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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 31 maggio 2012

DIRETTORE SALA STAMPA: MOMENTO IN CUI DIMOSTRARE PIENA SOLIDARIETÀ AL PAPA

Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha avuto ieri un nuovo incontro con i giornalisti per rispondere a domande circa la pubblicazione di documenti vaticani riservati, che ha portato all'arresto dell'aiutante di Camera del Papa.

Rispetto alle domande su notizie pubblicate in merito all'ipotesi di dimissioni del Papa, ipotesi avanzata da diversi media, Padre Lombardi ha affermato che si tratta di elucubrazioni di alcuni giornalisti senza fondamento. La Curia continua a esprimere solidarietà al Pontefice e a operare in piena comunione con il Successore di Pietro: "È proprio il momento e la situazione in cui dimostrare la stima, l'apprezzamento per il Santo Padre, per il suo servizio, la piena solidarietà con lui e quindi dimostrare anche unione, unità e coerenza nel far fronte a questa situazione".

Padre Lombardi ha sottolineato che è importante che la comunicazione relativa a questo evento doloroso per il Papa e la Chiesa sia ispirata a criteri di verità rigorosa: "Mi pare - ha detto - che una linea di volontà di verità, di volontà di chiarezza, di volontà di trasparenza, questa - anche se con dei tempi graduali - fa i suoi passi, e quindi onestamente ritengo che stiamo cercando di gestire questa situazione nuova: cerchiamo la verità, cerchiamo di capire che cosa oggettivamente sia successo. Però, prima bisogna capirlo con sicurezza, anche per rispetto delle persone e della verità".

Il Direttore della Sala Stampa ha spiegato ai giornalisti che sarà necessario aspettare per avere un quadro completo della situazione e che le indagini e gli interrogatori formali  sono per ora a livello preliminare. Gli organi interessati in questa fase sono la magistratura vaticana e la Commissione cardinalizia.

Padre Lombardi ha riferito inoltre che nella mattinata di ieri, l'unico accusato, Paolo Gabriele, ha avuto un nuovo colloquio con i suoi legali, che starebbero per presentare un'istanza di libertà vigilata o arresti domiciliari per il loro assistito. Padre Lombardi ha smentito alcuni particolari pubblicati dalla stampa, sulla presenza nell'abitazione di Gabriele di plichi già pronti ad essere spediti a specifici destinatari. Il materiale trovato in possesso dell'aiutante di Camera del Papa è ancora in fase di studio e di catalogazione.

CELEBRAZIONI PER LA SOLENNITÀ DEL CORPUS DOMINI


Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Giovedì 7 giugno prossimo, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, alle ore 19:00, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma. Il Papa presiederà quindi la Processione Eucaristica che, percorrendo via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore. Parteciperanno alla Processione i Cavalieri del Santo Sepolcro, Confraternite e Sodalizi, Associazioni Eucaristiche, Religiose, Bambini della Prima comunione, Seminaristi, Religiosi, Sacerdoti, Parroci, Cappellani e Prelati di Sua Santità, Vescovi e Arcivescovi, Cardinali, tutti i fedeli delle Parrocchie e gli appartenenti ad Associazioni e Movimenti ecclesiali.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIUGNO 2012

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIUGNO 2012
Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni per il mese di giugno affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché i credenti sappiano riconoscere nell'Eucaristia la presenza vivente del Risorto, che li accompagna nella vita quotidiana".

Missionaria: "Perché i cristiani in Europa riscoprano la propria identità e partecipino con più slancio all'annuncio del Vangelo".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 31 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Fausto Ramón Mejía Vallejo, Vescovo di San Francisco de Macoris (superficie: 3.682; popolazione: 753.000; cattolici: 599.000; sacerdoti: 60; religiosi: 72; diaconi permanenti: 92), Repubblica Dominicana. Il Vescovo eletto è nato nel 1941 a Bejucal (Repubblica Dominicana) ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. È stato finora Rettore del Seminario Minore "Santo Cura de Ars" di La Vega, Formatore ed Insegnante di Catechisti e Diaconi permanenti, Professore di teologia presso il Seminario Pontificio "Santo Tomás de Aquino" e Rettore del medesimo. Attualmente Rettore dell'Università cattolica Tecnologica di Cibao in Santo Domingo, succede al Vescovo Jesús María De Jesús Moya, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Benedetto Tuzia, Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi (superficie: 1.310; popolazione: 93.500; cattolici: 90.650; sacerdoti: 132; religiosi: 295; diaconi permanenti: 22), Italia. È stato finora Vescovo Ausiliare di Roma (Italia).




mercoledì 30 maggio 2012

NON LASCIARSI VINCERE DALLA TRIBOLAZIONE E DALLE DIFFICOLTÀ

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). Questa mattina, in Piazza San Pietro, si è tenuta l'Udienza Generale, durante la quale il Santo Padre ha continuato la serie di catechesi dedicate alla preghiera cristiana secondo San Paolo. In queste catechesi siamo invitati a vedere la preghiera cristiana "come un  vero e personale incontro con Dio Padre, in Cristo, mediante lo Spirito Santo. In questo incontro entrano in dialogo il 'sì' fedele di Dio e l''amen' fiducioso dei credenti".

Benedetto XVI ha spiegato questa dinamica soffermandosi sulla Seconda Lettera ai Corinzi. L'Apostolo scrive: "Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio".

La consolazione, ha affermato il Papa, non è da intendersi solo come semplice conforto, "ma soprattutto come incoraggiamento ed esortazione a non lasciarsi vincere dalla tribolazione e dalle difficoltà. L'invito è a vivere ogni situazione uniti a Cristo, che carica su di sé tutta la sofferenza e il peccato del mondo per portare luce, speranza e redenzione. Così ci rende capaci di consolare a nostra volta quelli che si trovano in ogni genere di afflizione. La profonda unione con Cristo nella preghiera, la fiducia nella sua presenza, conducono alla disponibilità a condividere le sofferenze e le afflizioni dei fratelli".

"La nostra vita e il nostro cammino cristiano sono segnati spesso da difficoltà, da incomprensioni, da sofferenze. Nel rapporto fedele con il Signore, nella preghiera costante, quotidiana, noi sentiamo concretamente la consolazione che viene da Dio. E questo rafforza la nostra fede, perché ci fa sperimentare in modo concreto il 'sì' di Dio all’uomo, (...) in Cristo, la fedeltà del suo amore, che giunge fino al dono del suo Figlio sulla Croce".

La fede che è dono gratuito di Dio, "si radica nella sua fedeltà, nel suo 'sì', che ci fa comprendere come vivere la nostra esistenza amando Lui e i fratelli. Tutta la storia della salvezza è un progressivo rivelarsi di questa fedeltà di Dio, nonostante le nostre infedeltà e i nostri rinnegamenti".

Il modo di agire di Dio, ha sottolineato il Pontefice, è ben diverso dal nostro. "Di fronte ai contrasti nelle relazioni umane, spesso anche familiari, noi siamo portati a non perseverare nell’amore gratuito, che costa impegno e sacrificio. Invece, Dio non si stanca mai di avere pazienza con noi e con la sua immensa misericordia ci precede sempre, ci viene incontro per primo. (...) Nell’evento della Croce ci offre la misura del suo amore, che non calcola, che non ha misura". Questo amore fedele è capace di attendere anche quanti continuano a rispondere con il 'no' del rifiuto o dell'indurimento del cuore. "Dio cerca sempre l'uomo, lo vuole accogliere nella comunione con Sé per donargli pienezza di vita, di speranza e di pace".

"Sul 'sì' fedele di Dio s’innesta l’'amen' della Chiesa che (...) è la risposta della fede che chiude sempre la nostra preghiera personale e comunitaria, e che esprime il nostro 'sì' all’iniziativa di Dio". (...)

"Nella nostra preghiera siamo chiamati a dire 'sì' a Dio, a rispondere con l’'amen' dell’adesione, della fedeltà a Lui di tutta la nostra vita. Questa fedeltà non la possiamo mai conquistare con le nostre forze, non è solo frutto del nostro impegno quotidiano; essa viene da Dio ed è fondata sul 'sì' di Cristo (...) È in questo 'sì' che dobbiamo entrare, nell’adesione alla volontà di Dio, per giungere con san Paolo ad affermare che non siamo noi a vivere, ma è Cristo stesso che vive in noi. Allora l’'amen' della nostra preghiera personale e comunitaria avvolgerà e trasformerà tutta la nostra vita".

NONOSTANTE DEBOLEZZA DELL'UOMO, IL SIGNORE MAI FARÀ MANCARE SUO AIUTO ALLA CHIESA

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale, il Santo Padre ha fatto riferimento agli avvenimenti successi in questi giorni in Vaticano con queste  parole:

"Gli avvenimenti successi in questi giorni, circa la Curia e i miei collaboratori, hanno recato tristezza nel mio cuore, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che, nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino".

"Si sono moltiplicate, tuttavia, illazioni, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione, del tutto gratuite e che sono andate ben oltre i fatti, offrendo un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realtà. Desidero, per questo, rinnovare la mia fiducia e il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori e a tutti coloro che, quotidianamente, con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio, mi aiutano nell’adempimento del mio Ministero".

LE CARTE RUBATE DEL PAPA: INTERVISTA AL SOSTITUTO SEGRETERIA DI STATO

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). L'Osservatore Romano ha pubblicato oggi una intervista con l'Arcivescovo Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, relativa alla carte rubate del Papa.

L'Arcivescovo Becciu afferma di aver trovato il Papa "Addolorato, perché, stando a quanto sinora si è potuto appurare, qualcuno a lui vicino sembra responsabile di comportamenti ingiustificabili sotto ogni profilo. Certo, prevale nel Papa la pietà per la persona coinvolta. Ma resta il fatto che l’atto da lui subito è brutale: Benedetto XVI ha visto pubblicate carte rubate dalla sua casa, carte che non sono semplice corrispondenza privata, bensì informazioni, riflessioni, manifestazioni di coscienza, anche sfoghi che ha ricevuto unicamente in ragione del proprio ministero. Per questo il Pontefice è particolarmente addolorato, anche per la violenza subita dagli autori delle lettere o degli scritti a lui indirizzati".

A giudizio del Sostituto della Segreteria di Stato, la pubblicazione delle lettere trafugate è "un atto immorale di inaudita gravità. Soprattutto, ripeto, perché non si tratta unicamente di una violazione, già in sé gravissima, della riservatezza alla quale chiunque avrebbe diritto, quanto di un vile oltraggio al rapporto di fiducia tra Benedetto XVI e chi si rivolge a lui, fosse anche per esprimere in coscienza delle proteste. Ragioniamo: non sono state semplicemente rubate delle carte al Papa, si è violentata la coscienza di chi a lui si rivolge come al vicario di Cristo, e si è attentato al ministero del Successore dell’Apostolo Pietro".

Per l'Arcivescovo Becciu non si può giustificare la pubblicazione di tali carte in base a criteri di pulizia, trasparenza e riforma della Chiesa: non è lecito rubare né accettare cose rubate da altri. "Mi sembrano principi semplici, forse per qualcuno troppo semplici, ma certo è che, quando qualcuno li perde di vista, facilmente smarrisce se stesso e porta anche altri alla rovina. Non vi può essere rinnovamento che calpesti la legge morale, magari in base al principio che il fine giustifica i mezzi, un principio che tra l'altro non è cristiano"

Una parte degli articoli pubblicati dalla stampa in questi giorni segnala che le carte pubblicate rivelerebbero un mondo torbido all'interno della Chiesa, in particolare della Santa Sede. L'Arcivescovo Angelo Becciu osserva al riguardo che: "Da una parte si accusa il carattere assolutista e monarchico del governo centrale della Chiesa, dall'altra ci si scandalizza perché alcuni scrivendo al Papa esprimono idee o anche lamentele sull'organizzazione del governo stesso. Molti documenti pubblicati non rivelano lotte o vendette, ma quella libertà di pensiero che invece si rimprovera alla Chiesa di non permettere. (...) I diversi punti di vista, persino le valutazioni contrastanti sono piuttosto normali. Se qualcuno si sente incompreso ha tutto il diritto di rivolgersi al Pontefice. Dov'è lo scandalo? Obbedienza non significa rinunciare ad avere un proprio giudizio, ma manifestare con sincerità e sino in fondo il proprio parere, per poi adeguarsi alla decisione del superiore. E non per calcolo, ma per adesione alla Chiesa voluta da Cristo".

Infine l'Arcivescovo Becciu vuol dire ai cattolici che: "Nel Papa non viene meno la serenità che lo porta a governare la Chiesa con determinazione e chiaroveggenza. (...) Facciamo nostra la parabola evangelica che Papa Benedetto ci ha ricordato pochi giorni fa: il vento si abbatte sulla casa, ma questa non crollerà. Il Signore la sostiene e non vi saranno tempeste che potranno abbatterla".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Sacerdote Jeremias Antônio de Jesus, Vescovo della Diocesi di Guanhães (superficie: 15.047; popolazione: 278.000: cattolici: 248.000; sacerdoti: 26; religiosi: 16), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 ad Atibaia (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993. Dal 1994 al 1995 e dal 1998 al 2005 è stato Rettore del Seminario Maggiore diocesano “Imaculada Conceição”; dal 1996 al 1997 è stato Amministratore parrocchiale della Parrocchia “São Sebastião”; dal 1999  è stato Responsabile della Scuola di Teologia per i Laici ad Atibaia; dal 2006 è Parroco della Parrocchia “Cristo Rei” in Atibaia e dal 2007 è Vicario Foraneo del Decanato di Atibaia.

martedì 29 maggio 2012

STRAGE DI HULA ADDOLORA E PREOCCUPA PROFONDAMENTE IL SANTO PADRE

Città del Vaticano, 29 maggio 2012 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato la dichiarazione che segue sulla strage di Hula in Siria.

"La recente strage di Hula, dove hanno perso la vita un centinaio di persone, tra cui numerosi bambini, addolora e preoccupa profondamente il Santo Padre e l’intera comunità cattolica, nonché la comunità internazionale, che ha condannato unanimemente l’accaduto".

"Nel rinnovare il suo appello alla cessazione di ogni forma di violenza, la Santa Sede esorta le parti interessate e tutta la comunità internazionale a non risparmiare alcuno sforzo per risolvere la crisi attraverso il dialogo e la riconciliazione. Anche i leaders e i credenti delle diverse religioni, con la preghiera e la collaborazione vicendevole, sono chiamati a promuovere con grande impegno l’auspicata pace, per il bene di tutta la popolazione".



CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE PUBBLICA NORME PER PROCEDERE NEL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI E RIVELAZIONI

Città del Vaticano, 29 maggio 2012 (VIS). La Congregazione per la Dottrina della Fede ha recentemente pubblicato le "Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni", tradotte in diverse lingue. Il Documento fu approvato da Papa Paolo VI e emanato dal Dicastero nel 1978. A quel tempo le "Norme" furono inviate ai Vescovi, senza darne una pubblicazione ufficiale poiché riguardavano in prima persona i Presuli.

Con il passare del tempo il Documento è stato pubblicato in alcune opere su detta materia, ma senza l'autorizzazione previa della Congregazione per la Dottrina della Fede, autorità competente, cosicché i principali contenuti delle norme sono attualmente di pubblico dominio. Pertanto la Congregazione ha ritenuto opportuno pubblicare le suddette Norme.

Di seguito riportiamo alcuni estratti della Prefazione, redatta dal Cardinale William J. Levada, Prefetto della Congregazione:

"La attualità della problematica di esperienze legate ai fenomeni soprannaturali nella vita e nella missione della Chiesa è stata rilevata anche recentemente dalla sollecitudine pastorale dei Vescovi radunati nella XII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nell’ottobre 2008. Tale preoccupazione è stata raccolta dal Santo Padre Benedetto XVI in un importante passaggio dell’Esortazione Apostolica Post-sinodale Verbum Domini. (...) Sembra opportuno ricordare qui tale insegnamento del Pontefice (...):

"Come hanno ricordato i Padri durante il Sinodo, la “specificità del cristianesimo si manifesta nell’evento Gesù Cristo, culmine della Rivelazione, (...) Egli ‘che ci ha rivelato Dio’ (Gv 1,18) è la Parola unica e definitiva consegnata all’umanità'. (...) Il Sinodo ha raccomandato di “aiutare i fedeli a distinguere bene la Parola di Dio dalle rivelazioni private” (Propositio 47), il cui ruolo “non è quello... di ‘completare’ la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 67). Il valore delle rivelazioni private è essenzialmente diverso dall’unica rivelazione pubblica: questa esige la nostra fede; in essa (...) Dio stesso parla a noi".

"Il criterio per la verità di una rivelazione privata è il suo orientamento a Cristo stesso. Quando essa ci allontana da Lui, allora essa non viene certamente dallo Spirito Santo, che ci guida all’interno del Vangelo e non fuori di esso. La rivelazione privata è un aiuto per questa fede, e si manifesta come credibile proprio perché rimanda all’unica rivelazione pubblica. Per questo l’approvazione ecclesiastica di una rivelazione privata indica essenzialmente che il relativo messaggio non contiene nulla che contrasti la fede ed i buoni costumi; è lecito renderlo pubblico, ed i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione. Una rivelazione privata può introdurre nuovi accenti, fare emergere nuove forme di pietà o approfondirne di antiche. Essa può avere un certo carattere profetico (cfr 1 Tess 5,19-21) e può essere un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nell’ora attuale; perciò non lo si deve trascurare. È un aiuto, che è offerto, ma del quale non è obbligatorio fare uso".

"È viva speranza di questa Congregazione che la pubblicazione ufficiale delle Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni potrà aiutare l’impegno dei Pastori della Chiesa cattolica nell’esigente compito di discernimento delle presunte apparizioni e rivelazioni, messaggi e locuzioni o, più in generale, fenomeni straordinari o di presunta origine soprannaturale".

NORME PER PROCEDERE NEL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI E RIVELAZIONI

Città del Vaticano, 29 maggio 2012 (VIS). Di seguito riportiamo estratti del Documento "Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni" recentemente pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Sede. Il Documento,  approvato da Papa Paolo VI nel 1978, fu emanato nello stesso anno dalla Congregazione.  A quel tempo le Norme furono inviate a tutti i Vescovi del mondo senza che si procedesse ad una pubblicazione ufficiale, giacché esse sono indirizzate principalmente ai Presuli.

ORIGINE E CARATTERE DELLE NORME

(...) "1. Oggi, più che in passato, la notizia di apparizioni si diffonde rapidamente tra i fedeli grazie ai mezzi di informazione. Inoltre, la facilità degli spostamenti favorisce e moltiplica i pellegrinaggi. L’Autorità ecclesiastica è perciò chiamata a pronunciarsi in merito senza ritardi.

2. D’altra parte, la mentalità odierna e le esigenze scientifiche e quelle proprie dell’indagine critica rendono più difficile, se non quasi impossibile, emettere con la debita celerità i giudizi che concludevano in passato le inchieste in materia (constat de supernaturalitate, non constat de supernaturalitate). (...)

Quando l’Autorità ecclesiastica venga informata di qualche presunta apparizione o rivelazione, sarà suo compito:

a) in primo luogo, giudicare del fatto secondo criteri positivi e negativi

b) in seguito, se questo esame giunge ad una conclusione favorevole, permettere alcune manifestazioni pubbliche di culto o di devozione, proseguendo nel vigilare su di esse con grande prudenza (ciò equivale alla formula: «pro nunc nihil obstare»);

c) infine, alla luce del tempo trascorso e dell’esperienza, con speciale riguardo alla fecondità dei frutti spirituali generati dalla nuova devozione, esprimere un giudizio de veritate et supernaturalitate, se il caso lo richiede. (in particolare in considerazione dell'abbondanza di frutti spirituali derivanti dalla nuova devozione).

I. CRITERI PER GIUDICARE, ALMENO CON UNA CERTA PROBABILITÀ, DEL CARATTERE DELLE PRESUNTE APPARIZIONI O RIVELAZIONI

"A) Criteri positivi:

a) Certezza morale, o almeno grande probabilità dell’esistenza del fatto, acquisita per mezzo di una seria indagine.

b) Circostanze particolari relative all’esistenza e alla natura del fatto, vale a dire:

1. qualità personali del soggetto o dei soggetti (in particolare, l’equilibrio psichico, l’onestà e la rettitudine della vita morale, la sincerità e la docilità abituale verso l’autorità ecclesiastica, l’attitudine a riprendere un regime normale di vita di fede, ecc.);

2. per quanto riguarda la rivelazione, dottrina teologica e spirituale vera ed esente da errore;

3. sana devozione e frutti spirituali abbondanti e costanti (per esempio, spirito di preghiera, conversioni, testimonianze di carità, ecc.).

B) Criteri negativi:

a) Errore manifesto circa il fatto.

b) Errori dottrinali attribuiti a Dio stesso, o alla Beata Vergine Maria, o a qualche santo nelle loro manifestazioni, tenuto conto tuttavia della possibilità che il soggetto abbia aggiunto – anche inconsciamente –, ad un’autentica rivelazione soprannaturale, elementi puramente umani oppure qualche errore d’ordine naturale.

c) Una ricerca evidente di lucro collegata strettamente al fatto.

d) Atti gravemente immorali compiuti nel momento o in occasione del fatto dal soggetto o dai suoi seguaci.

e) Malattie psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che con certezza abbiano esercitato una influenza sul presunto fatto soprannaturale, oppure psicosi, isteria collettiva o altri elementi del genere.

Va notato che questi criteri positivi e negativi sono indicativi e non tassativi e vanno applicati in modo cumulativo ovvero con una qualche loro reciproca convergenza.

II. INTERVENTO DELL'AUTORITÀ ECCLESIASTICA COMPETENTE

1. Se, in occasione del presunto fatto soprannaturale, nascono in modo quasi spontaneo tra i fedeli un culto o una qualche devozione, l’Autorità ecclesiastica competente ha il grave dovere di informarsi con tempestività e di procedere con cura ad un’indagine.

2. L’Autorità ecclesiastica competente può intervenire in base a una legittima richiesta dei fedeli (in comunione con i Pastori e non spinti da spirito settario) per autorizzare e promuovere alcune forme di culto o di devozione se, dopo l’applicazione dei criteri predetti, niente vi si oppone. Si presterà però attenzione a che i fedeli non ritengano questo modo di agire come un’approvazione del carattere soprannaturale del fatto da parte della Chiesa.

3. In ragione del suo compito dottrinale e pastorale, l’Autorità competente può intervenire motu proprio; deve anzi farlo in circostanze gravi, per esempio per correggere o prevenire abusi nell’esercizio del culto e della devozione, per condannare dottrine erronee, per evitare pericoli di un misticismo falso o sconveniente, ecc.

4. Nei casi dubbi, che non presentano alcun rischio per il bene della Chiesa, l’Autorità ecclesiastica competente si asterrà da ogni giudizio e da ogni azione diretta (perché può anche succedere che, dopo un certo periodo di tempo, il presunto fatto soprannaturale cada nell’oblio); non deve però cessare di essere vigile per intervenire, se necessario, con celerità e prudenza.

III. AUTORITÀ COMPETENTI PER INTERVENIRE

1. Spetta innanzitutto all’Ordinario del luogo il compito di vigilare e intervenire.

2. La Conferenza Episcopale regionale o nazionale può intervenire in certi casi.

3. La Sede Apostolica può intervenire, sia su domanda dell’Ordinario stesso, sia di un gruppo qualificato di fedeli, sia anche direttamente in ragione della giurisdizione universale del Sommo Pontefice.

IV. INTERVENTO DELLA SACRA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

1. a) L’intervento della Sacra Congregazione può essere richiesto sia dall’Ordinario, fatta la propria parte, sia da un gruppo qualificato di fedeli. In questo secondo caso, si presterà attenzione a che il ricorso alla Sacra Congregazione non sia motivato da ragioni sospette (come, per esempio, la volontà di costringere l’Ordinario a modificare le proprie legittime decisioni, a ratificare qualche gruppo settario, ecc.).

b) Spetta alla Sacra Congregazione intervenire motu proprio nei casi più gravi, in particolare quando il fatto coinvolge una consistente parte della Chiesa (...)

2. Spetta alla Sacra Congregazione giudicare e approvare il modo di procedere dell’Ordinario o, se lo ritiene possibile e conveniente, procedere ad un nuovo esame del fatto (...)".



ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 29 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Samuel J. Aquila, Arcivescovo di Denver (superficie: 101.279; popolazione: 3.328.000; cattolici: 549.325; sacerdoti: 306; religiosi: 376; diaconi permanenti: 184), Stati Uniti d'America. L'Arcivescovo eletto, è nato nel 1950 a Burbank (Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Dal 1976 al 1979 è stato Vicario Parrocchiale della "Saint Mary Parish a Colorado Springs e dal 1979 al 1982 della "Christ the King Parish" a Denver; dal 1982 al 1987 è stato Parroco della "Guardian Angels Parish"; dal 1986 al 1987 è stato Vicario foraneo e Membro del Consiglio presbiterale; dal 1990 al 1994 è stato Direttore dell’Ufficio liturgico, Maestro delle Cerimonie e Condirettore dell’Ufficio per la formazione permanente del clero; dal 1994 al 1999 è stato Segretario per l’educazione cattolica dell’arcidiocesi (1994-1999); dal 1999 al 2001 è stato Rettore del "Saint John Vianney Theological Seminary" di Denver; nel 2001 è stato nominato Vescovo Coadiutore di Fargo (Stati Uniti d'America) e nel 2002 è succeduto alla medesima Sede; è stato Amministratore Apostolico della diocesi di Sioux Falls (South Dakota) dal 2005 al 2006.

- Ha nominato il Vescovo Richard J. Malone, Vescovo di Buffalo (superficie: 16.511; popolazione: 1.621.000; cattolici: 716.000; sacerdoti: 421; religiosi: 1.075; diaconi permanenti: 127), Stati Uniti d'America. Finora Vescovo di Portland (Stati Uniti d'America), succede al Vescovo Edward U. Kmiec, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.


lunedì 28 maggio 2012

PRESIDENTE REPUBBLICA DI COSTA RICA IN VISITA DAL PAPA

Città del Vaticano, 28 maggio 2012 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico un Comunicato relativo all'Udienza del Presidente del Costa Rica: "Nella mattinata di oggi, 28 maggio 2012, il Presidente della Repubblica di Costa Rica, la Signora Laura Chinchilla Miranda, è stata ricevuta in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrata con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"Durante i cordiali colloqui, sono state evidenziate le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede, la Chiesa e lo Stato e se ne è auspicato l’ulteriore rafforzamento con un Accordo rispettoso dell’identità del Paese e della sana autonomia e collaborazione esistente fra le Autorità civili e quelle ecclesiastiche. Si è quindi ricordato il particolare contributo offerto dalla Chiesa, tramite le sue istituzioni educative, sociali e caritative. Nel corso della conversazione ci si è infine soffermati sull’importanza di continuare a tutelare la dignità fondamentale dell’essere umano fin dal suo concepimento".

UNITÀ DI PENTECOSTE VINCE DIVISIONI E CONTRAPPOSIZIONI

 Città del Vaticano, 27 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha presieduto nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Solennità di Pentecoste, concelebrata con i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi presenti a Roma.

Nell'omelia Benedetto XVI si è soffermato su di un aspetto essenziale del mistero della Pentecoste, che ai giorni nostri conserva tutta la sua importanza, ed ha detto: "La Pentecoste è la festa dell’unione, della comprensione e della comunione umana. Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l’uno all’altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione (...), la comprensione e la comunione tra le persone sia spesso superficiale e difficoltosa. Permangono squilibri che non di rado portano a conflitti; il dialogo tra le generazioni si fa faticoso (...); assistiamo a fatti quotidiani in cui ci sembra che gli uomini stiano diventando più aggressivi e più scontrosi; comprendersi sembra troppo impegnativo e si preferisce rimanere nel proprio io, nei propri interessi".

"Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo". Però "Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?". Paradossalmente abbiamo a disposizione una dovizia di mezzi di comunicazione ma la comprensione reciproca diminuisce.

"L’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste. In quel mattino (...) lo Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pentecoste, dove c’era divisione ed estraneità, sono nate unità e comprensione".

Nel Vangelo di oggi, Gesù "parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos’è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell’unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio 'io', ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga. (...) Così lo Spirito Santo, Spirito di unità e di verità, può continuare a risuonare nei cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi ed accogliersi a vicenda".

Lo Spirito Santo ci guida nella comprensione della verità che è Gesù "ma solo diventando capaci di ascoltare e di condividere, solo nel 'noi' della Chiesa, con un atteggiamento di profonda umiltà interiore. (...) Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce".

Benedetto XVI si è soffermato anche sulla seconda lettura della liturgia di oggi, nella quale San Paolo avverte che la vita dell'uomo è caratterizzata da un conflitto interiore fra impulsi che provengono dalla carne e impulsi che provengono dallo Spirito. I primi "sono i peccati di egoismo e di violenza, come inimicizia, discordia, gelosia, dissensi (...). È una direzione che porta a perdere la propria vita. Invece lo Spirito Santo ci guida verso le altezze di Dio, perché possiamo vivere già in questa terra il germe di vita divina che è in noi. Afferma, infatti San Paolo: 'Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace'".

Infine il Papa ha esortato i fedeli a vivere "secondo lo Spirito di unità e di verità, e per questo dobbiamo pregare perché lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire nostre verità, e ad accogliere la verità di Cristo trasmessa nella Chiesa".

NUOVI DOTTORI CHIESA UNIVERSALE: SAN JUAN DE ÁVILA E SANTA ILDEGARDA DI BINGEN

Città del Vaticano, 27 maggio (VIS). Al termine della Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana, per la Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare il "Regina Caeli" con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Prima del Regina Caeli, il Papa ha annunciato che il 7 ottobre prossimo, all'inizio dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, proclamerà Dottori della Chiesa universale San Juan de Avila e santa Ildegarda di Bingen. "Questi due grandi testimoni della fede vissero in periodi storici e ambienti culturali assai diversi. Ildegarda fu monaca benedettina nel cuore del Medioevo tedesco, autentica maestra di teologia e profonda studiosa delle scienze naturali e della musica. Giovanni, sacerdote diocesano negli anni del rinascimento spagnolo, partecipò al travaglio del rinnovamento culturale e religioso della Chiesa e della compagine sociale agli albori della modernità".

"Ma la santità della vita e la profondità della dottrina li rendono perennemente attuali - ha affermato Benedetto XVI - la grazia dello Spirito Santo, infatti, li proiettò in quell’esperienza di penetrante comprensione della rivelazione divina e di intelligente dialogo con il mondo che costituiscono l’orizzonte permanente della vita e dell’azione della Chiesa".

"Soprattutto alla luce del progetto di una nuova evangelizzazione - ha proseguito il Pontefice - alla quale sarà dedicata la menzionata Assemblea del Sinodo dei Vescovi, e alla vigilia dell'Anno della Fede, queste due figure di Santi e Dottori appaiono di rilevante importanza e attualità. Anche ai nostri giorni, attraverso il loro insegnamento, lo Spirito del Signore risorto continua a far risuonare la sua voce e ad illuminare il cammino che conduce a quella Verità che sola può renderci liberi e dare senso pieno alla nostra vita".

Dopo il Regina Caeli, il Papa ha annunciato che: "Stamani a Vannes, in Francia, è stata proclamata Beata Mère Saint-Louis, al secolo Louise-Élisabeth Molé, fondatrice delle Suore della Carità di San Luigi, vissuta tra il XVIII e il XIX secolo. Rendiamo grazie a Dio per questa esemplare testimone dell’amore per Dio e per il prossimo". Infine il Papa ha ricordato che venerdì prossimo, 1° giugno, si recherà a Milano, dove avrà luogo il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Invito" - ha detto il Papa "tutti a seguire questo evento e a pregare per la sua buona riuscita".

OCCORRE RINNOVARE L'ANIMA DELLE ISTITUZIONI

Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). "È necessario formare le coscienze alla luce della Parola di Dio, da cui trae senso e spinta ogni progetto ecclesiale e umano, anche per quanto concerne l'edificazione della città terrena. Occorre rinnovare l'anima delle istituzioni e fecondare la storia con semi di vita nuova", queste le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI nel corso dell'udienza alle migliaia di Rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito Santo convenute questa mattina in Piazza San Pietro, in occasione del XL anniversario di fondazione in Italia.

"Nella società attuale - ha detto il Papa - viviamo una situazione per certi versi precaria, caratterizzata dalla insicurezza e dalla frammentarietà delle scelte. Mancano spesso validi punti di riferimento a cui ispirare la propria esistenza. Diventa, pertanto, sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio".

"Oggi i credenti sono chiamati ad una convinta, sincera e credibile testimonianza di fede, strettamente unita all'impegno della carità. Per mezzo della carità, infatti, anche persone lontane o indifferenti al Messaggio del Vangelo riescono ad avvicinarsi alla verità e convertirsi all'amore misericordioso del Padre celeste".

"La vostra opera apostolica - ha ricordato il Papa ai Rappresentanti del "Rinnovamento nello Spirito Santo" - ha (...) contribuito alla crescita della vita spirituale nel tessuto ecclesiale e sociale italiano, mediante cammini di conversione che hanno condotto molte persone ad essere risanate in profondità dall’amore di Dio, e molte famiglie a superare momenti di crisi. Non sono mancati nei vostri gruppi giovani che hanno generosamente risposto alla vocazione di speciale consacrazione a Dio nel sacerdozio o nella vita consacrata". Benedetto XVI ha anche citato le iniziative che il Movimento realizza a favore di quanti vivono in situazioni di disagio ed emarginazione, in particolare l'opera a favore della rinascita spirituale e materiale dei detenuti.

Infine il Pontefice ha esortato i presenti con queste parole: "Non stancatevi di rivolgervi verso il Cielo: il mondo ha bisogno di preghiera. Servono uomini e donne che sentano l’attrazione del Cielo nella loro vita, che facciano della lode al Signore uno stile di vita nuova. E siate cristiani gioiosi! Vi affido tutti a Maria Santissima, presente nel Cenacolo all’evento della Pentecoste".

100.000 EURO DAL PAPA ALLE VITTIME TERREMOTO IN ITALIA

  1. Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). Il Pontificio Consiglio "Cor Unum" ha reso pubblico questa mattina un Comunicato in cui si rende noto che: "A seguito del terremoto che, nei giorni scorsi, ha colpito con particolare veemenza il territorio delle circoscrizioni ecclesiastiche di Carpi, Mantova, Modena-Nonantola e Ferrara-Comacchio, il Santo Padre, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, ha voluto inviare un contributo straordinario di € 100.000, da ripartirsi tra quelle diocesi toccate dalla calamità, a sostegno delle attività di assistenza svolte dalla Chiesa cattolica in favore delle vittime. Tale somma vuole essere un’espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterna sollecitudine del Sommo Pontefice nei confronti delle persone colpite dal sisma".

MESSAGGIO AL CATHOLICOS PATRIARCA DELLA CHIESA SIRA D'ORIENTE

Città del Vaticano, 28 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un Messaggio a Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira d'Oriente, in occasione del cinquantesimo di consacrazione episcopale. Benedetto XVI ricorda la visita del Patriarca a Roma nel 1994 per la firma della Dichiarazione Congiunta sulla Cristologia; la sua presenza ai funerali di Giovanni Paolo II e la visita del 2007, durante la quale il Pontefice auspicò di poter continuare "il cammino comune fino al ristabilimento della piena comunione"

"Ringrazio il Signore - scrive Benedetto XVI - per le numerose benedizioni con le quali ha ricolmato la Chiesa Assira d'Oriente attraverso il suo ministero, e sono grato per il suo impegno nel promuovere un dialogo costruttivo, una proficua collaborazione e crescente amicizia fra le nostre Chiese".

"Desidero anche rinnovare la mia solidarietà alle comunità cristiane in Iraq e in Medio Oriente, e prego affinché si approfondiscano fra i fedeli cattolici e i fedeli assiri efficaci forme di comune testimonianza al Vangelo e di collaborazione pastorale al servizio della pace, della riconciliazione e dell'unità".

Benedetto XVI conclude il Messaggio invocando sul Patriarca le benedizioni della Santissima Trinità.

INVIATO SPECIALE AL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE UCRAINA


Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 17 aprile, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale per la Città del Vaticano, Suo Inviato Speciale alla celebrazione di chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale d'Ucraina nel VI centenario della costituzione della Sede arcivescovile e metropolita di Lviv dei Latini, in programma a Lviv, il 3 giugno 2012.

INDAGINI CIRCA DIVULGAZIONE DOCUMENTI RISERVATI


Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato questa mattina la dichiarazione che segue relativa alle indagini circa la divulgazione di documenti riservati:

"Confermo che la persona arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione in territorio vaticano, è il Signor Paolo Gabriele, che rimane tuttora in stato di detenzione.

"Si è conclusa la prima fase di 'istruttoria sommaria' sotto la direzione del Promotore di Giustizia, professor Nicola Picardi, e si è avviata la fase di 'istruttoria formale' condotta dal Giudice istruttore, professor Piero Antonio Bonnet".

"L’imputato ha nominato due avvocati di sua fiducia, abilitati ad agire presso il Tribunale vaticano, e ha avuto la possibilità di incontrarli. Essi potranno assisterlo nelle successive fasi del procedimento. Egli gode di tutte le garanzie giuridiche previste dai codici penale e di procedura penale in vigore nello Stato della Città del Vaticano".

"La fase istruttoria proseguirà fino a che non sia acquisito un quadro adeguato della situazione oggetto di indagine, dopodiché il Giudice istruttore procederà al proscioglimento o al rinvio a giudizio".

UDIENZE


Città del Vaticano, 28 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- La Signora Laura Chincilla Miranda, Presidente della Repubblica di Costa Rica, e Seguito.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Maltese in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Paul Cremona, di Malta, con l'emerito Arcivescovo Joseph Mercieca.

    - Il Vescovo Mario Grech, di Gozo.

- Il Vescovo Ralph Heskett, di Gibraltar (Gibraltar), in Visita “ad limina Apostolorum”.

 Sabato 26 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 28 maggio (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Léopold Ouédraogo, Vescovo Ausiliare di Ouagadougou (superficie: 9.600; popolazione: 2.337.000; cattolici: 810.380; sacerdoti:188; religiosi: 905), Burkina Faso. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Ouagadougou (Burkina Faso) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Dal 1979 al 1982 è stato Vicario parrocchiale a Manga; dal 1982 al 1984 è stato insegnante nell'Inter-Seminario "Saint Pierre e Paul"; dal 1986 al 1987 è stato Vicario parrocchiale di Guilongou; dal 1990 al 1993 è stato Vicario parrocchiale a Dapoya; dal 1993 al 1997 è stato professore al Seminario Maggiore "Saint Jean Baptiste"; dal 1997 al 1999: Professore al Seminario Maggiore "Saint Pierre et Paul" e dal 1999 al 2006 Rettore del medesimo Seminario Maggiore; dal 2007 è stato Parroco a "Saint Guillaume de Tanghin e dal 2009 Vicario generale dell'Arcidiocesi di Ouagadougou.

- Ha nominato il Reverendo Elkin Fernando Álvarez Botero, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Medellín (superficie: 687; popolazione: 3.456.000; cattolici: 3.004.000; sacerdoti: 1.027; religiosi: 3.664; diaconi permanenti: 50), Colombia. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a El Retiro (Colombia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993. Nello stesso anno dell'ordinazione è stato Viceparroco della Cattedrale di Sonsón; dal 1994 al 2000 è stato Formatore e Professore del Seminario Nazionale "Cristo Sacerdote" a La Ceja e dal 2000 al 2003 è stato Rettore ed Economo nel medesimo Seminario; dal 2003 al 2009 è stato collaboratore locale della Nunziatura Apostolica in Colombia a Bogotá; e dal 2010 è stato Direttore del Dipartimento per i Ministeri Gerarchici della Conferenza Episcopale colombiana a Bogotá.

- Ha nominato il Vescovo Philippe Rukamba, Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" della Diocesi di Gikongoro, (Rwanda).

Sabato 26 maggio il Santo Padre:

- Ha eretto la nuova Diocesi di Bafang in Camerun per dismembramento della Diocesi di Nkongsamba, rendendola suffraganea dell'Arcidiocesi di Douala.

- Ha nominato il Reverendo Abraham Kome, Vescovo della nuova Diocesi di Bafang (superficie: 7.229; popolazione: 252.284; cattolici: 131.475; sacerdoti: 31; religiosi: 11), Camerun. Il Vescovo eletto è nato nel 1969 a Loum-ville (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1999. Dal 1999 al 2000 è stato Vicario della Cattedrale e Assistente diocesano della gioventù e dell'infanzia; dal 2000 al 2003 è stato Prefetto della Disciplina e degli Studi nel Seminario Minore di Melong e Cerimoniere diocesano; dal 2003 al 2006 è stato Parroco di "San Francesco Saverio" di Kekem, a Bafang; dal 2006 al 2011 è stato Vicario Generale e dal 2011 Amministratore diocesano di Nkongsamba.

- Ha nominato il Reverendo Dieudonné Espoir Atangana, Vescovo della Diocesi di Nkongsamba (superficie: 10.952; popolazione: 751.000; cattolici: 350.000; sacerdoti: 131; religiosi: 74), Camerun. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Ngongo (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1986 al 1987 è stato Vicario parrocchiale; dal 1993 al 2001 è stato Professore e formatore al Seminario Maggiore Interdiocesano Notre Dame de l’Immaculée Conception di Yaoundé, dal 2001 al 2002 Vice Rettore e dal 2002 al 2008 Rettore del medesimo Seminario Maggiore; dal 2008 al 2011 è stato Rettore del Seminario Notre Dame de l’Espérance di Bertoua.

- Ha nominato il Vescovo Jurij Biziak, Vescovo di Koper (superficie: 4.306; popolazione: 267.300; cattolici: 194.800; sacerdoti: 161; religiosi: 91), Slovenia. Finora Ausiliare della medesima Diocesi, il Vescovo Biziak succede al Vescovo Metod Pirh, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

venerdì 25 maggio 2012

PRIMO MINISTRO REPUBBLICA CECA DAL PAPA


Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto in un Comunicato, emesso oggi, che nella mattinata di venerdì 25 maggio, Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Signor Peter Necas, Primo Ministro della Repubblica Ceca, che successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

"Nel corso dei cordiali colloqui, dopo aver ricordato il Viaggio Apostolico di Sua Santità nella Repubblica Ceca nel 2009, sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse".

"Circa il disegno di legge sui beni ecclesiastici, attualmente all'esame della Camera dei Rappresentanti, si è auspicato che il processo legislativo si concluda con equità, in modo da rispettare effettivamente il contributo che la Chiesa Cattolica offre all'intero Paese".

"Le due Parti hanno confermato la volontà di regolare tramite un Accordo le relazioni tra lo Stato e la Chiesa e il proposito di mantenere un dialogo regolare e costruttivo ai diversi livelli istituzionali".


DICHIARAZIONE VOTO DI SFIDUCIA PRESIDENTE IOR

Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblica la dichiarazione che segue, relativa all'Istituto per le Opere di Religione (IOR).

"Il 24 maggio 2012 il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione si è riunito in sessione ordinaria. Fra i temi in agenda, c’era ancora una volta la governance dell’Istituto. Nel tempo, questa ha destato progressiva preoccupazione nel Consiglio e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al Prof. Gotti Tedeschi, Presidente dell’IOR, la situazione è ulteriormente deteriorata".

"Dopo una delibera, il Board ha adottato all’unanimità un voto di sfiducia del Presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio. Su tale base è stata rilasciata la seguente dichiarazione:

"Nella sede di riunione ordinaria di questo Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione, il 24 Maggio 2012, alle ore 14, questo Consiglio ha adottato una mozione di sfiducia del Presidente Gotti Tedeschi e ha raccomandato la cessazione del suo mandato quale Presidente e membro del Consiglio".

"I membri del Consiglio sono rattristati per gli avvenimenti che hanno condotto al voto di sfiducia, ma considerano che quest’azione sia importante per mantenere la vitalità dell’Istituto".

"Il Consiglio adesso guarda avanti, al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente Presidente, che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampie relazioni fra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standards bancari internazionalmente accettati".

"Domani si riunirà la Commissione Cardinalizia per trarre le conseguenze della delibera del Consiglio e decidere i passi più opportuni per il futuro".

INDULGENZE IN OCCASIONE VII INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE

Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato dalla Penitenzieria Apostolica un Decreto con il quale si concede ai fedeli il dono delle indulgenze in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma a Milano (Italia), dal 30 maggio al 3 giugno prossimo.

Papa Benedetto XVI concede le indulgenze ai fedeli che si preparano spiritualmente a partecipare nel miglior modo possibile all'Incontro così che "veramente pentiti e stimolati dalla carità, si dedichino alla santificazione della famiglia, seguendo l'esempio della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe".

"Si concede l'Indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l'animo distaccato da qualsiasi peccato, devotamente parteciperanno a qualche funzione durante il suddetto Incontro Mondiale delle Famiglie, nonché alla sua solenne conclusione".

"I fedeli, impossibilitati a partecipare a tale evento, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti spiritualmente ai fedeli presenti a Milano, reciteranno in famiglia il 'Padre Nostro', il 'Credo' e altre devote orazioni per invocare dalla Divina Misericordia le finalità sopra indicate, particolarmente quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio".

"Si concede, inoltre, l'Indulgenza parziale ai fedeli ogniqualvolta, con cuore contrito, nel tempo indicato pregheranno per il bene delle famiglie".

Il Decreto, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e del Vescovo Gianfranco Girotti, O.F.M.Conv., Reggente, rende noto che il tema del VII Incontro Mondiale "La famiglia, il lavoro, la festa" ha "l'intento di indicare come conciliare al meglio le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in speciale modo della domenica,(...) giorno del Signore e giorno dell'uomo, giorno della famiglia e

UDIENZE

Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Petr Nečas, Primo Ministro della Repubblica Ceca, e Seguito.

- Il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, con il Segretario del medesimo Dicastero Arcivescovo Joseph William Tobin.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Alfred Adewale Martins,  Arcivescovo di Lagos (superficie: 3.345; popolazione: 5.421.000; cattolici: 2.488.000; sacerdoti: 278; religiosi: 432), Nigeria. Finora Vescovo di Abeokuta (Nigeria), succede al Cardinale Anthony Olubunmi Okogie, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi,  presentata per raggiunti limiti di età.

- Ha nominato il Professor Gert Melville, Docente di Storia Medievale all'Università di Dresden (Repubblica Federale di Germania), Membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.

giovedì 24 maggio 2012

AI VESCOVI: PER RILANCIARE EVANGELIZZAZIONE OCCORRE PUNTARE A CIÒ CHE È ESSENZIALE VITA CRISTIANA

Città del Vaticano, 24 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti alla LXIV Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, ai quali ha rivolto un discorso sulle sfide della nuova evangelizzazione nel contesto di una società sempre più lontana da Dio. "La nostra situazione richiede un rinnovato impulso, che punti a ciò che è essenziale della fede e della vita cristiana. In un tempo nel quale Dio è diventato per molti il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un grande personaggio del passato, non ci sarà rilancio dell'azione missionaria senza il rinnovamento della qualità della nostra fede e della nostra preghiera. (...) Non sapremo conquistare gli uomini al Vangelo se non tornando noi stessi per primi a una profonda esperienza di Dio".

Nel ricordare all'inizio del suo discorso il 50° anniversario del Concilio Vaticano II, l'autunno prossimo, il Papa ha esortato i Vescovi a porre in pratica le indicazioni conciliari per far fronte alle grandi trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo "che hanno conseguenze visibili anche sulla dimensione religiosa". Una situazione di secolarismo caratterizza oggi le società di antica tradizione cristiana, in modo che il patrimonio spirituale e morale che costituisce le radici dell'Occidente "non è più compreso nel suo valore profondo. (...) Una terra feconda rischia così di diventare deserto inospitale".

Fra i segni che suscitano preoccupazione, il Papa ha citato la diminuzione della pratica religiosa e della partecipazione ai sacramenti. "Tanti battezzati hanno smarrito identità e appartenenza: non conoscono i contenuti essenziali della fede o pensano di poterla coltivare prescindendo dalla mediazione ecclesiale. E mentre molti guardano dubbiosi alle verità insegnate dalla Chiesa, altri riducono il Regno di Dio ad alcuni grandi valori, che hanno certamente a che vedere con il Vangelo, ma che non riguardano ancora il nucleo centrale della fede cristiana". 

"Purtroppo, è proprio Dio a restare escluso dall’orizzonte di tante persone; e quando non incontra indifferenza, chiusura o rifiuto, il discorso su Dio lo si vuole comunque relegato nell’ambito soggettivo, ridotto a un fatto intimo e privato, marginalizzato dalla coscienza pubblica. Passa da questo abbandono, da questa mancata apertura al Trascendente".

In questo contesto, ha affermato Benedetto XVI "non bastano nuovi metodi di annuncio evangelico o di azione pastorale a far sì che la proposta cristiana possa incontrare maggiore accoglienza e condivisione". Come afferma il Concilio Vaticano II, si tratta "di ripartire da Dio, celebrato, professato e testimoniato. (...) Il nostro primo, vero e unico compito rimane quello di impegnare la vita per ciò che (...) è realmente affidabile, necessario e ultimo. Gli uomini vivono di Dio, di Colui che spesso inconsapevolmente o solo a tentoni ricercano per dare pieno significato all'esistenza: noi abbiamo il compito di annunciarlo, di mostrarlo, di guidare all'incontro con Lui".

"Ma è sempre importante - ha ammonito il Papa - ricordarci che la prima condizione per parlare di Dio è parlare con Dio, diventare sempre più uomini di Dio, nutriti da un'intensa vita di preghiera e plasmati dalla sua Grazia. (...) Lasciamoci trovare e afferrare da Dio, per aiutare ogni persona che incontriamo ad essere raggiunta dalla Verità. (...) La missione antica e nuova che ci sta innanzi è quella di introdurre gli uomini e le donne del nostro tempo alla relazione con Dio, aiutarli ad aprire la mente e il cuore a quel Dio che li cerca e vuole farsi loro vicino, guidarli a comprendere che compiere la sua volontà non è un limite alla libertà, ma è essere veramente liberi, realizzare il vero bene della vita".

"Dio è il garante, non il concorrente, della nostra felicità, e dove entra il Vangelo (...) l'uomo sperimenta di essere oggetto di un amore che purifica, riscalda e rinnova, e rende capace di amare e di servire l'uomo con amore divino".

LA CHIESA IMPEGNATA NELLA COPERTURA SANITARIA UNIVERSALE

Città del Vaticano, 24 maggio 2012 (VIS). L'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Capo della Delegazione della Santa Sede alla LXV Assemblea Mondiale della Salute, in corso dal 21 al 26 maggio a Ginevra (Svizzera), nel suo intervento di ieri, ha riaffermato il sostegno della Santa Sede alla Risoluzione WHA64.9 sulle "Strutture di finanziamento sostenibile di copertura universale di assistenza sanitaria e servizi". Negli Stati membri è urgente rendere accessibile l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini sulla base dei principi di equità e solidarietà.

L'Arcivescovo Zimowski ha ricordato che Papa Benedetto XVI sottolinea che: "Anche nel campo della salute (...) è importante instaurare una vera giustizia distributiva che garantisca a tutti, sulla base dei bisogni oggettivi, cure adeguate. Di conseguenza, il mondo della salute non può sottrarsi alle regole morali che devono governarlo affinché non diventi disumano".

Il Capo della Delegazione della Santa Sede ha segnalato che diversi paesi con economie emergenti hanno quasi raggiunto la copertura universale dell'assistenza sanitaria, grazie a politiche efficaci che promuovono l'equità, per cui ha ribadito che "nell'impegno di promuovere la copertura universale, i valori fondamentali come l'equità, i diritti umani e la giustizia sociale devono diventare obiettivi espliciti delle politica".

L'Arcivescovo Zimowski ha lanciato un appello per una maggiore solidarietà dei paesi ad alto reddito nei confronti dei paesi a basso reddito, al fine che questi ultimi possano sviluppare sistemi di assistenza sanitaria. In proposito ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" nella quale Benedetto XVI scrive: "Gli stati economicamente più sviluppati faranno il possibile per destinare maggiori quote del loro prodotto interno lordo per gli aiuti allo sviluppo, rispettando gli impegni che su questo punto sono stati presi a livello di comunità internazionale".

Infine l'Arcivescovo Zimowski ha affermato che il progresso verso la copertura universale dell'assistenza sanitaria non può essere unicamente uno sforzo dell'apparato statale, ma richiede il sostegno della società civile e della comunità, il cui contributo all'offerta di servizi sanitari è fondamentale. Nell'ambito di tali forze sociali si contano nel mondo oltre 120.000 istituzioni sociali e di salute pubblica patrocinate dalla Chiesa, ispirate alla carità. "La Chiesa cattolica - ha detto l'Arcivescovo - è presente in molti paesi in via di sviluppo,  partner chiave dello Stato nell'offerta di servizi sanitari. "La Chiesa cattolica offre servizi in aree remote a popolazioni rurali a basso reddito, consentendo l'accesso a servizi che altrimenti sarebbero fuori della loro portata. L'impegno e il contributo di tali organizzazioni e istituzioni per conseguire l'accesso universale ai servizi sanitari, meritano il riconoscimento e il sostegno dello Stato e della comunità internazionale senza volerle obbligare a partecipare in attività moralmente inaccettabili", rispettando il loro carattere specifico ed operando in uno spirito di collaborazione.

PRESIDENTE BULGARIA E PRIMO MINISTRO MACEDONIA DAL PAPA

Città del Vaticano, 24 maggio 2012 (VIS). Come di consueto, in occasione delle celebrazioni nel contesto della festa liturgica dei Santi Cirillo e Metodio, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate il Presidente Rosen Plevneliev, della Repubblica di Bulgaria, ed il Presidente Nikola Gruevski, della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, con le rispettive Delegazioni. Successivamente ogni Delegazione è stata ricevuta dal Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato e dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

mercoledì 23 maggio 2012

OGNUNO DI NOI È UN MIRACOLO DI DIO, VOLUTO DA LUI E CONOSCIUTO PERSONALMENTE DA LUI


Città del Vaticano, 23 maggio 2012 (VIS). "Ognuno di noi, ogni uomo e ogni donna è un miracolo di Dio, è voluto da Lui ed è conosciuto personalmente da Lui. Per Lui non siamo esseri anonimi, impersonali, ma abbiamo un nome. Lo Spirito Santo, che parla in noi e dice 'Abbà! Padre!', ci fa entrare in questa verità, la comunica alla sfera più intima di noi stessi e riempie la nostra preghiera di serenità e di gioia", ha detto il Santo Padre questa mattina in Piazza San Pietro agli oltre 20.000 pellegrini convenuti per l'Udienza Generale.

Benedetto XVI ha si è soffermato su due Lettere di San Paolo nelle quali l'Apostolo parla dello Spirito Santo che ci permette di chiamare Dio 'Abbà', Padre Nostro ed ha spiegato che: "Il grande maestro della preghiera che è lo Spirito Santo ci insegna a rivolgerci a Dio con i termini affettuosi dei figli, chiamandolo 'Abbà, Padre'. Così ha fatto Gesù; anche nel momento più drammatico della sua vita terrena, Egli non ha mai perso la fiducia nel Padre e lo ha sempre invocato con l’intimità del Figlio amato".

Lo Spirito Santo, dono di Cristo Risorto, "ci colloca in una relazione filiale con Dio, relazione di profonda fiducia, come quella dei bambini; una relazione filiale analoga a quella di Gesù, anche se diversa è l’origine e diverso è lo spessore: Gesù è il Figlio eterno di Dio che si è fatto carne, mentre noi diventiamo figli in Lui, nel tempo, mediante la fede e i Sacramenti del Battesimo e della Cresima".

"Forse l’uomo d’oggi non percepisce - ha affermato il Pontefice - la bellezza, la grandezza e la consolazione profonda contenute nella parola 'padre' con cui possiamo rivolgerci a Dio nella preghiera, perché più di una volta la figura paterna non è sufficientemente presente e positiva nella vita quotidiana. (...) È proprio l’amore di Gesù, il Figlio Unigenito - che giunge al dono di se stesso sulla croce - che ci rivela la vera natura del Padre: Egli è l’Amore".

Nelle Lettera ai Galati San Paolo afferma che lo Spirito "grida in noi Abbà! Padre!, mentre nella Lettera ai Romani dice che siamo noi a gridare 'Abbà! Padre! San Paolo vuole farci comprendere che la preghiera cristiana non avviene mai in senso unico da noi a Dio (...) ma è espressione di una relazione reciproca in cui Dio agisce sempre per primo: è lo Spirito Santo che grida in noi e noi possiamo gridare perché l'impulso viene dalla Spirito Santo. (...) Questa presenza apre la nostra preghiera e la nostra vita agli orizzonti della Trinità e della Chiesa".

"Quando ci rivolgiamo al Padre nella nostra stanza interiore, nel silenzio e nel raccoglimento, non siamo mai soli. Siamo nella grande preghiera della Chiesa, siamo parte di una grande sinfonia che la comunità cristiana sparsa in ogni parte della terra e in ogni tempo eleva a Dio. (...) La preghiera guidata dallo Spirito, che ci fa gridare 'Abbà! Padre!' con Cristo e in Cristo, ci inserisce nell’unico grande mosaico della famiglia di Dio in cui ognuno ha un posto e un ruolo importante, in profonda unità con il tutto".

Infine il Papa ha esortato i fedeli con queste parole: "Cari fratelli e sorelle impariamo a gustare nella nostra preghiera la bellezza di essere amici, anzi figli di Dio, di poterlo invocare con la confidenza e la fiducia che ha un bambino verso i genitori che lo amano. Apriamo la nostra preghiera all’azione dello Spirito Santo perché in noi gridi a Dio 'Abbà! Padre!'".

DONO SPIRITO SANTO SOSTENGA FEDE COMUNITÀ CRISTIANA


Città del Vaticano, 23 maggio 2012 (VIS). Al termine della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha salutato nelle diverse lingue gli oltre 20.000 pellegrini presenti in Piazza San Pietro. Esprimendosi in polacco, il Papa ha ricordato che domenica prossima ricorre la Solennità liturgica di Pentecoste:  "Insieme a Maria e agli Apostoli, perseveriamo nella preghiera. Con Cristo chiediamo a Dio nostro Padre, che il Suo Spirito permei il pensare e l'agire, affinché sempre più pienamente corrispondiamo alla dignità di figli di Dio che abbiamo ricevuto".

In slovacco il Papa ha aggiunto: "Preghiamo Dio che mandi lo Spirito Santo con l'abbondanza dei suoi doni perché possiamo divenire testimoni coraggiosi di Cristo". In italiano il Papa ha detto: "Il dono dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste sostenga e alimenti sempre la vita di fede della comunità cristiana: cari giovani, mettete al di sopra di tutto la ricerca di Dio (...); cari ammalati, lo Spirito vi sia di aiuto e conforto nel momento del maggiore bisogno; e voi, cari sposi novelli, con la grazia dello Spirito Santo rendete ogni giorno più salda e profonda la vostra unione".

martedì 22 maggio 2012

PRESENTAZIONE VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Città del Vaticano, 22 maggio 2012 (VIS). Il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano (Italia), ed il Professore Pier Paolo Donati, Ordinario di Sociologia della Famiglia all'Università di Bologna, sono intervenuti, questa mattina, presso la Sala Stampa nella Santa Sede, alla Conferenza Stampa di presentazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma dal 30 maggio al 3 giugno a Milano, sul tema: "La famiglia: il lavoro e la festa".

Il Cardinale Ennio Antonelli ha illustrato le varie attività in preparazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, annunciato dal Santo Padre alla fine del precedente incontro a Città del Messico, nel 2009. In questi ultimi tre anni il  Pontificio Consiglio per la Famiglia e l'Arcivescovo di Milano, con i suoi collaboratori, si sono più volte incontrati per un lavoro unitario di preparazione.

Fra le attività del Dicastero orientate alla preparazione dell'Incontro di Milano, il Cardinale Antonelli ha citato le Catechesi preparatorie tradotte in undici lingue: italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, ungherese, romeno, arabo, russo; Il Seminario Internazionale di Studio “La famiglia cristiana soggetto di evangelizzazione” (Roma, 2009); la XIX Assemblea Plenaria su “I diritti dell’Infanzia”, (Roma, 2010); il Seminario Internazionale di Studio con le Associazioni Pro-Vita (Roma, 2010); il  Congresso internazionale “La famiglia cristiana soggetto di evangelizzazione” (Roma,  2010), la XX Assemblea Plenaria nel XXX anniversario della Esortazione Apostolica "Familiaris consortio" e della creazione del Pontificio Consiglio per la Famiglia (Roma, 2011).

Il Cardinale Antonelli ha presentato l'"Enchiridion" che raccoglie i più recenti insegnamenti della Sede Apostolica sui temi della famiglia e della vita umana negli ultimi anni del pontificato di Giovanni Paolo II e negli anni di pontificato di Benedetto XVI dal 17 maggio 2005 al 31 dicembre 2011. "Lo scopo della pubblicazione - ha spiegato il Cardinale - è quello di offrire un utile strumento di consultazione agli operatori della pastorale familiare, alle associazioni, ai movimenti pro-familia e pro-life, agli studiosi, ai docenti, ai politici. Amplissimo è il ventaglio delle tematiche toccate; ne segnalo alcune: teologia e antropologia della famiglia (...) matrimonio interreligioso, regolazione della fertilità, demografia, etica della vita dal concepimento alla morte naturale e della salute, diritti dei minori, interrelazione di famiglia, lavoro e festa, la famiglia soggetto di evangelizzazione,(...) attenzione alle situazioni canonicamente irregolari...".

Il secondo volume presentato è stato "La famiglia risorsa della società", una importante iniziativa del Pontificio Consiglio per la Famiglia in preparazione all'Incontro di Milano. "Si tratta - ha precisato il Cardinale Antonelli - di una ricerca di sfondo e di una nuova ricerca, da cui emergono i diversi contributi, positivi e negativi, che le varie tipologie di famiglie e di convivenze portano alla società".

Il Cardinale Scola ha ricordato che il tema dell'Incontro "collegando i tre aspetti fondamentali della vita quotidiana di ogni uomo - famiglia, lavoro, riposo (festa) - fa emergere con forza due tratti costitutivi (...) dell’umana esperienza, a tutte le latitudini: l’unità della persona e il suo essere sempre in relazione. Così il VII Incontro ha saputo interpretare sia la permanente validità di queste tematiche, sia la peculiarità del momento storico".

"La famiglia fondata sul matrimonio fedele tra un uomo ed una donna ed aperta alla vita, al di là di tutte le evoluzioni culturali che la caratterizzano, continua ad imporsi come la via maestra per la generazione e la crescita della persona. In essa il bambino (...) intravvede il futuro come promessa. (...) Fin dalla prima infanzia tutti scopriamo il senso del lavoro, prima nella sua versione scolastica e poi come professione. Attraverso il lavoro, (...) sviluppiamo relazioni sociali articolate (...). Troviamo il gusto dell’edificazione (...) ma, soprattutto, assaporiamo la fiducia reciproca, imprescindibile collante della convivenza tra gli uomini".

La vita ci impone il suo passo, (...)  e domanda un ordine tra affetti e lavoro. In questo ci aiuta il riposo che ne scandisce il ritmo. (...) La festa è il vertice del riposo, per l’uso gratuito e comune del tempo e dello spazio che è fonte di gioia. L’uomo si riconcilia con sé, con gli altri e con Dio. Non a caso alla festa si sono sempre volte tutte le tradizioni religiose".

Infine l'Arcivescovo di Milano ha citato la risonanza che il VII Incontro delle Famiglie sta avendo nei mezzi di comunicazione ed ha affermato che la famiglia è al centro dell'attenzione poiché è "'un capitale sociale' che necessita di politiche specifiche, forse anche sulla scia della grave crisi che stiamo attraversando". Inoltre il Cardinale ha dato alcune cifre relative al numero dei partecipanti all'Incontro: sono oltre un milione i fedeli che assisteranno alla Messa celebrata dal Papa e 300.000 le persone che parteciperanno alla Festa delle testimonianze.

lunedì 21 maggio 2012

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 21 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, finora Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina e in Montenegro.

Sabato 19 aprile il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Benedito Roberto, C.S.Sp., Arcivescovo di Malanje (superficie: 102.000; popolazione: 187.000; cattolici: 543.000; sacerdoti: 36; religiosi: 186), Angola. Finora Vescovo di Sumbe (Angola), succede  all'Arcivescovo Luis María Pérez de Onraita Aguirre, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Zeferino Zeca Martins, S.V.D., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Luanda (superficie: 342; popolazione; 3.486.000; cattolici: 2.573.000; sacerdoti: 120; religiosi: 517), Angola. Il Vescovo eletto, è nato nel 1966 a Cacolo (Angola), è entrato nella Congregazione del Verbo Divino nel 1988, ha emesso la professione perpetua nel 1994 ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. Dopo l'Ordinazione  ha ricoperto i seguenti incarichi: Cappellano degli immigrati a Madrid (Spagna), Rettore della comunità degli alunni di Teologia e Superiore religioso nel distretto di Madrid, Rettore della Casa centrale della sua Congregazione in Angola. È stato finora Superiore Provinciale e Professore di Diritto all’Università Cattolica di Luanda.

- Ha sollevato dalla cura pastorale della diocesi di Trapani (Italia) il Vescovo        Francesco Micciché ed ha nominato l'Arcivescovo Alessandro Plotti, Arcivescovo emerito di Pisa, Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi.


UDIENZE

Città del Vaticano, 19 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza:

- Sedici Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America (di Riti orientali), in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Nicholas James Samra, di Newton dei Greco-Melkiti.

    - Il Vescovo Barnaba Yousif Habash, di Our Lady of Deliverance of Newark dei Siri.

    - Il Vescovo Mikaël Mouradian, di Our Lady of Nareg in New York degli Armeni.

    - Il Vescovo  John Michael Botean, di Saint George in Canton dei Romeni.

    - Il Vescovo Gregory John Mansour, di Saint Maron of Brooklyn dei Maroniti.

    - Il Vescovo Paul Patrick Chomnycky, O.S.B.M., di Stamford degli Ucraini.

    - Il Vescovo Ibrahim Namo Ibrahim, di Saint Thomas the Apostle of Detroit dei Caldei.

    - L'Arcivescovo William Charles Skurla, d Pittsburg dei Bizantini

    - Il Vescovo Richard Stephen Seminack, di Saint Nicholas of Chicago degli Ucraini.

    - Il Vescovo Gerald Nicholas Dino, di Holy Mary of Protection Byzantine Catholic Eparchy of Phoenix.

    - Il Vescovo John M. Kudrick, di Parma dei Ruteni

    - L'Arcivescovo Stefan Soroka, di Philadelphia degli Ucraini, con il Vescovo Ausiliare John Bura, Amministratore Apostolico “sede vacante" di Saint Josaphat in Parma degli Ucraini

    - Il Vescovo Sarhad Yawsip Jammo, di Saint Peter the Apostle of San Diego dei Caldei

    - Il Reverendo Edward G. Cimbala, Amministratore Apostolico di Passaic dei Ruteni.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

Il 18 maggio è stato ricevuto in Udienza dal Santo Padre, l'Arcivescovo Mieczysław Mokryzcki, Arcivescovo di Lviv dei Latini.

SALA STAMPA: ATTO CRIMINOSO PUBBLICAZIONE DOCUMENTI RISERVATI DELLA SANTA SEDE E DEL PAPA

Città del Vaticano, 19 maggio 2012 (VIS). "La nuova pubblicazione di documenti della Santa Sede e di documenti privati del Santo Padre non si presenta più come una discutibile – e obiettivamente diffamatoria - iniziativa giornalistica, ma assume chiaramente i caratteri di un atto criminoso", si legge oggi in un Comunicato  della Sala Stampa della Santa Sede.

"Il Santo Padre, ma anche diversi dei suoi Collaboratori e dei mittenti di messaggi a Lui diretti, hanno visto violati i loro diritti personali di riservatezza e di libertà di corrispondenza".

"La Santa Sede continuerà ad approfondire i diversi risvolti di questi atti di violazione della privacy e della dignità del Santo Padre – come persona e come suprema Autorità della Chiesa e dello Stato della Città del Vaticano – e compirà i passi opportuni, affinché gli attori del furto, della ricettazione e della divulgazione di notizie segrete, nonché dell’uso anche commerciale di documenti privati, illegittimamente appresi e detenuti, rispondano dei loro atti davanti alla giustizia. Se necessario chiederà a tal fine la collaborazione internazionale".

PERCHÈ VI SIA VERA GIUSTIZIA È NECESSARIA GRATUITÀ E SOLIDARIETÀ

Città del Vaticano, 19 maggio 2012 (VIS). "La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti, quindi non può essere delegata solo allo Stato. Mentre ieri si poteva ritenere che prima bisognasse perseguire la giustizia e che la gratuità intervenisse dopo come un complemento, oggi bisogna dire che senza la gratuità non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia. La gratuità non si acquista sul mercato, né si può prescriverla per legge. E, tuttavia, sia l’economia, sia la politica hanno bisogno della gratuità, di persone capaci di dono reciproco". Benedetto XVI ha indirizzato queste parole, della Enciclica "Caritas in veritate", agli oltre 8.000 membri delle tre associazioni cattoliche che ha ricevuto questa mattina nell'Aula Paolo VI.

Le associazioni presenti all'udienza di oggi erano la FOCSIV, Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario, della quale fanno parte 65 organizzazioni italiane; il Movimento Cristiano di Impegno Culturale, che opera nel mondo della cultura in Italia, collaborando con la missione evangelizzatrice della Chiesa; e il Movimento Cristiano Lavoratori, di carattere sociale, di solidarietà e volontariato, che promuove i principi cristiani nella vita, nella cultura e nella legislazione.

"Cultura, volontariato e lavoro costituiscono un trinomio indissolubile dell’impegno quotidiano del laicato cattolico - ha detto il Papa - Il fedele laico si mette propriamente in gioco quando tocca uno o più di questi ambiti e, nel servizio culturale, nell’azione solidale con chi è nel bisogno e nel lavoro, si sforza di promuovere la dignità umana. Questi tre ambiti sono legati da un comune denominatore: il dono di sé. (...) La vostra azione deve essere animata dalla carità; ciò significa imparare a vedere con gli occhi di Cristo e dare all’altro ben più delle cose necessarie esternamente, donargli lo sguardo, il gesto d’amore di cui ha bisogno. Questo nasce dall’amore che proviene da Dio, il quale ci ha amati per primo, nasce dall’intimo incontro con Lui".

Benedetto XVI ha assicurato che l'azione dei volontari cattolici testimonia e valorizza "la logica del dono (...): donare il proprio tempo, le proprie abilità e competenze, la propria  istruzione, la propria professionalità; in una parola, donare attenzione all'altro, senza aspettare contraccambio in questo mondo. Così facendo non solo si fa il bene dell'altro, ma si scopre la felicità profonda, secondo la logica di Cristo, che ha donato tutto se stesso".

Questo amore gratuito si sperimenta per la prima volta in famiglia; e quando ciò non accade, essa entra in crisi. "Quanto viene vissuto in famiglia, il donarsi senza riserve per il bene dell’altro è un momento educativo fondamentale per imparare a vivere da cristiani anche il rapporto con la cultura, il volontariato e il lavoro. (...) La sola giustizia non è infatti sufficiente. Perché vi sia vera giustizia è necessario quel 'di più' che solo la gratuità e la solidarietà possono dare".

Infine il Santo Padre ha invitato i volontari: "a proseguire con costanza nell'impegno in favore dei fratelli. Di questo impegno fa parte anche il compito di evidenziare le ingiustizie e di testimoniare i valori su cui si fonda la dignità della persona, promuovendo le forme di solidarietà che favoriscono il bene comune".

IL PAPA RICORDA BRUTALE VIOLENZA ATTENTATO BRINDISI E PREGA PER LE PERSONE COLPITE DAL TERREMOTO IN EMILIA ROMAGNA

Città del Vaticano, 20 maggio 2012 (VIS). Dopo il Regina Caeli, il Papa ha espresso il suo dolore per il "vile attentato" di sabato scorso che ha colpito un Istituto scolastico a Brindisi,  provocando la morte di una ragazza di sedici anni ed il ferimento di altre sei ragazze.

"Preghiamo insieme per i feriti, alcuni gravi - ha detto il Papa - e in particolare per la giovane Melissa, vittima innocente di una brutale violenza e per i suoi familiari che tanto soffrono".

Il Papa ha poi parlato del terremoto che all'alba di sabato scorso ha colpito l'Emilia Romagna, che ha causato finora sei morti e cinquanta feriti ed ha lasciato senza tetto oltre 4.000 persone. "Assicuro il mio affetto (...) e la mia vicinanza spirituale - ha affermato il Papa - alle persone colpite da questa calamità: imploriamo da Dio la misericordia per le vittime e la consolazione nella sofferenza per i feriti".

Il Santo Padre ha ricordato anche la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra oggi sul tema "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione". "Il silenzio - ha detto Benedetto XVI - e l’ascolto è parte integrante della comunicazione, è un luogo privilegiato per l’incontro con la Parola di Dio e con i nostri fratelli e sorelle. Invito tutti a pregare affinché la comunicazione, in ogni sua forma, serva sempre ad instaurare con il prossimo un dialogo autentico, fondato sul rispetto reciproco, sull’ascolto e la condivisione".

"Giovedì, 24 maggio, è giorno dedicato alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai: ci uniamo in preghiera con tutti i cattolici che sono in Cina, perché annuncino con umiltà e con gioia Cristo morto e risorto, siano fedeli alla sua Chiesa e al Successore di Pietro e vivano la quotidianità in modo coerente con la fede che professano. Maria, Vergine fedele, sostenga il cammino dei cattolici cinesi, renda la loro preghiera sempre più intensa e preziosa agli occhi del Signore, e faccia crescere l’affetto e la partecipazione della Chiesa universale al cammino della Chiesa che è in Cina".

Il Papa ha rivolto un cordiale saluto alle migliaia di aderenti al Movimento per la Vita italiano, riuniti nell'Aula Paolo VI. "Il vostro Movimento si è sempre impegnato a difendere la vita umana, secondo gli insegnamenti della Chiesa. In questa linea avete annunciato una nuova iniziativa chiamata 'Uno di noi', per sostenere la dignità e i diritti di ogni essere umano fin dal concepimento. Vi incoraggio e vi esorto ad essere sempre testimoni e costruttori della cultura della vita".

ASCENSIONE: ULTIMO ATTO DELLA NOSTRA LIBERAZIONE DAL GIOGO DEL PECCATO

Città del Vaticano, 20 maggio 2012 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la meditazione che precede abitualmente il Regina Caeli all'Ascensione del Signore che, in molti paesi viene celebrato non il giovedì ma la domenica seguente, quaranta giorni dopo la Pasqua.

"L’Ascensione del Signore segna il compiersi della salvezza iniziata con l’Incarnazione. Dopo avere istruito per l’ultima volta i suoi discepoli, Gesù sale al cielo. Egli, però, 'non si è separato dalla nostra condizione'; infatti, nella sua umanità, ha assunto con sé gli uomini nell’intimità del Padre e così ha rivelato la destinazione finale del nostro pellegrinaggio terreno. Come per noi è disceso dal Cielo, e per noi ha patito ed è morto sulla croce, così per noi è risorto ed è risalito a Dio, che perciò non è più lontano, ma è 'Dio nostro', 'Padre nostro'. L’Ascensione è l’ultimo atto della nostra liberazione dal giogo del peccato".

"San Leone Magno spiega che con questo mistero 'viene proclamata non solo l’immortalità dell’anima, ma anche quella della carne. (...) Per questo i discepoli, quando videro il Maestro sollevarsi da terra e innalzarsi verso l’alto, non furono presi dallo sconforto, come si potrebbe pensare anzi, provarono una grande gioia e si sentirono spinti a proclamare la vittoria di Cristo sulla morte".

"L’Ascensione - ha concluso il Pontefice - ci dice che in Cristo la nostra umanità è portata alla altezza di Dio; così, ogni volta che preghiamo, la terra si congiunge al Cielo".

INCONTRO CONVIVIALE BENEDETTO XVI CON MEMBRI COLLEGIO CARDINALIZIO

Città del Vaticano, 21 maggio 2012 (VIS). Alle ore 13:00, nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI pranza con i Membri del Collegio Cardinalizio in segno di ringraziamento per i voti augurali da Loro espressi nella duplice ricorrenza del Suo 85° Genetliaco e del settimo anniversario della Sua elezione alla Cattedra dl Pietro.

venerdì 18 maggio 2012

CHIESE LOCALI CHIAMATE AD ABBRACCIARE PATRIMONIO FEDE E CULTURA IMMIGRATI CATTOLICI


Città del Vaticano, 18 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto l'ultimo dei gruppi di Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America (Regioni XIV-XV) che negli ultimi sei mesi si sono recati a Roma in "Visita ad Limina Apostolorum".

Nei precedenti incontri, i gruppi di vescovi hanno sottolineato l'importanza di preservare e promuovere il dono dell'unità cattolica, come condizione per il compimento della missione della Chiesa nel loro Paese. Rispondendo a tale preoccupazione, Benedetto XVI ha dedicato il discorso di questa mattina alla necessità di abbracciare nella Chiesa americana il patrimonio di fede e di cultura apportato dagli immigrati cattolici.

Benedetto XVI ha iniziato il suo discorso elogiando l'opera compiuta dalla Chiesa americana per rispondere al fenomeno dell'immigrazione. "La comunità cattolica degli Stati Uniti continua, con grande generosità, ad accogliere ondate di nuovi immigranti, ad offrire loro cura pastorale e assistenza caritativa, e a sostenerli nella regolarizzazione della loro situazione, in particolare relativamente all'unificazione delle famiglie. Segno particolare di ciò è il duraturo impegno dei vescovi americani nella riforma dell'immigrazione. (...) È perciò una profonda preoccupazione per la Chiesa, poiché implica l'assicurare un giusto trattamento e la difesa della dignità umana dei migranti".

La Chiesa americana, ha proseguito il Papa, è chiamata "ad abbracciare, incorporare e coltivare il ricco patrimonio di fede e di cultura presente in molti gruppi di migranti in America, compreso (...) il crescente numero di cattolici ispanici, asiatici e africani. L'esigente compito pastorale di promuovere una comunione di culture nelle Chiese locali deve essere considerato di particolare importanza nell'esercizio del vostro ministero a servizio dell'unità. Tale diaconia di comunione presuppone più che semplicemente il rispetto della diversità linguistica, la promozione di solide tradizioni e l'offerta di programmi e servizi grandemente necessari. Richiede anche impegno nella predicazione, nella catechesi, nell'attività pastorale volta a suscitare in tutti i fedeli un più profondo senso della comunione nella fede apostolica e della responsabilità nella missione della Chiesa. (...) L'immensa promessa e le vibranti energie della nuova generazione di cattolici attendono di essere liberate per il rinnovamento della vita della Chiesa e la riedificazione del tessuto della società americana".

Benedetto XVI ha sottolineato il ruolo della vita consacrata in tale contesto ed ha detto: "L'urgente necessità, nella nostra epoca, di una testimonianza credibile e attraente del potere redentivo e trasformante del Vangelo, rende essenziale il riappropriarsi di un senso della sublime dignità e bellezza della vita consacrata, di pregare per le vocazioni religiose e di promuoverle attivamente", e rafforzare i canali di comunicazione e cooperazione esistenti nelle diocesi.

Infine il Papa ha espresso l'auspicio che l'Anno della Fede, che si aprirà il prossimo ottobre, "risvegli il desiderio dalla parte della comunità cattolica in America di riappropriarsi con gioia e gratitudine dell'inestimabile tesoro nella nostra fede. Con il progressivo risveglio dei tradizionali valori cristiani, e con la minaccia di una stagione in cui la nostra fedeltà al Vangelo può costarci cara, la verità di Cristo deve essere compresa, articolata e difesa, ma deve essere proposta con gioia e con sicurezza, elementi chiave dell'autentica realizzazione cristiana e del benessere di tutta la società".

INCIDENZA OPERA PAOLO VI NON SI È ATTENUATA CON IL PASSARE DEL TEMPO


Città del Vaticano, 18 maggio 2012 (VIS). Questa mattina. presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell'istituzione della Cattedra Montini presso l'Università LUMSA (Libera Università degli Studi Maria Santissima Assunta) di Roma. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi; il Professor Giuseppe Dalla Torre, Rettore Magnifico della LUMSA; l'Avvocato Michele Bonetti, Vicesegretario generale aggiunto e componente del Comitato Esecutivo dell'Istituto Paolo VI (Brescia) ed il Dottor Sergio Gatti, Direttore Generale Federcasse.

Il Cardinale Re ha elogiato l'iniziativa di inserire nell'ambito di un corso di Storia Contemporanea della LUMSA la Cattedra Montini poiché "l’incidenza (...) della sua opera sul piano della storia, sia come sacerdote che si occupava della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), sia come Sostituto della Segreteria di Stato e poi come Arcivescovo di Milano e Papa, non si è né attenuata né scolorita con il passare del tempo, ma è andata crescendo. Papa Montini è stato uno dei grandi protagonisti del XX secolo".

"Paolo VI resta nella storia, innanzi tutto, per la sua guida del Concilio Vaticano II - ha affermato il Porporato - Il merito di avere voluto e aperto il Concilio è di Papa Giovanni XXIII. Ma poi toccò a Paolo VI portarlo avanti con mano esperta, sicura, rispettosa dei Padri, ma ferma". Ad esempio "La sua decisione di pubblicare la famosa 'Nota praevia' circa il tema della collegialità e del primato petrino favorì l’affermarsi di una interpretazione autorevole e giusta della questione".

"Paolo VI resterà nei secoli anche come un Papa che ha amato e stimato il suo tempo, ed ha guardato al mondo moderno con simpatia, cercando la riconciliazione fra epoca moderna e fede cristiana. Pochi come lui hanno saputo interpretare le ansie, le inquietudini, le ricerche e le fatiche dell’uomo contemporaneo. Come Papa compì gesti che rimangono nella storia e, siccome furono posti in essere per la prima volta da un Pontefice, possono essere considerati in qualche modo come altrettanti 'primati'. Egli infatti fu il primo Papa a prendere l’aereo; fu il primo Papa a tornare in Palestina; fu il primo Papa che rinunciò alla tiara, donandola perché il ricavato fosse destinato ai poveri; fu il primo Papa a recarsi all’ONU; fu il Papa che abolì la corte pontificia, dando uno stile di vita più semplice alla Casa Pontificia".

La ricerca storica che sarà fatta in occasione di questo corso che viene istituito alla LUMSA servirà anche a mettere in luce due capitoli poco noti della vita di Giovanni Battista Montini. Il primo l’opera di formazione dei membri della FUCI perché Papa Montini aveva un'innata passione per la formazione delle persone: formazione religiosa, ma anche la formazione all'impegno civile, sociale e in qualche senso anche politico".

Il secondo è l’enorme attività di carità e di aiuto umano e sociale, da lui organizzata e presieduta, durante la guerra 1940 - 45 (...) sia mediante la Commissione Soccorsi, da lui creata in Vaticano per i contatti con i prigionieri, sia prodigandosi anche personalmente senza sosta per sfamare ebrei e rifugiati politici nascosti nei conventi e in case religiose. Lo fece in attuazione della volontà di Pio XII ma la sollecitudine e la dedizione con cui si buttò in quest'opera, chiedendo aiuto alle nazioni non in guerra che inviarono navi cariche di viveri a Civitavecchia, meritano apprezzamento e ammirazione. La 'Cattedra Montini' - ha concluso il Cardinale - avrà anche la funzione di aiutare a non dimenticare".

MARIA DI NAZARETH LA DONNA DELL'"ECCOMI" PIENO E TOTALE ALLA VOLONTÀ DIVINA

Città del Vaticano, 16 maggio (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha assistito alla proiezione del film "Maria di Nazareth", una co-produzione RaiFiction, Lux Vide, BetaFilm, Tellux, Bayerischer Rundfunk, Telecinco Cinema, per la regia di Giacomo Campiotti.

Al termine della proiezione, il Papa ha tenuto un breve discorso notando che il film si incentra su tre figure femminili, Erodiade, Maria Maddalena e Maria di Nazareth, che incrociano le loro vite ma che fanno scelte profondamente diverse.

"Erodiade - ha detto il Santo Padre - rimane chiusa in se stessa, nel suo mondo, non riesce a sollevare lo sguardo per leggere i segni di Dio e non esce dal male. Maria Maddalena ha una vicenda più complessa: subisce il fascino di una vita facile, basata sulle cose, e usa vari mezzi per raggiungere i suoi scopi, fino al momento drammatico in cui è giudicata, è messa davanti alla sua vita e qui l’incontro con Gesù le apre il cuore, le cambia l’esistenza. Ma il centro è Maria di Nazareth, in Lei c’è la ricchezza di una vita che è stata un 'Eccomi' a Dio: è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio; ha una fede e un amore così grandi da accettare che parta e compia la sua missione; è un ripetere 'Eccomi' a Dio dall’Annunciazione fino alla Croce".

"Tre esperienze - ha concluso il Papa - un paradigma di come si può impostare la vita: sull’egoismo, sulla chiusura in se stessi e sulle cose materiali, lasciandosi guidare dal male; oppure sul senso della presenza di un Dio che è venuto e rimane in mezzo a noi e che ci attende con bontà se sbagliamo e ci chiede di seguirlo, di fidarci di Lui. Maria di Nazareth è la donna dell’'Eccomi' pieno e totale alla volontà divina, e in questo 'Sì', ripetuto anche davanti al dolore della perdita del Figlio, trova la beatitudine piena e profonda".

UDIENZE

Città del Vaticano, 18 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Bruno Joubert, Ambasciatore di Francia, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 18 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Wayne Kirkpatrick, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Toronto (superficie: 13.000; popolazione: 5.749.000; cattolici: 1.944.000; sacerdoti: 839; religiosi: 1.132; diaconi permanenti: 123), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 1984 al 1986 è stato Vice-Parroco della Cattedrale di St. Catherines; dal 1986 al 1988 Vice-Parroco della "St. Kevin's Parish di Welland e Cappellano delle prigioni; dal 1990 al 1995 è stato Vice Cancelliere, Vice-Parroco della Cattedrale della Diocesi di St. Catherines e Vicario Giudiziale associato del Tribunale Regionale di Toronto; dal 1995 Cancelliere ed Economo della Diocesi di St. Catherine e Vicario Giudiziale del Tribunale Regionale di Toronto; dal 1995 al 1997 Amministratore della "St. Thomas Aquinas Parish";
dal 1997 al 2005 Parroco della Saint. Thomas Aquinas Parish; dal 1998 al 2012 è stato Vicario giudiziale della Diocesi di St. Catharines; dal 1995 al 2004 è stato Consultore diocesano; dal 2005 al 2012 è stato Parroco della Cattedrale e Moderatore della Curia; dal 2002 al 2006 è stato Consultore del Consiglio Esecutivo dell'Associazione  anglofona di Diritto Canonico; dal 2005 al 2008 è stato Membro del Consiglio Esecutivo dell'Assicurazione della Conferenza di Vescovi Cattolici dell'Ontario; dal 2008 Presidente del "Clergy Aid Society; dal 2009 Presidente del Consiglio presbiterale. Nel 2011 è stato Amministratore diocesano di St. Catharines.

mercoledì 16 maggio 2012

COMUNICATO FRATERNITÀ SAN PIO X


Città del Vaticano, 16 maggio 2012 (VIS). Nel primo pomeriggio di oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il Comunicato che segue, relativo alla Fraternità "San Pio X".

"Come anticipato da agenzie di stampa, oggi, 16 maggio 2012, si è riunita la Sessione Ordinaria della Congregazione per la Dottrina della Fede ed è stata discussa anche la questione della Fraternità San Pio X".
"In particolare è stato esaminato il testo della risposta di S.E. Mons. Bernard Fellay, pervenuta il 17 aprile 2012, e sono state formulate alcune osservazioni che saranno tenute presenti nelle ulteriori discussioni tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X".
"In considerazione delle posizioni prese dagli altri tre Vescovi della Fraternità San Pio X, la loro situazione dovrà essere trattata separatamente e singolarmente".



NON C'É GRIDO UMANO CHE NON SIA ASCOLTATO DA DIO

Città del Vaticano, 16 maggio 2012 (VIS). Dopo le catechesi sulla preghiera negli Atti degli Apostoli, il Santo Padre ha annunciato che le prossime catechesi saranno dedicate alla preghiera nelle Lettere di San Paolo, Lettere che sono introdotte e si chiudono con espressioni di preghiera. San Paolo ci ha lasciato una preghiera che si manifesta in una grande ricchezza di forme, ha notato Benedetto XVI.

Nell'Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di oltre 11.000 persone, il Papa ha spiegato che l'Apostolo delle genti "vuole farci comprendere che la preghiera non deve essere vista come una semplice opera buona compiuta verso Dio, una nostra azione. Essa è innanzitutto un dono, frutto della presenza viva, reale, vivificante del Padre e di Gesù Cristo in noi, attraverso lo Spirito Santo".

"Nella preghiera noi sperimentiamo (...) la nostra debolezza, la nostra povertà, il nostro essere creature, poiché siamo posti di fronte all’onnipotenza e alla trascendenza di Dio" e "percepiamo il senso del nostro limite (...). Cresce allora in noi il bisogno di fidarci e affidarci sempre più a Lui (...). Ed è lo Spirito Santo che viene in aiuto a questa nostra incapacità, (...) guidando il nostro rivolgerci a Dio. Per San Paolo la preghiera è soprattutto l’operare dello Spirito nella nostra umanità, per farsi carico della nostra debolezza e trasformarci da uomini legati alle realtà materiali in uomini spirituali".

Successivamente il Papa ha evidenziato tre conseguenze nella nostra vita cristiana quando lasciamo operare in noi lo Spirito di Cristo come principio interiore di tutto il nostro agire ed ha detto: "Anzitutto con la preghiera animata dallo Spirito siamo messi in condizione di abbandonare e superare ogni forma di paura o di schiavitù, vivendo l'autentica libertà dei figli di Dio. (...) Un'altra conseguenza (...) è che il rapporto stesso con Dio diventa talmente profondo da non essere intaccato da alcuna realtà o situazione. Comprendiamo allora che con la preghiera non siamo liberati della prove o dalle sofferenze, ma possiamo viverle in unione con Cristo, con le sue sofferenze, nella prospettiva di partecipare anche della sua gloria".

"Molte volte - ha detto il Papa - nella nostra preghiera, chiediamo a Dio di essere liberati dal male fisico e spirituale (...). Tuttavia spesso abbiamo l’impressione di non essere ascoltati e allora rischiamo di scoraggiarci e di non perseverare. In realtà non c’è grido umano che non sia ascoltato da Dio (...) La risposta di Dio Padre al Figlio non è stata la liberazione immediata dalle sofferenze, dalla croce, dalla morte, ma proprio attraverso la croce e la morte, come espressione dell’amore supremo, Dio ha risposto al di là di ogni umana attesa con la risurrezione del Figlio".

"Infine la preghiera del credente si apre anche alle dimensioni dell’umanità e dell’intero creato, (...) non rimane mai chiusa in se stessa, ma si apre alla condivisione dei 'gemiti', delle sofferenze del nostro tempo. Diventa così (...) canale di speranza per tutta la creazione, espressione di quell’amore di Dio che è riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato".

"San Paolo - ha concluso il Pontefice - ci insegna che nella nostra preghiera dobbiamo aprirci alla presenza e all’azione dello Spirito Santo, il quale prega in noi (...) per portarci ad aderire a Dio con tutto il nostro cuore e con tutto il nostro essere. Lo Spirito di Cristo diventa la forza della nostra preghiera 'debole', la luce della nostra preghiera 'spenta', il fuoco della nostra preghiera 'arida', donandoci la vera libertà interiore, insegnandoci a vivere affrontando le prove dell’esistenza, nella certezza di non essere soli, aprendoci agli orizzonti dell’umanità e della creazione 'che geme e soffre le doglie del parto'".
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