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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 16 dicembre 2011

UNIVERSITARI COLLABORATE CON DIO PROGETTO STORIA CON FEDE E CULTURA

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dei Vespri in preparazione al Natale, con la partecipazione di migliaia di studenti delle università romane. Erano presenti numerose autorità accademiche, fra le quali il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Professor Francesco Profumo. Segnaliamo inoltre che quest'anno ricorre il ventesimo anniversario dell'Ufficio per la Pastorale Universitaria, istituito dal Beato Giovanni Paolo II a servizio della comunità accademica romana.

  Benedetto XVI si è soffermato nell'omelia sull'invito dell'Apostolo Giacomo "Siate costanti, fratelli, fino alla venuta del Signore". Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

  "A voi che vivete nel cuore dell’ambiente culturale e sociale del nostro tempo, che sperimentate le nuove e sempre più raffinate tecnologie, che siete protagonisti di un dinamismo storico che talvolta sembra travolgente, l’invito dell’Apostolo può sembrare anacronistico (...). L’esortazione dell’Apostolo alla paziente costanza, che nel nostro tempo potrebbe lasciare un po’ perplessi, è in realtà la via per accogliere in profondità la questione di Dio, il senso che ha nella vita e nella storia, perché proprio nella pazienza, nella fedeltà e nella costanza della ricerca di Dio, dell’apertura a Lui, Egli rivela il suo Volto".

  "San Giacomo (...) ci ricorda che (...) non siamo soli e non siamo noi da soli a costruire la storia. Dio non è lontano dall’uomo, ma si è chinato su di lui e si è fatto carne (...). La pazienza è la virtù di coloro che si affidano a questa presenza nella storia, che non si lasciano vincere dalla tentazione di riporre tutta la speranza nell’immediato (...) in progetti tecnicamente perfetti, ma lontani dalla realtà più profonda, quella che dona la dignità più alta alla persona umana: la dimensione trascendente, l’essere creatura ad immagine e somiglianza di Dio".

  "Dio, (...) nell’incarnazione del suo Figlio, ha sperimentato il tempo dell’uomo, della sua crescita, del suo farsi nella storia. Quel Bambino è il segno della pazienza di Dio, che per primo è paziente, costante, fedele al suo amore verso di noi (...) Quante volte gli uomini hanno tentato di costruire il mondo da soli, senza o contro Dio! Il risultato è segnato dal dramma di ideologie che, alla fine, si sono dimostrate contro l’uomo e la sua dignità profonda". (...)

  "Essere costanti e pazienti significa imparare a costruire la storia insieme con Dio, perché solo edificando su di Lui e con Lui la costruzione è ben fondata (...). Questa sera riaccendiamo, allora, in modo ancora più luminoso la speranza nei nostri cuori, perché la Parola di Dio ci ricorda che (...) il Signore è con noi ed è possibile costruire con Lui. (...) Noi possiamo progettare la nostra storia, la storia dell’umanità non nell’utopia ma nella certezza che il Dio di Gesù Cristo è presente e ci accompagna".

  "A ciascuno di voi il Signore chiede di collaborare alla costruzione della città dell’uomo, coniugando in modo serio e appassionato fede e cultura. Per questo vi invito a cercare sempre, con paziente costanza, il vero Volto di Dio (...). Portate a tutti l’annuncio che il vero volto di Dio è nel Bambino di Betlemme, così vicino a ciascuno di noi che nessuno può sentirsi escluso, nessuno deve dubitare della possibilità dell’incontro, perché Lui è il Dio paziente e fedele, che sa attendere e rispettare la nostra libertà".

  Al termine della Liturgia, l'Icona della "Sedes Sapientiae", dono del Beato Giovanni Paolo II agli universitari del mondo, è stata consegnata dalla delegazione universitaria spagnola alla Delegazione dell'Università di Roma "La Sapienza". Inoltre avrà inizio la "Peregrinatio Mariae" nelle Cappellanie universitarie di Roma, che si concluderà con il Simposio internazionale dei professori universitari in programma nel giugno 2012.
HML/                                         VIS 20111216 (620)

ALBERO DI NATALE RICHIAMA PERDURARE DELLA VITA IN CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto una Delegazione dell'Ucraina, che quest'anno ha fatto dono al Papa dell'albero di Natale che viene collocato accanto al Presepio in Piazza San Pietro. Nel pomeriggio, in presenza dei Vescovi dell'Ucraina, saranno accese le luce dell'abete rosso - proveniente dalla regione di Zakarpattya - alto 30,5 metri e adornato con 2.500 sfere dorate e argentate. Come di consueto insieme all'abete grande sono stati donati anche piccoli alberelli da collocare in diversi siti in Vaticano.

  Il Papa, nel salutare gli Arcivescovi che accompagnavano la Delegazione: Sua Beatitudine Svioatoslav Schevchuck, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyc; l'Arcivescovo Mieczysław Mokrzycki, di Leopoli dei Latini e l'Eparca Milan Sasik, di Mukachevo,  ha rivolto anche uno speciale pensiero ai Rappresentanti della Chiesa Ortodossa, guidati dall’Arcivescovo di Poltava e Myrhorod.

  "Significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con i suoi rami sempre verdi richiama il perdurare della vita, l’abete è anche segno della religiosità popolare della vostra terra e delle radici cristiane della vostra cultura. Auspico che queste radici possano rinsaldare sempre più la vostra unità nazionale, favorendo la promozione di valori autentici e condivisi. Nel corso dei secoli, il vostro Paese è stato crocevia di culture diverse, punto di incontro tra ricchezze spirituali d’Oriente e d’Occidente. Nella tenace adesione ai valori della fede, possa continuare a rispondere a questa peculiare vocazione".

  "L’albero e il presepio - ha proseguito il Papa -  sono elementi di quel clima tipico del Natale che appartiene al patrimonio spirituale delle nostre comunità; un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere il consumismo e la ricerca dei beni materiali. Natale è festa cristiana e i suoi simboli costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell’Incarnazione e della Nascita di Gesù, che la liturgia costantemente rievoca. Il Creatore dell’universo, facendosi bambino, è venuto tra noi per condividere il nostro cammino; si è fatto piccolo per entrare nel cuore dell’uomo e così rinnovarlo con il suo amore. Predisponiamoci ad accoglierlo con fede".
AC/                  VIS 20111216 (360)
EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLV Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2012), sul tema: "Educare i giovani alla giustizia e alla pace". Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ed il Vescovo Mario Toso, S.D.B., Segretario del medesimo Dicastero. Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio di Benedetto XVI:

  "Inizio di un nuovo anno, dono di Dio all’umanità, mi invita a rivolgere a tutti, con grande fiducia e affetto, uno speciale augurio per questo tempo che ci sta dinanzi, perché sia concretamente segnato dalla giustizia e dalla pace".

  "È vero che nell’anno che termina è cresciuto il senso di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; una crisi le cui radici sono anzitutto culturali e antropologiche. (...) Vorrei dunque presentare il Messaggio per la XLV Giornata Mondiale della Pace in una prospettiva educativa: 'Educare i giovani alla giustizia e alla pace', nella convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo".

  "Il mio Messaggio si rivolge anche ai genitori, alle famiglie, a tutte le componenti educative, formative, come pure ai responsabili nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, politica, economica, culturale e della comunicazione". (...)

  "Educare (...) richiede la responsabilità del discepolo, che deve essere aperto a lasciarsi guidare alla conoscenza della realtà, e quella dell’educatore, che deve essere disposto a donare se stesso. Per questo sono più che mai necessari autentici testimoni, e non meri dispensatori di regole e di informazioni; (...) Il testimone è colui che vive per primo il cammino che propone".

  "Quali sono i luoghi dove matura una vera educazione alla pace e alla giustizia? Anzitutto la famiglia, poiché i genitori sono i primi educatori. (...) 'È nella famiglia che i figli apprendono i valori umani e cristiani che consentono una convivenza costruttiva e pacifica. È nella famiglia che essi imparano la solidarietà fra le generazioni, il rispetto delle regole, il perdono e l’accoglienza dell’altro'. Essa è la prima scuola dove si viene educati alla giustizia e alla pace".

  "Viviamo in un mondo in cui la famiglia, e anche la vita stessa, sono costantemente minacciate e, non di rado, frammentate. Condizioni di lavoro spesso poco armonizzabili con le responsabilità familiari, preoccupazioni per il futuro, ritmi di vita frenetici, migrazioni in cerca di un adeguato sostentamento, se non della semplice sopravvivenza, finiscono per rendere difficile la possibilità di assicurare ai figli uno dei beni più preziosi: la presenza dei genitori (...). Ai genitori desidero dire di non perdersi d’animo! Con l’esempio della loro vita esortino i figli a porre la speranza anzitutto in Dio, da cui solo sorgono giustizia e pace autentiche".

  "Vorrei rivolgermi anche ai responsabili delle istituzioni che hanno compiti educativi: veglino con
grande senso di responsabilità affinché la dignità di ogni persona sia rispettata e valorizzata in ogni circostanza. (...) Ogni ambiente educativo possa essere luogo di apertura al trascendente e agli altri; luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, in cui il giovane si senta valorizzato nelle proprie potenzialità e ricchezze interiori, e impari ad apprezzare i fratelli". (...)

  "Mi rivolgo poi ai responsabili politici, chiedendo loro di aiutare concretamente le famiglie e le istituzioni educative ad esercitare il loro diritto-dovere di educare. Non deve mai mancare un adeguato supporto alla maternità e alla paternità. (...) Offrano ai giovani un’immagine limpida della politica, come vero servizio per il bene di tutti". (...)

  "Nell’odierna società, i mezzi di comunicazione di massa hanno un ruolo particolare: non solo informano, ma anche formano lo spirito dei loro destinatari e quindi possono dare un apporto notevole all’educazione dei giovani". (...)

  "L’educazione (...) riguarda la formazione integrale della persona, inclusa la dimensione morale e spirituale dell’essere, in vista del suo fine ultimo e del bene della società di cui è membro. Perciò, per educare alla verità occorre innanzitutto sapere chi è la persona umana, conoscerne la natura. (...) L’uomo è un essere che porta nel cuore una sete di infinito, una sete di verità – non parziale, ma capace di spiegare il senso della vita – perché è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. (...) Perciò, la prima educazione consiste nell’imparare a riconoscere nell’uomo l’immagine del Creatore e, di conseguenza, ad avere un profondo rispetto per ogni essere umano". (...)

 "Solo nella relazione con Dio l’uomo comprende anche il significato della propria libertà. Ed è compito dell’educazione quello di formare all’autentica libertà. (...) La libertà è un valore prezioso, ma delicato; può essere fraintesa e usata male. (...)  Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce lo chiama ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, ad assumere la responsabilità del bene compiuto e del male commesso. Per questo, l’esercizio della libertà è intimamente connesso alla legge morale naturale, che ha carattere universale, esprime la dignità di ogni persona, pone la base dei suoi diritti e doveri fondamentali, e dunque, in ultima analisi, della convivenza giusta e pacifica fra le persone".

  "Il retto uso della libertà è dunque centrale nella promozione della giustizia e della pace, che richiedono il rispetto per se stessi e per l’altro". (...)  

  "È importante non separare il concetto di giustizia dalle sue radici trascendenti. La giustizia, infatti, non è una semplice convenzione umana, poiché ciò che è giusto non è originariamente determinato dalla legge positiva, ma dall’identità profonda dell’essere umano. È la visione integrale dell’uomo che permette di non cadere in una concezione contrattualistica della giustizia e di aprire anche per essa l’orizzonte della solidarietà e dell’amore". (...)

  "'La 'città dell’uomo' non è promossa solo da rapporti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima da relazioni di gratuità, di misericordia e di comunione". (...)

  "'La pace non è la semplice assenza di guerra e non può ridursi ad assicurare l’equilibrio delle forze contrastanti. La pace non si può ottenere sulla terra senza la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l’assidua pratica della fratellanza'. La pace è frutto della giustizia ed effetto della carità. La pace è anzitutto dono di Dio". (...)

  "Ma la pace non è soltanto dono da ricevere, bensì anche opera da costruire. Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità". (...) 

  "La pace per tutti nasce dalla giustizia di ciascuno e nessuno può eludere questo impegno essenziale di promuovere la giustizia, secondo le proprie competenze e responsabilità. Invito in particolare i giovani, che hanno sempre viva la tensione verso gli ideali, ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è giusto e vero, anche quando ciò può comportare sacrificio e andare controcorrente". (...)

  "Cari giovani, voi siete un dono prezioso per la società. Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento di fronte alle difficoltà e non abbandonatevi a false soluzioni, che spesso si presentano come la via più facile per superare i problemi. Non abbiate paura di impegnarvi, di affrontare la fatica e il sacrificio, di scegliere le vie che richiedono fedeltà e costanza, umiltà e dedizione". (...)

  "Siate coscienti di essere voi stessi di esempio e di stimolo per gli adulti, e lo sarete quanto più vi sforzate di superare le ingiustizie e la corruzione, quanto più desiderate un futuro migliore e vi impegnate a costruirlo. Siate consapevoli delle vostre potenzialità e non chiudetevi mai in voi stessi, ma sappiate lavorare per un futuro più luminoso per tutti. Non siete mai soli. La Chiesa ha fiducia in voi, vi segue, vi incoraggia e desidera offrirvi quanto ha di più prezioso: la possibilità di alzare gli occhi a Dio, di incontrare Gesù Cristo, Colui che è la giustizia e la pace". (...)

  "Guardiamo con maggiore speranza al futuro, incoraggiamoci a vicenda nel nostro cammino, lavoriamo per dare al nostro mondo un volto più umano e fraterno, e sentiamoci uniti nella responsabilità verso le giovani generazioni presenti e future, in particolare nell’educarle ad essere pacifiche e artefici di pace".
MESS/GIORNATA PACE 2012                       VIS 20111216 (1400)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza nove Presuli della Conferenza Episcopale del Pacifico, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

    - L'Arcivescovo Anthony Sablam Apuron, O.F.M.Cap., di Agaña (Guam, Isole Marianne, U.S.A.).

    - Il Vescovo Amando Samo, di Caroline Islands (Stati Federali di Micronesia e Palau).

    - Il Padre Ryan Jimenez, Amministratore Apostolico di Chalan Kanoa (Isole Marianne Settentrionali, U.S.A.).

    - Il Padre Raymundo Sabio, M.S.C., Prefetto Apostolico di Marshall Islands.

    - L'Arcivescovo Michel-Marie-Bernard Calvet, di Noumea (Nuova Caledonia, Francia).

    - Il Vescovo Jean Bosco Baremes, S.M., Vescovo di Port Vila (Vanuatu).

    - Il Vescovo Ghislain de Rasilly, S.M., Vescovo di Wallis et Futuna (Territoire des îles Wallis-et-Futuna, Francia).

    - Il Padre Bruno Mai, Amministratore Apostolico di Papeete (Tahiti, Isole del Vento, Polinesia Francese).

    - Il Vescovo Pascal Chang-Soi, Vescovo Coadiutore di Taiohae o Tefenuaenata (Isole Marchesi, Polinesia Francese).

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AL:AP/                             VIS 20111216 (150)

ALTRI ATTI PONTIFICI



CITTA' DEL VATICANO, 16 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor José Leonardo Lemos Montanet, Vescovo della Diocesi di Orense (superficie: 5.281; popolazione: 299.489; cattolici: 290.275; sacerdoti: 357; religiosi: 408), Spagna. Il Vescovo eletto è nato a Barallobre (Spagna), nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Dal 1978 al 1979 è stato formatore nel Seminario Minore a Belvís e dal 1988 al 2003 nel Seminario Maggiore a Santiago de Compostela; dal 1985 è stato Professore dell’"Instituto Teologico Compostelano"; dal 1992 è stato  Direttore della Biblioteca di Studi Teologici dell’Instituto Teologico Compostelano; dal 2003 è stato  Canonico e dal 2005 Segretario capitolare; Direttore dell’"Instituto Compostelano Superior de Ciencias Religiosas"; collaboratore pastorale nella Parrocchia di San Fernando a Santiago de Compostela.
NER/                  VIS 20111216 (140)
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