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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 29 aprile 2010

QUASI PRONTA PUBBLICAZIONE TRADUZIONE MESSALE ROMANO



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Ieri, nella Casina Pio IV, in Vaticano, il Papa ha pranzato con i Membri e i Consultori del Comitato “Vox Clara”, Comitato di consulenza su questioni relative alla celebrazione del Rito romano in lingua inglese.

Al termine del pranzo, il Santo Padre ha ringraziato “per il lavoro che ‘Vox Clara’ ha compiuto negli ultimi otto anni, nell’assistere e consigliare la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nella sua responsabilità di tradurre in lingua inglese i testi liturgici. Una vera impresa collegiale. Non solo sono rappresentati i cinque continenti dai membri del Comitato, ma siete stati assidui nel raccogliere i contributi delle Conferenze Episcopali di lingua inglese nel mondo.”.

“Ringrazio i superiori e gli officiali della Congregazione per il loro quotidiano e paziente lavoro di supervisione nella preparazione e traduzione dei testi che proclamano la verità della nostra redenzione in Cristo, la Parola di Dio Incarnata”.

Benedetto XVI ha espresso soddisfazione “per la traduzione in lingua inglese del Messale Romano che sarà presto pronta per la pubblicazione. (...) Attraverso questi sacri testi e le azioni che li accompagnano, Cristo sarà reso presente e attivo fra il suo popolo”.

Riferendosi successivamente “alla preparazione della ricezione della nuova traduzione da parte del clero e dei fedeli laici”, il Santo Padre ha affermato: “Molti troveranno difficile l’adattamento a testi poco familiari dopo quasi quaranta anni di utilizzazione continua della precedente traduzione. Il cambiamento dovrà essere introdotto con la dovuta sensibilità, e si dovrà pienamente comprendere l’opportunità catechetica che esso presenta. Prego che in questo modo venga evitato ogni rischio di confusione o perplessità, ed il cambiamento serva, al contrario, come trampolino di lancio per un rinnovamento ed approfondimento della devozione Eucaristica in tutto il mondo anglofono”.

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ponendo in risalto che “i frutti del vostro lavoro saranno resi disponibili alle congregazioni di lingua inglese ovunque nel mondo”.
AC/ VIS 20100429 (330)

REPUBBLICA DEMOCRATICA CONGO RICONCILIAZIONE NAZIONALE



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo, Signor Jean-Pierre Hamuli Mupenda, il quale ha riaffermato il desiderio di rafforzare le relazioni del suo Paese con la Santa Sede. Nel suo discorso il Papa si è congratulato di questa volontà ricordando che essa coincide con il 50° anniversario dell’indipendenza della Nazione ed ha auspicato che tale commemorazione rappresenti “un nuovo punto di partenza”.

“Il suo Paese ha conosciuto in questi stessi anni momenti particolarmente difficili e tragici” – ha affermato il Santo Padre – “La violenza si è abbattuta cieca e spietata, su una larga parte della popolazione (...). Penso particolarmente alle donne, ai giovani, ai bambini la cui dignità è stata disprezzata ad oltranza con la violazione dei loro diritti (...). Anche la Chiesa cattolica ha subito ferite in molti dei suoi membri e delle sue strutture. La Chiesa desidera favorire la guarigione interiore e la fraternità”.

“Gli impegni presi a Goma nel 2008 e l’applicazione degli accordi internazionali, in particolare il ‘Patto sulla sicurezza, la stabilità e lo sviluppo della Regione dei Grandi Laghi’, sono certo necessari, ma più urgente ancora” – ha ribadito il Papa – “è porre le basi per la loro applicazione. Essa non potrà realizzarsi che ricostruendo a poco a poco il tessuto sociale gravemente ferito, incoraggiando la prima società naturale che è la famiglia, e consolidando i rapporti interpersonali fra congolesi fondati su di una educazione integrale, fonte di pace e di giustizia”.

“Invito i poteri pubblici a non trascurare nulla per porre fine alla situazione di guerra che persiste ancora in alcune province del Paese, e a dedicarsi alla ricostruzione umana e sociale della Nazione nel rispetto dei diritti umani fondamentali. La pace non è unicamente l’assenza di conflitti, è anche un dono e una missione a cui sono obbligati i cittadini e lo Stato”.

Il Papa ha lanciato un appello alla comunità internazionale “implicata a diversi livelli nei conflitti successivi che la vostra Nazione ha conosciuto, a mobilitarsi per contribuire efficacemente a instaurare la pace e la legalità nella Repubblica Democratica del Congo”.

“Dopo tanti anni di sofferenza, il vostro Paese ha bisogno di impegnarsi risolutamente nella via della riconciliazione nazionale. I vostri Vescovi hanno dichiarato questo anno anniversario per la Nazione, un anno di grazia, di rinnovamento e di gioia, un anno di riconciliazione per costruire un Congo solidale, prospero e unito”.

Il Santo Padre ha sottolineato che “uno dei mezzi migliori per realizzare tutto ciò è promuovere l’educazione delle giovani generazioni. (...) I congolesi desiderano una buona educazione per i loro figli, ma il finanziamento diretto per la famiglie è pesante o addirittura impossibile da sostenere per molti. Sono certo che si potrà trovare una giusta soluzione” – ha detto il Papa che ha sottolineato: “Aiutando economicamente i genitori e assicurando loro un finanziamento regolare degli educatori, lo Stato farà un investimento proficuo per tutti”.

“È essenziale che i ragazzi e i giovani siano educati con pazienza e tenacia, soprattutto coloro che non hanno ricevuto alcuna istruzione e sono stati addestrati a uccidere. Conviene non solamente inculcare un sapere che li aiuti nella vita futura adulta e professionale, ma bisogna dare loro solide basi morali e spirituali che li aiuteranno a respingere la tentazione della violenza e del risentimento per scegliere ciò che è giusto e vero. Attraverso le sue strutture educative e secondo le proprie possibilità, la Chiesa può aiutare e completare le scuole statali”.

“Le importanti ricchezze naturali di cui Dio ha dotato il vostro territorio e che sono divenuti purtroppo fonte di cupidigia e di profitti sproporzionati per molti all’interno e all’esterno del vostro Paese, permettono in larga parte, grazia a una giusta ripartizione dei guadagni, di aiutare la popolazione a uscire dalla povertà e a provvedere alla propria sicurezza alimentare e sanitaria. (...) Questo dovere di giustizia promosso dallo Stato consoliderà la riconciliazione e la pace nazionale, e permetterà alla popolazione di condurre una vita serena, base necessaria alla prosperità”.

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso invitando i cattolici congolesi “ad essere testimoni generosi dell’amore di Dio e a contribuire all’edificazione di una Nazione unita e fraterna dove ciascuno si senta pienamente amato e rispettato”.
CD/ VIS 20100429 (710)

PROMUOVERE UNITÀ E BENESSERE FAMIGLIA CRISTIANA



CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli di Gambia, Liberia e Sierra Leone, al termine della Visita “ad Limina Apostolorum”.

Facendo riferimento ai rapporti quinquennali stilati dai Vescovi, il Papa ha espresso soddisfazione per lo sforzo compiuto “di predicare il Vangelo alle confermazioni, nella vostre visite alle parrocchie, nell’incontro con i gruppi di sacerdoti, religiosi o laici e nelle vostre lettere pastorali”.

“Impegnatevi” – ha proseguito il Papa – “nel costituire comunità vibranti ed espansive di uomini e donne forti nella loro fede, contemplative e gioiose nella liturgia, e ben istruiti nel ‘modo di vivere che piace a Dio’. In un ambiente segnato dal divorzio e dalla poligamia, promuovete l’unità e il benessere della famiglia cristiana costruita sul sacramento del matrimonio. Iniziative ed associazioni dedicate alla santificazione di questa comunità fondamentale meritano il vostro pieno sostegno. Continuate a promuovere la dignità della donna nel contesto dei diritti umani e difendete il vostro popolo contro tentativi di introdurre una mentalità antinatalista che si fa passare per progresso culturale”.

“La vostra missione” – ha sottolineato il Pontefice – “richiede inoltre che voi dedichiate attenzione all’adeguato discernimento e preparazione delle vocazioni e nella corrente formazione dei sacerdoti che sono i vostri più stretti collaboratori nella missione evangelizzatrice. Continuate a farli diventare, con la parola e l’esempio, uomini di preghiera, solidi e chiari nel loro insegnamento, maturi e rispettosi nei rapporti con gli altri, fedeli nei loro impegni spirituali e forti nella compassione verso i bisognosi. Ugualmente non esitate a invitare i missionari provenienti da altri paesi nell’assistervi nella buona opera compiuta dal vostro clero, dai religiosi e dai catechisti”.

“Apprezzo in special modo” – ha proseguito il Pontefice – “l’assistenza che offrite ai profughi e ai migranti e vi esorto a cercare, quando possibile, collaborazione pastorale dai loro paesi d’origine. La lotta contro la povertà deve essere portata avanti con rispetto per la dignità di tutti gli interessati incoraggiandoli ad essere protagonisti del proprio sviluppo integrale. Molto bene può esser fatto attraverso impegni di comunità su piccola scala e iniziative di micro-economia al servizio delle famiglie. Nello sviluppare e sostenere tali strategie, il miglioramento dell’educazione sarà sempre un fattore decisivo”.

“Voi giustamente incoraggiate il grande dono che è la pace” – ha detto ancora il Papa – “Prego che il processo di riconciliazione nella giustizia e nella verità, che avete giustamente sostenuto nella regione, produca un duraturo rispetto per tutti i diritti umani donati da Dio e contrasti la tendenza alla vendetta e alle rappresaglie”.

“Nel vostro servizio in favore della pace continuate a promuovere il dialogo con le altre religioni, specialmente con l’Islam, in modo da sostenere i buoni rapporti esistenti e ostacolare ogni forma di intolleranza, ingiustizia, oppressione, a detrimento della promozione della reciproca fiducia. Lavorare insieme” – ha concluso il Santo Padre – “nella difesa della vita e nella lotta contro la malattia e la malnutrizione, non mancherà di edificare comprensione, rispetto e accettazione. Soprattutto, un clima di dialogo e di comunione deve caratterizzare la Chiesa locale. Con il vostro esempio, portate i vostri sacerdoti, religiosi e fedeli laici a crescere nella comprensione e nella cooperazione, nell’ascolto reciproco e nella iniziative condivise”.
AL/ VIS 20100429 (530)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l’Arcivescovo Robert Zollitsch, di Freiburg im Breisgau E Presidente della Conferenza dei Vescovi Tedeschi, (Repubblica Federale di Germania), con l’Arcivescovo Reinhard Marx, di München und Freising e con il Vescovo Anton Losinger, Ausiliare di Augsburg.
AP/ VIS 20100429 (50)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 APR. 2010 (VIS). Il Santo Padre;

- Ha elevato la Prefettura Apostolica di Quetta (Pakistan), al rango di Vicariato Apostolico, con la medesima denominazione e configurazione territoriale.

- Ha nominato il Padre Victor Gnanapragasam, O.M.I., primo Vicario Apostolico di Quetta (superficie: 347.188; popolazione: 8.096.251; cattolici: 29.355; sacerdoti: 13; religiosi: 19), Pakistan. Il Vescovo eletto, attuale Prefetto Apostolico della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato a Jaffna (Sri Lanka) nel 1940, ha emesso la Professione Perpetua nei Missionari Oblati di Maria Immacolata nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966.

- Ha nominato il Vescovo Benjamin Castillo Plascencia, Vescovo di Celaya (superficie: 8.768; popolazione: 1.604.015; cattolici: 1.463.583; sacerdoti: 232; religiosi: 570), Messico. Il Vescovo Plascencia è stato finora Vescovo di Tabasco (Messico).

- Ha nominato il Reverendo John Baptist Jung Shin-chul, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Incheon (superficie: 1.282; popolazione: 4.294.000; cattolici: 427.960; sacerdoti: 268; religiosi: 906), Corea. Il Vescovo eletto è nato nel 1964 a Incheon-si (Corea), ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. È stato finora Professore e Cancelliere dell’Università Cattolica di Incheon e Direttore diocesano per le vocazioni.
ECE:NER:NEA/ VIS 20100429 (190)
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