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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 31 marzo 2011

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI APRILE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2011 (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di aprile è la seguente: “Perché la Chiesa sappia offrire alle nuove generazioni, attraverso l’annuncio credibile del Vangelo, ragioni sempre nuove di vita e di speranza”.

L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché i missionari, con la proclamazione del Vangelo e la testimonianza di vita sappiano portare Cristo a quanti ancora non lo conoscono”.
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/… VIS 20110331 (100)
MESSAGGIO AI BUDDISTI: PER PACE AUTENTICA CERCARE VERITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio annuale del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ai Buddisti, in occasione del Vesakh, la festa più importante per i seguaci di questa religione. Quest’anno si celebra l’8 aprile in Giappone, il 10 maggio in Corea, Cina, Taiwan, Viêt Nam, Singapore ed il 17 maggio in Thailandia, Sri Lanka, Cambogia, Birmania e Laos.

Nel Messaggio dal titolo: “Cercando la verità in libertà: Cristiani e Buddisti vivono in pace”, il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e l’Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del medesimo Dicastero, scrivono: “Condizione necessaria per perseguire una pace autentica è l’impegno a cercare la verità. (...) Questa tensione umana verso la verità offre ai seguaci delle diverse religioni una felice opportunità di incontro in profondità e di crescita nel reciproco apprezzamento per i doni di ciascuno”.

“Nel mondo d’oggi, segnato da forme di secolarismo e fondamentalismo che sono spesso nemiche della vera libertà e dei valori spirituali, il dialogo interreligioso può essere la scelta alternativa con la quale troviamo la ‘via d’oro’ per vivere in pace e lavorare insieme per il bene comune. (...) Tale dialogo è anche un potente stimolo a rispettare i fondamentali diritti umani della libertà di coscienza e della libertà di culto. Quando la libertà religiosa è effettivamente riconosciuta, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice; attraverso la sincera ricerca di ciò che è vero e buono, la coscienza morale e le istituzioni civili sono rafforzate; e la giustizia e la pace sono fermamente stabilite”.
CON-DIR/ VIS 20110331 (280)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sua Beatitudine Sviatoslav Schevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč (Ucraina).

- La Presidenza del Consiglio Episcopale Latinoamericano ( CELAM ):

- Il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile), Presidente;

- L’Arcivescovo Baltazar Enrique Porras Cardozo, di Mérida (Venezuela), primo Vice Presidente;

- L’Arcivescovo Andrés Stanovnik, O.F.M.Cap., di Corrientes (Argentina), secondo Vice Presidente;

- Il Vescovo Emilio Aranguren Echeverría, di Holguín (Cuba), Presidente del Comitato Economico;

- Il Vescovo José Leopoldo González González, Ausiliare dì Guadalajara (Messico), Segretario Generale.

- L’Arcivescovo Robert Zollitsch, di Freiburg im Breisgau, (Repubblica Federale dì Germania), Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca.

- Il Vescovo Mathew Arackal, di Kanjirapally dei Siro-Malabaresi, (India), in Visita "ad Limina Apostolorun".

- Il Vescovo Joseph Kallarangatt, di Palai dei Siro-Malabaresi (lndia), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo George Alencherry, di Thuckalay dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Mathew Anikuzhikattil, di Idukki dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum".
AP:AL/ VIS 20110331 (180)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha sollevato il Vescovo Jean-Claude Makaya Loemba dalla cura pastorale della Diocesi di Pointe-Noire (Congo-Brazzaville).
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Papeete (Thaiti), Isole del Pacifico, presentata dall’Arcivescovo Hubert Coppenrath, per raggiunti limiti d’età.
RE/ VIS 20110331 (60)

martedì 29 marzo 2011

CULTURA DELLA VITA E RISPETTO DIRITTI DELLA FAMIGLIA

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2011 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre in occasione dell’incontro dei Vescovi responsabili delle Commissioni Episcopali della famiglia e della vita in America Latina e nei Carabi, in corso a Bogotá (Colombia), dal 28 marzo al 1° aprile, sotto la presidenza del Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

“Come ha sottolineato la V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Carabi, la famiglia è il valore più caro ai popoli di queste nobili terre, per cui la pastorale familiare ha un ruolo importante nell’azione evangelizzatrice di ogni Chiesa particolare, con la promozione della cultura della vita ed operando affinché i diritti delle famiglie siano riconosciuti e rispettati”.

“Si constata con dolore che tuttavia le famiglie subiscono sempre più situazioni sfavorevoli provocate dai rapidi cambiamenti culturali, dall’instabilità sociale, dai flussi migratori, dalla povertà, dai programmi educativi che banalizzano la sessualità e le false ideologie. Non possiamo rimanere indifferenti a questi problemi”.

“Nessuno sforzo” – assicura Benedetto XVI – “sarà inutile per promuovere tutto ciò che contribuisce ad aiutare ogni famiglia, fondata sull’unione indissolubile di uomo e donna, a realizzare la propria missione di cellula viva della società, fonte di virtù, scuola di convivenza costruttiva e pacifica, strumento di concordia e ambito privilegiato nel quale la vita umana sia accolta e protetta in modo gioioso e responsabile, dal suo inizio fino alla fine naturale”.

“Vale anche la pena di continuare ad incoraggiare i genitori nel loro diritto e dovere fondamentale di educare le nuove generazioni nella fede nei valori che conferiscono dignità alla esistenza umana”.

Nel sottolineare che la missione continentale promossa ad Aparecida servirà “ad avviare negli amati paesi latinoamericani e dei Carabi la pastorale matrimoniale e familiare”, il Papa scrive inoltre che: “la Chiesa fa affidamento sulle famiglie cristiane, chiamandole ad essere un vero soggetto di evangelizzazione e di apostolato e invitandole ad essere consapevoli della loro coraggiosa missione nel mondo”.

Nel contempo il Papa esorta tutti i partecipanti al presente Incontro a sviluppare nelle loro riflessioni “le grandi linee pastorali segnate dagli episcopati riuniti ad Aparecida, facendo in modo che la famiglia viva un profondo incontro con Cristo con l’ascolto della Sua Parola, la preghiera, la vita sacramentale e l’esercizio della carità. In tal modo, sarà aiutata a porre in pratica una solida spiritualità che favorisca in tutti i suoi membri una decisa aspirazione alla santità, senza temere di mostrare la bellezza degli alti ideali e le esigenze etiche e morali della vita in Cristo”.

“Per promuovere tutto ciò” – scrive ancora il Pontefice – “è necessario incrementare la formazione di tutti coloro che, in varie forme, si dedicano all’evangelizzazione delle famiglie. È anche importante trovare modi di collaborazione con tutti gli uomini e le donne di buona volontà per continuare a proteggere la vita umana, il matrimonio e la famiglia in tutta la regione”.

Il Santo Padre conclude il suo Messaggio esprimendo il suo “affetto e solidarietà a tutte le famiglie dell’America Latina e dei Carabi, in particolare alle famiglie in difficoltà”.
MESS/ VIS 20110329 (500)

DUE RELIGIOSE AUTRICI MEDITAZIONI E LIBRETTO VIA CRUCIS

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAR. 2011 (VIS). I testi delle meditazioni per le Stazioni della Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo di quest’anno sono stati composti, per incarico del Santo Padre, dalla Madre Maria Rita Piccione, Madre Preside della Federazione delle Monache Agostiniane, residente nel Monastero dei Santi Quattro Coronati a Roma.

Le immagini che accompagneranno le diverse Stazioni sul libretto che tradizionalmente viene pubblicato per la Via Crucis e le immagini per la trasmissione televisiva, sono disegni realizzati da Suor Elena Manganelli, anch’essa monaca agostiniana del Monastero di Lecceto (Siena).
OP/ VIS 20110329 (100)

lunedì 28 marzo 2011

SANTA SEDE OSSERVATORE CONFERENZA INTERNAZIONALE LIBIA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). Una Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., rende noto che: “La Santa Sede parteciperà in qualità di Osservatore alla Conferenza Internazionale sulla Libia che si svolgerà a Londra. La Santa Sede sarà rappresentata dal Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, Arcivescovo Antonio Pennini”.
OP/ VIS 20110328 (70)

BENEDETTO XVI RICEVE SUA BEATITUDINE CHRYSOSTOMOS II

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

“Nella mattinata di lunedì 28 marzo, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza privata Sua Beatitudine Chrysostomos II, Arcivescovo di Nea Giustiniana e di tutta Cipro. Sua Beatitudine era accompagnato da Padre Demosthenis Demosthenous e dal Dr. Ioanni Charilaou”.

“Nel corso del colloquio si sono esaminati, tra l’altro, la situazione dei cristiani in Medio Oriente e il tema della libertà religiosa nell’isola di Cipro. Successivamente Sua Beatitudine si è incontrato anche con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato”.
OP/ VIS 20110328 (110)

VIDEOMESSAGGIO DEL PAPA PARTECIPANTI “CORTILE GENTILI”

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2011 (VIS). Di seguito pubblichiamo il testo integrale del videomessaggio del Papa, trasmesso su schermi giganti, ai partecipanti al “Cortile dei Gentili”, incontro di dialogo con i non credenti promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, sul tema: “Illuminismo, religione, ragione comune”. La manifestazione conclusiva ha avuto luogo ieri notte, sul sagrato della Cattedrale di Notre-Dame de Paris.

“Cari giovani, cari amici!

“So che vi siete riuniti numerosi sul sagrato di Notre-Dame de Paris, su invito del Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi, e del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Vi saluto tutti, senza dimenticare i fratelli e gli amici della Comunità di Taizé. Sono grato al Pontificio Consiglio per aver ripreso e sviluppato il mio invito ad aprire, nella Chiesa, dei ‘Cortili dei gentili’, immagine che richiama quello spazio aperto sulla vasta spianata vicino al Tempio di Gerusalemme, che permetteva a tutti coloro che non condividevano la fede di Israele di avvicinarsi al Tempio e di interrogarsi sulla religione. In quel luogo, essi potevano incontrare degli scribi, parlare della fede ed anche pregare il Dio ignoto. E se, all’epoca, il Cortile era allo stesso tempo un luogo di esclusione, poiché i ‘Gentili’ non avevano il diritto di entrare nello spazio sacro, Cristo Gesù è venuto per ‘abbattere il muro di separazione che divideva’ ebrei e gentili, ‘per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunziare pace …’ (Ef 2, 14-17), come ci dice san Paolo”.

“Nel cuore della ‘Città delle Luci’, davanti a questo magnifico capolavoro della cultura religiosa francese, Notre-Dame di Paris, un grande spazio si apre per dare nuovo impulso all’incontro rispettoso ed amichevole tra persone di convinzioni diverse. Giovani, credenti e non credenti presenti questa sera, voi volete stare insieme, questa sera come nella vita di tutti i giorni, per incontrarvi e dialogare a partire dai grandi interrogativi dell’esistenza umana. Oggi, molti riconoscono di non appartenere ad alcuna religione, ma desiderano un mondo nuovo e più libero, più giusto e più solidale, più pacifico e più felice. Nel rivolgermi a voi, prendo in considerazione tutto ciò che avete da dirvi: voi non credenti, volete interpellare i credenti, esigendo da loro, in particolare, la testimonianza di una vita che sia coerente con ciò che essi professano e rifiutando qualsiasi deviazione della religione che la renda disumana. Voi credenti, volete dire ai vostri amici che questo tesoro racchiuso in voi merita una condivisione, un interrogativo, una riflessione. La questione di Dio non è un pericolo per la società, non mette in pericolo la vita umana! La questione di Dio non deve essere assente dai grandi interrogativi del nostro tempo”.

“Cari amici, siete chiamati a costruire dei ponti tra voi. Sappiate cogliere l’opportunità che vi si presenta per trovare, nel profondo delle vostre coscienze, in una riflessione solida e ragionata, le vie di un dialogo precursore e profondo. Avete tanto da dirvi gli uni agli altri. Non chiudete la vostra coscienza di fronte alle sfide e ai problemi che avete davanti”.

“Credo profondamente che l’incontro tra la realtà della fede e quella della ragione permetta all’uomo di trovare se stesso. Ma troppo spesso la ragione si piega alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscere questa ultima come criterio ultimo. La ricerca della verità non è facile. E se ciascuno è chiamato a decidersi, con coraggio, a favore della verità, è perché non esistono scorciatoie verso la felicità e la bellezza di una vita compiuta. Gesù lo dice nel Vangelo: ‘La verità vi renderà liberi’”.

“Spetta a voi, cari giovani, far sì che, nel vostro Paese e in Europa, credenti e non credenti ritrovino la via del dialogo. Le religioni non possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che permette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza. Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro”.

“Una delle ragioni d’essere di questo Cortile dei Gentili è quella di operare a favore di questa fraternità al di là delle convinzioni, ma senza negarne le differenze. E, ancor più profondamente, riconoscendo che solo Dio, in Cristo, ci libera interiormente e ci dona la possibilità di incontrarci davvero come fratelli”.

“Il primo degli atteggiamenti da assumere o delle azioni che potete compiere insieme è rispettare, aiutare ed amare ogni essere umano, poiché esso è una creatura di Dio e in un certo modo la strada che conduce a Lui. Portando avanti ciò che vivete questa sera, contribuite ad abbattere le barriere della paura dell’altro, dello straniero, di colui che non vi assomiglia, paura che spesso nasce dall’ignoranza reciproca, dallo scetticismo o dall’indifferenza. Adoperativi per rafforzare i legami con tutti i giovani senza distinzioni, non dimenticando chi vive in povertà o in solitudine, chi soffre per la disoccupazione, chi sperimenta la malattia o chi si sente ai margini della società”.

“Cari giovani, non è solo la vostra esperienza di vita che potete condividere, ma anche il vostro modo di avvicinarvi alla preghiera. Credenti e non credenti, presenti su questo sagrato dell’Ignoto, siete invitati ad entrare anche all’interno dello spazio sacro, a varcare il magnifico portale di Notre-Dame e ad entrare nella cattedrale per un momento di preghiera. Per alcuni di voi, questa preghiera sarà una preghiera ad un Dio conosciuto nella fede, ma per gli altri essa potrà essere anche una preghiera al Dio Ignoto. Cari giovani non credenti, unendovi a coloro che stanno pregando all’interno di Notre-Dame, in questo giorno dell’Annunciazione del Signore, aprite i vostri cuori ai testi sacri, lasciatevi interpellare dalla bellezza dei canti e, se lo volete davvero, lasciate che i sentimenti racchiusi in voi si elevino verso il Dio Ignoto”.

“Sono lieto di aver potuto rivolgermi a voi questa sera per questo momento inaugurale del Cortile dei Gentili. Spero che vorrete rispondere ad altri appuntamenti che ho fissato, in particolare alla Giornata Mondiale della Gioventù, questa estate, a Madrid. Il Dio che i credenti imparano a conoscere vi invita a scoprirLo e vivere di Lui sempre più. Non abbiate paura! Sulla strada che percorrete insieme verso un mondo nuovo, siate cercatori dell’Assoluto e cercatori di Dio, anche voi per i quali Dio è il Dio Ignoto”.

“E che Colui che ama tutti e ciascuno di voi vi benedica e vi protegga. Egli conta su di voi per prendersi cura degli altri e dell’avvenire, e voi potete contare su di Lui!”.
MESS/ VIS 20110328 (1140)

LAVORO SIA SICURO, DIGNITOSO E STABILE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al Pellegrinaggio della Diocesi di Terni-Narni-Amelia nel 30° anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II alle Acciaierie della Città.

Benedetto XVI ha ricordato in maniera speciale Giovanni Paolo II “per l’amore che mostrò per il mondo del lavoro” ed ha commentato la difficile situazione che attraversa la Diocesi a causa della crisi dell’industria metallurgica che si ripercuote sulla vita di migliaia di persone. “So che la Chiesa diocesana” – ha detto il Papa – fa sue le vostre preoccupazioni e “sente la responsabilità di esservi accanto per comunicarvi la speranza del Vangelo e la forza per edificare una società più giusta e più degna dell’uomo. E lo fa a partire dalla sorgente, dall’Eucaristia”.

“Dall’Eucaristia, infatti, in cui Cristo si rende presente nel suo atto supremo di amore per tutti noi” – ha proseguito il Pontefice – “impariamo ad abitare da cristiani la società, per renderla più accogliente, più solidale, più attenta ai bisogni di tutti, particolarmente dei più deboli, più ricca di amore”.

“In questo orizzonte si colloca anche il tema del lavoro, che oggi vi preoccupa, con i suoi problemi, soprattutto quello della disoccupazione. È importante tenere sempre presente che il lavoro è uno degli elementi fondamentali sia della persona umana, che della società. Le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune” – ha sottolineato il Santo Padre, che ha anche ricordato il problema della sicurezza sul lavoro. “Occorre mettere in campo” – ha continuato Benedetto XVI – “ogni sforzo perché la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata. E che dire poi della precarietà del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? È un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie!”.

“Il lavoro” – ha detto il Pontefice citando il discorso tenuto da Giovanni Paolo II in occasione della visita alle acciaierie di Terni – “aiuta ad essere più vicini a Dio e agli altri. Gesù stesso è stato lavoratore, anzi ha passato buona parte della sua vita terrena a Nazaret, nella bottega di Giuseppe. (...) Il suo lavoro, che è stato un vero lavoro fisico, ha occupato la maggior parte della sua vita su questa terra, ed è così entrato nell’opera della redenzione dell’uomo e del mondo”.

“Già questo ci parla della dignità del lavoro, anzi della dignità specifica del lavoro umano che viene inserito nel mistero stesso della redenzione. È importante comprenderlo in questa prospettiva cristiana. Spesso, invece, viene visto solo come strumento di guadagno, se non addirittura, in varie situazioni nel mondo, come mezzo di sfruttamento e quindi di offesa alla stessa dignità della persona. Vorrei accennare pure al problema del lavoro la Domenica. Purtroppo nelle nostre società il ritmo del consumo rischia di rubarci anche il senso della festa e della Domenica come giorno del Signore e della comunità”.

“La Chiesa sostiene, conforta, incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti un lavoro sicuro, dignitoso e stabile” – ha concluso Benedetto XVI – “Il Papa (...) è accanto alle vostre famiglie, ai vostri bambini, ai vostri giovani, ai vostri anziani e vi porta tutti nel cuore davanti a Dio. Il Signore benedica voi, il vostro lavoro e il vostro futuro”.
AC/ VIS 20110328 (560)

VISITA DEL SANTO PADRE SACRARIO FOSSE ARDEATINE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita privata al Sacrario delle Fosse Ardeatine per ricordare le 335 vittime fucilate nel 1944 dalle SS, reparti di difesa del partito nazista, per rappresaglia ad un attentato contro 33 soldati tedeschi compiuto dalla resistenza italiana.

Accogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale tra le Famiglie Italiane dei Martiri caduti per la libertà della Patria (A.N.F.I.M.), il Santo Padre ha visitato il Sacrario accompagnato dal Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Professore Riccardo di Segni e dal Cardinale Andrea Corsero Lanza di Montezemolo, figlio del Colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, caduto nella strage nazista.

Deposto un cesto di fiori davanti alla lapide che ricorda l’eccidio, il Santo Padre ha attraversato le grotte ed ha raggiunto l’interno del Sacrario, inginocchiandosi davanti alle tombe. Successivamente il Rabbino Capo di Roma ha recitato in ebraico il Salmo 129 ed il Papa, in italiano, il Salmo 123 ed una preghiera per i defunti.

Uscendo, il Santo Padre ha apposto la sua firma al Libro dei visitatori e - prima di congedarsi alle ore 11:00 per far rientro in Vaticano - sul Piazzale antistante il Sacrario ha rivolto un saluto ai Familiari delle Vittime e a tutti i presenti.

“Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 è offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo. È l’effetto più esecrabile della guerra, di ogni guerra, mentre Dio è vita, pace, comunione”, ha detto il Pontefice.

“Come i miei Predecessori, sono venuto qui a pregare e a rinnovare la memoria. Sono venuto ad invocare la divina Misericordia, che sola può colmare i vuoti, le voragini aperte dagli uomini quando, spinti dalla cieca violenza, rinnegano la propria dignità di figli di Dio e fratelli tra loro”.

“Sì, dovunque sia, in ogni continente, a qualunque popolo appartenga, l’uomo è figlio di quel Padre che è nei cieli, è fratello di tutti in umanità. Ma questo essere figlio e fratello non è scontato. Lo dimostrano purtroppo anche le Fosse Ardeatine. Bisogna volerlo, bisogna dire sì al bene e no al male. Bisogna credere nel Dio dell’amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l’uomo, fatto a sua immagine”.

“Perciò, in questo luogo, doloroso memoriale del male più orrendo, la risposta più vera è quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero. Amen”.
BXVI-VISITA/ VIS 20110328 (450)

CRISTO HA SETE DELLA FEDE DI TUTTI NOI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). Di ritorno dalla visita al Sacrario delle Fosse Ardeatine, a mezzogiorno, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

“Questa III Domenica di Quaresima” – ha detto il Papa – “è caratterizzata dal celebre dialogo di Gesù con la donna Samaritana (...). La donna si recava tutti i giorni ad attingere acqua ad un antico pozzo, risalente al patriarca Giacobbe, e quel giorno vi trovò Gesù, seduto, ‘affaticato per il viaggio’. (...) La stanchezza di Gesù, segno della sua vera umanità, può essere vista come un preludio della passione, con la quale Egli ha portato a compimento l’opera della nostra redenzione. In particolare, nell’incontro con la Samaritana al pozzo, emerge il tema della ‘sete’ di Cristo, che culmina nel grido sulla croce: ‘Ho sete’”.

“Certamente questa sete, come la stanchezza, ha una base fisica” – ha detto il Santo Padre – “Ma Gesù, come dice ancora Agostino, ‘aveva sete della fede di quella donna’, come della fede di tutti noi. Dio Padre lo ha mandato a saziare la nostra sete di vita eterna, donandoci il suo amore, ma per farci questo dono Gesù chiede la nostra fede. L’onnipotenza dell’Amore rispetta sempre la libertà dell’uomo; bussa al suo cuore e attende con pazienza la sua risposta”.

“Nell’incontro con la Samaritana risalta in primo piano il simbolo dell’acqua, che allude chiaramente al sacramento del Battesimo, sorgente di vita nuova per la fede nella Grazia di Dio. (...) Quest’acqua rappresenta lo Spirito Santo, il ‘dono’ per eccellenza che Gesù è venuto a portare da parte di Dio Padre. (...) Grazie all’incontro con Gesù Cristo e al dono dello Spirito Santo, la fede dell’uomo giunge al suo compimento, come risposta alla pienezza della rivelazione di Dio”.
ANG/ VIS 20110328 (320)

APPELLO SVILUPPI SITUAZIONE LIBIA E DIALOGO MEDIO ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). “Di fronte alle notizie, sempre più drammatiche, che provengono dalla Libia, cresce la mia trepidazione per l’incolumità e la sicurezza della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della situazione, attualmente segnata dall’uso delle armi”, ha detto il Papa al termine della recita dell’Angelus.

“Nei momenti di maggiore tensione si fa più urgente l’esigenza di ricorrere ad ogni mezzo di cui dispone l’azione diplomatica e di sostenere anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche e durature”.

“In questa prospettiva, mentre elevo al Signore la mia preghiera per un ritorno alla concordia in Libia e nell’intera Regione nordafricana, rivolgo un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi”.

“Il mio pensiero si indirizza, infine, alle Autorità ed ai cittadini del Medio Oriente, dove nei giorni scorsi si sono verificati diversi episodi di violenza, perché anche là sia privilegiata la via del dialogo e della riconciliazione nella ricerca di una convivenza giusta e fraterna”.
ANG/ VIS 20110328 (200)

POSSESSI CARDINALIZI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle Prese di Possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

Sabato 2 aprile, alle 16:30, il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero, prenderà possesso della Diaconia di San Paolo alle Tre Fontane, Via Laurentina, 473, (Roma).

Domenica 3 aprile, alle 12:00, il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile), prenderà possesso del Titolo di Santa Maria in Via, Via del Mortaro, 24 (Roma).
OCL/ VIS 20110328 (100)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L’Arcivescovo Joseph Perumthottam, di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (India), in Visita"ad Limina Apostolorum" con l'emerito Arcivescovo Joseph Powathil.

- L’Arcivescovo Mathew Moolakkatt, O.S.B., di Kottayam dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum” con l’Ausiliare Vescovo Joseph Pandarasseril, O.S.B.

- L’Arcivescovo George Valiamattam, di Tellicherry dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L’Arcivescovo Andrews Thazhath, di Trichur dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum" con l’Ausiliare Vescovo Raphael Thattil.

- Sua Beatitudine Chrysostomos Il, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e Tutta Cipro, Primate della Chiesa Ortodossa di Cipro, e Seguito.

Sabato 26 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Vescovo Abraham Julios Kackanatt, di Muvattupuzha dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Geevarghese Divannasios Ottathengil, di Puthur dei Siro-Malankaresi, (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Joseph Thomas Konnath, di Battery dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Jacob Barnabas Aerath, O.I.C., Visitatore Apostolico per i Fedeli Siro-Malankaresi dell’India fuori del “territorium proprium”.

Venerdì 25 marzo il Santo padre ha ricevuto in udienza il Vescovo Gerhard Ludwig Müller, di Regensburg (Germania).
AP:AL/ VIS 20110328 (120)

venerdì 25 marzo 2011

PRESULI CHIESA SIRO-MALANKARESE DAL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Presuli della Chiesa Siro-Malankarese, al termine della Visita “ad Limina Apostolorum”.

“Le tradizioni apostoliche da voi custodite” – ha detto il Papa ai Presuli – “realizzano la loro piena ricchezza spirituale quando sono vissute in unione con la Chiesa universale. In tal senso, voi seguite giustamente le orme del Servo di Dio Mar Ivanios, che guidò i vostri predecessori e i loro fedeli verso la piena comunione con la Chiesa cattolica. Come i vostri antenati, anche voi siete chiamati, entro l’unica casa di Dio, a tramandare, in risoluta fedeltà, questa eredità”.

“Il deposito della fede affidato agli Apostoli e fedelmente trasmesso fino ai nostri tempi è un dono prezioso del Signore” – ha affermato il Santo Padre che ha sottolineato: “Grazie alle sue antiche radici e alla sua storia illustre, la cristianità in India ha da lungo tempo offerto il suo contributo alla cultura e alla società e alle sue espressioni religiose e spirituali. È attraverso una determinazione a vivere il Vangelo (...) che coloro che voi servite daranno un contributo ancora più efficace all’intero Corpo di Cristo e alla società indiana, a beneficio di tutti. Possa il vostro popolo continuare a fiorire grazie alla predicazione della parola di Dio e alla promozione di una fratellanza fondata sull’amore di Dio”.

Benedetto XVI si è quindi soffermato sulle difficoltà che i Presuli incontrano nella loro missione, specialmente per la scarsezza di sacerdoti nelle parrocchie, e li ha esortati a non scoraggiarsi perché “le piccole comunità cristiane hanno spesso offerto una notevole testimonianza nella storia della Chiesa. (...) È questa presenza divina che deve rimanere al centro della vita del vostro popolo, fede e testimonianza, e che voi, loro Pastori, siete chiamati a curare, in modo che, anche se devono vivere lontano dalla loro comunità, non vivano lontano da Cristo”.

Infine il Santo Padre ha ricordato che: “Uno dei modi in cui voi esercitate il vostro ruolo di maestri della fede alla comunità cristiana, è con l’impiego di programmi di formazione catechetica e di fede che si svolgono sotto la vostra direzione. Poiché ‘l’istruzione deve basarsi sulla Sacra Scrittura, la tradizione, la liturgia, e sull’insegnamento dell’Autorità e della vita della Chiesa’, sono lieto di notare la varietà e il numero di programmi che voi impiegate correntemente. Insieme alla celebrazione dei sacramenti, tali programmi contribuiranno a garantire che quanti sono stati a voi affidati saranno in grado di rendere conto della speranza che è in loro in Cristo”.
AL/ VIS 20110325 (420)

VALORE PEDAGOGICO CONFESSIONE

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti al Corso sul Foro Interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Penitenziere Maggiore è il Cardinale Fortunato Baldelli e Reggente il Monsignor Gianfranco Girotti.

Nel discorso rivolto ai partecipanti il Santo Padre si è soffermato sul “valore pedagogico della Confessione sacramentale”, sia per il ministro che per il penitente.

“La missione sacerdotale” – ha sottolineato il Pontefice – “costituisce un punto di osservazione unico e privilegiato, dal quale, quotidianamente, è dato di contemplare lo splendore della Misericordia divina. (...) Dall’amministrazione del Sacramento della Penitenza possiamo ricevere profonde lezioni di umiltà e di fede! È un richiamo molto forte per ciascun sacerdote alla coscienza della propria identità. Mai, unicamente in forza della nostra umanità, potremmo ascoltare le confessioni dei fratelli! Se essi si accostano a noi, è solo perché siamo sacerdoti, configurati a Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote, e resi capaci di agire nel suo Nome e nella sua Persona, di rendere realmente presente Dio che perdona, rinnova e trasforma”.

“La celebrazione del Sacramento della Penitenza” – ha sottolineato il Papa – “ha un valore pedagogico per il sacerdote, in ordine alla sua fede, alla verità e povertà della sua persona, e alimenta in lui la consapevolezza dell’identità sacramentale”.

“Certamente la Riconciliazione sacramentale è uno dei momenti nei quali la libertà personale e la consapevolezza di sé sono chiamate ad esprimersi in modo particolarmente evidente” – ha proseguito il Pontefice – “È forse anche per questo che, in un’epoca di relativismo e di conseguente attenuata consapevolezza del proprio essere, risulta indebolita anche la pratica sacramentale. L’esame di coscienza ha un importante valore pedagogico: esso educa a guardare con sincerità alla propria esistenza, a confrontarla con la verità del Vangelo e a valutarla con parametri non soltanto umani, ma mutuati dalla divina Rivelazione. Il confronto con i Comandamenti, con le Beatitudini e, soprattutto, con il Precetto dell’amore, costituisce la prima grande ‘scuola penitenziale’”.

“Cari sacerdoti” – ha concluso il Santo Padre – “non trascurate di dare opportuno spazio all’esercizio del ministero della Penitenza nel confessionale: essere accolti ed ascoltati costituisce anche un segno umano dell’accoglienza e della bontà di Dio verso i suoi figli. L’integra confessione dei peccati, poi, educa il penitente all’umiltà, al riconoscimento della propria fragilità e, nel contempo, alla consapevolezza della necessità del perdono di Dio e alla fiducia che la Grazia divina può trasformare la vita”.
AC/ VIS 20110325 (400)

LETTERA DEL PAPA NUOVO PATRIARCA ANTIOCHIA DEI MARONITI

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha concesso la “Ecclesiastica Communio” richiestaGli in conformità al can. 76, paragrafo 2 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, da Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï, canonicamente eletto Patriarca di Antiochia dei Maroniti il 15 marzo 2011 nel Sinodo dei Vescovi della Chiesa Maronita riunitosi a Bkerké (Libano).

In questa occasione Papa Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera al nuovo Patriarca nella quale auspica che: “la Santa Madre di Dio, Nostra Signora del Libano, la Vergine dell’Annunciazione, della quale Lei porta il nome, faccia di Lei un Messaggero di unità affinché la Nazione Libanese – grazie ugualmente al contributo di tutte le comunità religiose presenti nel Paese, ed in uno slancio ecumenico e interreligioso - realizzi in Oriente e nel mondo intero la sua missione di solidarietà e di pace”.
.../ VIS 20110325 (150)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Vescovo Vincent Paulos Kulappuravilai, di Marthandom dei Siro Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Joshua Ignathios Kizhakkeveettil, di Mavelikara dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Yoohanon Chrysostom Kalloor, di Pathanamthitta dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Thomas Eusebius Naickamparambil, Esarca Apostolico per i Fedeli Siro-Malankaresi residenti negli Stati Uniti d’America; Visitatore Apostolico per i Fedeli Siro-Malankaresi in Canada e in Europa.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/ VIS 20110325 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Valter Dario Maggi, Vescovo di Ibarra (superficie: 4.986; popolazione: 347.000; cattolici: 332.800; sacerdoti: 101; religiosi: 263; diaconi permanenti: 1), Ecuador. Finora Ausiliare di Guayaquil (Ecuador), il Vescovo Maggi succede al Vescovo Julio César Terán Datari, S.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Vescovo Vincenzo Bertolone, S.D.P., Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace (superficie: 1.806; popolazione: 248.000; cattolici: 244.300; sacerdoti: 182; religiosi: 212; diaconi permanenti: 17), Italia. L’Arcivescovo eletto è nato a San Biagio Platani (Italia) nel 1946, ha emesso la Professione perpetua nella Congregazione dei Servi dei Poveri nel 1969, è stato ordinato sacerdote nel 1975 ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel 2007. Finora Vescovo di Cassano allo Jonio (Italia), succede all’Arcivescovo Antonio Ciliberti, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Reverendo Paul Sueo Hamaguchi, Vescovo della Diocesi di Oita (superficie: 14.071; popolazione: 2.376.414; cattolici: 6.288; sacerdoti: 50; religiosi: 228), Giappone. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 Higashi Shutsu (Giappone) ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. È stato finora Parroco della Chiesa cattedrale di Takamatsu (Giappone).

- Ha nominato il Reverendo John Eijiro Suwa, Vescovo della Diocesi di Takamatsu (superficie: 18.903; popolazione: 4.031.481; cattolici: 5.100; sacerdoti: 46, religiosi: 84), Giappone. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Kobe (Giappone) ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Kobe (Giappone) ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Finora Moderatore e Parroco della zona pastorale di Kochi, Takamatsu (Giappone), succede al Vescovo Francis Xavier Osamu Mizobe, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Il Santo Padre ha concesso la conferma, richiestaGli in conformità al canone 153 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, da S.E. Mons. Sviatoslav Schevchuk, che il 23 marzo 2011 è stato eletto canonicamente Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halych nel Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, riunitosi a Lviv (Ucraina). Sua Beatitudine Sviatoslav Schevchuk è nato nel 1970 a Striy (Ucraina) ed è stato ordinato sacerdote nel 1994 ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel 2009. Dal 2010 è stato nominato Amministratore Apostolico sede vacante dell’Eparchia di Santa Maria del Patrocinio.
NER:RE/ VIS 20110325 (410)

giovedì 24 marzo 2011

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Giuseppe Giudice, Vescovo di Nocera Inferiore-Sarno (superficie: 157; popolazione: 235.800; cattolici: 225.170; sacerdoti: 114; religiosi: 268; diaconi permanenti: 8), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Sala Consilina (Italia) nel 1956 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Finora Parroco delle Parrocchie di Sant’Anna e di Sant’Antonio da Padova in Sala Consilina e Direttore dell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficio Scuola della medesima Diocesi, succede al Vescovo Gioacchino Illiano, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20110324 (110)

mercoledì 23 marzo 2011

SAN LORENZO DA BRINDISI PREDICATORE E PACIFICATORE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale di oggi a San Lorenzo da Brindisi (Giulio Cesare Rossi, 1559-1619), Dottore della Chiesa.

Orfano di padre a sette anni, Lorenzo fu affidato dalla madre alle cure dei frati Conventuali della sua città. Nel 1575 divenne frate cappuccino e nel 1582 fu ordinato sacerdote. Apprese facilmente le lingue antiche, quali il greco, l’ebraico e il siriaco, e quelle moderne, come il francese e il tedesco, che si aggiungevano alla conoscenza della lingua italiana e di quella latina. “Grazie alla padronanza di tanti idiomi, Lorenzo poté svolgere un intenso apostolato presso diverse categorie di persone”. – ha spiegato il Papa – “Predicatore efficace, conosceva in modo così profondo non solo la Bibbia, ma anche la letteratura rabbinica, che gli stessi Rabbini rimanevano stupiti e ammirati, manifestandogli stima e rispetto”.

“Teologo versato nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, era in grado di illustrare in modo esemplare la dottrina cattolica anche ai cristiani che, soprattutto in Germania, avevano aderito alla Riforma. Con la sua esposizione chiara e pacata” – ha proseguito il Pontefice – “egli mostrava il fondamento biblico e patristico di tutti gli articoli di fede messi in discussione da Martin Lutero. Tra di essi, il primato di san Pietro e dei suoi successori, l’origine divina dell’Episcopato, la giustificazione come trasformazione interiore dell’uomo, la necessità delle opere buone per la salvezza. Il successo di cui Lorenzo godette ci aiuta a comprendere che anche oggi, nel portare avanti con tanta speranza il dialogo ecumenico, il confronto con la Sacra Scrittura, letta nella Tradizione della Chiesa, costituisce un elemento irrinunciabile e di fondamentale importanza”.

“Anche i fedeli più semplici, non dotati di grande cultura, furono beneficati dalla parola convincente di Lorenzo, che si rivolgeva alla gente umile per richiamare tutti alla coerenza della propria vita con la fede professata. Questo è stato un grande merito dei Cappuccini e di altri Ordini religiosi, che, nei secoli XVI e XVII, contribuirono al rinnovamento della vita cristiana penetrando in profondità nella società con la loro testimonianza di vita e il loro insegnamento. Anche oggi la nuova evangelizzazione” – ha sottolineato il Papa – “ha bisogno di apostoli ben preparati, zelanti e coraggiosi, perché la luce e la bellezza del Vangelo prevalgano sugli orientamenti culturali del relativismo etico e dell’indifferenza religiosa, e trasformino i vari modi di pensare e di agire in un autentico umanesimo cristiano”.

“All’interno dell’Ordine dei Cappuccini, (...), fu professore di teologia, maestro dei novizi, più volte ministro provinciale e definitore generale, e infine ministro generale dal 1602 al 1605. In mezzo a tanti lavori, Lorenzo coltivò una vita spirituale di eccezionale fervore” – ha ricordato il Papa – “Alla scuola dei santi, ogni presbitero (...) può evitare il pericolo dell’attivismo, di agire cioè dimenticando le motivazioni profonde del ministero, solamente se si prende cura della propria vita interiore”.

“Un altro tratto che caratterizza l’opera di questo figlio di san Francesco è la sua azione per la pace” – ha detto ancora il Santo Padre – “Sia i Sommi Pontefici sia i principi cattolici gli affidarono ripetutamente importanti missioni diplomatiche per dirimere controversie e favorire la concordia tra gli Stati europei, minacciati in quel tempo dall’Impero ottomano. L’autorevolezza morale di cui godeva lo rendeva consigliere ricercato e ascoltato. Oggi, come ai tempi di san Lorenzo, il mondo ha tanto bisogno di pace, ha bisogno di uomini e donne pacifici e pacificatori. Tutti coloro che credono in Dio devono essere sempre sorgenti e operatori di pace”.

Canonizzato nel 1881, meritò il titolo di ‘Doctor apostolicus’, ‘Dottore apostolico’, da parte del Beato Papa Giovanni XXIII nel 1959, in occasione del quarto centenario della sua nascita, per le sue numerose opere di esegesi biblica, di teologia e di scritti destinati alla predicazione. “Con fine sensibilità teologica, Lorenzo da Brindisi ha pure evidenziato l’azione dello Spirito Santo nell’esistenza del credente”.

“San Lorenzo da Brindisi” – ha concluso il Pontefice – “ci insegna ad amare la Sacra Scrittura, a crescere nella familiarità con essa, a coltivare quotidianamente il rapporto di amicizia con il Signore nella preghiera, perché ogni nostra azione, ogni nostra attività abbia in Lui il suo inizio e il suo compimento”.
AG/ VIS 20110323 (700)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Sacerdote Benedito Araújo, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Guajará-Mirim (superficie: 89.700; popolazione: 233.000; cattolici: 140.000; sacerdoti: 21; religiosi: 63; diaconi permanenti: 1), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 a Paço do Lumiar (Brasile) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. È stato finora Parroco della Parrocchia “Nossa Senhora de Nazaré” a São Luís (Brasile).

- L’Arcivescovo Antonio Guido Filipazzi, Nunzio Apostolico in Indonesia.
NEC:NN/ VIS 20110323 (90)

martedì 22 marzo 2011

RIFORMA STUDI ECCLESIASTICI DI FILOSOFIA

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2011 (VIS). Alle 11:30 di questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del decreto di riforma degli studi ecclesiastici di filosofia. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi), il Vescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., Segretario del medesimo Dicastero ed il Padre Charles Morerod, O.P., Rettore Magnifico della Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino, Angelicum.

Il Cardinale Grocholewski ha spiegato che i documenti normativi riguardo agli studi ecclesiastici, e quindi anche alla filosofia, sono attualmente la Costituzione apostolica di Giovanni Paolo II “Sapientia christiana” del 1979 e le relative ‘Normae applicative’ della Congregazione per l’Educazione Cattolica emanate nel medesimo anno. “Comunque” – ha aggiunto il Cardinale – “’Ecclesia semper est reformanda’ per rispondere alle nuove esigenze della vita ecclesiale nelle mutevoli circostanze storico-culturali. Questo riguarda anche, o forse particolarmente, la realtà accademica”.

I motivi di questa riforma sono principalmente, ha precisato il Porporato: “Da una parte, la debolezza della formazione filosofica in molte istituzioni ecclesiastiche, con l’assenza di precisi punti di riferimento, soprattutto riguardo alle materie da insegnare e la qualità dei docenti. (...) E, d’altra parte, sia la convinzione, espressa nell’Enciclica ‘Fides et ratio’ di Giovanni Paolo II del 1998, dell’importanza della filosofia nella sua componente metafisica (...) sia la consapevolezza che la filosofia è indispensabile per la formazione teologica. (...) Il Decreto della Congregazione intende rivalorizzare la filosofia soprattutto alla luce della menzionata Enciclica ‘Fides et ratio’, (...) recuperando la ‘vocazione originaria’ della filosofia, ossia la ricerca del vero e la sua dimensione sapienziale e metafisica”.

“Già nel 2004” – ha proseguito il Cardinale Grocholewski – “la Congregazione ha istituito una commissione composta da un certo numero di esperti riconosciuti nel campo della filosofia, dotati di una duplice competenza, intellettuale ed istituzionale, che rappresentano le principali aree linguistiche e geografiche, per proporre un progetto di riforma. (...) Il nuovo testo, arricchito con dovute specificazioni, è stato approvato dalla riunione Ordinaria dei membri della Congregazione del 16 giugno 2010. (...) Infine, il Santo Padre (...) ha approvato ‘in forma specifica’ le modifiche apportate alla Costituzione apostolica ‘Sapientia christiana’; invece ha confermato ‘in forma comune’ tutto il resto del testo. Infatti, sono stati riformati soltanto tre articoli della Sapientia christiana” – ha precisato il Cardinale – “e la stragrande maggioranza delle modifiche riguarda le Norme applicative della Congregazione”.

Il Vescovo Bruguès ha delineato il contenuto del documento di riforma nelle facoltà ecclesiastiche di teologia relative al numero degli anni di studi, che d’ora in poi durerà tre anni, mentre per quanto riguardo il curricolo degli studi “il documento aggiunge una disciplina (...) la logica. In particolare, sottolinea il ruolo della metafisica”. La riforma riguarda anche il corpo docente che deve essere stabile ed adeguatamente qualificato.

La riforma riguarda inoltre il primo ciclo delle Facoltà ecclesiastiche di teologia e degli Istituti affiliati in teologia e si concentra sulla durata esatta della formazione precisando che: “Le discipline strettamente filosofiche devono costituire almeno il 60% del numero dei crediti dei primi due anni”. Tale presupposto “vale anche per i Seminari Maggiori affiliati”.

“Lo studio della filosofia” – ha concluso il Rettore Magnifico dell’Angelicum – “aiuta il teologo ad essere cosciente dei propri presupposti filosofici, a criticarli e ad evitare d’imporre alla sua teologia o alla sua predicazione un quadro concettuale incompatibile con la fede. Per essere giusta, la riflessione critica sulle teorie filosofiche deve cercare la verità al di là delle apparenze. Un filosofo non-cristiano può essere utile alla teologia, mentre un filosofo cristiano che vuole dimostrare l’esistenza di Dio può avere un impatto contrario”.
OP/ VIS 20110322 (610)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Donald F. Hanchon, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Detroit (superficie: 10.106; popolazione: 4.556.000; cattolici: 515.000; sacerdoti: 641; religiosi: 1.492; diaconi permanenti: 191), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Wayne (Stati Uniti d’America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1974. È stato finora Vicario Episcopale per la Regione Centrale dell’Arcidiocesi di Detroit e Parroco della “Holy Redeemer Parish” a Detroit (Stati Uniti d’America).

- Il Reverendo Michael J. Byrnes, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Detroit (Stati Uniti d’America). Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Detroit (Stati Uniti d’America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. È stato finora Vice-Rettore e “Dean of Formation” del “Sacred Heart Major Seminary” a Detroit (Stati Uniti d’America).
NEA/ VIS 20110322 (140)

lunedì 21 marzo 2011

CROCIFISSO ESPRESSIONE IDENTITÀ CULTURALE E RELIGIOSA

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAR. 2011 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato nel pomeriggio di ieri la dichiarazione che segue in merito alla sentenza della “Grande Chambre” della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo:

“La sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sull’esposizione obbligatoria del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane è accolta con soddisfazione da parte della Santa Sede”.

“Si tratta infatti di una sentenza assai impegnativa e che fa storia, come dimostra il risultato a cui è pervenuta la Grande Chambre al termine di un esame approfondito della questione. La Grande Chambre ha infatti capovolto sotto tutti i profili una sentenza di primo grado, adottata all’unanimità da una Camera della Corte, che aveva suscitato non solo il ricorso dello Stato italiano convenuto, ma anche l’appoggio ad esso di numerosi altri Stati europei, in misura finora mai avvenuta, e l’adesione di non poche organizzazioni non governative, espressione di un vasto sentire delle popolazioni”.

“Si riconosce dunque, ad un livello giuridico autorevolissimo ed internazionale, che la cultura dei diritti dell’uomo non deve essere posta in contraddizione con i fondamenti religiosi della civiltà europea, a cui il cristianesimo ha dato un contributo essenziale. Si riconosce inoltre che, secondo il principio di sussidiarietà, è doveroso garantire ad ogni Paese un margine di apprezzamento quanto al valore dei simboli religiosi nella propria storia culturale e identità nazionale e quanto al luogo della loro esposizione (come è stato del resto ribadito in questi giorni anche da sentenze di Corti supreme di alcuni Paesi europei). In caso contrario, in nome della libertà religiosa si tenderebbe paradossalmente invece a limitare o persino a negare questa libertà, finendo per escluderne dallo spazio pubblico ogni espressione. E così facendo si violerebbe la libertà stessa, oscurando le specifiche e legittime identità. La Corte dice quindi che l’esposizione del crocifisso non è indottrinamento, ma espressione dell’identità culturale e religiosa dei Paesi di tradizione cristiana”.

“La nuova sentenza della Grande Chambre è benvenuta anche perché contribuisce efficacemente a ristabilire la fiducia nella Corte Europea dei diritti dell’uomo da parte di una gran parte degli europei, convinti e consapevoli del ruolo determinante dei valori cristiani nella loro propria storia, ma anche nella costruzione unitaria europea e nella sua cultura di diritto e di libertà”.
OP/ VIS 20110321 (390)

CONCLUSIONE ESERCIZI SPIRITUALI DEL PAPA E CURIA ROMANA

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina, Solennità di San Giuseppe, nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico Vaticano, si sono conclusi gli Esercizi Spirituali del Santo Padre e della Curia Romana. Le meditazioni sono state dettate quest’anno da Padre François-Marie Léthel, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, Prelato Segretario della Pontificia Accademia di Teologia e Professore alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, ed hanno avuto per tema: “La luce di Cristo nel cuore della Chiesa - Giovanni Paolo II e la teologia dei Santi”.

A conclusione degli Esercizi, il Papa ha rivolto ai presenti alcune parole ed ha ringraziato il Padre Lethel “per la Sua guida sicura” e “per la ricchezza spirituale che ci ha donato”.

“I Santi: Lei ce li ha mostrati come ‘stelle’ nel firmamento della Storia (...) e ci ha mostrato che proprio i Santi ‘piccoli’ sono i Santi ‘grandi’. Ci ha mostrato che la ‘scientia fidei’ e la ‘scientia amoris’ vanno insieme e si completano, che la ragione grande e il grande amore vanno insieme, anzi che il grande amore vede più della ragione sola”.

“La Provvidenza ha voluto che questi Esercizi si concludano con la festa di San Giuseppe, mio Patrono personale e Patrono della Santa Chiesa: un umile santo, un umile lavoratore, che è stato reso degno di essere Custode del Redentore”.

“San Matteo” – ha proseguito il Pontefice – “caratterizza san Giuseppe con una parola: ‘Era un giusto’, (...) nella visione dell’Antico Testamento, come la troviamo per esempio nel Salmo 1, ‘giusto’ è l’uomo che è immerso nella Parola di Dio, che vive nella Parola di Dio, che vive la Legge non come ‘giogo’, ma come ‘gioia’, vive - potremmo dire - la Legge come ‘Vangelo’. San Giuseppe era giusto, era immerso nella Parola di Dio, scritta, trasmessa nella saggezza del suo popolo, e proprio in questo modo era preparato e chiamato a conoscere il Verbo Incarnato - il Verbo venuto tra noi come uomo -, e predestinato a custodire, a proteggere questo Verbo Incarnato; questa rimane la sua missione per sempre: custodire la Santa Chiesa e il Nostro Signore”.

Successivamente nella Sala Clementina il Santo Padre ha ricevuto gli auguri per il suo onomastico dai membri della Curia e l’indirizzo di omaggio che gli è stato rivolto dal Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.

Benedetto XVI ha indirizzato al Padre Léthel, O.C.D., una lettera nella quale esprime la sua riconoscenza per la predicazione degli Esercizi Spirituali e nella quale scrive: “Motivo di speciale riconoscenza è l’itinerario che Lei, Reverendo Padre, ci ha fatto percorrere attraverso le meditazioni: un cammino spirituale ispirato dalla testimonianza del Venerabile mio predecessore Giovanni Paolo II, la cui prossima beatificazione ha suggerito il tema della santità”.

“Con questa impostazione, Lei si è accordato molto bene al programma di catechesi da me svolto in questi anni durante le Udienze generali, con il proposito di far meglio conoscere e amare la Chiesa così come essa si mostra nella vita, nelle opere e negli insegnamenti dei Santi (...). Questa linea di riflessione e di contemplazione sul mistero di Cristo riflesso, per così dire, nell’esistenza dei suoi più fedeli imitatori costituisce un elemento fondamentale che ho ereditato dal Papa Giovanni Paolo II e che ho portato avanti con piena convinzione e con grande gioia”.
BXVI-ESERCIZI/ VIS 20110321 (550)

VISITA PARROCCHIA ROMANA DI SAN CORBINIANO

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita pastorale alla parrocchia romana di San Corbiniano all’Infernetto per la celebrazione della Santa Messa e la dedicazione della nuova chiesa.

Nell’omelia il Papa ha commentato il Vangelo della Trasfigurazione del Signore in questa II domenica di Quaresima ed ha detto: “Oggi abbiamo l’accostamento tra due elementi, entrambi molto importanti: da una parte, il mistero della Trasfigurazione e, dall’altra, quello del tempio, cioè della casa di Dio in mezzo alle vostre case”.

Con la Trasfigurazione “i discepoli vengono preparati al mistero pasquale di Gesù: a superare la terribile prova della passione e anche a comprendere bene il fatto luminoso della risurrezione”.

“La volontà di Dio” – ha proseguito il Pontefice - “si rivela pienamente nella persona di Gesù. Chi vuole vivere secondo la volontà di Dio, deve seguire Gesù, ascoltarlo, accoglierne le parole e, con l’aiuto dello Spirito Santo, approfondirle. È questo il primo invito che desidero farvi, cari amici, con grande affetto: crescete nella conoscenza e nell’amore a Cristo, sia come singoli, sia come comunità parrocchiale, incontrateLo nell’Eucaristia, nell’ascolto della sua parola, nella preghiera, nella carità”.

“Il secondo punto è la Chiesa, come edificio e soprattutto come comunità” – ha affermato il Papa ricordando che: ”San Corbiniano, infatti, è il fondatore della diocesi di Frisinga, in Baviera, della quale sono stato Vescovo per quattro anni”. Dopo aver ringraziato quanti hanno contribuito a costruire questa chiesa, il Papa ha esclamato: “Viviamo oggi una giornata importante, che corona gli sforzi, le fatiche, i sacrifici compiuti e l’impegno della gente qui residente di costituirsi come comunità cristiana e matura, capace di avere una chiesa ormai consacrata definitivamente al culto di Dio!”.

“Come è stato realizzato l’edificio parrocchiale, così la mia visita desidera incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive che siete voi. (...) Per questo, anch’io vi esorto a fare della vostra nuova chiesa il luogo in cui si impara ad ascoltare la Parola di Dio, la ‘scuola’ permanente di vita cristiana da cui parte ogni attività di questa parrocchia giovane e impegnata”.

“La vostra è una comunità giovane, costituita in gran parte da coppie appena sposate che vengono a vivere nel quartiere” ha detto il Santo Padre esortando i presenti con queste parole: “Sappiate dar vita ad una pastorale familiare caratterizzata dall’accoglienza aperta e cordiale dei nuovi nuclei familiari, che sappia favorire la conoscenza reciproca, così che la comunità parrocchiale sia sempre più una ‘famiglia di famiglie’, capace di condividere con loro, insieme alle gioie, le inevitabili difficoltà degli inizi”.

“Cari amici di san Corbiniano! Il Signore Gesù, che condusse gli Apostoli sul monte a pregare e mostrò loro la sua gloria” – ha concluso il Pontefice – “oggi ha invitato noi in questa nuova chiesa: qui possiamo ascoltarlo, qui possiamo riconoscere la sua presenza nello spezzare il Pane eucaristico; e in questo modo diventare Chiesa viva, tempio dello Spirito Santo, segno nel mondo dell’amore di Dio”.
HML/ VIS 20110321 (500)

ANGELUS: APPELLO SICUREZZA POPOLAZIONI LIBIA E NORD AFRICA

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2011 (VIS). Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di San Corbiniano all’Infernetto, a mezzogiorno il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

“L’odierna domenica, la seconda di Quaresima, è detta della Trasfigurazione” – ha ricordato il Papa – “perché il Vangelo narra questo mistero della vita di Cristo. Egli, dopo aver preannunciato ai discepoli la sua passione, ‘prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce’".

“Secondo i sensi, la luce del sole è la più intensa che si conosca in natura, ma, secondo lo spirito, i discepoli videro, per un breve tempo, uno splendore ancora più intenso, quello della gloria divina di Gesù, che illumina tutta la storia della salvezza. (...) La Trasfigurazione non è un cambiamento di Gesù, ma è la rivelazione della sua divinità (...). Pietro, Giacomo e Giovanni, contemplando la divinità del Signore, vengono preparati ad affrontare lo scandalo della croce”.

“Cari amici, partecipiamo anche noi di questa visione e di questo dono soprannaturale, dando spazio alla preghiera e all’ascolto della Parola di Dio” – ha concluso il Pontefice – “Inoltre, specie in questo tempo di Quaresima, esorto, come scrive il Servo di Dio Paolo VI, ‘a rispondere al precetto divino della penitenza con qualche atto volontario, al di fuori delle rinunce imposte dal peso della vita quotidiana’”.

Dopo l’Angelus Benedetto XVI ha ricordato: “Nei giorni scorsi le preoccupanti notizie che giungevano dalla Libia hanno suscitato anche in me viva trepidazione e timori” e ha aggiunto: “Ne avevo fatto particolare preghiera al Signore durante la settimana degli Esercizi Spirituali”.

“Seguo ora gli ultimi eventi con grande apprensione, prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese e rivolgo un pressante appello a quanti hanno responsabilità politiche e militari, perché abbiano a cuore, anzitutto, l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l’accesso ai soccorsi umanitari. Alla popolazione desidero assicurare la mia commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al più presto sulla Libia e sull’intera regione nord africana”.
ANG/ VIS 20110321 (400)

COLLETTA DEL VENERDÌ SANTO A FAVORE DELLA TERRA SANTA

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2011 (VIS). Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha indirizzato una lettera a tutti i Vescovi del mondo per la colletta del venerdì Santo a favore della Terra Santa.

Nella lettera, firmata anche dall’Arcivescovo Cyril Vasil, S.I., Segretario del medesimo Dicastero, si legge: “La Terra Santa attende la fraternità della Chiesa universale e desidera ricambiarla nella condivisione dell’esperienza di grazia e di dolore che segna il suo cammino. Vuole riconoscere, prima di tutto, la grazia del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente e quella della Visita Papale a Cipro. Tali eventi hanno accresciuto l’interesse del mondo e il ritorno di tanti pellegrini sulle orme storiche del Signore Gesù. Ma è sensibile anche al dolore per l’acuirsi delle violenze verso i cristiani nelle regioni orientali, le cui conseguenze si avvertono fortemente in Terra Santa. I cristiani d’Oriente esperimentano l’attualità del martirio e soffrono per l’instabilità o l’assenza della pace. Il segnale più preoccupante rimane il loro esodo inarrestabile. Qualche segno positivo in talune situazioni non è sufficiente, infatti, ad invertire la dolorosa tendenza dell’emigrazione cristiana, che impoverisce l’intera area delle forze più vitali costituite dalle giovani generazioni”.

“Il presente appello alla Colletta si inscrive nella causa della pace, di cui i fratelli e le sorelle di Terra Santa desiderano essere efficaci strumenti nelle mani del Signore a bene di tutto l’Oriente”.

“Esso giunge all’inizio dell’itinerario quaresimale verso la Pasqua e potrà trovare il suo apice nel Venerdì Santo, oppure in occasioni considerate più favorevoli in ciascun contesto locale. Ma la Colletta rimane, ovunque, la via ordinaria e indispensabile per promuovere la vita dei cristiani in quella amata Terra”.

“La Congregazione per le Chiese Orientali si fa portavoce delle necessità pastorali, educative, assistenziali e caritative delle loro Chiese”. Il Prefetto e il Segretario sottolineano che Benedetto XVI “ci invita, però, ad andare al di là del gesto pur encomiabile dell’aiuto concreto. Il rapporto deve farsi più intenso per giungere ad una ‘vera spiritualità ancorata alla Terra di Gesù’”.

Una relazione che accompagna la lettera spiega che la Custodia Francescana di Terra Santa, la cui missione è di “conservare viva la liturgia dei luoghi di culto, di accogliere i pellegrini, intensificare le opere di apostolato, sostenere la comunità cristiana”, nel 2009/2010 ha dedicato particolare attenzione alla pianificazione ed alla realizzazione di progetti ed opere. Fra i progetti è da menzionare il Santuario di San Giovanni Battista ad Ain Karem, il Santuario della Trasfigurazione sul Monte Tabor; borse di studio per studenti universitari, l’edificazione di case per i poveri e i giovani sposi, e così via.
CEO/ VIS 20110321 (450)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Sua Beatitudine Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”; con l’Ausiliare Vescovo Samuel Irenios Kattukallil, e con il Vescovo di Curia Thomas Anthonios Valiyavilayil, O.I.C.

- L’Arcivescovo Thomas Koorilos Chakkalapadickal, di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum" con l’Ausiliare Vescovo Philipos Stephanos Thottathil.

Il 20 marzo, il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising, e il Cardinale Friedrich Wetter, Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi.
AP:AL/ VIS 20110321 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Anthony Fallah Borwah, Vescovo della Diocesi di Gbarnga (superficie: 34.000; popolazione: 1.400.000; cattolici: 18.000; sacerdoti: 7; religiosi: 23), Liberia. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Wodu (Liberia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. È stato finora Docente di Filosofia presso l’Università di Liberia e Amministratore della “Sacred Heart Cathedral” a Monrovia.
NER/ VIS 20110321 (80)

venerdì 18 marzo 2011

“CORTILE DEI GENTILI”: DIALOGO TRA CREDENTI E NON CREDENTI

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione dell’iniziativa del Pontificio Consiglio della Cultura denominata “Cortile dei Gentili” - Due giorni di incontro e di dialogo fra credenti e non credenti a Parigi (24-25 marzo).

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il Padre Jean-Marie Laurent Mazas, F.S.J., Direttore Esecutivo del “Cortile dei Gentili” e il Signor Stanislas de Laboulaye, Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede.

“Per volere di Papa Benedetto XVI” – ha spiegato il Cardinale Ravasi – “la Chiesa ha deciso di impegnarsi in una nuova fase di dialogo, di scambi e di azioni comuni fra credenti e non credenti, fase affidata al Pontificio Consiglio della Cultura”.

Il Nome “Cortile dei Gentili” rappresenta “l’immagine del vasto spazio, in prossimità del Tempio di Gerusalemme, una volta riservato alle discussioni fra giudei e non giudei. Complementare del dialogo interreligioso sviluppatosi da diversi decenni, costituisce un impegno a lungo termine della Chiesa e riguarda le numerose persone nel mondo, credenti e non credenti”.

“Il suo obiettivo” – ha proseguito il Cardinale Ravasi – “è quello di contribuire affinché i grandi interrogativi dell’esistenza umana, in particolare gli interrogativi di carattere spirituale, siano effettivamente tenuti in conto e discussi nella nostra società, ponendo in opera la nostra ragione comune”.

“Quel simbolo di apartheid e di separatezza sacrale” – ha proseguito il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura – “che era il muro del ‘Cortile dei Gentili’ è, quindi, cancellato da Cristo che desidera eliminare le barriere per un incontro nell’armonia tra i due popoli. (...) Credenti e non credenti stanno su territori differenti, ma non si devono rinserrare in un isolazionismo sacrale o laico, ignorandosi o peggio scagliandosi sberleffi o accuse, come vorrebbero i fondamentalisti di entrambi gli schieramenti. Certo, non si devono appiattire le differenze, liquidare le diverse concezioni, ignorare le discordanze. Ognuno ha i piedi piantati in un ‘cortile’ separato, ma i pensieri e le parole, le opere e le scelte possono confrontarsi e persino incontrarsi”.

“Ricorrendo a un gioco di parole assonanti (ma non di etimologie), tra Cristiani e Gentili si potrebbe adottare la tecnica del duello in uno scontro all’arma bianca, alla maniera dell’ateo e del gesuita del film La Via Lattea di Buñuel” – ha concluso il Cardinale Ravasi – “Quello che il progetto denominato ‘Cortile dei Gentili’ vuole proporre è, invece, un duetto (dal latino duo) ove le voci possono appartenere anche agli antipodi sonori, come un basso e un soprano, eppure riescono a creare armonia, senza per questo rinunciare alla propria identità, cioè, fuor di metafora, senza scolorirsi in un vago sincretismo ideologico”.

Nel pomeriggio di giovedì 24 marzo, presso la sede dell’UNESCO, avrà luogo la sessione inaugurale, presieduta dalla Direttrice Generale Signora Irina Bokova, alla quale assisteranno diplomatici e rappresentanti della cultura.

Venerdì 25 marzo, sono previsti tre colloqui sul tema: “Religione, lume e ragione”, la mattina presso l’Università la Sorbona, e nel pomeriggio presso l’Institut de France e le Collège des Bernardins. La giornata si concluderà con una festa aperta a tutti, in particolare ai giovani, sul tema: “L’Atrio dello Sconosciuto”, organizzata in Notre Dame de Parìs. In questa occasione il Papa parlerà sul significato e gli obiettivi di questa iniziativa del Pontificio Consiglio della Cultura in un discorso che sarà trasmesso su di un maxi schermo.
OP/ VIS 20110318 (570)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Jonás Guerrero Corona, Vescovo di Culiacán (superficie: 37.800; popolazione: 2.474.898; cattolici: 2.399.672; sacerdoti: 185; religiosi: 273; diaconi permanenti: 4), Messico. Finora Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di México, succede al Vescovo Benjamín Jiménez Hernández, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Augustine Obiora Akubeze, Arcivescovo Metropolita di Benin City (superficie: 13.678; popolazione: 1.761.701; cattolici: 123.350; sacerdoti: 69; religiosi: 136), Nigeria. L’Arcivescovo è stato finora Vescovo di Uromi (Nigeria).

- Ha nominato il Reverendo Malachy John Goltok, Vescovo di Bauchi (superficie: 64.605; popolazione: 6.105.000; cattolici: 78.000; sacerdoti: 33; religiosi 8); Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1965 a Bauchi (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. È stato finora Parroco nella Parrocchia di “St. Finbarr” ed Economo dell’Arcidiocesi di Jos (Nigeria).
NER:RE/ VIS 20110318 (170)

giovedì 17 marzo 2011

POSSESSI CARDINALIZI

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2011 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto questa mattina che sabato 26 marzo, alle ore 18:00, il Cardinale Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia), prenderà possesso del Titolo di Santa Emerenziana a Tor Fiorenza, Via Lucrino, 53, Roma.
OCL/ VIS 20110317 (60)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2011 (VIS). Di seguito riportiamo i dati dei Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Vescovo Juan García-Santacruz Ortiz, emerito di Guadix (Spagna), il 12 marzo, all’età di 78 anni.

- Il Vescovo Oswald Georg Hirmer, emerito di Umtata (Sud Africa), il 5 marzo, all’età di 81 anni.
.../ VIS 20110317 (60)

mercoledì 16 marzo 2011

MESSAGGIO DEL PAPA 150 ANNI UNITÀ D’ITALIA

CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2011 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI indirizzato al Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole Giorgio Napoletano, in occasione del 150° anniversario dell’unificazione politica dell’Italia, che ricorre domani 17 marzo.

Nel Messaggio che il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., ha consegnato questa mattina al Presidente Napolitano, nel corso di una visita al Quirinale, il Papa sottolinea che: “Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali; ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica. (...) Anche le esperienze di santità”, come quelle di San Francesco d’Assisi e Caterina da Siena “contribuirono fortemente a costruire tale identità”.

Nell’affermare che “Per ragioni storiche, culturali e politiche complesse, il Risorgimento è passato come un moto contrario alla Chiesa, al Cattolicesimo, talora anche alla religione in generale”, il Papa ricorda tuttavia il contributo dei cattolici alla formazione dello Stato unitario, citando Vincenzo Gioberti, Antonio Rosmini ed Alessandro Manzoni.

Riferendosi successivamente alla “Questione Romana” e agli “effetti dilaceranti nella coscienza individuale e collettiva dei cattolici italiani”, Benedetto XVI scrive che “nessun conflitto si verificò nel corpo sociale, segnato da una profonda amicizia tra comunità civile e comunità ecclesiale. L’identità nazionale degli italiani, così fortemente radicata nelle tradizioni cattoliche, costituì in verità la base più solida della conquistata unità politica”.

“L’apporto fondamentale dei cattolici italiani alla elaborazione della Costituzione repubblicana del 1947 è ben noto. (...) Da lì prese l'avvio un impegno molto significativo dei cattolici italiani nella politica, nell’attività sindacale, nelle istituzioni pubbliche, nelle realtà economiche, nelle espressioni della società civile, offrendo così un contributo assai rilevante alla crescita del Paese, con dimostrazione di assoluta fedeltà allo Stato e di dedizione al bene comune e collocando l’Italia in proiezione europea”.


“Dal canto suo la Chiesa” – ricorda Benedetto XVI – “grazie anche alla larga libertà assicuratale dal Concordato lateranense del 1929, ha continuato, con le proprie istituzioni ed attività, a fornire un fattivo contributo al bene comune (...). La conclusione dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense, firmato il 18 febbraio 1984, ha segnato il passaggio ad una nuova fase dei rapporti tra Chiesa e Stato in Italia. (...) L’Accordo, che ha contribuito largamente alla delineazione di quella sana laicità che denota lo Stato italiano ed il suo ordinamento giuridico, ha evidenziato i due principi supremi che sono chiamati a presiedere alle relazioni fra Chiesa e comunità politica: quello della distinzione di ambiti e quello della collaborazione. (...) La Chiesa è consapevole non solo del contributo che essa offre alla società civile per il bene comune, ma anche di ciò che riceve dalla società civile”.

“Nel guardare al lungo divenire della storia” – conclude il Pontefice – “bisogna riconoscere che la nazione italiana ha sempre avvertito l’onere ma al tempo stesso il singolare privilegio dato dalla situazione peculiare per la quale è in Italia, a Roma, la sede del successore di Pietro e quindi il centro della cattolicità. E la comunità nazionale ha sempre risposto a questa consapevolezza esprimendo vicinanza affettiva, solidarietà, aiuto alla Sede Apostolica per la sua libertà e per assecondare la realizzazione delle condizioni favorevoli all’esercizio del ministero spirituale nel mondo da parte del successore di Pietro, che è Vescovo di Roma e Primate d’Italia”.
MESS/ VIS 20110316 (570)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 16 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Thomas A. Daly, Vescovo Ausiliare della Diocesi di San Jose in California (superficie: 3.367; popolazione: 1.837.075; cattolici: 667.474; sacerdoti: 343; religiosi: 583; diaconi permanenti: 20), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto, è nato a San Francisco (Stati Uniti d’America), nel 1960 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. È stato finora Direttore delle vocazioni sacerdotali e Presidente della “Marin Catholic High School” a Kentfield (Stati Uniti d’America).
NEA/ VIS 20110316 (80)

martedì 15 marzo 2011

PAGINA FACEBOOK E YOUTUBE SU GIOVANNI PAOLO II

CITTA' DEL VATICANO, 15 MAR. 2011 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il Comunicato che segue:

“In vista della Beatificazione di Giovanni Paolo II (1 maggio 2011), la Radio Vaticana e il Centro Televisivo Vaticano (CTV) presentano alcune iniziative e mettono a disposizione un’ampia varietà di materiale di documentazione”.

“Su Youtube è attiva una nuova pagina dedicata a Giovanni Paolo II in vista della beatificazione. La pagina è raggiungibile all’indirizzo http://www.youtube.com/giovannipaoloii. Vi vengono inseriti, poco per volta, ogni giorno, i seguenti tipi di video: videoclip sul Pontificato anno per anno; videoclip con la voce del Papa, in diverse lingue e in diverse situazioni (viaggi e in Vaticano).

“Si tratta degli audio forniti e selezionati dai Programmi Linguistici della Radio Vaticana ai quali dal CTV è stato realizzato il montaggio video. L’audio del Papa sarà nella lingua originale in cui è stato pronunciato mentre in sovraimpressione, in inglese, viene indicato il luogo (il Paese), il giorno, mese ed anno dell’evento”.

“La pagina dedicata su Youtube e il canale normale già presente da tempo in 4 lingue www.youtube.com/vatican verranno poi alimentati dalle videoclip di attualità ed informazione dei giorni della Beatificazione”.

“Su Facebook – questa è la novità – è attiva una pagina dedicata a Giovanni Paolo II in vista della Beatificazione. La pagina è raggiungibile all’indirizzo: www.facebook.com/vatican.johnpaul2 In questa pagina vengono inserite contemporaneamente tutte le videoclip che vengono inserite sul canale di Youtube”.

“L’obiettivo è di diversificare gli strumenti per dare il massimo risalto possibile e la massima diffusione a questa iniziativa. A differenza di altre iniziative già presenti su Internet in varie forme e riconducibili a privati e comunque non alla Santa Sede, questa porta la firma congiunta di Radio Vaticana e Centro Televisivo Vaticano, è stata concordata con il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed è naturalmente aperta a tutti gli utilizzatori di Facebook”.

“L’obiettivo generale è di accompagnare il percorso verso la Beatificazione utilizzando gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione e valorizzando le risorse che abbiamo ed almeno in parte il vasto patrimonio documentale in possesso della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano”.
OP/ VIS 20110315 (360)

lunedì 14 marzo 2011

TELEGRAMMA DEL SANTO PADRE VITTIME TERREMOTO GIAPPONE

CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all’Arcivescovo Leo Jun Ikenaga, S.I., di Osaka, Presidente della Conferenza Episcopale Giapponese, per le vittime del devastante terremoto e del conseguente tsunami che ha colpito ieri il Giappone.

“Profondamente addolorato dai tragici e repentini effetti del terribile terremoto e del conseguente tsunami che ha colpito la regione costiera nord-orientale del Giappone, Sua Santità Papa Benedetto XVI assicura a tutti coloro che sono stati colpiti la sua vicinanza in questo difficile momento. Egli prega per le vittime e per le famiglie e gli amici in lutto ed invoca le benedizioni divine, fortezza e consolazione. Il Santo Padre esprime anche la sua solidarietà nella preghiera a quanti si adoperano nei soccorsi, nell’assistenza e nel sostegno alle vittime di tale calamità”.
TGR/ VIS 20110314 (140)

SINDACI: PROMOTORI COLLABORAZIONE, SOLIDARIETÀ E UMANITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i Membri dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (A.N.C.I.).

“La molteplicità dei soggetti, delle situazioni, non è in contraddizione con l’unità della Nazione” – ha ribadito il Papa nel suo discorso – “che è richiamata dal 150° anniversario che si sta celebrando. Unità e pluralità sono, a diversi livelli, compreso quello ecclesiologico, due valori che si arricchiscono mutuamente, se vengono tenuti nel giusto e reciproco equilibrio”.

“Due principi che consentono questa armonica compresenza tra unità e pluralità” – ha proseguito il Santo Padre – “sono quelli di sussidiarietà e di solidarietà, tipici dell’insegnamento sociale della Chiesa. Tale dottrina sociale ha come oggetto verità che non appartengono solo al patrimonio del credente, ma sono razionalmente conoscibili da ogni persona”.

“Questi principi” – ha sottolineato ancora Benedetto XVI – “vanno applicati anche a livello comunale, in un duplice senso: nel rapporto con le istanze pubbliche statali, regionali e provinciali, così come in quello che le autorità comunali hanno con i corpi sociali e le formazioni intermedie presenti nel territorio. (...) Tra esse rientrano numerose realtà ecclesiali, quali le parrocchie, gli oratori, le case religiose, gli istituti cattolici di educazione e di assistenza. Auspico che tale preziosa attività trovi sempre un adeguato apprezzamento e sostegno, anche in termini finanziari”.

“A questo proposito” – ha aggiunto Benedetto XVI – “desidero ribadire che la Chiesa non domanda privilegi, ma di poter svolgere liberamente la sua missione, come richiede un effettivo rispetto della libertà religiosa. Essa consente in Italia la collaborazione che esiste fra la comunità civile e quella ecclesiale. Purtroppo, in altri Paesi le minoranze cristiane sono spesso vittime di discriminazioni e di persecuzioni”.

“Inoltre, vorrei sottolineare l’importanza del tema della ‘cittadinanza’, che avete posto al centro dei vostri lavori. (...) Oggi la cittadinanza si colloca, appunto, nel contesto della globalizzazione, che si caratterizza, tra l’altro, per i grandi flussi migratori. Di fronte a questa realtà, come ho ricordato sopra, bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana. Questa esigenza è avvertita in modo particolare da voi che, come amministratori locali, siete più vicini alla vita quotidiana della gente. Da voi si richiede sempre una speciale dedizione nel servizio pubblico che rendete ai cittadini, per essere promotori di collaborazione, di solidarietà e di umanità”.

“La storia” – ha concluso il Pontefice – “ci ha lasciato l’esempio di Sindaci che con il loro prestigio e il loro impegno hanno segnato la vita delle comunità: giustamente è stata ricordata la figura di Giorgio La Pira, cristiano esemplare e amministratore pubblico stimato. Possa questa tradizione continuare a portare frutto per il bene del Paese e dei suoi cittadini!”.
AC/ VIS 20110314 (470)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/ VIS 20110314 (30)

ECLISSI DI DIO COMPORTA NECESSARIAMENTE ECLISSI PECCATO

CITTA' DEL VATICANO, 13 MAR. 2011 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, I Domenica di Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Nell’introdurre la preghiera mariana il Santo Padre ha spiegato il significato del tempo di Quaresima che costituisce “un itinerario spirituale di preparazione alla Pasqua. Si tratta in sostanza” – ha detto il Papa – “di seguire Gesù che si dirige decisamente verso la Croce, culmine della sua missione di salvezza. Se ci domandiamo: perché la Quaresima? perché la Croce?, la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male”.

“Ma questa affermazione non è affatto scontata” – ha proseguito il Pontefice – “e la stessa parola ‘peccato’ da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo. In effetti è vero: se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal ‘senso di colpa’ come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio”.

“Di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l’umanità, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall’Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato. Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, origine e causa di ogni peccato’".

“Infatti, entrare in questo Tempo liturgico” – ha concluso il Papa – “significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa – il combattimento spirituale contro lo spirito del male”.

Infine il Papa ha detto: “Uno speciale ricordo nella preghiera domando per me e per i miei collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo la settimana di Esercizi spirituali”.
ANG/ VIS 20110314 (410)

DIGNITÀ E CORAGGIO POPOLO GIAPPONESE

CITTA' DEL VATICANO, 14 MAR. 2011 (VIS). Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha affermato: “Cari fratelli e sorelle, le immagini del tragico terremoto e del conseguente tsunami in Giappone ci hanno lasciato tutti fortemente impressionati”.

“Desidero rinnovare” – ha detto Benedetto XVI – “la mia spirituale vicinanza alle care popolazioni di quel Paese, che con dignità e coraggio stanno facendo fronte alle conseguenze di tali calamità. Prego per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi. Incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto. Rimaniamo uniti nella preghiera. Il Signore ci è vicino!”.
ANG/ VIS 20110314 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 14MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Joseph Nguyen Tan Tuoc, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Phú Cuong (superficie: 9.543; popolazione: 2.580.000; cattolici: 125.274; sacerdoti: 140; religiosi: 405), Viêt Nam. Il Vescovo eletto è nato a Chanh Hiep (Viêt Nam), nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. È stato finora Direttore del Centro di formazione di candidati al sacerdozio nella medesima Diocesi.

Sabato 12 marzo, il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo John Chrisostom Ndimbo, Vescovo di Mbinga (superficie: 11.400; popolazione: 532.019; cattolici: 418.000; sacerdoti: 69; religiosi: 270), Tanzania. Il Vescovo eletto è nato a Kipololo (Tanzania) nel 1960 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Finora Segretario Esecutivo del Dipartimento di Educazione presso la Conferenza Episcopale della Tanzania, succede al Vescovo Emmanuel A. Mapunda, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Vigevano (Italia), presentata dal Vescovo Claudio Baggini, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede l’Arcivescovo Vincenzo Di Mauro, finora Arcivescovo-Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Thumma Bala, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Hyderabad (superficie: 25.319; popolazione: 12.674.000; cattolici: 108.388; sacerdoti: 283; religiosi: 1.080), India. È stato finora Vescovo di Warangal (India).

- Ha nominato il Vescovo Thomas D’Souza, Arcivescovo Coadiutore dell’Arcidiocesi di Caluctta (superficie: 29.857; popolazione: 32.674.000; cattolici: 165.381; sacerdoti: 237; religiosi; 1.258), India. È stato finora Vescovo di Bagdogra (India).

- Ha eretto la Diocesi di Kondoa (Tanzania), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Dodoma, rendendola suffraganea della Sede Metropolitana di Dar-es-Salaam.

- Ha nominato il Reverendo Bernardine Mfumbusa, primo Vescovo di Kondoa (superficie: 13.210; popolazione: 541.345; cattolici: 46.067; sacerdoti: 17; religiosi: 87), Tanzania. Il Vescovo eletto è nato ad Arusha (Tanzania), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. È stato finora Vice-Cancelliere degli Affari di Studi Accademici presso l’Università di S. Agostino a Mwanza.
NEC:NER:RE:ECE/ VIS 20110312 (340)

venerdì 11 marzo 2011

FEDELTÀ E SERVIZIO DEL SACERDOZIO

CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2011 (VIS). Come ogni anno all’inizio della Quaresima, nella giornata di ieri, il Santo Padre Benedetto XVI ha avuto un incontro con i sacerdoti della Diocesi di Roma ed ha tenuto una “lectio divina” ispirata al Capitolo XX degli Atti degli Apostoli, nel quale San Paolo parla ai presbiteri di Efeso, e definisce i doveri del sacerdozio: servizio e fedeltà.

“Prete non lo si è a tempo solo parziale” – ha detto il Santo Padre – “lo si è sempre, con tutta l’anima, con tutto il nostro cuore. Questo essere con Cristo ed essere ambasciatore di Cristo, questo essere per gli altri, è una missione che penetra il nostro essere e deve sempre più penetrare nella totalità del nostro essere”.

L’Apostolo Paolo “non predica un Cristianesimo ‘à la carte’, secondo i propri gusti, non predica un Vangelo secondo le proprie idee teologiche preferite; non si sottrae all’impegno di annunciare tutta la volontà di Dio, anche la volontà scomoda, anche i temi che personalmente non piacciono tanto”.

Riferendosi alla Quaresima appena iniziata il Papa ha parlato di una conversione che si riflette soprattutto in un “cambiamento del pensiero, cioè reale cambiamento della nostra visione della realtà” che non ci porta a concentrarci sulle cose materiali del mondo ma a concentrarci “sulla presenza di Dio nel mondo”.

Nel contempo il Santo Padre ha ribadito l’importanza che deve assumere per i presbiteri la vita spirituale: “Pregare e meditare la Parola di Dio non è tempo perso per la cura delle anime, ma è condizione perché possiamo essere realmente in contatto con il Signore e così parlare di prima mano del Signore agli altri”.

“Dobbiamo essere consapevoli, con gioia” – ha concluso il Pontefice – “che la verità è più forte della menzogna, l’amore è più forte dell’odio, Dio è più forte di tutte le forze avverse a Lui. E con questa gioia, con questa certezza interiore prendiamo la nostra strada (...) tra le consolazioni di Dio e le persecuzioni del mondo.
AC/ VIS 20110311 (340)

PRESENTAZIONE SECONDO VOLUME GESÙ DI NAZARET

CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del secondo volume del Gesù di Nazaret “Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione”, di Papa Joseph Ratzinger. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi ed il Professor Claudio Magris, scrittore e germanista.

“Oltre l’interesse di un libro su Gesù” – ha spiegato il Cardinale Ouellet – “è il libro del Papa che si presenta in umiltà al foro degli esegeti, per confrontarsi con loro sui metodi e sui risultati delle loro ricerche. (...) Io non posso fare a meno di scorgere in questo libro l’aurora di una nuova era dell’esegesi, una promettente era di esegesi teologica”.

“Il Papa dialoga in primo luogo con l’esegesi tedesca ma non ignora importanti autori che appartengono alle aree linguistiche francofona, anglofona e latina”. Il proposito del Santo Padre, ha affermato il Cardinale Ouellet è “quello di ‘trovare il Gesù reale’, non il ‘Gesù storico’ proprio del filone dominante dell’esegesi critica, ma il ‘Gesù dei Vangeli’ ascoltato in comunione con i discepoli di Gesù d’ogni tempo”.

“Anche se l’Autore si preclude d’offrire un Insegnamento ufficiale della Chiesa” – ha affermato il Cardinale Ouellet – “è facile immaginare che la sua autorità scientifica e la ripresa in profondità di certe questioni disputate saranno di grande aiuto per confermare la fede di molti. Serviranno inoltre a far progredire dei dibattiti rimasti insabbiati a motivo dei pregiudizi razionalisti e positivisti che hanno intaccato il prestigio dell’esegesi moderna e contemporanea”.

Nel commentare il contenuto del libro il Cardinale ha sottolineato in primo luogo “la questione del fondamento storico del cristianesimo che impegna Joseph Ratzinger fin dagli anni della sua formazione e del suo primo insegnamento, come appare dal suo volume su Introduzione al cristianesimo (Einführung in das Christentum), pubblicato oltre quarant’anni or sono, e che ebbe all’epoca un notevole impatto sugli uditori e i lettori”.

“Un secondo nodo riguarda il messianismo di Gesù” – ha proseguito il Porporato – “Certi esegeti moderni hanno fatto di Gesù un rivoluzionario, un maestro di morale, un profeta escatologico, un rabbi idealista, un folle di Dio, un messia in qualche modo a immagine del suo interprete influenzato dalle ideologie dominanti”.

“Il Papa espone con forza e chiarezza le dimensioni regale e sacerdotale di questo messianismo” – ha ribadito il Prefetto della Congregazione per i Vescovi – “il cui senso è quello d’instaurare il culto nuovo, l’adorazione in Spirito e in Verità, che coinvolge l’intera esistenza, personale e comunitaria, come un’offerta d’amore per la glorificazione di Dio nella carne”.

“Un terzo nodo da sciogliere riguarda il senso della redenzione e il posto che vi deve o meno occupare l’espiazione dei peccati. Il Papa affronta le obiezioni moderne a questa dottrina tradizionale. (...) L’autore riprende queste domande più volte, a diversi livelli, e mostra come la misericordia e la giustizia vadano di pari passo nel quadro dell’Alleanza voluta da Dio”.

“Un quarto nodo concerne il Sacerdozio di Cristo. Secondo le categorie ecclesiali del giorno d’oggi, Gesù era un laico investito d’una vocazione profetica. Non apparteneva all’aristocrazia sacerdotale del Tempio e viveva al margine di questa fondamentale istituzione del popolo d’Israele. Questo fatto ha indotto molti interpreti a considerare la figura di Gesù come del tutto estranea e senza alcun rapporto con il sacerdozio. (...) Il Papa risponde ampiamente alle obiezioni storiche e critiche mostrando la coerenza del sacerdozio nuovo di Gesù con il culto nuovo ch’egli è venuto a stabilire sulla terra in obbedienza alla volontà del Padre”.

“Un ultimo nodo da me considerato riguarda infine la risurrezione, la sua dimensione storica ed escatologica, il suo rapporto alla corporeità e alla Chiesa. (...) Il Papa insorge contro le elucubrazioni esegetiche che dichiarano compatibili l’annuncio della risurrezione di Cristo e la permanenza del suo cadavere nel sepolcro. Egli esclude queste assurde teorie osservando che il sepolcro vuoto, anche se non è una prova della risurrezione, di cui nessuno è stato diretto testimone, resta un segno, un presupposto, una traccia lasciata nella storia da un evento trascendente. (...) La paradossale esperienza delle apparizioni rivela che in questa nuova dimensione dell’essere (...), Gesù vive in pienezza, in un nuovo rapporto con la corporeità reale, ma è libero nei confronti dei vincoli corporei quali noi li conosciamo. (...) L’importanza storica della risurrezione si manifesta nella testimonianza delle prime comunità che hanno dato vita alla tradizione della domenica come segno identificativo d’appartenenza al Signore”.

“È evidente come mediante quest’opera” – ha concluso il Cardinale Ouellet – “il Successore di Pietro si dedichi al suo ministero specifico che è di confermare i suoi fratelli nella fede. (...) Grazie all’esempio che dà ed ai risultati che ottiene, questo libro eserciterà una mediazione tra l’esegesi contemporanea e l’esegesi patristica, da un lato, come anche nel necessario dialogo tra esegeti, teologi e pastori, da un altro”.

“In quest’opera” – ha detto infine il Cardinale Ouellet – “vedo un grande invito al dialogo su ciò che è essenziale del cristianesimo, in un mondo in cerca di punti di riferimento, in cui le differenti tradizioni religiose faticano a trasmettere alle nuove generazioni l’eredità della saggezza religiosa dell’umanità”.
OP/ VIS 20110311 (860)
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