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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 6 dicembre 2011

CORDIALI RAPPORTI FRA CRISTIANESIMO E GIAINISMO

CITTA' DEL VATICANO, 6 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina si è svolto un incontro fra una Delegazione del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (PCID), presieduta dal Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del PCID ed una Delegazione del Giainismo, antica religione indiana, presieduta dal Signor Nemu Chandaria, Vice-Presidente del Consiglio Direttivo dell'Istituto Giainista.

  Si tratta del secondo incontro dal 1995. Un Comunicato reso pubblico questa mattina rende noto che vi sono stati diversi contatti fra la comunità Giainista e il PCID a partire dal 1986. Nel corso dell'odierno incontro, svoltosi in una atmosfera di rispetto ed amicizia reciproca, i membri delle due Delegazioni hanno espresso soddisfazione per i cordiali rapporti e per la collaborazione esistente fra la comunità cristiana e giainista in paesi dove entrambe convivono fianco a fianco.

  "Le Delegazioni - si legge nel Comunicato - hanno auspicato l'ampliamento della collaborazione reciproca, ed hanno concordato sulla necessità di rafforzare, a livello locale, tale collaborazione,  per meglio contribuire al bene comune di tutta la società. In particolare hanno posto l'accento sull'importanza dell'educazione delle giovani generazioni perché siano consapevoli delle proprie tradizioni, e per meglio conoscere e rispettare quelle altrui".

  "Con l'obiettivo di individuare aree concrete di convergenza alla base della collaborazione, sono stati  discussi il principio giainista della 'non-violenza' (Ahimsa) e il principio cristiano  della 'carità'.  Le Delegazioni hanno trovato elementi comuni che possono motivare e sostenere la collaborazione giainista-cattoilica, riconoscendo le differenze fra i due principi".

  "Le Delegazioni hanno inoltre riconosciuto che tali elementi, a livello pratico, richiedono che i fedeli di ambedue le tradizioni promuovano il rispetto reciproco, la verità, l'onestà, la libertà, la pace, l'armonia sociale e si impegnino ad eliminare ogni forma di violenza contro gli esseri umani, in particolare l'ingiustizia, la povertà e lo sfruttamento delle risorse naturali".
CON-DIR/                                        VIS 20111206 (310)

BENEDETTO XVI ACCENDERÀ L'ALBERO DI NATALE PIÙ GRANDE DEL MONDO

CITTA' DEL VATICANO, 6 DIC. 2011 (VIS). Domani, 7 dicembre, il Santo Padre Benedetto XVI accenderà l'Albero di Natale più grande dl mondo, "segno universale di pace e fratellanza tra i popoli", realizzato a Gubbio.

  Dal 1981 un gruppo di volontari allestisce l'albero sul versante del monte Ingino ai piedi del quale è situata la città di Gubbio. L'Albero si distende, con una base di 450 metri, per oltre 750 metri sulle pendici del monte Ingino, partendo dalle mura della città medioevale e arrivando alla Basilica del Patrono, Sant'Ubaldo, posta in cima alla montagna. Copre una superficie di circa 130 mila metri quadrati; oltre 300 punti luminosi di colore verde ne delineano la sagoma che si illumina con 400 luci multicolore; alla sommità una cometa disegnata da oltre 250 punti luminosi con una superficie di circa mille metri quadrati.

  L'Albero viene acceso il 7 dicembre di ogni anno con una cerimonia alla quale partecipano rappresentanti del mondo della cultura, delle istituzioni, della scienza e dello spettacolo. Nel 2011 Benedetto XVI accenderà l'Albero direttamente dall'appartamento pontificio grazie ad un sistema di alta tecnologia telematica. Al Santo Padre basterà sfiorare lo schermo di un "tablet" Sony con sistema operativo Android, che attraverso la rete Internet può interfacciarsi con un web server connesso al sistema erogante la corrente elettrica all'Abete.

  Il Santo Padre sarà visibile a Gubbio grazie a un collegamento video dall'appartamento pontificio allestito dal Centro Televisivo Vaticano (CTV). La cerimonia di accensione, trasmessa da televisioni nazionali e internazionali, ha inizio alle 17:30 e l'intervento in video-collegamento di Papa Benedetto XVI è fissato introno alle 18:30.
.../                  VIS 20111206 (280)

SANTA SEDE STATO MEMBRO ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE MIGRAZIONI

CITTA' DEL VATICANO, 6 DIC. 2011 (VIS). Nella giornata di ieri la Santa Sede è entrata a far parte dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (O.I.M.) come Stato membro. La richiesta da parte vaticana è stata accolta dagli Stati aderenti all'organismo internazionale con sede a Ginevra, durante la sessione plenaria.

   L'O.I.M., istituita nel 1951, fonda la sua attività sul principio che la migrazione in condizioni umane e in forma ordinata è di beneficio ai migranti e alla società. L'Organizzazione conta oltre 130 Stati membri e quasi cento Osservatori, fra Stati e organizzazioni internazionali e non governative, di portata mondiale.

  L'Arcivescovo Silvano Maria Tomasi, C.S., Osservatore Permanente presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, ha affermato, ieri, in un'intervista concessa alla Radio Vaticana, che: "In questo momento, mentre vediamo nel mondo un continuo crescere di migranti, di rifugiati, di gente in movimento per varie ragioni, è importante essere presenti e partecipare agli sforzi della Comunità internazionale per apportare qualcosa di specifico, tipico della Santa Sede: una voce etica che dia una interpretazione di queste nuove situazioni", nelle quali "non è tanto la politica che prevale, quanto piuttosto la necessità di andare incontro alle esigenze umane di queste persone, che si trovano in cammino nelle varie regioni del mondo".

  La Chiesa, ha ricordato ancora l'Arcivescovo Tomasi, con la sua esperienza secolare opera in prima linea al servizio dei migranti, avvalendosi di una vasta rete di organizzazioni cattoliche, per cui la "collaborazione con le strutture esistenti della Comunità internazionale è un passo logico e operativo che porta a rendere il servizio ancora più efficace". Le strutture della Chiesa "servono veramente con generosità tutte le persone, indipendentemente dalla loro fede religiosa, dal loro colore, dalla loro situazione legale. È la persona umana, è la dignità della persona umana che conta e che spesso è messa a rischio nelle situazioni di marginalità che vengono a crearsi nel movimento da un Paese all'altro, per queste persone che cercano lavoro o che cercano una forma nuova di sopravvivenza". La lettura etica della Chiesa, ha concluso l'Arcivescovo Tomasi, va a beneficio della "difesa della persona umana e della sua dignità".
RV/                              VIS 20111206 (370)

AL CARDINALE BERTONE PREMIO "GIOVANNI PAOLO II" PER LA PACE

CITTA' DEL VATICANO, 6 DIC. 2011 (VIS). Al Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, è stato conferito il premio "Giovanni Paolo II" per la pace, dall'Associazione Anassilaos, con sede a Reggio Calabria.

  Nel discorso di domenica scorsa il Porporato ha ricordato che nella Lettera Enciclica "Redemptoris hominis", Giovanni Paolo II individuò "nel rispetto dei diritti umani la via maestra per assicurare la pace tra i popoli". Anche Papa Benedetto XVI, ponendo "attenzione ai valori universali che accomunano le religioni, le culture e i diversi sistemi di pensiero" ha "individuato in un valore assoluto, la verità, il fondamento della pace".

  Per questo, ha aggiunto il Cardinale Bertone, l'attuale Pontefice non si stanca "di richiamare i cristiani alla centralità di Gesù che, abbattendo ogni muro di separazione, mostra possibilità reale (...) di un impegno per la pace universale".

  Di Giovanni Paolo II, il Segretario di Stato ha ricordato anche i "gesti concreti" di pace, come l'insistenza sui diritti umani, i viaggi tra i popoli in guerra, le iniziative presso le comunità internazionali per scongiurare o ricomporre conflitti e gli incontri interreligiosi convocati ad Assisi".
SS/                              VIS 20111206 (200)

NATALE RICORDA DOVERE CHIESA IMPEGNARSI PER BAMBINI CHE SOFFRONO

CITTA' DEL VATICANO, 6 DIC. 2011 (VIS). Di seguito riportiamo un editoriale di Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, pubblicato su "Octava Dies", settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano.

“Che ne sarà di questo bambino?” è la domanda che nel Vangelo sta sulla bocca di amici e parenti alla nascita del piccolo Giovanni, che sarà il Battista, ed è anche la domanda di tutti noi davanti alla meraviglia di un bimbo che viene nel mondo. Domanda che cela insieme speranza e una certa preoccupazione.

  "È la domanda che ci siamo fatti all’incontro del Papa con i bambini due settimane fa - certo il momento più bello e commovente dell’intero viaggio in Benin - con l’anziano Pontefice accompagnato per mano e attorniato da bimbetti deliziosi a passo di danza. Il documento sinodale portato in Africa dal Papa enumera, in un passaggio impressionante, alcuni dei 'trattamenti intollerabili inflitti a tanti bambini': 'I bambini uccisi prima della nascita, i piccoli non desiderati, gli orfani, gli albini, i fanciulli di strada, quelli abbandonati, i bambini-soldato, i bambini prigionieri, i piccoli forzati a lavorare, quelli maltrattati a causa di un handicap fisico o mentale, quelli considerati come stregoni, i ragazzi venduti come schiavi sessuali, quelli traumatizzati, senza alcuna prospettiva di avvenire…'. Per tutti loro la Chiesa sa di doversi impegnare. Sulle più di 125.000 istituzioni di salute e carità che fanno capo alla Chiesa nel mondo, ben oltre 20.000 sono dedicate specificamente all’infanzia; moltissime altre alla scuola o al recupero dei fanciulli di strada o in difficoltà".

  "In occasione di un recente convegno internazionale sulla protezione dei bambini dagli abusi sessuali, l’intervento di Monsignor Scicluna, con un 'Decalogo' di principi chiari e decisi, ha riscosso applausi a scena aperta. Ed è giusto ricordare l’impegno prezioso e generoso dedicato da moltissime donne, religiose e laiche, in questo campo. Certo uno dei modi più belli – e utili – di servizio femminile all’umanità e alla Chiesa. Nel tempo di Avvento e di Natale, tempo del Signore bambino, sono riflessioni spontanee: abbiamo tutti i motivi per continuare ad essere in prima linea su queste frontiere".
CTV/                  VIS 20111206 (360)
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