappresenta un tentativo di usare tragici avvenimenti come una piattaforma per un attacco più ampio – il presente attacco mira a rappresentare la Chiesa cattolica come una ‘azienda commerciale’ diffusa in tutto il mondo”.
“Il caso contro la Santa Sede e i suoi officiali è completamente senza fondamento. La maggior parte del contenuto della denuncia rimaneggia antiche teorie già respinte dai tribunali statunitensi. Riguardo a Murphy, la Santa Sede e i suoi officiali ignoravano i suoi crimini se non dopo decenni che l’abuso era stato perpetrato, e non hanno avuto nessun ruolo nel causare le offese al querelante”.
“Data la mancanza di fondamento, la causa - insieme alla conferenza stampa di rigore e ai comunicati stampa - è semplicemente l’ultimo tentativo da parte di certi avvocati statunitensi di usare processi giudiziari come uno strumento per i rapporti con i media”.
“Se necessario, risponderemo più esaustivamente a questa denuncia in tribunale al momento opportuno”.
OP/ VIS 20100423 (280)

DICHIARAZIONE RINUNCIA VESCOVO BRUGES


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo il testo della dichiarazione del Vescovo Roger Joseph Vangheluwe a proposito delle sue dimissioni da vescovo della Diocesi di Bruges (Belgio) e la dichiarazione dell’Arcivescovo André-Mutien Léonard, alla Conferenza Stampa delle 12:00 di questa mattina a Bruxelles.
Dichiarazione del vescovo Roger Joseph Vangheluwe :
"Quando ero ancora semplice sacerdote e per un certo tempo all’inizio del mio episcopato, ho abusato sessualmente di un giovane dell’ambiente a me vicino. La vittima ne è ancora segnata. Nel corso degli ultimi decenni, ho più volte riconosciuto la mia colpa nei suoi confronti, come nei confronti della sua famiglia, e ho domandato perdono. Ma questo non lo ha pacificato. E neppure io lo sono. La tempesta mediatica di queste ultime settimane ha rafforzato il trauma. Non è più possibile continuare in questa situazione. Sono profondamente dispiaciuto per ciò che ho fatto e presento le mie scuse più sincere alla vittima, alla sua famiglia, a tutta la comunità cattolica e alla società in generale. Ho presentato le mie dimissioni come vescovo di Bruges al Papa Benedetto XVI. Sono state accettate venerdì. Perciò, mi ritiro.
Dichiarazione dell’Arcivescovo André-Mutien Léonard, de Malines-Bruxelles.
"Ci troviamo di fronte a una situazione particolarmente grave. I nostri pensieri vanno primariamente alla vittima e alla sua famiglia, di cui molti membri apprendono solo oggi la sconvolgente notizia. Per la vittima, si tratta di un lungo calvario, che senza dubbio non è ancora concluso ».
"Quanto al vescovo Roger Vangheluwe, egli ha il diritto, in quanto persona, alla conversione, confidando nella misericordia di Dio. Ma sul piano della funzione era indispensabile che per rispetto della vittima e alla sua famiglia e per il rispetto della verità, egli si dimettesse dalla sua carica. Ciò che ha fatto. Il Papa ha immediatamente accettato le dimissioni del vescovo di Bruges, le quali in questo stesso momento vengono rese pubbliche a Roma».
"La Chiesa sottolinea anche in in queste materie, non si deve tergiversare. Speriamo di contribuire in tal modo al ristabilimento della vittima" "La decisione del vescovo di Bruges come pure l’organizzazione di questa conferenza stampa corrispondono alla volontà di trasparenza che la Chiesa cattolica del Belgio vuole applicare rigorosamente in questa mateira, voltando risolutamente pagina rispetto a quando, in tempi non lontani, la Chiesa e altri luoghi, preferiva la soluzione del silenzio e dell’occultamento ».
"È evidente che questo avvenimento causerà molto dolore alla comunità cattolica belga, sopratttuto perché il vescovo Vangheluwe era considerato un vescovo generoso e dinamico, largamente apprezzato nella sua Diocesi e nella Chiesa Belga. E noi, suoi confratelli, siamo consapevoli della crisi di fiducia che tutto ciò causerà in numerose persone. Osiamo tuttavia sperare che la saggezza prevarrà e che i Vescovi e soprattutto i sacerdoti di questo paese non saranno abusivamente discrediati nel loro complesso, giacché la maggioranza di essi conduce una vita conforme alla propria vocazione, nella fedeltà della quale tengo a ringraziarli pubblicamente ".
OP/ VIS 20100423 (500)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).
- L’Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
- La Signorina Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari.
- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.AP/ VIS 20100423 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 23 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Brugge (Belgio), presentata dal Vescovo Roger Joseph Vangheluwe, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.RE/ VIS 20100423 (50)
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