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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 28 giugno 2012

IL PAPA RICORDA INIZIATIVE ECUMENICHE DEL PATRIARCA ATENAGORAS E DEI PONTEFICI GIOVANNI XXIII E PAOLO VI


Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). In occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata dal Patriarca Bartolomeo I, nel contesto del tradizionale scambio di visite fra la Chiesa di Roma e il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, nella festa dei rispettivi Patroni.

La Delegazione, che ha consegnato al Papa un messaggio del Patriarca Bartolomeo I, era composta  dal Metropolita di Francia Sua Eminenza Emmanuel Adamakis; dal Vescovo di Philomelion (Usa), Sua Grazia Ilias Katre e dal Reverendo Diacono Paisios Kokkinakis, del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico.

"La festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - ha detto Benedetto XVI ai rappresentanti del Patriarcato Ecumenico - ci dona la possibilità di ringraziare insieme il Signore per le opere straordinarie che Egli ha compiuto e continua a compiere attraverso gli Apostoli nella vita della Chiesa. È la loro predicazione, suggellata dalla testimonianza del martirio, che è il fondamento solido e perenne sul quale si edifica la Chiesa, ed è nella fedeltà al deposito della fede trasmesso dagli Apostoli, che noi troviamo le radici della comunione di cui facciamo già l'esperienza tra di noi".

"Nel nostro incontro di oggi, mentre affidiamo all'intercessione dei gloriosi Apostoli e Martiri Pietro e Paolo la nostra supplica perché il Signore (...) ci accordi di giungere presto al giorno benedetto quando potremo condividere la tavola eucaristica, noi eleviamo le nostre voci nell'inno a Dio per il cammino di pace e di riconciliazione che Egli ci concede di percorrere insieme. Quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio ecumenico Vaticano II (...). Ed è in concomitanza con questo Concilio, al quale, come sapete bene, erano presenti alcuni rappresentanti del Patriarcato ecumenico in qualità di Delegati fraterni, che ebbe inizio una nuova ed importante fase dei rapporti fra le nostre Chiese. Vogliamo lodare il Signore innanzitutto per la riscoperta della profonda fraternità che ci lega, e anche per il cammino percorso in questi anni dalla Commissione Mista Internazionale per il Dialogo teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme, con l'augurio che si possano realizzare progressi nella fase attuale".

"Ricordando l'anniversario del Concilio Vaticano II, mi sembra giusto fare memoria della figura e dell'attività dell'indimenticabile Patriarca ecumenico Atenagora, del quale fra qualche giorno ricorre il quarantesimo anniversario della morte, che con il Beato Papa Giovanni XXIII ed il Servo di Dio Papa Paolo VI, animati da questa passione per l'unità della Chiesa che scaturisce dalla fede in Cristo Signore, si fecero promotori di iniziative coraggiose che hanno aperto la strada a relazioni rinnovate fra il Patriarcato ecumenico e la Chiesa cattolica. È per me motivo di particolare gioia constatare come Sua Santità Bartolomeo I segue, con fedeltà rinnovata e con feconda creatività, il cammino tracciato dai suoi predecessori, i Patriarchi Atenagora e Dimitirios, distinguendosi a livello internazionale per la sua apertura al dialogo fra i cristiani e per l'impegno al servizio dell'annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo".

PROMULGAZIONE DI DECRETI

Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Nel corso dell'Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI attributi all'intercessione:

 - del Venerabile Servo di Dio Luca Passi, Sacerdote Diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Maestre di Santa Dorotea; italiano (1789-1866);

- della Venerabile Serva di Dio Francesca De Paula De Jesús, detta Nhá Chica, Laica; brasiliana, (1808-1895);

MARTIRIO

- dei Servi di Dio Emanuele Borrás Ferré, Vescovo Ausiliare di Tarragona, e Agapito Modesto (al secolo: Modesto Pamplona Falguera), dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, nonché 145 Compagni; uccisi, in odio alla Fede, in Spagna dal 1936 al 1939;

- del Servo di Dio Giuseppe Puglisi, Sacerdote Diocesano; nato a Palermo (Italia) il 15 settembre 1937 ed ivi ucciso, in odio alla Fede, il 15 settembre 1993;

- dei Servi di Dio Ermenegildo dell'Assunzione (al secolo: Ermenegildo Iza y Aregita) e 5 Compagni, dell'Ordine della Ss.ma Trinità; uccisi, in odio alla Fede, in Spagna nel 1936;

- della Serva di Dio Vittoria di Gesù (al secolo: Francesca Valverde González), Religiosa del Pio Istituto Calasanziano della Divina Pastora; spagnola (1888-1937) ed uccisa, in odio alla Fede, in Spagna il 13 gennaio 1937;

- del Servo di Dio Devasahayam (Lazaro) Pillai, Laico; indiano (1712-1752) ucciso, in odio alla Fede, ad Aral Kurusady (India) il 14 gennaio 1752;

VIRTÙ EROICHE

- del Servo di Dio Sisto Riario Sforza, Arcivescovo di Napoli, Cardinale di Santa Romana Chiesa; italiano (1810-1877);

- del Servo di Dio Fulton Sheen, Arcivescovo titolare di Newport, già Vescovo di Rochester; nordamericano (1895-1979);

- del Servo di Dio Álvaro Del Portillo y Diez de Sollano, Vescovo titolare di Vita, Prelato della Prelatura Personale della Santa Croce e dell'Opus Dei; spagnolo (1914-1994);

- del Servo di Dio Ludovico Tijssen, Sacerdote Diocesano; olandese (1865-1929);

- del Venerabile Servo di Dio Cristoforo di Santa Caterina (al secolo: Cristoforo Fernández Valladolid), Sacerdote, Fondatore della Congregazione e dell'Ospedale di Gesù Nazareno di Córdoba; spagnolo (1638-1690);

- della Serva di Dio Maria del Sacro Cuore (al secolo: Maria Giuseppa Fitzbach), Vedova, Fondatrice delle Ancelle del Cuore Immacolato di Maria, chiamate Suore del Buon Pastore di Québec; canadese (1806-1885);

- della Serva di Dio Maria Angelina Teresa (al secolo: Brigida Teresa McCrory), Fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane per gli anziani e gli infermi; irlandese (1893-1984);

- della Serva di Dio Maria Margherita (al secolo: Adelaide Bogner), Monaca professa dell'Ordine della Visitazione; ungherese (1905-1933);

- della Serva di Dio Ferdinanda Riva, Suora professa dell'Istituto delle Figlie della Carità; italiana, (1920-1956);

Il 10 maggio 2012 il Santo Padre Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione a promulgare il Decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Giovanni Huguet y Cardona, Sacerdote Diocesano; nato ad Alayor (Spagna) il 28 gennaio 1913 ed ucciso, in odio alla Fede, a Ferrerías (Spagna) il 23 luglio 1936.


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE LUGLIO 2012

Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni per il mese di luglio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché tutti possano avere un lavoro e svolgerlo in condizioni di stabilità e di sicurezza".

Missionaria: "Perché i volontari cristiani, presenti nei territori di missione, sappiano dare testimonianza della carità di Cristo".

UDIENZE

Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Mordechay Lewy, Ambasciatore di Israele, in visita di congedo.

- La Signora A.H. Lamia Mekhemar, Ambasciatore della Repubblica Araba di Egitto in visita di Congedo.

- Il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, Arcivescovo dell'Arcidiocesi metropolitana di Gorizia (superficie: 1.030; popolazione: 186.627; cattolici: 181,027; sacerdoti: 122; religiosi: 309; diaconi permanenti: 13), Italia. Finora Vescovo Ausiliare di Milano (Italia), succede all'Arcivescovo Dino De Antoni, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- In data 16 giugno il Santo Padre ha nominato il Reverendo Marcel Damphousse Vescovo della Diocesi di Alexandria - Cornwall in Canada (superficie: 1.290; popolazione: 90.100; cattolici: 56.042; sacerdoti: 40; religiosi: 35; diaconi permanenti: 19), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 a Saint Joseph (Canada) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. Dal 1994 al 2000 è stato Parroco di Notre-Dame-de-la-Nativité a Somerset. Dal 1996 è stato Parroco di Saint-Léon. Dal 2003 al 2008 è stato Direttore diocesano per le Vocazioni e Cappellano del St. Boniface High School. Dal 2008 è stato Rettore della Basilica Cattedrale di Saint-Boniface e membro del Consiglio diocesano degli Affari Economici.

- Ha nominato l'Arcivescovo Henryk Józef Nowacki, Nunzio Apostolico in Svezia e Islanda, finora Nunzio Apostolico in Nicaragua.

AVVISO

Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). Domani, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli, Patroni dell'Alma Città di Roma, giorno di vacanza in Vaticano, il servizio del V.I.S. non sarà trasmesso. Le trasmissioni riprenderanno lunedì 2 luglio.

mercoledì 27 giugno 2012

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA SU RIUNIONI IOR


Città del Vaticano, 27 giugno 2012 (VIS).- “Questa mattina si è riunito il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione, attualmente composto – com’è noto - dal Vice Presidente, Dr Ronaldo Hermann Schmitz, dal prof. Carl Albert Anderson, dal Dr Antonio Maria Marocco e dal Dr Manuel Soto Serrano”.

Successivamente, il Consiglio ha riferito alla Commissione cardinalizia di vigilanza, presieduta dal Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato”

Si è trattato di due incontri molto utili per condividere informazioni e proposte sia per la gestione ordinaria, sia per l’individuazione dei criteri di professionalità ed esperienza universalmente riconosciuti in vista della scelta del nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza”.

Papa Benedetto XVI segue da vicino l’attuale situazione dell’Istituto per le Opere di Religione e viene costantemente informato dal Cardinale Segretario di Stato”.

IL SIGNORE CHE ADORIAMO È COLUI CHE SI CHINA A LAVARE I PIEDI AGLI APOSTOLI NELL'ULTIMA CENA

Città del Vaticano, 27 giugno 2012 (VIS). La Lettera ai Filippesi, testamento spirituale di San Paolo, è stato il tema della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI.

L'Apostolo delle genti dettò la Lettera ai Filippesi mentre era in prigione e sentiva prossima la morte. Nell'ultimo capitolo c'è un forte invito alla gioia "caratteristica fondamentale del nostro essere cristiani", ha spiegato il Santo Padre.  "Ma come si può gioire di fronte a una condanna a morte ormai imminente? Da dove o meglio da chi san Paolo trae la serenità, la forza, il coraggio di andare incontro al martirio e all’effusione del sangue?".

Troviamo la risposta al centro della Lettera ai Filippesi, in quello che la tradizione cristiana denomina 'carmen Christo', il canto per Cristo, o (...) 'inno cristologico'; un canto "che riassume l'itinerario divino e umano del Figlio di Dio" e che si apre con una esortazione: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù". "Si tratta - ha detto il Papa - non solo di seguire l’esempio di Gesù, ma di coinvolgere tutta l’esistenza nel suo modo di pensare e di agire".

Questo Inno a Cristo parte dal suo essere "nella condizione di Dio"; una condizione che "Gesù, vero Dio e vero uomo, non vive (...) per trionfare  o per imporre la sua supremazia (...), Anzi, 'spogliò', svuotò se stesso, assumendo (...) la 'forma di schiavo', la realtà umana segnata dalla sofferenza, dalla povertà, dalla morte; si è assimilato pienamente agli uomini, tranne che nel peccato".

San Paolo continua delineando il quadro "storico" nel quale trascorse la vita terrena di Gesù fino alla morte di Croce. "Sulla croce Gesù Cristo ha raggiunto il massimo grado dell’umiliazione, perché la crocifissione era la pena riservata agli schiavi e non alle persone libere". Però "Nella Croce di Cristo l’uomo viene redento e l’esperienza di Adamo è rovesciata. Adamo, creato a immagine e somiglianza di Dio, pretese di essere come Dio, (...). Gesù, invece, pur essendo 'nella condizione di Dio', si è abbassato, si è immerso nella condizione umana, nella totale fedeltà al Padre, per redimere l’Adamo che è in noi e ridare all’uomo la dignità che aveva perduto".

"La logica umana, invece - ha proseguito il Pontefice - ricerca spesso la realizzazione di se stessi nel potere, nel dominio, nei mezzi potenti. L’uomo continua a voler costruire con le proprie forze la torre di Babele per raggiungere l’altezza di Dio, per essere come Dio. L’Incarnazione e la Croce ci ricordano che la piena realizzazione sta nel conformare la propria volontà umana a quella del Padre, nello svuotarsi di sé stessi, del proprio egoismo, per riempirsi dell’amore, della carità di Dio e così diventare veramente capaci di amare gli altri".

"Nella seconda parte di questo 'inno cristologico' della Lettera ai Filippesi, il soggetto cambia; non è più Cristo, ma è Dio Padre. (...) Colui che si è profondamente abbassato prendendo la condizione di schiavo, viene esaltato, innalzato sopra ogni cosa dal Padre, che gli dà il nome di (...), 'Signore', la suprema dignità e signoria. (...) Il Gesù che viene esaltato è quello dell’Ultima Cena" che "si china a lavare i piedi agli Apostoli. (...) Questo è importante ricordarlo sempre nella nostra preghiera e nella nostra vita".

"L’inno della Lettera ai Filippesi ci offre qui due indicazioni importanti per la nostra preghiera. La prima è l’invocazione 'Signore' rivolta a Gesù Cristo, (...) è Lui l’unico Signore della nostra vita, in mezzo ai tanti 'dominatori' che la vogliono indirizzare e guidare. Per questo, è necessario avere una scala di valori in cui il primato spetta a Dio". 

"La seconda indicazione è la prostrazione, il 'piegarsi di ogni ginocchio' nella terra e nei cieli, (...) l’adorazione che tutte le creature devono a Dio. (...) Quando ci inginocchiamo davanti al Signore noi confessiamo la nostra fede in Lui, riconosciamo che è Lui l’unico Signore della nostra vita".

"All’inizio della catechesi - ha concluso Benedetto XVI - ci siamo chiesti come san Paolo potesse gioire di fronte al rischio imminente del martirio e della sua effusione del sangue. Questo è possibile soltanto perché l’Apostolo non ha mai allontanato il suo sguardo da Cristo sino a diventargli conforme nella morte".


RITO DI BENEDIZIONE E IMPOSIZIONE DEI PALLI E NOMI ARCIVESCOVI METROPOLITI

 7 giugno 2012 (VIS). In una Nota, la Sala Stampa della Santa Sede informa circa il nuovo svolgimento del Rito di benedizione e imposizione del Pallio che sarà imposto ai nuovi Arcivescovi Metropoliti, il 29 giugno prossimo, Solennità di Pietro e Paolo, Apostoli.

Lo svolgimento del Rito di benedizione e imposizione dei palli agli Arcivescovi Metropoliti rimane sostanzialmente invariato. Tuttavia, da quest’anno, nella logica di uno sviluppo nella continuità, si è pensato semplicemente a una diversa collocazione del Rito stesso, che avrà luogo prima dell’inizio della Celebrazione eucaristica.

La modifica è stata approvata dal Santo Padre ed è dovuta ai seguenti motivi:

1. Abbreviare la lunghezza del Rito. Infatti, si darà lettura dell’elenco dei nuovi Arcivescovi Metropoliti appena prima dell’ingresso della processione iniziale e del canto del “Tu es Petrus”, al di fuori della Celebrazione. Quando il Santo Padre sarà giunto all’altare avrà poi subito luogo il Rito dei palli.

2. Evitare che la Celebrazione eucaristica sia “interrotta” da un Rito piuttosto lungo (il numero dei Metropoliti si aggira ormai ogni anno intorno ai 45), che potrebbe rendere più difficile la partecipazione attenta e raccolta alla Santa Messa.

3. Attenersi maggiormente allo svolgimento del Rito di imposizione del pallio, così come previsto nel Cæremoniale Episcoporum, ed evitare che, a motivo della collocazione dopo l’omelia – come avveniva in precedenza - si possa pensare a un Rito sacramentale. Infatti i Riti che vengono inseriti nella Celebrazione eucaristica dopo l’omelia sono normalmente riti sacramentali: battesimo, confermazione, ordinazione, matrimonio, unzione degli infermi. La imposizione del pallio non ha invece in alcun modo natura sacramentale.

Di seguito riportiamo i nomi degli Arcivescovi Metropoliti che ricevono quest'anno il Sacro Pallio:

1. Cardinale Rainer Maria Woelki, Arcivescovo di Berlino (Germania).

2. Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Guadalajara (Messico).

3. Arcivescovo Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia (Italia).

4. Arcivescovo Alfredo Horacio Zecca, di Tucumán (Argentina).

5. Arcivescovo Mario Alberto Molina Palma, O.A.R., di Los Altos, Quetzaltenango - Totonicapán (Guatemala).

6. Arcivescovo Charles Joseph Chaput, O.F.M.Cap., di Philadelphia (Stati Uniti d'America).

7. Arcivescovo Luc Cyr, di Sherbrooke (Canada).

8. Arcivescovo Salvador Piñeiro Garcia-Calderón, di Ayacucho o Huamanga (Perù).

9. Arcivescovo Francesco Panfilo, S.D.B., di Rabaul (Papua Nuova Guinea).

10. Arcivescovo Ulises Antonio Gutiérrez Reyes, O. de M., di Ciudad Bolivar (Venezuela).

11. Arcivescovo Stanislaw Budzik, di Lublin (Polonia).

12. Arcivescovo Wilson Tadeu Jönck, S.C.I., di Florianópolis (Brasile).

13. Arcivescovo Paul-André Durocher, di Gatineau (Canada).

14. Arcivescovo Luis Antonio G. Tagle, di Manila (Filippine).

15. Arcivescovo Patrick D'Rozario, C.S.C., di Dhaka (Bangladesh).

16. Arcivescovo Wiktor Pawel Skworc, Arcivescovo di Katowice (Polonia).

17. Arcivescovo Jose F. Advincula, di Capiz (Filippine.

18. Arcivescovo Filippo Santoro, di Taranto (Italia).

19. Arcivescovo José Francisco Rezende Dias, di Niterói (Brasile).

20. Arcivescovo Esmerealdo Barreto de Farias, Ist. del Prado, di Porto Velho (Brasile).

21. Arcivescovo Jaime Vieira Rocha, di Natal (Brasile).

22. Arcivescovo Joseph Harris, C.S.Sp., di Port of Spain (Trinidad e Tobago).

23. Arcivescovo Waclaw Depo, di Czestochowa (Polonia).

24. Arcivescovo Ignatius Chama, di Kasama (Zambia).

25. Arcivescovo Pascal Wintzer, di Poitiers (Francia).

26. Arcivescovo John Moolachira, di Guwahati (India).

27. Arcivescovo William Charles Skurla, di Pittsburgh dei Bizantini (Stati Uniti d'America).

28. Arcivescovo Joseph Coutts, di Karachi (Pakistan).

29. Arcivescovo Romulo Geolina Valles, di Davao (Filippine).

30 Arcivescovo Airton José dos Santos, di Campinas (Brasile).

31. Arcivescovo Timothy Costelloe, S.D.B., di Perth (Australia).

32. Arcivescovo Jacinto Furtado de Brito Sobrinho, di Teresina (Brasile).

33. Arcivescovo Thomas D'Souza, di Calcutta (India).

34. Arcivescovo Arrigo Miglio, di Cagliari (Italia).

35. Arcivescovo John F. Du, di Palo (Filippine).

36. Arcivescovo Paulo Mendes Peixoto, di Uberaba (Brasile).

37. Arcivescovo Christian Lépine, di Montréal (Canada).

38. Arcivescovo William Edward Lori, di Baltimore (Stati Uniti d'America).

39. Arcivescovo Mark Benedicty Coleridge, di Brisbane (Australia).

40. Arcivescovo Jesús Carlos Cabrero Romero, di San Luis Potosí (Messico).

41. Arcivescovo Andrew Yeom Soo Jung, di Seoul (Corea).

42. Arcivescovo Benedito Roberto, C.S.Sp., di Malanje (Angola).

43. Arcivescovo Alfred Adewale Martins, di Lagos (Nigeria).

44. Arcivescovo Samuel Joseph Aquila, di Denver (Stati Uniti d'America).


Ai seguenti Presuli il Pallio verrà consegnato nelle loro Sedi Metropolitane:

45. Arcivescovo Gabriel Justice Yaw Anokye, di Kumasi (Ghana).

46. Arcivescovo Valéry Vienneau, di Moncton (Canada).

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 27 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignor Peter Brignall, Vescovo di Wrexham (superficie: 8.361; popolazione: 715.000; cattolici: 38.706; sacerdoti: 60; religiosi: 140; diaconi permanenti: 10), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto è nato a Londra (Gran Bretagna) nel 1953 ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. Fino al 1980 è stato Vicario Parrocchiale nelle Parrocchie  "Blessed Sacrament" e "Our Lady Star of the Sea". Dal 1980 al 1984 ha servito come Cappellano all"University College North Wales, Bangor e al NHS Hospital, Bangor. Successivamente è stato Parroco di Knighton & Presteigne. Dal 1987 al 1997 è stato Parroco di "Our Lady of the Immaculate Conception", Bangor. Nel 1999 è diventato Decano della Cattedrale di "Our Lady of Sorrows". Finora Vicario Generale della Diocesi di Wrexham, succede al Vescovo Edwin Regan, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Sacerdote José Eudes Campos do Nascimento, Vescovo della Diocesi di Leopoldina (superficie: 8.491; popolazione: 595.000; cattolici: 416.000; sacerdoti: 63; religiosi: 20), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Barbacena (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1995. Nell'Arcidiocesi di Mariana ha svolto gli incarichi di Vicario parrocchiale, Amministratore parrocchiale, Assessore arcivescovile per la Pastorale giovanile, Parroco, Direttore Spirituale del Seminario Maggiore, Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori, Rappresentante dei Presbiteri dell'Arcidiocesi presso gli organismi ecclesiali regionali e nazionali. È stato finora Vicario Episcopale della regione nord dell'Arcidiocesi di Mariana e Parroco della Parrocchia "Santa Efigênia" a Ouro Preto.

- Ha nominato il Vescovo Eduardo Carmona Ortega, C.O.R.C., Vescovo di Parral (superficie: 43.624; popolazione: 323.000; cattolici: 293.000; sacerdoti: 58; religiosi: 70; diaconi permanenti: 10). È stato finora Vescovo di Puerto Escondido (Messico).

- Ha nominato il Sacerdote Sérgio de Deus Borges, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di São Paulo (superficie: 1.645; popolazione: 685.000; cattolici: 5.611.000; sacerdoti: 867; religiosi: 2.153; diaconi permanenti: 63), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Alfredo Wagner (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993 nella Diocesi  di Cornélio Procópio, nella quale ha svolto gli incarichi di Parroco, Assessore della pastorale per la gioventù, per la famiglie e per i carcerati; è stato Direttore Spirituale del Movimento "Serra Clube"; dal 1993 al 1994 è stato Professore del Seminario "Menino Deus" e dal 1995 al 2011 è stato Professore e Rettore del Seminario Maggiore "São José" a Jataizinho. Dal 2007 è stato Docente e Direttore di Studio dell'Istituto di Teologia di Londrina e Presidente del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Londrina. Dal 2011 è stato Parroco della Parrocchia "Immaculada Conceição a Jataizinho.

martedì 26 giugno 2012

"NON SIETE E NON SARETE SOLI", DICE IL PAPA AI TERREMOTATI EMILIA ROMAGNA


Città del Vaticano, 26 giugno 2012 (VIS). Questa mattina alle 9:00, Benedetto XVI è partito in elicottero dall'eliporto vaticano per una visita nelle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna, sottoposta dal 20 maggio scorso a forti scosse di terremoto che hanno causato numerose vittime e centinaia di feriti. Il sisma ha obbligato migliaia di persone ad abbandonare la propria casa, ha danneggiato gravemente edifici storici, le infrastrutture e l'economia di tutta la zona.

L'elicottero del Papa è atterrato alle 10:30 nel campo sportivo di San Marino di Carpi (Modena) dove è stato accolto dal Vescovo della Diocesi, Monsignor Francesco Cavina e dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Prefetto Franco Gabrielli. Quindi a bordo di un pulmino, Benedetto XVI ha raggiunto Rovereto di Novi, dove ha sostato alcuni momenti davanti alla Chiesa di Santa Caterina di Alessandria, nella quale ha perso la vita il parroco Ivan Martini. A bordo di una jeep, il Santo Padre ha salutato i presenti e quindi ha raggiunto la piazza centrale di Rovereto per l'incontro con la popolazione. All'incontro hanno assistito arcivescovi e vescovi delle zone terremotate: Bologna, Carpi, Modena, Mantova, Ferrara e Reggio Emilia.

Di seguito riportiamo ampi estratti del discorso pronunciato dal Pontefice.

"Fin dai primi giorni del terremoto che vi ha colpito, sono stato sempre vicino a voi con la preghiera e l’interessamento. Ma quando ho visto che la prova era diventata più dura, ho sentito in modo sempre più forte il bisogno di venire di persona in mezzo a voi. E ringrazio il Signore che me lo ha concesso!. (...) Saluto con grande affetto con voi, qui riuniti, e abbraccio con la mente e con il cuore tutti i paesi, tutte le popolazioni che hanno subito danni dal sisma, specialmente le famiglie e le comunità che piangono i defunti: il Signore li accolga nella sua pace".

"Sapevo infatti che, oltre a patire le conseguenze materiali, eravate messi alla prova nell’animo, per il protrarsi delle scosse, anche forti; come pure dalla perdita di alcuni edifici simbolici dei vostri paesi, e tra questi in modo particolare di tante chiese. Qui a Rovereto di Novi, nel crollo della chiesa – che ho appena visto – ha perso la vita Don Ivan Martini. Rendendo omaggio alla sua memoria, rivolgo un particolare saluto a voi, cari sacerdoti, e a tutti i confratelli, che state dimostrando, come già è avvenuto in altre ore difficili della storia di queste terre, il vostro amore generoso per il popolo di Dio".

"Come sapete, noi sacerdoti – ma anche i religiosi e non pochi laici – preghiamo ogni giorno con il cosiddetto 'Breviario', che contiene la Liturgia delle Ore, la preghiera della Chiesa che scandisce la giornata. Preghiamo con i Salmi (...) Perché vi dico questo? (...) Perché in questi giorni ho incontrato, pregando il Salmo 46, questa espressione che mi ha toccato: 'Dio è per noi rifugio e fortezza, / aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. / Perciò non temiamo se trema la terra, / se vacillano i monti nel fondo del mare' (Sal 46,2-3). Quante volte ho letto queste parole? Innumerevoli volte! Da sessantun anni sono sacerdote! Eppure in certi momenti, come questo, esse colpiscono fortemente, perché toccano sul vivo, danno voce a un’esperienza che adesso voi state vivendo, e che tutti quelli che pregano condividono. Ma – vedete – queste parole del Salmo non solo mi colpiscono perché usano l’immagine del terremoto, ma soprattutto per ciò che affermano riguardo al nostro atteggiamento interiore di fronte allo sconvolgimento della natura: un atteggiamento di grande sicurezza, basata sulla roccia stabile, irremovibile che è Dio. Noi 'non temiamo se trema la terra' – dice il salmista – perché 'Dio è per noi rifugio e fortezza', è 'aiuto infallibile … nelle angosce'".

"Queste parole sembrano in contrasto con la paura che inevitabilmente si prova dopo un’esperienza come quella che voi avete vissuto. Una reazione immediata, che può imprimersi più profondamente, se il fenomeno si prolunga. Ma, in realtà, il Salmo non si riferisce a questo tipo di paura, che è naturale, e la sicurezza che afferma non è quella di super-uomini che non sono toccati dai sentimenti normali. La sicurezza di cui parla è quella della fede, per cui, sì, ci può essere la paura, l’angoscia – le ha provate anche Gesù, come sappiamo – ma c’è, in tutta la paura e l’angoscia, soprattutto la certezza che Dio è con noi me (...)". Il "suo Amore (...) è solido come una roccia. Questo Amore noi lo vediamo in Cristo Crocifisso, che è il segno al tempo stesso del dolore, della sofferenza, e dell’amore. E’ la rivelazione di Dio Amore, solidale con noi fino all’estrema umiliazione".

"Su questa roccia, con questa ferma speranza, si può costruire, si può ricostruire. Sulle macerie del dopoguerra – non solo materiali – l’Italia è stata ricostruita certamente grazie anche ad aiuti ricevuti, ma soprattutto grazie alla fede di tanta gente animata da spirito di vera solidarietà, dalla volontà di dare un futuro alle famiglie, un futuro di libertà e di pace. Voi siete gente che tutti gli italiani stimano per la vostra umanità e socievolezza, per la laboriosità unita alla giovialità. Tutto ciò è ora messo a dura prova da questa situazione, ma essa non deve e non può intaccare quello che voi siete come popolo, la vostra storia e la vostra cultura. Rimanete fedeli alla vostra vocazione di gente fraterna e solidale, e affronterete ogni cosa con pazienza e determinazione, respingendo le tentazioni che purtroppo sono connesse a questi momenti di debolezza e di bisogno".

"La situazione che state vivendo ha messo in luce un aspetto che vorrei fosse ben presente nel vostro cuore: non siete e non sarete soli! In questi giorni, in mezzo a tanta distruzione e tanto dolore, voi avete visto e sentito come tanta gente si è mossa per esprimervi vicinanza, solidarietà, affetto; e questo attraverso tanti segni e aiuti concreti. La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranza. Guardando le vostre terre ho provato profonda commozione davanti a tante ferite, ma ho visto anche tante mani che le vogliono curare insieme a voi; ho visto che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggio, e questo è il segno più bello e luminoso".

"Da questo luogo vorrei lanciare un forte appello alle istituzioni, ad ogni cittadino ad essere, pur nelle difficoltà del momento, come il buon samaritano del Vangelo che non passa indifferente davanti a chi è nel bisogno, ma, con amore, si china, soccorre, rimane accanto, facendosi carico fino in fondo delle necessità dell’altro (cfr Lc 10,29-37). La Chiesa vi è vicina e vi sarà vicina con la sua preghiera e con l’aiuto concreto delle sue organizzazioni, in particolare della Caritas, che si impegnerà anche nella ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchie".

Al termine del discorso, il Santo Padre ha salutato i Rappresentanti delle diverse categorie presenti. Quindi si trasferisce in auto al campo sportivo di San Marino di Carpi da dove, alle ore 12:00, è partito in elicottero per rientrare a Roma poco dopo le 13:30.

NOTA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE


Città del Vaticano, 26 giugno 2012 (VIS). Di seguito riportiamo la Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede relativa alla nomina dell'Arcivescovo Augustine Di Noia, O.P., a Vice-Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei":

"Papa Benedetto XVI ha nominato l’Arcivescovo Augustine Di Noia, O.P., Vice Presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”. La nomina di un Presule di alto rango a tale incarico è segno della sollecitudine pastorale del Santo Padre per i cattolici tradizionalisti in comunione con la Santa Sede e del suo grande desiderio di riconciliazione con le comunità tradizionaliste non in unione con la Sede di Pietro. Presidente della Commissione è il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinale William J. Levada".

"La Pontificia Commissione “Ecclesai Dei” è stata istituita nel 1988 dal Beato Papa Giovanni Paolo II per facilitare la 'piena comunione ecclesiale di sacerdoti, seminaristi, comunità religiose o singoli finora legati in vari modi alla Fraternità fondata dall’Arcivescovo Lefebvre', e per promuovere la cura pastorale dei fedeli che seguono l’antica tradizione liturgica latina della Chiesa cattolica. Nel 2009, la Pontificia Commissione era strutturalmente connessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede per esaminare le questioni dottrinali del corrente dialogo fra la Santa Sede e la Fraternità sacerdotale di San Pio X".

"In qualità di eminente teologo domenicano, l’Arcivescovo Di Noia ha dedicato molta attenzione a queste questioni dottrinali e alla priorità dell’ermeneutica di continuità e di riforma nella giusta interpretazione del Concilio Vaticano II – una area di cruciale importanza nel dialogo fra la Santa Sede e la Fraternità sacerdotale. Sotto la guida del Cardinale Levada, con l’assistenza di Monsignor Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione, negli ultimi tre anni il dialogo è andato avanti".

"In precedenza, l’Arcivescovo Di Noia è stato Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti dove, insieme con il Prefetto, Cardinale Antonio Canizares, ha curato la riorganizzazione del Dicastero e la preparazione di un nuovo Regolamento seguendo le direttive del “motu proprio” di Benedetto XVI (30 agosto 2011) “Quaerit Semper”. L’esperienza dell’Arcivescovo Di Noia e la continua associazione con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti faciliterà lo sviluppo di alcune condizioni liturgiche nella celebrazione del “Missale Romanum” del 1962".

"Inoltre, il grande rispetto che l’Arcivescovo Di Noia gode nella Comunità ebraica sarà di aiuto nell’affrontare alcune questioni sorte nelle relazioni Cattolico-Ebraiche, mentre ha fatto progressi il cammino verso la riconciliazione delle comunità tradizionaliste".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 26 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Merlo-Moreno (Argentina), presentata dal Vescovo Fernando María Bargallò, ai sensi del canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico ed ha nominato il Vescovo Alcides Jorge Pedro Casaretto, emerito della Diocesi di San Isidro (Argentina), Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" della medesima Diocesi.

- Ha nominato l'Arcivescovo Jean-Louis Brugues, O.P., Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, finora Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

- Ha nominato il Vescovo Vincenzo Paglia, di Terni-Narni-Amelia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. Succede al Cardinale Ennio Antonelli, del quale il Santo Padre accettato la rinunzia al medesimo incarico presentata per raggiunti limiti di età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, O.P., Vice Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", finora Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

- Ha nominato il Vescovo Arthur Roche, finora Vescovo di Leeds, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.

-  Ha nominato il Vescovo Protase Rugambwa, di Kigoma (Tanzania), Segretario Aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie.  Succede all'Arcivescovo Piergiuseppe Vacchelli, del quale il Santo Padre ha accolto la rinunzia presentata per raggiunti limiti di età.

- Ha nominato il Monsignor Krzysztof Józef Nykiel, Reggente della Penitenzieria Apostolica. Finora Officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, succede al Vescovo Gianfranco Girotti, O.F.M.Conv., del quale il Santo Padre ha accolto la rinuncia al medesimo incarico, presentata per raggiunti limiti d'età.

lunedì 25 giugno 2012

UDIENZE
Città del Vaticano, 25 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Sua Altezza Eminentissima Fra’ Matthew Festing, Principe e Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, e Seguito.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale José Manuel Estepa Llaurens, Arcivescovo Ordinario Militare emerito per la Spagna.

Sabato 23 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).

- Il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- Il Cardinale Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'E­vangelizzazione dei Popoli

ATTENZIONE ALLE VOCAZIONI AL SACERDOZIO SFIDA PERMANENTE NELLA CHIESA


Città del Vaticano, 25 giugno 2012 (VIS).  Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta una Conferenza Stampa di presentazione del Documento: "Orientamenti pastorali per la promozione della vocazioni al ministero sacerdotale". Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica; l'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., Segretario della Congregazione Cattolica ed il Monsignor A. Vincenzo Zani, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

Il Cardinale Grocholeswki ha illustrato nel suo intervento il documento, che nel 2005 l'Assemblea Plenaria del Dicastero intese approfondire e che fu elaborato nel 2008, grazie alle risposte e ai suggerimenti di diverse conferenze episcopali. Tali suggerimento si sono  tradotte nel testo attuale la cui pubblicazione è stata autorizzata dal Santo Padre il 25 marzo 2012, ventesimo anniversario dell'Esortazione Apostolica "Pastores dabo vobis".

Il Documento è strutturato in tre parti: la prima esamina la situazione attuale delle vocazioni al ministero sacerdotale nelle varie parti del mondo e della pastorale che ne assume la cura; in una seconda parte viene analizzata l'identità e il ministero sacerdotale e la terza propone una serie di suggerimenti per l'animazione pastorale delle vocazioni sacerdotali. Una chiave di lettura del testo, ha precisato il Cardinale Grocholewski, "può essere data da un'espressione contenuta nel paragrafo conclusivo, dove si dice: 'la cura della vocazioni al sacerdozio è una sfida permanente per la Chiesa".

La prima parte indica soprattutto tre ragioni principali che contrastano la pastorale vocazionale e che si rendono evidenti soprattutto nella Chiesa di antica tradizione cristiana dell'area occidentale: il calo demografico e la crisi della famiglia; la diffusa mentalità secolarizzata; le condizioni difficili della vita e del ministero del prete.

"Considerando queste difficoltà - ha affermato il Cardinale Grocholewski -  la prima parte del documento elenca le condizioni necessarie perché la grazia della chiamata trovi un terreno fecondo nella Chiesa e l'apertura dei giovani alla vocazione sacerdotale. (...) Anzitutto occorre creare un terreno fecondo di vita cristiana nella comunità ecclesiale; l'insostituibile funzione della preghiera; il valore della pastorale integrata; un nuovo slancio di evangelizzazione e di missionarietà; l'insostituibile e centrale funzione della famiglia; la coerente e gioiosa testimonianza di vita dei presbiteri; l'efficacia educativa delle esperienza di volontariato; infine, il valore della scuola e dell'università".

L'Arcivescovo Bruguès ha spiegato che nella seconda parte sono trattati "alcuni elementi specifici che vanno oggi richiamati con particolare evidenza, proprio perché minacciati o anche solo oscurati e messi in secondo piano, dalle note difficoltà della vita della Chiesa e dalla cultura contemporanea, che rischiano di provocare pericolose deviazioni nella 'figura di valore' della vocazione al sacerdozio ministeriale e della vita e ministero dei presbiteri".

Fra di esse la "tendenza a una progressiva trasformazione del sacerdozio in professione o mestiere (...) la pericolosità dell'attivismo esasperato, il crescente individualismo che non di rado chiude il prete in una solitudine negativa e deprimente, la confusione dei ruoli nella Chiesa che si determina quando si perde il senso della differenza di mansioni e responsabilità e non si converge tutti nella collaborazione all'unica missione affidata al Popolo di Dio".

La seconda parte del documento sottolinea che "la vocazione al sacerdozio ministeriale si muovo nell'ambito del dialogo d'amore tra Dio e l'uomo. Tale dialogo, se da un lato è ciò che avviene in ogni vocazione cristiana, dall'altro assume i tratti caratteristici della chiamata a una relazione tipica, stabile e molto esigente con Gesù stesso, unico modello del sacerdozio del Nuovo Testamento. (...) Questa relazione, nuova e specifica, con Gesù fa entrare il chiamato in una relazione altrettanto nuova e specifica con la comunità cristiana".

Infine il capitolo enumera alcune caratteristiche per la formazione al ministero sacerdotale, fra le quali: "una profonda esperienza di vita comunitaria, per evitare nuove forme di clericalismo, di accentramento pastorale, di servizi pastorali part-time o secondo i bisogni individuali; la piena integrazione e maturazione affettiva per evitare proposte vocazionali a soggetti segnati da profonde fragilità umane; si richiede anche un'ampia e docile partecipazione al contesto ecclesiale; la maturazione di un amore concreto per la propria Chiesa particolare  e 'un'apertura generosa alla dimensione universale della missione; un ruolo decisivo è svolto dagli accompagnatori vocazionali che spesso subentrano al sacerdote che ha favorito e sostenuto gli inizi della vocazione; non si deve trascurare nel percorso formativo la proposta di figure sacerdotali esemplari".

Monsignor Angelo Vincenzo Zani ha concluso la presentazione, segnalando che il documento "ripete nuovamente che il campo fecondo della semina vocazionale è una comunità cristiana che ascolta la Parola, prega con la liturgia e testimonia la carità; e rivolge a tutta la Chiesa un incoraggiamento a riprendere con fiducia il proprio impegno educativo per l'accoglienza della chiamata di Dio al ministero sacerdotale, che ancora oggi dobbiamo ritenere diffusa dalla sua Provvidenza e adeguata alle necessità ecclesiali e a quelle dell'evangelizzazione del mondo".

NASCITA DI SAN GIOVANNI BATTISTA


Città del Vaticano, 24 giugno 2012 (VIS). Oggi, 24 giugno, Solennità della Nascita di San Giovanni Battista, Benedetto XVI si è affacciato, come tutte le domeniche, alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

"Se si eccettua la Vergine Maria - ha detto il Papa - il Battista è l’unico santo di cui la liturgia festeggia la nascita, e lo fa perché essa è strettamente connessa al mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Fin dal grembo materno, infatti, Giovanni è il precursore di Gesù: il suo prodigioso concepimento è annunciato dall’Angelo a Maria come segno che 'nulla è impossibile a Dio'. (...) I quattro Vangeli danno grande risalto alla figura di Giovanni il Battista, quale profeta che conclude l’Antico Testamento e inaugura il Nuovo, indicando in Gesù di Nazaret il Messia, il Consacrato del Signore. In effetti, sarà lo stesso Gesù a parlare di Giovanni in questi termini: 'Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, / davanti a te egli preparerà la via'".

"Il padre di Giovanni, Zaccaria – marito di Elisabetta, parente di Maria –, era sacerdote del culto dell’Antico Testamento. Egli non credette subito all’annuncio di una paternità ormai insperata, e per questo rimase muto fino al giorno della circoncisione del bambino  (...) Animato dallo Spirito Santo, Zaccaria così parlò della missione del figlio: 'E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo / perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, / per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza / nella remissione dei suoi peccati'".

"Tutto questo - ha spiegato il Santo Padre - si manifestò trent’anni dopo, quando Giovanni si mise a battezzare nel fiume Giordano, chiamando la gente a prepararsi, con quel gesto di penitenza, all’imminente venuta del Messia, che Dio gli aveva rivelato durante la sua permanenza nel deserto della Giudea. Per questo egli venne chiamato 'Battista', cioè 'Battezzatore'. Quando un giorno, da Nazaret, venne Gesù stesso a farsi battezzare, Giovanni dapprima rifiutò, ma poi acconsentì, e vide lo Spirito Santo posarsi su Gesù e udì la voce del Padre celeste che lo proclamava suo Figlio".

"Ma la missione del Battista non era ancora compiuta: poco tempo dopo, gli fu chiesto di precedere Gesù anche nella morte violenta: Giovanni fu decapitato nel carcere del re Erode, e così rese piena testimonianza all’Agnello di Dio, che per primo aveva riconosciuto e indicato pubblicamente".

SOLIDARIETÀ DELLA CHIESA CON LE VITTIME DEL TERREMOTO IN EMILIA ROMAGNA

Città del Vaticano, 24 giugno (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Santo Padre ha ricordato che oggi in Italia è la Giornata per la carità del Papa ed ha ringraziato tutte le comunità parrocchiali, le famiglie e i singoli fedeli "per il loro sostegno costante e generoso, che va a vantaggio di tanti fratelli in difficoltà".

"A questo proposito ricordo che il 26 giugno,  a Dio piacendo, farò una breve visita nelle zone colpite dal recente terremoto nel Nord Italia. Vorrei - ha detto il Papa - che fosse segno della solidarietà di tutta la Chiesa, e perciò invito tutti ad accompagnarmi con la preghiera".

Il Papa ha anche salutato i pellegrini polacchi che con l'Arcivescovo di Poznan, ai Padri Oratoriani e a tutti i pellegrini del Santuario della Madre di Dio a Gostyn festeggiano il 500° anniversario della sua fondazione. "Ringraziamo Dio per le grazie che in quel luogo ha sparso su generazioni di fedeli per l'intercessione di Maria. La sua protezione vi accompagni sempre".


DIRETTORE SALA STAMPA CIRCA RIUNIONE DEL PAPA CON I CAPI DICASTERO

Città del Vaticano, 25 giugno 2012 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha informato i giornalisti sugli incontri che il Santo Padre ha avuto sabato 23 giugno con i Capi Dicastero e con i Cardinali George Pell, Arcivescovo di Sydney; Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi; Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma e Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

“Nel contesto della situazione creatasi in seguito alla diffusione di documenti riservati, il Santo Padre approfondisce le sue riflessioni in continuo dialogo con le persone che condividono con lui la responsabilità per il governo della Chiesa".

"Com’è noto, sabato scorso egli ha desiderato essere informato in modo più ampio sull’andamento delle indagini, nell’incontro con la Commissione cardinalizia a ciò deputata, guidata dal Cardinale Julian Herranz".

"Questa mattina egli partecipa alla riunione con i Capi Dicastero, dedicata come di solito alle questioni di buon coordinamento del lavoro della Curia, oggi particolarmente importante e urgente per testimoniare efficacemente l’unione di spirito che lo anima".

"Nel pomeriggio ha deciso di incontrare alcuni membri del Collegio cardinalizio che, in forza della loro grande e varia esperienza di servizio della Chiesa, non solo nell’ambito romano ma anche internazionale, possono utilmente scambiare con lui considerazioni e suggerimenti per contribuire a ristabilire il desiderato clima di serenità e di fiducia nei confronti del servizio della Curia romana".

"Naturalmente il Santo Padre continuerà nei prossimi giorni i suoi colloqui e le sue riflessioni, profittando anche della venuta a Roma di tanti pastori in occasione delle festività dei Santi Pietro e Paolo, che sono una straordinaria occasione perché la comunità della Chiesa universale si senta unita a lui nella preghiera, nel servizio e nella testimonianza della fede per l’umanità del nostro tempo”.

ADVISOR PER LA COMUNICAZIONE NELLA SEGRETERIA DI STATO

Città del Vaticano, 25 giugno 2012 (VIS). Il giornalista americano Greg Burke, finora corrispondente per il network americano Fox News a Roma, assumerà presto l'incarico di "advisor per la comunicazione" nella Segreteria di Stato, secondo quanto annunciato da  Padre Federico lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

"Questa nuova figura - ha spiegato Padre Lombardi - avrà la finalità di contribuire a integrare l'attenzione alle questioni della comunicazione nel lavoro della Segretaria di Stato e a curare il rapporto con il servizio della Sala Stampa e delle altre istituzioni comunicative della Santa Sede".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 25 giugno (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Pius Riana Prapdi, Vescovo della Diocesi di Ketapang (superficie: 34.600; popolazione: 543.314; cattolici: 101.593; sacerdoti: 30; religiosi: 91), Indonesia. Il Vescovo eletto è nato nel 1967 a Painiai (Indonesia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. Dal 1995 al 1997 è stato Vicario Parrocchiale della "St. Mary of Fatima" a Sragen; dal 1997 al 1999 Parroco della Parrocchia di "St. Aloysius Gonzaga" a Mlati; dal 1999 Direttore del "Yayasan Dinamika Edukasi Dasar"; dal 2003-2005 Professore alla Facoltà "Wedabhakti" e Vicario parrocchiale a Kidulloji; dal 2006 è stato Direttore della "Caritas" Diocesana; dal 2008 Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Semarang; dal 2009 al 2010 è stato anche Amministratore Diocesano di Semarang.

Sabato 23 giugno il Santo Padre:

- Ha aderito alla elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Melkita dell’Arcivescovo Metropolita di Homs, Hama e Yabroud dei Greco-Melkiti (Siria), nella persona di S.E.R. Mons. Abdo Arbach, B.C., avendo accolta dal medesimo Presule la rinuncia al governo pastorale dell’Esarcato apostolico per i fedeli Greco-Melkiti residenti in Argentina.

- Ha nominato l'Arcivescovo Alain Paul Lebeaupin, Nunzio Apostolico presso l'Unione Europea. È stato finora Nunzio Apostolico in Kenya ed Osservatore Permanente presso gli Organismi delle Nazioni Unite per l'Ambiente e gli Insediamenti Umani.

- Ha nominato Membri del Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, il Cardinale Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-es-Salaam (Tanzania); il Cardinale Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi (India), ed il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong (Cina).

venerdì 22 giugno 2012

IL PAPA AI VESCOVI DI COLOMBIA: SIATE ACCANTO A COLORO CHE SOFFRONO


Città del Vaticano, 22 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina il primo gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale di Colombia al termine della Visita  "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso Benedetto XVI ha elogiato l'impegno profuso nel "realizzare iniziative volte a promuovere una rinnovata e proficua evangelizzazione" e, nel contempo, ha riconosciuto che "la Colombia non è estranea alle conseguenze dell'aver dimenticato Dio".

"Mentre finora era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, che si riferiva ed ispirava al contenuto della fede, attualmente sembra che non sia più così in vasti settori della società, a causa della crisi di valori spirituali e morali che incide negativamente in molti dei vostri compatrioti", ha detto il Santo Padre invitando i Presuli a contrastare tale fenomeno continuando "con tenacia e perseveranza" a proporre i modelli tracciati dal Piano Globale della Conferenza Episcopale (2012-2020) e ad avvalersi delle riflessioni del prossimo Sinodo dei Vescovi e delle proposte dell''Anno della Fede'".

"Il crescente pluralismo religioso - ha proseguito il Pontefice - è un fattore che esige una seria considerazione. Non si può ignorare né sottovalutare la presenza sempre più attiva di comunità pentecostali ed evangeliche, non soltanto in Colombia, ma anche in molti paesi dell'America Latina. È evidente che il popolo di Dio è chiamato a purificarsi e a rivitalizzare la propria fede (...)  dato che "molte volte la gente sincera che esce dalla nostra Chiesa non lo fa per i motivi che i gruppi 'non cattolici' attribuiscono loro, ma fondamentalmente perché si trovano a vivere in particolari situazioni; non per ragioni dottrinali ma di vita, non per motivi strettamente dogmatici, ma pastorali; non per problemi teologici ma metodologici della nostra Chiesa'. Si tratta, pertanto, di essere credenti migliori (...) affinché nessuno si senta emarginato o escluso".

Successivamente Benedetto XVI ha sottolineato che l'episcopato colombiano non deve mancare di "individuare ciò che ostacola il retto progresso della Colombia, cercando di andare incontro a coloro che sono privati della libertà a causa di inique violenze". Nel contempo occorre potenziare "i mezzi e i programmi che tendono ad accompagnare (...) e ad assistere quanti sono nella prova, in modo particolare le vittime di catastrofi naturali, i più poveri, i contadini, i malati e gli afflitti, moltiplicando le iniziative di solidarietà. (...) Non dimenticate coloro che devono emigrare perché hanno perduto il lavoro o si affannano a cercarlo; coloro che vedono scavalcati i propri diritti fondamentali e sono forzati a lasciare la propria casa e ad abbandonare la famiglia sotto la minaccia della mano oscura del terrore e della criminalità; o coloro che sono caduti nell'infausta rete del commercio delle droghe e delle armi. Desidero incoraggiarvi a proseguire questo cammino di servizio generoso e fraterno, che non è il risultato di un calcolo umano, ma nasce dall'amore a Dio e al prossimo, fonte alla quale la Chiesa attinge la sua forza per portare a compimento la sua missione".

"Cari fratelli nell'Episcopato: perché la luce dell'Altissimo continui a rendere fecondo l'impegno profetico e caritativo della Chiesa in Colombia, insistete nello stimolare nei fedeli l'incontro personale con Gesù Cristo, di modo che (...) essi meditino con assiduità la Parola di Dio e partecipino (...) ai sacramenti, celebrati secondo le norme canoniche e i libri liturgici. Tutto ciò sarà mezzo propizio per un idoneo itinerario di iniziazione cristiana, inviterà tutti alla conversione e alla santità e coopererà al tanto necessario rinnovamento ecclesiale", ha concluso Benedetto XVI.

LA CHIESA NON È INDIFFERENTE ALLA QUALITÂ DI VITA DELLA PERSONA


Città del Vaticano, 22 giugno 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto una delegazione degli imprenditori agricoli e ittici italiani (Coldiretti), in occasione dell'Assemblea Nazionale della Confederazione Nazionale Coldiretti, tenutasi in questi giorni, sul tema: "Agricoltura familiare per uno sviluppo sostenibile".

"La società, l’economia, il lavoro - ha detto il Santo Padre - non rappresentano ambiti unicamente secolari, tanto meno estranei al messaggio cristiano, ma spazi da fecondare con la ricchezza spirituale del Vangelo. La Chiesa, infatti, non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone, alle loro condizioni lavorative, e avverte la necessità di prendersi cura dell’uomo e dei contesti in cui egli vive e produce, affinché siano sempre più luoghi autenticamente umani e umanizzanti".

"Proprio nella Coldiretti l’insegnamento cattolico in materia di etica sociale ha conosciuto uno dei suoi più fertili 'laboratori', grazie all’intuizione e alla sapienza lungimirante del suo fondatore Paolo Bonomi (...) A voi tocca, oggi, rimanendo fedeli ai valori acquisiti, porvi in coraggioso dialogo con le mutate condizioni della società. Vi sono, inoltre, richiesti una nuova consapevolezza e un ulteriore sforzo di responsabilità nei confronti del mondo agricolo. Sentitevi tutti coinvolti in tale missione. Ciascuno si impegni (...) a sostenere gli interessi legittimi delle categorie che rappresenta, operando sempre con pazienza e lungimiranza, allo scopo di valorizzare gli aspetti più nobili e qualificanti della persona umana: il senso del dovere, la capacità di condivisione e di sacrificio, la solidarietà, l’osservanza delle giuste esigenze del riposo e della rigenerazione corporale e più ancora spirituale".

Il Santo Padre ha invitato i membri della Coldiretti a proseguire la testimonianza evangelica "ponendo in risalto quei valori che fanno dell'attività lavorativa un prezioso strumento per la realizzazione di una convivenza più giusta ed umana. Penso al rispetto della dignità della persoan, alla ricerca del bene comune, all'onestà e alla trasparenza nella gestione dei servizi, alla sicurezza alimentare e alla tutela dell'ambiente e del paesaggio, alla promozione dello spirito di solidarietà".

"La perdurante crisi economico-finanziaria, con le conseguenti incognite, pone gli imprenditori agricoli e ittici di fronte a sfide inedite e certamente difficili, che voi siete chiamati ad affrontare da cristiani, coltivando un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione. Considerato poi che alla base dell’attuale difficoltà economica vi è una crisi morale, adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il primato su ogni altra esigenza".

"Su questo terreno etico, occorre che la famiglia, la scuola, il sindacato e ogni altra istituzione politica, culturale e civica svolgano un’importante opera di collaborazione (...) soprattutto per quanto riguarda i giovani. Essi sono carichi di propositi e di speranze, cercano con generosità di costruire il loro avvenire e attendono dagli adulti esempi validi e proposte serie. Non possiamo deludere le loro attese!".

CARDINALE BERTONE: ACCESSO UNIVERSALE E GRATUITO TERAPIE AIDS


Città del Vaticano, 22 giugno 2012 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, è intervenuto questa mattina, all'apertura della VIII Conferenza Internazionale sul tema dell'Aids che si tiene presso l'Istituto San Gallicano di Roma, sul tema: "W le mamme, W i bambini".

Nel suo discorso il Cardinale Bertone ha affermato che "La mortalità materna in Africa è, in forte percentuale, legata all'Aids. Non possiamo continuare a tollerare la morte di tante madri; non possiamo pensare a migliaia di bambini come una generazione perduta. Nulla è perduto: l'Africa ha sufficienti energie ed è il Continente della speranza!  per questo ci è chiesto un nuovo sforzo comune, (...) per proteggere la donna come madre".

"La Chiesa, presente nei Paesi dove si manifesta tale pandemia, è molto preoccupata per questo vero dramma del nostro tempo. È un dramma che ingoia tante vite umane, debilita intere società, brucia il futuro. Bisogna fare di più! Più l'infezione progredisce fra le donne, che sono il pilastro delle famiglie e delle comunità, più aumenta il rischio di crollo sociale di non pochi Paesi. La malattia delle donne, dei bambini, degli uomini diventa malattia dell’intera società".

Il Cardinale ha ricordato che attualmente circa il 30% dei centri per la cura dell'HIV/AIDS in tutto il mondo sono cattolici e che le azioni della Chiesa in tale ambito si possono così  elencare: "promozione di campagne di sensibilizzazione, programmi di prevenzione ed educazione sanitaria, sostegno agli orfani, distribuzione di medicinali ed alimenti, assistenza domiciliare, ospedali, centri, comunità terapeutiche per cura e assistenza del malato di AIDS, collaborazione con i governi, cura nelle carceri, corsi di catechesi, elaborazione di sistemi di aiuto tramite internet, istituzione di gruppi di appoggio al malato".

"Vorrei, alla presenza di tanti autorevoli Ministri e responsabili della Salute, rivolgere un appello alla Comunità internazionale, agli Stati e ai donatori: forniamo presto ai malati di AIDS una cura gratuita ed efficace! Che sia consentito l’accesso universale alle cure! Facciamolo partendo dalle madri e dai bambini. In questa sede, a nome del Santo Padre, mi faccio voce di tanti sofferenti, di tanti malati che non hanno voce. Non perdiamo tempo e investiamo le tutte risorse necessarie! I risultati di DREAM e gli studi di previsione dell’OMS lo confermano: l’accesso universale alle cure è raggiungibile, scientificamente provato ed economicamente percorribile. Non è un’utopia: è possibile! Anche in Africa come in Europa, abbiamo il dovere di raggiungere ogni donna sieropositiva in gravidanza, somministrarle la terapia antiretrovirale, consentirle di dare alla luce un bambino libero dall’AIDS e di farlo crescere con il suo accompagnamento materno. Non possiamo concepire un accesso alle cure per tutti senza considerare la debolezza – anche economica – della maggior parte delle popolazioni africane e delle donne. C’è necessità di un accesso gratuito alle cure".

UDIENZE


Città del Vaticano, 22 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Lluis Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcelona (Spagna).

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà in udienza il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli

giovedì 21 giugno 2012

PREGHIERA, IMPEGNO E FRATERNITÀ CONCRETA PER POPOLO SIRIANO

Città del Vaticano, 21 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i partecipanti all'assemblea annuale della R.O.A.C.O. (Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali).

Nel suo discorso Benedetto XVI ha ricordato la crisi economico-sociale che "per la dimensione globale che ha assunto, non sembra dare respiro alle aree del mondo economicamente evolute e in misura ancor più preoccupante si riversa su quelle più svantaggiate" Un processo che soprattutto in Oriente "madrepatria di antiche tradizioni cristiane (...), genera insicurezza e instabilità anche a livello ecclesiale e in campo ecumenico e interreligioso. Si tratta di fattori che alimentano le endemiche ferite della storia e contribuiscono a rendere più fragili il dialogo, la pace e la convivenza tra i popoli, come pure il rispetto autentico dei diritti umani, specialmente quello alla libertà religiosa personale e comunitaria".

Quest'anno ai rappresentati della Terra Santa, si sono uniti gli Arcivescovi Maggiori della Chiesa Siro-malabarese dell'India, della Chiesa Greco-cattolica di Ucraina, il Nunzio Apostolico di Siria e il Vescovo Presidente della Caritas Siriana, ciò che consente "di allargare ancora più lo sguardo della Chiesa di Roma in quella dimensione universale che la caratterizza".

Una dimensione, attraverso la quale il Santo Padre riafferma la sua "vicinanza alle grandi sofferenze dei fratelli e delle sorelle di Siria, in particolare dei piccoli innocenti e dei più indifesi. La nostra preghiera, il nostro impegno e la nostra fraternità concreta in Cristo (...) li aiuti a non smarrire la luce della speranza in questi momenti di buio e ottenga da Dio la sapienza del cuore per chi ha responsabilità, affinché cessi ogni spargimento di sangue e la violenza".

"Non venga risparmiato alcuno sforzo, anche da parte della comunità internazionale, per far uscire la Siria dall’attuale situazione di violenza e di crisi, che dura già da molto tempo e rischia di diventare un conflitto generalizzato che avrebbe conseguenze fortemente negative per il Paese e per l’intera Regione. Elevo anche un pressante e accorato appello perché, davanti al bisogno estremo della popolazione, sia garantita la necessaria assistenza umanitaria, anche a tante persone che hanno dovuto lasciare le loro case, alcune rifugiandosi nei Paesi vicini: il valore della vita umana è un bene prezioso da tutelare sempre".

Benedetto XVI ha infine invitato i membri della ROACO ad essere "segni eloquenti della carità che sgorga dal cuore di Cristo e presenta al mondo la Chiesa nella sua più vera identità e missione". Che l'intercessione della Santissima Madre di Dio "accompagni sempre le Chiese Orientali in madrepatria e nella diaspora, portando ovunque incoraggiamento e speranza. (...) Sia Lei a vegliare anche sul prossimo Viaggio che (...) compirò in Libano".

COMUNICATO STAMPA MONTENEGRO

Città del Vaticano, 21 giugno 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Presidente del Montenegro, il Signor Filip Vujanović, che successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

"Scopo principale della Visita era lo scambio degli Strumenti di Ratifica dell’Accordo di Base fra la Santa Sede e il Montenegro, a cui hanno proceduto il Cardinale Segretario di Stato e il Presidente del Montenegro al termine del loro incontro. Con tale atto l’Accordo è entrato in vigore, in base all’Art. 21".

"L’Accordo, che era stato firmato nel 2011 è frutto degli ottimi rapporti fra la Santa Sede e il Montenegro, stabilitisi fin dall’indipendenza del Paese. Il documento riconosce, nell’ambito civile, la personalità giuridica pubblica della Chiesa cattolica e delle sue principali istituzioni, la libertà e l’indipendenza nell’attività apostolica e nella regolamentazione delle materie di competenza specifica della Chiesa, nonché la libertà di culto e di azione in ambito culturale, educativo, pastorale e caritativo".

"Nel corso delle cordiali conversazioni è stato anche rilevato come l’Accordo rappresenti uno sviluppo positivo nel consolidamento dello Stato di diritto e dei principi democratici sui quali il Montenegro vuole fondare il proprio avvenire. Inoltre, c’è stato un fruttuoso scambio di vedute su temi di attualità internazionale e sulla situazione regionale. In particolare è stato confermato l’apprezzamento con cui la Santa Sede segue il cammino del Montenegro verso l’integrazione europea. Infine, è emersa la volontà di mantenere vivo lo spirito di collaborazione con un dialogo costruttivo su temi di interesse comune per la Chiesa e per lo Stato".

PRESENTAZIONE DELL'"ANNO DELLA FEDE"


Città del Vaticano, 21 giugno 2012 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell'Anno della Fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013). Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e il Monsignore Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

L'Arcivescovo Fisichella ha illustrato il calendario dei grandi eventi che si terranno a Roma nell'ambito dell'Anno della Fede e ha presentato anche il sito Internet e il logo che segnerà tutti gli avvenimenti dell'Anno.

"Benedetto XVI nella sua Lettera Apostolica 'Porta Fidei' - ha detto l'Arcivescovo Fisichella  - ha ricordato "l'esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell'incontro con Cristo. Alla luce di questo pensiero, ha indetto un 'Anno della fede' che avrà inizio nella (...) coincidenza di due anniversari: il cinquantesimo dell'apertura del Concilio Vaticano II (1962) e il ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992). (...) L'Anno della fede, anzitutto, intende sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù. La loro preziosa testimonianza (...) è ciò che permette alla Chiesa di presentarsi nel mondo di oggi, come lo fu nel passato, con la forza della fede e con l'entusiasmo dei semplici".

"Questo Anno, comunque, si inserisce all'interno di un contesto più ampio segnato da una crisi generalizzata che investe anche la fede. (...) La crisi di fede è espressione drammatica di una crisi antropologica che ha lasciato l'uomo a se stesso (...). È necessario poter andare oltre la povertà spirituale in cui si ritrovano molti dei nostri contemporanei, i quali non percepiscono più l'assenza di Dio dalla loro vita, come una assenza che dovrebbe essere colmata. L'Anno della Fede, quindi, intende essere un percorso che la comunità cristiana offre a tanti che vivono con la nostalgia di Dio e il desiderio di incontrarlo di nuovo".

Il programma comprende "La vita quotidiana di ogni credente, nella pastorale ordinaria della comunità cristiana, perché si ritrovi il genuino spirito missionario necessario per dare vita alla nuova evangelizzazione". In merito l'Arcivescovo Fisichella ha annunciato che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha approvato il formulario di una Santa Messa speciale per la Nuova Evangelizzazione. "Un chiaro segno perché in questo Anno (...) si dia il primato alla preghiera e specialmente alla Santa Eucaristia fonte e culmine di tutta la vita cristiana".

Successivamente l'Arcivescovo Fisichella ha presentato il logo dell'Anno della Fede: una barca, immagine della Chiesa, in navigazione sui flutti. L'Albero maestro è una croce che issa le vele le quali, con segni dinamici, realizzano il trigramma di Cristo (IHS). Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole che associato al trigramma, rimanda all'Eucaristia. Il sito dell'evento www.annusfidei.va, sarà disponibile in versione multilingua e sarà direttamente consultabile da tutti i dispositivi mobili e tablet. È pronto anche l'inno ufficiale dell'Anno della Fede: "Credo, Domine, adauge nobis fidem". Nei primi giorni di settembre uscirà nelle diverse lingue il Sussidio pastorale, Vivere l'Anno della Fede. Una piccola immagine del Cristo del Duomo di Cefalù (Sicilia), sul cui retro si trova scritta la Professione di Fede, accompagnerà tutti i pellegrini e i credenti nelle varie parti del mondo.

Infine, l'Arcivescovo Fisichella ha reso noto il calendario degli eventi più importanti ai quali sarà presente il Santo Padre e che si terranno a Roma: l'apertura dell'Anno della Fede che "avverrà in Piazza San Pietro, giovedì 11 ottobre, ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell'inizio del Concilio Vaticano II. Vi sarà una solenne celebrazione eucaristica concelebrata da tutti i Padri Sinodali, dai Presidenti delle Conferenze Episcopali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi che potranno raggiungerci".

Il primo avvenimento dell'Anno, domenica 21 ottobre, sarà la Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede: il francese Jacques Barthieu; il filippino Pedro Calugsod; l'italiano Giovanni Battista Piamarta; la spagnola María del Carmen; l'irochese Caterina Tekakwitha; la tedesca Madre Marianne (Barbara Cope) e la tedesca Anna Schäffer. Il 25 gennaio 2012, durante la tradizionale celebrazione ecumenica nella basilica romana di San Paolo fuori le Mura si pregherà insieme affinché attraverso la comune professione del Simbolo i cristiani non dimentichino la via dell'unità. Il 28 aprile il Santo Padre conferirà la Cresima ad un gruppo di giovani. Domenica 5 maggio, sarà dedicata alla pietà popolare e all'opera dei confratelli.

Il 18 maggio, vigilia di Pentecoste, sarà dedicata a tutti i movimenti, antichi e nuovi, con il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro. Domenica 2 giugno, festa del Corpus Domini, è in programma una Solenne Adorazione Eucaristica che sarà contemporanea in tutte le cattedrali e chiese del mondo. Domenica 16 giugno sarà dedicata alla testimonianza del Vangelo della Vita. Domenica 7 luglio si concluderà in San Pietro il pellegrinaggio dei seminaristi, novizie e novizi di tutto il mondo. Il 29 settembre, sarà dedicato in particolare ai Catechisti, nell'anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Il 13 ottobre sarà dedicato alla presenza di Maria nella Chiesa. Infine il 24 novembre si celebrerà la giornata conclusiva dell'Anno della Fede.

Alcuni dicasteri hanno in programma iniziative pubblicate nel calendario. L'Anno sarà arricchito da eventi culturali, fra i quali, una mostra su San Pietro a Castel Sant'Angelo (7 febbraio - 1 maggio 2013) ed un concerto in Piazza San Pietro (22 giugno 2013).

POSSESSI CARDINALIZI


Città del Vaticano, 21 giugno 2012 (VIS). Sabato 30 giugno 2012, alle ore 19:00, il Cardinale Rainer Maria Woelkl, Arcivescovo di Berlino, prenderà possesso del Titolo di San Giovanni Maria Vianney, Via Lentini, 6.

UDIENZE


Città del Vaticano, 21 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l'Arcivescovo Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo del Vescovi.




mercoledì 20 giugno 2012

LA PREGHIERA APRE LE PORTE AL MISTERO DEL PROGETTO DI DIO

Città del Vaticano, 20 giugno 2012 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, Benedetto XVI ha proseguito la catechesi sulla preghiera nelle Lettere di San Paolo.

"La nostra preghiera - ha detto il Papa - molto spesso è richiesta di aiuto nelle necessità (...) perché abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo bisogno degli altri, abbiamo bisogno di Dio (...) e dobbiamo tenere presente che la preghiera che il Signore ci ha insegnato, il 'Padre nostro', è una preghiera di richiesta, e con questa preghiera il Signore ci insegna le priorità della nostra preghiera (...).  Quindi se di per sé è normale che nella preghiera richiediamo qualcosa, non dovrebbe essere esclusivamente così. C'è anche motivo di ringraziamento, e se siamo un po' attenti vediamo che da Dio riceviamo tante cose buone (...). E deve essere anche preghiera di lode: se il nostro cuore è aperto, vediamo nonostante tutti i problemi anche la bellezza della sua creazione, la bontà che si mostra nella sua creazione.

Nel primo capitolo della Lettera agli Efesini, San Paolo benedice Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo, perché in Lui ci ha fatto conoscere il "mistero della sua volontà". Per i credenti - ha detto il Papa - "il mistero" non è tanto l'ignoto, ma piuttosto la volontà misericordiosa di Dio, il suo disegno di amore che in Gesù Cristo si è rivelato pienamente e ci offre la possibilità di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza e (...) la profondità e di conoscere l'amore di Cristo. Il 'mistero ignoto' di Dio è rivelato ed è che Dio ci ama, e ci ama dall'inizio, dall'eternità".

"L’Apostolo ringrazia e loda, ma riflette anche sui motivi che spingono l'uomo a questa lode (...) presentando gli elementi fondamentali del piano divino e le sue tappe. Anzitutto dobbiamo benedire Dio Padre perché - così scrive San Paolo -  Egli (...) 'ci ha scelto prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità'. (...) La vocazione alla santità, cioè alla comunione con Dio appartiene al disegno eterno di questo Dio, un disegno che si estende nella storia e che comprende tutti gli uomini e le donne del mondo, perché è una chiamata universale. Dio non esclude nessuno, il suo progetto è solo di amore. (...) L'Apostolo sottolinea la gratuità di questo meraviglioso disegno di Dio sull'umanità".

"Al centro della preghiera di benedizione, l’Apostolo illustra il modo in cui si realizza il piano di salvezza del Padre in Cristo (...) Il sacrificio della croce di Cristo è l’evento unico e irripetibile con cui il Padre ha mostrato (...) il suo amore per noi, non soltanto a parole, ma in modo concreto. Dio è così concreto e il suo amore è così concreto che entra nella storia, si fa uomo per sentire che cosa è, come è vivere in questo mondo creato, e accetta, il cammino di sofferenza della passione, e subendo la morte. Così concreto è l'amore di Dio, che partecipa non solo al nostro essere, ma al nostro soffrire e morire. Il Sacrificio della croce fa sì che noi diventiamo 'proprietà di Dio', perché il sangue di Cristo ci ha riscattati dalla colpa, ci lava dal male, ci sottrae alla schiavitù del peccato e della morte".

"Infine, la benedizione divina si chiude con l’accenno allo Spirito Santo che è stato effuso nei nostri cuori. La redenzione non è ancora conclusa, (...) ma avrà il suo pieno compimento quando coloro che Dio si è acquistato, saranno totalmente salvati. Siamo ancora nel cammino della redenzione (...) Dobbiamo accettare che il cammino delle redenzione è anche un cammino nostro, perché Dio vuole creature libere (...). andiamo su questa strada della redenzione, insieme con Cristo e sentiamo che la redenzione si realizza".
"Nella preghiera - ha concluso il Santo Padre - impariamo a vedere i segni di questo disegno misericordioso nel cammino della Chiesa, (...) Così cresciamo nell’amore di Dio, aprendo la porta affinché la Santissima Trinità venga ad abitare in noi, illumini, riscaldi, guidi la nostra esistenza. (...) La preghiera genera uomini e donne animati non dall’egoismo, dal desiderio di possedere, dalla sete di potere, ma dalla gratuità, dal desiderio di amare, dalla sete di servire, animati cioè da Dio; e solo così si può portare luce nel buio del mondo".

APPELLO DEL PAPA AFFINCHÈ CESSINO VIOLENZE IN NIGERIA


Città del Vaticano, 20 giugno 2012 (VIS). Al termine dell'Udienza Generale di oggi e dopo i saluti nelle diverse lingue, Benedetto XVI ha lanciato un appello affinché cessino gli attacchi terroristici in Nigeria, diretti soprattutto contro i fedeli cristiani. "Mentre elevo la preghiera per le vittime e per quanti soffrono, faccio appello ai responsabili delle violenze, affinché cessi immediatamente lo spargimento di sangue di tanti innocenti. Auspico, inoltre, la piena collaborazione di tutte le componenti sociali della Nigeria, perché non si persegua la via della vendetta, ma tutti i cittadini cooperino all’edificazione di una società pacifica e riconciliata, in cui sia pienamente tutelato il diritto di professare liberamente la propria fede".

UDIENZA AL PRIMO MINISTRO REPUBBLICA DI LETTONIA


Città del Vaticano, 20 giugno 2012 (VIS). "Mercoledì 20 giugno, dopo l’Udienza generale, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto nell’Auletta dell’Aula Paolo VI il Primo Ministro della Repubblica di Lettonia, Signor Valdis Dombrovskis, il quale, successivamente, ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

"Durante i cordiali colloqui, sono stati rilevati i buoni rapporti esistenti fra la Santa Sede e la Repubblica di Lettonia, nonché l’apprezzato contributo che la Chiesa cattolica offre alla società, in particolare nelle questioni riguardanti la famiglia e la promozione di un umanesimo aperto ai valori spirituali e trascendenti".

"Nel corso delle conversazioni si sono toccati temi di comune interesse e ci si è soffermati, in particolare, sulla grave crisi economica e finanziaria che sta marcando la vita dei Popoli europei".

ALTRI ATTI PONTIFICI
Città del Vaticano, 20 giugno 2012 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Liepaja (Lettonia), presentata dal Vescovo Wilhelms Lapelis, O.P., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

martedì 19 giugno 2012

VISITA DEL SANTO PADRE ZONE TERREMOTATE EMILIA ROMAGNA


Città del Vaticano, 19 giugno 2012 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato oggi che martedì 26 giugno, il Santo Padre si recherà in visita nelle zone terremotate dell'Emilia Romagna. Alle 10:15 Benedetto XVI arriverà a San Marino di Carpi (Modena) - dove sarà accolto dal Prefetto Franco Gabrielli, Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Seguirà un trasferimento su pulmino della Protezione Civile verso Rovereto di Novi ed il passaggio all'interno della "zona rossa" dove è la Chiesa di Santa Caterina di Alessandria gravemente danneggiata.

Dopo il saluto del Presidente della Regione Emilia Romagna, On. Vasco Errani, il Papa pronuncerà un discorso ed al termine saluterà i Rappresentanti delle diverse realtà presenti. Alle 11:50 il Santo Padre si trasferirà in auto al campo sportivo di San Marino di Carpi-Traversa San Lorenzo ed alle 12.00 ripartirà in elicottero per  il Vaticano.

INSTRUMENTUM LABORIS DEL SINODO SU NUOVA EVANGELIZZAZIONE


Città del Vaticano, 19 giugno 2012 (VIS). Alle 11:30 di questa mattina, nella Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione dell'"Instrumentum laboris" della XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana" (7-28 ottobre 2012). Alla Conferenza Stampa Sono intervenuti l'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale ed il Vescovo Fortunato Frezza, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi.

"I Padri Sinodali - ha spiegato l'Arcivescovo Eterovic - rifletteranno sulla trasmissione della fede cristiana. Si tratta di una delle grandi sfide della Chiesa che sarà approfondita nel contesto della nuova evangelizzazione". La riflessione sinodale sarà arricchita con lo svolgersi dell'Anno della Fede che avrà inizio l'11 ottobre.

L'Instrumentum laboris', ha segnalato il Presule, è composto da quattro capitoli, preceduti da una Introduzione e chiusi da una breve Conclusione. Nell'Introduzione che raccoglie le risposte delle Conferenze Episcopali "si sente la necessità di nuovi strumenti e di nuove espressioni per rendere comprensibile la parola di Dio negli ambienti di vita dell'uomo contemporaneo. L'evento sinodale dovrebbe rappresentare un'occasione di confronto e condivisione sia nell'analisi sia di esempi di azione da condividere allo scopo di fornire incoraggiamento ai Pastori e alle Chiese particolari".

Nel primo dei quattro capitoli, intitolato "Gesù Cristo, Vangelo di Dio per l'uomo" si "ribadisce il nucleo centrale delle fede cristiana, che non pochi cristiani ignorano. Al contempo, con tale attitudine si intende proporre il Vangelo di Gesù Cristo come Buona notizia anche per l'uomo contemporaneo. (...) La nuova evangelizzazione è l'espressione della dinamica interna del cristianesimo, che desidera far conoscere agli uomini di buona volontà la 'profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza' del mistero di Dio rivelatosi in Gesù Cristo, e non tanto un'affannosa risposta di fronte alla crisi della fede e alle nuove sfide poste alla Chiesa dal mondo attuale".

Il secondo capitolo del documento "Tempo di nuova evangelizzazione" "è dedicato prevalentemente alla segnalazione delle sfide attuali all'evangelizzazione come pure alla descrizione della nuova evangelizzazione. (...) Si tratta di nuove sfide all'evangelizzazione nel mondo contemporaneo, descritte con vari scenari. La Chiesa è chiamata a fare discernimento di tali scenari 'per trasformarli in luoghi di annuncio del Vangelo e di esperienza ecclesiale. (...) Nell'opera di nuova evangelizzazione si desidera un rinnovamento della pastorale ordinaria nelle Chiese particolari. Al contempo, si auspica una nuova sensibilità, che richiede una certa creatività ed audacia evangelica, verso le persone allontanatesi dalla Chiesa". L'Arcivescovo ha precisato che "quasi tutte le risposte  hanno segnalato la mancanza di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, che richiede, tra l'altro, una forte pastorale vocazionale".

Riferendosi al terzo capitolo intitolato "Trasmettere la fede", l'Arcivescovo ha sottolineato che "la finalità della nuova evangelizzazione è la trasmissione della Fede. La Chiesa trasmette la fede che essa stessa vive. Tutti i cristiani sono chiamati a dare il loro contributo. (...) Gli ostacoli alla fede possono essere interni alla Chiesa (una fede vissuta in modo passivo e privato, rifiuto di un'educazione della propria fede, una separazione fra fede e vita), o al di fuori della vita cristiana (la secolarizzazione, il nichilismo, il consumismo, l'edonismo. (...) L'Anno della Fede rappresenta un pressante appello alla conversione perché ogni cristiano e ogni comunità, trasformati dalla grazia, portino abbondanti frutti. Tra i frutti della fede sono menzionati: l'impegno ecumenico, la ricerca della verità, il dialogo interreligioso, il coraggio di denunciare le infedeltà e gli scandali nella comunità cristiana".

L'ultimo capitolo "Ravvivare l'azione pastorale" tratta della "trasmissione delle fede nel contesto della nuova evangelizzazione  e ripropone gli strumenti maturati durante la sua Tradizione e, in particolare, il primo annuncio, l'iniziazione cristiana e l'educazione, cercando di adattarle alle attuali condizioni culturali e sociali. (...) Bisognerebbe comprendere meglio, dal punto di vista teologico, la sequenza dei sacramenti dell'iniziazione cristiana che culmina nell'Eucaristia, e riflettere su modelli per tradurre nella prassi l'approfondimento auspicato".

Nella Conclusione si riafferma che: "Nuova evangelizzazione vuol dire 'rendere ragione della nostra fede, comunicando il 'Logos della speranza al mondo che aspira alla salvezza".

lunedì 18 giugno 2012

MESSAGGIO DEL PAPA CHIUSURA CONGRESSO EUCARISTICO DI DUBLINO

Città del Vaticano, 18 giugno 2012 (VIS). Un video messaggio di Benedetto XVI, proiettato al termine della Santa Messa, alla quale hanno partecipato migliaia di persone, ha chiuso nel pomeriggio di ieri, il 50° Congresso Eucaristico Internazionale, tenutosi la settimana scorsa a Dublino (Irlanda), sul tema: "Comunione con Cristo e tra di noi". Il Congresso ha coinciso con il 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II e la scelta del tema è connessa a tale anniversario, come pone in evidenza il Messaggio del Santo Padre del quale riportiamo di seguito ampi estratti.

"Sin dai primi tempi la nozione di koinonia o communio è stata al centro della comprensione che la Chiesa ha di se stessa, al centro della sua relazione con Cristo suo fondatore e dei sacramenti che essa celebra, primo fra tutti l’Eucaristia. Mediante il Battesimo, noi siamo inseriti nella morte di Cristo, rinasciamo nella grande famiglia di fratelli e sorelle di Cristo Gesù; mediante la Confermazione, riceviamo il sigillo dello Spirito Santo, e condividendo l’Eucaristia, entriamo in comunione con Cristo e fra di noi in maniera visibile qui sulla terra. Riceviamo anche la promessa della vita eterna che verrà".

"Il Congresso inoltre si svolge in un periodo in cui la Chiesa in tutto il mondo si prepara a celebrare l’Anno della Fede, per commemorare il 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, un evento che lanciò il più ampio rinnovamento del Rito Romano mai visto prima. Basato su un apprezzamento sempre più profondo delle fonti della liturgia, il Concilio ha promosso la piena ed attiva partecipazione dei fedeli al Sacrificio eucaristico. Oggi, a distanza di tempo dai desideri espressi dai Padri Conciliari circa il rinnovamento liturgico, e alla luce dell’esperienza universale della Chiesa nel periodo seguente, è chiaro che il risultato è stato molto grande; ma è ugualmente chiaro che vi sono state molte incomprensioni ed irregolarità. Il rinnovamento delle forme esterne, desiderato dai Padri Conciliari, era proteso a rendere più facile l’entrare nell’intima profondità del mistero. Il suo vero scopo era di condurre la gente ad un incontro personale con il Signore, presente nell’Eucaristia, e così al Dio vivente, in modo che, mediante questo contatto con l’amore di Cristo, l’amore reciproco dei suoi fratelli e delle sue sorelle potesse anch’esso crescere. Tuttavia, non raramente, la revisione delle forme liturgiche è rimasta ad un livello esteriore, e la "partecipazione attiva" è stata confusa con l’agire esterno. Pertanto, rimane ancora molto da fare sulla via del vero rinnovamento liturgico. In un mondo cambiato, sempre più fisso sulle cose materiali, dobbiamo imparare a riconoscere di nuovo la presenza misteriosa del Signore Risorto, il solo che può dar respiro e profondità alla nostra vita".

"L’Eucaristia è il culto di tutta la Chiesa, ma richiede anche il pieno impegno di ogni singolo cristiano nella missione della Chiesa; contiene un appello ad essere il popolo santo di Dio, ma pure l’appello alla santità individuale; è da celebrarsi con grande gioia e semplicità, ma anche nella maniera più degna e riverente possibile; ci invita a pentirci del nostri peccati, ma anche a perdonare i fratelli e le sorelle; ci unisce insieme nello Spirito, ma anche ci comanda, nello stesso Spirito, di recare la buona novella della salvezza agli altri".

"Inoltre, l’Eucaristia è il memoriale del sacrificio di Cristo sulla croce, il suo corpo e il suo sangue offerto nella nuova ed eterna alleanza per la remissione dei peccati e la trasformazione del mondo. L’Irlanda è stata plasmata per secoli dalla Messa al livello più profondo e, dalla sua potenza e grazia, generazioni di monaci, di martiri e di missionari hanno vissuto eroicamente la fede nella propria terra e diffuso la Buona Novella dell’amore e del perdono di Dio ben al di là dei vostri lidi. Siete gli eredi di una Chiesa che è stata una potente forza di bene nel mondo, e che ha offerto a moltissimi altri un amore profondo e duraturo per Cristo e per la sua Santa Madre. I vostri antenati nella Chiesa in Irlanda seppero come impegnarsi per la santità e la coerenza nella vita personale, come predicare la gioia che viene dal Vangelo, come promuovere l’importanza di appartenere alla Chiesa universale in comunione con la Sede di Pietro, e come trasmettere alle generazioni future amore per la fede e le virtù cristiane. La nostra fede cattolica, imbevuta di un senso profondo della presenza di Dio, rapita dalla bellezza della creazione che ci circonda, e purificata mediante la penitenza personale e la consapevolezza del perdono di Dio, è una eredità che sicuramente è perfezionata e nutrita quando è deposta con regolarità sull’altare del Signore nel Sacrificio della Messa".

"Ringraziamento e gioia per una così grande storia di fede e di amore sono stati di recente scossi in maniera orribile dalla rivelazione di peccati commessi da sacerdoti e persone consacrate nei confronti di persone affidate alle loro cure. Al posto di mostrare ad essi la strada verso Cristo, verso Dio, al posto di dar testimonianza della sua bontà, hanno compiuto abusi su di loro e minato la credibilità del messaggio della Chiesa. Come possiamo spiegare il fatto che persone le quali hanno ricevuto regolarmente il corpo del Signore e confessato i propri peccati nel sacramento della Penitenza abbiano offeso in tale maniera? Rimane un mistero. Eppure evidentemente il loro cristianesimo non veniva più nutrito dall’incontro gioioso con Gesù Cristo: era divenuto semplicemente un’abitudine. L’opera del Concilio aveva in realtà l’intento di superare questa forma di cristianesimo e di riscoprire la fede come una relazione personale profonda con la bontà di Gesù Cristo. Il Congresso Eucaristico ha un simile scopo. Qui desideriamo incontrare il Signore Risorto. Chiediamo a Lui di toccarci nel profondo. Possa Colui che ha alitato sugli Apostoli a Pasqua, comunicando loro il suo Spirito, donare alla stessa maniera anche a noi il suo soffio, la potenza dello Spirito Santo, aiutandoci così a divenire veri testimoni del suo amore, testimoni della sua verità. La sua verità è amore. L’amore di Cristo è verità".

"Cari fratelli e sorelle, prego affinché il Congresso sia per ciascuno di voi una fruttuosa esperienza spirituale di comunione con Cristo e con la sua Chiesa. Allo stesso tempo, desidero invitarvi ad unirvi a me nell’invocare la benedizione di Dio sul prossimo Congresso Eucaristico Internazionale, che si terrà nel 2016 nella città di Cebu! Al popolo delle Filippine invio il mio caloroso saluto e l’assicurazione della mia vicinanza nella preghiera durante il periodo di preparazione di questa grande riunione ecclesiale. Sono sicuro che porterà un duraturo rinnovamento spirituale non soltanto a loro, ma ai partecipanti di tutto il mondo. Nel frattempo, affido ognuno dei partecipanti all’attuale Congresso all’amorevole protezione di Maria, Madre di Dio, e a san Patrizio, il grande patrono d’Irlanda; e, quale pegno di gioia e pace nel Signore, di cuore imparto la Benedizione Apostolica".

IL REGNO DI DIO È INNANZITUTTO UN DONO ANCHE SE ESIGE LA NOSTRA COLLABORAZIONE

Città del Vaticano, 17 giugno 2012 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i pellegrini  convenuti in Piazza San Pietro. Il Papa ha commentato il Vangelo di oggi che propone due brevi parabole di Gesù: quella del seme che cresce da solo e quella del granello di senape. "Attraverso immagini tratte dal mondo dell’agricoltura, il Signore presenta il mistero della Parola e del Regno di Dio, e indica le ragioni della nostra speranza e del nostro impegno".

"Nella prima parabola l’attenzione è posta sul dinamismo della semina: il seme che viene gettato nella terra, sia che il contadino dorma sia che vegli, germoglia e cresce da solo. (...) Ciò che sostiene l’agricoltore nelle sue quotidiane fatiche è proprio la fiducia nella forza del seme e nella bontà del terreno. Questa parabola richiama il mistero (...)  dell’opera feconda di Dio nella storia. È Lui il Signore del Regno, l’uomo è suo umile collaboratore, che contempla e gioisce dell’azione creatrice divina e ne attende con pazienza i frutti. (...) Il tempo presente è tempo di semina, e la crescita del seme è assicurata dal Signore. Ogni cristiano, allora, sa bene di dover fare tutto quello che può, ma che il risultato finale dipende da Dio: questa consapevolezza lo sostiene nella fatica di ogni giorno, specialmente nelle situazioni difficili".

La seconda parabola utilizza l'immagine della semina e parla di un seme specifico, considerato il più piccolo di tutti i semi. "Pur così minuto - ha detto il Santo Padre - però, esso è pieno di vita, dal suo spezzarsi nasce un germoglio capace di rompere il terreno, (...) e di crescere fino a diventare 'più grande di tutte le piante dell’orto': la debolezza è la forza del seme, lo spezzarsi è la sua potenza. E così è il Regno di Dio: una realtà umanamente piccola, composta da chi è povero nel cuore, da chi non confida nella propria forza, ma in quella dell’amore di Dio, da chi non è importante agli occhi del mondo; eppure proprio attraverso di loro irrompe la forza di Cristo e trasforma ciò che è apparentemente insignificante".

"L’immagine del seme è particolarmente cara a Gesù - ha concluso il Pontefice - perché esprime bene il mistero del Regno di Dio. Nelle due parabole di oggi esso rappresenta una 'crescita' e un 'contrasto': la crescita che avviene grazie a un dinamismo insito nel seme stesso e il contrasto che esiste tra la piccolezza del seme e la grandezza di ciò che produce. Il messaggio è chiaro: il Regno di Dio, anche se esige la nostra collaborazione, è innanzitutto dono del Signore, grazia che precede l’uomo e le sue opere. La nostra piccola forza, apparentemente impotente dinanzi ai problemi del mondo, se immessa in quella di Dio non teme ostacoli, perché certa è la vittoria del Signore".



DIRITTI RIFUGIATI SIANO SEMPRE RISPETTATI

Città del Vaticano, 18 giugno 2012 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus il Papa ha ricordato la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite, il 20 giugno prossimo. "Essa vuole attirare l’attenzione della comunità internazionale - ha detto - sulle condizioni di tante persone, specialmente famiglie, costrette a fuggire dalle proprie terre, perché minacciate dai conflitti armati e da gravi forme di violenza. Per questi fratelli e sorelle così provati assicuro la preghiera e la costante sollecitudine della Santa Sede, mentre auspico che i loro diritti siano sempre rispettati e che possano presto ricongiungersi con i propri cari".

"Oggi, in Irlanda, si terrà la celebrazione conclusiva del Congresso Eucaristico Internazionale, che durante questa settimana ha fatto di Dublino la città dell’Eucaristia, dove molte persone si sono raccolte in preghiera alla presenza di Cristo nel Sacramento dell’altare. Nel mistero dell’Eucaristia Gesù ha voluto restare con noi, per farci entrare in comunione con Lui e tra di noi. Affidiamo a Maria Santissima i frutti maturati in questi giorni di riflessione e di preghiera".

"Desidero, infine, ricordare con gioia che questo pomeriggio, a Nepi, nella Diocesi di Civita Castellana, verrà proclamata beata Cecilia Eusepi, morta a soli 18 anni. Questa giovane che aspirava a diventare suora missionaria, fu costretta ad abbandonare il convento a causa della malattia, che visse con fede incrollabile, dimostrando grande capacità di sacrificio per la salvezza delle anime Negli ultimi giorni della sua esistenza, in profonda unione con Cristo crocifisso, ripeteva: 'è bello darsi a Gesù, che si è dato tutto per noi'".

RINNOVO PAGINA WEB DELLA COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE

Città del Vaticano, 16 giugno 2012 (VIS). In un Comunicato reso pubblico questa mattina, la Commissione Teologica Internazionale rende noto di aver rinnovato il suo sito web, consultabile sul sito Vaticano www.vatican.va, tra le altre sezioni delle Commissioni collegate alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

La Commissione Teologica Internazionale, istituita dal Servo di Dio Paolo VI in data 11 aprile 1969, è chiamata ad aiutare la Santa Sede ed in particolare la Congregazione per la Dottrina della Fede nell'esaminare le questioni dottrinali di maggior importanza ed attualità. La Commissione è composta da teologi di diverse scuole e nazioni, eminenti per scienza e fedeltà al Magistero della Chiesa. I membri - di numero non superiore a trenta - sono nominati dal Santo Padre "ad quinquennium" su proposta del Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e dopo una consultazione delle Conferenze Episcopali. Nell'arco della sua storia la Commissione ha pubblicato, con l'approvazione del suo Presidente, 25 documenti.

La rinnovata pagina internet della Commissione si apre con una breve descrizione storica ed istituzionale (Profilo). Segue poi la raccolta di varie versioni linguistiche degli Statuti: quelli provvisori, risalenti al 12 luglio 1969, e quelli definitivi del 6 agosto 1982 (Statuti). La pagina contiene anche gli elenchi ragionati dei Presidenti, Segretari e Membri della Commissione (Elenco dei Membri).

La parte principale della pagina internet costituisce la raccolta dei 25 documenti pubblicati dalla Commissione, che sono presenti generalmente in sette lingue: francese, inglese, spagnolo, tedesco, italiano, latino e polacco. Alcuni sono consultabili anche in portoghese, olandese, ungherese, russo e ceco. Tale raccolta è destinata a crescere ulteriormente con nuove versioni linguistiche dei testi (Documenti pubblicati).

Nella pagina si trovano poi indicazioni circa le principali edizioni delle raccolte dei documenti in varie lingue. Inoltre, si raccolgono i Discorsi pontifici rivolti ai Membri della Commissione (Discorsi pontifici).

Infine, si propone una rubrica Documentazione, in cui si offrono diversi contributi relativi all'operato e alle pubblicazioni della Commissione, in particolare commenti e contributi illustrativi.

È viva speranza della Commissione che la rinnovata pagina internet possa essere uno strumento di aiuto e di stimolo per la consultazione dei documenti da parte delle persone interessate, in primo luogo, dei Pastori, dei teologi e teologhe, dei sacerdoti e delle persone consacrate, nonché degli studenti e degli altri fedeli in tutto il mondo, anche là dove non è facile accedere alle pubblicazioni di tali testi.
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