Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 28 maggio 2012

UNITÀ DI PENTECOSTE VINCE DIVISIONI E CONTRAPPOSIZIONI

 Città del Vaticano, 27 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha presieduto nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Solennità di Pentecoste, concelebrata con i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi presenti a Roma.

Nell'omelia Benedetto XVI si è soffermato su di un aspetto essenziale del mistero della Pentecoste, che ai giorni nostri conserva tutta la sua importanza, ed ha detto: "La Pentecoste è la festa dell’unione, della comprensione e della comunione umana. Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l’uno all’altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione (...), la comprensione e la comunione tra le persone sia spesso superficiale e difficoltosa. Permangono squilibri che non di rado portano a conflitti; il dialogo tra le generazioni si fa faticoso (...); assistiamo a fatti quotidiani in cui ci sembra che gli uomini stiano diventando più aggressivi e più scontrosi; comprendersi sembra troppo impegnativo e si preferisce rimanere nel proprio io, nei propri interessi".

"Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo". Però "Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?". Paradossalmente abbiamo a disposizione una dovizia di mezzi di comunicazione ma la comprensione reciproca diminuisce.

"L’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste. In quel mattino (...) lo Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pentecoste, dove c’era divisione ed estraneità, sono nate unità e comprensione".

Nel Vangelo di oggi, Gesù "parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos’è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell’unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio 'io', ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga. (...) Così lo Spirito Santo, Spirito di unità e di verità, può continuare a risuonare nei cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi ed accogliersi a vicenda".

Lo Spirito Santo ci guida nella comprensione della verità che è Gesù "ma solo diventando capaci di ascoltare e di condividere, solo nel 'noi' della Chiesa, con un atteggiamento di profonda umiltà interiore. (...) Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce".

Benedetto XVI si è soffermato anche sulla seconda lettura della liturgia di oggi, nella quale San Paolo avverte che la vita dell'uomo è caratterizzata da un conflitto interiore fra impulsi che provengono dalla carne e impulsi che provengono dallo Spirito. I primi "sono i peccati di egoismo e di violenza, come inimicizia, discordia, gelosia, dissensi (...). È una direzione che porta a perdere la propria vita. Invece lo Spirito Santo ci guida verso le altezze di Dio, perché possiamo vivere già in questa terra il germe di vita divina che è in noi. Afferma, infatti San Paolo: 'Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace'".

Infine il Papa ha esortato i fedeli a vivere "secondo lo Spirito di unità e di verità, e per questo dobbiamo pregare perché lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire nostre verità, e ad accogliere la verità di Cristo trasmessa nella Chiesa".

Nessun commento:

Posta un commento

Copyright © VIS - Vatican Information Service