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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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sabato 5 giugno 2010

INTERVISTA AL PAPA SULL’AEREO DIRETTO A CIPRO

CITTA' DEL VATICANO, 4 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina, nel corso del viaggio aereo verso Cipro, il Santo Padre Benedetto XVI ha risposto ad alcune domande dei giornalisti del Volo Papale.
La prima domanda è stata formulata dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, a nome di tutti i colleghi. Riferendosi all’assassinio del Vescovo Luigi Padovese, O.F.M.Cap., , il 3 giugno scorso, Padre Lombardi ha detto: “Volevo chiederLe di dirci qualche parola su come Lei ha recepito questa notizia e come vive l’inizio del viaggio a Cipro in quest’atmosfera”.
“Naturalmente” – ha detto il Papa – “sono profondamente addolorato per la morte di Monsignor Padovese, che ha anche molto contribuito per la preparazione del Sinodo (del Medio Oriente); ha collaborato, e sarebbe stato un elemento prezioso in questo Sinodo. Raccomandiamo alla bontà del Signore la sua anima. Questa ombra, tuttavia, non ha niente a che fare con i temi stessi e con la realtà del viaggio, perché non dobbiamo attribuire alla Turchia o ai Turchi questo fatto. È una cosa sulla quale abbiamo poche informazioni. Sicuro è che non si tratta di un assassinio politico o religioso; si tratta di una cosa personale. Aspettiamo ancora tutte le spiegazioni, ma non vogliamo adesso mescolare questa situazione tragica con il dialogo con l’Islam e con tutti i problemi del nostro viaggio. È un caso a parte, che rende tristi, ma che non dovrebbe oscurare in nessun modo il dialogo, in tutti i sensi, che sarà tema e intenzione di questo viaggio”.
La seconda domanda è stata: “E come pensa che la Sua visita possa contribuire a risolvere la distanza fra la parte greca e quella turca, a procedere verso una soluzione di convivenza pacifica, nel rispetto della libertà religiosa, del patrimonio spirituale e culturale delle diverse comunità?”
Il Papa ha risposto: “Questo viaggio a Cipro è, in molti sensi, una continuazione del viaggio dell’anno scorso in Terra Santa e anche del viaggio a Malta di quest’anno. (...) Non vengo con un messaggio politico, ma con un messaggio religioso, che dovrebbe preparare di più le anime a trovare l’apertura per la pace”.
La terza domanda di un altro giornalista è stata: “Lei si reca in Medio Oriente pochi giorni dopo che l’attacco israeliano alla flottiglia davanti a Gaza ha aggiunto ulteriori tensioni al già difficile processo di pace. Come pensa che la Santa Sede, il Vaticano possa contribuire a superare questo momento difficile per il Medio Oriente?”.
Il Papa ha risposto: “Direi che noi contribuiamo soprattutto in modo religioso. Possiamo anche essere di aiuto con consigli politici e strategici, ma il lavoro essenziale del Vaticano è sempre quello religioso, che tocca il cuore. (...) Dopo tutti i casi di violenza, non perdere la pazienza, non perdere il coraggio, non perdere la longanimità di ricominciare; (...) nella certezza che possiamo andare avanti, che possiamo arrivare alla pace, che la violenza non è la soluzione, ma la pazienza del bene. Creare questa disposizione mi sembra il principale lavoro che il Vaticano e i suoi organi e il Papa possono fare”.
Padre Lombardi: “Il dialogo con gli Ortodossi ha fatto molti passi avanti dal punto di vista culturale, spirituale e della vita. (...). Ma qual è la sua valutazione sul dialogo, anche dal punto di vista più propriamente teologico?”.
Papa: “Vorrei innanzitutto sottolineare questi progressi grandi che abbiamo fatto nella comune testimonianza dei valori cristiani nel mondo secolarizzato. (...) Naturalmente, ci sono molti problemi teologici, ma anche qui gli elementi di unità sono forti. Vorrei indicare tre elementi che ci legano, che ci vedono sempre più vicini, ci fanno sempre più vicini. Primo: la Scrittura (...). Come secondo elemento, diciamo: la tradizione, che ci interpreta, che ci apre la porta per la Scrittura (...). E terzo punto: la cosiddetta ‘regula fidei’, cioè la confessione della fede elaborata negli antichi Concili è la somma di quanto sta nella Scrittura (...). Naturalmente, non è la discussione teologica che crea di per sé l’unità; è una dimensione importante, ma tutta la vita cristiana, il conoscersi, l’esperienza della fratellanza, imparare, nonostante l’esperienza del passato, questa fraternità comune, sono processi che esigono anche grande pazienza. Ma mi sembra che stiamo proprio imparando la pazienza”.
Padre Lombardi: “Quali sono le Sue principali attese e speranze per questo Sinodo, per le comunità cristiane e anche per i credenti di altre fedi in questa regione?”.
La risposta del Papa è stata: “Il primo punto importante è che diversi Vescovi, Capi di Chiese si vedano qui (...). Questa comunione concreta di dialogo e di vita è un primo punto. Secondo è anche la visibilità di queste Chiese, (...) ci aiuta anche ad essere loro vicini, ad approfondire la nostra conoscenza reciproca, a imparare gli uni dagli altri, ad aiutarci, e aiutare così anche i cristiani del Medio Oriente a non perdere la speranza, a rimanere, anche se le situazioni possono essere difficili. Così - terzo punto - nel dialogo tra di loro si aprono anche al dialogo con gli altri cristiani ortodossi, armeni, eccetera, e cresce una comune consapevolezza della responsabilità cristiana e anche una comune capacità di dialogo con i fratelli musulmani, che sono fratelli, nonostante le diversità”.
PV-CIPRO/ VIS 20100605 (890)

INCONTRO CON AUTORITÀ CIVILI E CORPO DIPLOMATICO

CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Questa mattina, lasciata la Nunziatura Apostolica di Nicosia, dove è giunto venerdì scorso proveniente da Paphos, il Santo Padre si è diretto al Palazzo Presidenziale di Nicosia per la visita di cortesia al Presidente della Repubblica Signor Demetris Christofias e per incontrare le Autorità civili ed il Corpo diplomatico.
Benedetto XVI è stato accolto all’esterno del Palazzo dal Presidente Christofias e dalla Consorte. Il Papa ha deposto una corona di fiori ai piedi della statua dell’Arcivescovo Makarios III (1913-1977), Arcivescovo della Chiesa Ortodossa di Cipro e primo Presidente della Repubblica di Cipro, eminente personalità religiosa e politica che ha lasciato una profonda impronta nella memoria storica del Paese.
Dopo un colloquio privato con il Presidente della Repubblica e i suoi familiari, il Papa ha incontrato, nel giardino del Palazzo Presidenziale, le Autorità civili e il Corpo diplomatico. Infine ha tenuto un discorso.
“Ho appena deposto una corona di fiori al monumento del defunto Arcivescovo Makarios, primo Presidente della Repubblica di Cipro” – ha detto il Papa – “Come lui, ciascuno di voi nella vita di pubblico servizio deve essere impegnato a servire il bene degli altri nella società, a livello locale, nazionale ed internazionale. Si tratta di una nobile vocazione, stimata dalla Chiesa”.
“Come servitori pubblici” – ha proseguito il Pontefice – “voi conoscete l’importanza della verità, dell’integrità e del rispetto nel vostro relazionarvi con gli altri. Le relazioni personali sono spesso i primi passi per costruire fiducia e – a tempo debito – solidi vincoli di amicizia fra individui, popoli e nazioni. (...) In Paesi con situazioni politiche delicate, un simile rapporto personale onesto e aperto può essere l’inizio di un bene più grande per società e popoli interi”.
“Gli antichi filosofi greci ci insegnano inoltre che il bene comune viene servito precisamente attraverso l’influenza di persone dotate di chiara visione morale e di coraggio. (...) La rettitudine morale e il rispetto imparziale degli altri e del loro benessere sono essenziali al bene di qualsiasi società, dato che essi stabiliscono un clima di fiducia nel quale ogni relazione umana, religiosa o economica, sociale e culturale, o civile e politica, acquista forza e sostanza”.
“Ma cosa significa in termini pratici rispettare e promuovere la verità morale nel mondo della politica e della diplomazia a livelli nazionali ed internazionali?”
“Prima di tutto” – ha detto Benedetto XVI – “il promuovere la verità morale significa agire in modo responsabile sulla base della conoscenza dei fatti reali. (...) Quando le parti riescono ad innalzarsi dal proprio modo di vedere gli eventi, acquisiscono una visione oggettiva e integrale. Quanti sono chiamati a risolvere simili dispute sono in grado di prendere le giuste decisioni e di promuovere una genuina riconciliazione nel momento in cui afferrano e riconoscono la verità piena di una questione specifica”.
“Un secondo modo di promuovere la verità morale consiste nel destrutturare le ideologie politiche che altrimenti soppianterebbero la verità. Le esperienze tragiche del XX secolo hanno posto in evidenza l’inumanità che consegue dalla soppressione della verità e della dignità umana. (...) In questo senso, parlando all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ho richiamato l’attenzione sui tentativi di certi ambienti di reinterpretare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo al fine di soddisfare interessi particolari, che avrebbero compromesso l’intima unitarietà della Dichiarazione e l’avrebbero allontanata dei suoi intenti originari”.
“In terzo luogo, il promuovere la verità morale nella vita pubblica esige uno sforzo costante per fondare la legge positiva sui principi etici della legge naturale. Richiamarsi ad essa, un tempo, era considerato evidente da sé, ma l’onda del positivismo nella dottrina giuridica contemporanea richiede la riaffermazione di questo importante assioma. Individui, comunità e Stati senza la guida di verità morali oggettive, diverrebbero egoisti e senza scrupoli, ed il mondo sarebbe un luogo pericoloso per viverci”.
“Quando le politiche che sosteniamo sono poste in atto in armonia con la legge naturale propria della nostra comune umanità, allora le nostre azioni diventano più fondate e portano ad un’atmosfera di intesa, di giustizia e di pace”.
Al termine del suo discorso il Papa si è diretto in automobile verso la Scuola elementare di San Maron, a cinque chilometri di distanza, dove si è svolto l’incontro con la comunità cattolica cipriota.
PV-CIPRO/ VIS 20100605 (710)

CATTOLICI CIPRIOTI: PROMUOVERE VALORI VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Alle 10:45 (ora locale) di questa mattina, il Papa ha incontrato una rappresentanza della Comunità cattolica di Cipro – costituita da 25.000 membri – nel campo sportivo della Scuola elementare di San Maron.
“Come successore di Pietro, sto tra di voi oggi” – ha detto il Papa all’inizio del suo discorso – “per offrirvi l’assicurazione del mio sostegno, delle mie affettuose preghiere e del mio incoraggiamento”.
“Anche voi, odierni seguaci di Cristo” – ha detto il Papa ai fedeli – “siete chiamati a vivere la vostra fede nel mondo unendo le vostre voci ed azioni per la promozione dei valori del Vangelo giunti a voi attraverso generazioni di Cristiani Ciprioti. Questi valori, profondamente radicati nelle vostre culture, così come nel patrimonio della Chiesa universale, dovranno continuare a ispirare i vostri sforzi di promuovere la pace, la giustizia e il rispetto per la vita umana e la dignità dei vostri concittadini. In questo modo la vostra fedeltà al Vangelo assicurerà beneficio a tutta la società cipriota”.
Il Papa ha richiamato l’attenzione sulla necessità della “ricerca di una maggiore unità nella carità con gli altri cristiani e il dialogo con coloro che non sono cristiani. (...) Nella vostra particolare situazione, voi siete in grado di portare un contributo personale al raggiungimento di una maggiore unità cristiana nella vita quotidiana. Vi incoraggio a fare così, confidando che lo Spirito del Signore, che ha pregato perché i suoi discepoli siano uno, vi accompagni in questo importante compito”.
“Guardando al dialogo interreligioso molto ancora occorre fare nel mondo” – ha fatto notare il Pontefice – “Questo è un altro campo” – ha detto – “nel quale i cattolici di Cipro spesso vivono situazioni che offrono loro delle opportunità per una giusta e prudente azione. Solo attraverso un paziente lavoro di reciproca fiducia può essere superato il peso della storia passata, e le differenze politiche e culturali fra i popoli possono diventare un motivo di operare per una maggiore comprensione. Vi esorto ad aiutare a creare tale vicendevole fiducia fra cristiani e non cristiani, come fondamento per costruire una pace durevole ed un’armonia fra i popoli di diverse religioni, regioni politiche e basi culturali”.
“Vi incoraggio” – ha proseguito il Papa – “a pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa e a promuoverle. Mentre quest’Anno Sacerdotale sta per concludersi, la Chiesa ha guadagnato una rinnovata consapevolezza della necessità di sacerdoti buoni, santi e ben preparati. Essa desidera uomini e donne religiosi completamente sottomessi a Cristo, dediti a diffondere il regno di Dio sulla terra”.
Successivamente il Papa rivolgendosi a coloro che lavorano nelle scuole cattoliche dell’Isola, in particolare i professori ha detto: “Il vostro lavoro fa parte di una lunga e stimata tradizione della Chiesa cattolica di Cipro. Continuate pazientemente a servire il bene dell’intera comunità sforzandovi di impartire una educazione eccellente. Che il Signore vi benedica abbondantemente nel sacro impegno della formazione che è il più grande dono che l’Onnipotente fa a noi e ai nostri figli”.
Prima di concludere l’incontro il Papa ha salutato i giovani presenti e li ha esortati con queste parole: “Siate forti nella vostra fede, gioiosi nel servire il Signore e generosi con il vostro tempo e i vostri talenti! Aiutate a costruire un miglior futuro per la Chiesa e per il vostro Paese mettendo il bene degli altri prima di voi stessi”.
Infine, prima di trasferirsi all’Arcivescovado Ortodosso di Cipro per l’incontro con Sua Beatitudine Chrysostomos II, il Papa ha assistito ad una rappresentazione artistica dei bambini delle scuole, seguita da canti e dalla Benedizione finale.ù
PV-CIPRO/ VIS 20100605 (590)

COOPERAZIONE ECUMENICA CHIESE CIPRO PACE MEDIO ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Benedetto XVI è giunto poco dopo le 12:00 di questa mattina all’Arcivescovado Ortodosso di Cipro per una visita di cortesia a Sua Beatitudine Chrysostomos II, Arcivescovo Ortodosso di Cipro.
La Chiesa Ortodossa di Cipro ha sempre mantenuto la sua indipendenza e svolto un ruolo importante nella vita politica dell’Isola. Essa ha preso parte attiva nella guerra d’indipendenza contro i Turchi, pagando un alto prezzo (nel 1825 gran parte del clero cipriota, inclusa l’intera gerarchia, fu massacrata dai turchi per sospetto appoggio alla Rivoluzione greca). Durante il periodo della dominazione inglese (1878-1958), la Chiesa cipriota si è attivamente impegnata nella lotta per l’indipendenza avvenuta nel 1960. In seguito, l’Arcivescovo Makarios fu eletto Capo della nuova Repubblica.
A seguito dell’invasione turca, oltre 170.000 cittadini ciprioti (circa un terzo della popolazione nel 1974), sono diventati profughi nella loro stessa patria; più di 500 chiese, cappelle e monasteri (cattolici, maroniti, armeni e ortodossi), sono stati occupati o distrutti. Dal 1974 fino ad oggi la Turchia ha trasferito oltre 160.000 coloni nella parte nord di Cipro.
La Chiesa Ortodossa di Cipro è membro del Consiglio Mondiale delle Chiese dal 1948 e partecipa attivamente ai vari incontri interconfessionali ed interreligiosi nella regione del Medio Oriente ed in Europa. Cipro ospita la sede del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.
Al suo arrivo alla residenza Arcivescovile, Benedetto XVI è stato accolto da Sua Beatitudine Chrysostomos II ed ha compiuto una visita al Monumento in memoria dell’Arcivescovo Makarios ed alla Cattedrale. Successivamente il Papa ha pronunciato un breve discorso nel quale ha rievocato la visita dell’Arcivescovo Chrysostomos a Roma nel 2007, nel corso della quale fu pubblicata un Dichiarazione Comune a testimonianza del clima di reciproca fratellanza fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa di Cipro.
Il Santo Padre ha espresso la sua riconoscenza per l’ospitalità che la Chiesa di Cipro ha offerto lo scorso anno alla Commissione Internazionale per il Dialogo Teologico riunita a Paphos e per il sostegno dato all’impegno nel dialogo.
“Possa lo Spirito Santo” – ha detto il Papa nel suo discorso – “guidare e confermare questa grande iniziativa ecclesiale, che mira a ricomporre la piena e visibile comunione tra le Chiese dell’Oriente e dell’Occidente, una comunione che deve essere vissuta nella fedeltà al Vangelo e alla tradizione apostolica, in modo che apprezzi le legittime tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente, e che sia aperta alla diversità dei doni tramite i quali lo Spirito edifica la Chiesa nell’unità, nella santità e nella pace”.
Il Santo Padre ha espresso gratitudine anche per l’aiuto offerto dalla Chiesa di Cipro alle vittime del terremoto del 2009 a L’Aquila (Italia) e con “spirito di fraternità e di comunione” si è unito alle preghiere dell’Arcivescovo Chrysostomos “perché tutti gli abitanti di Cipro, con l’aiuto di Dio, trovino la saggezza e la forza di lavorare insieme per una giusta soluzione dei problemi che ancora sono da risolvere, impegnandosi per la pace e la riconciliazione e costruendo per le generazioni future una società che si distingua per il rispetto dei diritti di tutti, inclusi i diritti inalienabili alla libertà di coscienza e alla libertà di culto”.
“Cipro è tradizionalmente considerata parte della Terra Santa, e la situazione di continuo conflitto nel Medio Oriente deve essere motivo di riflessione per tutti i fedeli Cristiani. Nessuno può rimanere indifferente alla necessità di offrire sostegno in ogni maniera possibile ai Cristiani di quella tormentata regione, affinché le sue antiche Chiese possano vivere in pace e prosperità. Le comunità cristiane di Cipro possano trovare un ambito molto fruttuoso per la cooperazione ecumenica, pregando e lavorando insieme per la pace, la riconciliazione e la stabilità nelle terre benedette dalla presenza terrena del Principe della Pace”. Al termine del suo discorso il Santo Padre ha visitato il Museo delle Icone dell’Arcivescovado, quindi ha consumato il pranzo con l’Arcivescovo Chrysostomos.
PV-CIPRO/ VIS 20100605 (640)

TELEGRAMMA PER L’ASSASSINIO DEL VESCOVO LUIGI PADOVESE

CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all’Arcivescovo Antonio Lucibello, Nunzio Apostolico in Turchia, per l’assassinio, il 3 giugno scorso, a Iskendurun (Turchia), del Vescovo Luigi Padovese, O.F.M.Cap., Vicario Apostolico dell’Anatolia e Presidente della Conferenza Episcopale Turca.
“Profondamente addolorato per l’assassinio del Vescovo Luigi Padovese, Vicario Apostolico dell’Anatolia, il Santo Padre la prega di trasmettere le sue sentite condoglianze e l’assicurazione della sua vicinanza nella preghiera ai vescovi, sacerdoti, religiose i laici della Chiesa in Turchia. Il Papa si unisce a tutti voi nel raccomandare la nobile anima di questo amato Pastore all’infinita misericordia di Dio nostro Padre. Rendiamo grazie per la sua generosa testimonianza del Vangelo, e il suo risoluto impegno per il dialogo e la riconciliazione che hanno caratterizzato la sua vita sacerdotale e il suo ministero episcopale. Insieme a tutti coloro che piangono la morte del Vescovo Padovese, nella speranza che trae la sua certezza dalla risurrezione, Sua Santità di cuore imparte la Sua Benedizione Apostolica in segno di consolazione e fortezza in nostro Signore Gesù Cristo”.
TGR/ VIS 20100605 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI

ALTRI ATTI PONTIFICI
CITTA' DEL VATICANO, 5 GIU. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Julio Hernando García Peláez, Vescovo di Istmina – Tadó (superficie: 22.240; popolazione: 214.500; cattolici: 201.000; sacerdoti: 68; religiosi: 109), Colombia. Finora Ausiliare di Cali (Colombia), succede al Vescovo Alonso Llano Ruiz, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Padre Robert Dodaro, O.S.A., che è Preside dell’Istituto Patristico “Augustinianum” in Roma, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.NER:RE:NA/ VIS 20100605 (90)
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