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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 28 dicembre 2012

ELENCO ATTIVITÀ SANTO PADRE SETTEMBRE-DICEMBRE

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre Benedetto XVI e della Santa Sede, dal settembre al dicembre 2012.

SETTEMBRE

4: Messaggio del Santo Padre per le esequie del Cardinale Carlo Maria Martini, S.I., Arcivescovo emerito di Milano (Italia), mancato il 31 agosto, all'età di 85 anni.

10: Il Santo Padre riceve il secondo gruppo di Vescovi della Conferenza Episcopale della Colombia, al termine della quinquennale visita "ad Limina Apostolorum".

14-16: Viaggio Apostolico in Libano.

14: Pubblicazione dell'Esortazione Apostolica post-sinodale "Ecclesia in Medio Oriente", a Beirut (Libano).

18: Il Santo Padre nomina i Padri sinodali della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolge in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.

20: Muore il Cardinale Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore Emerito, all'età di 77 anni.

21: Il Santo Padre riceve i Presuli della Conferenza Episcopale di Francia in Visita "ad Limina Apostolorum".

25: "Dio questo sconosciuto. Dialogo tra credenti e non credenti" è il tema del Cortile di Francesco, iniziativa del Pontificio Consiglio per la Cultura, del Sacro Convento di Assisi e dell'Associazione Oicos Riflessioni


OTTOBRE

4: Visita Pastorale a Loreto (Italia), in occasione del 50° anniversario del Viaggio del Beato Giovanni XXIII nella città mariana.

5: Un decreto, reso pubblico oggi, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e del Vescovo Krzysztof Nykiel, Reggente della Penitenziera Apostolica, rende noto che il Santo Padre Benedetto XVI concede ai fedeli l'indulgenza plenaria nell'Anno della Fede valida dalla data di apertura (11 ottobre 2012 fino alla data di chiusura, il 24 novembre 2013).

7-28: XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".

8: Benedetto XVI proclama Dottori della Chiesa San Juan de Avila e Santa Ildegarda di Bingen e presiede l'Eucaristia nel corso della quale inaugura la XIII Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi.

8: Sua Beatitudine il Cardinale Lucian Muresan, Arcivescovo Maggiore di Fagaras si Alba Iulia dei Romeni, prende possesso del Titolo di Sant'Atanasio, Via del Babuino, 149, Roma.

10: Nelle udienze generali, oltre gli speaker abituali delle diverse lingue, vi è da oggi uno speaker di lingua araba, che pronuncia anche una breve sintesi della catechesi del Papa.

11: Apertura dell'Anno della Fede.

14: Il Cardinale Timothy Michael Dolan, Arcivescovo di New York, prende possesso del Titolo di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, Piazza Nostra Signora di Guadalupe, 12, Roma.

14: Il Cardinale Sua Beatitudine George Alencherry, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam Angamaly dei Siro-Malabaresi, prende possesso del Titolo di San Bernardo alle Terme, Via Torino, 94, Roma.

18: L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, riceve le Lettere che accreditano il Signor Carl-Henri Guiteau come Ambasciatore di Haïti presso la Santa Sede.

20: Il Cardinale Julien Ries, prende possesso della Diaconia di Sant'Antonio di Padova a Circonvallazione Appia, Circonvallazione Appia, 150, Roma.

20: Conferito Premio Ratzinger 2012 al filosofo Rémi Brague e al patrologo Brian E. Daley.

21: Santa Messa e rito di canonizzazione di sette nuovi santi: Jacques Berthieu (1838-1896), sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod (1654-1672), catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta (1841-1913), sacerdote, fondatore della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth e delle Umili Serve del Signore; María Carmen Sallés y Barangueras (1848-1911), fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento; Marianne Cope (1838-1918), religiosa professa della Congregazione delle Suore del terzo ordine di San Francesco di Syracuse; Kateri Tekakwitha (1656-1680), laica; Anna Schäffer (1882-1925), laica.

23: Il Cardinale Thomas Christopher Collins, Arcivescovo di Toronto (Canada), prende possesso del Titolo di San Patrizio, Via Boncompagni, 31, Roma.

25: Il Cardinale Edwin Frederick O'Brien, Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, prende possesso della Diaconia di San Sebastiano al Palatino, Via di San Bonaventura, 1, Roma.

29: Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (13 gennaio), sul tema: "Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza", datato dal Vaticano 12 ottobre 2012.

31: Il Santo Padre Benedetto XVI presiede la celebrazione dei Vespri nella Cappella Sistina in occasione del quinto centenario dell'inaugurazione della Volta dipinta da Michelangelo fra il 1508 e il 1512.


NOVEMBRE

10: Con il Motu Proprio "Latina Lingua", il Santo Padre Benedetto XVI istituisce la Pontificia Accademia di Latinità, dipendente dal Pontificio Consiglio della Cultura.

12: Il Santo Padre compie una visita alla Casa-Famiglia "Viva gli Anziani" della Comunità di Sant'Egidio, in occasione dell'Anno Europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni.

16: Messaggio del Santo Padre per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù 2013, che si terrà a Rio de Janeiro (Brasile) nel luglio 2013, dal titolo: "Andate e fate discepoli tutti i popoli".

17: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum".

20: Presentazione alla stampa internazionale del volume "L'infanzia di Gesù", il terzo volume della trilogia Gesù di Nazareth, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI.

24: Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di sei nuovi Cardinali.

30: Udienza al terzo gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale di Francia in Visita "ad Limina apostolorum".

DICEMBRE

1: Pubblicazione del Motu Proprio di Benedetto XVI su “Il servizio della carità”. Il documento reca la data dell'11 novembre 2012.

9: Inaugurazione con una celebrazione eucaristica all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro il Congresso Internazionale "Ecclesia in America" sulla Chiesa nel continente americano.

12: Il Papa entra in Twitter con una benedizione.

13: Udienza ai nuovi ambasciatori ed ambasciatrici non-residenti accreditati presso la Santa Sede: il Signor Bizwayo Newton Nkunika (Zambia); il Signor Chalermpol Thanchitt (Thailandia); il Signor Ravinatha Pandukabhaya Aryasinha (Sri Landa); Il Signor Wafic Rida Said (Saint Vincent e Grenadine); la Signora Aminatou Batouré Gaoh (Niger) e il Signor Ibrahima Sory Sow (Guinea).

14: Conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2013, sul tema: "Beati gli operatori di pace".

15: Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.

16: III Domenica di Avvento "Gaudete", Visita pastorale alla Parrocchia romana “San Patrizio al Colle Prenestino”, ore 9:30 Santa Messa.

17: Il Santo Padre riceva in udienza il Signor Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità Palestinese.

17: La Santa Sede e la Repubblica di Cina hanno compiuto le procedure necessarie per l'entrata in vigore dell'Accordo fra la Congregazione per l'Educazione della Santa Sede e il Ministero dell'Educazione della Repubblica di Cina relativamente alla collaborazione nell'ambito dell'educazione superiore e sul riconoscimento degli studi, delle qualificazioni, dei diplomi e delle lauree.

22: Il Papa accoglie la domanda di grazia di Paolo Gabriele.


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE PER GENNAIO 2013

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di gennaio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché in questo 'Anno della Fede' i cristiani possano approfondire la conoscenza del mistero di Cristo e testimoniare con gioia il dono della fede in lui".

Missionaria: "Perché le comunità cristiane del Medio Oriente, spesso discriminate, ricevano dallo Spirito Santo la forza della fedeltà e della perseveranza".

SANTO STEFANO MODELLO DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Nella festività di Santo Stefano, diacono e primo martire, Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

Il libro degli Atti degli Apostoli, ha spiegato il Pontefice, presenta santo Stefano come "uomo pieno di grazia e di Spirito Santo; in lui si è verificata in pieno la promessa di Gesù (...), che cioè i credenti chiamati a rendere testimonianza in circostanze difficili e pericolose non saranno abbandonati e indifesi: lo Spirito di Dio parlerà in loro. Il diacono Stefano, in effetti, operò, parlò e morì animato dallo Spirito Santo, testimoniando l’amore di Cristo fino all’estremo sacrificio. (...) Ricolmo di Spirito Santo, mentre i suoi occhi stanno per spegnersi, egli fissa lo sguardo su 'Gesù che stava alla destra di Dio', Signore di tutto e che tutti attira a Sé. (...) Lasciarsi attirare da Cristo, come ha fatto santo Stefano, significa aprire la propria vita alla luce che la richiama, la orienta e le fa percorrere la via del bene, la via di un’umanità secondo il disegno di amore di Dio".

"Infine, santo Stefano è un modello per tutti coloro che vogliono mettersi al servizio della nuova evangelizzazione. Egli dimostra che la novità dell’annuncio non consiste primariamente nell’uso di metodi o tecniche originali, che certo hanno la loro utilità, ma nell’essere ricolmi di Spirito Santo e lasciarsi guidare da Lui. La novità dell’annuncio sta nella profondità dell’immersione nel mistero di Cristo, dell’assimilazione della sua parola e della sua presenza nell’Eucaristia, così che Lui stesso, Gesù vivo, possa parlare e agire nel suo inviato. In sostanza, l’evangelizzatore diventa capace di portare Cristo agli altri in maniera efficace quando vive di Cristo, quando la novità del Vangelo si manifesta nella sua stessa vita. Preghiamo la Vergine Maria, affinché la Chiesa, in quest’Anno della fede, veda moltiplicarsi gli uomini e le donne che, come santo Stefano, sanno dare una testimonianza convinta e coraggiosa del Signore Gesù".

MESSAGGIO DI NATALE: CHE LA PACE GERMOGLI SULLA TERRA

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Alle ore 12 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio.

"Il mio augurio natalizio, in quest’Anno della fede, lo esprimo con queste parole, tratte da un Salmo: 'La verità è germogliata dalla terra'" - ha detto il Papa nel Messaggio - "La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia. Con vantaggio di chi un Dio tanto sublime si è fatto tanto umile? Certamente con nessun vantaggio per sé, ma con grande vantaggio per noi, se crediamo'".

"'Se crediamo'. Ecco la potenza della fede! Dio ha fatto tutto, ha fatto l’impossibile: si è fatto carne. La sua onnipotenza d’amore ha realizzato ciò che va al di là dell’umana comprensione: l’Infinito si è fatto bambino, è entrato nell’umanità. Eppure, questo stesso Dio non può entrare nel mio cuore se non apro io la porta!".

"La porta della fede! Potremmo rimanere spaventati, davanti a questa nostra onnipotenza alla rovescia. Questo potere dell’uomo di chiudersi a Dio può farci paura. Ma ecco la realtà che scaccia questo pensiero tenebroso, la speranza che vince la paura: la verità è germogliata! Dio è nato! (...) C’è nel mondo una terra che Dio ha preparato per venire ad abitare in mezzo a noi. (...) Questa terra esiste, e anche oggi, nel 2012, da questa terra è germogliata la verità! Perciò c’è speranza nel mondo, una speranza affidabile, anche nei momenti e nelle situazioni più difficili. La verità è germogliata portando amore, giustizia e pace".

"Sì, la pace germogli per la popolazione siriana, profondamente ferita e divisa da un conflitto che non risparmia neanche gli inermi e miete vittime innocenti. Ancora una volta faccio appello perché cessi lo spargimento di sangue, si facilitino i soccorsi ai profughi e agli sfollati e, tramite il dialogo, si persegua una soluzione politica al conflitto".

"La pace germogli nella Terra dove è nato il Redentore, ed Egli doni a Israeliani e Palestinesi il coraggio di porre fine a troppi anni di lotte e di divisioni, e di intraprendere con decisione il cammino del negoziato".

"Nei Paesi del Nord Africa, che attraversano una profonda transizione alla ricerca di un nuovo futuro - in particolare in Egitto, terra amata e benedetta dall’infanzia di Gesù - i cittadini costruiscano insieme società basate sulla giustizia, il rispetto della libertà e della dignità di ogni persona".

"La pace germogli nel vasto Continente asiatico. Gesù Bambino guardi con benevolenza ai numerosi Popoli che abitano quelle terre e, in modo speciale, quanti credono in Lui. Il Re della Pace rivolga inoltre il suo sguardo ai nuovi Dirigenti della Repubblica Popolare Cinese per l’alto compito che li attende. Auspico che esso valorizzi l'apporto delle religioni, nel rispetto di ciascuna, così che queste possano contribuire alla costruzione di una società solidale, a beneficio di quel nobile Popolo e del mondo intero".

"Il Natale di Cristo favorisca il ritorno della pace nel Mali e della concordia in Nigeria, dove efferati attentati terroristici continuano a mietere vittime, in particolare tra i Cristiani. Il Redentore rechi aiuto e conforto ai profughi dell’Est della Repubblica Democratica del Congo e doni pace al Kenya, dove sanguinosi attentati hanno colpito la popolazione civile e i luoghi di culto".

"Gesù Bambino benedica i numerosissimi fedeli che Lo celebrano in America Latina. Accresca le loro virtù umane e cristiane, sostenga quanti sono costretti ad emigrare dalle loro famiglie e dalla loro terra, rafforzi i Governanti nell’impegno per lo sviluppo e nella lotta alla criminalità".

"Cari fratelli e sorelle! Amore e verità, giustizia e pace si sono incontrate, si sono incarnate nell’uomo nato a Betlemme da Maria. Quell’uomo è il Figlio di Dio, è Dio apparso nella storia. La sua nascita è un germoglio di vita nuova per tutta l’umanità. Possa ogni terra diventare una terra buona, che accoglie e germoglia l’amore, la verità, la giustizia e la pace. Buon Natale a tutti!".

Al termine del Messaggio il Papa ha augurato Buon Natale in 65 lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

MESSA DELLA NOTTE: PERCHÉ NON DOVREMMO ESSERE PRESI DALLA CURIOSITÁ DI CONOSCERE CIÒ CHE DIO CI HA DETTO?

Città del Vaticano, 24 dicembre 2012(VIS). Alle 22:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2012.

Nel corso della celebrazione eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l'omelia della quale riportiamo ampi estratti:

"Sempre di nuovo ci commuove il fatto che Dio si fa bambino, affinché noi possiamo amarlo, affinché osiamo amarlo, e, come bambino, si mette fiduciosamente nelle nostre mani. Dio dice quasi: So che il mio splendore ti spaventa, che di fronte alla mia grandezza tu cerchi di affermare te stesso. Ebbene, vengo dunque a te come bambino, perché tu possa accogliermi ed amarmi".

"Sempre di nuovo mi tocca anche la parola dell’evangelista, detta quasi di sfuggita, che per loro non c’era posto nell’alloggio. Inevitabilmente sorge la domanda su come andrebbero le cose, se Maria e Giuseppe bussassero alla mia porta. Ci sarebbe posto per loro? E poi ci viene in mente che questa notizia, apparentemente casuale, della mancanza di posto nell’alloggio che spinge la Santa Famiglia nella stalla, l’evangelista Giovanni l’ha approfondita e portata all’essenza scrivendo: 'Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto'. Così la grande questione morale su come stiano le cose da noi riguardo ai profughi, ai rifugiati, ai migranti ottiene un senso ancora più fondamentale (...) Abbiamo tempo e spazio per Lui? Non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi? (...) Dio ha veramente un posto nel nostro pensiero? La metodologia del nostro pensare è impostata in modo che Egli, in fondo, non debba esistere. Anche se sembra bussare alla porta del nostro pensiero, Egli deve essere allontanato con qualche ragionamento. Per essere ritenuto serio, il pensiero deve essere impostato in modo da rendere superflua l’'ipotesi Dio'. (...) Siamo completamente 'riempiti' di noi stessi, così che non rimane alcuno spazio per Dio".

"E per questo non c’è neppure spazio per gli altri, per i bambini, per i poveri, per gli stranieri. A partire dalla semplice parola circa il posto mancante nell’alloggio possiamo renderci conto di quanto ci sia necessaria l’esortazione di san Paolo: 'Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare!'. Paolo parla (...) del modo in cui vediamo il mondo e noi stessi. La conversione di cui abbiamo bisogno deve giungere veramente fino alle profondità del nostro rapporto con la realtà. Preghiamo il Signore affinché (...) sentiamo come Egli bussa (...) alla porta del nostro essere e del nostro volere. Preghiamolo affinché nel nostro intimo si crei uno spazio per Lui. E affinché in questo modo possiamo riconoscerlo anche in coloro mediante i quali si rivolge a noi: nei bambini, nei sofferenti e negli abbandonati, negli emarginati e nei poveri di questo mondo".

C’è ancora una seconda parola nel racconto di Natale (...) l’inno di lode che gli angeli intonano dopo il messaggio circa il neonato Salvatore: 'Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del suo compiacimento'. Dio è glorioso. (...) Splendore della verità e dell’amore. Egli è buono. È (...) il bene per eccellenza. Gli angeli che lo circondano trasmettono in primo luogo semplicemente la gioia per la percezione della gloria di Dio. (...). Nelle loro parole (...) non è sottesa alcuna domanda sullo scopo, c’è semplicemente il dato di essere colmi della felicità proveniente dalla percezione del puro splendore della verità e dell’amore di Dio. Da questa gioia vogliamo lasciarci toccare: esiste la verità. (...) la pura bontà. (...) la luce pura. Dio è buono ed Egli è il potere supremo al di sopra di tutti i poteri. Di questo fatto dovremmo semplicemente gioire in questa notte, insieme agli angeli e ai pastori".

Con la gloria di Dio nel più alto dei cieli è in relazione la pace sulla terra tra gli uomini. Dove non si dà gloria a Dio, dove Egli viene dimenticato o addirittura negato, non c’è neppure pace. Oggi, però, diffuse correnti di pensiero asseriscono il contrario: le religioni, in particolare il monoteismo, sarebbero la causa della violenza e delle guerre nel mondo; occorrerebbe prima liberare l’umanità dalle religioni, affinché si crei poi la pace; il monoteismo, la fede nell’unico Dio, sarebbe prepotenza, causa di intolleranza, perché in base alla sua natura esso vorrebbe imporsi a tutti con la pretesa dell’unica verità".

"È vero che, nella storia, il monoteismo è servito di pretesto per l’intolleranza e la violenza. È vero che una religione può ammalarsi e giungere così ad opporsi alla sua natura più profonda, quando l’uomo pensa di dover egli stesso prendere in mano la causa di Dio, facendo così di Dio una sua proprietà privata. Contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vigilanti. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavia vero che il 'no' a Dio ristabilirebbe la pace. Se la luce di Dio si spegne, si spegne anche la dignità divina dell’uomo. Allora egli non è più l’immagine di Dio, che dobbiamo onorare in ciascuno, nel debole, nello straniero, nel povero. Allora non siamo più tutti fratelli e sorelle, figli dell’unico Padre che, a partire dal Padre, sono in correlazione vicendevole. Che generi di violenza arrogante allora compaiono e come l’uomo disprezzi e schiacci l’uomo lo abbiamo visto in tutta la sua crudeltà nel secolo scorso. Solo se la luce di Dio brilla sull’uomo e nell’uomo, solo se ogni singolo uomo è voluto, conosciuto e amato da Dio, solo allora, per quanto misera sia la sua situazione, la sua dignità è inviolabile. (...) E nel corso di tutti questi secoli davvero non ci sono stati soltanto casi di uso indebito della religione, ma dalla fede in quel Dio che si è fatto uomo sono venute sempre di nuovo forze di riconciliazione e di bontà. Nel buio del peccato e della violenza, questa fede ha inserito un raggio luminoso di pace e di bontà che continua a brillare".

"Così Cristo è la nostra pace (...). Come non dovremmo noi pregarlo in quest’ora: Sì, Signore, annuncia a noi anche oggi la pace, ai lontani e ai vicini. Fa’ che anche oggi le spade siano forgiate in falci, che al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti. Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l’assurdità della violenza e a riconoscere il tuo vero volto. Aiutaci a diventare uomini 'del tuo compiacimento' – uomini secondo la tua immagine e così uomini di pace".

"Andiamo di là, a Betlemme, dice la liturgia della Chiesa oggi a noi. Trans-eamus traduce la Bibbia latina: 'attraversare', andare di là, osare il passo che va oltre, la 'traversata', con cui usciamo dalle nostre abitudini di pensiero e di vita e oltrepassiamo il mondo meramente materiale per giungere all’essenziale, al di là, verso quel Dio che, da parte sua, è venuto di qua, verso di noi".

"Andiamo di là, a Betlemme: con queste parole che, insieme con i pastori, ci diciamo l’un l’altro, non dobbiamo pensare soltanto alla grande traversata verso il Dio vivente, ma anche alla città concreta di Betlemme, a tutti i luoghi in cui il Signore ha vissuto, operato e sofferto. Preghiamo in quest’ora per le persone che oggi lì vivono e soffrono. Preghiamo perché lì ci sia pace. Preghiamo perché Israeliani e Palestinesi possano sviluppare la loro vita nella pace dell’unico Dio e nella libertà. Preghiamo anche per i Paesi circostanti, per il Libano, per la Siria, per l’Iraq e così via: affinché lì si affermi la pace. Che i cristiani in quei Paesi dove la nostra fede ha avuto origine possano conservare la loro dimora; che cristiani e musulmani costruiscano insieme i loro Paesi nella pace di Dio".

"I pastori si affrettavano. Una santa curiosità e una santa gioia li spingevano. Tra noi forse accade molto raramente che ci affrettiamo per le cose di Dio. Oggi Dio non fa parte delle realtà urgenti. Le cose di Dio, così pensiamo e diciamo, possono aspettare. Eppure Egli è la realtà più importante, l’Unico che, in ultima analisi, è veramente importante. Perché non dovremmo essere presi anche noi dalla curiosità di vedere più da vicino e di conoscere ciò che Dio ci ha detto? Preghiamolo affinché la santa curiosità e la santa gioia dei pastori tocchino in quest’ora anche noi, e andiamo quindi con gioia di là, a Betlemme – verso il Signore che anche oggi viene nuovamente verso di noi".


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Vu Dinh Hiêu, Vescovo Coadiutore di Bùi Chu (superficie: 1.350; popolazione: 1.859.000; cattolici: 394.453; sacerdoti: 163; religiosi: 799), Viêt Nam. È stato finora Ausiliare di Xuân Lôc (Viêt Nam).

LA SCENA DELLA VISITAZIONE ESPRIME LA BELLEZZA DELL'ACCOGLIENZA

Città del Vaticano, 23 dicembre 2012 (VIS). "In questa IV domenica di Avvento, che precede di poco il Natale del Signore, il Vangelo narra la visita di Maria alla parente Elisabetta. Questo episodio - ha detto il Papa ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus - non rappresenta un semplice gesto di cortesia, ma raffigura con grande semplicità l’incontro dell’Antico con il Nuovo Testamento. Le due donne, entrambe incinte, incarnano infatti l’attesa e l’Atteso. L’anziana Elisabetta simboleggia Israele che attende il Messia, mentre la giovane Maria porta in sé l’adempimento di tale attesa, a vantaggio di tutta l’umanità".

"Elisabetta, accogliendo Maria - ha proseguito il Pontefice - riconosce che si sta realizzando la promessa di Dio all’umanità ed esclama: 'Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!' (...). Così anche il sussulto di gioia di Giovanni richiama la danza che il re Davide fece quando accompagnò l’ingresso dell’Arca dell’Alleanza in Gerusalemme. L’Arca, che conteneva le tavole della Legge, la manna e lo scettro di Aronne, era il segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Il nascituro Giovanni esulta di gioia davanti a Maria, Arca della nuova Alleanza, che porta in grembo Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo".

"La scena della Visitazione esprime anche la bellezza dell’accoglienza: dove c’è accoglienza reciproca, ascolto, il fare spazio all’altro, lì c’è Dio e la gioia che viene da Lui. Imitiamo Maria nel tempo di Natale, facendo visita a quanti vivono un disagio, in particolare gli ammalati, i carcerati, gli anziani e i bambini. E imitiamo anche Elisabetta che accoglie l’ospite come Dio stesso: senza desiderarlo non conosceremo mai il Signore, senza attenderlo non lo incontreremo, senza cercarlo non lo troveremo. Con la stessa gioia di Maria che va in fretta da Elisabetta, anche noi andiamo incontro al Signore che viene. Preghiamo perché tutti gli uomini cerchino Dio, scoprendo che è Dio stesso per primo a venire a visitarci", ha concluso il Santo Padre.

AVVISO

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Nell'augurare a tutti i nostri lettori un Felice Anno Nuovo comunichiamo che la trasmissione del prossimo servizio riprenderà mercoledì 2 gennaio.

sabato 22 dicembre 2012

IL PAPA ACCOGLIE LA DOMANDA DI GRAZIA DI PAOLO GABRIELE

Città del Vaticano, 22 dicembre 2012 (VIS). Pubblichiamo di seguito il comunicato emesso questa mattina dalla Segreteria di Stato.

"Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto visita in carcere al Signor Paolo Gabriele, per confermargli il proprio perdono e per comunicargli di persona di avere accolto la sua domanda di grazia, condonando la pena a lui inflitta. Si è trattato di un gesto paterno verso una persona con cui il Papa ha condiviso per alcuni anni una quotidiana familiarità".

"Successivamente, il Signor Gabriele è stato scarcerato ed è rientrato a casa. Benché non possa riprendere il precedente lavoro e continuare a risiedere in Vaticano, la Santa Sede, confidando nella sincerità del ravvedimento manifestato, intende offrirgli la possibilità di riprendere con serenità la vita insieme alla sua famiglia".

UDIENZE

Città del Vaticano, 22 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 22 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato Membri della Congregazione delle Cause dei Santi: il Cardinale Francesco Coccopalmerio; il Cardinale James Michael Harvey; l'Arcivescovo Félix del Blanco Prieto, Elemosiniere emerito di Sua Santità; l'Arcivescovo Fabio Bernardo D'Onorio, di Gaeta; l'Arcivescovo Renato Boccardo, di Spoleto-Norcia ed il Vescovo Paolino Schiavon, Ausiliare di Roma.

- Ha nominato il Vescovo Alfonso Cortés Contreras, Arcivescovo di León (superficie: 8.110; popolazione: 2.866.000; cattolici: 2.543.000; sacerdoti: 355; religiosi: 882; diaconi permanenti: 12), Messico. L'Arcivescovo eletto è nato nella città di La Luz (Messico) nel 1947 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1972. Dal 1999 al 2005 è stato Rettore del Pontificio Collegio Messicano e Presidente dell'Associazione dei Rettori dei Collegi Ecclesiastici in Roma. Nel 2005 è stato nominato Vescovo di Monterrey (Messico). Finora Vescovo di Cuernavaca (Messico), succede all'Arcivescovo José Guadalupe Martín Rábago, del quale Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Estanislau Marques Chindekasse, S.V.D., Vescovo della Diocesi di Dundo (superficie: 103.130; popolazione: 827.000; cattolici: 269.000; sacerdoti: 10; religiosi: 17), Angola. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Huambo (Angola), ha emesso la professione perpetua nella Congregazione del Verbo Divino nel 1986 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987; dal 1987 al 1991 è stato missionario nella Repubblica Democratica del Congo; dal 1991 al 1994 è stato formatore nel Seminario Propedeutico e di Filosofia della Provincia Verbita a Viana in Angola e professore al Seminario Maggiore di Luanda; dal 1998 al 2000 è stato nominato Membro del Consiglio Generale dei Verbiti; dal 2000 al 2006 è stato eletto Consigliere Generale; dal 2006 al 2012 è stato rieletto Consigliere Generale della Congregazione del Verbo Divino.

- Ha nominato il Sacerdote Robert W. Oliver, Promotore di Giustizia presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, finora assistente per le questioni canoniche dell'Arcidiocesi di Boston (Stati Uniti d'America).








venerdì 21 dicembre 2012

FAMIGLIA, DIALOGO, NUOVA EVANGELIZZAZIONE, TEMI CENTRALI DEL DISCORSO DEL SANTO PADRE ALLA CURIA ROMANA

Città del Vaticano, 21 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Cardinali, i Rappresentanti della Curia Romana e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Il Cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio, ha indirizzato al Papa gli auguri a nome di tutti i presenti.

Di seguito riportiamo ampi estratti del discorso pronunciato da Benedetto XVI.

Ci troviamo alla fine di un anno che nuovamente, nella Chiesa e nel mondo, è stato caratterizzato da molteplici situazioni travagliate, da grandi questioni e sfide, ma anche da segni di speranza. Menziono soltanto alcuni momenti salienti nell’ambito della vita della Chiesa e del mio ministero petrino. Ci sono stati - come menzionato dal Cardinale Decano - anzitutto i viaggi in Messico e a Cuba – incontri indimenticabili con la forza della fede, profondamente radicata nei cuori degli uomini, e con la gioia per la vita che scaturisce dalla fede".

Avvenimenti

"(...) In Messico (...) ricordo come la grande liturgia nelle vicinanze della statua di Cristo Re sia diventata un atto che ha reso presente la regalità di Cristo – la sua pace, la sua giustizia, la sua verità. Tutto ciò sullo sfondo dei problemi di un Paese che soffre per molteplici forme di violenza e per le difficoltà di dipendenze economiche. Sono problemi che, certo, non possono essere risolti semplicemente mediante la religiosità, ma lo possono ancor meno senza quella purificazione interiore dei cuori che proviene dalla forza della fede, dall’incontro con Gesù Cristo. E c’è stata poi l’esperienza di Cuba – anche qui le grandi liturgie, nei cui canti, preghiere e silenzi si è resa percepibile la presenza di Colui al quale, per molto tempo, si era voluto rifiutare un posto nel Paese. La ricerca, in quel Paese, di una giusta impostazione del rapporto tra vincoli e libertà, sicuramente non può riuscire senza un riferimento a quei criteri di fondo che si sono manifestati all’umanità nell’incontro con il Dio di Gesù Cristo".

"Quali ulteriori tappe dell’anno che volge al termine, vorrei menzionare la grande Festa della Famiglia a Milano, come anche la visita in Libano con la consegna dell’Esortazione Apostolica Postsinodale, che ora dovrà costituire, nella vita delle Chiese e della società in Medio Oriente, un orientamento sulle difficili vie dell’unità e della pace. L’ultimo avvenimento importante di questo anno che sta tramontando è stato il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione che è stato contemporaneamente un inizio comunitario dell’Anno della Fede, con cui commemoriamo l’inaugurazione del Concilio Vaticano II, cinquant’anni orsono, per comprenderlo e assimilarlo nuovamente nella mutata situazione".

Famiglia

"La grande gioia con cui a Milano si sono incontrate famiglie provenienti da tutto il mondo ha mostrato che, nonostante tutte le impressioni contrarie, la famiglia è forte e viva anche oggi. È incontestabile, però, anche la crisi che – particolarmente nel mondo occidentale – la minaccia fino nelle basi. (...) Le sfide in questo contesto sono complesse. C’è anzitutto la questione della capacità dell’uomo di legarsi oppure della sua mancanza di legami. (...)



Il rifiuto del legame umano, che si diffonde sempre più a causa di un’errata comprensione della libertà e dell’autorealizzazione, come anche a motivo della fuga davanti alla paziente sopportazione della sofferenza, significa che l’uomo rimane chiuso in se stesso e, in ultima analisi, conserva il proprio 'io' per se stesso, non lo supera veramente. (...) Con il rifiuto di questo legame scompaiono anche le figure fondamentali dell’esistenza umana: il padre, la madre, il figlio; cadono dimensioni essenziali dell’esperienza dell’essere persona umana".

"Il Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante, ha mostrato che l’attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all’autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda. Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell’essenza della libertà umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell’essere stesso, di ciò che in realtà significa l’essere uomini. Egli cita l’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: “Donna non si nasce, lo si diventa” (“On ne naît pas femme, on le devient”). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma “gender”, viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. (...) L’uomo contesta la propria natura. Egli è ormai solo spirito e volontà. La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso. (...) Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda. Se, però, non esiste la dualità di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione. Ma in tal caso anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignità che le è propria. Bernheim mostra come essa, da soggetto giuridico a sé stante, diventi ora necessariamente un oggetto, a cui si ha diritto e che, come oggetto di un diritto, ci si può procurare. Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere".


Dialogo

"Con ciò vorrei giungere al secondo grande tema (...): la questione cioè del dialogo e dell’annuncio. Parliamo anzitutto del dialogo. Vedo per la Chiesa nel nostro tempo soprattutto tre campi di dialogo nei quali essa deve essere presente, nella lotta per l’uomo e per che cosa significhi essere persona umana: il dialogo con gli Stati, il dialogo con la società – in esso incluso il dialogo con le culture e con la scienza – e, infine, il dialogo con le religioni. In tutti questi dialoghi, la Chiesa parla a partire da quella luce che le offre la fede. Essa, però, incarna al tempo stesso la memoria dell’umanità che, fin dagli inizi e attraverso i tempi, è memoria delle esperienze e delle sofferenze dell’umanità (...).

La cultura dell’umano, di cui essa si fa garante, è nata e si è sviluppata dall’incontro tra la rivelazione di Dio e l’esistenza umana. La Chiesa rappresenta la memoria dell’essere uomini di fronte a una civiltà dell’oblio, che ormai conosce soltanto se stessa e il proprio criterio di misure. Ma come una persona senza memoria ha perso la propria identità, così anche un’umanità senza memoria perderebbe la propria identità. (...) Nel dialogo con lo Stato e con la società, la Chiesa certamente non ha soluzioni pronte per le singole questioni. Insieme con le altre forze sociali, essa lotterà per le risposte che maggiormente corrispondano alla giusta misura dell’essere umano. Ciò che essa ha individuato come valori fondamentali, costitutivi e non negoziabili dell’esistenza umana, lo deve difendere con la massima chiarezza. Deve fare tutto il possibile per creare una convinzione che poi possa tradursi in azione politica".

"Nella situazione attuale dell’umanità, il dialogo delle religioni è una condizione necessaria per la pace nel mondo, e pertanto è un dovere per i cristiani come pure per le altre comunità religiose. Questo dialogo delle religioni ha diverse dimensioni. Esso sarà innanzi tutto semplicemente un dialogo della vita, un dialogo della condivisione pratica. In esso non si parlerà dei grandi temi della fede – se Dio sia trinitario o come sia da intendere l’ispirazione delle Sacre Scritture ecc. Si tratta dei problemi concreti della convivenza e della responsabilità comune per la società, per lo Stato, per l’umanità. In ciò bisogna imparare ad accettare l’altro nel suo essere e pensare in modo diverso. A questo scopo è necessario fare della responsabilità comune per la giustizia e per la pace il criterio di fondo del colloquio. Un dialogo in cui si tratta di pace e di giustizia diventa da sé, al di là di ciò che è semplicemente pragmatico, una lotta etica circa la verità e circa l'essere umano; un dialogo circa le valutazioni che sono presupposte al tutto. (...) Così questi sforzi possono avere anche il significato di passi comuni verso l’unica verità, senza che le scelte di fondo vengano cambiate. Se ambedue le parti muovono da un’ermeneutica di giustizia e di pace, la differenza di fondo non scomparirà, crescerà tuttavia anche una vicinanza più profonda tra loro".

"Per l’essenza del dialogo interreligioso, oggi in genere si considerano fondamentali due regole: 1. Il dialogo non ha di mira la conversione, bensì la comprensione. In questo si distingue dall’evangelizzazione, dalla missione. 2. Conformemente a ciò, in questo dialogo ambedue le parti restano consapevolmente nella loro identità, che, nel dialogo, non mettono in questione né per sé né per gli altri".

"Sì, il dialogo non ha di mira la conversione, ma una migliore comprensione reciproca: ciò è corretto. La ricerca di conoscenza e di comprensione, però, vuole sempre essere anche un avvicinamento alla verità. Così, ambedue le parti, avvicinandosi passo passo alla verità, vanno in avanti e sono in cammino verso una più grande condivisione, che si fonda sull’unità della verità. (...) Rispetto a questo direi che il cristiano ha la grande fiducia di fondo, anzi, la grande certezza di fondo di poter prendere tranquillamente il largo nel vasto mare della verità, senza dover temere per la sua identità di cristiano. Certo, non siamo noi a possedere la verità, ma è essa a possedere noi: Cristo, che è la Verità, ci ha presi per mano, e sulla via della nostra ricerca appassionata di conoscenza sappiamo che la sua mano ci tiene saldamente.

Nuova evangelizzazione

"Alla fine, è doverosa ancora una breve annotazione sull’annuncio, sull’evangelizzazione (...). La parola dell’annuncio diventa efficace là dove nell’uomo esiste la disponibilità docile per la vicinanza di Dio; dove l’uomo è interiormente in ricerca e così in cammino verso il Signore. Allora, l’attenzione di Gesù per lui lo colpisce al cuore e poi l’impatto con l’annuncio suscita la santa curiosità di conoscere Gesù più da vicino. Questo andare con Lui conduce al luogo dove Gesù abita, nella comunità della Chiesa, che è il suo Corpo. Significa entrare nella comunione itinerante dei catecumeni, che è una comunione di approfondimento e, insieme, di vita, in cui il camminare con Gesù ci fa diventare vedenti".

'“Venite e vedrete!' Questa parola che Gesù rivolge ai due discepoli in ricerca, la rivolge anche alle persone di oggi che sono in ricerca. Alla fine dell’anno vogliamo pregare il Signore, affinché la Chiesa, nonostante le proprie povertà, diventi sempre più riconoscibile come sua dimora. Lo preghiamo perché, nel cammino verso la sua casa, renda anche noi sempre più vedenti, affinché possiamo dire sempre meglio e in modo sempre più convincente: Abbiamo trovato Colui, del quale è in attesa tutto il mondo, Gesù Cristo, vero Figlio di Dio e vero uomo".


UDIENZE

Città del Vaticano, 21 dicembre 2012 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà in udienza il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 21 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Devprasad John Gandawa, S.V.D., Vescovo di Udaipur (superficie: 47.000; popolazione: 8.224.000; cattolici: 24.265; sacerdoti: 71; religiosi: 217), India. Il Presule è stato anche nominato Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" della Diocesi di Jhabua (India). Finora Vescovo di Jhabua, succede al Vescovo Joseph Pathalil del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Udaipur presentata per raggiunti limiti di età.

giovedì 20 dicembre 2012

UDIENZE

Città del Vaticano, 20 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Vescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

DECRETI CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

Città del Vaticano, 20 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLI

- Beati Antonio Primaldo e Compagni, Martiri, uccisi il 13 agosto 1480 ad Otranto (Italia);

- Beata Laura di Santa Caterina da Siena (al secolo: Maria Laura di Gesù Montoya y Upegui), Fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie della Beata Vergine Maria Immacolata e di Santa Caterina da Siena; colombiana (1874-1949).

- Beata Maria Guadalupe (al secolo: Anastasia Guadalupe García Zavala), Confondatrice delle Ancelle di Santa Margherita Maria e dei Poveri; messicana (1878-1963);

- Venerabile Servo di Dio Antonio Franco, Prelato Ordinario di Santa Lucia del Mela; italiano, (1585-1626);

- Venerabile Servo di Dio Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero, Sacerdote diocesano, argentino (1840-1914);

- Venerabile Servo di Dio Cristoforo di Santa Caterina (al secolo: Cristoforo Fernández Valladolid), Sacerdote, Fondatore della Congregazione Ospedaliera di Gesù Nazareno, spagnolo (1638-1690);
- Venerabile Serva di Dio Sofia Czeska-Maciejowska, Fondatrice della Congregazione delle Vergini della Presentazione della Beata Vergine Maria; polacca (1584-1650);

- Venerabile Serva di Dio Margherita Lucia Szewczyk, Fondatrice della Congregazione delle Figlie della Beata Maria Vergine Addolorata dette Serafitki; ucraina (1828-1905);

MARTIRIO

- Servo di Dio Miroslav Bulešić, Sacerdote diocesano; croato nato nel 1920 ed ucciso, in odio alla Fede, a Lanišće (Croazia) il 24 agosto 1947;

- Servi di Dio Giuseppe Saverio Gorosterratzu e 5 Compagni, della Congregazione del Ss.mo Redentore; uccisi, in odio alla Fede, in Spagna tra il 1936 e il 1938;

- Servi di Dio Riccardo Gil Barcelón, Sacerdote, e Antonio Arrué Peiró, Postulante, della Congregazione della Piccola Opera della Divina Provvidenza; uccisi, in odio alla Fede, a Valenza (Spagna) nel 1936;

- Servo di Dio Emanuele della Sacra Famiglia (al secolo: Emanuele Sanz Domínguez), Monaco professo e Riformatore dell'Ordine di San Girolamo; nato a Sotodosos (Spagna) nel 1887 e ucciso, in odio alla Fede, a Paracuellos de Jarama (Spagna) tra il 6 e l'8 novembre 1936;

- Serve di Dio Maria di Montserrat (al secolo: Giuseppa Pilar García y Solanas) e 8 Compagne, Suore professe dell'Istituto delle Minime Scalze di San Francesco di Paola, nonché Lucrezia García y Solanas, Laica, Vedova; uccise, in odio alla Fede, a Barcellona (Spagna) il 23 luglio 1936;

- Serve di Dio Melchiorra dell'Adorazione Cortés Bueno e 14 Compagne, della Società delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli; uccise, in odio alla Fede, in Spagna tra il 1936 e il 1937;

VIRTÙ EROICHE

- Servo di Dio Paolo VI (Giovanni Battista Montini), Sommo Pontefice; nato a Concesio (Italia) il 26 settembre 1897 e morto a Castelgandolfo (Italia) il 6 agosto 1978;

- Servo di Dio Francesco Saverio Petagna, Vescovo di Castellammare di Stabia, Fondatore della Congregazione delle Suore dei Sacri Cuori; italiano (1812-1878);

- Servo di Dio Giovanni Giuseppe Giacomo Bonal Cortada, Sacerdote, Fondatore della Congregazione delle Suore della Carità di Sant'Anna; spagnolo (1769-1829);

- Servo di Dio Ludovico Maria Baudouin, Sacerdote, Fondatore delle Congregazioni dei Figli di Maria Immacolata nonché delle Suore Orsoline di Gesù di Chavagnes; francese (1765-1835);

- Serva di Dio Giovannina Franchi, Fondatrice delle Suore Ospedaliere di Maria Addolorata di Como; italiana (1807-1872);

- Serva di Dio Marcellina di San Giuseppe (al secolo: Luigia Aveledo), Fondatrice della Congregazione delle Suore dei Poveri di San Pietro Claver; venezuelana (1874-1959);

- Serva di Dio Claudia Russo, Fondatrice della Congregazione delle Suore Povere Figlie della Visitazione della Beata Vergine Maria; italiana (1889-1964);

- Serva di Dio Maria Francesca delle Piaghe (al secolo: Rosa Elena Cornejo), Fondatrice della Congregazione delle Suore Missionarie Francescane dell'Immacolata; ecuadoregna (1874-1964);

- Serva di Dio Chiara Ludovica Szczęsna, Confondatrice della Congregazione delle Ancelle del Ss.mo Cuore di Gesù; polacca (1863-1916);

- Serva di Dio Consolata (al secolo: Gioacchina Maria Mercedes Barceló y Pagés), Confondatrice della Congregazione delle Suore Agostiniane di Nostra Signora della Consolazione; spagnola (1857-1940).


IL PAPA AL FINANCIAL TIMES: NATALE TEMPO DI IMPEGNO PER I CRISTIANI NEL MONDO

Città del Vaticano, 20 dicembre 2012 (VIS). Il quotidiano "Financial Times" ha pubblicato oggi un articolo di Benedetto XVI dal titolo: "Tempo di impegno per i cristiani nel mondo". "L'articolo - si legge in una Nota della Sala Stampa della Santa Sede - nasce da una richiesta venuta dalla redazione del Financial Times stesso, che, prendendo spunto dalla pubblicazione dell'ultimo libro del Papa sull'infanzia di Gesù, ha chiesto un suo commento in occasione del Natale. Nonostante si trattasse di una richiesta insolita, il Santo Padre ha accettato con disponibilità".

"Forse è giusto ricordare - si legge ancora nella Nota - la disponibilità con cui il Papa aveva risposto anche in passato ad alcune richieste fuori del comune, ad esempio la richiesta di intervento alla BBC, proprio in occasione del Natale alcuni mesi dopo il viaggio nel Regno Unito, o la richiesta di intervista televisiva per il programma “A sua immagine” della RAI,  rispondendo a domande in occasione del Venerdì Santo. Si è trattato anche allora di occasioni per parlare di Gesù e del suo messaggio ad un ampio uditorio, nei momenti salienti dell’anno liturgico cristiano".

Di seguito riportiamo la traduzione integrale dell'articolo del Papa.

Tempo di impegno nel mondo per i cristiani

Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” fu la risposta di Gesù quando gli fu chiesto ciò che pensava sul pagamento delle tasse. Quelli che lo interrogavano, ovviamente, volevano tendergli una trappola. Volevano costringerlo a prendere posizione nel dibattito politico infuocato sulla dominazione romana nella terra di Israele. E tuttavia c’era in gioco ancora di più: se Gesù era realmente il Messia atteso, allora sicuramente si sarebbe opposto ai dominatori romani. Pertanto la domanda era calcolata per smascherarlo o come una minaccia per il regime o come un impostore".

"La risposta di Gesù porta abilmente la questione ad un livello superiore, mettendo con finezza in guardia nei confronti sia della politicizzazione della religione sia della deificazione del potere temporale, come pure dell’instancabile ricerca della ricchezza. I suoi ascoltatori dovevano capire che il Messia non era Cesare, e che Cesare non era Dio. Il regno che Gesù veniva ad instaurare era di una dimensione assolutamente superiore. Come rispose a Ponzio Pilato: 'Il mio regno non è di questo mondo'”.

"I racconti di Natale del Nuovo Testamento hanno lo scopo di esprimere un messaggio simile. Gesù nacque durante un 'censimento del mondo intero', voluto da Cesare Augusto, l’imperatore famoso per aver portato la Pax Romana in tutte le terre sottoposte al dominio romano. Eppure questo bambino, nato in un oscuro e distante angolo dell’impero, stava per offrire al mondo una pace molto più grande, veramente universale nei suoi scopi e trascendente ogni limite di spazio e di tempo".

"Gesù ci viene presentato come erede del re Davide, ma la liberazione che egli portò alla propria gente non riguardava il tenere a bada eserciti nemici; si trattava, invece, di vincere per sempre il peccato e la morte".

"La nascita di Cristo ci sfida a ripensare le nostre priorità, i nostri valori, il nostro stesso modo di vivere. E mentre il Natale è senza dubbio un tempo di gioia grande, è anche un’occasione di profonda riflessione, anzi un esame di coscienza. Alla fine di un anno che ha significato privazioni economiche per molti, che cosa possiamo apprendere dall’umiltà, dalla povertà, dalla semplicità della scena del presepe?".

"Il Natale può essere il tempo nel quale impariamo a leggere il Vangelo, a conoscere Gesù non soltanto come il Bimbo della mangiatoia, ma come colui nel quale riconosciamo il Dio fatto Uomo".

nel Vangelo che i cristiani trovano ispirazione per la vita quotidiana e per il loro coinvolgimento negli affari del mondo – sia che ciò avvenga nel Parlamento o nella Borsa. I cristiani non dovrebbero sfuggire il mondo; al contrario, dovrebbero impegnarsi in esso. Ma il loro coinvolgimento nella politica e nell’economia dovrebbe trascendere ogni forma di ideologia".

"I cristiani combattono la povertà perché riconoscono la dignità suprema di ogni essere umano, creato a immagine di Dio e destinato alla vita eterna. I cristiani operano per una condivisione equa delle risorse della terra perché sono convinti che, quali amministratori della creazione di Dio, noi abbiamo il dovere di prenderci cura dei più deboli e dei più vulnerabili. I cristiani si oppongono all’avidità e allo sfruttamento nel convincimento che la generosità e un amore dimentico di sé, insegnati e vissuti da Gesù di Nazareth, sono la via che conduce alla pienezza della vita. La fede cristiana nel destino trascendente di ogni essere umano implica l’urgenza del compito di promuovere la pace e la giustizia per tutti".

"Poiché tali fini vengono condivisi da molti, è possibile una grande e fruttuosa collaborazione fra i cristiani e gli altri. E tuttavia i cristiani danno a Cesare soltanto quello che è di Cesare, ma non ciò che appartiene a Dio. Talvolta lungo la storia i cristiani non hanno potuto accondiscendere alle richieste fatte da Cesare. Dal culto dell’imperatore dell’antica Roma ai regimi totalitari del secolo appena trascorso, Cesare ha cercato di prendere il posto di Dio. Quando i cristiani rifiutano di inchinarsi davanti ai falsi dèi proposti nei nostri tempi non è perché hanno una visione antiquata del mondo. Al contrario, ciò avviene perché sono liberi dai legami dell’ideologia e animati da una visione così nobile del destino umano, che non possono accettare compromessi con nulla che lo possa insidiare".

In Italia, molte scene di presepi sono adornate di rovine degli antichi edifici romani sullo sfondo. Ciò dimostra che la nascita del bambino Gesù segna la fine dell’antico ordine, il mondo pagano, nel quale le rivendicazioni di Cesare apparivano impossibili da sfidare. Adesso vi è un nuovo re, il quale non confida nella forza delle armi, ma nella potenza dell’amore. Egli porta speranza a tutti coloro che, come lui stesso, vivono ai margini della società. Porta speranza a quanti sono vulnerabili nelle mutevoli fortune di un mondo precario. Dalla mangiatoia, Cristo ci chiama a vivere da cittadini del suo regno celeste, un regno che ogni persona di buona volontà può aiutare a costruire qui sulla terra.

BENEDETTO XVI RISPONDE AI GIOVANI "IN CERCA DI AUTORE"

Città del Vaticano, 20 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i ragazzi e la ragazze dell'Azione Cattolica Italiana che nell'augurare al Papa Buon Natale hanno spiegato che la frase guida del loro cammino quest'anno è "in cerca di autore".

"Ma noi sappiamo chi è questo autore - ha risposto il Papa - è Dio, che ci ha mostrato il suo volto. Dio ci ha creati, ci ha fatti a sua immagine, soprattutto ci ha donato il suo Figlio Gesù, che si è fatto bambino - lo contempleremo tra poco nel Santo Natale -, è cresciuto da ragazzo come voi, ha percorso le strade di questo nostro mondo per comunicarci l’amore di Dio, che rende bella e felice la vita, piena di bontà e di generosità".

"Certamente voi cercate anche l’autore della vostra gioia. (...) Sono tanti che vi rendono felici, ma c’è un grande Amico che è l’autore della gioia di tutti e con il quale il nostro cuore si riempie di una gioia che sorpassa tutte le altre e che dura per tutta la vita: è Gesù. Ricordate, cari amici: quanto più imparerete a conoscerlo e a dialogare con Lui, tanto più sentirete nel cuore di essere contenti e sarete capaci di vincere le piccole tristezze che ci sono a volte nell’animo".

"Inoltre, siete in cerca dell’autore dell’amore. (...) Tutti abbiamo bisogno di voler bene e di sentire che qualcuno ci accetta e ci vuole bene. Sentirsi amati è necessario per vivere, ma è altrettanto importante essere capaci di amare gli altri, per rendere bella la vita di tutti, anche dei vostri coetanei che si trovano in situazioni difficili. Gesù ci ha fatto vedere con la sua vita che Dio ama tutti senza distinzione e vuole che tutti vivano felici".

"Infine, voi cercate sicuramente l’autore della pace, di cui il mondo ha tanto bisogno. Spesso gli uomini pensano di poter costruire la pace da soli, ma è importante capire che è Dio che può donarci una pace vera e solida. Se lo sappiamo ascoltare, se gli facciamo spazio nella nostra vita, Dio scioglie l’egoismo che spesso inquina i rapporti tra le persone e tra le Nazioni e fa sorgere desideri di riconciliazione, di perdono e di pace, anche in chi ha il cuore indurito".

"Se vi aiutate l’un l’altro a cercare il grande Autore della vita, della gioia, dell’amore, della pace, scoprirete che questo Autore non è mai lontano da voi, anzi, è vicinissimo: è il Dio che si è fatto bambino in Gesù!", ha concluso il Santo Padre.


mercoledì 19 dicembre 2012

LA FEDE DI MARIA ALLA LUCE DEL MISTERO DELL'ANNUNCIAZIONE

Città del Vaticano, 19 dicembre 2012 (VIS). La fede di Maria a partire dal grande mistero dell'Annunciazione è stato il tema della catechesi di Benedetto XVI per l'ultima udienza generale del 2012, tenutasi nell'Aula Paolo VI.

Nell'Annunciazione l'Arcangelo Gabriele saluta Maria con le parole: "Rallegrati, piena di Grazia: il Signore è con te". Questo saluto - ha detto il Papa - è "un invito alla gioia (...), annuncia la fine della tristezza che c'è nel mondo di fronte al limite della vita, alla sofferenza, alla morte, alla cattiveria, al buio del male che sembra oscurare la luce della bontà divina. È un saluto che segna l'inizio del Vangelo, della Buona Novella".

La risposta al motivo della gioia della Vergine si trova nella seconda parte del saluto: "il Signore è con te. In Maria "si compie l'attesa della venuta definitiva di Dio, in lei prende dimora il Dio vivente". L'espressione "piena di grazia" chiarisce ulteriormente la sorgente del rallegrarsi di Maria che "proviene dalla comunione con Dio, dall'avere una connessione così vitale con Lui, dall'essere dimora dello Spirito Santo. (...) Maria è la creatura che in modo unico ha spalancato la porta al suo Creatore, si è messa nelle sue mani, senza limiti" e "vive (...) attenta a cogliere i segni di Dio nel cammino del suo popolo; è inserita in una storia di fede e di speranza nelle promesse di Dio, che costituisce il tessuto della sua esistenza". Come Abramo "così Maria si affida con piena fiducia alla parole che le annuncia il messaggero di Dio e diventa modello e madre di tutti i credenti".

"Vorrei sottolineare - ha detto Benedetto XVI - un altro aspetto importante: l’apertura dell’anima a Dio e alla sua azione nella fede include anche l’elemento dell’oscurità. La relazione dell’essere umano con Dio non cancella la distanza tra Creatore e creatura (...) Ma proprio colui che - come Maria – è aperto in modo totale a Dio, giunge ad accettare il volere divino, anche se è misterioso, anche se spesso non corrisponde al proprio volere (...) Così è per Maria, la sua fede vive la gioia dell’Annunciazione, ma passa anche attraverso il buio della crocifissione del Figlio, per poter giungere fino alla luce della Risurrezione".

"Non è diverso anche il cammino di fede di ognuno di noi: incontriamo momenti di luce, ma incontriamo anche passaggi in cui Dio sembra assente, il suo silenzio pesa nel nostro cuore e la sua volontà non corrisponde alla nostra (...). Ma quanto più ci apriamo a Dio, (...) come Abramo e come Maria - tanto più Egli ci rende capaci, con la sua presenza, di vivere ogni situazione della vita nella pace e nella certezza della sua fedeltà e del suo amore. Questo però significa uscire da sé stessi e dai propri progetti, perché la Parola di Dio sia la lampada che guida i nostri pensieri e le nostre azioni".

Dalla perdita di Gesù al Tempio, Maria "deve rinnovare la fede profonda con cui ha detto 'sì' nell’Annunciazione; (...) deve saper lasciare libero quel Figlio che ha generato perché segua la sua missione. E il 'sì' di Maria alla volontà di Dio, nell’obbedienza della fede, si ripete lungo tutta la sua vita, fino al momento più difficile, quello della Croce".

"C’è un atteggiamento di fondo che Maria assume di fronte a ciò che avviene nella sua vita - ha spiegato il Papa - (...) Si afferma che Maria 'custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore', in greco il termine è symballon, potremmo dire che Ella (...) collocava ogni singolo elemento, ogni parola, ogni fatto all’interno del tutto e lo confrontava, lo conservava, riconoscendo che tutto proviene dalla volontà di Dio. Maria non si ferma ad una prima comprensione superficiale di ciò che avviene nella sua vita, ma sa guardare in profondità, si lascia interpellare dagli eventi, li elabora, li discerne, e acquista quella comprensione che solo la fede può garantire. È l’umiltà profonda della fede obbediente di Maria, che accoglie in sé anche ciò che non comprende dell’agire di Dio, lasciando che sia Dio ad aprirle la mente e il cuore".

"La solennità del Natale del Signore che tra poco celebreremo, ci invita a vivere questa stessa umiltà e obbedienza di fede. La gloria di Dio non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non risplende in una città famosa, (...) ma prende dimora nel grembo di una vergine, si rivela nella povertà di un bambino. L’onnipotenza di Dio, anche nella nostra vita, agisce con la forza, spesso silenziosa, della verità e dell’amore. La fede ci dice, allora, che l’indifesa potenza di quel Bambino alla fine vince il rumore delle potenze del mondo".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 19 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Peter Loy Chong, Arcivescovo di Suva (superficie: 18.333; popolazione: 1.297.683; cattolici: 101.050; sacerdoti: 81: religiosi: 162), Isole Fiji. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1961 a Natovi (Isole Fiji) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Dal 1992 al 1995 è stato Vicario parrocchiale di "Our Lady of Perpetual Help" a Lautoka; dal 1996 al 2000 è stato parroco della "Immaculate Heart of Mary" a Vatukoula. Dal 2005 al 2012 ha compiuto gli studi superiori alla "Jesuit School of Theology" della "Santa Clara University", in California, terminati con il Dottorato in Teologia. Succede all'Arcivescovo Petero Mataca, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Chiesa Caldea presentata da Sua Beatitudine il Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), ed ha convocato a Roma per il 28 gennaio 2013 il Sinodo dei Vescovi della medesima Chiesa per l'elezione del Successore, incaricando a presiederlo il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. A norma del diritto, l'Amministratore della Chiesa Caldea fino all'elezione del Patriarca è il Vescovo di Curia S.E.R. Mons. Jacques Ishaq, Arcivescovo titolare di Nisibi dei Caldei.


martedì 18 dicembre 2012

RELIGIONE E SPAZIO PUBBLICO

Città del Vaticano, 18 dicembre 2012 (VIS). Il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Roma Tre, ha promosso un seminario internazionale che si conclude oggi, sul tema: "Religione e spazio pubblico".

Le questioni esaminate sono state: la ridefinizione dello spazio pubblico in rapporto alla nuova presenza del religioso; il dibattito sull'ammissione o sul rifiuto di simboli religiosi negli spazi pubblici; le modalità in cui le diverse presenze religiose si rapportano con la politica, con la cultura e con la presenza dei simboli negli spazi pubblici; la concezione dell'attuale pluralismo religioso in due nazioni in cui il cattolicesimo ha agito fino ad un passato recente in condizioni di monopolio o di quasi monopolio e/o all'interno di "mercati religiosi" protetti; i rapporti tra poteri politici e poteri religiosi.

Il filosofo Massimo Introvigne, coordinatore dell'Osservatorio della Libertà Religiosa del Ministero degli Esteri, ha aperto, nel pomeriggio di ieri, il seminario con una relazione dal titolo: "Libertà religiosa e rapporti fra Stati e religioni. Diversi modelli in conflitto?"". Successivamente ha avuto luogo una tavola rotonda su "Il caso Italia"; "Chiesa e Stato in Italia e Brasile: problemi e momenti" alla luce delle questioni: "Libertà religiosa, spazio pubblico e ordinamento giuridico, tra ridefinizioni e nuovi scenari"; "Laicità nell'Italia plurale"; "La laicità come ideologia"; "Aggregazioni laicali fra secolarizzazione e desecolarizzazione".

La prima giornata si è conclusa con un dibattito dedicato a "Religione e politica in Italia".

Questa mattina si è discusso de "Il caso Brasile" e si è esaminato il seguente tema: "Rinnovamento Carismatico Cattolico e Pentecostalismo evangelico in Brasile: divergenze dottrinarie e convergenze politiche". In tale contesto si sono esaminate le seguenti questioni: "I diritti umani nella Chiesa cattolica in Brasile: dal discorso politico al discorso morale"; e di "Simboli religiosi negli spazi pubblici: cattolicesimo in distinte configurazioni". Alle 10:30 il sociologo Franco Garelli ha presentato una relazione su: "La religione nello spazio pubblico", mentre "Religione e politica in America Latina è stato il tema della tavola rotonda delle 11:30. Si sono quindi esaminati i seguenti temi: "I Santuari Mariani come spazio pubblico: cattolicesimo e nazione in Argentina"; "Argentina: la complicità del silenzio"; "Pastorale rivoluzionaria: alcune considerazioni sui preti guerriglieri in America Latina"; "Rapporto Chiesa/Stato in Argentina durante l'ultimo governo militare (1976-1983"; "Chiesa della liberazione e nuovi governi popolari".

Alle 15:00 il sociologo Enzo Pace parlerà sul tema: "Achille e la tartaruga: il cattolicesimo italiano di fronte all'inedita diversità religiosa". Una tavola rotonda su "Religione e spazio pubblico" concluderà il Seminario.


lunedì 17 dicembre 2012

UDIENZA AL PRESIDENTE DELL'AUTORITÀ PALESTINESE

Città del Vaticano, 17 dicembre 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano il Signor Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità Palestinese, il quale successivamente si è incontrato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui si è fatto riferimento alla recente risoluzione approvata dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite con la quale si riconosce la Palestina come Stato Osservatore non membro della suddetta Organizzazione. Si è auspicato che tale iniziativa incoraggi l’impegno della comunità internazionale per una soluzione giusta e duratura del conflitto israelo-palestinese, che potrà raggiungersi solo riprendendo in buona fede il negoziato tra le Parti, nel rispetto dei diritti di tutti.

Ci si è soffermati poi sulla situazione della Regione, travagliata da tanti conflitti, auspicando il coraggio della riconciliazione e della pace.

Non è mancato, infine, un riferimento al contributo che le comunità cristiane offrono al bene comune della società nei Territori Palestinesi e in tutto il Medio Oriente.





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