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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 7 gennaio 2011

VISITA DEL PAPA AI BAMBINI MALATI POLICLINICO GEMELLI ROMA

CITTA' DEL VATICANO, 5 GEN. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Papa si è recato al Policlinico "Agostino Gemelli" di Roma, in occasione della Solennità dell’Epifania, per un visita al Centro per la cura dei bambini con spina bifida.

Dopo la visita al Centro, il Santo Padre ha salutato i piccoli pazienti ospitati nelle stanze del reparto, e poi è passato al Reparto di terapia intensiva per l’assistenza neonatale ed ha raggiunto in ascensore il 7° piano per una breve visita all’ambulatorio dell’Istituto Scientifico Internazionale "Paolo VI" per la ricerca, la diagnosi e la terapia della sterilità coniugale.

Rivolgendosi al personale medico, ai bambini ricoverati e ai loro genitori, il Santo Padre ha detto di essersi recato al Gemelli per dire ai bambini: “Voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell’affrontare la malattia. (...) Benedico le persone, l’impegno e questi ambienti in cui si esercita in modo concreto l’amore verso i più piccoli e i più bisognosi”.

“Cari bambini e ragazzi” – ha proseguito il Santo Padre – “ho voluto venire a trovarvi anche per fare un po’ come i Magi, che celebriamo in questa Festa dell’Epifania: essi portarono a Gesù dei doni - oro, incenso e mirra - per manifestargli adorazione e affetto. Oggi vi ho portato anch’io qualche regalo, proprio perché sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l’affetto del Papa. Ma vorrei che tutti, adulti e bambini, in questo tempo di Natale, ricordassimo che il più grande regalo l’ha fatto Dio a ciascuno di noi”.

“Prima di concludere” – ha detto infine il Papa – “non posso non estendere un cordiale saluto a tutto il personale e a tutti i degenti di questo grande Ospedale. Incoraggio le diverse iniziative di bene e di volontariato, come pure le istituzioni che qualificano l’impegno al servizio della vita, penso in particolare, in questa circostanza, all’Istituto Scientifico Internazionale ‘Paolo VI’, finalizzato a promuovere la procreazione responsabile. Grazie ancora a tutti! Il Papa vi vuole bene!”
BXVI-VISITA/ VIS 20110107 (360)

PAROLA DI DIO VERA STELLA CHE CI OFFRE VERITÀ DIVINA

CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2011 (VIS). Oggi, Solennità dell’Epifania del Signore, Benedetto XVI ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana.

I Magi “erano probabilmente dei sapienti che scrutavano il cielo” – ha spiegato il Papa nell’omelia – “ma non per cercare di ‘leggere’ negli astri il futuro, eventualmente per ricavarne un guadagno; erano piuttosto uomini ‘in ricerca’ di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita. Erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la ‘firma’ di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare”.

“Erode è un uomo di potere” – ha proseguito il Papa – “che nell’altro riesce a vedere solo un rivale da combattere. In fondo, se riflettiamo bene, anche Dio gli sembra un rivale, anzi, un rivale particolarmente pericoloso, che vorrebbe privare gli uomini del loro spazio vitale, della loro autonomia, del loro potere (...). Erode è un personaggio che non ci è simpatico e che istintivamente giudichiamo in modo negativo per la sua brutalità. Ma dovremmo chiederci: forse c’è qualcosa di Erode anche in noi? Forse anche noi, a volte, vediamo Dio come una sorta di rivale? Forse anche noi siamo ciechi davanti ai suoi segni, sordi alle sue parole, perché pensiamo che ponga limiti alla nostra vita e non ci permetta di disporre dell’esistenza a nostro piacimento?”.

“Cari fratelli e sorelle, quando vediamo Dio in questo modo finiamo per sentirci insoddisfatti e scontenti, perché non ci lasciamo guidare da Colui che sta a fondamento di tutte le cose. Dobbiamo togliere dalla nostra mente e dal nostro cuore l’idea della rivalità, l’idea che dare spazio a Dio sia un limite per noi stessi; dobbiamo aprirci alla certezza che Dio è l’amore onnipotente che non toglie nulla, non minaccia, anzi, è l’Unico capace di offrirci la possibilità di vivere in pienezza, di provare la vera gioia”.

I Magi “da uomini saggi, sapevano pure che non è con un telescopio qualsiasi, ma con gli occhi profondi della ragione alla ricerca del senso ultimo della realtà e con il desiderio di Dio mosso dalla fede, che è possibile incontrarlo, anzi si rende possibile che Dio si avvicini a noi. L’universo non è il risultato del caso, come alcuni vogliono farci credere. Contemplandolo, siamo invitati a leggervi qualcosa di profondo: la sapienza del Creatore, l’inesauribile fantasia di Dio, il suo infinito amore per noi”.

“Non dovremmo lasciarci limitare la mente da teorie che arrivano sempre solo fino a un certo punto e che – se guardiamo bene – non sono affatto in concorrenza con la fede, ma non riescono a spiegare il senso ultimo della realtà. Nella bellezza del mondo, nel suo mistero, nella sua grandezza e nella sua razionalità non possiamo non leggere la razionalità eterna, e non possiamo fare a meno di farci guidare da essa fino all’unico Dio, creatore del cielo e della terra. Se avremo questo sguardo, vedremo che Colui che ha creato il mondo e Colui che è nato in una grotta a Betlemme e continua ad abitare in mezzo a noi nell’Eucaristia, sono lo stesso Dio vivente, che ci interpella, ci ama, vuole condurci alla vita eterna”.

“Seguiamo il cammino dei Magi che giungono a Gerusalemme. (...) Per quegli uomini era logico cercare il nuovo re nel palazzo reale, dove si trovavano i saggi consiglieri di corte. Ma, probabilmente con loro stupore, dovettero constatare che quel neonato non si trovava nei luoghi del potere e della cultura (...). La stella li guidò allora a Betlemme, una piccola città; li guidò tra i poveri, tra gli umili, per trovare il Re del mondo. I criteri di Dio sono differenti da quelli degli uomini; Dio non si manifesta nella potenza di questo mondo, ma nell’umiltà del suo amore, quell’amore che chiede alla nostra libertà di essere accolto per trasformarci e renderci capaci di arrivare a Colui che è l’Amore”.

“Per i Magi è stato indispensabile ascoltare la voce delle Sacre Scritture” – ha detto infine il Papa – “solo esse potevano indicare loro la via. È la Parola di Dio la vera stella, che, nell’incertezza dei discorsi umani, ci offre l’immenso splendore della verità divina”.

“Cari fratelli e sorelle, lasciamoci guidare dalla stella, che è la Parola di Dio, seguiamola nella nostra vita, camminando con la Chiesa, dove la Parola ha piantato la sua tenda. La nostra strada sarà sempre illuminata da una luce che nessun altro segno può darci. E potremo anche noi diventare stelle per gli altri, riflesso di quella luce che Cristo ha fatto risplendere su di noi”.
HML/ VIS 20110107 (780)

RIFLETTERE LUCE DI CRISTO E ANNUNCIARE LA SUA PAROLA

CITTA' DEL VATICANO, 6 GEN. 2011 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Nel ricordare la solennità di oggi, il Santo Padre ha spiegato che: “Epifania vuol dire manifestazione di Gesù a tutte le genti, rappresentate oggi dai Magi, che giunsero a Betlemme dall’Oriente per rendere omaggio al Re dei Giudei, la cui nascita essi avevano conosciuto dall’apparire di una uova stella nel cielo”.

“L’Epifania” – ha proseguito il Pontefice – “preannuncia l’apertura universale della Chiesa, la sua chiamata ad evangelizzare tutte le genti. Ma l’Epifania ci dice anche in che modo la Chiesa realizza questa missione: riflettendo la luce di Cristo e annunciando la sua Parola. I cristiani sono chiamati ad imitare il servizio che fece la stella per i Magi. Dobbiamo risplendere come figli della luce, per attirare tutti alla bellezza del Regno di Dio”.

Dopo l’Angelus, Benedetto XVI ha detto: “Rivolgo di cuore il mio saluto e i più fervidi auguri ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che domani celebreranno il Santo Natale. La bontà di Dio, apparsa in Gesù Cristo, Verbo incarnato, rafforzi in tutti la fede, la speranza e la carità, e dia conforto alle comunità che sono nella prova”.

Infine Benedetto XVI ha ricordato che: “L’Epifania è la Giornata Missionaria dei Bambini, proposta dalla Pontificia Opera della Santa Infanzia. Tanti bambini e ragazzi, organizzati nelle parrocchie e nelle scuole, formano una rete spirituale e di solidarietà per aiutare i loro coetanei più in difficoltà. È molto bello e importante che i bambini crescano con una mentalità aperta al mondo, con sentimenti di amore e di fraternità, superando l’egocentrismo e il consumismo. Cari bambini e ragazzi, con la vostra preghiera e il vostro impegno voi collaborate alla missione della Chiesa. Vi ringrazio per questo e vi benedico!”.
ANG/ VIS 20110107 (330)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 7 GEN. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Leonardo Bonanno, Vescovo di San Marco Argentano-Scalea (superficie: 1.142; popolazione: 113.672; cattolici: 111.000; sacerdoti: 88; religiosi: 91; diaconi permanenti: 3), Italia. Il Vescovo eletto è nato a San Giovanni in Fiore (Italia) nel 1947 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Finora Vicario Generale e Moderatore della Curia dell’Arcidiocesi di Cosenza Bisignano (Italia), succede al Vescovo Domenico Crusco, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Vescovo Héctor Luis Morales Sánchez, Vescovo di Netzahualcóyotl (superficie: 513; popolazione: 3.637.000; cattolici: 3.314.000; sacerdoti: 136; religiosi: 133), Messico. Il Vescovo Morales Sánchez è stato finora Vescovo Prelato di Huautla (Messico).
NER:RE/ VIS 20110107 (140)
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