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martedì 20 dicembre 2011

IL PAPA SARÀ ACCOLTO CON AFFETTO E RISPETTO DAL GOVERNO CUBANO

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2011 (VIS). Cuba si prepara a ricevere Benedetto XVI, "con affetto e rispetto", recita il testo ufficiale del Comunicato Stampa letto al telegiornale nazionale. Il Presidente Raúl Castro ha accolto "con soddisfazione" l'annuncio ufficiale della prossima visita, prevista nel marzo prossimo.

  Domenica 18 dicembre, il Presidente di Cuba ha ricevuto una Delegazione della Santa Sede in una visita di preparazione al Viaggio del Santo Padre a Cuba. Nel corso dell'incontro si è messo in evidenza "l'eccellente stato delle relazioni tra Cuba e Santa Sede e sono stati fissati alcuni punti relativi ai preparativi per la Visita papale che il Pontefice ha annunciato nel corso della Santa Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, il 12 dicembre scorso, in occasione della Solennità della Beata Maria Vergine di Guadalupe, Patrona dell'America Latina e del Bicentenario dell'Indipendenza di diversi Paesi del Continente.

  La Visita di Benedetto XVI è la seconda in America Latina, dopo quella realizzata in Brasile nel 2007, e coincide con le celebrazioni organizzate dai Vescovi cubani per festeggiare i 400 anni del ritrovamento dell'immagine della Vergine della Carità del Cobre, Patrona di Cuba. Le celebrazioni comprendono un Pellegrinaggio nazionale della sacra immagine, che si concluderà con una Messa all'aperto il 30 dicembre, sulla Avenida del Puerto a La Habana, mentre i Vescovi hanno indetto l'Anno Giubilare Mariano, dal 7 gennaio 2012 al 5 gennaio 2013.
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CATHERINE TAKEKWITHA PRIMA SANTA AMERINDIA

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2011 (VIS). Nella giornata di ieri il Santo Padre ha firmato i Decreti che riconoscono i miracoli attribuiti all'intercessione di sette Beati - quattro donne e tre uomini - che saranno prossimamente canonizzati. Fra i nuovi santi spicca la figura di Catherine Tekakwitha, prima amerindia elevata alla gloria degli altari.

  Catherine o Kateri Tekakwitha, nata nel 1656 a Ossernenon, attuale Auriesville (Stati Uniti d'America), era figlia di un capo tribù Mohawk e di una india algonchina cattolica battezzata ed educata da missionari francesi. A quattro anni i suoi familiari morirono per una epidemia di vaiolo, a causa  della quale, anche lei rimase sfigurata e con una notevole diminuzione della vista. Adottata da un parente, capo della tribù vicina,  fu battezzata all'età di venti anni da un missionario francese.

  I membri della sua tribù, non comprendendo la sua nuova affiliazione religiosa, la emarginarono. Kateri esercitava la mortificazione fisica quale cammino di santità e pregava per la conversione dei suoi parenti e dei membri della sua tribù. Subì persecuzioni che attentavano alla sua vita per cui dovette fuggire per stabilirsi in una comunità di nativi cristiani a Kahnawake, Quebec (Canada), dove dedicò la sua vita alla preghiera, alla penitenza e alla cura dei malati e degli anziani. Fece voto di castità. Morì nel 1680, a 24 anni. Le sue ultime parole furono: "Gesù, ti voglio bene". La tradizione tramanda che le cicatrici di Catherine sparirono dopo la sua morte, rivelando un volto di grande bellezza; e che numerosi malati che avevano assistito ai funerali guarirono.

  Il processo di canonizzazione ebbe inizio nel 1884. Papa Pio XII la dichiarò Venerabile nel 1943 e il Beato Giovanni Paolo II la beatificò nel 1980. Prima Beata amerindia, i popoli nativi dell'America del Nord le dedicano una particolare devozione.
OP/                              VIS 20111220 (310)
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