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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 28 marzo 2011

SANTA SEDE OSSERVATORE CONFERENZA INTERNAZIONALE LIBIA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). Una Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., rende noto che: “La Santa Sede parteciperà in qualità di Osservatore alla Conferenza Internazionale sulla Libia che si svolgerà a Londra. La Santa Sede sarà rappresentata dal Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, Arcivescovo Antonio Pennini”.
OP/ VIS 20110328 (70)

BENEDETTO XVI RICEVE SUA BEATITUDINE CHRYSOSTOMOS II

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

“Nella mattinata di lunedì 28 marzo, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza privata Sua Beatitudine Chrysostomos II, Arcivescovo di Nea Giustiniana e di tutta Cipro. Sua Beatitudine era accompagnato da Padre Demosthenis Demosthenous e dal Dr. Ioanni Charilaou”.

“Nel corso del colloquio si sono esaminati, tra l’altro, la situazione dei cristiani in Medio Oriente e il tema della libertà religiosa nell’isola di Cipro. Successivamente Sua Beatitudine si è incontrato anche con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato”.
OP/ VIS 20110328 (110)

VIDEOMESSAGGIO DEL PAPA PARTECIPANTI “CORTILE GENTILI”

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2011 (VIS). Di seguito pubblichiamo il testo integrale del videomessaggio del Papa, trasmesso su schermi giganti, ai partecipanti al “Cortile dei Gentili”, incontro di dialogo con i non credenti promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, sul tema: “Illuminismo, religione, ragione comune”. La manifestazione conclusiva ha avuto luogo ieri notte, sul sagrato della Cattedrale di Notre-Dame de Paris.

“Cari giovani, cari amici!

“So che vi siete riuniti numerosi sul sagrato di Notre-Dame de Paris, su invito del Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi, e del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Vi saluto tutti, senza dimenticare i fratelli e gli amici della Comunità di Taizé. Sono grato al Pontificio Consiglio per aver ripreso e sviluppato il mio invito ad aprire, nella Chiesa, dei ‘Cortili dei gentili’, immagine che richiama quello spazio aperto sulla vasta spianata vicino al Tempio di Gerusalemme, che permetteva a tutti coloro che non condividevano la fede di Israele di avvicinarsi al Tempio e di interrogarsi sulla religione. In quel luogo, essi potevano incontrare degli scribi, parlare della fede ed anche pregare il Dio ignoto. E se, all’epoca, il Cortile era allo stesso tempo un luogo di esclusione, poiché i ‘Gentili’ non avevano il diritto di entrare nello spazio sacro, Cristo Gesù è venuto per ‘abbattere il muro di separazione che divideva’ ebrei e gentili, ‘per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunziare pace …’ (Ef 2, 14-17), come ci dice san Paolo”.

“Nel cuore della ‘Città delle Luci’, davanti a questo magnifico capolavoro della cultura religiosa francese, Notre-Dame di Paris, un grande spazio si apre per dare nuovo impulso all’incontro rispettoso ed amichevole tra persone di convinzioni diverse. Giovani, credenti e non credenti presenti questa sera, voi volete stare insieme, questa sera come nella vita di tutti i giorni, per incontrarvi e dialogare a partire dai grandi interrogativi dell’esistenza umana. Oggi, molti riconoscono di non appartenere ad alcuna religione, ma desiderano un mondo nuovo e più libero, più giusto e più solidale, più pacifico e più felice. Nel rivolgermi a voi, prendo in considerazione tutto ciò che avete da dirvi: voi non credenti, volete interpellare i credenti, esigendo da loro, in particolare, la testimonianza di una vita che sia coerente con ciò che essi professano e rifiutando qualsiasi deviazione della religione che la renda disumana. Voi credenti, volete dire ai vostri amici che questo tesoro racchiuso in voi merita una condivisione, un interrogativo, una riflessione. La questione di Dio non è un pericolo per la società, non mette in pericolo la vita umana! La questione di Dio non deve essere assente dai grandi interrogativi del nostro tempo”.

“Cari amici, siete chiamati a costruire dei ponti tra voi. Sappiate cogliere l’opportunità che vi si presenta per trovare, nel profondo delle vostre coscienze, in una riflessione solida e ragionata, le vie di un dialogo precursore e profondo. Avete tanto da dirvi gli uni agli altri. Non chiudete la vostra coscienza di fronte alle sfide e ai problemi che avete davanti”.

“Credo profondamente che l’incontro tra la realtà della fede e quella della ragione permetta all’uomo di trovare se stesso. Ma troppo spesso la ragione si piega alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscere questa ultima come criterio ultimo. La ricerca della verità non è facile. E se ciascuno è chiamato a decidersi, con coraggio, a favore della verità, è perché non esistono scorciatoie verso la felicità e la bellezza di una vita compiuta. Gesù lo dice nel Vangelo: ‘La verità vi renderà liberi’”.

“Spetta a voi, cari giovani, far sì che, nel vostro Paese e in Europa, credenti e non credenti ritrovino la via del dialogo. Le religioni non possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che permette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza. Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro”.

“Una delle ragioni d’essere di questo Cortile dei Gentili è quella di operare a favore di questa fraternità al di là delle convinzioni, ma senza negarne le differenze. E, ancor più profondamente, riconoscendo che solo Dio, in Cristo, ci libera interiormente e ci dona la possibilità di incontrarci davvero come fratelli”.

“Il primo degli atteggiamenti da assumere o delle azioni che potete compiere insieme è rispettare, aiutare ed amare ogni essere umano, poiché esso è una creatura di Dio e in un certo modo la strada che conduce a Lui. Portando avanti ciò che vivete questa sera, contribuite ad abbattere le barriere della paura dell’altro, dello straniero, di colui che non vi assomiglia, paura che spesso nasce dall’ignoranza reciproca, dallo scetticismo o dall’indifferenza. Adoperativi per rafforzare i legami con tutti i giovani senza distinzioni, non dimenticando chi vive in povertà o in solitudine, chi soffre per la disoccupazione, chi sperimenta la malattia o chi si sente ai margini della società”.

“Cari giovani, non è solo la vostra esperienza di vita che potete condividere, ma anche il vostro modo di avvicinarvi alla preghiera. Credenti e non credenti, presenti su questo sagrato dell’Ignoto, siete invitati ad entrare anche all’interno dello spazio sacro, a varcare il magnifico portale di Notre-Dame e ad entrare nella cattedrale per un momento di preghiera. Per alcuni di voi, questa preghiera sarà una preghiera ad un Dio conosciuto nella fede, ma per gli altri essa potrà essere anche una preghiera al Dio Ignoto. Cari giovani non credenti, unendovi a coloro che stanno pregando all’interno di Notre-Dame, in questo giorno dell’Annunciazione del Signore, aprite i vostri cuori ai testi sacri, lasciatevi interpellare dalla bellezza dei canti e, se lo volete davvero, lasciate che i sentimenti racchiusi in voi si elevino verso il Dio Ignoto”.

“Sono lieto di aver potuto rivolgermi a voi questa sera per questo momento inaugurale del Cortile dei Gentili. Spero che vorrete rispondere ad altri appuntamenti che ho fissato, in particolare alla Giornata Mondiale della Gioventù, questa estate, a Madrid. Il Dio che i credenti imparano a conoscere vi invita a scoprirLo e vivere di Lui sempre più. Non abbiate paura! Sulla strada che percorrete insieme verso un mondo nuovo, siate cercatori dell’Assoluto e cercatori di Dio, anche voi per i quali Dio è il Dio Ignoto”.

“E che Colui che ama tutti e ciascuno di voi vi benedica e vi protegga. Egli conta su di voi per prendersi cura degli altri e dell’avvenire, e voi potete contare su di Lui!”.
MESS/ VIS 20110328 (1140)

LAVORO SIA SICURO, DIGNITOSO E STABILE

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti al Pellegrinaggio della Diocesi di Terni-Narni-Amelia nel 30° anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II alle Acciaierie della Città.

Benedetto XVI ha ricordato in maniera speciale Giovanni Paolo II “per l’amore che mostrò per il mondo del lavoro” ed ha commentato la difficile situazione che attraversa la Diocesi a causa della crisi dell’industria metallurgica che si ripercuote sulla vita di migliaia di persone. “So che la Chiesa diocesana” – ha detto il Papa – fa sue le vostre preoccupazioni e “sente la responsabilità di esservi accanto per comunicarvi la speranza del Vangelo e la forza per edificare una società più giusta e più degna dell’uomo. E lo fa a partire dalla sorgente, dall’Eucaristia”.

“Dall’Eucaristia, infatti, in cui Cristo si rende presente nel suo atto supremo di amore per tutti noi” – ha proseguito il Pontefice – “impariamo ad abitare da cristiani la società, per renderla più accogliente, più solidale, più attenta ai bisogni di tutti, particolarmente dei più deboli, più ricca di amore”.

“In questo orizzonte si colloca anche il tema del lavoro, che oggi vi preoccupa, con i suoi problemi, soprattutto quello della disoccupazione. È importante tenere sempre presente che il lavoro è uno degli elementi fondamentali sia della persona umana, che della società. Le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune” – ha sottolineato il Santo Padre, che ha anche ricordato il problema della sicurezza sul lavoro. “Occorre mettere in campo” – ha continuato Benedetto XVI – “ogni sforzo perché la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata. E che dire poi della precarietà del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? È un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie!”.

“Il lavoro” – ha detto il Pontefice citando il discorso tenuto da Giovanni Paolo II in occasione della visita alle acciaierie di Terni – “aiuta ad essere più vicini a Dio e agli altri. Gesù stesso è stato lavoratore, anzi ha passato buona parte della sua vita terrena a Nazaret, nella bottega di Giuseppe. (...) Il suo lavoro, che è stato un vero lavoro fisico, ha occupato la maggior parte della sua vita su questa terra, ed è così entrato nell’opera della redenzione dell’uomo e del mondo”.

“Già questo ci parla della dignità del lavoro, anzi della dignità specifica del lavoro umano che viene inserito nel mistero stesso della redenzione. È importante comprenderlo in questa prospettiva cristiana. Spesso, invece, viene visto solo come strumento di guadagno, se non addirittura, in varie situazioni nel mondo, come mezzo di sfruttamento e quindi di offesa alla stessa dignità della persona. Vorrei accennare pure al problema del lavoro la Domenica. Purtroppo nelle nostre società il ritmo del consumo rischia di rubarci anche il senso della festa e della Domenica come giorno del Signore e della comunità”.

“La Chiesa sostiene, conforta, incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti un lavoro sicuro, dignitoso e stabile” – ha concluso Benedetto XVI – “Il Papa (...) è accanto alle vostre famiglie, ai vostri bambini, ai vostri giovani, ai vostri anziani e vi porta tutti nel cuore davanti a Dio. Il Signore benedica voi, il vostro lavoro e il vostro futuro”.
AC/ VIS 20110328 (560)

VISITA DEL SANTO PADRE SACRARIO FOSSE ARDEATINE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita privata al Sacrario delle Fosse Ardeatine per ricordare le 335 vittime fucilate nel 1944 dalle SS, reparti di difesa del partito nazista, per rappresaglia ad un attentato contro 33 soldati tedeschi compiuto dalla resistenza italiana.

Accogliendo l’invito dell’Associazione Nazionale tra le Famiglie Italiane dei Martiri caduti per la libertà della Patria (A.N.F.I.M.), il Santo Padre ha visitato il Sacrario accompagnato dal Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Professore Riccardo di Segni e dal Cardinale Andrea Corsero Lanza di Montezemolo, figlio del Colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, caduto nella strage nazista.

Deposto un cesto di fiori davanti alla lapide che ricorda l’eccidio, il Santo Padre ha attraversato le grotte ed ha raggiunto l’interno del Sacrario, inginocchiandosi davanti alle tombe. Successivamente il Rabbino Capo di Roma ha recitato in ebraico il Salmo 129 ed il Papa, in italiano, il Salmo 123 ed una preghiera per i defunti.

Uscendo, il Santo Padre ha apposto la sua firma al Libro dei visitatori e - prima di congedarsi alle ore 11:00 per far rientro in Vaticano - sul Piazzale antistante il Sacrario ha rivolto un saluto ai Familiari delle Vittime e a tutti i presenti.

“Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 è offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo. È l’effetto più esecrabile della guerra, di ogni guerra, mentre Dio è vita, pace, comunione”, ha detto il Pontefice.

“Come i miei Predecessori, sono venuto qui a pregare e a rinnovare la memoria. Sono venuto ad invocare la divina Misericordia, che sola può colmare i vuoti, le voragini aperte dagli uomini quando, spinti dalla cieca violenza, rinnegano la propria dignità di figli di Dio e fratelli tra loro”.

“Sì, dovunque sia, in ogni continente, a qualunque popolo appartenga, l’uomo è figlio di quel Padre che è nei cieli, è fratello di tutti in umanità. Ma questo essere figlio e fratello non è scontato. Lo dimostrano purtroppo anche le Fosse Ardeatine. Bisogna volerlo, bisogna dire sì al bene e no al male. Bisogna credere nel Dio dell’amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l’uomo, fatto a sua immagine”.

“Perciò, in questo luogo, doloroso memoriale del male più orrendo, la risposta più vera è quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero. Amen”.
BXVI-VISITA/ VIS 20110328 (450)

CRISTO HA SETE DELLA FEDE DI TUTTI NOI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). Di ritorno dalla visita al Sacrario delle Fosse Ardeatine, a mezzogiorno, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

“Questa III Domenica di Quaresima” – ha detto il Papa – “è caratterizzata dal celebre dialogo di Gesù con la donna Samaritana (...). La donna si recava tutti i giorni ad attingere acqua ad un antico pozzo, risalente al patriarca Giacobbe, e quel giorno vi trovò Gesù, seduto, ‘affaticato per il viaggio’. (...) La stanchezza di Gesù, segno della sua vera umanità, può essere vista come un preludio della passione, con la quale Egli ha portato a compimento l’opera della nostra redenzione. In particolare, nell’incontro con la Samaritana al pozzo, emerge il tema della ‘sete’ di Cristo, che culmina nel grido sulla croce: ‘Ho sete’”.

“Certamente questa sete, come la stanchezza, ha una base fisica” – ha detto il Santo Padre – “Ma Gesù, come dice ancora Agostino, ‘aveva sete della fede di quella donna’, come della fede di tutti noi. Dio Padre lo ha mandato a saziare la nostra sete di vita eterna, donandoci il suo amore, ma per farci questo dono Gesù chiede la nostra fede. L’onnipotenza dell’Amore rispetta sempre la libertà dell’uomo; bussa al suo cuore e attende con pazienza la sua risposta”.

“Nell’incontro con la Samaritana risalta in primo piano il simbolo dell’acqua, che allude chiaramente al sacramento del Battesimo, sorgente di vita nuova per la fede nella Grazia di Dio. (...) Quest’acqua rappresenta lo Spirito Santo, il ‘dono’ per eccellenza che Gesù è venuto a portare da parte di Dio Padre. (...) Grazie all’incontro con Gesù Cristo e al dono dello Spirito Santo, la fede dell’uomo giunge al suo compimento, come risposta alla pienezza della rivelazione di Dio”.
ANG/ VIS 20110328 (320)

APPELLO SVILUPPI SITUAZIONE LIBIA E DIALOGO MEDIO ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAR. 2011 (VIS). “Di fronte alle notizie, sempre più drammatiche, che provengono dalla Libia, cresce la mia trepidazione per l’incolumità e la sicurezza della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della situazione, attualmente segnata dall’uso delle armi”, ha detto il Papa al termine della recita dell’Angelus.

“Nei momenti di maggiore tensione si fa più urgente l’esigenza di ricorrere ad ogni mezzo di cui dispone l’azione diplomatica e di sostenere anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche e durature”.

“In questa prospettiva, mentre elevo al Signore la mia preghiera per un ritorno alla concordia in Libia e nell’intera Regione nordafricana, rivolgo un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi”.

“Il mio pensiero si indirizza, infine, alle Autorità ed ai cittadini del Medio Oriente, dove nei giorni scorsi si sono verificati diversi episodi di violenza, perché anche là sia privilegiata la via del dialogo e della riconciliazione nella ricerca di una convivenza giusta e fraterna”.
ANG/ VIS 20110328 (200)

POSSESSI CARDINALIZI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle Prese di Possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

Sabato 2 aprile, alle 16:30, il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero, prenderà possesso della Diaconia di San Paolo alle Tre Fontane, Via Laurentina, 473, (Roma).

Domenica 3 aprile, alle 12:00, il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile), prenderà possesso del Titolo di Santa Maria in Via, Via del Mortaro, 24 (Roma).
OCL/ VIS 20110328 (100)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAR. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L’Arcivescovo Joseph Perumthottam, di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (India), in Visita"ad Limina Apostolorum" con l'emerito Arcivescovo Joseph Powathil.

- L’Arcivescovo Mathew Moolakkatt, O.S.B., di Kottayam dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum” con l’Ausiliare Vescovo Joseph Pandarasseril, O.S.B.

- L’Arcivescovo George Valiamattam, di Tellicherry dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- L’Arcivescovo Andrews Thazhath, di Trichur dei Siro-Malabaresi (India), in Visita "ad Limina Apostolorum" con l’Ausiliare Vescovo Raphael Thattil.

- Sua Beatitudine Chrysostomos Il, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e Tutta Cipro, Primate della Chiesa Ortodossa di Cipro, e Seguito.

Sabato 26 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Vescovo Abraham Julios Kackanatt, di Muvattupuzha dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Geevarghese Divannasios Ottathengil, di Puthur dei Siro-Malankaresi, (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Joseph Thomas Konnath, di Battery dei Siro-Malankaresi (India), in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- Il Vescovo Jacob Barnabas Aerath, O.I.C., Visitatore Apostolico per i Fedeli Siro-Malankaresi dell’India fuori del “territorium proprium”.

Venerdì 25 marzo il Santo padre ha ricevuto in udienza il Vescovo Gerhard Ludwig Müller, di Regensburg (Germania).
AP:AL/ VIS 20110328 (120)
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