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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 17 maggio 2010

BENEDETTO XVI RICEVE PRESIDENTE DI BOLIVIA


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato nella tarda mattinata il seguente Comunicato:
“Oggi, lunedì 17 maggio 2010, il Presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia, Sua Eccellenza il Signor Juan Evo Morales Ayma, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“I cordiali colloqui hanno permesso un fruttuoso scambio di opinioni su temi attinenti all’attuale congiuntura internazionale e regionale, e sulla necessità di sviluppare una maggiore sensibilità sociale per la tutela dell’ambiente”.
“Ci si è poi soffermati su alcuni aspetti della situazione del Paese sudamericano, in particolare sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato in materia di educazione, sanità e politiche sociali a difesa dei diritti dei più deboli”.
OP/ VIS 20100517 (160)

VESAKH: CRISTIANI E BUDDISTI DI FRONTE CRISI AMBIENTALE


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2010 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, presieduto dal Cardinale Jean-Louis Tauran, inviato ogni anno ai buddisti di tutto il mondo in occasione della festa di Vesakh.
Vesakh è la più importante festività buddista che ricorda i tre momenti fondamentali della vita di Budda. Secondo la tradizione il Budda storico nacque, ottenne l’illuminazione e disparve raggiungendo il Nirvana durante la luna piena del mese di maggio.
Il Messaggio di quest’anno ha per titolo: “Cristiani e Buddisti onorano la vita umana come base del rispetto per tutti gli esseri umani”.
“Cogliamo quest’occasione” – si legge nel testo – “per riflettere insieme su un tema di particolare importanza oggi, e cioè, la crisi ambientale che ha già suscitato notevoli problemi e sofferenze in tutto il mondo. Gli sforzi delle nostre due comunità per l’impegno nel dialogo interreligioso hanno contribuito a creare una nuova consapevolezza dell’importanza sociale e spirituale delle nostre rispettive tradizioni religiose in questo campo. Riconosciamo di avere in comune una maniera di considerare valori come il rispetto per la natura di tutte le cose, la contemplazione, l’umiltà, la semplicità, la compassione, e la generosità. Questi valori contribuiscono a una vita di non violenza, equilibrio, e sobrietà”.
“La Chiesa Cattolica considera la tutela dell’ambiente come intimamente legata al tema dello sviluppo integrale della persona umana e, da parte sua, non s’impegna solo nella difesa della destinazione universale dei doni della terra, dell’acqua e dell’aria, ma incoraggia gli altri a unire gli sforzi per proteggere l’umanità dall’autodistruzione. La nostra responsabilità nel proteggere la natura scaturisce, infatti, dal nostro rispetto reciproco e proviene dalla legge scritta nei cuori di ogni uomo e donna”.
“Cristiani e Buddisti nutrono un profondo rispetto per la vita umana. È perciò cruciale per noi incoraggiare gli sforzi miranti a creare un senso di responsabilità ecologica, e riaffermare al contempo le nostre convinzioni condivise circa l’inviolabilità della vita umana in ogni stadio e condizione, la dignità della persona e la missione unica della famiglia, nella quale si impara ad amare il prossimo e a rispettare la natura”.
“Promuoviamo insieme un corretto rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente! Aumentando i nostri sforzi per la creazione di una coscienza ecologica per una coesistenza serena e pacifica, possiamo dare testimonianza di uno stile di vita rispettoso, che trova senso non nell’avere di più, ma nell’essere di più. Condividendo le prospettive e gli impegni delle nostre rispettive tradizioni religiose, possiamo contribuire al benessere del nostro mondo”.
CON-DIR/ VIS 20100517 (430)

CHIESA UN LUOGO DI SPERANZA


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2010 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Papa ai partecipanti al secondo “Kirchentag” ecumenico, svoltosi dal 12 al 16 maggio a Monaco di Baviera (Germania), e che riunisce cristiani di diverse denominazioni e credenti di altre fedi sul tema della speranza.
Nel ricordare il tema dell’incontro: “Affinché abbiate speranza”, il Santo Padre sottolinea che: “Negli ultimi mesi ci siamo dovuti confrontare ripetutamente con notizie che ci vogliono togliere la gioia nella Chiesa, che la oscurano come luogo di speranza”.
“Se oggi siamo un po’ attenti, se non percepiamo solo il buio, ma anche ciò che è chiaro e buono nel nostro tempo, vediamo come la fede rende gli uomini puri e generosi e li educa all'amore. Di nuovo: La zizzania esiste anche in seno alla Chiesa e tra coloro che il Signore ha accolto al suo servizio in modo particolare. Ma la luce di Dio non è tramontata, il grano buono non è stato soffocato dalla semina del male”.
“La Chiesa è dunque un luogo di speranza? Sì, poiché da essa ci giunge sempre e di nuovo la Parola di Dio, che ci purifica e ci mostra la via della fede. Lo è, poiché in essa il Signore continua a donarci se stesso, nella grazia dei sacramenti, nella parola della riconciliazione, nei molteplici doni della sua consolazione. Nulla può oscurare o distruggere tutto ciò. Di questo dovremmo essere lieti in mezzo a tutte le tribolazioni”.
“Se parliamo della Chiesa come luogo della speranza che viene da Dio, allora ciò comporta, allo stesso tempo, un esame di coscienza: Che cosa faccio io della speranza che il Signore ci ha donato? Davvero mi lascio modellare dalla sua Parola? Mi lascio cambiare e guarire da Lui? Quanta zizzania in realtà cresce dentro di me? Sono disposto a sradicarla? Sono grato del dono del perdono e disposto a perdonare e a guarire a mia volta invece che a condannare?”
“Se riflettiamo su tutto ciò che possiamo e dobbiamo fare, allora notiamo che non possiamo fare le cose più grandi, le quali ci giungono solo come dono: l'amicizia, l'amore, la gioia, la felicità. (...) Quasi nessuno, però, oggi parla ancora della vita eterna, che in passato era il vero oggetto della speranza. Poiché non si osa credere in essa, bisogna sperare di ottenere tutto dalla vita presente. L'accantonare la speranza nella vita eterna porta all'avidità per una vita qui e ora, che diventa quasi inevitabilmente egoistica e, alla fine, rimane irrealizzabile. Proprio quando vogliamo impossessarci della vita come di una sorta di bene, essa ci sfugge”.
“Dio vive. Dio ci ama. In Gesù Cristo è diventato uno di noi. Mi posso rivolgere a lui e lui mi ascolta. Per questo, come Pietro, nella confusione dei nostri tempi, che ci persuadono a credere in tante altre vie, gli diciamo: ‘Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio’”.
Al termine del Messaggio il Santo Padre auspica “di essere di nuovo sopraffatti dalla gioia di poter conoscere Dio, di conoscere Cristo e che Egli ci conosce. È questa la nostra speranza e la nostra gioia in mezzo alle confusioni del tempo presente”.
MESS/ VIS 20100517 (550)

ASCENSIONE: CRISTO RIMANE TRAMA STORIA UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2010 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Il Papa ha spiegato che oggi, in Italia ed in altri paesi, si celebra la solennità dell’Ascensione di Gesù al Cielo quaranta giorni dopo la Pasqua e, nell’odierna domenica, si celebra inoltre, la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema: “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”.
“Nella liturgia” – ha detto il Santo Padre – “si narra l’episodio dell’ultimo distacco del Signore Gesù dai suoi discepoli; ma non si tratta di un abbandono, perché Egli rimane per sempre con loro - con noi - in una forma nuova. (...) Il Signore attira lo sguardo degli Apostoli - il nostro sguardo - verso il cielo per indicare come percorrere la strada del bene durante la vita terrena”.
“Egli, tuttavia” – ha proseguito il Pontefice – “rimane nella trama della storia umana, è vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano: è compagno dei perseguitati a causa della fede, è nel cuore di quanti sono emarginati, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita. Possiamo ascoltare, vedere e toccare il Signore Gesù nella Chiesa, specialmente mediante la parola e i sacramenti”.
A tale proposito il Papa ha esortato i ragazzi e i giovani che in questo tempo pasquale ricevono il sacramento della Cresima, “a restare fedeli alla Parola di Dio e alla dottrina appresa, come pure ad accostarsi assiduamente alla Confessione e all’Eucaristia, consapevoli di essere stati scelti e costituiti per testimoniare la Verità”. “Rinnovo poi il mio particolare invito ai fratelli nel Sacerdozio” – ha concluso il Pontefice - affinché ‘nella loro vita e azione si distinguano per una forte testimonianza evangelica’ e sappiano utilizzare con saggezza anche i mezzi di comunicazione, per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo”.
ANG/ VIS 20100517 (360)

GRAZIE DEL PAPA VICINANZA CHIESA E POPOLO ITALIANO


CITTA' DEL VATICANO, 16 MAG. 2010 (VIS). Dopo la recita del Regina Caeli, il Papa ha ringraziato i 200.000 fedeli presenti in Piazza San Pietro e in Via della Conciliazione, “per questa vostra presenza e fiducia, grazie!”.
“Quest’oggi il mio primo saluto” – ha detto il Papa – “va ai fedeli laici venuti da tutta Italia – la vediamo presente tutta l’Italia - e al Cardinale Angelo Bagnasco che li accompagna come Presidente della Conferenza Episcopale. Vi ringrazio di cuore, cari fratelli e sorelle, per la vostra calorosa e nutrita presenza!”.
“Raccogliendo l’invito della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali, avete aderito con entusiasmo a questa bella e spontanea manifestazione di fede e di solidarietà, a cui partecipa pure un consistente gruppo di parlamentari e amministratori locali. A tutti vorrei esprimere la mia viva riconoscenza. Saluto anche le migliaia di immigrati, collegati con noi da Piazza San Giovanni, con il Cardinale Vicario Agostino Vallini, in occasione della ‘Festa dei Popoli’".
“Cari amici” – ha proseguito il Pontefice – “voi oggi mostrate il grande affetto e la profonda vicinanza della Chiesa e del popolo italiano al Papa e ai vostri sacerdoti, che quotidianamente si prendono cura di voi, perché, nell’impegno di rinnovamento spirituale e morale possiamo sempre meglio servire la Chiesa, il Popolo di Dio e quanti si rivolgono a noi con fiducia”.
“Il vero nemico da temere e da combattere” – ha affermato il Papa – “è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa. Viviamo nel mondo – dice il Signore - ma non siamo del mondo, anche se dobbiamo guardarci dalle sue seduzioni. Dobbiamo invece temere il peccato e per questo essere fortemente radicati in Dio, solidali nel bene, nell’amore, nel servizio. È quello che la Chiesa, i suoi ministri, unitamente ai fedeli, hanno fatto e continuano a fare con fervido impegno per il bene spirituale e materiale delle persone in ogni parte del mondo. È quello che specialmente voi cercate di fare abitualmente nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti: servire Dio e l’uomo nel nome di Cristo”.
“Proseguiamo insieme con fiducia questo cammino” – ha esortato infine il Papa – “e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza. È bello vedere oggi questa moltitudine in Piazza San Pietro come è stato emozionante per me vedere a Fatima l’immensa moltitudine, che, alla scuola di Maria, ha pregato per la conversione dei cuori. Rinnovo oggi questo appello, confortato dalla vostra presenza così numerosa! Grazie! Ancora una volta, grazie a voi tutti!”.
ANG/ VIS 20100517 (430)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Signor Evo Morales Ayma, Presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia, e Seguito.
- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
- Il Cardinale Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Presidente del Consiglio delle Conferenza Episcopali d’Europa (C.C.E.E.); con i Vice Presidenti Cardinale Josip Bozanic, Arcivescovo di Zagreb (Croazia) e Cardinale Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux (Francia).
AP/ VIS 20100517 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI

ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Cardinale Giovanni Battiste Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV centenario dell’Arcidiocesi di Arequipa (Perù), che avranno luogo dal 14 al 18 luglio 2010.
NA/ VIS 20100517 (50)
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