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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 31 maggio 2011

CENTENARIO ISTITUTO DI MUSICA SACRA


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2011 (VIS). In occasione del centesimo anniversario del Pontificio Istituto di Musica Sacra, il Santo Padre ha indirizzato una Lettera al Cardinale Zenon Grocholewski, Gran Cancelliere dell’Istituto. La Lettera, resa pubblica questa mattina, è stata letta, nella medesima sede, il 26 maggio scorso.

Benedetto XVI ha ricordato che il Predecessore San Pio X fu il fondatore della Scuola Superiore di Musica Sacra, elevata a Pontificio Istituto dopo un ventennio da Papa Pio XI. “Per cogliere chiaramente l’identità e la missione del Pontificio Istituto di Musica Sacra” – scrive Benedetto XVI – “occorre ricordare che il Papa San Pio X lo fondò otto anni dopo aver emanato il Motu proprio ‘Tra le sollecitudini’, del 22 novembre 1903, col quale operò una profonda riforma nel campo della musica sacra, rifacendosi alla grande tradizione della Chiesa contro gli influssi esercitati dalla musica profana, specie operistica”.

“Tale intervento magisteriale aveva bisogno, per la sua attuazione nella Chiesa universale, di un centro di studio e di insegnamento che potesse trasmettere in modo fedele e qualificato le linee indicate dal Sommo Pontefice, secondo l’autentica e gloriosa tradizione risalente a San Gregorio Magno. Nell’arco degli ultimi cento anni, codesta Istituzione ha pertanto assimilato, elaborato e trasmesso i contenuti dottrinali e pastorali dei Documenti pontifici, come pure del Concilio Vaticano II, concernente la musica sacra, affinché possano illuminare e guidare l’opera dei compositori, dei maestri di cappella, dei liturgisti, dei musicisti e di tutti i formatori in questo campo”.

“Un aspetto fondamentale” – scrive ancora il Papa – “desidero mettere in rilievo a tale proposito: come, cioè, da San Pio X fino ad oggi si riscontri, pur nella naturale evoluzione, la sostanziale continuità del Magistero sulla musica sacra nella Liturgia. In particolare, i Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, alla luce della Costituzione conciliare ‘Sacrosanctum Concilium’ hanno voluto ribadire il fine della musica sacra, cioè ‘la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli’, e i criteri fondamentali della tradizione, che mi limito a richiamare: il senso della preghiera, della dignità e della bellezza; la piena aderenza ai testi e ai gesti liturgici; il coinvolgimento dell’assemblea e, quindi, il legittimo adattamento alla cultura locale, conservando, al tempo stesso, l’universalità del linguaggio; il primato del canto gregoriano, quale supremo modello di musica sacra, e la sapiente valorizzazione delle altre forme espressive, che fanno parte del patrimonio storico-liturgico della Chiesa, specialmente, ma non solo, la polifonia; l’importanza della ‘schola cantorum’, in particolare nelle chiese cattedrali”.

“Ma dobbiamo sempre chiederci nuovamente; chi è l’autentico soggetto della Liturgia? La risposta è semplice: la Chiesa. Non è il singolo o il gruppo che celebra la Liturgia, ma essa è primariamente azione di Dio attraverso la Chiesa, che ha la sua storia, la sua ricca tradizione e la sua creatività” – conclude il Santo Padre – “La Liturgia, e di conseguenza la musica sacra ‘vive di un corretto e costante rapporto tra sana ‘traditio’ e ‘legitima progressio’, tenendo sempre ben presente che questi due concetti (...) si integrano a vicenda perché ‘la tradizione è una realtà viva, include perciò in se stessa in principio dello sviluppo, del progresso’”.
MESS/ VIS 20110531 (520)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI GIUGNO


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. L’intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di giugno è la seguente: “Perché i sacerdoti, uniti al Cuore di Cristo, siano sempre veri testimoni dell’amore premuroso e misericordioso di Dio”.

L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché lo Spirito Santo faccia sorgere dalle nostre comunità numerose vocazioni missionarie, disposte a consacrarsi pienamente alla diffusione del Regno di Dio”.
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/ VIS 20110531 (80)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Membri del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali; il Cardinale Paolo Sardi, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta; e Sua Beatitudine Béchara Boutros Raï, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano).
NA/ VIS 20110531 (60)

lunedì 30 maggio 2011

BENEDETTO XVI RICORDA COMPOSITORE UNGHERESE LISZT

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell'Aula Paolo VI in Vaticano, Benedetto XVI ha assistito ad un Concerto offerto in suo onore dal Presidente della Repubblica di Ungheria, Signor Pál Schmitt, in occasione della Presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione Europea e del bicenteneraio della nascita di Ferenc Liszt.

  Al termine del concerto il Santo Padre ha ringraziato il tenore István Horváth, l'Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese ed il Gruppo Corale Nazionale, che hanno eseguito musiche di Ferenc Liszt: la "Festmarsch zur Goethejubiläumsfeier", la "Vallée d'Obermann" e la "Ave Maria-Die Glocken von Rom" che trae ispirazione da un Salmo.

  Benedetto XVI ha affermato che i "colori orchestrali (...)  ci hanno donato la bellezza e la gioia dell'ascolto, hanno suscitato in noi una vasta gamma di sentimenti: dalla gioia e festosità della marcia, alla pensosità del secondo pezzo con una ricorrente e struggente melodia, fino all'atteggiamento orante a cui ci ha invitato l'accorata Ave Maria".

  "Una parola anche sul bellissimo Salmo XIII" - ha proseguito il Pontefice - "Risale agli anni in cui Liszt soggiornò a Tivoli e a Roma; è il periodo in cui il compositore vive in modo intenso la sua fede (...) Il brano che abbiamo ascoltato ci ha dato l'idea della qualità e della profondità di questa fede. È un Salmo in cui l'orante si trova in difficoltà, il nemico lo circonda, lo assedia, e Dio sembra assente, sembra averlo dimenticato. E la preghiera si fa angosciosa davanti a questa situazione di abbandono: 'Fino a quando, Signore?', ripete per quattro volte il Salmista".

  "È il grido dell'uomo e dell'umanità, che sente il peso del male che c'è nel mondo; e la musica di Liszt ci ha trasmesso questo senso di peso, di angoscia. Ma Dio non abbandona. Il Salmista lo sa e anche Liszt, da uomo di fede, lo sa. Dall'angoscia nasce una supplica piena di fiducia che sfocia nella gioia: 'Esulterà il mio cuore nella tua salvezza ¼ canterò al Signore, che mi ha beneficato'. E qui la musica di Liszt si trasforma: tenore, coro e orchestra innalzano un inno di pieno affidamento a Dio, che mai tradisce, mai si dimentica, mai ci lascia soli".
BXVI-CONCERTO/                                   VIS 20110530 (370)

CATTOLICITÀ NON ESISTE SENZA ATTEGGIAMENTO MARIANO

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Membri di una Delegazione della "Marianische Männer-Congregation "Maria Verkündigung", Congregazione Maschile Mariana "Maria Annunziata" di Regensburg (Germania), giunti in Vaticano per celebrare con il Papa il 70° anniversario del suo ingresso nel ramo maschile della Congregazione nel Seminario Arcivescovile di Sankt Michael de Traunstein (Germania).

  "A quell'epoca" - ha detto il Papa ricordando quando entrò in Seminario - "allora, erano tempi bui - c'era la guerra. Hitler aveva sottomesso uno dopo l'altro la Polonia, la Danimarca, gli Stati del Benelux, la Francia e nell'aprile del 1941 - proprio in questo periodo, 70 anni fa - aveva occupato la Jugoslavia e la Grecia. Sembrava che il Continente fosse nelle mani di questo potere che, allo stesso tempo, poneva in forse il futuro del cristianesimo. Noi eravamo stati ammessi alla Congregazione, ma poco dopo iniziò la guerra contro la Russia; il seminario fu sciolto, e la Congregazione - prima che si fosse riunita, che riuscisse a radunarsi - era già stata dispersa ai quattro venti".

  Per questo motivo, ha proseguito il Pontefice, il suo ingresso nella Marianische Männer-Congregation "Maria Verküundigung" non ebbe una "'data esteriore' della vita, ma è rimasto come 'data interiore' della vita, perché da sempre è stato chiaro che la cattolicità non può esistere senza un atteggiamento mariano, che essere cattolici vuol dire essere mariani, che ciò significa l'amore per la Madre, che nella Madre e per la Madre troviamo il Signore".

  "Qui, attraverso le visite 'ad limina' dei vescovi, sperimento costantemente come le persone - soprattutto in America Latina, ma anche negli altri continenti - possono affidarsi alla Madre, possono amare la Madre e, attraverso la Madre, poi, imparano a conoscere, a comprendere e ad amare Cristo; sperimento come la Madre continui a mettere al mondo il Signore, come Maria continui a dire 'sì' e a portare Cristo nel mondo".

  "Maria è la grande credente. Ella ha raccolto la missione di Abramo di essere credente ed ha concretizzato la fede di Abramo nella fede in Gesù Cristo, indicando così a noi tutti la via della fede, il coraggio di affidarci a quel Dio che si dà nelle nostre mani, la gioia di essere suoi testimoni; e poi la sua determinazione a rimanere salda quando tutti sono fuggiti, il coraggio di stare dalla parte del Signore quando egli sembrava perduto, e di rendere proprio così quella testimonianza che ha portato alla Pasqua".

  "Sono dunque grato" - ha concluso il Pontefice - "di sentire che in Baviera ci sono circa 40 mila sodali; che ancora oggi ci sono uomini che, insieme a Maria, amano il Signore, che attraverso Maria imparano a conoscere e ad amare il Signore, e, come Ella, rendono testimonianza al Signore nelle ore difficili e in quelle felici; che stanno con Lui, sotto la Croce e che continuano a vivere gioiosamente la Pasqua insieme a lui. Ringrazio quindi voi tutti perché tenete alta questa testimonianza, perché sappiamo che ci sono uomini cattolici bavaresi che sono sodali, che percorrono questo cammino aperto dai Gesuiti nel XVI secolo, e che continuano a dimostrare che la fede non appartiene al passato, ma apre sempre ad un 'oggi' e, soprattutto, ad un 'domani'".
AC/                                                               VIS 20110530 (540)

DIALOGO CHIESA CATTOLICA E COMUNIONE ANGLICANA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). La Commissione Internazionale anglicana-cattolica ha concluso il primo incontro della sua nuova fase di dialogo (ARCIC III) presso il Monastero di Bose (17-27 maggio 2011).

  Un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani informa che "La Commissione, copresieduta dall'Arcivescovo David Moxon (Arcivescovo anglicano delle Diocesi della Nuova Zelanda) e dall'Arcivescovo Bernard Longley (Arcivescovo cattolico di Birmingham), comprendeva diciotto teologi con backgrounds diversi, provenienti da tutto il mondo".

  "In risposta al Programma proposto da Papa Benedetto XVI e dall'Arcivescovo Rowan Williams nella loro Dichiarazione Comune del 2006, le discussioni si sono concentrate su: la Chiesa come Comunione locale e universale e come, nella comunione, la Chiesa locale e universale giunge a discernere il giusto insegnamento etico. Sempre conformemente al Programma, la Commissione ha riesaminato il modo in cui l'impegno a favore dell'obiettivo comune della ricomposizione della piena comunione nella fede e nella vita sacramentale deve essere oggi inteso e portato avanti ed ha riflettuto su come presentare il lavoro di ARCIC II nella sua totalità con commenti adeguati, al fine di favorire la sua ricezione".

  "La Commissione" - si legge ancora nel Comunicato - "tenterà di sviluppare un'interpretazione teologica della persona, della società umana e della nuova vita di grazia in Cristo. Ciò sarà la base su cui procedere con lo studio di come il giusto insegnamento etico viene determinato a livello universale e locale. ARCIC III baserà fermamente tale analisi sulla scrittura, sulla tradizione e sulla ragione ed attingerà al lavoro precedente della Commissione. Esaminerà alcune questioni particolari per chiarire come le nostre due comunioni si comportano nel prendere decisioni di natura morale e come aree di tensione tra anglicani e cattolici possono essere risolte imparando gli uni dagli altri".

  La Commissione continuerà "il suo lavoro seguendo quanto è stato proposto, in preparazione alla prossima riunione prevista per il 2012".
CON-UC                                           VIS 20110530 (320)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Diego Causero Nunzio Apostolico in Svizzera e nel Principato di Liechtenstein, finora Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca.

- Il Monsignore Antonio Neri, Sotto-Segretario della Congregazione per il Clero, finora Aiutante di Studio nel medesimo Dicastero.

- Il Cardinale Mauro Piacenza, che è Prefetto della Congregazione per il Clero, Membro della Congregazione per i Vescovi.

- Il Vescovo Lorenzo Chiarinelli, emerito di Viterbo (Italia), Membro della Congregazione per i Vescovi.
NA/                                         VIS 20110528 (90)

UMANITÀ CONOSCE VERA GIOIA DOVE ARRIVA VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  Nelle Sesta Domenica di Pasqua, il Papa ha commentato il brano degli Atti degli Apostoli, che narra come "Filippo, uno dei diaconi, raggiunse una città della Samaria. Là predicò Cristo risorto, e il suo annuncio fu accompagnato da numerose guarigioni, così che la conclusione dell'episodio è molto significativa: 'E vi fu grande gioia in quella città'. Ogni volta ci colpisce questa espressione, che nella sua essenzialità ci comunica un senso di speranza; come dicesse: è possibile! È possibile che l'umanità conosca la vera gioia, perché là dove arriva il Vangelo, fiorisce la vita".

  "Filippo e gli altri discepoli, con la forza dello Spirito Santo, fecero nei villaggi della Palestina ciò che aveva fatto Gesù: predicarono la Buona Notizia e operarono segni prodigiosi. Era il Signore che agiva per mezzo loro. Come Gesù annunciava la venuta del Regno di Dio, così i discepoli annunciarono Gesù risorto, professando che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio, battezzando nel suo nome e scacciando ogni malattia del corpo e dello spirito".

  "Leggendo questo brano" - ha affermato il Pontefice - "viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del Vangelo, che nel corso dei secoli ha 'irrigato', come fiume benefico, tante popolazioni. Alcuni grandi Santi e Sante hanno portato speranza e pace ad intere città - pensiamo a san Carlo Borromeo a Milano, al tempo della peste; alla beata Madre Teresa a Calcutta; e a tanti missionari, il cui nome è noto a Dio, che hanno dato la vita per portare l'annuncio di Cristo e far fiorire tra gli uomini la gioia profonda".

  "Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare nuovi territori per interessi politici ed economici" - ha proseguito il Pontefice - "i messaggeri di Cristo andavano dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo che solo Lui può dare la vera libertà e la vita eterna. Anche oggi la vocazione della Chiesa è l'evangelizzazione: sia verso le popolazioni che non sono state ancora 'irrigate' dall'acqua viva del Vangelo; sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fede".

  "Cari amici, il beato Giovanni Paolo II" - ha ricordato il Santo Padre - "è stato un grande missionario, come documenta anche una mostra allestita in questo periodo a Roma. Egli ha rilanciato la missione 'ad gentes' e, al tempo stesso, ha promosso la nuova evangelizzazione".

  Al termine della recita del Regina Coeli, il Papa ha ricordato che: "Ieri, a Cerreto Sannita, è stata proclamata Beata Suor Maria Serafina del Sacro Cuore di Gesù, al secolo Clotilde Micheli. Originaria del Trentino" che "fondò in Campania l'Istituto delle Suore della Carità degli Angeli. Mentre ricordiamo il centenario della sua nascita al Cielo, ci rallegriamo con le sue figlie spirituali e con tutti i suoi devoti".

  Rivolgendosi ai pellegrini di lingua polacca, Benedetto XVI ha ricordato che: "Ieri ricorreva il 30° anniversario della morte del cardinale Stefan Wyszy?ski, il Primate del Millennio. Invocando il dono della sua beatificazione, impariamo da lui il totale abbandono alla Madre di Dio. La sua fiducia espressa con le parole: 'Tutto ho posto su Maria' sia per noi un particolare modello. Ricordiamo questo al termine del mese di maggio dedicato in modo particolare alla Madonna".
ANG/                                       VIS 20110530 (590)

PAROLA DI DIO, CONSOLAZIONE E SFIDA CRISTIANI IN INDIA

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). "Il Concilio Vaticano Secondo ci ricorda che fra le più importanti responsabilità del Vescovo, preminente è la proclamazione del Vangelo", ha detto oggi Benedetto XVI al III Gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". Benedetto XVI ha anche sottolineato che "è fonte di soddisfazione che la proclamazione della parola di Dio porti ricchi frutti spirituali nelle vostre Chiese locali, in particolare con la diffusione delle piccole comunità cristiane nelle quali i fedeli si riuniscono per la preghiera, la riflessione sulle Scritture e il sostegno fraterno".

  "Occorre non risparmiare nessuno sforzo per sottolineare che la preghiera individuale e di gruppo, per sua stessa natura, ha origine nella grazia e ritorna alla fonte della grazia che è nei sacramenti della Chiesa e in tutta la vita liturgica. Né si può dimenticare che la parola di Dio non soltanto consola ma mette alla prova i credenti, i singoli e le comunità, per progredire nella giustizia, riconciliazione e pace fra di loro e nella società nel suo complesso. (...) Fedeli al nuovo comandamento dell'amarsi come Dio ha amato noi, i cristiani di tutti i tempi e luoghi si sono impegnati a servire il proprio prossimo disinteressatamente, amandolo con tutto il cuore. L'amore è il dono di Dio all'umanità, è la sua promessa ed è la nostra speranza".

  "Sono contento di notare in proposito i notevoli segni della carità della Chiesa in molti ambiti dell'attività sociale, un servizio assegnato in particolare ai sacerdoti e ai religiosi. (...) Le scuole della Chiesa preparano i giovani di tutte le fedi o di nessuna fede, ad edificare una società più giusta e pacifica. Le istituzioni della Chiesa sono state fondamentali nella promozione del microcredito, aiutando i poveri ad aiutare se stessi. Inoltre, esse promuovono la missione caritativa e sanitaria della Chiesa, con cliniche, orfanotrofi, ospedali e numerosi altri progetti volti alla promozione della dignità e del benessere. (...) Che i fedeli cristiani in India continuino ad assistere tutti coloro che sono nel bisogno nelle comunità, a prescindere dalla razza, dall'etnia, dalla religione e dallo stato sociale, nella convinzione che tutti sono stati creati a immagine di Dio ed a tutti si deve uguale rispetto".

  Il Santo Padre ha fatto riferimento infine  "Alle serie difficoltà che minacciano di minare l'unità, l'armonia e la santità della famiglia, e sul lavoro che deve essere condotto a termine per costruire una cultura del rispetto per il matrimonio e la vita familiare. Una solida catechesi che si rivolga soprattutto a coloro che si preparano al matrimonio, può dare un grande contributo per nutrire la fede delle famiglie cristiane e per assisterle perché offrano una testimonianza vibrante, vivida della sapienza millenaria della Chiesa relativamente al matrimonio, alla famiglia, ed all'uso responsabile del dono divino della sessualità".
AL/                                       VIS 20110530 (480)

ENTUSIASMO E CORAGGIO DEGLI ALBORI PER ANNUNCIARE CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha  ricevuto i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, istituito nell'ottobre 2010. Presidente del Dicastero è l'Arcivescovo Salvatore Fisichella.

  Nel riferirsi al tema del prossimo Sinodo dei Vescovi, in programma nell'ottobre 2012, sul tema: "Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede cristiana", il Papa ha detto: "Il termine 'nuova evangelizzazione' richiama l'esigenza di una rinnovata modalità di annuncio, soprattutto per coloro che vivono in un contesto, come quello attuale, in cui gli sviluppi della secolarizzazione hanno lasciato pesanti tracce anche in Paesi di tradizione cristiana".

  "La crisi che si sperimenta" - ha proseguito il Pontefice - "porta con sé i tratti dell'esclusione di Dio dalla vita delle persone, di una generalizzata indifferenza nei confronti della stessa fede cristiana, fino al tentativo di marginalizzarla dalla vita pubblica. (...) Inoltre, si verifica spesso il fenomeno di persone che desiderano appartenere alla Chiesa, ma sono fortemente plasmate da una visione della vita in contrasto con la fede".

  "Annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo" - ha sottolineato il Pontefice - "oggi appare più complesso che nel passato; ma il nostro compito permane identico come agli albori della nostra storia. La missione non è mutata, così come non devono mutare l'entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli".

  "Nel corso dei secoli la Chiesa non ha mai smesso di proclamare il mistero salvifico della morte e risurrezione di Gesù Cristo, ma quello stesso annuncio ha bisogno oggi di un rinnovato vigore per convincere l'uomo contemporaneo, spesso distratto e insensibile. La nuova evangelizzazione, per questo, dovrà farsi carico di trovare le vie per rendere maggiormente efficace l'annuncio della salvezza, senza del quale l'esistenza personale permane nella sua contraddittorietà e priva dell'essenziale. Anche in chi resta legato alle radici cristiane, ma vive il difficile rapporto con la modernità, è importante far comprendere che l'essere cristiano non è una specie di abito da vestire in privato o in particolari occasioni, ma è qualcosa di vivo e totalizzante, capace di assumere tutto ciò che di buono vi è nella modernità".

  "Mi auguro" - ha detto ancora il Papa - "che nel lavoro di questi giorni possiate delineare un progetto in grado di aiutare tutta la Chiesa e le differenti Chiese particolari, nell'impegno della nuova evangelizzazione; un progetto dove l'urgenza per un rinnovato annuncio si faccia carico della formazione, in particolare per le nuove generazioni, e sia coniugato con la proposta di segni concreti in grado di rendere evidente la risposta che la Chiesa intende offrire in questo peculiare momento".

  "Se, da una parte, l'intera comunità è chiamata a rinvigorire lo spirito missionario per dare l'annuncio nuovo che gli uomini del nostro tempo attendono" - ha concluso il Papa -  "non si potrà dimenticare che lo stile di vita dei credenti ha bisogno di una genuina credibilità, tanto più convincente quanto più drammatica è la condizione di coloro a cui si rivolgono".
AC/                                       VIS 20110530 (500)

PRESA DI POSSESSO CARDINALE MARX

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, ha reso noto che domenica 5 giugno 2011, alle ore 10:30, il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising, prenderà possesso del Titolo di San Corbiniano, Via Carlo Orff, 12, Roma.
OP/                                        VIS 20110530 (60)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza questa mattina l'Onorevole Norbert Lammert, Presidente del Parlamento Federale della Repubblica Federale di Germania, e Seguito.

  Sabato 28 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Sei  Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Sebastian Thekethecheril, di. Vijayapuram.

    - Il Vescovo Stephen Athipozhiyil, di Alleppey.

    - Il Vescovo Vincent Samuel, di Neyyattinkara.

    - Il Vescovo Selvister Ponnumuthan, di Punalur.

    - Il Vescovo Stanley Roman, di Quilon, con l'emerito Vescovo Joseph Gabriel Fernandez.

- Il Vescovo Giovanni Innocenzo Martinelli, O.F.M., Vicario Apostolico di Tripoli (Libia).

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/                                   VIS 20110530 (140)

venerdì 27 maggio 2011

AFFIDAMENTO ITALIA ALLA VERGINE 150° ANNIVERSARIO UNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Ieri pomeriggio, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, Benedetto XVI ha presieduto la recita del Santo Rosario con i Vescovi italiani riuniti in Assemblea Generale. Con la recita del Santo Rosario i Vescovi hanno inteso rinnovare l'affidamento dell'Italia alla Vergine Maria, nel 150° dell'unità politica del Paese.

  Dopo la recita dei misteri della luce, il Papa ha rivolto ai Presuli italiani alcune parole ricordando che la Basilica di San Maria Maggiore "è la prima in Occidente dedicata alla Vergine Madre di Dio. Nell'entrarvi, il mio pensiero è tornato al primo giorno dell'anno 2000, quando il Beato Giovanni Paolo II ne aprì la Porta Santa, affidando l'Anno giubilare a Maria, perché vegliasse sul cammino di quanti si riconoscevano pellegrini di grazia e di misericordia. Noi stessi oggi non esitiamo a sentirci tali, desiderosi di varcare la soglia di quella 'Porta' Santissima che è Cristo e vogliamo chiedere alla Vergine Maria di sostenere il nostro cammino ed intercedere per noi".

  "Le disposizioni del cuore di Maria - l'ascolto, l'accoglien¬za, l'umiltà, la fedeltà, la lode e l'attesa - corrispondono agli atteggiamenti interiori e ai gesti che plasmano la vita cristiana. Di essi si nutre la Chiesa, consapevole che esprimono ciò che Dio attende da lei".

  "La fede, infatti" - ha proseguito il Pontefice - "non è alienazione: sono altre le esperienze che inquinano la dignità dell'uomo e la qualità della convivenza sociale! (...) A ragione l'Italia, celebrando i centocinquant'anni della sua unità politica, può essere orgogliosa della presenza e dell'azione della Chiesa. Essa non persegue privilegi né intende sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni politiche; rispettosa della legittima laicità dello Stato, è attenta a sostenere i diritti fondamentali dell'uomo. Fra questi vi sono anzitutto le istanze etiche e quindi l'apertura alla trascendenza, che costituiscono valori previi a qualsiasi giurisdizione statale, in quanto iscritti nella natura stessa della persona umana".

  "In questa prospettiva, la Chiesa (...) continua a offrire il proprio contributo alla costruzione del bene comune, richiamando ciascuno al dovere di promuovere e tutelare la vita umana in tutte le sue fasi e di sostenere fattivamente la famiglia (...)". Nel ricordare "la difficoltà ad accedere ad una piena e dignitosa occupazione" - il Papa ha affermato: "Mi unisco, perciò, a quanti chiedono alla politica e al mondo imprenditoriale di compiere ogni sforzo per superare il diffuso precariato lavorativo, che nei giovani compromette la serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno per uno sviluppo autentico e armonico della società".

  Il Santo Padre ha quindi esortato i Presuli con queste parole: "Non esitate a stimolare i fedeli laici a vincere ogni spirito di chiusura, distrazione e indifferenza, e a partecipare in prima persona alla vita pubblica. Incoraggiate le iniziative di formazione ispirate alla dottrina sociale della Chiesa, affinché chi è chiamato a responsabilità politiche e amministrative non rimanga vittima della tentazione di sfruttare la propria posizione per interessi personali o per sete di potere".

  "Assumendo l'educazione come filo conduttore dell'impegno pastorale di questo decennio" - ha detto ancora il Papa - "avete voluto esprimere la certezza che l'esistenza cristiana - la vita buona del Vangelo - è proprio la dimostrazione di una vita realizzata. Su questa strada voi assicurate un servizio non solo religioso o ecclesiale, ma anche sociale, contribuendo a costruire la città dell'uomo. Coraggio, dunque! Nonostante tutte le difficoltà, 'nulla è impossibile a Dio'".

  "Sotto la protezione della 'Mater unitatis'" - ha concluso Benedetto XVI - "poniamo tutto il popolo italiano, perché il Signore gli conceda i doni inestimabili della pace e della fraternità e, quindi, dello sviluppo solidale. Aiuti le forze politiche a vivere anche l'anniversa¬rio dell'Unità come occasione per rinsaldare il vincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione: le diverse e legittime sensibilità, esperienze e prospettive possano ricomporsi in un quadro più ampio per cercare insieme ciò che veramente giova al bene del Paese. L'esempio di Maria apra la via a una società più giusta, matura e responsabile, capace di riscoprire i valori profondi del cuore umano".
BXVI-ROSARIO/                                               VIS 20110527 (660)

CARITAS INTERNATIONALIS TESTIMONIARE AMORE DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i 400 partecipanti all'Assemblea Generale della 'Caritas Internationalis', il cui Presidente è il Cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras).

  Benedetto XVI ha ricordato che la 'Caritas' fu fondata 60 anni fa da Pio XII dopo gli orrori e le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale "per mostrare la solidarietà e la preoccupazione della Chiesa intera di fronte alle tante situazioni di conflitto e di emergenza nel mondo. (...). Il Beato Giovanni Paolo II, poi, rafforzò ulteriormente i legami esistenti tra le singole agenzie nazionali di 'Caritas' e tra di esse e la Santa Sede, conferendo a 'Caritas Internationalis' la personalità giuridica canonica pubblica. Di conseguenza la 'Caritas internationalis' ha acquisito un ruolo particolare nel cuore della comunità ecclesiale, ed è stata chiamata a condividere, in collaborazione con la Gerarchia ecclesiastica, la missione della Chiesa di manifestare, attraverso la carità vissuta, quell'amore che è Dio stesso".

  "Nella mia prima Enciclica, 'Deus Caritas est', ho voluto riaffermare quanto sia centrale la testimonianza della carità per la Chiesa del nostro tempo. Attraverso tale testimonianza (...)  la Chiesa raggiunge milioni di uomini e donne e rende loro possibile riconoscere e percepire l'amore di Dio, che è sempre vicino ad ogni persona che si trovi nel bisogno. Per noi cristiani, Dio stesso è la fonte della carità, e la carità è intesa non solo come una generica filantropia, ma come dono di sé, anche fino al sacrificio della propria vita in favore degli altri, ad imitazione dell'esempio di Gesù Cristo".

"'Caritas Internationalis'" - ha spiegato il Pontefice - "è diversa da altre agenzie sociali perché è un organismo ecclesiale, che condivide la missione della Chiesa. Questo è ciò che i Pontefici hanno sempre voluto e questo è ciò che la vostra Assemblea Generale è chiamata a riaffermare con forza. A tale riguardo, si deve osservare che 'Caritas Internationalis' è costituita fondamentalmente dalle varie 'Caritas' nazionali. A differenza di tante istituzioni e associazioni ecclesiali dedite alla carità, le 'Caritas' hanno un tratto distintivo: pur nella varietà delle forme canoniche assunte dalle 'Caritas' nazionali, tutte costituiscono un aiuto privilegiato per i Vescovi nel loro esercizio pastorale della carità. Ciò comporta una speciale responsabilità ecclesiale: quella di lasciarsi guidare dai Pastori della Chiesa. Dal momento poi che 'Caritas Internationalis' ha un profilo universale ed è dotata di personalità giuridica canonica pubblica, la Santa Sede ha il compito di seguire la sua attività e di vigilare affinché tanto la sua azione umanitaria e di carità, come il contenuto dei documenti diffusi, siano in piena sintonia con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa, affinché essa sia amministrata con competenza ed in modo trasparente. Questa identità distintiva è la forza di 'Caritas Internationalis', ed è ciò che rende la sua opera particolarmente efficace".

  "Vorrei inoltre sottolineare che la vostra missione" - ha proseguito il Pontefice - "vi porta a svolgere un importante ruolo sul piano internazionale. L'esperienza che avete raccolto in questi anni vi ha insegnato a farvi portavoce, nella comunità internazionale, di una sana visione antropologica, alimentata dalla dottrina cattolica e impegnata a difendere la dignità di ogni vita umana. Senza un fondamento trascendente, senza un riferimento a Dio Creatore, senza la considerazione del nostro destino eterno, rischiamo di cadere in preda ad ideologie dannose".

  "'Caritas Internationalis' è un'organizzazione a cui spetta il ruolo di favorire la comunione tra la Chiesa universale e le Chiese particolari, come pure la comunione tra tutti i fedeli nell'esercizio della carità. Al tempo stesso, essa è chiamata ad offrire il proprio contributo per portare il messaggio della Chiesa nella vita politica e sociale sul piano internazionale. Nella sfera politica - e in tutte quelle aree che toccano direttamente la vita dei poveri - i fedeli, specialmente i laici, godono di un'ampia libertà di azione. Nessuno può, in materie aperte alla libera discussione, pretendere di parlare 'ufficialmente' a nome dell'intero laicato o di tutti i cattolici. D'altro canto, ciascun cattolico, anzi, in verità, ogni uomo, è chiamato ad agire con coscienza purificata e con cuore generoso per promuovere in maniera decisa quei valori che spesso ho definito come 'non negoziabili'".

  "È in questa ampia prospettiva, quindi, e in stretta collaborazione con i Pastori della Chiesa, responsabili ultimi della testimonianza della carità" - ha concluso il Santo Padre - "che le 'Caritas' nazionali sono chiamate a continuare la loro fondamentale testimonianza al mistero dell'amore vivificante e trasformante di Dio manifestatosi in Gesù Cristo. Lo stesso vale anche per 'Caritas Internationalis', che, nell'impegno per svolgere la propria missione, può contare sull'assistenza e sull'appoggio della Santa Sede, particolarmente attraverso il Dicastero competente, il Pontificio Consiglio 'Cor Unum'".
AC/                                       VIS 20110527 (790)

RIUNIONE CONSIGLIO SPECIALE SINODO PER IL MEDIO ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Il 17 e 18 maggio scorsi, presso la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, si è svolta la quarta riunione del Consiglio Speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale.

  Un Comunicato reso pubblico oggi segnala che: "Il Segretario Generale, l'Arcivescovo Nikola Eterovi?, ha presieduto i lavori, ai quali hanno preso parte tutti i membri del Consiglio. (...) Nel suo intervento iniziale il Segretario Generale, (...) ha rivolto un pensiero particolare a S.B. Béchara Boutros Raï, O.M.M., recentemente eletto Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano)".

  I Membri del Consiglio hanno sottolineato che: "La convivenza delle religioni è essenziale per lo sviluppo della conoscenza reciproca e della tolleranza, per promuovere rapporti pacifici e proficui nella collaborazione per il bene comune".

  "Appaiono sempre più esigenti" - si legge ancora nel Comunicato - "le richieste di dialogo ecumenico e interreligioso, che stimolano la ricerca di comunione e di testimonianza da parte dei discepoli del Signore allo scopo di vivere la fede nella carità e nella speranza di tempi migliori, che bisogna costruire con pazienza, perseveranza e amore".

  "Una particolare attenzione è stata rivolta alla stesura di una sintesi dei documenti sinodali e specialmente delle Proposizioni (...) in vista della redazione dell'Esortazione Apostolica Postsinodale, che (...) il Santo Padre Benedetto XVI pubblicherà a suo tempo".
SE/                                       VIS 20110527 (230)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Maria Callist Soosa Pak?am, di Trivandrum dei Latini.

    - Il Vescovo Innayya Chinna Addagatla, di Srikakulam.

    - Il Vescovo Prakash Mallavarapu, di Vijayawada.

    - Il Reverendo Vincent Arackal, Amministratore Apostolico di Calicut.

    - Il Vescovo Joseph Kariyil, di Cochin.
    - Il Vescovo Varghese Chakkalakal, di Kannur.

    - Il Vescovo Joseph Karikkassery, di Kottapuram.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà  il Signor Pál Schmitt, Presidente della Repubblica di Ungheria, con la Consorte. Il Presidente offrirà al Santo Padre un concerto in occasione della Presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione Europea e del 200° anniversario della nascita di Ferenc Liszt.
AL:AP/                                       VIS 20110527 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Raymond Wickramasinghe, Vescovo della Diocesi di Galle (superficie: 5.493; popolazione: 2.580.000; cattolici: 9.511; sacerdoti: 33; religiosi: 97), Sri Lanka. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Uthuwankanda (Sri Lanka) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Professore di Teologia Morale al Seminario Nazionale "Nostra Signora di Lanka".
NER/                                         VIS 20110527 (70)

giovedì 26 maggio 2011

TELEGRAMMA CORDOGLIO VITTIME TORNADO NEL MISSOURI

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, un telegramma di cordoglio indirizzato al Vescovo James Vann Johnston, di Springfield-Cape Girardeau (Stati Uniti d’America), per le vittime del tornado che ha colpito nei giorni scorsi la città di Joplin nello Stato del Missouri (Stati Uniti d’America), causando più di 120 vittime e 750 feriti.

“Il Santo Padre ha seguito con profonda preoccupazione le conseguenze del devastante tornado che domenica scorsa ha colpito Joplin e le chiede di trasmettere a tutta la comunità l’assicurazione della sua vicinanza nella preghiera. Consapevole della tragica perdita di vite umane e dell’immensità del lavoro di ricostruzione, il Papa chiede a Dio, Padre di Misericordia, di concedere l’eterno riposo ai defunti, consolazione alle persone che piangono i loro morti, e forza e speranza ai senzatetto e ai feriti. Sua Santità invoca su tutti i responsabili civili e religiosi locali, e su tutte le persone impegnate nei soccorsi, i doni divini della saggezza, della fortezza, e della perseveranza nel bene”.
TGR/ VIS 20110526 (170)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L’Arcivescovo Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli

- Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale dell’India, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L’Arcivescovo Francis Kallarakal, di Verapoly.

- Il Vescovo Prasad Gallela, di Cuddapah.

- Il Vescovo Paul Maipan, di Khammam.

- Il Vescovo Anthony Poola, di Kurnool.

- Il Vescovo Joji Govindu, di Nalgonda.

- Il Vescovo Bali Gali, di Guntur.

- Il Vescovo Moses Doraboina Prakasam, di Nellore.
AP:AL/ VIS 20110526 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignor Robert Dwayne Gruss, Vescovo di Rapid City (superficie: 11.327; popolazione: 239.000; cattolici: 30.700; sacerdoti: 51; religiosi: 60; diaconi permanenti: 27), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato a Texarkana (Stati Uniti d’America) nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1994. È stato finora Rettore della Cattedrale “Sacred Heart” a Davenport (Stati Uniti d’America).

- Il Reverendo Donald J. Hying, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Milwaukee (superficie: 12.323; popolazione: 2.315.958; cattolici: 657.519; sacerdoti: 651; religiosi: 1.660; diaconi permanenti: 165), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 a West Allis (Stati Uniti d’America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Rettore del “Saint Francis de Sales Seminary” a Milwaukee (Stati Uniti d’America).
NER:NEA/ VIS 20110526 (140)

DALLE CHIESE ORIENTALI

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha concesso la conferma, richiestaGli in conformità al canone 153 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali dal Vescovo George Alencherry, di Thuckalay dei Siro-Malabaresi, che il 24 maggio 2011 è stato canonicamente eletto Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi nel Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malabarese, riunitosi a ‘Mount Saint Thomas’, Kakkanad-Kochi (Kerala, India).

L’Arcivescovo eletto è nato nel 1945 a Thuruthy (India), ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1972 e l’ordinazione episcopale nel 1997. Finora è stato segretario dell’Arcivesco¬vo di Changanacherry, Vice-parroco della Cattedrale e Direttore delle “Sunday Schools” dell’Arcieparchia.
NA/ VIS 20110526 (110)

mercoledì 25 maggio 2011

PREGHIERA COMBATTIMENTO FEDE E VITTORIA PERSEVERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2011 (VIS). Nell’Udienza Generale di questo Mercoledì, Benedetto XVI, nel proseguire le catechesi sulla preghiera, si è soffermato sulla figura del Patriarca Giacobbe e sulla sua lotta con lo sconosciuto nel guado dello Yabboq. L’Udienza di oggi si è tenuta in Piazza San Pietro con la partecipazione di 15.000 persone.

Il Patriarca Giacobbe, uomo astuto che aveva carpito con l’inganno la benedizione del padre Isacco, nel tornare nella terra natale, è pronto ad affrontare il fratello, al quale aveva sottratto la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie. Dopo aver fatto attraversare a coloro che erano con lui il guado del torrente che delimitava il territorio di Esaù, viene improvvisamente aggredito da uno sconosciuto con il quale lotta per tutta la notte. “È buio, Giacobbe non riesce a vedere distintamente il suo contendente e anche per il lettore esso rimane ignoto (...). Solo alla fine, quando la lotta sarà ormai terminata e quel ‘qualcuno’ sarà sparito, solo allora Giacobbe lo nominerà e potrà dire di aver lottato con Dio”.

Il Patriarca dice al suo assalitore: “Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto”. “Colui che con l’inganno aveva defraudato il fratello della benedizione del primogenito” – ha detto il Papa – “ora la pretende dallo sconosciuto, di cui forse comincia a intravedere i connotati divini, ma senza poterlo ancora veramente riconoscere. Il rivale, che sembrava trattenuto e dunque sconfitto da Giacobbe, invece di piegarsi alla richiesta del Patriarca, gli chiede il nome. (...) Conoscere il nome di qualcuno, infatti, implica una sorta di potere sulla persona, perché il nome, nella mentalità biblica, contiene la realtà più profonda dell’individuo, ne svela il segreto e il destino. (....) Quando dunque, alla richiesta dello sconosciuto, Giacobbe rivela il proprio nome, si sta mettendo nelle mani del suo oppositore, è una forma di resa, di consegna totale di sé all’altro”.

“Ma in questo gesto di arrendersi anche Giacobbe paradossalmente risulta vincitore, perché riceve un nome nuovo, insieme al riconoscimento di vittoria da parte dell’avversario” – ha proseguito Benedetto XVI - “’Giacobbe’ richiama anche il verbo ‘ingannare, soppiantare’. Ebbene, ora, nella lotta, il Patriarca rivela al suo oppositore, in un gesto di consegna e di resa, la propria realtà di ingannatore, di soppiantatore; ma l’altro, che è Dio, trasforma questa realtà negativa in positiva: Giacobbe l’ingannatore diventa Israele, gli viene dato un nome nuovo che segna una nuova identità. Ma anche qui, il racconto mantiene la sua voluta duplicità, perché il significato più probabile del nome Israele è ‘Dio è forte, Dio vince’. Quando Giacobbe chiederà a sua volta il nome al suo contendente, questi rifiuterà di dirlo, ma si rivelerà in un gesto inequivocabile, donando la benedizione. (...) E non è la benedizione ghermita con inganno, ma quella gratuitamente donata da Dio, che Giacobbe può ricevere perché ormai solo, senza protezione, senza astuzie e raggiri, si consegna inerme, accetta di arrendersi e confessa la verità su se stesso”.

“L’episodio della lotta allo Yabboq” – ha detto ancora il Papa – “si offre così al credente come testo paradigmatico in cui il popolo di Israele parla della propria origine e delinea i tratti di una particolare relazione tra Dio e l’uomo. Per questo, come affermato anche nel ‘Catechismo della Chiesa Cattolica’, ‘la tradizione spirituale della Chiesa ha visto in questo racconto il simbolo della preghiera come combattimento della fede e vittoria della perseveranza’”.

“Cari fratelli e sorelle, tutta la nostra vita è come questa lunga notte di lotta e di preghiera” – ha concluso il Pontefice – “da consumare nel desiderio e nella richiesta di una benedizione di Dio che non può essere strappata o vinta contando sulle nostre forze, ma deve essere ricevuta con umiltà da Lui, come dono gratuito che permette, infine, di riconoscere il volto del Signore. E quando questo avviene, tutta la nostra realtà cambia, riceviamo un nome nuovo e la benedizione di Dio”.
AG/ VIS 20110525 (650)

RESPONSABILI CONSIGLIO DIALOGO INTERRELIGIOSO COREA SUD

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2011 (VIS). Dal 23 al 27 maggio, il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e l’Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del medesimo Dicastero, sono in Corea del Sud su invito della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.

Un Comunicato reso pubblico oggi rende noto che in questi giorni sono previsti incontri con il Presidente della Repubblica, il Ministro della Cultura e con il Direttore per gli Affari Religiosi.

Il Cardinale Tauran e l’Arcivescovo Celata visiteranno il Jogye Order, il Centro del Buddismo Coreano e il Centro del Confucianesimo Coreano. È inoltre previsto un incontro con i Rappresentanti del Buddismo, del Confucianesimo, del Won Buddismo, del Chondogyo, dell’Associazione delle Religioni Native Coreane e del Protestantesimo.

Il Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso terrà una Conferenza al Seminario Maggiore di Seul sul “Dialogo Interreligioso secondo l’insegnamento del Papa Benedetto XVI”, a cui seguirà un incontro con i rappresentanti della stampa.

La visita si concluderà con la celebrazione della Santa Messa al Santuario dei Martiri Coreani “Cheoldusan”.
CON-DIR/ VIS 20110525 (190)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Jose Corazon T. Tala-Oc, Vescovo di Kalibo (superficie: 1.817; popolazione: 565.000; cattolici: 525.000; sacerdoti: 66; religiosi: 53), Filippine. È stato finora Vescovo di Romblon (Filippine).

- Il Sacerdote João Carlos Hatoa Nunes, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maputo (superficie: 25.238; popolazione: 4.346.000; cattolici: 1.030.000; sacerdoti: 156; religiosi: 418), Mozambico. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a Beira (Mozambico) ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. È stato finora Pro-Vicario Generale, Cancelliere della Curia e Parroco della parrocchia San Francesco d’Assisi.
NER:NEA/ VIS 20110525 (100)

martedì 24 maggio 2011

DOCUMENTO “LA FAMIGLIA: IL LAVORO E LA FESTA”

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Documento: “La famiglia: il lavoro e la festa”, catechesi preparatorie del VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Milano (Italia), dal 30 maggio al 3 giugno 2012.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano; il Vescovo Franco Giulio Brambilla, Ausiliare di Milano, Coordinatore del gruppo di lavoro per la stesura delle Catechesi preparatorie di Milano 2012, Co-presidente del Comitato scientifico preparatorio del Congresso teologico-pastorale; il Padre Gianfranco Grieco, O.F.M. Conv., Capo Ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia e Don Davide Milani, responsabile delle comunicazioni sociali dell'Arcidiocesi di Milano.

Il Cardinale Antonelli, nel ricordare che quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della creazione del Dicastero da lui presieduto e del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, ha spiegato che l’incontro di Milano 2012, comprenderà il Congresso teologico-pastorale che occuperà i primi tre giorni ai quali faranno seguito i giorni di festa con la presenza del Santo Padre. “Un sussidio prezioso per la preparazione è il libro delle Catechesi sul tema dell’Incon¬tro, ‘La famiglia: il lavoro e la festa’ preparato a cura del Pontificio Consiglio per la Famiglia e dell’Arcidiocesi di Milano” che “Comprende 10 catechesi bibliche, corredate con testi del magistero (...). Il testo base è stampato dalla Libreria Editrice Vaticana in italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese, polacco: potrà essere utilizzato direttamente nelle comunità ecclesiali e nelle famiglie”.

Il Cardinale Tettamanzi ha auspicato che le catechesi “possano innervare il cammino di tante diocesi in tutto il mondo e diventare un riferimento utile non soltanto per le iniziative della pastorale familiare e del lavoro. La necessità è davvero di fare un grande lavoro di comunicazione perché, grazie anche alle traduzioni, questi contenuti e le molteplici intuizioni che li caratterizzano, non restino appannaggio di pochi e non siano solo un patrimonio intraecclesiale”.

Il Vescovo Franco Giulio Brambilla ha affermato che le catechesi “formano un trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo: il lavoro e la festa sono modi con cui la famiglia abita lo ‘spazio’ sociale e vive il ‘tempo’ umano. (...) Il primo gruppo di catechesi si sofferma sul modo di vivere le relazioni nella casa”. È necessario che le case si convertano “in spazi di accoglienza, luoghi dove si custodisce un’intimità profonda nella coppia e tra genitori e figli. (...) Il secondo gruppo introduce nella vita quotidiana il tema del lavoro. Il lavoro segna profondamente oggi lo stile della vita di famiglia: il lavoro non può essere solo il mezzo del sostentamento economico, ma deve diventare un luogo dell’identità personale e della relazione sociale. (...) Il terzo gruppo di catechesi si concentra sullo stile con cui la famiglia vive la festa. È diventato difficile nella condizione odierna vivere la domenica come tempo della festa. (...) L’uomo moderno ha inventato il tempo libero, ma sembra aver dimenticato la festa. (...) Per questo, la famiglia ha bisogno di iscrivere nel suo stile di vita il senso della festa, non solo pensandosi come soggetto di bisogni, ma come comunità dell’incontro”.

Dal 28 marzo 2011 è attivo il nuovo sito del Pontificio Consiglio per la Famiglia (www.familia.va) che informa sulle attività del Dicastero e i principali progetti. Una delle sezioni del sito è dedicata al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano.
OP/ VIS 20110524 (590)

lunedì 23 maggio 2011

90° ANNIVERSARIO UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza i docenti e gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del novantesimo anniversario di fondazione.

Il Papa ha menzionato le “grandi e rapide trasformazioni che si riflettono anche sulla vita universitaria” ed ha affermato: “La cultura umanistica sembra colpita da un progressivo logoramento (...); si riscontra la tendenza a ridurre l’orizzonte umano al livello di ciò che è misurabile, a eliminare dal sapere sistematico e critico la fondamentale questione del senso. (...) Nella misura in cui le scienze empiriche monopolizzano i territori della ragione, non sembra esserci più spazio per le ragioni del credere, per cui la dimensione religiosa viene relegata nella sfera dell’opinabile e del privato. In questo contesto, le motivazioni e le caratteristiche stesse della istituzione universitaria vengono poste radicalmente in questione”.

“La prospettiva cristiana” – ha proseguito il Papa – “non si contrappone al sapere scientifico e alle conquiste dell’ingegno umano, ma, al contrario, considera la fede quale orizzonte di senso, via alla verità piena, guida di autentico sviluppo. Senza orientamento alla verità, senza un atteggiamento di ricerca umile e ardita, ogni cultura si sfalda, decade nel relativismo e si perde nell’effimero”.

“Cari amici, fede e cultura” – ha sottolineato Benedetto XVI – “sono grandezze indissolubilmente connesse, manifestazione di quel ‘desiderium naturale videndi Deum’ che è presente in ogni uomo. Quando questo connubio si infrange, l’umanità tende a ripiegarsi e a rinchiudersi nelle sue stesse capacità creative”.

“La questione della Verità e dell'Assoluto - la questione di Dio – (...) è la domanda cruciale, da cui dipende radicalmente la scoperta del senso del mondo e della vita. (...) Il sapere della fede quindi illumina la ricerca dell’uomo, la interpreta umanizzandola, la integra in progetti di bene, strappandola alla tentazione del pensiero calcolatore, che strumentalizza il sapere e fa delle scoperte scientifiche mezzi di potere e di asservimento dell’uomo”.
“L’orizzonte che anima il lavoro universitario può e deve essere la passione autentica per l’uomo. (...) Servire l’uomo è fare la verità nella carità, è amare la vita, rispettarla sempre, a cominciare dalle situazioni in cui essa è più fragile e indifesa. È questo un nostro compito, specialmente nei tempi di crisi: la storia della cultura mostra come la dignità dell’uomo sia stata riconosciuta veramente nella sua integralità alla luce della fede cristiana”.

“Porsi (...) in atteggiamento di chiusura o di distacco di fronte alla proposta della fede significa dimenticare che essa è stata lungo la storia, e lo è tuttora, fermento di cultura e luce per l’intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialità positive per il bene autentico dell’uomo”.

“L’attestazione della fede e la testimonianza della carità sono inscindibili. (...) In Gesù noi scopriamo che Dio è amore e che solo nell'amore possiamo conoscerLo (...). Il vertice della conoscenza di Dio si raggiunge nell'amore (...). L’uomo ha bisogno di amore, l’uomo ha bisogno di verità, per non disperdere il fragile tesoro della libertà ed essere esposto alla violenza delle passioni e a condizionamenti aperti od occulti”.

Rivolgendosi ai professori Benedetto XVI ha ricordato loro che: “A voi, cari Docenti, è affidato un ruolo decisivo: mostrare come la fede cristiana sia fermento di cultura e luce per l’intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialità positive, per il bene autentico dell’uomo”.

“Cuore pulsante e alimento costante della vita universitaria è la Cappella” – ha sottolineato il Pontefice al termine del suo discorso – “a cui è unito il Centro Pastorale ove gli Assistenti Spirituali delle diverse sedi sono chiamati a svolgere la loro preziosa missione sacerdotale che è imprescindibile per l’identità dell’Università Cattolica”.
AC/ VIS 20110523 (610)

CONVERSAZIONE DEL PAPA CON ASTRONAUTI STAZIONE SPAZIALE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI si è collegato con l’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in occasione dell’ultima missione dello Shuttle Endeavour.

Dalla Sala Foconi del Palazzo Apostolico Vaticano il Santo Padre ha seguito le immagini degli astronauti su un ampio schermo televisivo, mentre a bordo della Stazione Spaziale arrivavano solo il suono e le voci.

Il Papa ha rivolto agli astronauti cinque domande. La prima domanda di Benedetto XVI è stata: “Contemplando dall’alto la Terra, quali considerazioni fate dunque sul modo in cui le nazioni e i popoli vivono insieme quaggiù, o su come la scienza può contribuire alla causa della pace?”

L’astronauta statunitense Mark Kelly ha risposto: “Noi voliamo sul mondo e non vediamo confini, ma allo stesso tempo ci rendiamo conto del fatto che i popoli si combattono, che c’è tanta violenza in questo mondo (...). In genere, i popoli si combattono per ragioni diverse. (...) Sulla Terra, infatti, spesso si lotta per l’energia; nello spazio, utilizziamo l’energia solare e sulla Stazione spaziale abbiamo riserve energetiche. Vede, la scienza e la tecnologia applicate alla Stazione spaziale per sviluppare il potenziale di energia solare ci rifornisce in realtà di una quantità pressoché illimitata di energia. Ecco, se queste tecnologie fossero maggiormente utilizzate sulla Terra, probabilmente si potrebbe ridurre anche la violenza”.

Nel sottolineare la “responsabilità che tutti abbiamo per l’avvenire del nostro Pianeta”, il Papa ha domandato: “Dal vostro punto straordinario di osservazione come vedete la situazione della Terra?”

L’astronauta statunitense Ron Garan ha risposto: “Da un lato, vediamo quanto indescrivibilmente bello sia il pianeta che ci è stato dato; dall’altro, possiamo vedere quanto in realtà sia fragile”.

Il Papa ha domandato: “Nel vostro intenso impegno di lavoro e di ricerca” vi succede di meditare sul mistero della creazione e “forse anche di rivolgere una preghiera al Creatore?” L’astronauta italiano Roberto Vittori, che prima della partenza ha ricevuto da Benedetto XVI una medaglia raffigurante la creazione dell’uomo di Michelangelo, ha assicurato che nel vedere la bellezza del pianeta “prego per me, per le nostre famiglie, per il nostro futuro”.

Il Papa si è rivolto infine all’astronauta italiano Paolo Nespoli con queste parole: “Caro Paolo, so che nei giorni scorsi la tua mamma ti ha lasciato e quando fra pochi giorni tornerai a casa non la troverai più ad aspettarti. Tutti ti siamo stati vicini, anche io ho pregato per lei…Come hai vissuto questo tempo di dolore? Nella vostra Stazione vi sentite lontani e isolati e soffrite un senso di separazione, o vi sentite uniti fra voi e inseriti in una comunità che vi accompagna con attenzione e affetto?”

“Santo Padre” – ha risposto Paolo Nespoli – “Ho sentito le sue preghiere, le vostre preghiere arrivare fino quassù: è vero, siamo fuori da questo mondo, orbitiamo intorno alla Terra ed abbiamo un punto di vantaggio per guardare la Terra e per sentire tutto quello che ci sta attorno”.

Al termine il Santo Padre ha ringraziato dicendo: “Cari astronauti, vi ringrazio cordialmente per questa bellissima occasione di incontro e di dialogo con voi. Avete aiutato me e tante altre persone a riflettere insieme su temi importanti per l’avvenire dell’umanità. Faccio i migliori auguri per il vostro lavoro e per il successo della vostra grande missione al servizio della scienza, della collaborazione internazionale, del progresso autentico e della pace nel mondo”.
BXVI-ASTRONAUTI/ VIS 20110523 (570)

DIALOGO INTERRELIGIOSO SANTA SEDE - AL-AZHAR

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (Città del Vaticano) e l’Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del medesimo Dicastero, hanno incontrato il Signor Nabil Al-Arabi, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Araba d’Egitto e Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, recentemente eletto, nel corso della sua visita a Roma, mercoledì 18 maggio 2011.

Un Comunicato reso pubblico questa mattina informa che nel corso dell’incontro il Ministro ha trasmesso i saluti dello Sceicco di Al-Azhar, Professor Ahmad Al-Tayyib, ed ha espresso il desiderio del Grande Imam che le recenti difficoltà nei rapporti con la Santa Sede vengano superate.

Il Cardinale Tauran ha ribadito la stima di Sua Santità Papa Benedetto XVI per il popolo e le Autorità egiziane e la disponibilità della Santa Sede a proseguire sulla via del dialogo interreligioso e della cooperazione con Al-Azhar, che intercorre dal 1998.
CON-DIR/ VIS 20110523 (170)

SANTA SEDE SOSTIENE ACCESSO UNIVERSALE CURE MEDICHE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). L’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, è intervenuto il 18 maggio scorso alla LXIV Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra dal 16 al 24 maggio, con un discorso intitolato: “Garantire l’accesso universale alle cure mediche”.

“Il World Health Report 2010” – ha detto l’Arcivescovo Zimowski – “pone in evidenza come il finanziamento del sistema sanitario sia il canale per la auspicata copertura universale nella fornitura di servizi sanitari. Il Rapporto inoltre rileva con preoccupazione che, nonostante i progressi compiuti in alcuni Paesi, nel complesso siamo ancora molto lontani da una copertura sanitaria universale. (...) Tale triste fatto evidenzia la necessità di una vera solidarietà globale, in cui i Paesi ad alto reddito non soltanto promettano, ma effettivamente rispettino i loro impegni in materia di assistenza allo sviluppo”.

Citando l’Enciclica “Caritas in veritate”, l’Arcivescovo Zimowski ha citato Benedetto XVI il quale scrive: “Gli Stati economicamente più sviluppati faranno il possibile per destinare maggiori quote del loro prodotto interno lordo per gli aiuti allo sviluppo, rispettando gli impegni che su questo punto sono stati presi a livello di comunità internazionale”.

“Relativamente al Piano Strategico dell’OMS per l’HIV 2011-2015, la Santa Sede apprezza l'accento posto sull’eliminazione delle nuove infezioni da HIV nei bambini, ampliando e ottimizzando il loro trattamento e cura dell'HIV, fino ad oggi rimasti indietro rispetto ai progressi compiuti nel trattamento degli adulti”. In merito l’Arcivescovo ha sottolineato “l'importanza della formazione per cambiare i comportamenti umani e per una vita responsabile quali elementi chiave della campagna di prevenzione”.

Infine il Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ha affermato che la sua Delegazione “condivide pienamente le preoccupazioni (...) sulla prevenzione degli infortuni riguardanti i minori”. La Santa Sede “si appella alla comunità internazionale affinché incoraggi il trasferimento del sapere in materia di misure e strumenti per la prevenzione degli incidenti riguardanti i minori nei Paesi a basso e medio reddito, dove si verifica il 95 % dei decessi di minori a seguito di infortuni. La Santa Sede auspica altresì che la comunità internazionale contribuisca a migliorare i servizi assistenziali di emergenza e di riabilitazione per gli infortuni non mortali negli ambienti in cui lunghe guerre civili aumentano drasticamente l’incidenza degli incidenti riguardanti i minori”.
DELSS/ VIS 20110523 (380)

NUOVO TESTAMENTO HA POSTO FINE INVISIBILITÀ DEL PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2011 (VIS). “Il Vangelo dell’odierna domenica, (...), propone un duplice comandamento sulla fede: credere in Dio e credere in Gesù. (...). Non sono due atti separati, ma un unico atto di fede, la piena adesione alla salvezza operata da Dio Padre mediante il suo Figlio Unigenito”, ha detto il Papa ai fedeli convenuti questa mattina in Piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli.

“Il Nuovo Testamento ha posto fine all’invisibilità del Padre” – ha proseguito il Pontefice – “Il Figlio di Dio, con la sua incarnazione, morte e risurrezione, ci ha liberati dalla schiavitù del peccato per donarci la libertà dei figli di Dio e ci ha fatto conoscere il volto di Dio che è amore: Dio si può vedere, è visibile in Cristo”.

“La fede in Gesù comporta il seguirlo quotidianamente, nelle semplici azioni che compongono la nostra giornata. (...) Per i cristiani, per ciascuno di noi, dunque, la Via al Padre è lasciarsi guidare da Gesù, dalla sua parola di Verità, e accogliere il dono della sua Vita. (...) Cari amici, l’impegno di annunciare Gesù Cristo, ‘la via, la verità e la vita’, costituisce il compito principale della Chiesa”, ha concluso il Santo Padre.

Dopo il Regina Coeli il Papa ha salutato i pellegrini di lingua portoghese ed ha detto: “Mi unisco alla gioia della Chiesa in Portogallo, per la beatificazione di Madre Maria Chiara di Gesù Bambino, avvenuta ieri a Lisbona; e a quella in Brasile, dove oggi, a Salvador Bahia, viene proclamata beata Suor Dulce Lopes Pontes”.

Successivamente il Papa si è rivolto in inglese al “World Council of Churches” che ha organizzato in questi giorni a Kingston in Giamaica un Incontro Ecumenico Internazionale per la Pace. “Questa convocazione” – ha detto Benedetto XVI – “è il culmine di un programma durato un decennio colto a contrastare tutte le forme di violenza. Uniamoci in preghiera per questa nobile intenzione e impegniamoci per eliminare la violenza nelle famiglie, nella società e nella comunità internazionale”.

Infine Benedetto XVI ha salutato in italiano i rappresentanti del Movimento per la Via, congratulandosi “in particolare per l’impegno con cui aiutate le donne che affrontano gravidanze difficili, i fidanzati e i coniugi che desiderano una procreazione responsabile; così voi operate concretamente per la cultura della vita”.
ANG/ VIS 20110523 (390)

COMMEMORAZIONE DEI SANTI CIRILLO E METODIO

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina, nel contesto delle celebrazioni della memoria liturgica dei Santi Cirillo e Metodio, il Papa ha ricevuto in Vaticano il Signor George Ivanov, Presidente della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia e successivamente la Signora Tsetska Tsacheva, Presidente del Parlamento della Bulgaria, con le rispettive Delegazioni.
Nell’udienza alla Delegazione della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Santo Padre ha sottolineato che la vita di San Cirillo e Metodio “fu totalmente dedicata all’attività apostolica e l’intuizione divina di rendere comprensibile e accessibile il messaggio della Rivelazione alle popolazioni fu motivo di unità per tradizioni e culture differenti. Nell’accoglienza del disegno salvifico di Dio, i popoli possono ritrovare i fondamenti sui quali edificare civiltà e società pervase dallo spirito di riconciliazione e di convivenza pacifica. Non vi può essere unità reale senza il rispetto per la dignità di ogni persona umana e dei suoi diritti inalienabili”.

“Ai popoli europei, che si aprono in questi anni a nuove prospettive di cooperazione” – ha detto il Santo Padre rivolgendosi alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria – “questi due grandi Santi ricordano che la loro unità sarà più salda se basata sulle comuni radici cristiane. Infatti, nella complessa storia dell'Europa, il Cristianesimo rappresenta un elemento centrale e qualificante. La fede cristiana ha plasmato la cultura del vecchio Continente e si è intrecciata in modo indissolubile con la sua storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell'evangelizzazione, e poi i lunghi secoli in cui il Cristianesimo ha assunto un ruolo sempre più rilevante. Risulta, pertanto, importante che l'Europa cresca anche nella dimensione spirituale, sulla scia della sua storia migliore. L'unità del Continente, che sta progressivamente maturando nelle coscienze e si sta definendo anche sul versante politico, rappresenta una prospettiva di grande speranza”.
AC/ VIS 20110523 (310)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

Due Presuli della Conferenza Episcopale dell’India in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L’Arcivescovo Thumma Bala, di Hyderabad; Amministratore Apostolico di Warangal.

- L’Arcivescovo Mariadas Kagithapu, M.S.F.S., di Visakhapatnam.

Sabato 21 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

Cinque Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo John Baptist Thakur, S.I., di Muzaffarpur.

- Il Vescovo Angelus Kujur, S.I., di Purnea.

- Il Vescovo Thomas Thiruthalil, C.M., di Balasore.

- Il Vescovo Sarat Chandra Nayak, di Berhampur.

- Il Vescovo Lucas Kerketta, S.V.D., di Sambalpur.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto per la Congregazione per i Vescovi
AL:AP/ VIS 20110523 (130)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Tabula Anthony Mpako, Vescovo della Diocesi di Queenstown (superficie: 25.000; popolazione: 2.200.000; cattolici: 52.000; sacerdoti: 22; religiosi: 26; diaconi permanenti: 10), Sud Africa. Il Vescovo eletto è nato a Eastern Cape (Sud Africa) nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Parroco di St. Thomas Moore.

Sabato 21 maggio il Santo Padre:

- Ha nominato l’Arcivescovo Thomas E. Gullickson, Nunzio Apostolico in Ucraina, finora Nunzio Apostolico in Trinidad e Tobago, Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Dominica, Giamaica, Grenada, Guyana, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, San Vincenzo e Grenadine, Suriname e Delegato Apostolico nelle Antille.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Koudougou (Burkina Faso), presentata dal Vescovo Basile Tapsoba, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato l’Arciprete Mikaël Mouradian, Vescovo Eparchiale di Our Lady of Nareg in New York degli Armeni (cattolici: 36.000; sacerdoti: 10; religiosi: 16), Stati Uniti d’America. Finora Superiore del Convento di Notre Dame di Bzommar (Libano), succede al Vescovo Manuel Batakian, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Eparchia, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:NN:RE/ VIS 20110523 (210)

venerdì 20 maggio 2011

DOMANI PAPA IN COLLEGAMENTO CON ASTRONAUTI ENDEAVOUR

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2011 (VIS). Domani, sabato 21 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI si collegherà via satellite con l’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in occasione dell’ultima missione dello Space Shuttle Endeavour.

Il collegamento avrà luogo alle 13:11 (ora di Roma). Il Papa si rivolgerà in particolare ai due Astronauti europei di nazionalità italiana, Paolo Nespoli e Roberto Vittori.

L’evento sarà in diretta televisiva ed in streaming nel sito Internet della Radio Vaticana - CTV.
OP/ VIS 20110520 (90)

VALORI UMANI E RELIGIOSI CONDIVISI DA CRISTIANI E MUSULMANI

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2011 (VIS). Dal 18 al 19 maggio, si è tenuto a Roma un secondo Colloquio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e del Reale Istituto per gli Studi Interreligiosi (Amman, Giordania), presieduto dal Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dal Professor Kamel Abu Jaber, Direttore del Reale Istituto per gli Studi Interreligiosi.

Tema del colloquio è stato: “Valori umani e religiosi condivisi da cristiani e musulmani per una educazione comune”.

Un Comunicato reso pubblico oggi riporta i punti principali esaminati dai partecipanti:

“1) Cristiani e musulmani condividono valori umani fondamentali come la sacralità della vita umana, la dignità della persona e i diritti fondamentali inalienabili che ne derivano.

“2) Alcuni valori religiosi sono comuni a cristiani e musulmani, mentre altri sono specifici di ogni comunità. È pertanto importante indicare gli elementi comuni ed identificare le diversità. Il rispetto delle diversità è condizione fondamentale per un dialogo autentico.

3) L’educazione, l’educazione religiosa in particolare, non deve formare identità in antagonismo o in conflitto, ma al contrario, deve aiutare il giovane ad avere una identità religiosa ben fondata e favorire la formazione di identità aperte ad altre identità.

4) Le scuole, le istituzioni e le università, private o statali, sono luogo privilegiato dell’educazione comune, dove i bambini e i giovani cristiani e musulmani studiano insieme. Tale esperienza deve essere protetta e salvaguardata, anche perché offre l’occasione di creare amicizie solide e durature.

Le due parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente entro due anni. Un incontro preparatorio precederà il Colloquio”.
CON-DIR/ VIS 20110520 (290)

ASSEMBLEA GENERALE DI CARITAS INTERNATIONALIS

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2011 (VIS). Dal 22 al 27 maggio si terrà a Roma, nei locali della Domus Mariae Palazzo Carpegna, la XIX Assemblea Generale di “Caritas Internationalis”. Circa 300 delegati celebreranno il 60° anniversario di fondazione della Confederazione. I partecipanti saranno ricevuti in Udienza dal Santo Padre e, nel giorno dell’apertura, il Cardinale Segretario di Stato presiederà la celebrazione eucaristica.

“Caritas Internationalis” raggruppa 165 “Caritas” nazionali e mira anzitutto a coordinare il loro intervento in caso di emergenze e di crisi. Attualmente è presieduta dal Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa. Nel 2004 il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II le ha accordato la personalità canonica giuridica pubblica, sia in ragione della natura delle “Caritas” nazionali e diocesane, che sono l’organo ufficiale della carità dei Vescovi, sia in riconoscimento dei grandi servizi che la Confederazione svolge da decenni per il bene della Chiesa intera e dell’umanità.

L’attribuzione della personalità giuridica pubblica ha comportato la necessità di adeguare ad essa gli statuti, perché riflettano la natura e la finalità di “Caritas Internationalis” e la sua missione. L’Assemblea sarà un momento prezioso per presentare il lavoro svolto in detto ambito e, a norma degli statuti ora in vigore, per procedere a rinnovare gli uffici direttivi della Confederazione. Nel corso dell’incontro si rifletterà anche sul piano di lavoro di “Caritas Internationalis” per i prossimi 4 anni.
.../ VIS 20110520 (240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Noel Fahey, Ambasciatore di Irlanda, in visita di congedo

- Otto Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L’Arcivescovo John Barwa, di Cuttack-Bhubaneswar, con l'emerito Arcivescovo Raphael Cheenath, S.V.D..

- Il Vescovo Stephen M. Tiru, di Khunti.

- Il Vescovo Aleixo das Neves Dias, di Port Blair.

- Il Vescovo Vincent Barwa, di Simdega.

- Il Vescovo Victor Henry Thakur, di Bettiah.

- Il Vescovo Kurien Valiakandathil, di Bhagalpur.

- Il Vescovo Sebastian Kallupura, Vescovo di Buxar.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP:AL/ VIS 20110520 (120)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Vincente Long Van Nguyen, O.F.M.Conv., Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Melbourne (superficie: 27.194; popolazione: 3.844.000; cattolici: 1.085.000; sacerdoti: 561; religiosi: 1.737; diaconi permanenti: 1), Australia. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Dong Nai (Viêt Nam), è entrato nell’Ordine dei Francescani Conventuali nel 1983 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Consigliere Generale della Federazione dell’Ordine dei Francescani Conventuali per Asia ed Australia.
NEA/ VIS 20110520 (80)

giovedì 19 maggio 2011

75° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE “TERESIANUM” ROMA

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto gli studenti della Pontificia Facoltà Teologica “Teresianum” di Roma, di cui quest’anno ricorre il 75° anniversario di fondazione.

Nel ricordare la ricchezza di spirituale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, il Papa ha sottolineato il “vasto movimento di rinnovamento originato nella Chiesa dalla testimonianza dei santi Teresa di Gesù e Giovanni della Croce” ed ha affermato: “Esso suscitò quel riaccendersi di ideali e di fervori di vita contemplativa che nel sedicesimo secolo ha, per così dire, infiammato l’Europa e il mondo intero”.

“Cari studenti, sulla scia di questo carisma si colloca anche il vostro lavoro di approfondimento antropologico e teologico, il compito di penetrare il mistero di Cristo, con quella intelligenza del cuore che è insieme un conoscere e un amare; ciò esige che Gesù sia posto al centro di tutto, dei vostri affetti e pensieri, del vostro tempo di preghiera, di studio e di azione, di tutto il vostro vivere”.

“Siate consapevoli” – ha proseguito il Pontefice – “che questi anni di studio sono un dono prezioso della Provvidenza divina; dono che va accolto con fede e vissuto diligentemente, come una irripetibile opportunità per crescere nella conoscenza del mistero di Cristo”.

“Grande importanza riveste, nel contesto attuale” – ha segnalato il Papa – “lo studio approfondito della spiritualità cristiana a partire dai suoi presupposti antropologici. La specifica preparazione che esso fornisce è certamente importante perché rende idonei e abilita all’insegnamento di questa disciplina, ma costituisce una grazia ancor più grande per il bagaglio sapienziale che porta con sé in ordine al delicato compito della direzione spirituale”.

“Ancora oggi la Chiesa continua a raccomandare la pratica della direzione spirituale”, ha sottolineato il Papa che ha poi affermato: “Ognuno, infatti, e in modo particolare quanti hanno accolto la chiamata divina ad una sequela più prossima, necessita di essere accompagnato personalmente da una guida sicura nella dottrina ed esperta nelle cose di Dio; essa può aiutare a guardarsi da facili soggettivismi, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze vissute nella sequela di Gesù”.

“Fate tesoro di quanto avete appreso in questi anni di studio” – ha esortato il Pontefice – “per accompagnare quanti la provvidenza divina vi affiderà, aiutandoli nel discernimento degli spiriti e nella capacità di assecondare le mozioni dello Spirito Santo, con l’obiettivo di condurli alla pienezza della grazia, ‘fino a raggiungere - come dice san Paolo - la misura della pienezza di Cristo’”.

“Qui a Roma il vostro cuore e la vostra intelligenza sono provocati ad aprirsi alla dimensione universale della Chiesa, sono stimolati a ‘sentire cum Ecclesia’, in profonda sintonia con il Successore di Pietro. Vi esorto, pertanto” – ha concluso il Papa – “a vivere una sempre maggiore e più appassionata capacità di amare e di servire la Chiesa”.
AC/ VIS 20110519 (470)

GIOVANI PROTAGONISTI XLV GIORNATA MONDIALE PACE

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2011 (VIS). Un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, reso pubblico oggi, rende noto che il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la celebrazione della XLV Giornata Mondiale della Pace il prossimo 1° gennaio 2012, è: “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”.

“Il tema entra nel vivo di una questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell’affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere pienamente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo”.

“Risulta quindi un dovere delle presenti generazioni quello di porre le future nelle condizioni di esprimere in maniera libera e responsabile l’urgenza per un ‘mondo nuovo’. La Chiesa accoglie i giovani e le loro istanze come il segno di una sempre promettente primavera ed indica loro Gesù come modello di amore che rende ‘nuove tutte le cose’ (Ap 21,5)”.

“I responsabili della cosa pubblica sono chiamati ad operare affinché istituzioni, leggi e ambienti di vita siano pervasi da umanesimo trascendente che offra alle nuove generazioni opportunità di piena realizzazione e lavoro per costruire la civiltà dell’amore fraterno coerente alle più profonde esigenze di verità, di libertà, di amore e di giustizia dell’uomo”.

“Di qui, allora, la dimensione profetica del tema scelto dal Santo Padre, che si inserisce nel solco della ‘pedagogia della pace’ tracciato da Giovanni Paolo II nel 1985 (‘La pace ed i giovani camminano insieme’), nel 1979 (‘Per giungere alla pace, educare alla pace’) e nel 2004 (‘Un impegno sempre attuale: educare alla pace’)”.

“I giovani dovranno essere operatori di giustizia e di pace in un mondo complesso e globalizzato. Ciò rende necessaria una nuova ‘alleanza pedagogica’ di tutti i soggetti responsabili. Il tema preannuncia una preziosa tappa del Magistero proposto da Benedetto XVI nei Messaggi per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, iniziato nel segno della verità (2006: ‘Nella verità la pace’), proseguito con le riflessioni sulla dignità dell’uomo (2007: ‘Persona umana, cuore della pace’), sulla famiglia umana (2008: ‘Famiglia umana, comunità di pace’), sulla povertà (2009: ‘Combattete la povertà, costruire la pace’), sulla custodia del creato (2010: ‘Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato’) e sulla libertà religiosa (2011: ‘Libertà religiosa, via per la pace’), e che ora si rivolge alle menti e ai cuori pulsanti dei giovani: ‘Educare i giovani alla giustizia e alla pace’”.
MESS/ VIS 20110519 (410)

PRESA DI POSSESSO DIACONIA CARDINALE SARDI

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2011 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha comunicato questa mattina che martedì 24 maggio, alle 18:15, il Cardinale Paolo Sardi, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, prenderà possesso della Diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in Via Tuscolana, Piazza di Santa Maria Ausiliatrice, 54.
OCL/ VIS 20110519 (60)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate otto Presuli della Conferenza Episcopale dell’India in Visita “ad Limina Apostolorum:

- Il Cardinale Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi, con l’Ausiliare Vescovo Binay Kandulna.

- L’Arcivescovo William D'Souza, S.I., di Patna.

- Il Vescovo Gabriel Kujur, S.I., di Daltonganj.

- Il Vescovo Julius Marandi, di Dumka.

- Il Vescovo Paul Alois Lakra, di Gumla.

- Il Vescovo Charles Soreng, S.I., di Hazaribag.

- Il Vescovo Felix Toppo, S.I., di Jamshedpur.
AL/ VIS 20110519 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Germania), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del 350° anniversario del Santuario Mariano di Werl (Arcidiocesi di Paderborn, Germania), che avranno luogo il 2 luglio.

- Consultori del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione:

il Monsignore Fernando Ocáriz (Spagna), Vicario Generale della Prelatura personale dell'Opus Dei; Don Pascual Chávez Villanueva (Messico), Rettore Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, Presidente dell'Unione dei Superiori Generali; il Sacerdote Julián Carrón (Spagna), Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Consigliere ecclesiastico dell'Associazione ecclesiale ‘Memores Domini’; il Padre François Xavier Dumortier, S.I. (Francia), Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana in Roma; il Sacerdote Pierangelo Sequeri (Italia), Vice Preside e Docente ordinario di Teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, Docente incaricato di Estetica del sacro presso l'Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano; Suor Sara Butler (Stati Uniti d'America), dell'Ordine delle “Missionary Servants of the Most Blessed Trinità”, Docente di Teologia dogmatica presso l'Università “St. Mary of the Lake”, Seminario di Mundelein; Suor Mary Lou Wirtz, F.C.J.M. (Stati Uniti d'America), Superiora Generale delle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, Presidente dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali; la Dottoressa Chiara Amirante (Italia), Fondatrice e Responsabile dell'Associazione "Nuovi Orizzonti"; il Signor Kiko Argüello (Spagna), Responsabile dell'Équipe Internazionale del Cammino Neocatecumenale; la Professoressa Lucetta Scaraffia (Italia), Docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza in Roma.
NA/ VIS 20110519 (260)

mercoledì 18 maggio 2011

NELLA PREGHIERA QUOTIDIANA CHIEDIAMO SALVEZZA UMANITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2011 (VIS). Dopo aver riflettuto, nelle due scorse catechesi, sulla preghiera come fenomeno universale, il Papa ha iniziato questa mattina “un percorso biblico su questo tema, che ci guiderà” – ha detto – “ad approfondire il dialogo di alleanza tra Dio e l’uomo che anima la storia della salvezza, fino al culmine, alla parola definitiva che è Gesù Cristo”.

Rivolgendosi ai pellegrini presenti all’Udienza Generale di questo mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha spiegato: “Sarà Abramo, il grande patriarca, padre di tutti i credenti, ad offrirci un primo esempio di preghiera, nell’episodio dell’intercessione per le città di Sodoma e Gomorra”, quando Dio annuncia il suo proposito di distruggere le due città per “la malvagità degli abitanti”.

“La richiesta di Abramo è ancora più seria e più profonda, perché non si limita a domandare la salvezza per gli innocenti. Abramo chiede il perdono per tutta la città e lo fa appellandosi alla giustizia di Dio (...) che cerca il bene e lo crea attraverso il perdono che trasforma il peccatore, lo converte e lo salva”.

“Il pensiero di Abramo, che sembra quasi paradossale, si potrebbe sintetizzare così: ovviamente non si possono trattare gli innocenti come i colpevoli, questo sarebbe ingiusto, bisogna invece trattare i colpevoli come gli innocenti, mettendo in atto una giustizia ‘superiore’, offrendo loro una possibilità di salvezza, perché se i malfattori accettano il perdono di Dio e confessano la colpa lasciandosi salvare, non continueranno più a fare il male, diventeranno anch’essi giusti, senza più necessità di essere puniti”.

Nel sottolineare che: “È il perdono che interrompe la spirale del peccato, e Abramo, nel suo dialogo con Dio, si appella esattamente a questo”, il Santo Padre ha affermato: “Attraverso l’intercessione, la preghiera a Dio per la salvezza degli altri, si manifesta e si esprime il desiderio di salvezza che Dio nutre sempre verso l’uomo peccatore. Il male, infatti, non può essere accettato, deve essere segnalato e distrutto attraverso la punizione: la distruzione di Sodoma aveva appunto questa funzione. Ma il Signore non vuole la morte del malvagio, vuole che egli si converta e viva; il suo desiderio è sempre quello di perdonare, salvare, dare vita, trasformare il male in bene”.

“Serve dunque una trasformazione dall’interno” – ha sottolineato il Papa – “un qualche appiglio di bene, un inizio da cui partire per tramutare il male in bene, l’odio in amore, la vendetta in perdono”.

“Ma la misericordia di Dio nella storia del suo popolo si allarga ulteriormente. (...) L’infinito e sorprendente amore divino sarà pienamente manifestato quando il Figlio di Dio si farà uomo, il Giusto definitivo, il perfetto Innocente, che porterà la salvezza al mondo intero morendo sulla croce, perdonando e intercedendo per coloro che ‘non sanno quello che fanno’. Allora la preghiera di ogni uomo troverà la sua risposta, allora ogni nostra intercessione sarà pienamente esaudita”.

“Cari fratelli e sorelle” – ha concluso il Pontefice – “la supplica di Abramo, nostro padre nella fede, ci insegni ad aprire sempre di più il cuore alla misericordia sovrabbondante di Dio, perché nella preghiera quotidiana sappiamo desiderare la salvezza dell’umanità e chiederla con perseveranza e con fiducia al Signore che è grande nell’amore”.
AG/ VIS 20110518 (540)

CATTOLICI DEL MONDO SI IMPEGNINO PREGARE CHIESA CINA

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2011 (VIS). Al termine dell’Udienza Generale di questa mattina, tenutasi in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha ricordato la Chiesa in Cina. Martedì prossimo, 24 maggio, giorno dedicato alla memoria liturgica della Beata Maria Vergine, Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai, il Papa ha invitato i fedeli di tutto il mondo ad unirsi in preghiera con la Chiesa che è in Cina.

Mentre aumenta il numero di cattolici in Cina, Cristo, come in altri luoghi del mondo, continua ad essere “rifiutato, ignorato o perseguitato”. Il Santo Padre ha invitato “tutti i cattolici cinesi a continuare e a intensificare la propria preghiera, soprattutto a Maria, Vergine forte. Ma anche per tutti i cattolici del mondo pregare per la Chiesa che è in Cina deve essere un impegno: quei fedeli hanno diritto alla nostra preghiera, hanno bisogno della nostra preghiera”.

“I cattolici cinesi, come hanno detto molte volte, vogliono l’unità con la Chiesa universale, con il Pastore supremo, con il Successore di Pietro. Con la preghiera possiamo ottenere per la Chiesa in Cina di rimanere una, santa e cattolica, fedele e ferma nella dottrina e nella disciplina ecclesiale”.

“Sappiamo che, fra i nostri fratelli Vescovi, ci sono alcuni che soffrono e sono sotto pressione nell’esercizio del loro ministero episcopale. A loro, ai sacerdoti e a tutti i cattolici che incontrano difficoltà nella libera professione di fede esprimiamo la nostra vicinanza. Con la nostra preghiera possiamo aiutarli a trovare la strada per mantenere viva la fede, forte la speranza, ardente la carità verso tutti ed integra l’ecclesiologia che abbiamo ereditato dal Signore e dagli Apostoli”.

“A Maria” – ha detto infine il Santo Padre – “chiedo di illuminare quelli che sono nel dubbio, di richiamare gli smarriti, di consolare gli afflitti, di rafforzare quanti sono irretiti dalle lusinghe dell’opportunismo”.
AG/ VIS 20110518 (320)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Cali (Colombia) presentata dal Arcivescovo Juan Francisco Sarasti Jaramillo, C.I.M., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede l’Arcivescovo Dario de Jesús Monsalve Mejía, finora Coadiutore delle medesima Arcidiocesi Metropolitana.
RE/ VIS 20110518 (60)

martedì 17 maggio 2011

STATISTICHE CHIESA CATTOLICA IN CROAZIA

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2011 (VIS). Il 4 e 5 giugno prossimo, il Santo Padre Benedetto XVI compirà un Viaggio Apostolico in Croazia, in occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. Questa mattina sono state pubblicate le statistiche della Chiesa cattolica in Croazia. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2009, sono a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa.

La Croazia, la cui capitale è Zagabria, conta una popolazione di 4.429.000 abitanti, dei quali 3.981.000 cattolici; l’89,88% della popolazione. Il Paese ha 17 circoscrizioni ecclesiastiche e 1.598 parrocchie. I Vescovi sono attualmente 25, i sacerdoti 2.343, i religiosi 3.711, i membri laici di Istituti Secolari sono 44 e 1.912 i catechisti. I seminaristi minori sono 149 e i maggiori 438.

Un totale di 13.362 studenti frequentano i 41 centri di istruzione diretti da ecclesiastici, dalle scuole materne all’università. In Croazia i centri caritativi e sociali di proprietà della Chiesa o diretti da ecclesiastici o religiosi, contano: 1 ambulatorio; 30 case per anziani, invalidi e minorati; 53 orfanotrofi e asili nido; 14 consultori familiari ed altri centri per la protezione della vita; 16 centri speciali di educazione o rieducazione sociale e 6 istituzione di altri tipo.
PV-CROAZIA/ VIS 20110517 (200)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre riceverà questo pomeriggio in udienza l’Arcivescovo Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
AP/ VIS 20110517 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Vila Real (Portogallo), presentata dal Vescovo Joaquim Gonçalves, per raggiunti limiti d’età. Gli succede il Vescovo Amândio José Tomás, finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Robert Daniel Colon, Vescovo di Joliet in Illinois (superficie: 10.920; popolazione: 1.904.000; cattolici: 655.415; sacerdoti: 283; religiosi: 669; diaconi permanenti: 209), Stati Uniti d’America. È stato finora Vescovo di Steubenville (Stati Uniti d’America).
RE:NER/ VIS 20110517 (90)

IN MEMORIAM

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2011 (VIS). Di seguito riportiamo i dati relativi ai Presuli mancati nelle ultime settimane:

- Il Cardinale Agustín García-Gasco Vicente, Arcivescovo emerito di Valencia (Spagna), il 1° maggio, all’età di 80 anni.

- Il Vescovo Luigi Del Gallo Roccagiovine, già Delegato del Pontificio Consiglio per i Laici per lo Scoutismo Cattolico (Italia), il 12 maggio, all’età di 88 anni.

- L’Arcivescovo Gheorghe Gutiu, Vescovo emerito di Cluj-Gherla dei Romeni (Romania), l’8 maggio, all’età di 87 anni.

- L’Arcivescovo Jacques Georges Habib Hafouri, emerito di Hassaké-Nisibi (Siria), il 4 maggio, all’età di 94 anni.

- L’Arcivescovo Albert Kanene Obiefuna, emerito di Onitsha (Nigeria), l’11 maggio, all’età di 81 anni.
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