Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

domenica 28 luglio 2013

IL PAPA ESORTA A "SUDARE LA CAMICIA" COME AUTENTICI ATLETI DI CRISTO

Città del Vaticano, 28 luglio 2013 (VIS). Nel tardo pomeriggio di ieri il Santo Padre si è recato a Copacabana dove si è tenuta la Veglia di Preghiera con i giovani. La Liturgia della Parola ha avuto inizio con diverse testimonianze e domande che i giovani hanno posto al Santo Padre.

Al termine della Veglia il Papa ha indirizzato un breve discorso ai quasi due milioni di giovani ai quali ha ricordato la storia di San Francesco d'Assisi che dà "il suo contributo per la vita della Chiesa; si trattava di mettersi a servizio della Chiesa, amandola e lavorando perché in essa si riflettesse sempre più il Volto di Cristo. Anche oggi - ha detto il Papa - il Signore continua ad avere bisogno di voi giovani per la sua Chiesa. Anche oggi chiama ciascuno di voi a seguirlo nella sua Chiesa e ad essere missionari".

A causa del maltempo, la Veglia di Preghiera che avrebbe dovuto tenersi nel "Campus Fidei" di Guaratiba, si è tenuta a Copacabana. Prendendo spunto da ciò, Papa Francesco ha esortato a ben comprendere che: "Non voleva il Signore dirci che il vero campo della fede, il vero 'Campus Fidei' non è un luogo geografico ma siamo noi?". Con questo interrogativo il Papa ha introdotto nel suo discorso tre immagini di "campo", che possono aiutare - ha detto - "a capire meglio che cosa significa essere discepolo-missionario".

In primo luogo "Il campo come luogo in cui si semina". Il Papa ha ricordato la parabola di Gesù del buon seminatore. Alcuni semi cadono sulla strada, altri in mezzo ai sassi, altri tra le spine e non riescono a svilupparsi; ma altri cadono su terra buona e producono molto frutto. "Gesù stesso spiega il significato della parabola - ha detto il Papa - il seme è la Parola di Dio che è gettata nei nostri cuori. Tutti i giorni, ma oggi in modo particolare, Gesù semina. Quando accettiamo la Parola di Dio, allora siamo il Campus Fidei. Per favore lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita, lasciate entrare il seme della parola di Dio.... lasciate che cresca. Dio fa di tutto perché possano germogliare e crescere!".

"Credo che con onestà possiamo chiederci: Quale terreno siamo o vogliamo essere? Forse a volte siamo come la strada: ascoltiamo il Signore, ma non cambia nulla nella vita perché ci lasciamo intontire da tanti richiami superficiali che ascoltiamo; o come il terreno sassoso: accogliamo con entusiasmo Gesù, ma siamo incostanti e davanti alle difficoltà non abbiamo il coraggio di andare contro corrente; o siamo come il terreno con le spine: le cose, le passioni negative soffocano in noi le parole del Signore. Ho nel mio cuore due atteggiamenti: uno di stare bene con Dio e una di stare bene con il diavolo. Una di ricevere il seme di Gesù e nello stesso tempo bagnare le erbacce... Che nasce nel mio cuore?".

"Oggi, però, sono certo - ha ribadito il Papa - che il seme cade in terra buona .... No, padre, io non sono terra buona.... sono pieno di pietre, di spine. Può succedere, ma cerca un po' di buona terra nel tuo cuore e lascia che i semi buoni cadano in quel pezzettino di quella terra e vedrai come questi porteranno buoni frutti. Voi volete essere terreno buono, cristiani non part-time, non 'inamidati', di facciata, ma autentici. Sono certo che non volete vivere nell'illusione di una libertà che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno alla vita. In silenzio lasciamo entrare il seme di Gesù. Gesù è in grado di offrirvi questo. Lui è 'la via, la verità e la vita'. Fidiamoci di Lui. Lasciamoci guidare da Lui!".

In secondo luogo: "Il campo come luogo di allenamento. Gesù ci chiede di seguirlo per tutta la vita, ci chiede di essere suoi discepoli, di 'giocare nella sua squadra'. Penso che la maggior parte di voi ami lo sport. E qui in Brasile, come in altri Paesi, il calcio è una passione nazionale. Ebbene, che cosa fa un giocatore quando è convocato a far parte di una squadra? Deve allenarsi, e allenarsi molto! Così è nella nostra vita di discepoli del Signore. (...) Gesù ci offre qualcosa di superiore della Coppa del Mondo! Ci offre la possibilità di una vita feconda e felice e ci offre anche un futuro con Lui che non avrà fine, la vita eterna. - ha assicurato il Santo Padre - Ma ci chiede di pagare un biglietto. E il biglietto è allenarci per 'essere in forma' (...) testimoniando la nostra fede. Come? Attraverso il dialogo con Lui: la preghiera".

Papa Francesco ha posto diverse domande ai giovani e ha chiesto che rispondessero in silenzio nel loro cuore. "Io prego? Lascio che lo Spirito Santo parli nel mio cuore? Chiedo a Gesù cosa vuoi che faccio? Questo è allenarsi. Chiedete a Gesù, parlate con Lui e se fate qualche errore qualcosa che non sta bene, non abbiate paura, parlate sempre con Gesù nelle buone e nelle cattive, questo è la preghiera. E in questo modo vi allenate nel dialogo con Gesù in questo discepolato missionario. E anche attraverso i sacramenti che fanno crescere in noi la sua presenza. Attraverso l'amore fraterno... a tutti, senza escludere e senza emarginare. Questi sono gli allenamenti per seguire Gesù: la preghiera, i sacramenti e l'aiuto agli altri, il servizio agli altri".

Infine "Il campo come cantiere. Quando il nostro cuore è una terra buona che accoglie la Parola di Dio, quando 'si suda la camicia' cercando di vivere da cristiani, noi sperimentiamo qualcosa di grande: non siamo mai soli, siamo parte di una famiglia di fratelli che percorrono lo stesso cammino: siamo parte della Chiesa; anzi, diventiamo costruttori della Chiesa e protagonisti della storia. Ragazzi e ragazze vi prego non mettetevi in coda nella storia, siate i protagonisti, fate passi avanti, costruite un mondo migliore".

Francesco ha ricordato che "Nella Chiesa di Gesù siamo noi le pietre vive, e Gesù ci chiede di costruire la sua Chiesa; e non come una piccola cappella che può contenere solo un gruppetto di persone. Ci chiede che la sua Chiesa vivente sia così grande da poter accogliere l’intera umanità, sia la casa per tutti!"

"Per favore - ha detto il papa ai giovani - non lasciate che gli altri siano i protagonisti del cambiamenti. Il futuro è nelle vostre mani. Continuate superando l'apatia e dando una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche nelle diverse parti del mondo. Vi chiedo: siate costruttori del futuro e mettetevi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, non guardate la vita dalla finestra, lanciatevi. Gesù non è rimasto alla finestra, si è lanciato nella vita...da dove iniziamo? Una volta chiesero a Madre Teresa di Calcutta che cosa doveva cambiare nella Chiesa, rispose: 'Tu ed io'! ... Anche io oggi rubo le parole a Madre Teresa e vi dico: voi ed io".

"Cari amici - ha detto il Papa ai giovani - non dimenticate: siete il campo della fede! Siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di una Chiesa più bella e di un mondo migliore. Alziamo lo sguardo verso la Madonna. Essa aiuta a seguire Gesù, ci dà l'esempio con il suo 'sì' a Dio: 'Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola'. Lo diciamo anche noi, insieme con Maria, a Dio: avvenga per me secondo la tua parola. Così sia!".

Terminato il discorso di Papa Francesco, i diaconi hanno portato in Processione il Santissimo Sacramento. Dopo l'Adorazione Eucaristica e la preghiera dei giovani nelle diverse lingue, la celebrazione si è conclusa con la recita del Salve Regina.

Nessun commento:

Posta un commento

Copyright © VIS - Vatican Information Service