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lunedì 22 luglio 2013

ANGELUS: L'ASCOLTO DELLA PAROLA DEL SIGNORE, LA CONTEMPLAZIONE E IL SERVIZIO CONCRETO AL PROSSIMO NON SONO DUE ATTEGGIAMENTI CONTRAPPOSTI

Città del Vaticano, 21 luglio 2013 (VIS). Questa mattina, all'Angelus, partendo dall'episodio evangelico della visita di Gesù a Marta e Maria a Betania, il Papa si è soffermato su due temi chiave per la vita del cristiano: l'ascolto della parola di Dio e il servizio concreto al prossimo, "due aspetti che non vanno mai separati, ma vissuti in profonda unità e armonia".

Il Santo Padre ha spiegato alle migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro che le due sorelle Marta e Maria "entrambe offrono accoglienza al Signore di passaggio, ma lo fanno in modo diverso. Maria si pone ai piedi di Gesù, in ascolto. Marta invece si lascia assorbire dalle cose da preparare, ed è così occupata da rivolgersi a Gesù dicendo: 'Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti'. E Gesù le risponde rimproverandola con dolcezza: 'Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una ... sola c’è bisogno'".

"Che cosa vuole dire Gesù? Qual è questa cosa sola di cui abbiamo bisogno? Anzitutto - ha detto il Papa - è importante capire che non si tratta della contrapposizione tra due atteggiamenti: l’ascolto della parola del Signore, la contemplazione, e il servizio concreto al prossimo. Non sono due atteggiamenti contrapposti, ma, al contrario, sono due aspetti entrambi essenziali per la nostra vita cristiana; aspetti che non vanno mai separati, ma vissuti in profonda unità e armonia".

"Ma allora perché Marta riceve il rimprovero, anche se fatto con dolcezza? Perché ha ritenuto essenziale solo quello che stava facendo, era cioè troppo assorbita e preoccupata dalle cose da 'fare'. In un cristiano, le opere di servizio e di carità non sono mai staccate dalla fonte principale di ogni nostra azione: cioè l’ascolto della Parola del Signore, lo stare - come Maria - ai piedi di Gesù, nell’atteggiamento del discepolo. E per questo Marta viene rimproverata".

"Anche nella nostra vita cristiana - ha ribadito il Pontefice - preghiera e azione siano sempre profondamente unite. Una preghiera che non porta all’azione concreta verso il fratello povero, malato, bisognoso di aiuto, il fratello in difficoltà, è una preghiera sterile e incompleta. Ma, allo stesso modo, quando nel servizio ecclesiale si è attenti solo al fare, si dà più peso alle cose, alle funzioni, alle strutture, e ci si dimentica della centralità di Cristo, non si riserva tempo per il dialogo con Lui nella preghiera, si rischia di servire se stessi e non Dio presente nel fratello bisognoso".

"Chiediamo alla Vergine Maria, Madre dell’ascolto e del servizio - ha concluso il Pontefice - che ci insegni a meditare nel nostro cuore la Parola del suo Figlio, a pregare con fedeltà, per essere sempre di più attenti concretamente alle necessità dei fratelli".


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