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lunedì 2 settembre 2013

L'ARCIVESCOVO PIETRO PAROLIN NUOVO SEGRETARIO DI STATO

Città del Vaticano, 31 agosto 2013 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha accettato, secondo il Canone 354 del Codice di Diritto Canonico, le dimissioni del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, chiedendogli, però, di rimanere in carica fino al 15 ottobre 2013, con tutte le facoltà inerenti a tale ufficio. Nel medesimo tempo il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Pietro Parolin, Nunzio Apostolico in Venezuela, nuovo Segretario di Stato. Egli prenderà possesso del suo ufficio il 15 ottobre 2013.

In quell'occasione, Sua Santità riceverà in Udienza Superiori ed Officiali della Segreteria di Stato, per ringraziare pubblicamente il Cardinale Tarcisio Bertone per il suo fedele e generoso servizio alla Santa Sede e per presentare loro il nuovo Segretario di Stato.

L'Arcivescovo Pietro Parolin è nato a Schiavon (Vicenza, Italia) il 17 gennaio 1955 ed è stato ordinato sacerdote il 27 aprile 1980. È laureato in Diritto Canonico. Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1986, ha prestato la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie in Nigeria e in Messico e presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. È stato nominato Sotto-Segretario della Sezione Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato nel 2002. Nel 2009 è stato nominato Nunzio Apostolico in Venezuela ed elevato in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale dalle mani di Papa Benedetto XVI il 12 settembre dello stesso anno.

Nel momento in cui è stata resa pubblica la nomina a Segretario di Stato, l'Arcivescovo Parolin ha ringraziato il Santo Padre manifestando la sua "totale disponibilità" e la sua volontà "a collaborare con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dell’umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare". "Il mio pensiero - ha detto l'Arcivescovo Parolin in una dichiarazione - va alle persone che sono state parte della mia vita in famiglia, nelle parrocchie in cui sono nato e in cui ho prestato servizio, nella cara Diocesi di Vicenza, a Roma, nei Paesi dove ho lavorato, Nigeria, Messico e, ultimo, Venezuela, che lascio con rimpianto. Penso pure al Papa emerito Benedetto XVI, che mi ha ordinato Vescovo, alla Segreteria di Stato, che è già stata la mia casa per molti anni (...) Mi pongo, con trepidazione, ma anche con fiducia e serenità, in questo nuovo servizio al Vangelo, alla Chiesa e al Papa Francesco, disposto – come Lui ci ha chiesto fin dall’inizio – a camminare, edificare-costruire e confessare".

"Che la Madonna, che a me piace invocare con i titoli di Monte Berico, Guadalupe e Coromoto, ci dia 'il coraggio di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, il Cristo crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti'. E, come si dice in Venezuela: '¡Que Dios les bendiga!'".

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