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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 23 maggio 2011

90° ANNIVERSARIO UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza i docenti e gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del novantesimo anniversario di fondazione.

Il Papa ha menzionato le “grandi e rapide trasformazioni che si riflettono anche sulla vita universitaria” ed ha affermato: “La cultura umanistica sembra colpita da un progressivo logoramento (...); si riscontra la tendenza a ridurre l’orizzonte umano al livello di ciò che è misurabile, a eliminare dal sapere sistematico e critico la fondamentale questione del senso. (...) Nella misura in cui le scienze empiriche monopolizzano i territori della ragione, non sembra esserci più spazio per le ragioni del credere, per cui la dimensione religiosa viene relegata nella sfera dell’opinabile e del privato. In questo contesto, le motivazioni e le caratteristiche stesse della istituzione universitaria vengono poste radicalmente in questione”.

“La prospettiva cristiana” – ha proseguito il Papa – “non si contrappone al sapere scientifico e alle conquiste dell’ingegno umano, ma, al contrario, considera la fede quale orizzonte di senso, via alla verità piena, guida di autentico sviluppo. Senza orientamento alla verità, senza un atteggiamento di ricerca umile e ardita, ogni cultura si sfalda, decade nel relativismo e si perde nell’effimero”.

“Cari amici, fede e cultura” – ha sottolineato Benedetto XVI – “sono grandezze indissolubilmente connesse, manifestazione di quel ‘desiderium naturale videndi Deum’ che è presente in ogni uomo. Quando questo connubio si infrange, l’umanità tende a ripiegarsi e a rinchiudersi nelle sue stesse capacità creative”.

“La questione della Verità e dell'Assoluto - la questione di Dio – (...) è la domanda cruciale, da cui dipende radicalmente la scoperta del senso del mondo e della vita. (...) Il sapere della fede quindi illumina la ricerca dell’uomo, la interpreta umanizzandola, la integra in progetti di bene, strappandola alla tentazione del pensiero calcolatore, che strumentalizza il sapere e fa delle scoperte scientifiche mezzi di potere e di asservimento dell’uomo”.
“L’orizzonte che anima il lavoro universitario può e deve essere la passione autentica per l’uomo. (...) Servire l’uomo è fare la verità nella carità, è amare la vita, rispettarla sempre, a cominciare dalle situazioni in cui essa è più fragile e indifesa. È questo un nostro compito, specialmente nei tempi di crisi: la storia della cultura mostra come la dignità dell’uomo sia stata riconosciuta veramente nella sua integralità alla luce della fede cristiana”.

“Porsi (...) in atteggiamento di chiusura o di distacco di fronte alla proposta della fede significa dimenticare che essa è stata lungo la storia, e lo è tuttora, fermento di cultura e luce per l’intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialità positive per il bene autentico dell’uomo”.

“L’attestazione della fede e la testimonianza della carità sono inscindibili. (...) In Gesù noi scopriamo che Dio è amore e che solo nell'amore possiamo conoscerLo (...). Il vertice della conoscenza di Dio si raggiunge nell'amore (...). L’uomo ha bisogno di amore, l’uomo ha bisogno di verità, per non disperdere il fragile tesoro della libertà ed essere esposto alla violenza delle passioni e a condizionamenti aperti od occulti”.

Rivolgendosi ai professori Benedetto XVI ha ricordato loro che: “A voi, cari Docenti, è affidato un ruolo decisivo: mostrare come la fede cristiana sia fermento di cultura e luce per l’intelligenza, stimolo a svilupparne tutte le potenzialità positive, per il bene autentico dell’uomo”.

“Cuore pulsante e alimento costante della vita universitaria è la Cappella” – ha sottolineato il Pontefice al termine del suo discorso – “a cui è unito il Centro Pastorale ove gli Assistenti Spirituali delle diverse sedi sono chiamati a svolgere la loro preziosa missione sacerdotale che è imprescindibile per l’identità dell’Università Cattolica”.
AC/ VIS 20110523 (610)

CONVERSAZIONE DEL PAPA CON ASTRONAUTI STAZIONE SPAZIALE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI si è collegato con l’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in occasione dell’ultima missione dello Shuttle Endeavour.

Dalla Sala Foconi del Palazzo Apostolico Vaticano il Santo Padre ha seguito le immagini degli astronauti su un ampio schermo televisivo, mentre a bordo della Stazione Spaziale arrivavano solo il suono e le voci.

Il Papa ha rivolto agli astronauti cinque domande. La prima domanda di Benedetto XVI è stata: “Contemplando dall’alto la Terra, quali considerazioni fate dunque sul modo in cui le nazioni e i popoli vivono insieme quaggiù, o su come la scienza può contribuire alla causa della pace?”

L’astronauta statunitense Mark Kelly ha risposto: “Noi voliamo sul mondo e non vediamo confini, ma allo stesso tempo ci rendiamo conto del fatto che i popoli si combattono, che c’è tanta violenza in questo mondo (...). In genere, i popoli si combattono per ragioni diverse. (...) Sulla Terra, infatti, spesso si lotta per l’energia; nello spazio, utilizziamo l’energia solare e sulla Stazione spaziale abbiamo riserve energetiche. Vede, la scienza e la tecnologia applicate alla Stazione spaziale per sviluppare il potenziale di energia solare ci rifornisce in realtà di una quantità pressoché illimitata di energia. Ecco, se queste tecnologie fossero maggiormente utilizzate sulla Terra, probabilmente si potrebbe ridurre anche la violenza”.

Nel sottolineare la “responsabilità che tutti abbiamo per l’avvenire del nostro Pianeta”, il Papa ha domandato: “Dal vostro punto straordinario di osservazione come vedete la situazione della Terra?”

L’astronauta statunitense Ron Garan ha risposto: “Da un lato, vediamo quanto indescrivibilmente bello sia il pianeta che ci è stato dato; dall’altro, possiamo vedere quanto in realtà sia fragile”.

Il Papa ha domandato: “Nel vostro intenso impegno di lavoro e di ricerca” vi succede di meditare sul mistero della creazione e “forse anche di rivolgere una preghiera al Creatore?” L’astronauta italiano Roberto Vittori, che prima della partenza ha ricevuto da Benedetto XVI una medaglia raffigurante la creazione dell’uomo di Michelangelo, ha assicurato che nel vedere la bellezza del pianeta “prego per me, per le nostre famiglie, per il nostro futuro”.

Il Papa si è rivolto infine all’astronauta italiano Paolo Nespoli con queste parole: “Caro Paolo, so che nei giorni scorsi la tua mamma ti ha lasciato e quando fra pochi giorni tornerai a casa non la troverai più ad aspettarti. Tutti ti siamo stati vicini, anche io ho pregato per lei…Come hai vissuto questo tempo di dolore? Nella vostra Stazione vi sentite lontani e isolati e soffrite un senso di separazione, o vi sentite uniti fra voi e inseriti in una comunità che vi accompagna con attenzione e affetto?”

“Santo Padre” – ha risposto Paolo Nespoli – “Ho sentito le sue preghiere, le vostre preghiere arrivare fino quassù: è vero, siamo fuori da questo mondo, orbitiamo intorno alla Terra ed abbiamo un punto di vantaggio per guardare la Terra e per sentire tutto quello che ci sta attorno”.

Al termine il Santo Padre ha ringraziato dicendo: “Cari astronauti, vi ringrazio cordialmente per questa bellissima occasione di incontro e di dialogo con voi. Avete aiutato me e tante altre persone a riflettere insieme su temi importanti per l’avvenire dell’umanità. Faccio i migliori auguri per il vostro lavoro e per il successo della vostra grande missione al servizio della scienza, della collaborazione internazionale, del progresso autentico e della pace nel mondo”.
BXVI-ASTRONAUTI/ VIS 20110523 (570)

DIALOGO INTERRELIGIOSO SANTA SEDE - AL-AZHAR

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (Città del Vaticano) e l’Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del medesimo Dicastero, hanno incontrato il Signor Nabil Al-Arabi, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Araba d’Egitto e Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, recentemente eletto, nel corso della sua visita a Roma, mercoledì 18 maggio 2011.

Un Comunicato reso pubblico questa mattina informa che nel corso dell’incontro il Ministro ha trasmesso i saluti dello Sceicco di Al-Azhar, Professor Ahmad Al-Tayyib, ed ha espresso il desiderio del Grande Imam che le recenti difficoltà nei rapporti con la Santa Sede vengano superate.

Il Cardinale Tauran ha ribadito la stima di Sua Santità Papa Benedetto XVI per il popolo e le Autorità egiziane e la disponibilità della Santa Sede a proseguire sulla via del dialogo interreligioso e della cooperazione con Al-Azhar, che intercorre dal 1998.
CON-DIR/ VIS 20110523 (170)

SANTA SEDE SOSTIENE ACCESSO UNIVERSALE CURE MEDICHE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2011 (VIS). L’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, è intervenuto il 18 maggio scorso alla LXIV Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra dal 16 al 24 maggio, con un discorso intitolato: “Garantire l’accesso universale alle cure mediche”.

“Il World Health Report 2010” – ha detto l’Arcivescovo Zimowski – “pone in evidenza come il finanziamento del sistema sanitario sia il canale per la auspicata copertura universale nella fornitura di servizi sanitari. Il Rapporto inoltre rileva con preoccupazione che, nonostante i progressi compiuti in alcuni Paesi, nel complesso siamo ancora molto lontani da una copertura sanitaria universale. (...) Tale triste fatto evidenzia la necessità di una vera solidarietà globale, in cui i Paesi ad alto reddito non soltanto promettano, ma effettivamente rispettino i loro impegni in materia di assistenza allo sviluppo”.

Citando l’Enciclica “Caritas in veritate”, l’Arcivescovo Zimowski ha citato Benedetto XVI il quale scrive: “Gli Stati economicamente più sviluppati faranno il possibile per destinare maggiori quote del loro prodotto interno lordo per gli aiuti allo sviluppo, rispettando gli impegni che su questo punto sono stati presi a livello di comunità internazionale”.

“Relativamente al Piano Strategico dell’OMS per l’HIV 2011-2015, la Santa Sede apprezza l'accento posto sull’eliminazione delle nuove infezioni da HIV nei bambini, ampliando e ottimizzando il loro trattamento e cura dell'HIV, fino ad oggi rimasti indietro rispetto ai progressi compiuti nel trattamento degli adulti”. In merito l’Arcivescovo ha sottolineato “l'importanza della formazione per cambiare i comportamenti umani e per una vita responsabile quali elementi chiave della campagna di prevenzione”.

Infine il Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ha affermato che la sua Delegazione “condivide pienamente le preoccupazioni (...) sulla prevenzione degli infortuni riguardanti i minori”. La Santa Sede “si appella alla comunità internazionale affinché incoraggi il trasferimento del sapere in materia di misure e strumenti per la prevenzione degli incidenti riguardanti i minori nei Paesi a basso e medio reddito, dove si verifica il 95 % dei decessi di minori a seguito di infortuni. La Santa Sede auspica altresì che la comunità internazionale contribuisca a migliorare i servizi assistenziali di emergenza e di riabilitazione per gli infortuni non mortali negli ambienti in cui lunghe guerre civili aumentano drasticamente l’incidenza degli incidenti riguardanti i minori”.
DELSS/ VIS 20110523 (380)

NUOVO TESTAMENTO HA POSTO FINE INVISIBILITÀ DEL PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2011 (VIS). “Il Vangelo dell’odierna domenica, (...), propone un duplice comandamento sulla fede: credere in Dio e credere in Gesù. (...). Non sono due atti separati, ma un unico atto di fede, la piena adesione alla salvezza operata da Dio Padre mediante il suo Figlio Unigenito”, ha detto il Papa ai fedeli convenuti questa mattina in Piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli.

“Il Nuovo Testamento ha posto fine all’invisibilità del Padre” – ha proseguito il Pontefice – “Il Figlio di Dio, con la sua incarnazione, morte e risurrezione, ci ha liberati dalla schiavitù del peccato per donarci la libertà dei figli di Dio e ci ha fatto conoscere il volto di Dio che è amore: Dio si può vedere, è visibile in Cristo”.

“La fede in Gesù comporta il seguirlo quotidianamente, nelle semplici azioni che compongono la nostra giornata. (...) Per i cristiani, per ciascuno di noi, dunque, la Via al Padre è lasciarsi guidare da Gesù, dalla sua parola di Verità, e accogliere il dono della sua Vita. (...) Cari amici, l’impegno di annunciare Gesù Cristo, ‘la via, la verità e la vita’, costituisce il compito principale della Chiesa”, ha concluso il Santo Padre.

Dopo il Regina Coeli il Papa ha salutato i pellegrini di lingua portoghese ed ha detto: “Mi unisco alla gioia della Chiesa in Portogallo, per la beatificazione di Madre Maria Chiara di Gesù Bambino, avvenuta ieri a Lisbona; e a quella in Brasile, dove oggi, a Salvador Bahia, viene proclamata beata Suor Dulce Lopes Pontes”.

Successivamente il Papa si è rivolto in inglese al “World Council of Churches” che ha organizzato in questi giorni a Kingston in Giamaica un Incontro Ecumenico Internazionale per la Pace. “Questa convocazione” – ha detto Benedetto XVI – “è il culmine di un programma durato un decennio colto a contrastare tutte le forme di violenza. Uniamoci in preghiera per questa nobile intenzione e impegniamoci per eliminare la violenza nelle famiglie, nella società e nella comunità internazionale”.

Infine Benedetto XVI ha salutato in italiano i rappresentanti del Movimento per la Via, congratulandosi “in particolare per l’impegno con cui aiutate le donne che affrontano gravidanze difficili, i fidanzati e i coniugi che desiderano una procreazione responsabile; così voi operate concretamente per la cultura della vita”.
ANG/ VIS 20110523 (390)

COMMEMORAZIONE DEI SANTI CIRILLO E METODIO

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina, nel contesto delle celebrazioni della memoria liturgica dei Santi Cirillo e Metodio, il Papa ha ricevuto in Vaticano il Signor George Ivanov, Presidente della Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia e successivamente la Signora Tsetska Tsacheva, Presidente del Parlamento della Bulgaria, con le rispettive Delegazioni.
Nell’udienza alla Delegazione della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Santo Padre ha sottolineato che la vita di San Cirillo e Metodio “fu totalmente dedicata all’attività apostolica e l’intuizione divina di rendere comprensibile e accessibile il messaggio della Rivelazione alle popolazioni fu motivo di unità per tradizioni e culture differenti. Nell’accoglienza del disegno salvifico di Dio, i popoli possono ritrovare i fondamenti sui quali edificare civiltà e società pervase dallo spirito di riconciliazione e di convivenza pacifica. Non vi può essere unità reale senza il rispetto per la dignità di ogni persona umana e dei suoi diritti inalienabili”.

“Ai popoli europei, che si aprono in questi anni a nuove prospettive di cooperazione” – ha detto il Santo Padre rivolgendosi alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria – “questi due grandi Santi ricordano che la loro unità sarà più salda se basata sulle comuni radici cristiane. Infatti, nella complessa storia dell'Europa, il Cristianesimo rappresenta un elemento centrale e qualificante. La fede cristiana ha plasmato la cultura del vecchio Continente e si è intrecciata in modo indissolubile con la sua storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell'evangelizzazione, e poi i lunghi secoli in cui il Cristianesimo ha assunto un ruolo sempre più rilevante. Risulta, pertanto, importante che l'Europa cresca anche nella dimensione spirituale, sulla scia della sua storia migliore. L'unità del Continente, che sta progressivamente maturando nelle coscienze e si sta definendo anche sul versante politico, rappresenta una prospettiva di grande speranza”.
AC/ VIS 20110523 (310)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

Due Presuli della Conferenza Episcopale dell’India in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L’Arcivescovo Thumma Bala, di Hyderabad; Amministratore Apostolico di Warangal.

- L’Arcivescovo Mariadas Kagithapu, M.S.F.S., di Visakhapatnam.

Sabato 21 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

Cinque Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo John Baptist Thakur, S.I., di Muzaffarpur.

- Il Vescovo Angelus Kujur, S.I., di Purnea.

- Il Vescovo Thomas Thiruthalil, C.M., di Balasore.

- Il Vescovo Sarat Chandra Nayak, di Berhampur.

- Il Vescovo Lucas Kerketta, S.V.D., di Sambalpur.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto per la Congregazione per i Vescovi
AL:AP/ VIS 20110523 (130)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Tabula Anthony Mpako, Vescovo della Diocesi di Queenstown (superficie: 25.000; popolazione: 2.200.000; cattolici: 52.000; sacerdoti: 22; religiosi: 26; diaconi permanenti: 10), Sud Africa. Il Vescovo eletto è nato a Eastern Cape (Sud Africa) nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Parroco di St. Thomas Moore.

Sabato 21 maggio il Santo Padre:

- Ha nominato l’Arcivescovo Thomas E. Gullickson, Nunzio Apostolico in Ucraina, finora Nunzio Apostolico in Trinidad e Tobago, Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Dominica, Giamaica, Grenada, Guyana, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, San Vincenzo e Grenadine, Suriname e Delegato Apostolico nelle Antille.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Koudougou (Burkina Faso), presentata dal Vescovo Basile Tapsoba, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato l’Arciprete Mikaël Mouradian, Vescovo Eparchiale di Our Lady of Nareg in New York degli Armeni (cattolici: 36.000; sacerdoti: 10; religiosi: 16), Stati Uniti d’America. Finora Superiore del Convento di Notre Dame di Bzommar (Libano), succede al Vescovo Manuel Batakian, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Eparchia, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:NN:RE/ VIS 20110523 (210)
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