Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 16 aprile 2012

AUGURI AL SANTO PADRE DAI CARDINALI E DAI SUOI COMPATRIOTI



Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI compie oggi 85 anni. Il Papa è nato il 16 aprile 1927 nella località bavarese di Marktl am Inn e in questa stessa settimana, il 19 di aprile, ricorre il settimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio.

Questa mattina, nella duplice ricorrenza, è stata celebrata, nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, una Santa Messa di ringraziamento alla quale hanno assistito i membri del Collegio Cardinalizio ed una nutrita rappresentanza dell'episcopato della terra natale del Pontefice.

Prima della celebrazione eucaristica, il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, ha rivolto al Santo Padre alcune parole di saluto.

"Sette anni fa il Signore Le ha chiesto un grande gesto d'amore dicendole, come un giorno a Pietro: 'Se mi ami, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle'. Con la generosità di sempre Ella ha detto il suo sì ed ha così iniziato il Suo ministero petrino".

"Noi oggi, in occasione del Suo genetliaco, vogliamo ringraziarLa per la sollecitudine con cui Ella esercita questo servizio d'amore. Non per nulla la Sua prima Enciclica è stata tutto un inno all'Amore che è Dio, come a quell'amore che deve animare ogni Pastore, chiamato a fare entrare nel mondo la luce di Dio ed in tal modo anche il calore del suo a amore".

"Padre Santo, che il Signore continui ad esserLe vicino, realizzando la promessa annunziata da Dio all'uomo giusto nel Salmo 90: 'Longitudine dierum replebo Eum et ostendam illi salutare meum' 'lo sazierò di lunghi anni e gli mostrerò la mia salvezza'", ha concluso il Porporato.


LA PACE DI CRISTO FRUTTO DELLA SUA VITTORA RADICALE SUL MALE







Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Prima della recita del "Regina Coeli", Benedetto XVI ha ricordato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro che la prima domenica dopo la Pasqua è dedicata alla Divina Misericordia.

"Gesù, nelle due apparizioni agli Apostoli riuniti nel cenacolo, ripeté più volte il saluto 'Pace a voi!'" - ha spiegato il Pontefice. Dopo la risurrezione il saluto tradizionale "diventa il dono di quella pace che solo Gesù può dare, perché è il frutto della sua vittoria radicale sul male. La 'pace' che Gesù offre ai suoi amici è il frutto dell'amore di Dio che lo ha portato a morire sulla croce, a versare tutto il suo sangue, come Agnello mite e umile, pieno di grazie e di verità. Ecco perché il beato Giovanni Paolo II ha voluto intitolare questa Domenica dopo la Pasqua alla Divina Misericordia".

Da Gesù vivo "scaturiscono i Sacramenti pasquali del Battesimo e dell'Eucaristia: chi si accosta ad essi con fede riceve il dono della vita eterna". "Il culto cristiano - ha affermato il Pontefice - è (...) essenzialmente un incontro con il Signore risorto, che vive nella dimensione di Dio, al di là del tempo e dello spazio, e tuttavia si rende realmente presente in mezzo alla comunità, ci parla nelle Sacre Scritture e spezza per noi il Pane di vita eterna. Attraverso questi segni noi viviamo ciò che sperimentarono i discepoli, cioè il fatto di vedere Gesù e nello stesso tempo di non riconoscerlo".

Infine il Papa ha invitato i credenti ad accogliere il dono della pace che ci offre Gesù Risorto lasciandoci "riempire il cuore dalla sua misericordia! In questo modo, con la forza dello Spirito Santo, lo Spirito che ha risuscitato Cristo dai morti, anche noi possiamo portare agli altri questi doni pasquali"

Al termine della preghiera mariana, il Papa si è rivolto ai fedeli con queste parole: "Giovedì prossimo, in occasione del settimo anniversario della mia elezione alla cattedra di Pietro, vi chiedo di pregare per me, perché il Signore mi dia la forza di compiere la missione che mi ha affidato".

SACRA TUNICA SIMBOLO UNITÀ INDIVISIBILE CHIESA





Città del Vaticano, 14 aprile 2012 (VIS). In questi giorni, migliaia di pellegrini si recano al Duomo di Treviri (Germania) nella ricorrenza del quinto centenario della prima ostensione pubblica della Sacra Tunica (Der Heilige Rock) che Gesù indossava prima della crocifissione e che, secondo il Vangelo di Giovanni, i soldati romani si disputarono tirandola a sorte.

Secondo la tradizione parte della Sacra Tunica venne in possesso dell'Imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande, che l'avrebbe consegnata all'Arcivescovo di Treviri, Sant'Agrizio. I fedeli poterono vedere la reliquia per la prima volta soltanto nel 1512,  quando l'imperatore Massimiliano I chiese all'Arcivescovo Richard von Greiffenklau di esporre la Sacra Tunica.

In occasione dell'inizio del pellegrinaggio che si protrarrà fino al 13 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un messaggio al Monsignor Stephan Ackermann, attuale Vescovo di Treviri. Il Messaggio è datato 6 aprile, Venerdì Santo.

Il Papa ricorda che Giovanni ci dice che la Tunica è tutta di un solo pezzo; per cui i soldati romani la tirano a sorte perché non vogliono strapparla.

"I Padri della Chiesa - scrive il Papa - vedono in questo passo l’unità della Chiesa; essa è fondata come unica e indivisa comunità dall’amore di Cristo. La Sacra Tunica intende rendercelo visibile. L’amore del Salvatore rimette insieme ciò che è diviso". (...)

"La Tunica di Cristo è 'tessuta interamente da capo a fondo'. Anche questa è un‘ immagine della Chiesa, che vive non grazie alle proprie forze, ma per l’azione di Dio. Come unica e indivisa comunità essa è opera di Dio, non il prodotto degli uomini e delle loro capacità. La Sacra Tunica vuole, nello stesso tempo, essere un ammonimento alla Chiesa perché rimanga fedele alle sue origini, si renda consapevole che la sua unità, il suo consenso, la sua efficacia, la sua testimonianza, (...) possono essere solo un dono di Dio".

"La Sacra Tunica non è una toga, un vestito elegante, che esprime un ruolo sociale. È un modesto capo di vestiario, che serve a coprire e proteggere chi lo porta, custodendone la riservatezza. Questo abito è il dono indiviso del Crocifisso alla Chiesa, che egli ha santificato con il suo sangue. Per questo la Sacra Tunica ricorda alla Chiesa la sua dignità. (...) Vi è bisogno di una costante disposizione alla conversione e all’umiltà, per essere discepoli del Signore con amore e con verità. Nello stesso tempo, la particolare dignità e integrità della Chiesa non può venire svenduta e abbandonata al chiasso di un giudizio sommario da parte della pubblica opinione".

"Il pellegrinaggio giubilare - conclude il Papa - ha come motto, che è poi un’invocazione al Signore, 'Riconduci all’unità ciò che è diviso'. Non vogliamo rimanere bloccati nell’isolamento. Vogliamo chiedere al Signore di guidarci nel cammino comune della fede, e di rendere nuovamente vivi i suoi contenuti. Potremo così, crescendo insieme come cristiani nella fede, nella preghiera e nella testimonianza, nel mezzo delle prove del nostro tempo, confessare la sua magnificenza e la sua bontà".

NOTA DEL DIRETTORE SALA STAMPA SUL CASO ORLANDI

Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso pubblica questa mattina una nota sulle affermazioni relative al Vaticano e al caso Orlandi, apparse recentemente sui quotidiani italiani. Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente dello Stato della Città del Vaticano e cittadina vaticana, sparì misteriosamente il 22 giugno 1983 all'età di 15 anni. In questi trenta anni la sua scomparsa ha alimentato numerose congetture, dall'intervento dei servizi segreti all'implicazione di Alì Agca, il cittadino turco che attentò alla vita di Giovanni Paolo II, alla partecipazione di gruppi legati alla delinquenza romana. Nel 2006 un programma della televisione italiana ha diffuso una telefonata nella quale si indicava una connessione fra il luogo di sepoltura del capo di uno di questi gruppi criminali con quello di Emanuela Orlandi.

Di seguito riportiamo estratti della Nota di Padre Lombardi, S.I.

"È giusto ricordare anzitutto che il Papa Giovanni Paolo II in persona si dimostrò particolarmente coinvolto dal tragico sequestro, tanto che intervenne diverse volte (ben otto in meno di un anno!) pubblicamente con appelli per la liberazione di Emanuela, si recò personalmente a visitare la famiglia, si interessò perché fosse garantito un posto di lavoro per il fratello Pietro. A questo impegno personale del Papa è naturale che corrispondesse l’impegno dei suoi collaboratori. Il Cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato e quindi primo collaboratore del Papa, seguì personalmente la vicenda, tanto che, com’è noto, si mise a disposizione per i contatti con i rapitori con una linea telefonica particolare".

"Come ha attestato (...) il cardinale Giovanni Battista Re - allora Assessore della Segreteria di Stato e oggi principale e più autorevole testimone di quel tempo -, non solo la Segreteria di Stato stessa, ma anche il Governatorato furono impegnati nel fare tutto il possibile per contribuire ad affrontare la dolorosa situazione con la necessaria collaborazione con le Autorità italiane inquirenti, a cui spettava evidentemente la competenza e la responsabilità delle indagini, essendo il sequestro avvenuto in Italia. La piena disponibilità alla collaborazione da parte delle personalità vaticane che a quel tempo occupavano posizioni di responsabilità, risulta da fatti e circostanze. (...) Atteso che tutte le lettere e le segnalazioni pervenute in Vaticano furono prontamente girate al Dottor Domenico Sica e all’Ispettorato di P.S. presso il Vaticano, si presume che siano custodite presso i competenti uffici giudiziari italiani".

"Anche nella seconda fase dell’inchiesta - anni dopo - le tre rogatorie indirizzate alle Autorità vaticane dagli inquirenti italiani trovarono risposta". Come domandato dagli inquirenti, numerose persone furono interrogate in Vaticano, e le loro dichiarazioni furono inviate alle autorità richiedenti. (...) I relativi fascicoli esistono tuttora e continuano a essere a disposizione degli inquirenti. È anche da rilevare che all’epoca del sequestro di Emanuela, le Autorità vaticane, in spirito di vera collaborazione, concessero agli inquirenti italiani ed al SISDE l’autorizzazione a tenere sotto controllo il telefono vaticano della famiglia Orlandi e ad accedere liberamente in Vaticano per recarsi presso l’abitazione degli stessi Orlandi, senza alcuna mediazione di funzionari vaticani. Non è quindi fondato accusare il Vaticano di aver ricusato la collaborazione alle Autorità italiane preposte alle indagini".

"La sostanza della questione è che purtroppo non si ebbe in Vaticano alcun elemento concreto utile per la soluzione del caso da fornire agli inquirenti. A quel tempo le Autorità vaticane, in base ai messaggi ricevuti che facevano riferimento ad Ali Agca – che, come periodo, coincisero praticamente con l’istruttoria sull’attentato al Papa – condivisero l’opinione prevalente che il sequestro fosse utilizzato da una oscura organizzazione criminale per inviare messaggi od operare pressioni in rapporto alla carcerazione e agli interrogatori dell’attentatore del Papa".

"Non si ebbe alcun motivo per pensare ad altri possibili moventi del sequestro. L’attribuzione di conoscenza di segreti attinenti al sequestro stesso da parte di persone appartenenti alle istituzioni vaticane, senza indicare alcun nominativo, non corrisponde quindi ad alcuna informazione attendibile o fondata; a volte sembra quasi un alibi di fronte allo sconforto e alla frustrazione per il non riuscire a trovare la verità".

In conclusione (...) non risulta che sia stato nascosto nulla, né che vi siano in Vaticano "segreti" da rivelare sul tema. Continuare ad affermarlo è del tutto ingiustificato".

"Infine, poiché la collocazione della tomba di Enrico De Pedis presso la Basilica dell’Apollinare ha continuato e continua ad essere motivo di interrogativi e discussioni – anche a prescindere dal suo eventuale rapporto con la vicenda del sequestro Orlandi - si ribadisce che da parte ecclesiastica non si frappone nessun ostacolo a che la tomba sia ispezionata e che la salma sia tumulata altrove, perché si ristabilisca la giusta serenità, rispondente alla natura di un ambiente sacro".

"Per terminare, vorremmo riprendere spunto e ispirazione dall’intensa partecipazione personale di Giovanni Paolo II alla tragica vicenda della giovane e alla sofferenza della sua famiglia, rimasta finora nell’oscurità sulla sorte di Emanuela. Ancor più perché questa sofferenza purtroppo si ravviva al sorgere di ogni nuova pista di spiegazione, finora senza esito. Se le persone che scompaiono ogni anno in Italia e di cui non si sa più nulla nonostante le inchieste e le ricerche sono purtroppo numerose, la vicenda di questa giovane cittadina vaticana innocente scomparsa continua a tornare sotto i riflettori. Non sia questo un motivo per scaricare sul Vaticano colpe che non ha, ma sia piuttosto occasione per rendersi conto della realtà terribile e spesso dimenticata che è costituita dalla scomparsa delle persone – in particolare di quelle più giovani - e opporsi, da parte di tutti e con tutte le forze, ad ogni attività criminosa che ne sia causa".

POSSESSI CARDINALIZI


Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle Prese di Possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

Sabato 21 aprile 2012, alle ore 18.00, il Cardinale Prosper Grech, O.S.A., prenderà possesso della Diaconia di Santa Maria Goretti, Via di Santa Maria Goretti, 29.

Domenica 22 aprile 2012, alle ore 11.00, il Cardinale Karl Becker, S.I., prenderà possesso della Diaconia di San Giuliano Martire, Via Cassia, 1036.

Domenica 22 aprile 2012, alle ore 11.15, il Cardinale Manuel Monteiro De Castro, Penitenziere Maggiore, prenderà possesso della Diaconia di San Domenico di Guzman, Via Vincenzo Marmorale, 25.

Domenica 22 aprile 2012, alle ore 11.30, il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong  Kong, prenderà possesso del Titolo Regina degli Apostoli, Via Antonino Pio, 75.

Giovedì 26 aprile 2012, alle ore 17.00, il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, prenderà possesso della Diaconia di San Giuseppe dei Falegnami, Clivo Argentario, 1.

UDIENZE


Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l'Onorevole Horst Seehofer, Ministro Presidente della Baviera.

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Sabato 14 aprile il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Marek Solczynski, Nunzio Apostolico in Azerbaigian, attualmente Nunzio Apostolico in Georgia e in Armenia.

- Consultori della Congregazione delle Cause dei Santi: il Monsignor Luis Manuel Cuña Ramos; il Sacerdote Filippo Urso; il Padre Wojciech Giertych, O.P., Don Antonio Escudero Cabello, S.D.B.; il Padre Marek Rostkowsi, O.M.I.; il Padre Alfonso Amarante, C.SS.R.; Suor Albarosa Ines Bassani, S.V.D.I.; Suor Grazia Loparco, F.M.A.
Copyright © VIS - Vatican Information Service