Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 9 maggio 2011

TESTIMONIARE L’AMORE DI DIO PER L’UOMO

CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, alle 15:00, il Santo Padre Benedetto XVI è partito dall’aeroporto romano di Ciampino ed è giunto all’aeroporto “Friuli Venezia Giulia” alle 16:15, quindi in autovettura ha raggiunto Aquileia (Udine), dove ha avuto un incontro con la Cittadinanza in Piazza Capitolo.

All’inizio della prima tappa della sua Visita Pastorale – in serata il Papa si trasferirà a Venezia – Benedetto XVI ha voluto rendere omaggio “a questa terra benedetta, irrorata dal sangue e dal sacrificio di tanti testimoni, e prego i santi Martiri aquileiesi di suscitare anche oggi nella Chiesa discepoli di Cristo coraggiosi e fedeli, votati solo a Lui e perciò convinti e convincenti”.

“Cari fratelli, figli ed eredi della gloriosa Chiesa di Aquileia, oggi sono in mezzo a voi per ammirare questa ricca e antica tradizione, ma soprattutto per confermarvi nella fede profonda dei vostri Padri: in quest’ora della storia riscoprite, difendete, professate con calore spirituale questa verità fondamentale. Solo da Cristo, infatti, l’umanità può ricevere speranza e futuro; solo da Lui può attingere il significato e la forza del perdono, della giustizia, della pace”.

Dopo le parole di saluto, il Santo Padre è entrato nella Basilica di Aquileia, dove ha presieduto l’Assemblea in preparazione del II Congresso ecclesiale di Aquileia, in programma nel 2012. Erano presenti i rappresentanti delle quindici diocesi della regione ecclesiastica del Triveneto (corrispondente alle regioni del Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto).

“Opportunamente” – ha detto il Papa nel suo discorso – “avete voluto che anche il vostro Convegno ecclesiale avesse luogo nella Chiesa madre di Aquileia, da cui sono germinate le Chiese del Nord-est dell’Italia, ma anche le Chiese della Slovenia e dell’Austria e alcune Chiese della Croazia e della Baviera e persino dell’Ungheria”.

“La missione prioritaria che il Signore vi affida oggi” – ha detto il Papa ai fedeli – “rinnovati dall’incontro personale con Lui, è quella di testimoniare l’amore di Dio per l’uomo. Siete chiamati a farlo prima di tutto con le opere dell’amore e le scelte di vita in favore delle persone concrete, a partire da quelle più deboli, fragili, indifese, non autosufficienti, come i poveri, gli anziani, i malati, i disabili”.

“Anche in questo vostro contesto la fede cristiana deve affrontare oggi nuove sfide: la ricerca spesso esasperata del benessere economico, in una fase di grave crisi economica e finanziaria, il materialismo pratico, il soggettivismo dominante. (...) Nella complessità di tali situazioni siete chiamati a promuovere il senso cristiano della vita, mediante l’annuncio esplicito del Vangelo (...). Dalla fede vissuta con coraggio scaturisce, anche oggi come in passato, una feconda cultura fatta di amore alla vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, di promozione della dignità della persona, di esaltazione dell’importanza della famiglia, fondata sul matrimonio fedele e aperto alla vita, di impegno per la giustizia e la solidarietà”.

“Da ultimo” – ha detto infine il Santo Padre – “raccomando anche a voi, come alle altre Chiese che sono in Italia, l’impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico. Esso ha più che mai bisogno di vedere persone, soprattutto giovani, capaci di edificare una ‘vita buona’ a favore e al servizio di tutti”.

Al termine dell’incontro, il Papa ha lasciato la Basilica di Aquileia ed è partito in elicottero alla volta di Venezia.
PV-ITALIA/ VIS 20110509 (740)

PROMUOVERE CULTURA DELL’ACCOGLIENZA E DELL’AMORE

CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2011 (VIS). Atterrato a Venezia, il Papa si è trasferito in motovedetta a Piazza San Marco e, dopo l’indirizzo di omaggio del Sindaco di Venezia, Benedetto XVI ha rivolto alcune parole agli abitanti della città.

Il Santo Padre ha ricordato i pontefici che dalla Sede patriarcale di Venezia sono passati a quella di Pietro, il “Patriarca Albino Luciani, figlio di queste terre venete, che divenne Papa con il nome di Giovanni Paolo I; (...) il Patriarca Angelo Giuseppe Roncalli, che, divenuto Papa Giovanni XXIII, è stato elevato dalla Chiesa alla gloria degli altari e proclamato beato. Ricordiamo infine il Patriarca Giuseppe Sarto, il futuro san Pio X”.

“Cari amici, secondo le tradizioni veneziane” – ha proseguito il Pontefice – “avete voluto accogliermi in questo luogo suggestivo, che è come la porta di accesso al cuore della Città (...) giustamente detta ‘la perla dell’Adriatico’. Da questo molo si può cogliere quell’aspetto di singolare apertura che da sempre caratterizza Venezia, crocevia di persone e comunità di ogni provenienza, cultura, lingua e religione. (...) Anche in questa nostra epoca, con le sue nuove prospettive e le sue sfide complesse, essa è chiamata ad assumere importanti responsabilità in ordine alla promozione di una cultura di accoglienza e di condivisione, capace di gettare ponti di dialogo tra i popoli e le nazioni; una cultura della concordia e dell’amore, che ha le sue solide fondamenta nel Vangelo”.

“Lo splendore dei monumenti e la fama delle istituzioni secolari manifestano la storia gloriosa e il carattere delle genti venete, oneste e laboriose (...) Con il passare dei secoli, la fede trasmessa dai primi evangelizzatori si è radicata sempre più profondamente nel tessuto sociale, fino a diventarne parte essenziale. Ne sono visibile testimonianza le splendide Chiese e le tante edicole devozionali disseminate tra calli, canali e ponti. Vorrei ricordare, in particolare, i due importanti Santuari che, in tempi diversi, vennero edificati dai veneziani in ottemperanza ad un voto, per ottenere dalla Provvidenza divina la liberazione dalla piaga della peste: eccoli di fronte a questo Molo, sono la Basilica del Redentore e il Santuario della Madonna della Salute”.

“Invito tutti voi, cari Veneziani” – ha concluso il Papa – “a ricercare e custodire sempre l’armonia tra lo sguardo della fede e della ragione che permette alla coscienza di percepire il vero bene, in modo che le scelte della comunità civile siano sempre ispirate ai principi etici corrispondenti alla profonda verità della natura umana. L’uomo non può rinunciare alla verità su di sé, senza che ne soffrano il senso della responsabilità personale, la solidarietà verso gli altri, l’onestà nei rapporti economici e di lavoro”.

Al termine dell’incontro con la Cittadinanza, il Papa è entrato nella Basilica per la venerazione delle reliquie dell’Evangelista Marco, portate a Venezia da Alessandria, nel secolo XI.
PV-ITALIA/ VIS 20110509 (470)

DARE TESTIMONIANZA SPERANZA CRISTIANA ALL’UOMO MODERNO

CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha lasciato il Patriarchio di Venezia per recarsi in motovedetta al Parco San Giuliano di Mestre dove ha presieduto la Celebrazione Eucaristica alla quale hanno partecipato oltre 300.000 persone.

Dopo il saluto a tutti i presenti ed in particolare al Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, il Papa ha detto nell’omelia: “Voi, oggi qui presenti, rappresentate le Comunità ecclesiali nate dalla Chiesa madre di Aquileia. Come in passato, quando quelle Chiese si distinsero per il fervore apostolico e il dinamismo pastorale, così anche oggi occorre promuovere e difendere con coraggio la verità e l’unità della fede. Occorre rendere conto della speranza cristiana all’uomo moderno, sopraffatto non di rado da vaste ed inquietanti problematiche che pongono in crisi i fondamenti stessi del suo essere e del suo agire”.

Nel ricordare le molteplici testimonianze della fede, quali le chiese, le opere d’arte, gli ospedali, le biblioteche, le scuole, il Papa ha sottolineato che “l’ambiente stesso delle vostre città, come pure delle campagne e delle montagne” è costellato “di riferimenti a Cristo. Eppure, oggi questo essere di Cristo rischia di svuotarsi della sua verità e dei suoi contenuti più profondi; rischia di diventare un orizzonte che solo superficialmente - e negli aspetti piuttosto sociali e culturali -, abbraccia la vita; rischia di ridursi ad un cristianesimo nel quale l’esperienza di fede in Gesù crocifisso e risorto non illumina il cammino dell’esistenza, come abbiamo ascoltato nel Vangelo odierno a proposito dei due discepoli di Emmaus, i quali, dopo la crocifissione di Gesù, facevano ritorno a casa immersi nel dubbio, nella tristezza e nella delusione”.

“Il problema del male, del dolore e della sofferenza, il problema dell’ingiustizia e della sopraffazione, la paura degli altri, degli estranei e dei lontani che giungono nelle nostre terre e sembrano attentare a ciò che noi siamo, portano i cristiani di oggi a dire con tristezza: ‘noi speravamo’ che il Signore ci liberasse dal male, dal dolore, dalla sofferenza, dalla paura, dall’ingiustizia”.

“È necessario, allora, per ciascuno di noi, come è avvenuto ai due discepoli di Emmaus, lasciarsi istruire da Gesù: innanzitutto, ascoltando e amando la Parola di Dio (...) L’Eucaristia è la massima espressione del dono che Gesù fa di se stesso ed è un invito costante a vivere la nostra esistenza nella logica eucaristica, come un dono a Dio e agli altri”.

“Anche un popolo tradizionalmente cattolico può, tuttavia, avvertire in senso negativo, o assimilare quasi inconsciamente, i contraccolpi di una cultura che finisce per insinuare un modo di pensare nel quale viene apertamente rifiutato, o nascostamente ostacolato, il messaggio evangelico”.

“Nei secoli passati, le vostre Chiese hanno conosciuto una ricca tradizione di santità e di generoso servizio ai fratelli, grazie all’opera di zelanti sacerdoti e religiosi e religiose di vita attiva e contemplativa. Se vogliamo metterci in ascolto del loro insegnamento spirituale, non ci è difficile riconoscere l’appello personale e inconfondibile che essi ci rivolgono: ‘Siate santi!’ Ponete al centro della vostra vita Cristo!”.

“Le Chiese generate da Aquileia sono chiamate oggi a rinsaldare quell’antica unità spirituale, in particolare alla luce del fenomeno dell’immigrazione e delle nuove circostanze geopolitiche in atto. (...) La mia presenza tra voi vuole essere, perciò, anche un vivo sostegno agli sforzi che vengono dispiegati per favorire la solidarietà fra le vostre Diocesi del Nord-est. Vuole essere, inoltre, un incoraggiamento per ogni iniziativa tendente al superamento di quelle divisioni che potrebbero vanificare le concrete aspirazioni alla giustizia e alla pace”.

Al termine della Celebrazione Eucaristica e prima della recita del Regina Coeli, il Papa ha invitato i fedeli ad invocare Maria Santissima “affinché sostenga anche oggi le fatiche apostoliche dei Sacerdoti; renda feconda la testimonianza dei Religiosi e delle Religiose; animi la quotidiana opera dei genitori nella prima trasmissione della fede ai loro figli; illumini la strada dei giovani perché camminino fiduciosi sulla via tracciata dalla fede dei padri; colmi di ferma speranza i cuori degli anziani; conforti con la sua vicinanza gli ammalati e tutti i sofferenti; rafforzi l’opera dei numerosi laici che collaborano attivamente alla nuova evangelizzazione”.
PV-ITALIA/ VIS 20110509 (690)

L’AUTENTICA GIOIA DELL’UOMO SI TROVA SOLTANTO IN DIO

CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Santo Padre ha presieduto nella Basilica di San Marco di Venezia, l’Assemblea ecclesiale per la chiusura della Visita Pastorale Diocesana, iniziata nel Patriarcato nel 2005.

Dopo un momento di adorazione del Santissimo Sacramento ed il saluto del Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, il Papa ha pronunciato un discorso.

Erano presenti sacerdoti, religiosi e fedeli laici, l’Abate e i monaci della Comunità armena di Venezia, il Metropolita greco-ortodosso d’Italia Ghennadios, il Vescovo della Chiesa Ortodossa Russa Nestor, e Rappresentanti delle Comunità luterana e anglicana.

Nel commentare le parole di Gesù a Zaccheo: “Oggi devo fermarmi a casa tua. In fretta scese e l’accolse”, “motivo conduttore” della Visita Pastorale iniziata nel Patriarcato, il Papa ha affermato: ”L’autentica realizzazione dell’uomo e la sua vera gioia non si trovano nel potere, nel successo, nel denaro, ma soltanto in Dio, che Gesù Cristo ci fa conoscere e ci rende vicino”.

“Da questo incontro” – ha proseguito il Santo Padre – “scaturisce per Zaccheo una vita nuova: accoglie Gesù con gioia, scoprendo finalmente la realtà che può riempire veramente e pienamente la sua vita. (...) Amata Chiesa che sei in Venezia!” – ha esortato il Papa – “Imita l’esempio di Zaccheo e vai oltre! Supera e aiuta l’uomo di oggi a superare gli ostacoli dell’individualismo, del relativismo; non lasciarti mai trarre verso il basso dalle mancanze che possono segnare le comunità cristiane. (...) Non abbiate paura di andare controcorrente per incontrare Gesù, di puntare verso l’alto per incrociare il suo sguardo”.

“Avanzate fiduciosi nel sentiero della nuova evangelizzazione” – ha inviato il Papa – “nel servizio amorevole dei poveri e nella testimonianza coraggiosa all’interno delle varie realtà sociali. Siate consapevoli d’essere portatori di un messaggio che è per ogni uomo e per tutto l’uomo; un messaggio di fede, di speranza e di carità. Quest’invito è, in primo luogo, per voi, cari sacerdoti”, per le persone consacrate e per i laici ai quali il Papa ha ricordato che “la ‘santità’ non vuol dire fare cose straordinarie, ma seguire ogni giorno la volontà di Dio, vivere veramente bene la propria vocazione, con l’aiuto della preghiera, della Parola di Dio, dei Sacramenti e con lo sforzo quotidiano della coerenza. Sì, ci vogliono fedeli laici affascinati dall’ideale della ‘santità’, per costruire una società degna dell’uomo, una civiltà dell’amore”.

“Vi esorto” – ha proseguito il Pontefice – “a non risparmiare energie nell’annuncio del Vangelo e nell’educazione cristiana, promuovendo sia la catechesi ad ogni livello” e a “dedicare particolare cura alla formazione cristiana dei bambini, degli adolescenti e dei giovani”.

“La nostra vita spirituale” – ha ribadito il Papa – “dipende essenzialmente dall’Eucaristia. Senza di essa la fede e la speranza si spengono, la carità si raffredda. Vi esorto pertanto” – ha concluso Benedetto XVI – “a curare sempre più la qualità delle celebrazioni eucaristiche, specialmente di quelle domenicali”.
Al termine dell’Incontro, il Papa ha salutato trenta Rappresentanti dell’Assemblea. Infine Benedetto XVI ha raggiunto il Molo per imbarcarsi in gondola alla volta della Basilica della Salute.
PV-ITALIA/ VIS 20110509 (510)

INCONTRO CON MONDO DELLA CULTURA E DELL’ECONOMIA

CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2011 (VIS). Nel pomeriggio, alle 18:00, ha avuto luogo l’incontro del Papa con i rappresentanti del mondo culturale, artistico e socioeconomico, nella Basilica della Salute di Venezia.

Benedetto XVI ha presentato alcuni spunti tratti da tre parole che “sono” – ha detto – “metafore suggestive: tre parole legate a Venezia e, in particolare, al luogo in cui ci troviamo: la prima parola è ‘acqua’; la seconda è ‘Salute’, la terza è ‘Serenissima’.

Nel commentare che “Venezia è detta la ‘Città d’acqua’”, Benedetto XVI ha detto:
“Qui vorrei inserire la prima proposta: Venezia non come città ‘liquida’ (...), ma come città ‘della vita e della bellezza’. (...) Si tratta di scegliere tra una città ‘liquida’, patria di una cultura che appare sempre più quella del relativo e dell’effimero, e una città che rinnova costantemente la sua bellezza attingendo dalle sorgenti benefiche dell’arte, del sapere, delle relazioni tra gli uomini e tra i popoli”.

“Veniamo alla seconda parola: ‘Salute’. “La ‘salute’ è una realtà onnicomprensiva, integrale: va dallo ‘stare bene’ che ci permette di vivere serenamente una giornata di studio e di lavoro, o di vacanza, fino alla ‘salus animae’, da cui dipende il nostro destino eterno. (...) Gesù ha rivelato che Dio ama la vita e vuole liberarla da ogni negazione, fino a quella radicale che è il male spirituale, il peccato, radice velenosa che inquina tutto. Per questo, Gesù stesso si può chiamare ‘Salute’ dell’uomo: ‘Salus nostra Dominus Jesus’. Gesù salva l’uomo (...); lo immerge in questa corrente pura e vivificante che scioglie l’uomo dalle sue ‘paralisi’ fisiche, psichiche e spirituali; lo guarisce dalla durezza di cuore, dalla chiusura egocentrica e gli fa gustare la possibilità di trovare veramente se stesso perdendosi per amore di Dio e del prossimo”.

“Infine, la terza parola: ‘Serenissima’, il nome della Repubblica Veneta. (...) ci parla di una civiltà della pace, fondata sul mutuo rispetto, sulla reciproca conoscenza, sulle relazioni di amicizia. Venezia ha una lunga storia e un ricco patrimonio umano, spirituale e artistico per essere capace anche oggi di offrire un prezioso contributo nell’aiutare gli uomini a credere in un futuro migliore e ad impegnarsi a costruirlo. Ma per questo non deve avere paura di un altro elemento emblematico, contenuto nello stemma di San Marco: il Vangelo. Il Vangelo è la più grande forza di trasformazione del mondo, ma non è un’utopia, né un’ideologia. Le prime generazioni cristiane lo chiamavano piuttosto la ‘via’, cioè il modo di vivere che Cristo ha praticato per primo e che ci invita a seguire”.

Nel prendere congedo il Papa ha salutato la Comunità ebraica di Venezia, i musulmani che vivono nella città ed infine ha detto: “Da questo luogo così significativo rivolgo il mio cordiale saluto a Venezia, alla Chiesa qui pellegrina e a tutte le Diocesi del Triveneto”.

Benedetto XVI ha successivamente benedetto la Cappella della Santissima Trinità recentemente restaurata e si è recato alla Biblioteca dello “Studium Generale Marcianum”, dove ha inaugurato i nuovi locali. Dalla sede del Seminario Patriarcale, in motovedetta, ha raggiunto l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia Tessèra, dove è salito a bordo dell’aereo diretto a Roma. Dall’aeroporto di Ciampino ha raggiunto il Vaticano in elicottero, rientrando alle ore 21:00.
PV-ITALIA/ VIS 20110509 (540)

MESSAGGIO ASSEMBLEA NAZIONALE AZIONE CATTOLICA ITALIANA

CITTA' DEL VATICANO, 7 MAG. 2011 (VIS). Benedetto XVI ha fatto pervenire un Messaggio ai partecipanti alla XIV Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, apertasi nel pomeriggio di ieri a Roma, sul tema: “Vivere la fede, amare la vita. L’impegno educativo dell’Azione Cattolica”.

Gli adolescenti e i giovani dell’Azione Cattolica, scrive il Papa, “hanno davanti a sé l’esempio di uomini e donne contenti della loro fede, che vogliono accompagnare le nuove generazioni con amore, con saggezza e con la preghiera, che intendono (...) affrontare i problemi più scottanti della vita quotidiana della famiglia: la difesa della vita, la sofferenza delle separazioni e dell’abbandono, la solidarietà nelle disgrazie, l’accoglienza dei poveri e dei senza patria. Vi seguono presbiteri assistenti che sanno bene che cosa significa educare alla santità. Nelle diocesi siete chiamati a collaborare con i vostri Vescovi, in maniera costante, fedele e diretta, alla vita e alla missione della Chiesa”.

“Nella linea tracciata dai Vescovi per le Chiese che sono in Italia” – scrive ancora il Santo Padre – “siete particolarmente chiamati a valorizzare la vostra vocazione educativa. (...) Per educare occorre (...) costruire con la collaborazione di tutti un progetto di vita cristiana fondato sul Vangelo e sul magistero della Chiesa, mettendo al centro una visione integrale della persona”.

“Le vostre associazioni siano palestre di santità” – esorta il Papa – “in cui ci si allena ad una dedizione piena alla causa del Regno di Dio, ad una impostazione di vita profondamente evangelica che vi caratterizza come laici credenti nei luoghi del vivere quotidiano. Questo esige intensa preghiera sia comunitaria che personale, ascolto continuato della Parola di Dio, assidua vita sacramentale”.

“La formazione all’impegno culturale e politico rappresenta dunque per voi un compito importante” – sottolinea il Pontefice – “che richiede un pensiero plasmato dal Vangelo, capace di argomentare idee e proposte valide per i laici. (...) L’Italia ha attraversato periodi storici difficili e ne è uscita rinvigorita anche per la dedizione incondizionata di laici cattolici, impegnati nella politica e nelle istituzioni. Oggi la vita pubblica del Paese richiede un’ulteriore generosa risposta da parte dei credenti, affinché mettano a disposizione di tutti le proprie capacità e le proprie forze spirituali, intellettuali e morali”.

“Vi chiedo infine di essere generosi, accoglienti, solidali, e soprattutto comunicatori della bellezza della fede. (...) L’Azione Cattolica può aiutare l’Italia a rispondere alla sua vocazione peculiare, collocata nel Mediterraneo, crocevia di culture, di aspirazioni, di tensioni che esigono una grande forza di comunione, di solidarietà e di generosità. L’Italia ha sempre offerto ai popoli vicini e lontani la ricchezza della sua cultura e della sua fede, della sua arte e del suo pensiero. Oggi voi laici cristiani siete chiamati ad offrire con convinzione la bellezza della vostra cultura e le ragioni della vostra fede, oltre che la solidarietà fraterna, affinché l’Europa sia all’altezza della presente sfida epocale”.
MESS/ VIS 20110509 (470)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Vescovo Jan Vokál, di Hradec Králové (Repubblica Ceca), con i Familiari.
AP/ VIS 20110509 (30)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre David Maria A. Jaeger, O.F.M., Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, attualmente Docente di Diritto Canonico presso la Pontificia Università “Antonianum” di Roma e Consultore della Congregazione per le Chiese Orientali, della Congregazione per il Clero e del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.

Sabato 7 maggio il Santo Padre ha nominato il Monsignore Ciro Miniero, Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania (superficie: 1.562; popolazione: 161.000; cattolici: 157.000; sacerdoti: 106; religiosi: 106; diaconi permanenti: 9), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Napoli nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Finora Decano del IX Decanato dell’Arcidiocesi di Napoli, succede al Vescovo Giuseppe Rocco Favale, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20110509 (90)
Copyright © VIS - Vatican Information Service