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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 19 dicembre 2011

VIDEO-MESSAGGIO CHIUSURA ANNO GIUBILARE NAPOLI

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). La sera di venerdì 16 dicembre si è chiuso a Napoli l'Anno Giubilare della Chiesa partenopea, con una celebrazione presieduta dall'Arcivescovo Cardinale Crescenzio Sepe, nella Cattedrale della città. Nel corso della solenne Veglia di chiusura è stato proiettato un video-messaggio del Santo Padre preparato per l'occasione, del quale pubblichiamo di seguito alcuni estratti:

  "Il cammino che avete percorso in questi mesi ha visto la gioiosa partecipazione e il coinvolgimento cordiale della Comunità ecclesiale, come anche di quella civile e di tante persone di buona volontà. (...) Questo speciale anno giubilare è stato, infatti, per la Chiesa che è in Napoli un tempo di immersione nel mistero di Dio, e perciò un anno di grazia. (...) Il Giubileo ha aperto il cielo su di voi e ha fatto discendere sulla vostra vita e sulla vostra comunità la forza dello Spirito Santo, similmente a quando discese sui discepoli nel cenacolo, a Pentecoste". (...)

  "Potete camminare con rinnovato entusiasmo e affrontare con la forza della fede, della speranza e della carità i molti e complessi problemi che si incontrano nella vita quotidiana. Come gli Apostoli, dopo la Pentecoste, si misero ad annunciare con coraggio la Buona Novella, anche voi, dopo questo Giubileo, rinnovate la speranza, lasciatevi guidare dalla forza dello Spirito Santo e collaborate con rinnovato slancio alla missione della Chiesa. Ciascuno mettendo a frutto i doni ricevuti, ponendoli al servizio degli altri e della edificazione dell’intera comunità, senza personalismi né rivalità, ma in spirito di sincera umiltà e in gioiosa fraternità. Abbiate sempre, come già fate, speciale cura dei fratelli più piccoli e fragili, dei più poveri e svantaggiati".

  "La Beata Vergine del Carmine, protettrice della Città partenopea, e San Gennaro, veglino su di voi, e vi aiutino a portare avanti con perseveranza e fedeltà gli impegni assunti in questo Anno giubilare".
MESS/                              VIS 20111219 (320)

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE NON È UN CONCETTO ASTRATTO

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Pacifico e di Nuova Zelanda, al termine della quinquennale Visita “ad Limina Apostolorum”.

  Soffermandosi sulle sfide comuni a tutti i Vescovi, nonostante la diversità dei contesti sociali, economici e culturali nei quali svolgono la loro attività pastorale, il Papa ha citato la secolarizzazione che "ha un importante impatto sulla comprensione e la pratica della fede cattolica. Ciò si rende particolarmente visibile nell'approccio inadeguato alla natura sacra del matrimonio cristiano e alla stabilità della famiglia".

  "Inoltre, in ultima analisi - ha proseguito il Pontefice - siamo consapevoli che la fede cristiana apporta alla vita un fondamento più sicuro rispetto alla visione secolarizzata. (...) Per cui è stato istituito il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Poiché la fede cristiana è fondata sulla Parola fatta carne, Gesù Cristo, la nuova evangelizzazione non è un concetto astratto ma un rinnovamento di una autentica vita cristiana che si fonda sugli insegnamenti della Chiesa. Voi, quali Vescovi e Pastori, siete chiamati ad essere protagonisti nel formulare questa risposta secondo le necessità e le circostanze locali nei vostri paesi e fra le vostre popolazioni".

  Benedetto XVI ha quindi incoraggiato i Presuli a dedicare particolare cura ai sacerdoti, soprattutto coloro che "sperimentano difficoltà e quanti hanno scarsi contatti con i loro fratelli nel sacerdozio. (...) Nella nostra epoca i giovani hanno bisogno di maggiore assistenza nel discernimento spirituale per comprendere la volontà del Signore. In un mondo colpito da una 'profonda crisi di fede', assicuratevi che i vostri seminaristi ricevano una solida formazione", ha ribadito il Pontefice. Inoltre Benedetto XVI ha fatto riferimento al "contributo fondamentale" dei religiosi e delle religiose alla diffusione del Vangelo nella regione, e il contributo dei laici nella medesima missione.

  "Mi soffermo con voi sulla Nuova Evangelizzazione, anche alla luce della recente proclamazione dell'Anno della Fede,  volto a dare 'nuovo impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto, in cui spesso si trovano'. Che questo tempo privilegiato sia di ispirazione mentre vi unite a tutta la Chiesa nell'impegno costante verso la nuova evangelizzazione, perché sebbene siate sparsi in numerose isole e grandi distanze ci separano, insieme professiamo 'un solo Signore, una fede, un battesimo, un Dio e Padre di tutti'!", ha concluso il Papa.
AL/                             VIS 20111219 (420)

CRISTIANI OCEANIA RISCOPRANO VOCAZIONE MISSIONARIA

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Comunicato del Sinodo dei Vescovi relativo alla X riunione del Consiglio Speciale per l'Oceania, del 9 dicembre scorso, presieduta dall'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo. Alla riunione hanno partecipato la grande maggioranza dei Presuli dell'Oceania, a Roma per la Visita "ad Limina Apostolorum".

  Nel corso dei lavori del Consiglio è stata esaminata l'applicazione nella vita quotidiana delle Chiese particolari, dell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Oceania" pubblicata, nel 2001, dal Beato Giovanni Paolo II. I Presuli sottolineano che l'Esortazione è di grande attualità nelle presenti condizioni ecclesiali e sociali, "che - si legge nel Comunicato - hanno conosciuto una certa radicalizzazione, soprattutto nel processo di secolarizzazione, in particolare in Australia e Nuova Zelanda. Vi sono, al contempo, segni di speranza, quali l'apertura dei giovani e di alcuni intellettuali al Vangelo di Gesù Cristo. Sono realtà significative, anche se ancora minoritarie, che alimentano speranza per il futuro".

  Le sfide che la Chiesa in Oceania si trova ad affrontare riguardano in particolare i diritti umani, la bioetica, il bene della società, della famiglia, dell'ecologia, la carità, l'inculturazione, il dialogo ecumenico ed interreligioso. "La chiamata alla missione 'ad gentes' è impellente in Oceania, dove le Chiese particolari sono impegnate a continuare la missione degli evangelizzatori che vi hanno annunciato in origine la verità di Gesù. Si tratta ora di continuare su questa via dell'annuncio, sia nel contesto di società secolarizzate, sia tra i popoli tradizionalmente religiosi del Pacifico, con particolare attenzione alle popolazioni indigene. (...) L'annuncio del Vangelo richiede un nuovo ardore da parte di tutti i cristiani, inclusi i laici, che devono riscoprire la propria vocazione missionaria".

  La riunione ha esaminato infine la preparazione della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma nell'ottobre 2012.
SE/CONSIGLIO OCEANIA               VIS 20111219 (310)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Serge Thomas Bonino, O.P., Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale, attualmente Docente di Filosofia presso l'Institut Catholique e di Teologia presso lo Studio Domenicano di Toulouse (Francia).

- Il Monsignor Giovanni Battista Gandolfo, Membro del Pontificio Consiglio "Cor Unum", attualmente Presidente del "Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo" e Responsabile del l'omonimo Servizio della Conferenza Episcopale Italiana.

- Il Vescovo Wojciech Polak, Ausiliare di Gniezno (Polonia), Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- Il Vescovo Edward Janiak, Ausiliare di Wrocław (Polonia), Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- Il Monsignor Enrico Feroci, Consultore del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, attualmente Direttore della Caritas diocesana di Roma.

- Il Monsignor Antonio Grappone, Capo Ufficio nel Pontificio Consiglio per i Laici, finora Officiale nel medesimo Dicastero.

- Suor Nicoletta Vittoria Spezzati, delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, Sotto Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, finora Officiale nel medesimo Dicastero.
NA/                              VIS 20111219 (200)

I CARCERATI MERITANO DI ESSERE TRATTATI CON RISPETTO E DIGNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in Visita Pastorale alla Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia dove è stato accolto dall'Onorevole Paola Severino, Ministro della Giustizia del Governo Italiano e dal Dottor Franco Ionta, Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dal Dottor. Carmelo Cantone, Direttore dell’istituto e da don Pier Sandro Spriano e don Roberto Guarnieri, Cappellani del carcere.

  L’incontro con i detenuti e gli agenti di Polizia penitenziaria è avvenuto nella Chiesa di Rebibbia intitolata al "Padre nostro". Di seguito riportiamo una sintesi del discorso pronunciato dal Santo Padre.

  "'Ero in carcere e siete venuti a trovarmi'. Queste sono le parole del giudizio finale, raccontato dall’evangelista Matteo, e queste parole del Signore, nelle quali Egli si identifica con i detenuti, esprimono in pienezza il senso della mia visita odierna tra voi. Dovunque c’è un affamato, uno straniero, un ammalato, un carcerato, lì c’è Cristo stesso che attende la nostra visita e il nostro aiuto. (...) La Chiesa ha sempre annoverato, tra le opere di misericordia corporale, la visita ai carcerati. E questa, per essere completa, richiede una piena capacità di accoglienza del detenuto, 'facendogli spazio nel proprio tempo, nella propria casa, nelle proprie amicizie, nelle proprie leggi, nelle proprie città' (....). E lo stesso Unigenito Figlio di Dio, il Signore Gesù, ha fatto l’esperienza del carcere, è stato sottoposto a un giudizio davanti a un tribunale e ha subito la più feroce condanna alla pena capitale".

  "In occasione del mio recente viaggio apostolico in Benin, nel novembre scorso, ho firmato una Esortazione apostolica postsinodale in cui ho ribadito l’attenzione della Chiesa per la giustizia negli Stati, scrivendo: 'È pertanto urgente che siano adottati sistemi giudiziari e carcerari indipendenti, per ristabilire la giustizia e rieducare i colpevoli. Occorre inoltre bandire i casi di errori della giustizia e i trattamenti cattivi dei prigionieri, le numerose occasioni di non applicazione della legge che corrispondono ad una violazione dei diritti umani e le incarcerazioni che non sfociano se non tardivamente o mai in un processo. La Chiesa riconosce la propria missione profetica di fronte a coloro che sono colpiti dalla criminalità e il loro bisogno di riconciliazione, di giustizia e di pace. I carcerati sono persone umane che meritano, nonostante il loro crimine, di essere trattati con rispetto e dignità. Hanno bisogno della nostra sollecitudine'".

In Dio Giustizia e misericordia coincidono

  "La giustizia umana e quella divina sono molto diverse. Certo, gli uomini non sono in grado di applicare la giustizia divina, ma devono almeno (...) cercare di cogliere lo spirito profondo che la anima, perché illumini anche la giustizia umana, per evitare – come purtroppo non di rado accade – che il detenuto divenga un escluso. Dio, infatti, è colui che proclama la giustizia con forza, ma che, al tempo stesso, cura le ferite con il balsamo della misericordia".

  "Giustizia e misericordia, giustizia e carità, cardini della dottrina sociale della Chiesa, sono due realtà differenti soltanto per noi uomini, che distinguiamo attentamente un atto giusto da un atto d’amore. (...) Ma per Dio non è così: in Lui giustizia e carità coincidono; non c’è un’azione giusta che non sia anche atto di misericordia e di perdono e, nello stesso tempo, non c’è un’azione misericordiosa che non sia perfettamente giusta".

  "Il sistema di detenzione ruota intorno a due capisaldi, entrambi importanti: da un lato tutelare la società da eventuali minacce, dall’altro reintegrare chi ha sbagliato senza calpestarne la dignità e senza escluderlo dalla vita sociale. Entrambi questi aspetti hanno la loro rilevanza e sono protesi a non creare quell’'abisso' tra la realtà carceraria reale e quella pensata dalla legge, che prevede come elemento fondamentale la funzione rieducatrice della pena e il rispetto dei diritti e della dignità delle persone".

Il sovraffollamento e degrado delle carceri rendono ancora più amara la detenzione. 

"So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere ancora più amara la detenzione: (...) È importante che le istituzioni promuovano un’attenta analisi della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una 'doppia pena'; ed è importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione".

  "Oggi è la quarta domenica dell’Avvento. Il Natale del Signore, ormai vicino, riaccenda di speranza e di amore il vostro cuore. La nascita del Signore Gesù, di cui faremo memoria tra pochi giorni, ci ricorda la sua missione di portare la salvezza a tutti gli uomini, nessuno escluso. (...) Chiediamogli (...) di essere tutti liberati dalla prigionia del peccato, della superbia e dell’orgoglio: ciascuno infatti ha bisogno di uscire da questo carcere interiore per essere veramente libero dal male, dalle angosce e dalla morte".

  "Vorrei terminare dicendovi che la Chiesa sostiene e incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti una vita dignitosa. Siate sicuri che io sono vicino a ciascuno di voi (...). Il Signore benedica voi e il vostro futuro!".
PV-REBIBBIA/                VIS 20111219 (860)

IL PAPA: SONO VENUTO A REBIBBIA PERCHÈ SO CHE IN VOI SIGNORE MI ASPETTA

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2011 (VIS). Al termine del discorso nel carcere di Rebibbia, il Santo Padre ha risposto a sei domande che i detenuti gli hanno rivolto. Di seguito ne riportiamo una sintesi.

1..- Desidero chiedere a Vostra Santità se questo suo gesto sarà compreso nella sua semplicità, anche dai nostri politici e governanti affinché venga restituita a tutti gli ultimi, compresi noi detenuti, la dignità e la speranza che devono essere riconosciute ad ogni essere vivente.

R.- Io sono venuto soprattutto per mostrarvi questa mia vicinanza personale e intima, nella comunione con Cristo che vi ama, come ho detto. Ma certamente questa visita, che vuole essere personale a voi, è anche un gesto pubblico che ricorda ai nostri concittadini, al nostro Governo il fatto che ci sono grandi problemi e difficoltà nelle carceri italiane. E certamente, il senso di queste carceri è proprio quello di aiutare la giustizia, e la giustizia implica come primo fatto la dignità umana. (...) Quindi, io, per quanto posso, vorrei sempre dare segni di quanto sia importante che queste carceri rispondano al loro senso di rinnovare la dignità umana e non di attaccare questa dignità, e di migliorare la condizione. E speriamo che il Governo abbia la possibilità e tutte le possibilità per rispondere a questa vocazione".

2.- Più che una domanda preferisco chiederti di permetterci di aggrapparci con te con la nostra sofferenza e quella dei nostri familiari, come un cavo elettrico che comunichi con il Signore Nostro. Ti voglio bene.

R.- Anch’io ti voglio bene. Questa identificazione del Signore con i carcerati ci obbliga profondamente, e io stesso devo chiedermi: ho agito secondo questo imperativo del Signore? (...)  Questo è un motivo perché sono venuto, perché so che in voi il Signore mi aspetta, che voi avete bisogno di questo riconoscimento umano e che avete bisogno di questa presenza del Signore, il Quale, nel giudizio ultimo, ci interrogherà proprio su questo punto e, perciò, spero che qui, sempre più, possa essere realizzato il vero scopo di queste case circondariali: quello di aiutare a ritrovare se stessi, (...) nella riconciliazione con se stessi, con gli altri, con Dio, per rientrare di nuovo nella società e aiutare nel progresso dell’umanità".

3.- Santità, Le sembra giusto che (...) ora che sono un uomo nuovo, e da due mesi papà di una splendida bambina (...) non mi concedano la possibilità di tornare a casa, nonostante abbia ampiamente pagato il debito verso la società?".

R.- "Anzitutto, felicitazioni! Sono felice che (...) Lei si consideri un uomo nuovo (...). Lei sa che per la dottrina della Chiesa la famiglia è fondamentale, è importante che il padre possa tenere in braccio la figlia. E così, prego e spero che quanto prima Lei possa realmente avere in braccio sua figlia, essere con la moglie e la figlia per costruire una bella famiglia e così anche collaborare al futuro dell’Italia.

4.- Cosa possono chiedere degli uomini detenuti, malati e sieropositivi al Papa? (...) Troppo poco si parla di noi, spesso in modo così feroce come a volerci eliminare dalla società. Questo ci fa sentire sub-umani".

R.- Dobbiamo sopportare che alcuni parlino in modo “feroce”, parlano in modo “feroce” anche contro il Papa, e, tuttavia, andiamo avanti. Mi sembra importante incoraggiare tutti che pensino bene, che abbiano senso delle vostre sofferenze, abbiano il senso di aiutarvi nel processo di rialzamento, e, diciamo, io farò la mia parte per invitare tutti a pensare in questo modo giusto, non in modo dispregiativo, ma in modo umano, pensando che ognuno può cadere, ma Dio vuole che tutti arrivino da Lui, e noi dobbiamo cooperare in spirito di fraternità e di riconoscimento anche della propria fragilità, perché possano realmente rialzarsi e andare avanti con dignità

5.-  "Santità, mi è stato insegnato che il Signore vede e legge dentro di noi, mi chiedo perché l’assoluzione è stata delegata ai preti?

R.- Direi due cose. La prima: naturalmente, se Lei si mette in ginocchio e con vero amore di Dio prega che Dio perdoni, Egli perdona. (...) Un secondo elemento: il peccato non è solamente una cosa “personale”, individuale, tra me e Dio. Il peccato ha sempre anche una dimensione sociale, orizzontale. E perciò questa dimensione sociale, orizzontale, del peccato esige che sia assolto anche a livello della comunità umana, della comunità della Chiesa. (...) Quindi, questa seconda dimensione del peccato, che non è solo contro Dio ma concerne anche la comunità, esige il Sacramento. (...) L’assoluzione del prete, l’assoluzione sacramentale è necessaria per assolvermi realmente da questo legame del male e reintegrarmi nella volontà di Dio (...) e darmi la certezza (...): Dio mi perdona, mi riceve nella comunità dei suoi figli.

6.- Santo Padre, lo scorso mese è stato in visita pastorale in Africa, nella piccola nazione del Benin, una delle nazioni più povere del mondo. (...) Le chiedo: loro pongono la speranza e la fede in Dio e muoiono tra povertà e violenze. Perché Dio non li ascolta? Forse Dio ascolta solo i ricchi e i potenti che invece non hanno fede?

R.- Le misure di Dio, i criteri di Dio, sono diversi dai nostri. Dio dà anche a questi poveri gioia, il riconoscimento della sua presenza, fa sentire che è vicino a loro anche nella sofferenza, nelle difficoltà e, naturalmente, ci chiama tutti perché noi facciamo di tutto affinché possano uscire da queste oscurità delle malattie, della povertà. (...) E dobbiamo pregare Dio: mostraci, aiutaci, perché ci sia giustizia, perché tutti possano vivere nella gioia di essere tuoi figli.

  Al termine delle domande un detenuto ha letto una preghiera da lui composta dal titolo: "Preghiera dietro le sbarre" nella quale invoca Dio con queste parole "Accorcia le mie notti insonni (....) Solo l'amore dà vita, mentre l'odio distrugge e il rancore trasforma in inferno le lunghe e interminabili giornate". Infine il Papa ha recitato il Padre Nostro con i detenuti e uscendo dalla Chiesa ha benedetto un cipresso piantato nel cortile a ricordo della visita.
PV-REBIBBIA/                 VIS 20111219 (990)

CHI CONFIDA IN DIO ACCOGLIE GESÙ PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2011 (VIS). Di ritorno dalla visita pastorale alla Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia, alle 12:00 di questa mattina, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico per la recita dell'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  Il Pontefice ha introdotto la preghiera mariana con una riflessione sull'importanza della verginità di Maria, ed ha ricordato le parole del profeta Isaia: "Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele".  "Questa antica promessa - ha detto Benedetto XVI - ha trovato compimento sovrabbondante nell’Incarnazione del Figlio di Dio. Infatti, non solo la Vergine Maria ha concepito, ma lo ha fatto per opera dello Spirito Santo, cioè di Dio stesso. L’essere umano che comincia a vivere nel suo grembo prende la carne da Maria, ma la sua esistenza deriva totalmente da Dio".

  "Il fatto che Maria concepisca rimanendo vergine è dunque essenziale per la conoscenza di Gesù e per la nostra fede, perché testimonia che l’iniziativa è stata di Dio e soprattutto rivela chi è il concepito. Come dice il Vangelo: 'Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio' In questo senso, la verginità di Maria e la divinità di Gesù si garantiscono reciprocamente".

  "Dio aspetta il 'sì' di questa fanciulla per realizzare il suo disegno. Rispetta la sua dignità e la sua libertà. (...) La verginità di Maria è unica e irripetibile; ma il suo significato spirituale riguarda ogni cristiano. Esso, in sostanza, è legato alla fede: infatti, chi confida profondamente nell’amore di Dio, accoglie in sé Gesù, la sua vita divina, per l’azione dello Spirito Santo. È questo il mistero del Natale! Auguro a tutti voi di viverlo con intima gioia".

Per le vittime nelle Filippine

  Dopo l'Angelus, Benedetto XVI ha espresso la sua vicinanza alle popolazioni del sud delle Filippine, colpite da una violenza tempesta tropicale, che ha causato grandi perdite di vite umane e ingenti danni materiali: "Prego per le vittime, in gran parte bambini, per i senzatetto e per i numerosi dispersi".

  Infine il Papa ha salutato nelle diverse lingue i pellegrini presenti ed in particolare i numerosi fedeli spagnoli ricordando loro che sabato, a Madrid, sono stati proclamati Beati ventidue missionari Oblati di Maria Immacolata ed un laico, uccisi in Spagna nel 1936. "Alla gioia per la loro beatificazione - ha detto Benedetto XVI - si unisce la speranza che il loro sacrificio porti ancora tanti frutti di conversione e di riconciliazione".
ANG/                  VIS 20111219 (430)

AI BAMBINI: GESÙ NON VI DELUDERÀ MAI

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto una Delegazione dell'Azione Cattolica Italiana Ragazzi (ACR), per gli auguri natalizi.

  Ringraziandoli della visita, il Papa ha rivolto ai ragazzi un breve discorso dedicato al tema di riflessione scelto quest'anno dall'Associazione: l'invito fatto a Bartimeo: "Alzati, ti chiama".

  Questo invito - ha detto il Papa - "si è già ripetuto molte volte nella vostra vita e si ripete anche oggi. La prima chiamata l'avete avuta con il dono della vita; siate sempre attenti a questo grande dono, apprezzatelo, siatene riconoscenti al Signore, chiedetegli che doni una vita gioiosa ad ogni ragazzo e ragazza del mondo: tutti siano rispettati, sempre, e a nessuno manchi il necessario per vivere".

  "Un’altra chiamata importante l’avete ricevuta col Battesimo, (...); in quel momento siete diventati fratelli di Gesù, che vi vuole bene più di qualunque altro e vuole aiutarvi a crescere. Un’altra chiamata è stata quando avete ricevuto la santa Comunione: in quel giorno l’amicizia con Gesù è diventata stretta intima, e Lui vi accompagna sempre nel cammino della vostra vita. (...) Rispondete con generosità al Signore che vi chiama alla sua amicizia: non vi deluderà mai!".

  "Cari amici - ha detto infine Benedetto XVI -  vorrei chiedervi di fare una cosa: portate anche ai vostri compagni questo bell’invito - alzati, ti chiama - e dite loro: guarda che io ho risposto alla chiamata di Gesù e sono contento perché ho trovato in Lui un grande Amico, che incontro nella preghiera, che vedo tra i miei amici, che ascolto nel Vangelo. Il Natale che vi auguro è questo: quando farete il presepio pensate che state dicendo a Gesù: vieni nella mia vita e io ti ascolterò sempre".
AP/                              VIS 20111219 (300)
DECRETI CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e nel corso dell'udienza ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI

- Beato Giovanni Battista Piamarta, Sacerdote e Fondatore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth e della Congregazione delle Suore Umili Serve del Signore; nato a Brescia (Italia), (1841-1913).

- Beato Giacomo Berthieu, Martire, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù; (Polminhac, Francia, 1838) e ucciso ad Ambiatibe (Madagascar) l'8 giugno 1896.

- Beata Maria del Monte Carmelo (al secolo: Maria Carmela Sallés y Barangueras), Fondatrice delle Suore dell'Immacolata Concezione Missionarie dell’Insegnamento; spagnola (1848-1911).

- Beata Marianna (al secolo: Barbara Cope), Religiosa professa della Congregazione delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse, nota come Mother Marianne of Molokai; tedesca (1838- 1918).

- Beata Caterina Tekakwitha, Laica; (nata nel 1656 ad Ossernenon (oggi Auriesville, Stati Uniti d'America) e morta a Sault (Canada)  nel 1680.

-  Beato Pietro Calungsod, Martire, Laico; nato a Ginatilan o Naga di Cebu (Filippine) nel 1654 e ucciso a Guam nell’Arcipelago delle Marianne il 2 aprile 1672;

- Beata Anna Schäffer, Laica; nata a Mindelstetten (Germania) (1882-1925).

- Venerabile Servo di Dio Luigi Brisson, Sacerdote, Fondatore degli Oblati e delle Oblate di San Francesco di Sales; nato a Plancy (Francia), (1817-1908);

- Venerabile Servo di Dio Luigi Novarese, Sacerdote diocesano, Fondatore della Pia Unione dei Silenziosi Operai della Croce; nato a Casale Monferrato (Italia), (1914-1984).

- Venerabile Serva di Dio Maria Luisa (al secolo: Gertrude Prosperi), dell'Ordine di San Benedetto, Abbadessa del Monastero di Trevi in Umbria; nata a Fogliano di Cascia (Italia), (1799-1847).

- Venerabile Serva di Dio Madre di San Luigi (al secolo: Maria Luisa Elisabetta de Lamoignon vedova Molé de Champlâtreux), Fondatrice delle Suore della Carità di San Luigi; nata a Parigi (Francia), (1763-1825).

- Venerabile Serva di Dio Maria Crescenzia (al secolo: Maria Angelica Pérez), Religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell'Orto; nata a San Martín (Argentina), (1897-1932).

MARTIRIO

- Servo di Dio Nicola Rusca, Sacerdote diocesano; nato a Bedano (Canton Ticino) nel mese di aprile 1563 e ucciso in odio alla Fede a Thusis (Svizzera) il 4 settembre 1618.

- Servi di Dio Luigi Orenzio (al secolo: Antonio Solá Garriga) e 18 Compagni, dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, di Antonio Matteo Salamero, Sacerdote Diocesano, nonché Giuseppe Gorostazu Labayen, Laico, padre di famiglia; uccisi in odio alla Fede in diversi luoghi entro i confini dell'Arcidiocesi di Madrid (Spagna) nel 1936.

- Servi di Dio Alberto Maria Marco y Alemán e 8 Compagni, dell'Ordine dei Carmelitani dell'Antica Osservanza nonché Agostino Maria García Tribaldos e 15 Compagni, dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; uccisi in odio alla Fede in diversi luoghi entro i confini dell'Arcidiocesi di Madrid (Spagna) tra il 1936 e il 1937.

- Servi di Dio Mariano Alcalá Pérez e 18 Compagni, dell'Ordine della Beata Vergine Maria della Mercede; uccisi in odio alla Fede in diversi luoghi entro i confini della Diocesi di Lleida (Spagna) tra il 1936 e il 1937.

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Donato Giannotti, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Ancelle dell'Immacolata; nato a Casapulla (Italia), (1828-1914).

- Servo di Dio Maria Eugenio del Bambino Gesù (al secolo: Enrico Grialou), Sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, Fondatore dell'Istituto Notre-Dame de Vie; nato a Gua/Aveyron (Francia), (1894-1967).

- Serva di Dio Alfonsa Maria (al secolo: Elisabetta Eppinger), Fondatrice della Congregazione delle Suore del Ss.mo Salvatore; nata a Niederbronn (France), (1814-1867).

- Serva di Dio Margherita Lucia Szewczyk, Fondatrice della Congregazione delle Figlie della Beata Maria Vergine Addolorata, dette Serafiche; nata a Szepetówka (Wołyń, Ucraina), (1828-1905).

- Serva di Dio Assunta Marchetti, Cofondatrice delle Suore Missionarie di San Carlo; nata a Lombrici di Camaiore (Italia), (1871-1948).

- Serva di Dio Maria Julitta (al secolo: Teresa Eleonora Ritz), Suora professa della Congregazione delle Suore del Redentore; nata a Uissigheim (Germania), (1882-1966);

- Serva di Dio Maria Anna Amico Roxas, Laica, Fondatrice della Società di Sant'Orsola; nata a San Cataldo (Italia), (1883-1947).
CSS/                             VIS 20111219 (690)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

- Il Signor Esteban Kriskovic, Ambasciatore del Paraguay, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

  Sabato 17 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale del Pacifico, in Visita “ad Limina Apostolorum”:
    - Il Padre Olivier P. Aro, M.S.P., Superiore della Missione “sui iuris” di Tokelau (Sud Pacifico).
    - L'Arcivescovo Petero Mataca, Arcivescovo di Suva (Isole Fiji).
    - Il Vescovo Paul Donoghue, di Rarotonga (Isole Cook).
    - Il Vescovo Paul Eusebius Mea Kaiuea, M.S.C., di Tarawa and Nauru (Kiribati).
    - Il Vescovo Soane Patita Paini Mafi, Vescovo di Tonga.
AL:AP/               VIS 20111219 (100)
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