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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 21 ottobre 2010

DODICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Nel corso della Dodicesima Congregazione Generale tenutasi questa mattina nell’Aula del Sinodo, è stata presentata la lista unificata delle Proposizioni. Successivamente i Padri Sinodali, riuniti in Circoli Minori, hanno cominciato a preparare gli emendamenti alle Proposizioni. Presidente Delegato di turno è stato Sua Beatitudine Ignace Youssef III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri (Libano).

Nel pomeriggio i Padri Sinodali si riuniranno in Circoli Minori per continuare a preparare gli emendamenti alle Proposizioni. Al termine della sessione le Proposizioni collettive con gli emendamenti saranno consegnate alla Segreteria Generale del Sinodo.
SE/ VIS 20101021 (80)

CHIESA IN COREA CONTINUERÀ CONTRIBUIRE BENESSERE PAESE

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina il nuovo Ambasciatore della Repubblica di Corea presso la Santa Sede, Signor Han Hong-soon che ha presentato le Lettere Credenziali.

Nel discorso al diplomatico il Santo Padre ha sottolineato “la notevole crescita economica che il Paese ha sperimentato negli ultimi anni, che ha trasformato la Corea da ricettore di aiuti in Paese donatore”.

Benedetto XVI ha ricordato quanto il Presidente coreano aveva affermato nella sua visita in Vaticano, lo scorso anno, e cioè che “la crescita economica rapida implica dei rischi: le considerazioni etiche facilmente possono essere tralasciate con il risultato che gli elementi più poveri della società tendono ad essere esclusi dal loro legittimo diritto a condividere la prosperità della Nazione. La crisi finanziaria degli ultimi anni ha esacerbato il problema, ma ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di rinnovare i fondamenti etici di ogni attività economica e politica”.

“Desidero incoraggiare il suo Governo” – ha proseguito il Pontefice – “nel suo impegno di assicurare che la giustizia sociale e la cura per il bene comune crescano accanto alla prosperità materiale, e le assicuro che la Chiesa cattolica in Corea è pronta e disposta a lavorare con il Governo per promuovere tali degni obiettivi”.

Nel riferirsi all’opera della Chiesa cattolica nella società coreana, il Papa ha sottolineato che “per mezzo della sua rete di scuole e dei suoi programmi educativi essa contribuisce grandemente alla formazione morale e spirituale dei giovani. Attraverso la sua opera a favore del dialogo interreligioso la Chiesa cerca di abbattere le barriere fra i popoli e di promuovere la coesione sociale fondata sul rispetto reciproco e l’accrescersi della comprensione. Nella sua azione caritativa la Chiesa cerca di assistere i poveri e i bisognosi, particolarmente i rifugiati e i migranti che tanto spesso si trovano ai margini della società”.

Benedetto XVI ha ribadito che il ruolo della Chiesa implica “la proclamazione delle verità del Vangelo, che continuamente ci sfidano a guardare oltre l’angusto pragmatismo e gli interessi di parte che possono così spesso condizionare le scelte politiche e a riconoscere gli obblighi che incombono su si noi in vista della dignità della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio. Ciò richiede da parte nostra un impegno chiaro per difendere la vita umana ad ogni stadio dal concepimento alla morte naturale, promuovere una vita familiare stabile in accordo con le norme della legge naturale e per costruire la pace e la giustizia dovunque vi sia conflitto”.

Nell’esprimere la gratitudine della Santa Sede “per il ruolo attivo della Repubblica di Corea nella comunità internazionale”, il Papa ha segnalato che: “Nel promuovere la pace e la stabilità della penisola, come pure la sicurezza e l’integrazione economica delle nazioni nella Regione Asia-Pacifico, mediante i larghi legami diplomatici con i paesi africani, e specialmente ospitando il mese prossimo il Vertice del G20 a Seoul, il suo Governo ha dato ampia prova del suo ruolo quale importante attore sul palcoscenico mondiale, ed ha aiutato a garantire che il processo di globalizzazione sia diretto da considerazioni di solidarietà e di fraternità”.

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso ricordando il Congresso dei Laici Cattolici dell’Asia, che ha avuto luogo a Seoul all’inizio di settembre, menzionato dall’Ambasciatore nel suo discorso. “Anche io vedo in questo importante evento un chiaro segno della proficua cooperazione che già esiste fra il suo Paese e la Santa Sede e che bene promette per il futuro dei nostri rapporti. È giusto che il Congresso abbia dedicato la sua attenzione ai fedeli laici che, come lei ha sottolineato, non solo hanno seminato le prime sementi del Vangelo sul territorio coreano ma hanno testimoniato molto numerosi la loro risoluta fede in Cristo versando il proprio sangue. Confido che ispirati e rafforzati dalla testimonianza dei martiri coreani, laici, uomini e donne, continuino a costruire la vita e il benessere della nazione”.
CD/ VIS 20101021 (660)

ROMANIA: PROSEGUIRE CON DECISIONE RICOSTRUZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Il nuovo Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, Signor Bogdan Tataru-Cazaban, ha presentato questa mattina le Lettere Credenziali al Santo Padre Benedetto XVI che nel discorso rivolto al diplomatico ha ricordato come: “Venti anni fa, la Romania ha deciso di scrivere una nuova pagina della sua storia”.

Tuttavia, ha aggiunto il Pontefice “tanti anni vissuti sotto il giogo dell’ideologia totalitaria lasciano profonde ferite nella mentalità, nella vita politico-economica e negli individui. Dopo il periodo di euforia della libertà, la vostra Nazione si è impegnata con determinazione in un processo di ricostruzione e di guarigione. Il suo ingresso nell’Unione Europea ha segnato una tappa importante nella ricerca di una autentica democratizzazione”.

“Per realizzare questo rinnovamento in profondità” – ha sottolineato il Pontefice – “le nuove sfide da affrontare sono numerose per evitare che la vostra società non si fondi unicamente sulla ricerca del benessere e sulla sete di guadagno, conseguenze comprensibili dopo un periodo di più di 40 anni di privazioni. Sicuramente conviene prima di tutto che prevalgano l’integrità, l’onestà e la rettitudine. Tali virtù devono ispirare e condurre tutte le componenti della società ad una buona gestione”.

“La Romania si compone di un mosaico di popoli. Una tale varietà si può considerare come un ostacolo all’unità nazionale ma può anche essere vista come un arricchimento della propria identità di cui è una delle caratteristiche. (...) La gestione del patrimonio lasciato dal comunismo è difficile a causa della disintegrazione della società e dell’individuo che esso ha favorito. I valori autentici sono stati di fatto occultati a favore delle false teorie che sono state idolatrate dalla Ragion di stato. Si tratta oggi di impegnarsi nel difficile compito di ordinare in modo giusto gli affari umani facendo buon uso della libertà”.

“In questo processo di ricostruzione del legame sociale, la famiglia ha il primo posto. (...) La famiglia e l’educazione sono il punto di partenza per combattere la povertà e contribuire così al rispetto di ogni persona, al rispetto delle minoranze, al rispetto della famiglia e della vita. Esse sono il terreno nel quale si radicano i valori etici fondamentali e dove può crescere la vita religiosa”.

“La Romania” – ha ricordato il Pontefice – “possiede una lunga e ricca tradizione religiosa, anch’essa ferita dai decenni oscuri e alcune di queste ferite sono ancora vive. Pertanto è necessario curare queste ferite con mezzi accettabili a ciascuna delle comunità. È opportuno riparare le ingiustizie ereditate dal passato, non avendo paura di rendere giustizia. Perciò sarebbe bene incoraggiare un cammino che si situi a un doppio livello: ad un livello dello Stato, cioè favorendo un autentico dialogo fra lo Stato e i diversi responsabili religiosi e, dall’altra parte, incoraggiando i rapporti armoniosi fra le diverse comunità religiose del vostro Paese”. In merito il Santo Padre ha citato la nuova Legge dei Culti e la Commissione Mista, istituita nel 1998, i cui lavori “devono riattivarsi”.

La Chiesa cattolica “vede nel dialogo ecumenico un cammino privilegiato per rincontrare i propri fratelli nella fede e per costruire con loro il Regno di Dio, rispettando la specificità di ciascuno. La testimonianza di fraternità fra cattolici e ortodossi, in uno spirito di carità e di giustizia, deve prevalere sulle difficoltà e aprire i cuori alla riconciliazione. In questo ambito, i frutti della storica visita effettuata dodici anni fa da Papa Giovanni Paolo II, la prima in una Nazione a maggioranza ortodossa, sono numerosi. Essi devono fortificare l’impegno a dialogare nella carità e nella verità e a promuovere iniziative comuni. Un tale dialogo costruttivo” – ha concluso Benedetto XVI – “non mancherà di essere fermento di unità e di concordia non solamente per il vostro Paese ma anche per l’Europa”.
CD/ VIS 20101021 (620)

DICHIARAZIONE SEQUESTRO PREVENTIVO DEPOSITO IOR

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato ieri la seguente dichiarazione:

“La notizia della conferma, da parte del Tribunale del Riesame, del sequestro in via preventiva di un deposito dello IOR (Istituto per le Opere di Religione) su un conto del Credito Artigiano è stata appresa con stupore. Si ritiene che si tratti di un problema interpretativo e formale. I Responsabili dello IOR ritengono di poter chiarire tutta la questione al più presto nelle sedi competenti”.
OP/ VIS 20101021 (100)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
AP/ VIS 20101021 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo José Alejandro Castaño Arbeláez, O.A.R., Vescovo di Cartago (superficie: 4.000; popolazione. 481.000; cattolici: 471.000; sacerdoti: 88; religiosi: 197;), Colombia. Il Vescovo Castaño Arbeláez è stato finora Ausiliare dell’Arcidiocesi di Cali (Colombia).

- Ha nominato Dom Diego Gualtiero Rosa, della Congregazione Benedettina Olivetana, Abate Ordinario dell’Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore (superficie: 49; popolazione: 495; cattolici: 495; sacerdoti: 15; religiosi: 30), Italia. Finora Abate del monastero di Santa Maria del Piastrello in Lendinara (Italia), Dom Rosa succede al Padre Abate Dom Michelangelo Riccardo Tiribilli, della Congregazione Benedettina Olivetana, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia ad Abate Ordinario della medesima Abbazia territoriale, presentata in conformità agli Statuti della medesima Congregazione.
NER:RE VIS 20101021 (130)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 21 OTT. 2010 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Jorge Ardila Serrano, emerito di Girardot (Colombia), il 12 ottobre, all’età di 85 anni.

- Il Vescovo Charles Caruana, emerito di Gibraltar (Gibilterra), il 1° ottobre, all’età di 77 anni.

- Il Vescovo Julio Parise Loro, C.S.I., già Vicario Apostolico di Napo (Ecuador), il 5 ottobre, all’età di 90 anni.

- Il Vescovo Franz Xaver Schwarzenböck, già Ausiliare di München und Freising (Germania), il 10 ottobre, all’età di 87 anni.
.../ VIS 20101021 (100)
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