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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 14 febbraio 2011

XXV ANNIVERSARIO FRATERNITÀ DI SAN CARLO

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i sacerdoti e i seminaristi della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, in occasione del XXV anniversario di fondazione, con il Fondatore e Superiore Generale Monsignor Massimo Camisasca e Don Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione.

“Questo momento” – ha detto il Papa – “riporta alla mia memoria la lunga amicizia con Monsignor Luigi Giussani e testimonia la fecondità del suo carisma. In questa occasione, vorrei rispondere a due domande che il nostro incontro mi suggerisce: qual è il posto del sacerdozio ordinato nella vita della Chiesa? Qual è il posto della vita comune nell’esperienza sacerdotale?”.

“Il sacerdozio cristiano” – ha affermato Benedetto XVI – “non è fine a se stesso. Esso è stato voluto da Gesù in funzione della nascita e della vita della Chiesa. (...) La gloria e la gioia del sacerdozio è di servire Cristo e il suo Corpo mistico. Esso rappresenta una vocazione bellissima e singolare all'interno della Chiesa, che rende presente Cristo, perché partecipa dell’unico ed eterno Sacerdozio di Cristo. La presenza di vocazioni sacerdotali è un segno sicuro della verità e della vitalità di una comunità cristiana. Dio infatti chiama sempre, anche al sacerdozio; non vi è crescita vera e feconda nella Chiesa senza un'autentica presenza sacerdotale che la sorregga e la alimenti”.

“Sono grato perciò” – ha proseguito il Pontefice – “a tutti coloro che dedicano le loro energie alla formazione dei sacerdoti e alla riforma della vita sacerdotale. Come tutta la Chiesa, infatti, anche il sacerdozio ha bisogno di rinnovarsi continuamente, ritrovando nella vita di Gesù le forme più essenziali del proprio essere. Le diverse possibili strade di questo rinnovamento non possono dimenticare alcuni elementi irrinunciabili. Innanzitutto un'educazione profonda alla meditazione e alla preghiera (...). Uno studio della teologia che permetta di incontrare le verità cristiane nella forma di una sintesi legata alla vita della persona e della comunità”.


“Sono sotto i nostri occhi le urgenze di questo momento” – ha ricordato il Papa – “Penso per esempio alla carenza di sacerdoti. La vita comune non è innanzitutto una strategia per rispondere a queste necessità. Essa non è neppure, di per sé, solo una forma di aiuto di fronte alla solitudine e alla debolezza dell'uomo. Tutto questo ci può essere, certamente, ma soltanto se la vita fraterna viene concepita e vissuta come strada per immergersi nella realtà della comunione. (...) Nessun sacerdote infatti amministra qualcosa che gli è proprio, ma partecipa con gli altri fratelli a un dono sacramentale che viene direttamente da Gesù”.

“Vivere con altri” – ha affermato il Papa – “significa accettare la necessità della propria continua conversione e soprattutto scoprire la bellezza di tale cammino, la gioia dell'umiltà, della penitenza, ma anche della conversazione, del perdono vicendevole, del mutuo sostegno”.

“Occorre stare con Gesù per poter stare con gli altri” – ha concluso Benedetto XVI – “È questo il cuore della missione. Nella compagnia di Cristo e dei fratelli ciascun sacerdote può trovare le energie necessarie per prendersi cura degli uomini, per farsi carico dei bisogni spirituali e materiali che incontra, per insegnare con parole sempre nuove, dettate dall'amore, le verità eterne della fede di cui hanno sete anche i nostri contemporanei”.
AC/ VIS 20110214 (540)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Monrovia (Liberia), presentata dall’Arcivescovo Michael Kpakala Francis, per raggiunti limiti d’età. Gli succede l’Arcivescovo Lewis Zeigler, Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Poitiers (Francia), presentata dall’Arcivescovo Albert Rouet, per raggiunti limiti d’età.

Venerdì 11 febbraio il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo John Barwa, S.V.D, Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar (superficie: 32.440; popolazione: 12.047.000; cattolici: 63.700; sacerdoti: 120; religiosi: 300), India. Finora Vescovo di Rourkela, il Vescovo Barwa succede all’Arcivescovo Raphael Cheenath, S.V.D., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata dall’Arcivescovo, per raggiunti limiti d’età.

- Ha elevato la Prefettura Apostolica di Likouala (Repubblica del Congo) al rango di Diocesi, con il nome di Impfondo e con la medesima configurazione territoriale.

- Ha nominato il Padre Jean Gardin, C.S.Sp., attuale Prefetto Apostolico di Likouala, primo Vescovo di Impfondo (superficie: 66.044; popolazione: 167.000; cattolici: 45.000; sacerdoti: 8; religiosi: 29), Repubblica del Congo. Il Vescovo eletto, è nato nel 1941 a Saint-Poïs (Francia), è entrato nella Congregazione dello Spirito Santo, ha emesso la professione perpetua nel 1969, ed è stato ordinato sacerdote nello stesso anno. È stato primo Prefetto della Prefettura Apostolica di Likouala (Repubblica del Congo).

- Ha nominato il Reverendo Victor Abagna Mossa, Vescovo della Diocesi di Owando (superficie: 113.250; popolazione: 570.000; cattolici: 397.064; sacerdoti: 62; religiosi: 56; diaconi permanenti: 1), Repubblica del Congo. Il Vescovo eletto, attualmente impegnato nella pastorale dei Congolesi a Namur, in Belgio, è nato nel 1946 a Makoua (Repubblica del Congo), ed è stato ordinato sacerdote nel 1974.
RE:NER:ECE/ VIS 20110214 (290)

SOCIETÀ PIÙ CRISTIANA AVREBBE EVITATO MORTE BAMBINI ROM

CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2011 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

Nel commentare la Liturgia di questa domenica, il Papa ha detto che la Liturgia “prosegue la lettura del cosiddetto ‘Discorso della montagna’ di Gesù che occupa i capitoli 5, 6 e 7 del Vangelo di Matteo. Dopo le ‘Beatitudini’, che sono il suo programma di vita, Gesù proclama la nuova Legge, la sua ‘Torah’, come la chiamano i nostri fratelli ebrei. In effetti, il Messia, alla sua venuta, avrebbe dovuto portare anche la rivelazione definitiva della Legge, ed è proprio ciò che Gesù dichiara: ‘Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti: non sono venuto ad abolire, ma a dare il pieno compimento’. E, rivolto ai suoi discepoli, aggiunge: ‘Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli’ (Mt 5,17.20). Ma in che cosa consiste questa ‘pienezza’ della Legge di Cristo, e questa ‘superiore’ giustizia che Egli esige?”.

“Gesù lo spiega mediante una serie di antitesi tra i comandamenti antichi e il suo modo di riproporli. Ogni volta inizia: ‘Avete inteso che fu detto agli antichi…’, e poi afferma: ‘Ma io vi dico…’. (...) Questo modo di parlare suscitava grande impressione nella gente, (...) perché quell’’io vi dico’ equivaleva a rivendicare per sé la stessa autorità di Dio, fonte della Legge. La novità di Gesù consiste, essenzialmente, nel fatto che Lui stesso ‘riempie’ i comandamenti con l’amore di Dio, con la forza dello Spirito Santo che abita in Lui. E noi, attraverso la fede in Cristo, possiamo aprirci all’azione dello Spirito Santo, che ci rende capaci di vivere l’amore divino”.

“Perciò” – ha spiegato il Santo Padre – “ogni precetto diventa vero come esigenza d’amore, e tutti si ricongiungono in un unico comandamento: ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso. ‘Pienezza della Legge è la carità’, scrive san Paolo”.

“Davanti a questa esigenza, ad esempio, il pietoso caso dei quattro bambini Rom, morti la scorsa settimana alla periferia di questa città, nella loro baracca bruciata, impone di domandarci se una società più solidale e fraterna, più coerente nell’amore, cioè più cristiana, non avrebbe potuto evitare tale tragico fatto” – ha affermato il Papa – “E questa domanda vale per tanti altri avvenimenti dolorosi, più o meno noti, che avvengono quotidianamente nelle nostre città e nei nostri paesi”.

“Cari amici, forse non è un caso che la prima grande predicazione di Gesù si chiami ‘Discorso della montagna’!” – ha concluso il Pontefice – “Mosè salì sul monte Sinai per ricevere la Legge di Dio e portarla al Popolo eletto. Gesù è il Figlio stesso di Dio che è disceso dal Cielo per portarci al Cielo, all’altezza di Dio, sulla via dell’amore. Anzi, Lui stesso è questa via: non dobbiamo far altro che seguire Lui, per mettere in pratica la volontà di Dio ed entrare nel suo Regno, nella vita eterna”.
ANG/ VIS 20110214 (500)

CONCISTORO SU ALCUNE CAUSE DI CANONIZZAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2011 (VIS). Lunedì 21 febbraio 2011, alle ore 12:00, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, avrà luogo, durante la celebrazione dell’Ora Sesta, il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione dei Beati:

- Guido Maria Conforti, italiano (1865-1931), Arcivescovo Vescovo di Parma (Italia), fondatore della Pia Società di San Francesco Saverio per le missioni estere (Missionari Saveriani).

- Luigi Guanella, italiano, (1842-1915), presbitero, fondatore della Congregazione dei Servi della Carità e dell’Istituto Figlie di Santa Maria della Provvidenza.

- Bonifacia Rodríguez de Castro, spagnola, (1837-1905), vergine, fondatrice della Congregazione delle Serve di San Giuseppe.
OCL/ VIS 20110214 (120)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 14 FEB. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate quattro Presuli della Conferenza Episcopale delle Filippine, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- Il Vescovo John F. Du, di Dumaguete.

- Il Vescovo Precioso D. Cantillas, S.D.B., di Maasin.

- Il Vescovo Leonardo Y. Medroso, di Tagbilaran.

- L’Arcivescovo Angel N. Lagdameo, di Jaro.

- Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna).

Sabato 12 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Ricardo J. Vidal, Arcivescovo emerito di Cebu (Filippine), in Visita "ad Limina Apostolorum", con il Vescovo Antonio R. Rañola, già Ausiliare di Cebu.

- L’Arcivescovo Antonio Mennini, Nunzio Apostolico in Gran Bretagna.
AL:AP/ VIS 20110214 (120)
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