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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 28 febbraio 2013

BENEDETTO XVI: DESIDERO LAVORARE PER IL BENE DELLA CHIESA E DELL'UMANITÀ

Città del Vaticano, 28 febbraio 2013 (VIS). Questo pomeriggio poco dopo le 17:00, Benedetto XVI ha lasciato, per l'ultima volta da Sommo Pontefice, il Vaticano. Pochi minuti prima, nel Cortile di San Damaso il Papa, davanti ad un picchetto della Guardia Svizzera Pontificia che gli rendeva gli onori, aveva preso congedo dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e da altri membri del medesimo Dicastero. Erano anche presenti il Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma ed il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano. Alla cerimonia hanno assistito numerosi dipendenti della Santa Sede accompagnati dai familiari e tutti hanno applaudito il Papa. Prima di lasciare il Vaticano, Benedetto XVI ha lanciato il suo ultimo tweet. "Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita".

Poco dopo il Santo Padre, accompagnato dal suo Segretario, Arcivescovo Goerg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia, ha raggiunto in automobile l'eliporto dove ha salutato il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, quindi è salito in elicottero diretto a Castel Gandolfo. Alla partenza dell'elicottero, si è udito lo scampanio delle campane della Basilica di San Pietro e delle Chiese di Roma.

L'elicottero del Papa ha sorvolato la città di Roma, passando dal Colosseo e dalla Basilica di San Giovanni in Laterano ed atterrando all'eliporto di Castel Gandolfo poco dopo le 17:23. Erano ad attendere il Santo Padre il Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato della Città del Vaticano e l'Arcivescovo Giuseppe Sciacca, Segretario del medesimo Dicastero, il Direttore delle Ville Pontificie, Dottor Saverio Petrillo, il Vescovo Marcello Semararo, Vescovo della Diocesi di Albano ed altre autorità civili e religiose della cittadina. Dall'eliporto, in automobile, il Papa ha raggiunto il Palazzo Apostolico, dove è stato salutato da centinaia di persone, mentre si udiva lo scampanio delle campane delle parrocchie di Castel Gandolfo.

Poco dopo Benedetto XVI si è affacciato al balcone del Palazzo Apostolico e, alle persone che lo ringraziavano per il suo Pontificato, ha risposto: "Grazie a voi! Cari amici, sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del Creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene. Grazie per la vostra amicizia, il vostro affetto. [applausi] … Voi sapete che questo giorno mio è diverso da quelli precedenti: non sono più Pontefice Sommo della Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei ancora [applausi – grazie!] … ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi imparto adesso [applausi] … con tutto il cuore la mia benedizione. Sia benedetto Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Grazie, buona notte! Grazie a voi tutti!"

Il Pontificato di Benedetto XVI si conclude alle 20:00 di questa sera (ora di Roma). A quest'ora comincia la Sede Vacante. La Guardia Svizzera cessa il servizio di custodia della persona del Pontefice e passa a prestare servizio al Collegio Cardinalizio. In questo periodo l'account "twitter" @Pontifex sarà disattivato. Quando sarà eletto il nuovo Papa potrà, se lo vorrà, utilizzarlo. L'anello del pescatore e il sigillo pontificio di Benedetto XVI saranno annullati a partire dalle 20:00 e gli appartamenti pontifici in Vaticano saranno sigillati dal Cardinale Camerlengo.

IL PAPA Al COLLEGIO CARDINALIZIO: CONTINUERÒ A ESSERVI VICINO CON LA PREGHIERA

Città del Vaticano, 28 febbraio 2013 (VIS). Alle 11:00 di questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Benedetto XVI ha salutato il Collegio del Cardinali il cui Decano, Cardinale Angelo Sodano, a nome di tutti i presenti, ha indirizzato al Papa un breve discorso di congedo.

"Con grande trepidazione - ha detto il Cardinale Decano - i Padri Cardinali presenti a Roma si stringono oggi intorno a Lei, per manifestarLe ancora una volta il loro profondo affetto e per esprimerLe la loro viva gratitudine per la Sua testimonianza di abnegato servizio apostolico, per il bene della Chiesa di Cristo e dell'umanità intera".

"Sabato scorso, al termine degli Esercizi Spirituali in Vaticano - ha ricordato il Cardinale Sodano - Ella ha voluto ringraziare i Suoi Collaboratori della Curia Romana, ricorrendo a queste commoventi parole: 'Miei amici, vorrei ringraziare tutti voi non solo per questa settimana, ma per questi otto anni, durante i quali avete portato con me, con grande competenza, affetto, amore e fede, il peso del ministero petrino'”.

"Amato e venerato Successore di Pietro - ha esclamato il Cardinale - siamo noi che dobbiamo ringraziare Lei per l'esempio che ci ha dato in questi otto anni di Pontificato. Il 19 aprile del 2005 Ella veniva ad inserirsi nella lunga catena di Successori dell'Apostolo Pietro ed oggi, 28 febbraio del 2013, Ella si accinge a lasciarci, in attesa che il timone della barca di Pietro passi ad altre mani. Si continuerà così quella successione apostolica, che il Signore ha promesso alla sua Santa Chiesa, fino a quando si udirà sulla terra la voce dell'Angelo dell'Apocalisse che proclamerà: 'Tempus non erit amplius ... consummabitur mysterium Dei', 'il tempo ormai non c'è più .: è compiuto il mistero di Dio!'. Terminerà così la storia della Chiesa, insieme alla storia del mondo, con l'avvento di cieli nuovi e terra nuova".

"Padre Santo, con profondo amore - ha sottolineato il Decano del Collegio Cardinalizio - noi abbiamo cercato di accompagnarLa nel Suo cammino, rivivendo l'esperienza dei discepoli di Emmaus, i quali, dopo aver camminato con Gesù per un buon tratto di strada, si dissero l'un l'altro: 'Non era forse ardente il nostro cuore, quando ci parlava lungo il cammino?'".

"Sì, Padre Santo, sappia che ardeva anche il nostro cuore quando camminavamo con Lei in questi ultimi otto anni. Oggi vogliamo ancora una volta esprimerLe tutta la nostra gratitudine. In coro Le ripetiamo un'espressione tipica della Sua cara terra natale: “Vergelt's Gott”, che Dio La ricompensi!".

Il Santo Padre, a sua volta, si è rivolto ai Cardinali rievocando l'esperienza dei discepoli di Emmaus. "Anche per me è stata una gioia camminare con voi in questi anni, nella luce della presenza del Signore Risorto. Come ho detto ieri, davanti alle migliaia di fedeli che riempivano Piazza San Pietro, la vostra vicinanza, il vostro consiglio mi sono stati di grande aiuto nel mio ministero. In questi otto anni abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale, che è l’anima del nostro ministero. Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo e che solo può illuminare il cammino. Insieme possiamo ringraziare il Signore, che ci ha fatto crescere nella comunione; insieme pregarLo di aiutarvi a crescere ancora in questa unità profonda, cosicché il Collegio dei cardinali sia come un’orchestra, dove le diversità, espressione della Chiesa universale, concorrano sempre alla superiore e concorde armonia".

"Vorrei lasciarvi - ha aggiunto il Papa - un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore: un pensiero sulla Chiesa, sul suo mistero, che costituisce per tutti noi - possiamo dire - la ragione e la passione della vita. Mi lascio aiutare da una espressione di Romano Guardini, scritta proprio nell’anno in cui i Padri del Concilio Vaticano II approvavano la Costituzione 'Lumen Gentium', nel suo ultimo libro con una dedica personale anche per me. Perciò le parole di questo libro mi sono particolarmente care. Dice Guardini: 'La Chiesa non è una istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente. Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi. Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa: il suo cuore è Cristo'. E allora la nostra esperienza, ieri, mi sembra in piazza: vedere che la Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito Santo e vive realmente dalla forza di Dio. Essa è nel mondo, ma non è del mondo: è di Dio, di Cristo, dello Spirito. Lo abbiamo visto ieri. Per questa è vera ed eloquente anche l’altra famosa espressione di Guardini: 'La Chiesa si risveglia nelle anime'. La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo. Offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi".

"Rimaniamo uniti, cari fratelli, in questo mistero. Nella preghiera e specialmente nell’Eucaristia quotidiana, così serviamo la Chiesa e l’intera umanità. Questa è la nostra gioia, che nessuno ci può togliere".

"Prima di salutarvi personalmente - ha concluso il Papa - desidero dirvi che continuerò a esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. Tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa, al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza".

Al termine del suo discorso Benedetto XVI ha salutato singolarmente ognuno dei 144 cardinali presenti ed altre personalità della Curia Romana.




CORDOGLIO PER LA MORTE DEL CARDINALE HONORÉ

Città del Vaticano, 28 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha inviato un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Bernard-Nicolas Aubertin, di Tours (Francia), per la morte, oggi, all'età di 92 anni, del Cardinale Jean Honoré, Arcivescovo emerito di Tours. Il Papa chiede al Signore di accogliere "nella sua pace e nella sua luce questo Pastore fedele che ha servito la Chiesa con devozione, nell'insegnamento cattolico e nella catechesi, poi come Vescovo di Évreux ed Arcivescovo di Tour. Competente ed appassionato artefice della redazione del 'Catechismo della Chiesa Cattolica", il defunto Cardinale "ha sempre avuto la preoccupazione di annunciare il Vangelo a tutto il mondo contemporaneo".

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE PER MARZO 2013

Città del Vaticano, 28 febbraio 2013 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di marzo affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché cresca il rispetto per la natura, nella consapevolezza che l'intera creazione è opera di Dio affidata alla responsabilità umana".

Missionaria: "Perché i Vescovi, i presbiteri e i diaconi siano instancabili annunciatori del Vangelo sino ai confini della terra".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 28 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Samuel Jofré, Vescovo di Villa María (superficie: 28.000; popolazione: 386.000; cattolici: 308.000; sacerdoti: 69; religiosi: 32), Argentina. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Córdoba (Argentina) ed è stato ordinato sacerdote nel 1983. Nel 1984 è stato Vicario parrocchiale di Nuestra Señora del Pilar; dal 1985 al 1990 è stato Parroco di San Roque; dal 1992 al 2005 Parroco di Nuestra Señora di Fatima; dal 2002 al 2005 Vicario Giudiziale aggiunto del Tribunale Interdiocesano di Córdoba. Al presente era, simultaneamente, Giudice del Tribunale Interdiocesano di Córdoba e Parroco della Parrocchia del Santo Cristo. Succede al Vescovo José Angel Rovai, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Joseph Dinh Duc Dao, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Xuân Lôc (superficie: 5.955; popolazione: 2.458.000; cattolici: 873.440; sacerdoti: 405; religiosi: 2.314), Viêt Nam. Il Vescovo eletto è nato nel 1945 a Thuc Hoa (Viêt Nam) ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Dal 1976 al 2007: Vice Direttore e poi Direttore del C.I.A.M.; dal 1980 al 2009: Professore alla Pontificia Università Urbaniana, Facoltà di Missiologia e Istituto di Catechesi e Spiritualità Missionaria; dal 1981 al 2007: Direttore spirituale del Foyer Paolo VI; dal 1987 al 1993: Membro del Consiglio Internazionale per la Catechesi (COINCAT) della Congregazione per il Clero; dal 1992 al 2001: Membro della Fondazione “Nostra Aetate” del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; dal 1995 al 2000: Membro della Commissione Pastorale del Grande Giubileo dell’Anno Santo 2000; dal 1999 al 2005 Direttore dell’Ufficio di Coordinamento dell’Apostolato per i Vietnamiti della Diaspora, presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; dal 2001 al 2012: Consultore del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso; dal 2010: Rettore del Seminario Maggiore di Xuan Loc.




mercoledì 27 febbraio 2013

ULTIMA UDIENZA GENERALE DI BENEDETTO XVI: HO CHIESTO A DIO CON INSISTENZA, NELLA PREGHIERA, DI ILLUMINARMI CON LA SUA LUCE PER FARMI PRENDERE LA DECISIONE PIÙ GIUSTA NON PER IL MIO BENE, MA PER IL BENE DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 27 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha celebrato oggi l'ultima Udienza Generale del suo Pontificato. In una Piazza San Pietro gremita da decine di migliaia persone che hanno voluto salutarlo, il Pontefice, con emozione, ha detto: "Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa ultima Udienza Generale. Grazie, sono veramente commosso. E vedo la Chiesa viva! E penso che dobbiamo anche dire un grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona adesso ancora nell'inverno".

Di seguito riportiamo il testo integrale pronunciato dal Santo Padre:

"Come l’apostolo Paolo nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo. In questo momento il mio animo si allarga ed abbraccia tutta la Chiesa sparsa nel mondo; e rendo grazie a Dio per le 'notizie' che in questi anni del ministero petrino ho potuto ricevere circa la fede nel Signore Gesù Cristo, e della carità che circola realmente nel Corpo della Chiesa e lo fa vivere nell’amore, e della speranza che ci apre e ci orienta verso la vita in pienezza, verso la patria del Cielo".

"Sento di portare tutti nella preghiera, in un presente che è quello di Dio, dove raccolgo ogni incontro, ogni viaggio, ogni visita pastorale. Tutto e tutti raccolgo nella preghiera per affidarli al Signore: perché abbiamo piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, e perché possiamo comportarci in maniera degna di Lui, del suo amore, portando frutto in ogni opera buona (cfr Col 1,9-10)".

"In questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti noi, che la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. Il Vangelo purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia".

"Quando, il 19 aprile di quasi otto anni fa, ho accettato di assumere il ministero petrino, ho avuto la ferma certezza che mi ha sempre accompagnato: questa certezza della vita della Chiesa dalla Parola di Dio. In quel momento, come ho già espresso più volte, le parole che sono risuonate nel mio cuore sono state: Signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi chiedi? È un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se Tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che Tu mi guiderai, anche con tutte le mie debolezze. E otto anni dopo posso dire che il Signore mi ha guidato, mi è stato vicino, ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza. È stato un tratto di cammino della Chiesa che ha avuto momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare. Ed è per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore".

"Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno anche nella fatica. Vorrei che ognuno si sentisse amato da quel Dio che ha donato il suo Figlio per noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. Vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano. In una bella preghiera da recitarsi quotidianamente al mattino si dice: 'Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano…». Sì, siamo contenti per il dono della fede; è il bene più prezioso, che nessuno ci può togliere! Ringraziamo il Signore di questo ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana coerente. Dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo!".

"Ma non è solamente Dio che voglio ringraziare in questo momento. Un Papa non è solo nella guida della barca di Pietro, anche se è la sua prima responsabilità. Io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino; il Signore mi ha messo accanto tante persone che, con generosità e amore a Dio e alla Chiesa, mi hanno aiutato e mi sono state vicine. Anzitutto voi, cari Fratelli Cardinali: la vostra saggezza, i vostri consigli, la vostra amicizia sono stati per me preziosi; i miei Collaboratori, ad iniziare dal mio Segretario di Stato che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni; la Segreteria di Stato e l’intera Curia Romana, come pure tutti coloro che, nei vari settori, prestano il loro servizio alla Santa Sede: sono tanti volti che non emergono, rimangono nell’ombra, ma proprio nel silenzio, nella dedizione quotidiana, con spirito di fede e umiltà sono stati per me un sostegno sicuro e affidabile. Un pensiero speciale alla Chiesa di Roma, la mia Diocesi! Non posso dimenticare i Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato, le persone consacrate e l’intero Popolo di Dio: nelle visite pastorali, negli incontri, nelle udienze, nei viaggi, ho sempre percepito grande attenzione e profondo affetto; ma anch’io ho voluto bene a tutti e a ciascuno, senza distinzioni, con quella carità pastorale che è il cuore di ogni Pastore, soprattutto del Vescovo di Roma, del Successore dell’Apostolo Pietro. Ogni giorno ho portato ciascuno di voi nella preghiera, con il cuore di padre".

Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento giungesse poi a tutti: il cuore di un Papa si allarga al mondo intero. E vorrei esprimere la mia gratitudine al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, che rende presente la grande famiglia delle Nazioni. Qui penso anche a tutti coloro che lavorano per una buona comunicazione e che ringrazio per il loro importante servizio.

A questo punto vorrei ringraziare di vero cuore anche tutte le numerose persone in tutto il mondo, che nelle ultime settimane mi hanno inviato segni commoventi di attenzione, di amicizia e di preghiera. Sì, il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono molto vicine a lui. E’ vero che ricevo lettere dai grandi del mondo – dai Capi di Stato, dai Capi religiosi, dai rappresentanti del mondo della cultura eccetera. Ma ricevo anche moltissime lettere da persone semplici che mi scrivono semplicemente dal loro cuore e mi fanno sentire il loro affetto, che nasce dall’essere insieme con Cristo Gesù, nella Chiesa. Queste persone non mi scrivono come si scrive ad esempio ad un principe o ad un grande che non si conosce. Mi scrivono come fratelli e sorelle o come figli e figlie, con il senso di un legame familiare molto affettuoso. Qui si può toccare con mano che cosa sia Chiesa – non un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti. Sperimentare la Chiesa in questo modo e poter quasi toccare con le mani la forza della sua verità e del suo amore, è motivo di gioia, in un tempo in cui tanti parlano del suo declino. Ma vediamo come la Chiesa è viva oggi!".

In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi".

"Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui".

"Il 'sempre' è anche un 'per sempre' - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio".

"Ringrazio tutti e ciascuno anche per il rispetto e la comprensione con cui avete accolto questa decisione così importante. Io continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino ad ora ogni giorno e che vorrei vivere sempre. Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell’Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito".

"Invochiamo la materna intercessione della Vergine Maria Madre di Dio e della Chiesa perché accompagni ciascuno di noi e l’intera comunità ecclesiale; a Lei ci affidiamo, con profonda fiducia".

Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore. Grazie!".

UDIENZE

Città del Vaticano, 27 febbraio 2013 (VIS). Al termine dell’Udienza Generale il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano:

- Il Signor Ivan Gasparovic, Presidente della Repubblica Slovacca.

- I Signori Teodoro Lonferini e Denise Bronzetti, Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino.

- L’Onorevole Horst Seehofer, Ministro Presidente di Baviera, con la Consorte.

- L'Arcivescovo Joan Enric Vives i Sicilia, di Urgell e Co-Principe di Andorra.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 27 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Liverpool (Inghilterra), presentata dall'Arcivescovo Patrick Altham Kelly, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha accettato la rinuncia ad Ausiliare dell'Arcidiocesi di Armagh (Irlanda), presentata dall'Arcivescovo Gerard Clifford, in conformità ai canoni 411 e 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia (Polonia), Inviato Speciale alla celebrazione del VI centenario della Cattedrale di Kaunas (Lituania), che avrà luogo il 5 maggio 2013.

AVVISO

Città del Vaticano, 27 febbraio 2013 (VIS). Domani, 28 febbraio, ultimo giorno del Pontificato di Benedetto XVI, il V.I.S. trasmetterà due bollettini. Il primo all'ora abituale e il secondo, nel tardo pomeriggio, per informare i nostri lettori sulla partenza del Papa dal Vaticano e sul suo arrivo al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dove è in programma che il Papa pronunci brevi parole di saluto.

martedì 26 febbraio 2013

BENEDETTO XVI SARÀ PONTEFICE EMERITO

Città del Vaticano, 26 febbraio 2013 (VIS). Benedetto XVI sarà "Pontefice emerito" o "Papa emerito", ha informato questa mattina il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., nel corso di un briefing sugli ultimi giorni del Pontificato di Benedetto XVI. Il Papa conserverà il nome di "Sua Santità Benedetto XVI" ed indosserà l'abito talare bianco semplice, senza la mantellina che copre le spalle.

Per l'ultima udienza generale del Papa, domani 27 febbraio, sono stati già distribuiti 50.000 ingressi riservati, anche se l'affluenza sarà certamente maggiore. Eccetto che per il giro in papamobile che sarà più ampio del solito, l'udienza si svolgerà nella forma abituale. Le presentazioni individuali finali, i cosiddetti "baciamano" o brevi saluti al Papa al termine dell'Udienza, saranno sostituti dall'incontro che Benedetto XVI avrà nella Sala Clementina con alcune autorità presenti a Roma, fra di esse i Presidenti della Slovacchia e della regione tedesca della Baviera.

Il 28 febbraio, ultimo giorno di Pontificato, la mattina Benedetto XVI saluterà, nella Sala Clementina, i cardinali presenti a Roma. Alle 16:55, nel Cortile di San Damaso, riceverà gli onori di un picchetto della Guardia Svizzera e sarà salutato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e da altri membri del Dicastero. All'eliporto vaticano Benedetto XVI riceverà il saluto del Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio. All'arrivo dell'elicottero a Castel Gandolfo, alle 17:15, saranno ad accogliere il Papa il Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente, e il Vescovo Giuseppe Sciacca, Segretario, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il Vescovo della Diocesi di Albano, Monsignor Marcello Semeraro e le autorità civili della cittadina.

Benedetto XVI ai affaccerà al balcone del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per salutare quanti si sono recati nella piazza per salutarlo. Alle 20:00 comincia la Sede Vacante, la Guardia Svizzera che presta servizio a Castel Gandolfo, cesserà il suo servizio poiché è un corpo dedicato alla custodia del Romano Pontefice. Della sicurezza del Papa emerito continuerà ad occuparsi la Gendarmeria Vaticana.

Padre Lombardi ha spiegato inoltre che Benedetto XVI non utilizzerà più "L'Anello del pescatore" che sarà annullato come il sigillo di piombo del pontificato. Di ciò si occuperanno il Cardinale Camerlengo con i suoi collaboratori. Ugualmente Padre Lombardi ha informato che il Papa non utilizzerà più le calzature rosse indossate dai pontefici.

Relativamente all'inizio delle congregazioni dei cardinali, il Cardinali Decano invierà, il 1° marzo, una lettera a tutti i cardinali convocandoli a Roma. "È verosimile - ha aggiunto Padre Lombardi - che le congregazioni comincino a partire dalla prossima settimana".

Le congregazioni si terranno nell'Aula Nuova del Sinodo e i Porporati non alloggeranno nella Casa Santa Marta fino alla vigilia dell'inizio del conclave, perché durante le congregazioni si sorteggerà l'alloggio a loro destinato.

SOLIDARIETÀ E PACE CON I CRISTIANI DI TERRA SANTA

Città del Vaticano, 26 febbraio 2013 (VIS). Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha indirizzato una lettera a tutti i Vescovi del mondo per chiedere il loro sostegno con la Collecta pro Terra Sancta, che si tiene come di consueto il Venerdì Santo. La lettera, a firma del Cardinale Prefetto Leonardo Sandri e del Segretario, Arcivescovo Cyril Vasil, S.I., ha la finalità di sensibilizzare l'intera Chiesa Cattolica a favore della Terra Santa, promuovendo particolari iniziative di preghiera e di carità fraterna per i cristiani di Gerusalemme, Israele e Palestina e dei paesi circostanti.

"La compassione evangelica - si legge nella lettera - aiuta a comprendere la necessità della Colletta del Venerdì Santo a sostegno dei fratelli e delle sorelle che nei Luoghi della Redenzione, con i loro pastori, vivono il mistero di Cristo, il Crocifisso che è Risorto per la salvezza dell'umanità. È un dovere antico e sempre appagante per la sua singolare connotazione ecclesiale. Mentre si avvicina la Pasqua, esso diventa quanto mai attuale e si fa espressione della fede che la Chiesa, ora guidata da Papa Benedetto XVI, rivive intensamente nel 50° anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II. Quell'assise l'ha aperta al mondo radicandola ancor più nella tradizione che parte dalle origini cristiane. Di esse la Terra Santa è testimone silenziosa e custode vivente, grazie alle comunità latine della Diocesi Patriarcale di Gerusalemme e della Custodia Francescana, come a quelle Melchita, Maronita, Sira, Armena, Caldea e Copta, ivi operanti. Ma è testimone, nel contempo, di come popoli interi, affamati di dignità e di giustizia, abbiano dato ali al sogno di una primavera della quale volevamo subito vedere i frutti, quasi che la grande trasformazione auspicata fosse possibile senza un rinnovamento dei cuori e la responsabilità verso i poveri del mondo condivisa da tutti noi".

"Tra i primi frutti della sensibilità conciliare vi è l''Enciclica Pacem in terris' del Beato Giovanni XXIII, la quale suscita in questo Anno della Fede una pressante invocazione di pace, specialmente per la Siria, i cui destini si riversano minacciosi sul Vicino Oriente".

"La situazione mediorientale sembra esigere quanto propone l'Enciclica 'Populorum progressio' del Servo di Dio Paolo VI. A fronte della denuncia delle carenze materiali di coloro che sono privati del minimo vitale, e le carenze morali di coloro che sono mutilati dall'egoismo (n. 21), il Romano Pontefice suggeriva non soltanto l'accresciuta considerazione della dignità degli altri, l'orientarsi verso lo spirito di povertà (cf. Mt 5,3), la cooperazione al bene comune, la volontà di pace, bensì il riconoscimento da parte dell'uomo dei valori supremi e di Dio, che ne è la sorgente e il termine (ibid.). Il Papa non esitava ad indicare a tal fine soprattutto la fede, dono di Dio accolto dalla buona volontà dell'uomo, e l'unità nella carità di Cristo. Con lo sguardo della fede egli compì nella Terra di Gesù il primo dei suoi grandi viaggi apostolici nel 1964. Il Beato Giovanni Paolo II si pose sulle sue orme nell'anno 2000, definendo il suo pellegrinaggio un momento di fraternità e di pace, che mi piace raccogliere come uno dei più bei doni dell'evento giubilare ed esprimendo l'augurio sentito di una sollecita e giusta soluzione dei problemi ancora aperti in quei luoghi santi, congiuntamente cari agli ebrei, ai cristiani e ai musulmani (Novo Millennio Ineunte 13)".

"Papa Benedetto ci offre esempi ammirevoli dello stesso sguardo compassionevole. Ne sono prova incoraggiante la Visita pastorale del settembre scorso in Libano per la pubblicazione dell'Esortazione apostolica 'Ecclesia in Medio Oriente'; il ricordo costante all'Angelus, nelle Udienze, nei Discorsi con Personalità e Istituzioni; l'intenzione di preghiera indicata a tutta la Chiesa nel gennaio 2013 affinché le comunità cristiane del Medio Oriente, spesso discriminate, ricevano dallo Spirito Santo la forza della fedeltà e della perseveranza; l'invito a due giovani libanesi maroniti perché scrivano i testi della Via Crucis del prossimo Venerdì Santo".

"I cristiani che vivono in Israele e Palestina, Cipro, Libano, Giordania, Siria, Egitto a formare nel senso più ampio la Terra di Gesù, devono trovare in noi lo stesso sguardo di fede".

"Con grata meraviglia riconosciamo quanto la generosa sollecitudine dei cattolici ha finora compiuto. Ciò consente di mantenere i Luoghi Santi, e le comunità che vi si raccolgono. Insieme agli istituti religiosi maschili e femminili, esse offrono i primi soccorsi nelle catastrofiche conseguenze procurate dalla guerra e in ogni altra emergenza. Sono esse, con una qualificata rete pastorale, scolastica e sanitaria, a distinguersi nell'assistenza alle famiglie, specie per salvare la vita rifiutata, venendo incontro ad anziani, malati, disabili, a chi è senza lavoro, ai giovani in cerca di futuro, sempre operando in difesa dei diritti umani, compresa la libertà religiosa. Se a ciò si aggiunge l'encomiabile sforzo ecumenico ed interreligioso, come quello per contenere l'incessante esodo dei fedeli dalla madrepatria orientale e la vicinanza ai profughi e rifugiati, si compone lo 'specifico cristiano' che fa di quella regione, al di là di ogni sua sofferenza, un Luogo ove Dio è senza sosta glorificato perché benedica l'umanità".

"La Congregazione per le Chiese Orientali rivolge, pertanto, il più convinto appello a confermare la carità ecclesiale a favore della Terra Santa. Insieme al Papa, ringrazia pastori e fedeli per l'abbraccio orante e solidale che accanto alla Croce del Signore vorranno riservarle, condividendo il grazie del Supremo Pastore alla Chiesa che in quell'area dà prova di tanto sofferta testimonianza e la cui fedeltà ricorda a tutti la consolante promessa del Risorto: 'Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena' (Gv 15,11)", conclude il testo.

Questa mattina, inoltre, è stato reso pubblico un rapporto della Custodia di Terra Santa (Provincia dell'Ordine dei Frati Minori), che illustra in forma dettagliata le opere realizzate grazie alla Collecta del 2012. Numerosi sono stati i lavori di ristrutturazione e manutenzione di santuari, chiese e conventi dei Luoghi Santi, a Betlemme, a Gerusalemme, Nazaret, Magdala, Cafarnao, Monte Tabor e Monte Nebo. Altri lavori hanno migliorato le infrastrutture per l'accoglienza dei pellegrini.

Una parte importante dei fondi è stata destinata a borse di studio per studenti universitari, ad aiuti a piccole imprese artigiane, costruzione di abitazioni, scuole ed impianti sportivi per bambini. Destinatari degli aiuti, che hanno compreso anche istituzioni culturali, sono stati i bisognosi, le famiglie e le comunità parrocchiali.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 26 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale della Università Cattolica del Sacro Cuore (Italia). È stato finora Vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia (Italia).

- Il Monsignore Claudio Iovine, Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi, finora
Aiutante di Studio del medesimo Dicastero.

lunedì 25 febbraio 2013

MOTU PROPRIO: IL PAPA LASCIA AI CARDINALI LA FACOLTÀ DI ANTICIPARE L'INIZIO DEL CONCLAVE

Città del Vaticano, 25 febbraio 2013 (VIS). Pubblichiamo di seguito la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio su alcune modifiche relative all'elezione del Romano Pontefice, del Santo Padre Benedetto XVI e datata 22 febbraio.

Con la Lettera apostolica "De aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis", data Motu Proprio a Roma l’11 giugno 2007 nel terzo anno del mio Pontificato, ho stabilito alcune norme che, abrogando quelle prescritte al numero 75 della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis promulgate il 22 febbraio 1996 dal mio Predecessore il Beato Giovanni Paolo II, hanno ristabilito la norma, sancita dalla tradizione, secondo la quale per la valida elezione del Romano Pontefice è sempre richiesta la maggioranza dei due terzi di voti dei Cardinali elettori presenti.

Considerata l’importanza di assicurare il migliore svolgimento di quanto attiene, pur con diverso rilievo, all’elezione del Romano Pontefice, in particolare una più certa interpretazione ed attuazione di alcune disposizioni, stabilisco e prescrivo che alcune norme della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis e quanto io stesso ho disposto nella summenzionata Lettera apostolica siano sostituite dalle norme che seguono:

n. 35. “Nessun Cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto, fermo restando quanto prescritto al n. 40 e al n. 75 di questa Costituzione.”

n. 37. “Ordino inoltre che, dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave; lascio peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinale elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione.”

n. 43. “Dal momento in cui è stato disposto l’inizio delle operazioni dell’elezione, fino al pubblico annunzio dell’avvenuta elezione del Sommo Pontefice o, comunque, fino a quando così avrà ordinato il nuovo Pontefice, i locali della Domus Sanctae Marthae, come pure e in modo speciale la Cappella Sistina e gli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche, dovranno essere chiusi, sotto l’autorità del Cardinale Camerlengo e con la collaborazione esterna del Vice Camerlengo e del Sostituto della Segreteria di Stato, alle persone non autorizzate, secondo quanto stabilito nei numeri seguenti.

L’intero territorio della Città del Vaticano e anche l’attività ordinaria degli Uffici aventi sede entro il suo ambito dovranno essere regolati, per detto periodo, in modo da assicurare la riservatezza e il libero svolgimento di tutte le operazioni connesse con l’elezione del Sommo Pontefice. In particolare si dovrà provvedere, anche con l’aiuto di Prelati Chierici di Camera, che i Cardinali elettori non siano avvicinati da nessuno durante il percorso dalla Domus Sanctae Marthae al Palazzo Apostolico Vaticano.”

n. 46, 1° comma. “Per venire incontro alle necessità personali e d’ufficio connesse con lo svolgimento dell’elezione, dovranno essere disponibili e quindi convenientemente alloggiati in locali adatti entro i confini di cui al n. 43 della presente Costituzione, il Segretario del Collegio Cardinalizio, che funge da Segretario dell’assemblea elettiva; il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie con otto Cerimonieri e due Religiosi addetti alla Sagrestia Pontificia; un ecclesiastico scelto dal Cardinale Decano o dal Cardinale che ne fa le veci, perché lo assista nel proprio ufficio.”

n. 47. “Tutte le persone elencate al n. 46 e al n. 55, 2° comma della presente Costituzione apostolica, che per qualsivoglia motivo e in qualsiasi tempo venissero a conoscenza da chiunque di quanto direttamente o indirettamente concerne gli atti propri dell’elezione e, in modo particolare, di quanto attiene agli scrutini avvenuti nell’elezione stessa, sono obbligate a stretto segreto con qualunque persona estranea al Collegio dei Cardinali elettori: per tale scopo, prima dell’inizio delle operazioni dell’elezione, dovranno prestare giuramento secondo le modalità e la formula indicate nel numero seguente.”

n. 48. “Le persone indicate nel n. 46 e nel n. 55, 2° comma della presente Costituzione, debitamente ammonite sul significato e sull’estensione del giuramento da prestare, prima dell’inizio delle operazioni dell’elezione, dinanzi al Cardinale Camerlengo o ad altro Cardinale dal medesimo delegato, alla presenza di due Protonotari Apostolici di Numero Partecipanti, a tempo debito dovranno pronunziare e sottoscrivere il giuramento secondo la formula seguente:

Io N. N. prometto e giuro di osservare il segreto assoluto con chiunque non faccia parte del Collegio dei Cardinali elettori, e ciò in perpetuo, a meno che non ne riceva speciale facoltà data espressamente dal nuovo Pontefice eletto o dai suoi Successori, circa tutto ciò che attiene direttamente o indirettamente alle votazioni e agli scrutini per l’elezione del Sommo Pontefice.

Prometto parimenti e giuro di astenermi dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione o di audizione o di visione di quanto, nel periodo della elezione, si svolge entro l’ambito della Città del Vaticano, e particolarmente di quanto direttamente o indirettamente in qualsiasi modo ha attinenza con le operazioni connesse con l’elezione medesima.

Dichiaro di emettere questo giuramento, consapevole che una infrazione di esso comporterà nei miei confronti la pena della scomunica «latae sententiae» riservata alla Sede Apostolica.”

Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli, che tocco con la mia mano.”

n. 49. “Celebrate secondo i riti prescritti le esequie del defunto Pontefice, preparato quanto è necessario per il regolare svolgimento dell’elezione, il giorno stabilito, ai termini del n. 37 della presente Costituzione, per l’inizio del Conclave tutti i Cardinali converranno nella Basilica di San Pietro in Vaticano, o altrove secondo l’opportunità e le necessità del tempo e del luogo, per prender parte ad una solenne celebrazione eucaristica con la Messa votiva pro eligendo Papa (19). Ciò dovrà essere compiuto possibilmente in ora adatta del mattino, così che nel pomeriggio possa svolgersi quanto prescritto nei numeri seguenti della stessa Costituzione.”

n. 50. “Dalla Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, dove si saranno raccolti in ora conveniente del pomeriggio, i Cardinali elettori in abito corale si recheranno in solenne processione, invocando col canto del Veni Creator l’assistenza dello Spirito Santo, alla Cappella Sistina del Palazzo Apostolico, luogo e sede dello svolgimento dell’elezione. Parteciperanno alla processione il Vice Camerlengo, l’Uditore Generale della Camera Apostolica e due membri di ciascuno dei Collegi dei Protonotari Apostolici di Numero Partecipanti, dei Prelati Uditori della Rota Romana e dei Prelati Chierici di Camera.”

n. 51, 2° comma. “Sarà pertanto cura del Collegio Cardinalizio, operante sotto l’autorità e la responsabilità del Camerlengo coadiuvato dalla Congregazione particolare di cui al n. 7 della presente Costituzione, che, all’interno di detta Cappella e dei locali adiacenti, tutto sia previamente disposto, anche con l’aiuto dall’esterno del Vice Camerlengo e del Sostituto della Segreteria di Stato, in maniera che la regolare elezione e la riservatezza di essa siano tutelate.”

n. 55, 3° comma. “Se una qualsiasi infrazione a questa norma venisse compiuta, sappiano gli autori di essa che incorreranno nella pena della scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica.”

n. 62. “Aboliti i modi di elezione detti per acclamationem seu inspirationem e per compromissum, la forma di elezione del Romano Pontefice sarà d’ora in poi unicamente per scrutinium.

Stabilisco, pertanto, che per la valida elezione del Romano Pontefice si richiedono almeno i due terzi dei suffragi, computati sulla base degli elettori presenti e votanti.”

n. 64. “La procedura dello scrutinio si svolge in tre fasi, la prima delle quali, che si può chiamare pre-scrutinio, comprende: 1) la preparazione e la distribuzione delle schede da parte dei Cerimonieri – richiamati intanto nell’Aula insieme col Segretario del Collegio dei Cardinali e col Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie – i quali ne consegnano almeno due o tre a ciascun Cardinale elettore; 2) l’estrazione a sorte, fra tutti i Cardinali elettori, di tre Scrutatori, di tre incaricati a raccogliere i voti degli infermi, denominati per brevità Infirmarii, e di tre Revisori; tale sorteggio viene fatto pubblicamente dall’ultimo Cardinale Diacono, il quale estrae di seguito i nove nomi di coloro che dovranno svolgere tali mansioni; 3) se nell’estrazione degli Scrutatori, degli Infirmarii e dei Revisori, escono i nomi di Cardinali elettori che, per infermità o altro motivo, sono impediti di svolgere tali mansioni, al loro posto vengano estratti i nomi di altri non impediti. I primi tre estratti fungeranno da Scrutatori, i secondi tre da Infirmarii, gli altri tre da Revisori.”

n. 70, 2° comma. “Gli scrutatori fanno la somma di tutti i voti che ciascuno ha riportato, e se nessuno ha raggiunto almeno i due terzi dei voti in quella votazione, il Papa non è stato eletto; se invece risulterà che uno ha ottenuto almeno i due terzi, si ha l’elezione del Romano Pontefice canonicamente valida.”

n. 75. “Se le votazioni di cui ai nn. 72, 73 e 74 della sopramenzionata Costituzione non avranno esito, sia dedicato un giorno alla preghiera, alla riflessione e al dialogo; nelle successive votazioni, osservato l’ordine stabilito nel n. 74 della stessa Costituzione, avranno voce passiva soltanto i due nomi che nel precedente scrutinio avevano ottenuto il maggior numero di voti, né si potrà recedere dalla disposizione che per la valida elezione, anche in questi scrutini, è richiesta la maggioranza qualificata di almeno due terzi di suffragi dei Cardinali presenti e votanti. In queste votazioni, i due nomi che hanno voce passiva non hanno voce attiva.”

n. 87. “Avvenuta canonicamente l’elezione, l’ultimo dei Cardinali Diaconi chiama nell’aula dell’elezione il Segretario del Collegio dei Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e due Cerimonieri; quindi, il Cardinale Decano, o il primo dei Cardinali per ordine e anzianità, a nome di tutto il Collegio degli elettori chiede il consenso dell’eletto con le seguenti parole: Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice? E appena ricevuto il consenso, gli chiede: Come vuoi essere chiamato? Allora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due Cerimonieri, redige un documento circa l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto.”

Questo documento entrerà in vigore subito dopo la sua pubblicazione su "L’Osservatore Romano".

Questo decido e stabilisco, nonostante qualsiasi disposizione in contrario.

Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno 22 del mese di febbraio, nell’anno 2013, ottavo del mio Pontificato.


IL PAPA RICORDA IL CARDINALE RIES, EMINENTE UOMO DI FEDE

Città del Vaticano, 25 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Vescovo Guy Harpigny, di Tournai (Belgio), per la morte, all'età di 92 anni, del Cardinale belga Julien Ries. Nel ricordare la figura del Porporato, uno degli specialisti più insigni di storia delle religioni, il Papa scrive: "Con l'insegnamento e la ricerca, (...) sempre si preoccupò di testimoniare la sua fede fra i suoi contemporanei, in uno spirito di dialogo". Benedetto XVI chiede a Dio di accogliere nella sua luce questo "eminente uomo di fede" e invia una speciale Benedizione Apostolica alla famiglia del defunto Cardinale, e alle religiose della "Famille de l'Oeuvre" sempre presenti nella sua vita.

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

Città del Vaticano, 25 febbraio 2013 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato emesso questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede:

"Il Santo Padre ha ricevuto in Udienza questa mattina i signori Cardinali Julián Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, della Commissione Cardinalizia d'indagine sulla fuga di notizie riservate, accompagnati dal Segretario, Padre Luigi Martignani, O.F.M.Cap.

A conclusione dell'incarico, Sua Santità ha voluto ringraziarli per il proficuo lavoro svolto, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell'indagine. Essa, infatti, ha consentito di rilevare, accanto a limiti e imperfezioni propri della componente umana di ogni istituzione, la generosità, rettitudine e dedizione di quanti lavorano nella Santa Sede a servizio della missione affidata da Cristo al Romano Pontefice.

Il Santo Padre ha deciso che gli atti dell'indagine, del cui contenuto solo Sua Santità è a conoscenza, rimangono a disposizione unicamente del nuovo Pontefice".

IL CARDINALE BERTONE CHIEDE PREGHIERE AI MONASTERI DI VITA CONTEMPLATIVA

Città del Vaticano, 25 febbraio 2013 (VIS). Il Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, ha indirizzato ai Monasteri di vita contemplativa di tutto il mondo, una lettera nella quale rivolge loro uno speciale invito alla preghiera, in questo periodo particolare per la vita della Chiesa. Di seguito riportiamo il testo che porta la data del 21 febbraio.

"Indirizzo a voi questo messaggio, mentre tutta la Chiesa segue con trepidazione gli ultimi giorni del luminoso pontificato di Sua Santità Benedetto XVI, e attende la venuta del Successore che gli Eminentissimi Cardinali riuniti in Conclave, guidati dall’azione dello Spirito Santo, sceglieranno, dopo aver scrutato insieme i segni dei tempi della Chiesa e del mondo".

"L'appello alla preghiera rivolto a tutti i fedeli da Sua Santità Benedetto XVI per chiedere di accompagnarlo nel momento della consegna del ministero petrino nelle mani del Signore, e di attendere fiduciosi la venuta del nuovo Pontefice, si fa pressante in modo particolare verso quei membri eletti della Chiesa che sono i contemplativi. È da voi, dai vostri Monasteri femminili e maschili disseminati in tutto il mondo, che Sua Santità Benedetto XVI è certo di poter attingere la preziosa risorsa di quella fede orante che nei secoli accompagna e sostiene il cammino della Chiesa. Il prossimo Conclave potrà così poggiare, in modo speciale, sulla limpida purezza della vostra preghiera e della vostra lode".

"L'esempio più significativo di questa elevazione spirituale, che manifesta la dimensione più vera e profonda di ogni atto ecclesiale, quella dello Spirito Santo che guida la Chiesa, ci viene offerto da Sua Santità Benedetto XVI che, dopo aver governato la Barca di Pietro tra i flutti della storia, ha scelto di dedicarsi soprattutto alla preghiera, alla contemplazione dell'Altissimo e alla riflessione".

"Il Santo Padre, al quale ho comunicato i sentimenti espressi in questa Lettera, ha manifestato il suo compiacimento chiedendomi di ringraziarvi e di testimoniarvi quanto amore e considerazione Egli nutra nei vostri confronti".

"Con cristiano affetto vi saluto unendomi alla vostra preghiera".

UDIENZE

Città del Vaticano, 25 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Julián Herranz, il Cardinale Jozef Tomko ed il Cardinale Salvatore De Giorgi.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato Mons. Franciszek Kisiel, Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della diocesi di Vitebsk (superficie: 40.100; popolazione: 448.000; cattolici: 169.700; sacerdoti: 97; religiosi: 105), Bielorussia. Finora Vicario Generale della medesima Diocesi, succede al Vescovo Władysław Blin, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- In data 18 febbraio 2013 ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi di Saint Andrews and Edinburgh (Scozia), presentata dal Cardinale Keith Michael Patrick O'Brien, in conformità al canone 401, paragrafo 1, del Codice di Diritto Canonico.


domenica 24 febbraio 2013

ULTIMO ANGELUS DI BENEDETTO XVI: IL SIGNORE MI CHIAMA A DEDICARMI ALLA PREGHIERA, MA QUESTO NON SIGNIFICA ABBANDONARE LA CHIESA

Città del Vaticano, 24 febbraio 2013 (VIS). Questa mattina, oltre duecentomila persone hanno assistito all'ultimo Angelus del Pontificato di Benedetto XVI. Nelle adiacenze di Piazza San Pietro, sono stati installati quattro schermi giganti per consentire ai fedeli lontani dalla Piazza, di vedere il Papa affacciarsi alla finestra del suo studio, poco prima delle 12:00.

Il Santo Padre è stato accolto con un grande applauso e, prima di iniziare la sua breve meditazione, ha risposto dicendo, "Grazie, molte grazie". Dopo il Papa ha commentato il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima: la Trasfigurazione del Signore.

"Nella seconda domenica di Quaresima - ha detto il Santo Padre - la Liturgia ci presenta sempre il Vangelo della Trasfigurazione del Signore. L’evangelista Luca pone in particolare risalto il fatto che Gesù si trasfigurò mentre pregava: la sua è un’esperienza profonda di rapporto con il Padre durante una sorta di ritiro spirituale che Gesù vive su un alto monte in compagnia di Pietro, Giacomo e Giovanni, i tre discepoli sempre presenti nei momenti della manifestazione divina del Maestro. Il Signore, che poco prima aveva preannunciato la sua morte e risurrezione, offre ai discepoli un anticipo della sua gloria. E anche nella Trasfigurazione, come nel battesimo, risuona la voce del Padre celeste: 'Questi è il figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!'. La presenza poi di Mosè ed Elia, che rappresentano la Legge e i Profeti dell’antica Alleanza, è quanto mai significativa: tutta la storia dell’Alleanza è orientata a Lui, il Cristo, che compie un nuovo 'esodo', non verso la terra promessa come al tempo di Mosè, ma verso il Cielo. L’intervento di Pietro: 'Maestro, è bello per noi essere qui' rappresenta il tentativo impossibile di fermare tale esperienza mistica. Commenta sant’Agostino: '[Pietro] sul monte aveva Cristo come cibo dell’anima. Perché avrebbe dovuto scendere per tornare alle fatiche e ai dolori, mentre lassù era pieno di sentimenti di santo amore verso Dio e che gli ispiravano perciò una santa condotta?'".

"Meditando questo brano del Vangelo, possiamo trarne un insegnamento molto importante. Innanzitutto, il primato della preghiera, senza la quale tutto l’impegno dell’apostolato e della carità si riduce ad attivismo. Nella Quaresima impariamo a dare il giusto tempo alla preghiera, personale e comunitaria, che dà respiro alla nostra vita spirituale. Inoltre, la preghiera non è un isolarsi dal mondo e dalle sue contraddizioni, come sul Tabor avrebbe voluto fare Pietro, ma l’orazione riconduce al cammino, all’azione. 'L’esistenza cristiana – ho scritto nel Messaggio per questa Quaresima – consiste in un continuo salire il monte dell’incontro con Dio, per poi ridiscendere portando l’amore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio'".

"Questa Parola di Dio la sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita. Il Signore mi chiama a 'salire sul monte', a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui ho voluto farlo fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Invochiamo l’intercessione della Vergine Maria: lei ci aiuti tutti a seguire sempre il Signore Gesù, nella preghiera e nella carità operosa".

Conclusa la recita dell'Angelus, nei saluti nelle diverse lingue, il Papa ha ringraziato tutti i fedeli che gli hanno manifestato in questi giorni la loro vicinanza e il ricordo nella preghiera ed ha detto: "Dobbiamo ringraziare Dio per il sole che abbiamo oggi" e che a Roma, contrariamente a quanto previsto, non piove.

Rivolgendosi ai pellegrini polacchi il Papa ha riaffermato che sul monte Tabor "Cristo ha svelato davanti i discepoli lo splendore della sua divinità e ha dato la certezza che attraverso la sofferenza e la croce possiamo raggiungere la risurrezione. Dobbiamo saper scorgere la Sua presenza, la Sua gloria e la Sua divinità nella vita della Chiesa, nella contemplazione e negli eventi di ogni giorno".

Al termine, rivolgendosi ai numerosi pellegrini italiani provenienti da diverse diocesi della penisola, il Papa ha preso congedo con queste parole: "Grazie ancora. Siamo sempre vicini nella preghiera".

sabato 23 febbraio 2013

IL PAPA CONCLUDE GLI ESERCIZI SPIRITUALI

Città del Vaticano, 23 febbraio 2013 (VIS). Questa mattina, al termine degli Esercizi Spirituali, il Santo Padre Benedetto XVI ha ringraziato i membri della Curia che lo hanno accompagnato in questi giorni e il Cardinale Gianfranco Ravasi, Predicatore degli Esercizi. Il Papa ha ringraziato il Porporato per sue predicazioni, sul tema: "Arte di credere, arte di pregare", che ha definito "camminate così belle nell'universo della fede, nell'universo dei Salmi".
"Mi è venuto in mente - ha detto Benedetto XVI - il fatto che i teologi medievali hanno tradotto la parola 'logos' non solo con 'verbum', ma anche con 'ars': 'verbum' e 'ars' sono intercambiabili. Solo nelle due insieme appare, per i teologi medievali, tutto il significato della parola 'logos'. Il 'Logos' non è solo una ragione matematica: il 'Logos' ha un cuore, il 'Logos' è anche amore. La verità è bella, verità e bellezza vanno insieme: la bellezza è il sigillo della verità".

"E tuttavia Lei, partendo dai Salmi e dalla nostra esperienza di ogni giorno, ha anche fortemente sottolineato che il 'molto bello' del sesto giorno – espresso dal Creatore – è permanentemente contraddetto, in questo mondo, dal male, dalla sofferenza, dalla corruzione. E sembra quasi che il maligno voglia permanentemente sporcare la creazione, per contraddire Dio e per rendere irriconoscibile la sua verità e la sua bellezza. In un mondo così marcato anche dal male, il 'Logos', la Bellezza eterna e l’'Ars' eterna, deve apparire come 'caput cruentatum'. Il Figlio incarnato, il 'Logos' incarnato, è coronato con una corona di spine; e tuttavia proprio così, in questa figura sofferente del Figlio di Dio, cominciamo a vedere la bellezza più profonda del nostro Creatore e Redentore; possiamo, nel silenzio della 'notte oscura', ascoltare tuttavia la Parola. Credere non è altro che, nell’oscurità del mondo, toccare la mano di Dio e così, nel silenzio, ascoltare la Parola, vedere l’Amore".

Benedetto XVI ha nuovamente ringraziato il Cardinale Ravasi, auspicando di fare "ancora 'camminate', ulteriormente, in questo misterioso universo della fede, per essere sempre più capaci di orare, di pregare, di annunciare, di essere testimoni della verità, che è bella, che è amore".

"Alla fine, cari amici - ha concluso il Pontefice - vorrei ringraziare tutti voi, e non solo per questa settimana, ma per questi otto anni, in cui avete portato con me, con grande competenza, affetto, amore, fede, il peso del ministero petrino. Rimane in me questa gratitudine e anche se adesso finisce l’ 'esteriore', 'visibile' comunione - come ha detto il Cardinale Ravasi - rimane la vicinanza spirituale, rimane una profonda comunione nella preghiera. In questa certezza andiamo avanti, sicuri della vittoria di Dio, sicuri della verità della bellezza e dell’amore".


UDIENZA DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Città del Vaticano, 23 febbraio 2013 (VIS). Un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede rende noto che: "Questa mattina alle ore 11.30 il Santo Padre ha ricevuto per un incontro di commiato il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, accompagnato dalla Consorte".

"L’incontro è stato particolarmente intenso e cordiale, data la grande stima reciproca e la ormai lunga familiarità dei due illustri interlocutori".

"Il Presidente Napolitano ha manifestato al Papa non solo la gratitudine del popolo italiano per la sua vicinanza in tanti momenti cruciali e per il suo altissimo magistero religioso e morale, ma anche l’affetto con cui esso continuerà ad accompagnarlo nei prossimi anni. Il Papa per parte sua ha ancora una volta espresso al Presidente e alla Signora la gratitudine per la loro amicizia e i migliori auspici per il bene dell’Italia, in particolare in questi giorni e in questo tempo di scelte impegnative".

LETTERA DEL PAPA AL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

Città del Vaticano, 23 febbraio 2013 (VIS). In una Lettera Apostolica il Santo Padre Benedetto XVI ringrazia il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, per "il servizio (...) reso a me ed alla Curia Romana proponendo le meditazioni degli Esercizi spirituali".

"Lei ha proposto - scrive il Santo Padre - un itinerario suggestivo attraverso il Salterio, seguendo un duplice movimento: ascendente e discendente. I Salmi infatti orientano anzitutto verso il Volto di Dio, verso il mistero in cui la mente umana naufraga, ma che la stessa Parola divina permette di cogliere secondo i diversi profili in cui Dio stesso si è rivelato. E, al tempo stesso, proprio nella luce che promana dal Volto di Dio, la preghiera salmica ci fa guardare al volto dell’uomo, per riconoscere in verità le sue gioie e i suoi dolori, le sue angosce e le sue speranze".

"In questo modo, (...) la Parola di Dio, mediata dall’ars orandi antica e sempre nuova del Popolo ebraico e della Chiesa, ci ha permesso di rinnovare l’ars credendi: un’esigenza sollecitata dall’Anno della fede e resa ancora più necessaria dal particolare momento che io personalmente e la Sede Apostolica stiamo vivendo. Il Successore di Pietro e i suoi Collaboratori sono chiamati a dare alla Chiesa e al mondo una chiara testimonianza di fede, e questo è possibile soltanto grazie ad una profonda e stabile immersione nel dialogo con Dio. Ai molti che anche oggi domandano: 'Chi ci farà vedere il bene?', possono rispondere quanti riflettono sul loro volto e con la loro vita la luce del volto di Dio".


COMUNICATO DELLA SEGRETERIA DI STATO

Città del Vaticano, 23 febbraio 2013 (VIS). Di seguito riportiamo un Comunicato della Segreteria di Stato:

"La libertà del Collegio Cardinalizio, al quale spetta di provvedere, a norma del diritto, all'elezione del Romano Pontefice, è sempre stata strenuamente difesa dalla Santa Sede, quale garanzia di una scelta che fosse basata su valutazioni rivolte unicamente al bene della Chiesa.

Nel corso dei secoli i Cardinali hanno dovuto far fronte a molteplici forme di pressione, esercitate sui singoli elettori e sullo stesso Collegio, che avevano come fine quello di condizionarne le decisioni, piegandole a logiche di tipo politico o mondano.

Se in passato sono state le cosiddette potenze, cioè gli Stati, a cercare di far valere il proprio condizionamento nell'elezione del Papa, oggi si tenta di mettere in gioco il peso dell'opinione pubblica, spesso sulla base di valutazioni che non colgono l'aspetto tipicamente spirituale del momento che la Chiesa sta vivendo.

È deplorevole che, con l'approssimarsi del tempo in cui avrà inizio il Conclave e i Cardinali elettori saranno tenuti, in coscienza e davanti a Dio, ad esprimere in piena libertà la propria scelta, si moltiplichi la diffusione di notizie spesso non verificate, o non verificabili, o addirittura false, anche con grave danno di persone e istituzioni.

Mai come in questi momenti, i cattolici si concentrano su ciò che è essenziale: pregano per Papa Benedetto, pregano affinché lo Spirito Santo illumini il Collegio dei Cardinali, pregano per il futuro Pontefice, fiduciosi che le sorti della barca di Pietro sono nelle mani di Dio".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 23 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Pietro Lagnese, Vescovo di Ischia (superficie: 46; popolazione: 58.800; cattolici: 55.400; sacerdoti: 42; religiosi: 18; diaconi permanenti: 10), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Vitulazio (Italia), nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1987 è Parroco di Santa Maria dell’Agnena a Vitulazio; Dal 1988 al 1993 è stato Segretario del Sinodo Diocesano; Padre Spirituale presso il Seminario Maggiore di Capodimonte; Membro del Collegio dei Consultori; Responsabile Regionale della Pastorale Familiare.

- Il Vescovo Dagoberto Sosa Arriaga, Vescovo di Tlapa (superficie: 6.990; popolazione: 506.000; cattolici: 473.000; sacerdoti: 50; religiosi: 77), Messico. È stato finora Ausiliare di Puebla (Messico).

- Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina) e l'Arcivescovo Emilio Carlos Berlie Belaunzarán, di Yucatán (Messico), Membri della Pontificia Commissione per l'America Latina.

- Il Professor Mario Botta; la Professoressa Maria Antonietta Crippa e il Professor Lorenzo Bartolini Salimbeni, Membri Ordinari della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, per la Classe degli Architetti.

- Pedro Cano, Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, per la Classe dei Pittori e Cineasti.

- Giuseppe Ducrot, Mimmo Paladino e Ugo Riva, Membri Ordinari della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, per la Classe degli Scultori.

- Lauro Bosio, Luca Doninelli e Vincenzo Cerami, Membri Ordinari della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, per la Classe dei Letterati e Poeti.




venerdì 22 febbraio 2013

RAPPORTI DIPLOMATICI FRA SANTA SEDE E REPUBBLICA DEL SUD SUDAN

Città del Vaticano, 22 febbraio 2013 (VIS). Un Comunicato reso pubblico oggi informa che la Santa Sede e la Repubblica del Sud Sudan, desiderose di promuovere rapporti di mutua amicizia, hanno deciso di comune accordo di stabilire tra di loro relazioni diplomatiche, a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica del Sud Sudan.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 22 febbraio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Miguel Angel Olaverri Arroniz, S.D.B., Vescovo della Diocesi di Pointe-Noire (superficie: 13.500; popolazione: 2.384.000; cattolici: 1.392.000; sacerdoti: 76; religiosi: 52), Repubblica del Congo. Il Vescovo eletto, è nato nel 1948 a Pamplona (Spagna) ed è stato ordinato sacerdote nel 1976. Nel 1976-1977 è stato inviato come missionario in Gabon, lavorando nelle zone della foresta equatoriale, in Diocesi di Mouila; dal 1977 al 1993 nella Repubblica del Congo-Brazzaville ha insegnato lingua spagnola e lettere nel Liceo tecnico “1° Maggio” di Brazzaville; dal 1993 al 2004 è eletto Superiore della Provincia Salesiana dell’Africa Centrale con sede a Yaoundé, e svolge questo ufficio per 2 mandati; dal 2004 al 2011 è Parroco della parrocchia di San Giovanni Bosco in Pointe-Noire, e Direttore della Comunità Salesiana; Direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano, Responsabile della Pastorale Giovanile e Vicario Foraneo per il settore Centro della città di Pointe-Noire. Dal 2011 è Amministratore Apostolico della Diocesi di Pointe-Noire. Per la Conferenza Episcopale del Congo è Responsabile della Caritas Nazionale, della Pastorale dei Migranti, della Commissione “Giustizia e Pace” e Presidente dell’Ufficio nazionale delle Comunicazioni Sociali.

- Ha eretto la nuova Diocesi di Gamboma nella Repubblica del Congo, per dismembramento della Diocesi di Owando, rendendola suffraganea dell'Arcidiocesi di Brazzaville.

- Ha nominato il Reverendo Urbain Ngassongo, primo Vescovo di Gamboma (superficie: 38.400, popolazione: 193.000; cattolici: 110.000; sacerdoti: 15; religiosi: 14), Repubblica del Congo. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. Dal 1996 al 1997 è stato insegnante e Direttore spirituale del Seminario maggiore di Brazzaville; dal 1997 al 1998 ha operato nella pastorale nell'Arcidiocesi di Potenza (Italia); dal 1998 al 2000 Direttore spirituale nel Seminario maggiore di Brazzaville ed esperienza pastorale nella parrocchia di Santa Maria de Ouenzè di Owando; dal 2000 al 2006 Vicario parrocchiale della parrocchia dei Santi Gioacchino ed Anna di Potenza (Italia); dal 2007 ad oggi Amministratore parrocchiale della parrocchia di Balvano (Potenza); dal 2012 Segretario della Conferenza Episcopale del Congo.

- Ha nominato il Monsignore Ettore Balestrero, Nunzio Apostolico in Colombia, finora Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1966 a Genova ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1996, ha prestato la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Corea e Mongolia, Paesi Bassi e presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.

- Ha nominato l'Arcivescovo Léon Kalenga Badikebele, Nunzio Apostolico in El Salvador, finora Nunzio Apostolico in Ghana.

- Ha nominato il Monsignore Mirosław Adamczyk, Nunzio Apostolico in Liberia, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Gdansk (Polonia), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1993, ha prestato la propria opera presso le Nunziature Apostoliche in Madagascar, India, Ungheria, Belgio, Sud Africa e in Venezuela. È stato finora Consigliere di Nunziatura.

- Ha nominato il Monsignore Michael W. Banach, Nunzio Apostolico, elevandolo alla dignità di arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Worcester (Stati uniti d'America) nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. È stato finora Rappresentante Permanente della Santa Sede presso l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (A.I.E.A.), presso l'Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (O.S.C.E.) e presso la Commissione Preparatoria del Trattato sull'Interdizione Globale degli Esperimenti Nucleari (CTBTO), come pure Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (O.N.U.D.I.) e presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna.

- Ha nominato il Monsignore Brian Udaigwe, Nunzio Apostolico, elevandolo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Tiko (Camerun) nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992 Entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1994, ha prestato la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Zimbabwe, Costa d'Avorio, Haiti, Bulgaria, Thailandia e in Gran Bretagna.

- Ha nominato il Monsignore Antoine Camilleri (Malta), Sotto-Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, finora Consigliere di Nunziatura presso la medesima Sezione per i Rapporti con gli Stati.





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