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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 28 febbraio 2011

IL PAPA ACCOGLIE RINUNCIA PATRIARCA ANTIOCHIA DEI MARONITI

CITTA' DEL VATICANO, 26 FEB. 2011 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica una Lettera del Santo Padre Benedetto XVI indirizzata a Sua Beatitudine Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, che ha presentato la sua rinuncia all'ufficio di Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano).

  "L'anno dedicato al 1600° anniversario dalla morte di San Marone sta per concludersi" - scrive il Papa - "un tempo di grazia è stato accordato alla Chiesa Maronita in questo eccezionale giubileo. È anche il coronamento del suo servizio a maggior gloria di Dio e per il bene di tutti i fedeli".

  "Nel corso di quasi venticinque anni lei ha collaborato con i suoi due predecessori nella Sede di Antiochia, prima di essere scelto dal Sinodo a succedere loro il 19 aprile 1986. (...) Lei ha iniziato il nobile ministero di Patriarca di Antiochia dei Maroniti quando infuriava la guerra che ha insanguinato il Libano per troppi anni. È con l'ardente desidero di pace per il vostro Paese che lei ha guidato questa Chiesa e ha viaggiato per il mondo per consolare il suo popolo costretto all'emigrazione. La pace infine è arrivata, sempre fragile, ma sempre attuale".

  Benedetto XVI ricorda la visita di Giovanni Paolo II a Beirut nel 1997 per la firma dell'Esortazione Apostolica Postsinodale "Una nuova speranza per il Libano" che "ha segnato ancora una volta il costante legame della sua Chiesa con il Successore di Pietro" e la partecipazione del Patriarca al Sinodo Straordinario per il Medio Oriente, nell'ottobre 2010, in qualità di Presidente Delegato "ad honorem".

  "Lei ha scelto di rinunciare all'ufficio di Patriarca di Antiochia dei Maroniti in questa particolare circostanza. Ora, accolgo la sua decisione libera e magnanima,  espressione di grande umiltà e di profondo distacco. Sono certo che lei accompagnerà sempre il cammino della Chiesa Maronita con la preghiera, i saggi consigli e il sacrificio".
BXVI-LETTERA/                               VIS 20110228 (320)

FIDUCIA IN DIO E ATTENZIONE SENZA AFFANNI VITA QUOTIDIANA

CITTA' DEL VATICANO, 27 FEB. 2011 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Il Papa ha commentato le lettura del Profeta Isaia, "il quale, per consolare Gerusalemme abbattuta dalle sventure, così si esprime: 'Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai' (Is 49,15).

  "Questo invito alla fiducia nell'indefettibile amore di Dio viene accostato alla pagina, altrettanto suggestiva, del Vangelo di Matteo, in cui Gesù esorta i suoi discepoli a confidare nella provvidenza del Padre celeste, il quale nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo, e conosce ogni nostra necessità (cfr 6,24-34). Così si esprime il Maestro: 'Non preoccupatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno'".

  "Di fronte alla situazione di tante persone, vicine e lontane, che vivono in miseria" - ha detto il Santo Padre - "questo discorso di Gesù potrebbe apparire poco realistico, se non evasivo. In realtà, il Signore vuole far capire con chiarezza che non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Chi crede in Dio, Padre pieno d'amore per i suoi figli, mette al primo posto la ricerca del suo Regno, della sua volontà. E ciò è proprio il contrario del fatalismo o di un ingenuo irenismo. La fede nella Provvidenza, infatti, non dispensa dalla faticosa lotta per una vita dignitosa, ma libera dall'affanno per le cose e dalla paura del domani".

  "È chiaro che questo insegnamento di Gesù, pur rimanendo sempre vero e valido per tutti, viene praticato in modi diversi a seconda delle diverse vocazioni: un frate francescano potrà seguirlo in maniera più radicale, mentre un padre di famiglia dovrà tener conto dei propri doveri verso la moglie e i figli. In ogni caso, però, il cristiano si distingue per l'assoluta fiducia nel Padre celeste, come è stato per Gesù. È proprio la relazione con Dio Padre che dà senso a tutta la vita di Cristo, alle sue parole, ai suoi gesti di salvezza, fino alla sua passione, morte e risurrezione. Gesù ci ha dimostrato che cosa significa vivere con i piedi ben piantati per terra, attenti alle concrete situazioni del prossimo, e al tempo stesso tenendo sempre il cuore in Cielo, immerso nella misericordia di Dio".

  Infine il Papa ha invocato l'intercessione della Vergine Maria "perché tutti impariamo a vivere secondo uno stile più semplice e sobrio, nella quotidiana operosità e nel rispetto del creato, che Dio ha affidato alla nostra custodia".
ANG/                                       VIS 20110228 (480)

BENEDETTO XVI RICEVE IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2011 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato il seguente comunicato:

 "Oggi, 28 febbraio 2011, il Presidente del Parlamento Europeo On. Jerzy Buzek è stato ricevuto in udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

 "I colloqui, svoltisi in un clima di cordialità hanno permesso un utile scambio di opinioni sulle relazioni fra la Chiesa Cattolica, il Parlamento Europeo e le altre istituzioni europee, nonché sul contributo che la Chiesa può offrire all'Unione".

 "Nel corso dell'incontro ci si è soffermati anche su temi di attualità quali l'impegno per la promozione della libertà religiosa e la tutela delle minoranze cristiane nel mondo".
OP/                                                                                             VIS 20110228 (137)

AIUTARE A CAPIRE E PARLARE IL NUOVO LINGUAGGIO DEI MEDIA

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2011 (VIS). Benedetto XVI ha ricevuto a mezzogiorno i partecipanti alla riunione del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, che in questi giorni riflettono sul tema del linguaggio e delle nuove tecnologie.

 Il Papa ha sottolineato che "il pensiero e la relazione avvengono sempre nella modalità del linguaggio, inteso naturalmente in senso lato, non solo verbale". In questo senso ha affermato che "i nuovi linguaggi che si sviluppano nella comunicazione digitale determinano, tra l'altro, una capacità più intuitiva ed emotiva che analitica, orientano verso una diversa organizzazione logica del pensiero e del rapporto con la realtà, privilegiano spesso l'immagine e i collegamenti ipertestuali".

 "I rischi che si corrono, certo, sono sotto gli occhi di tutti: la perdita dell'interiorità, la superficialità nel vivere le relazioni, la fuga nell'emotività, il prevalere dell'opinione più convincente rispetto al desiderio di verità. E tuttavia essi sono la conseguenza di un'incapacità di vivere con pienezza e in maniera autentica il senso delle innovazioni. Ecco perché la riflessione sui linguaggi sviluppati dalle nuove tecnologie è urgente".

 Riferendosi alla "cultura digitale" e alle sfide che attendono la comunità ecclesiale e civile, il Santo Padre evidenzia che "non si tratta solamente di esprimere il messaggio evangelico nel linguaggio di oggi, ma occorre avere il coraggio di pensare in modo più profondo, come è avvenuto in altre epoche, il rapporto tra la fede, la vita della Chiesa e i mutamenti che l'uomo sta vivendo. Per questo ha aggiunto che per aiutare "a capire, interpretare e parlare il "nuovo linguaggio" dei media in funzione pastorale, in dialogo con il mondo contemporaneo, si deve domandare: quali sfide il cosiddetto "pensiero digitale" pone alla fede e alla teologia? Quali domande e richieste?".

 Sottolineando che "la cultura digitale pone nuove sfide alla nostra capacità di parlare e di ascoltare un linguaggio simbolico che parli della trascendenza, il Papa ha detto che "oggi siamo chiamati a scoprire, anche nella cultura digitale, simboli e metafore significative per le persone, che possano essere di aiuto nel parlare del Regno di Dio all'uomo contemporaneo".

 "L'appello ai valori spirituali - ha concluso - che permetterà di promuovere una comunicazione veramente umana: al di là di ogni facile entusiasmo o scetticismo, è una risposta alla chiamata impressa nella nostra natura di esseri creati a immagine e somiglianza del Dio della comunione. (...). Il contributo dei credenti allora potrà essere di aiuto per lo stesso mondo dei media, aprendo orizzonti di senso e di valore che la cultura digitale non è capace da sola di intravedere e rappresentare".
AC/                                                                                               VIS 20110228 (424)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale delle Filippine in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Orlando B. Quevedo, O.M.I., di Cotabato, con l'Ausiliare Vescovo Jose Colin M. Bagaforo.

    - L'Arcivescovo Fernando R. Capalla, di Davao.

  Sabato 26 febbraio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale delle Filippine, in Visita "ad Limina Apostolorum":

Il Vescovo Emmanuel T. Cabajar, C.SS.R., di Pagadian.

Il Vescovo Juan de Dios M. Pueblos, di Butuan.

Il Vescovo Jose A. Cabantan, di Malaybalay.

Il Vescovo Antonieto D. Cabajog, di Surigao.

Il Vescovo Nereo P. Odchimar, di Tandag.

Il Vescovo Romulo T. de la Cruz, di Kidapawan.

Il Vescovo Dinualdo D. Gutierrez, di Marbel.

- Il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/                                   VIS 20110228 (170)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 FEB. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Riobamba (Ecuador), presentata dal Vescovo Victor Alejandro Corral Mantilla, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, Consigliere della Pontificia Commissione per l'America Latina.

- Ha nominato il Cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, Arcivescovo di San Cristóbal de La Habana (Cuba), Membro della Pontificia Commissione per l'America Latina.

- Ha nominato l'Avvocato Stefano Di Pinto, Direttore dell'Ufficio Fondo Pensioni, finora Officiale del medesimo Ufficio.

- Ha nominato il Dottor Stefano Loreti, per un quinquennio, Dirigente dell'"Area Controllo di gestione e procedure" dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, finora Capo Ufficio nella Sezione Ordinaria della medesima Amministrazione.

- Ha nominato il Ragioniere Francesco Anastasi, Capo Ufficio nella Sezione Ordinaria dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, finora Officiale della Sezione Straordinaria.

- Ha nominato il Dottor Roberto Carulli e il Dottor Stefano Lori, Capo Ufficio nella Sezione Straordinaria dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, finora Officiali della medesima Sezione.

  Sabato 26 febbraio il Santo Padre ha accettato a norma del canone 126, paragrafo 2, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, la rinuncia all'ufficio di Patriarca di Antiochia dei Maroniti, presentata da Sua Beatitudine Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir.
RE:NA                                   VIS 20110228 (220)
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