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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 31 ottobre 2013

CIRCOLO DI SAN PIETRO: CONTINUATE AD ESSERE SEGNO VISIBILE DELLA CARITÀ DI CRISTO VERSO QUANTI SI TROVANO NEL BISOGNO

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, nel ricevere nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico i Soci del Circolo San Pietro, il Santo Padre, ricordando le finalità del Circolo, ha detto: "Ogni giorno ciascuno di noi è chiamato ad essere consolatore, a farsi strumento umile ma generoso della provvidenza di Dio e della sua misericordiosa bontà, del suo amore che capisce e compatisce, della sua consolazione che solleva e dà coraggio". Il Papa ha anche ringraziato i Soci del Circolo per l'Obolo di San Pietro raccolto nelle chiese di Roma che è partecipazione alla sollecitudine del Papa per le persone più bisognose della Città.

"Cari fratelli e sorelle - ha concluso il Pontefice - continuate ad essere segno visibile della carità di Cristo verso quanti si trovano nel bisogno sia in senso materiale che in senso spirituale, come pure verso i pellegrini che giungono a Roma da ogni parte del mondo. (...)
Vi incoraggio a proseguire in questa vostra azione, attingendo l’amore da dare ai fratelli alla scuola della carità divina, mediante la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio".

PROMULGAZIONE DECRETI

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Oggi, 31 ottobre 2013, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell'Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MARTIRIO

- del Servo di Dio Antonio Durcovici, Vescovo di Iai (Romania); nato ad Altenburg (Austria) il 17 maggio 1888 e ucciso in odio alla Fede nel carcere di Sighet (Bucarest, Romania), il 10 dicembre 1951;

VIRTÙ EROICHE

- della Serva di Dio Onoria "Nano" Nagle (in religione: Giovanna di Dio), irlandese, Fondatrice della Congregazione delle Suore della Presentazione della Beata Vergine Maria, (1718-1784);

- della Serva di Dio Celestina Bòttego, statunitense, Fondatrice della Società Missionaria di Maria, (1895-1980);

- della Serva di Dio Olga della Madre di Dio (al secolo: Olga Maria Fortunata Gugelmo), italiana, Suora professa della Congregazione delle Figlie della Chiesa, (1910-1943).

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE NOVEMBRE 2013

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di novembre affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché i sacerdoti che sperimentano difficoltà siano confortati nelle loro sofferenze, sostenuti nei loro dubbi e confermati nella loro fedeltà".

Missionaria: "Perché le Chiese dell'America Latina, come frutto della missione continentale, mandino missionari ad altre Chiese".


CONCISTORO PER LA CREAZIONE DI NUOVI CARDINALI NEL FEBBRAIO 2014

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha reso noto in un Comunicato che:

"In occasione della riunione del 'Consiglio di cardinali' dei primi di ottobre scorso (1-3 ottobre) e nella successiva riunione del Consiglio del Sinodo (7-8 ottobre), il Papa ha informato i partecipanti della sua intenzione di convocare un Concistoro per la creazione di nuovi cardinali in occasione della Festa della Cattedra di San Pietro, 22 febbraio. Il Papa Francesco ha deciso di informare per tempo della sua decisione di convocare un Concistoro in febbraio in modo da facilitare anche la programmazione delle altre riunioni a cui devono partecipare cardinali di diverse parti del mondo".

"Si può infatti prevedere che il Papa intenda far precedere il Concistoro, come già altre volte hanno fatto i suoi predecessori, da una Riunione del Collegio cardinalizio. Prima di questa riunione - si prevede nei giorni 17-18 - avrà luogo anche la terza riunione del 'Consiglio di cardinali' (detto 'degli otto cardinali'), mentre dopo il Concistoro, il 24-25, avrà luogo la riunione del Consiglio del Sinodo".

"Anche la prossima riunione del Consiglio dei cardinali per i problemi economici e organizzativi della Santa Sede (il cosiddetto “Consiglio dei 15”) sarà prevedibilmente in calendario, come gli altri anni, nel mese di febbraio, probabilmente nella settimana precedente".

SEMINARIO IN VATICANO SUL TRAFFICO DI ESSERI UMANI

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). "Il traffico di esseri umani: schiavitù moderna. Le persone indigenti e il messaggio di Gesù Cristo" è il titolo del Seminario che, rispondendo al desiderio di Papa Francesco, è stato organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali con la FIAMC (Federazione Mondiale delle Associazioni di Medici Cattolici). Al Seminario, che si terrà il 2 e 3 novembre nella Casina Pio IV in Vaticano, parteciperanno 22 esperti provenienti da diversi paesi ed organizzazioni internazionali, fra i quali la nigeriana Joy Ngozi Ezello, specialista delle Nazioni Unite sul traffico di esseri umani, in particolare donne e bambini, il medico spagnolo José Antonio Lorente, Direttore scientifico del GENYO (Centro Pfizer-Universidad de Granada-Junta de Andalucia di Genomica e Ricerca Oncologica).

"Nel corso dei lavori verrà esaminato il problema del traffico di esseri umani al fine di valutare lo stato reale del fenomeno e verrà analizzato un ordine del giorno per contrastare tale odioso crimine. Attualmente le scienze naturali offrono nuovi strumenti contro questa nuova forma di schiavitù, come il registro digitale per confrontare il DNA di bambini scomparsi non identificati (inclusi i casi di adozione illegale) con quello dei membri della famiglia che ne ha denunciato la scomparsa", scrive il Vescovo Marcelo Sánchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia della Scienze Sociali.

"Nessuno può negare che 'il traffico di esseri umani costituisce un crimine scandaloso contro la dignità umana, una grave violazione dei diritti umani fondamentali ed un evidente acceleratore dei profitti criminali nel nuovo secolo. Il Concilio Vaticano II ha ribadito che 'la schiavitù, la prostituzione, la vendita di donne e bambini e condizioni di lavoro degradanti in cui la persona è considerata strumento di profitto e non persona libera e responsabile' sono 'infamie' che 'avvelenano la società umana' (...) e costituiscono un supremo affronto al Creatore".

"Secondo il recente rapporto UNODC 2012 Report on Trafficking, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro ha stimato che fra il 2002 e il 2010 '20.9 milioni di persone sono state globalmente vittime di lavoro forzato. Tale stima comprende anche vittime del traffico di esseri umani ai fini del lavoro e dello sfruttamento sessuale. Ogni anno, circa due milioni di persone sono vittime del traffico a fini di sfruttamento sessuale, 60% delle quali ragazze. Il traffico di organi raggiunge quasi l'1% di questi due milioni, colpendo così 20.000 persone che sono obbligate o persuase con l'inganno a donare un organo (fegato, rene, pancreas, cornea, polmone, e perfino il cuore)".

"Alcuni osservatori - ribadisce il Vescovo Sánchez Sorondo - sostengono che entro dieci anni il traffico di esseri umani supererà il traffico di droga e di armi per diventare l'attività criminale più lucrosa al mondo". Inoltre "lo sfruttamento sessuale internazionale non si limita alle aree più povere e poco sviluppate del mondo - è un problema che interessa ogni regione del pianeta. Paesi con grandi industrie del sesso (spesso legali) creano la domanda per il traffico di donne e ragazze, mentre i paesi dove i trafficanti possono facilmente reclutare forniscono la materia prima. Generalmente nei paesi economicamente depressi i trafficanti possono reclutare con maggior facilità".

Il Vescovo Sánchez Sorondo conclude ricordando le parole di Papa Francesco in occasione della canonizzazione della santa messicana Guadalupe García Zavala: i poveri, gli abbandonati, i malati e gli emarginati sono la carne di Cristo. E Madre Lupita che toccava la carne di Cristo ci ha insegnato a "non vergognarci, a non temere e a non provare ripugnanza a 'toccare la carne di Cristo'. Le parole di Papa Francesco sono la chiara risposta del messaggio cristiano a questa nuova forma di schiavitù contemporanea che costituisce un'aberrante violazione della dignità e dei diritti dell'essere umano".

UDIENZE

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Presidente emerito della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”.

- Il Rabbino Arieh Sztokman, con la Consorte.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia del Vescovo Pablo Cedano Cedano, all’ufficio di Ausiliare dell'arcidiocesi di Santo Domingo (Repubblica Dominicana), presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Sacerdote Joseph Gébara, Vescovo-Coadiutore dell'Eparchia di Nossa Senhora do Paraíso em São Paulo dei Greco-Melkiti (cattolici: 433.000; sacerdoti: 11; religiosi: 4; diaconi permanenti: 2), Brasile. Il Vescovo eletto è nato ad Amatour (Libano) nel 1965 ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Dal 1993 al 1995 ha svolto il servizio pastorale nella chiesa Saint Elie di Dekwaneh; dal 1996 al 1998 ha collaborato nella parrocchia di Saint-Julien-le-Pauvre e dal 1998 al 2003 nella parrocchia Notre-Dame des Champs a Montparnasse (Parigi); dal 2003 è docente all’Istituto Teologico Saint Paul di Harissa; dal 2004 all’Università Saint Joseph di Beirut; dal 2005 all’Università Saint Esprit di Kaslik e dal 2006 all’“Università Antonina” di Baabda; dal 2013 è Direttore dell’Istituto di studi islamo-cristiani dell’Università Saint Joseph. È stato finora parroco della Chiesa Notre-Dame de la Délivrance di Hadath (Libano).

AVVISO

Città del Vaticano, 31 ottobre 2013 (VIS). Informiamo i nostri lettori che domani, venerdì 1° novembre, solennità di Tutti i Santi, giorno di vacanza in Vaticano, il servizio del V.I.S. non sarà trasmesso. La trasmissione del servizio riprenderà Lunedì 4 novembre.

mercoledì 30 ottobre 2013

COMUNIONE DEI SANTI: TRA LE VERITÀ PIÙ CONSOLANTI DELLA NOSTRA FEDE

Città del Vaticano, 30 ottobre 2013 (VIS). La "comunione dei santi", "una realtà molto bella della nostra fede", come l'ha definita Papa Francesco, è stato il tema della catechesi per l'Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 80.000 persone.

Con l'espressione comunione dei santi si intendono due realtà: la comunione alle cose sante e la comunione tra le persone sante. Il Papa si è soffermato sul secondo significato: la comunione tra le persone sante che è "una verità tra le più consolanti della nostra fede, poiché ci ricorda che non siamo soli ma esiste una comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo. Una comunione che nasce dalla fede; infatti, il termine 'santi' si riferisce a coloro che credono nel Signore Gesù e sono incorporati a Lui nella Chiesa mediante il Battesimo".

La relazione tra Gesù e il Padre è la “'matrice' del legame tra noi cristiani: se siamo intimamente inseriti in questa 'matrice', in questa fornace ardente di amore, allora possiamo diventare veramente un cuore solo e un’anima sola tra di noi, perché l’amore di Dio brucia i nostri egoismi, i nostri pregiudizi, le nostre divisioni interiori ed esterne. L'amore di Dio brucia anche i nostri peccati. Se c’è questo radicamento nella sorgente dell’Amore, che è Dio, allora si verifica anche il movimento reciproco: dai fratelli a Dio; l’esperienza della comunione fraterna mi conduce alla comunione con Dio".

Passando al secondo significato della comunione dei santi il Papa ha detto: "La nostra fede ha bisogno del sostegno degli altri, specialmente nei momenti difficili. Se noi siamo uniti la fede diventa forte. (...) Chi di noi tutti non ha sperimentato insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede? Tutti abbiamo sperimentato questo, anch'io: fa parte del cammino della fede, fa parte della nostra vita. Tutto ciò - ha spiegato il Pontefice - non deve stupirci, perché siamo esseri umani, segnati da fragilità e limiti. (...) Tuttavia, in questi momenti difficoltosi è necessario confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri, per chiedere aiuto, per chiedere di darci una mano. (...) In questa comunione - comunione vuol dire comune-unione - siamo una grande famiglia, dove tutti i componenti si aiutano e si sostengono fra loro".

Il terzo aspetto della comunione dei santi è che essa "va al di là della vita terrena, va oltre la morte e dura per sempre. Questa unione fra noi, va al di là e continua nell'altra vita; è una unione spirituale che nasce dal Battesimo e non viene spezzata dalla morte, ma, grazie a Cristo risorto, è destinata a trovare la sua pienezza nella vita eterna. C’è un legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo - fra noi - e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell’eternità. Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime del Purgatorio e tutti i beati che sono già in Paradiso formano una sola grande Famiglia. Questa comunione tra terra e cielo si realizza specialmente nella preghiera di intercessione. (...) È una realtà nostra, di tutti, che ci fa fratelli, che ci accompagna nel cammino della vita e ci fa trovare un'altra volta lassù in cielo. Andiamo per questo cammino con fiducia, con gioia".


APPELLO DEL PAPA A PREGARE PER L'IRAQ AFFINCHÉ CESSINO TRAGICI EPISODI DI VIOLENZA

Città del Vaticano, 30 ottobre 2013 (VIS). Dopo la catechesi, il Santo Padre ha annunciato che al termine dell'Udienza Generale avrebbe salutato una delegazione di sovraintendenze irachene, con rappresentanti dei diversi gruppi religiosi, che "costituiscono la ricchezza del Paese", accompagnata dal Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. "Vi invito - ha detto il Papa - a pregare per la cara nazione irachena purtroppo colpita quotidianamente da tragici episodi di violenza, perché trovi la strada della riconciliazione, della pace, dell’unità e della stabilità".



DECIMA ASSEMBLEA GENERALE DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE DI GINEVRA

Città del Vaticano, 30 ottobre 2013 (VIS). Dal 30 ottobre all'8 novembre, a Busan (Repubblica di Corea), il Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra tiene la sua Decima Assemblea Generale, sul tema: “Dio della Vita, portaci alla giustizia e alla pace”.

L’Assemblea, il più importante organo di gestione del CEC, è convocata ogni sette anni. Sebbene la Chiesa cattolica non sia membro del CEC, essa intrattiene una multiforme collaborazione con questo organismo, partecipando alla ricerca teologica della Commissione 'Fede e Costituzione' sulle principali questioni che dividono ancora i cristiani, nel campo dell'ecclesiologia e soprattutto tramite un 'Gruppo Misto di Lavoro' che coordina le varie attività ed iniziative congiunte. Per tale motivo, è presente a Busan una delegazione cattolica ufficiale, i cui membri partecipano in veste di osservatori.

Il Santo Padre ha inviato un Messaggio al Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani nel quale auspica che la presente Assemblea "contribuisca a consolidare l'impegno di tutti i seguaci di Cristo ad intensificare la preghiera e la cooperazione al servizio del Vangelo e del bene integrale della nostra famiglia umana. Il mondo globalizzato nel quale viviamo esige da noi una comune testimonianza della dignità, data da Dio, ad ogni essere umano e l'effettiva promozione delle condizioni culturali, sociali e giuridiche che consentono agli individui e alle comunità di crescere in libertà, sostenendo la missione della famiglia quale pietra angolare della società, assicurando una educazione solida e completa ai giovani, e garantendo a tutti il libero esercizio della libertà religiosa. In fedeltà al Vangelo, e in risposta alle urgenti necessità del tempo presente, siamo chiamati a raggiungere quanti si trovano nelle periferie esistenziali delle nostre società e a dimostrare particolare solidarietà ai nostri fratelli e sorelle più vulnerabili: i poveri, i disabili, i non nati e i malati, i migranti e i rifugiati, gli anziani e i giovani disoccupati".

Il Santo Padre auspica che l'Assemblea Generale contribuisca a dare nuovo impulso di vitalità e prospettive a quanti sono impegnati nella santa causa dell'unità dei cristiani, fedeli alla volontà del Signore per la sua Chiesa ed aperti alle ispirazioni dello Spirito Santo".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Richard Ng, Vescovo di Miri (superficie: 42.000; popolazione: oltre 600.000; cattolici: 80.000; sacerdoti 16; religiosi: 20), Malesia. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Kuching (Malesia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. Dal 1995 al 1996 è stato Vicario parrocchiale di S. Giuda, Bunan Gega; dal 1996 al 1998 Vicario parrocchiale di S. Teresa, Bunan Gega; dal 1998 al 1999: Vicario parrocchiale della Cattedrale di Kuching; dal 2003 al 2007 Docente di Sacra Scrittura nel Seminario Maggiore di Kuching; dal 2007 al 2008 Vice Rettore del Seminario Maggiore di Kuching. Finora Rettore del Seminario Maggiore di Kuching (Malesia), succede al Vescovo Anthony Lee Kok Hin, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti di età.


martedì 29 ottobre 2013

VERTICE DEI CAPI DELLE CHIESE ORIENTALI SUL MEDIO ORIENTE

Città del Vaticano, 29 ottobre 2013 (VIS). Nella sua prolusione per l'apertura del nuovo Anno accademico del Pontificio Istituto Orientale, il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha annunciato che il 21 novembre prossimo, alla presenza del Santo Padre, si terrà in Vaticano un Vertice dei Patriarchi e degli Arcivescovi Maggiori delle Chiese Orientali per la Siria, l'Iraq e il Medio Oriente.

L'incontro, organizzato nel quadro della plenaria del dicastero, si terrà dal 19 al 22 novembre, sul tema: "Le Chiese Orientali cattoliche a 50 anni dal Concilio ecumenico Vaticano II".

Il Cardinale Sandri ha precisato che "Papa Francesco ha accettato di ripetere l'incontro avvenuto per la prima volta nel 2009 quando i Capi delle Chiese Orientali furono ascoltati da Benedetto XVI in una proficua mattinata di riflessione aperta e chiusa dalla preghiera. Ora potranno nuovamente intervenire davanti al Papa Francesco sulla situazione dei cristiani orientali".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 29 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Leonard P. Blair, Arcivescovo di Hartford (superficie: 5.926; popolazione: 1.996.000; cattolici: 718.000; sacerdoti: 393; religiosi: 818; diaconi permanenti: 289), Stati Uniti d'America. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1949 a Detroit (Stati Uniti d'America), è stato ordinato sacerdote nel 1976 e ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1999. Finora Vescovo di Toledo (Stati Uniti d'America), succede all'Arcivescovo Henry J. Mansell, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Gabriel ‘Leke Abegunrin, Arcivescovo di Ibadan (superficie: 7.000; popolazione: 5.450.000; cattolici: 443.000; sacerdoti: 150; religiosi: 586), Nigeria. Finora Vescovo della Diocesi di Osogbo (Nigeria), succede all'Arcivescovo Felix Alaba Adeosin Job, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Sacerdote Kurt R. Burnette, all’ufficio di Vescovo Eparchiale di Passaic dei Ruteni (cattolici: 14.729; sacerdoti: 80; religiosi: 27, diaconi permanenti: 26), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 vicino a Fakenham (Regno Unito) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1988. È stato finora Rettore del "Saints Cyril and Methodius Seminary" di Pittsburgh.

- Ha nominato il Padre Áureo Patricio Bonilla Bonilla, O.F.M., attualmente Vicario Provinciale dell'Ordine dei Frati Minori in Ecuador, Vicario Apostolico di Galápagos (superficie: 8.010; popolazione: 25.124; cattolici: 18.850; sacerdoti: 11; religiosi: 13), Ecuador. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a Riobamba (Ecuador), ha emesso la professione solenne nell'Ordine dei Frati Minori nel 1993 ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. Finora Vicario Provinciale dell'Ordine dei Frati Minori in Ecuador, succede al Vescovo Manuel Antonio Valarezo Luzariaga, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale del medesimo Vicariato Apostolico, presentata per raggiunti limiti d'età.

lunedì 28 ottobre 2013

CENTRO TELEVISIVO VATICANO: PROFESSIONISTI AL SERVIZIO DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 28 ottobre 2013 (VIS). In questi giorni ricorre il trentesimo anniversario del Centro Televisivo Vaticano (CTV), istituito dal Beato Giovanni Paolo II il 22 ottobre 1983. "Di strada ne è stata fatta molta in questi tre decenni di attività - ha affermato Papa Francesco nel ricevere questa mattina in udienza i Dirigenti, i Dipendenti e i Collaboratori del CTV - Ora si aprono importanti sfide tecnologiche (...) alle quali non dobbiamo sottrarci, per mantenere saldamente 'la prospettiva evangelica in questa specie di autostrada globale della comunicazione'".

Nel ringraziare i collaboratori del CTV per la loro disponibilità e per quella delle loro famiglie che "vivono l’agenda settimanale sugli impegni del Papa!", il Santo Padre ha avuto parole di esortazione dicendo loro: "Giocate come squadra. L’efficacia della pastorale della comunicazione è possibile creando legami, facendo convergere attorno a progetti condivisi una serie di soggetti; una 'unione di intenti e di forze'. Sappiamo che questo non è facile, ma se vi aiutate insieme a fare squadra tutto diventa più leggero e, soprattutto, anche lo stile del vostro lavoro sarà una testimonianza di comunione".

"Siate professionisti al servizio della Chiesa. - è stato il secondo consiglio del Pontefice - Il vostro lavoro è di grande qualità, e così dev’essere per il compito che vi è assegnato. Ma la professionalità per voi sia sempre servizio alla Chiesa, in tutto: nelle riprese, nella regia, nelle scelte editoriali, nell’amministrazione. Tutto può essere fatto con uno stile, una prospettiva che è quella ecclesiale, quella della Santa Sede. È necessario che la comunicazione del CTV sappia effondere negli spettatori, nei fedeli e nei 'distanti', il profumo e la speranza del Vangelo".


MESSAGGIO AGLI INDÙ PER LA FESTA DI DEEPAVALI

Città del Vaticano, 28 ottobre 2013 (VIS). "Cristiani e Indù: favorire le relazioni umane con l’amicizia e la solidarietà" è il tema del messaggio che il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha indirizzato agli Indù in occasione della festa di Deepavali, la festa della luce, che quest'anno ricorre il 3 novembre. Il Messaggio porta anche la firma del Padre Miguel Angel Ayuso Guixot, M.C.C.J., Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

"In questo mondo così competitivo, in cui crescenti tendenze individualistiche e materialistiche hanno effetti negativi sulle relazioni umane e creano spesso divisioni nelle famiglie e nell’intera società, vorremmo condividere con voi le nostre riflessioni su come cristiani ed indù, con l’amicizia e la solidarietà, possono favorire le relazioni umane a beneficio di tutta l’umanità".

"Le relazioni sono fondamentali per l’umana esistenza. La sicurezza e la pace nelle comunità locali, nazionali o internazionali sono in gran parte determinate dalla qualità del nostro interagire umano. L’esperienza insegna che, più approfondiamo le nostre relazioni, più siamo capaci di progredire nella collaborazione, nella costruzione della pace   e nell’autentica solidarietà ed armonia. In breve, la capacità di favorire relazioni rispettose è la misura di un autentico progresso umano, ed è essenziale per promuovere la pace ed lo sviluppo integrale".

"Queste relazioni dovrebbero scaturire naturalmente dalla nostra comune umanità, perché le relazioni umane sono al centro dell’esistenza umana e del suo progredire, dando origine spontaneamente a un senso di solidarietà nei confronti degli altri. Prescindendo dalle nostre differenze etniche, culturali, religiose ed ideologiche, noi tutti apparteniamo, infatti, all’unica famiglia umana".

"Purtroppo, la crescita nella società del materialismo e del disprezzo verso i valori spirituali e religiosi più profondi è accompagnata da una pericolosa tendenza a dare identico valore alle cose materiali ed alle relazioni umane, riducendo, così, la persona umana da un 'qualcuno' a un 'qualcosa' che si può mettere da parte a propria discrezione. Inoltre, le tendenze individualistiche generano un falso senso di sicurezza favorendo ciò che Sua Santità Papa Francesco ha descritto come 'cultura dell’esclusione', 'cultura dello scarto' e 'globalizzazione dell’indifferenza'”.

"La promozione di 'una cultura della relazione' e di 'una cultura della solidarietà' è perciò un imperativo per tutti i popoli, ed invita ad incoraggiare relazioni basate sull’amicizia e sul reciproco rispetto, a beneficio dell’intera famiglia umana. Questo esige che la dignità intrinseca della persona umana sia comunemente riconosciuta e promossa. È evidente che l’amicizia e la solidarietà sono strettamente legate. Infine, 'la cultura della solidarietà è vedere nell’altro non un concorrente o un numero, ma un fratello. E tutti noi siamo fratelli!' (Papa Francesco, Visita alla Comunità di Varginha (Manguinhos), Rio de Janeiro, 25 luglio 2013)".

"In conclusione, desideriamo affermare il nostro convincimento che la cultura della solidarietà si può ottenere solo come 'risultato di uno sforzo concertato di tutti verso il bene comune' (Papa Francesco, Incontro con la classe dirigente del Brasile, Rio de Janeiro, 27 luglio 2013). Sostenuti dagli insegnamenti delle nostre rispettive religioni e coscienti dell’importanza di costruire relazioni autentiche, possiamo noi, indù e cristiani, agire individualmente e collettivamente, insieme con tutte le tradizioni religiose e le persone di buona volontà, per favorire e rafforzare la famiglia umana attraverso l’amicizia e la solidarietà".

FAMIGLIE CRISTIANE: "SONO MISSIONARIE ANCHE NELLA VITA DI OGNI GIORNO, FACENDO LE COSE DI TUTTI I GIORNI, METTENDO IN TUTTO IL SALE E IL LIEVITO DELLA FEDE! Città del Vaticano, 27 ottobre 2013 (VIS). Il pellegrinaggio della famiglia in occasione

dell'Anno della Fede si è concluso questa mattina con la Santa Messa celebrata da Papa Francesco in una Piazza San Pietro gremita di fedeli, come Via della Conciliazione e le vie adiacenti. Di seguito pubblichiamo il testo integrale dell'omelia pronunciata dal Santo Padre dopo la lettura del Vangelo.

"Le Letture di questa domenica ci invitano a meditare su alcune caratteristiche fondamentali della famiglia cristiana.

1. La prima: la famiglia che prega. Il brano del Vangelo mette in evidenza due modi di pregare, uno falso – quello del fariseo – e l’altro autentico – quello del pubblicano. Il fariseo incarna un atteggiamento che non esprime il rendimento di grazie a Dio per i suoi benefici e la sua misericordia, ma piuttosto soddisfazione di sé. Il fariseo si sente giusto, si sente a posto, si pavoneggia di questo e giudica gli altri dall’alto del suo piedestallo. Il pubblicano, al contrario, non moltiplica le parole. La sua preghiera è umile, sobria, pervasa dalla consapevolezza della propria indegnità, delle proprie miserie: quest’uomo davvero si riconosce bisognoso del perdono di Dio, della misericordia di Dio.

Quella del pubblicano è la preghiera del povero, è la preghiera gradita a Dio che, come dice la prima Lettura, «arriva fino alle nubi» (Sir 35,20), mentre quella del fariseo è appesantita dalla zavorra della vanità.

Alla luce di questa Parola, vorrei chiedere a voi, care famiglie: pregate qualche volta in famiglia? Qualcuno sì, lo so. Ma tanti mi dicono: ma come si fa? Ma, si fa come il pubblicano, è chiaro: umilmente, davanti a Dio. Ognuno con umiltà si lascia guardare dal Signore e chiede la sua bontà, che venga a noi. Ma, in famiglia, come si fa? Perché sembra che la preghiera sia una cosa personale, e poi non c’è mai un momento adatto, tranquillo, in famiglia … Sì, è vero, ma è anche questione di umiltà, di riconoscere che abbiamo bisogno di Dio, come il pubblicano! E tutte le famiglie, abbiamo bisogno di Dio: tutti, tutti! Bisogno del suo aiuto, della sua forza, della sua benedizione, della sua misericordia, del suo perdono. E ci vuole semplicità: per pregare in famiglia, ci vuole semplicità! Pregare insieme il "Padre nostro", intorno alla tavola, non è una cosa straordinaria: è facile. E pregare insieme il Rosario, in famiglia, è molto bello, dà tanta forza! E anche pregare l’uno per l’altro: il marito per la moglie, la moglie per il marito, ambedue per i figli, i figli per i genitori, per i nonni … Pregare l’uno per l’altro. Questo è pregare in famiglia, e questo fa forte la famiglia: la preghiera.

2. La seconda Lettura ci suggerisce un altro spunto: la famiglia custodisce la fede. L’apostolo Paolo, al tramonto della sua vita, fa un bilancio fondamentale, e dice: «Ho conservato la fede» (2 Tm 4,7). Ma come l’ha conservata? Non in una cassaforte! Non l’ha nascosta sottoterra, come quel servo un po’ pigro. San Paolo paragona la sua vita a una battaglia e a una corsa. Ha conservato la fede perché non si è limitato a difenderla, ma l’ha annunciata, irradiata, l’ha portata lontano. Si è opposto decisamente a quanti volevano conservare, "imbalsamare" il messaggio di Cristo nei confini della Palestina. Per questo ha fatto scelte coraggiose, è andato in territori ostili, si è lasciato provocare dai lontani, da culture diverse, ha parlato francamente senza paura. San Paolo ha conservato la fede perché, come l’aveva ricevuta, l’ha donata, spingendosi nelle periferie, senza arroccarsi su posizioni difensive.
Anche qui, possiamo chiedere: in che modo noi, in famiglia, custodiamo la nostra fede? La teniamo per noi, nella nostra famiglia, come un bene privato, come un conto in banca, o sappiamo condividerla con la testimonianza, con l’accoglienza, con l’apertura agli altri? Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle giovani, sono spesso "di corsa", molto affaccendate; ma qualche volta ci pensate che questa "corsa" può essere anche la corsa della fede? Le famiglie cristiane sono famiglie missionarie. Ma, ieri abbiamo sentito, qui in piazza, la testimonianza di famiglie missionarie. Sono missionarie anche nella vita di ogni giorno, facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della fede! Conservare la fede in famiglia e mettere il sale e il lievito della fede nelle cose di tutti i giorni.

3. E un ultimo aspetto ricaviamo dalla Parola di Dio: la famiglia che vive la gioia. Nel Salmo responsoriale si trova questa espressione: «i poveri ascoltino e si rallegrino» (33/34,3). Tutto questo Salmo è un inno al Signore, sorgente di gioia e di pace. E qual è il motivo di questo rallegrarsi? E’ questo: il Signore è vicino, ascolta il grido degli umili e li libera dal male. Lo scriveva ancora san Paolo: «Siate sempre lieti … il Signore è vicino!» (Fil 4,4-5). Eh … a me piacerebbe fare una domanda, oggi. Ma, ognuno la porta nel suo cuore, a casa sua, eh?, come un compito da fare. E si risponde da solo. Come va la gioia, a casa tua? Come va la gioia nella tua famiglia? Eh, date voi la risposta.

Care famiglie, voi lo sapete bene: la gioia vera che si gusta nella famiglia non è qualcosa di superficiale, non viene dalle cose, dalle circostanze favorevoli… La gioia vera viene da un’armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita. Ma alla base di questo sentimento di gioia profonda c’è la presenza di Dio, la presenza di Dio nella famiglia, c’è il suo amore accogliente, misericordioso, rispettoso verso tutti. E soprattutto, un amore paziente: la pazienza è una virtù di Dio e ci insegna, in famiglia, ad avere questo amore paziente, l’uno con l’altro. Avere pazienza tra di noi. Amore paziente. Solo Dio sa creare l’armonia delle differenze. Se manca l’amore di Dio, anche la famiglia perde l’armonia, prevalgono gli individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la gioia della fede la comunica spontaneamente, è sale della terra e luce del mondo, è lievito per tutta la società.

Care famiglie, vivete sempre con fede e semplicità, come la santa Famiglia di Nazaret. La gioia e la pace del Signore siano sempre con voi!".

ANGELUS: MARIA, REGINA DELLA FAMIGLIA, PREGA PER NOI

Città del Vaticano, 27 ottobre 2013 (VIS). Al termine della Santa Messa, celebrata nella Giornata della Famiglia in occasione dell'Anno della Fede, Papa Francesco ha recitato una preghiera davanti all'icona della Santa Famiglia di Nazaret, raccomandando tutte le famiglie perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.

Prima della recita dell'Angelus, il Papa ha salutato e ringraziato tutti i pellegrini, specialmente le famiglie presenti in Piazza San Pietro. Successivamente ha rivolto parole di saluto ai Vescovi e ai fedeli della Guinea Equatoriale, giunti a Roma in occasione della ratifica dell'Accordo con la Santa Sede. "La Vergine Immacolata - ha detto Papa Francesco - protegga il vostro amato popolo e vi ottenga di progredire sulla via della concordia e della giustizia".

"Adesso pregheremo insieme l’Angelus. Con questa preghiera invochiamo la protezione di Maria, nostra Madre, per le famiglie del mondo intero, in modo particolare per quelle che vivono situazioni di maggiore difficoltà. Maria, Regina della Famiglia, prega per noi!", ha concluso il Papa, invitando i presenti a ripetere l'invocazione alla Vergine.


PELLEGRINAGGIO DELLE FAMIGLIE IN PIAZZA SAN PIETRO

Città del Vaticano, 26 ottobre 2013 (VIS). Oltre 150.000 persone, provenienti da 75 paesi dei cinque continenti, si sono date appuntamento questo pomeriggio in Piazza San Pietro, per partecipare all'incontro con il Papa, al termine del pellegrinaggio al sepolcro dell'Apostolo Pietro nell'Anno della Fede, sul tema: "Famiglia, vivi la gioia della fede!". Papa Francesco ha percorso in autovettura Via della Conciliazione abbracciando i bambini che gli venivano presentati e ha dedicato il suo discorso alla famiglia.

Entrato in Piazza San Pietro accompagnato da alcuni bambini che portavano palloncini colorati, Papa Francesco ha ascoltato le esperienze di diverse persone: famiglie che attraversano momenti difficili, giovani che desiderano sposarsi e che non trovavano lavoro e si è chiesto: "Come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia? (...) La vita spesso è faticosa, tante volte anche tragica! Abbiamo sentito recentemente... Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica. (...) Ma quello che pesa di più nella vita (...) è la mancanza di amore (...). Senza amore la fatica diventa più pesante, intollerabile".

"Care famiglie! - ha detto Papa Francesco - il Signore conosce le nostre fatiche: le conosce! E conosce i pesi della nostra vita. Ma il Signore conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro! (...). Gesù vuole che la nostra gioia sia piena! Lo ha detto agli Apostoli e lo ripete oggi a noi. (...). E questa Parola di Gesù portatela a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia".

Nel citare le parole del rito del Matrimonio: "'Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore' (...) - il Papa ha detto: "Gli sposi in quel momento non sanno cosa accadrà, non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono, come Abramo, si mettono in cammino insieme. E questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore. Mano nella mano, sempre e per tutta la vita! E non fare caso a questa cultura del provvisorio, che ci taglia la vita a pezzi! Con questa fiducia nella fedeltà di Dio si affronta tutto, senza paura, con responsabilità. Gli sposi cristiani non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di assumersi la loro responsabilità, davanti a Dio e alla società. Senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla missione di formare una famiglia e di mettere al mondo dei figli".

"I cristiani si sposano nel Sacramento - ha proseguito il Pontefice - perché sono consapevoli di averne bisogno! (...) E hanno bisogno dell’aiuto di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno! E questo è importante! Nelle famiglie sapersi perdonare, perché tutti noi abbiamo difetti, tutti! Talvolta facciamo cose che (...) fanno male agli altri. Avere il coraggio di chiedere scusa, quando in famiglia sbagliamo…"

Successivamente il Papa ha ripetuto le tre parole chiave per portare avanti una famiglia: permesso, grazie, scusa. "Chiediamo permesso per non essere invadenti in famiglia. (...) Diciamo grazie, grazie per l’amore! (...) E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo (...) e alcune volte (...) si dicono parole forti, ma sentite questo consiglio: non finire la giornata senza fare la pace. La pace si rifà ogni giorno in famiglia!". Se nella famiglia "manca l'amore manca la gioia, manca la festa, e l'amore ce lo dona sempre Gesù: Lui è la fonte inesauribile".

Al termine il Papa ha proposto l'icona della Presentazione di Gesù al Tempio, scelta dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, come immagine di questo pellegrinaggio. "Anche i protagonisti della scena hanno il loro cammino: Maria e Giuseppe si sono messi in marcia, pellegrini a Gerusalemme, in obbedienza alla Legge del Signore; anche il vecchio Simeone e la profetessa Anna, pure molto anziana, giungono al Tempio spinti dallo Spirito Santo. La scena ci mostra questo intreccio di tre generazioni (...) Questi due anziani rappresentano la fede come memoria. (...) I nonni sono la saggezza della famiglia, sono la saggezza di un popolo. E un popolo che non ascolta i nonni, è un popolo che muore! (...) Maria e Giuseppe sono la Famiglia santificata dalla presenza di Gesù, che è il compimento di tutte le promesse. Ogni famiglia, come quella di Nazareth, è inserita nella storia di un popolo e non può esistere senza le generazioni precedenti. E perciò oggi abbiamo qui i nonni e i bambini. I bambini imparano dai nonni, dalla generazione precedente".

"Care famiglie - ha concluso il Santo Padre - anche voi siete parte del popolo di Dio. Camminate con gioia insieme a questo popolo. Rimanete sempre unite a Gesù e portatelo a tutti con la vostra testimonianza".


UDIENZA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI PANAMA

Città del Vaticano, 26 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, sabato 26 ottobre 2013, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica del Panama, il Signor Ricardo Alberto Martinelli Berrocal, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Francesco. Successivamente, si è incontrato con l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui c’è stato uno scambio su alcuni temi attinenti all’attuale situazione nel Paese, in particolare sulle politiche sociali avviate dal Governo, ed i progetti di sviluppo per la Nazione. È stata poi evocata la lunga tradizione cristiana del Paese, e ci si è soffermati sugli storici legami bilaterali, con particolare interesse per le attuali relazioni tra la Chiesa e lo Stato. Al riguardo, è stata anche espressa gratitudine per il dono di una statua di Santa María La Antigua, Patrona della Nazione, offerta al Pontefice dal Capo dello Stato e collocata nei Giardini vaticani. Nel prosieguo delle conversazioni si è dato uno sguardo panoramico sulla situazione regionale.

PAPA FRANCESCO RINGRAZIA IL SUO PREDECESSORE PER IL DONO ALLA CHIESA DELLA TRILOGIA SU GESÙ DI NAZARET E CONFERISCE IL "PREMIO RATZINGER" DI TEOLOGIA

Città del Vaticano, 26 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha conferito il "Premio Ratzinger" - istituito nel 2011 dalla "Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI" - al Reverendo Professor Richard A. Burridge, biblista inglese, Decano del King’s College di Londra e ministro della Comunione Anglicana e al teologo tedesco Professor Christian Schaller, laico, docente di teologia dogmatica e Vicedirettore dell’Istituto Papa Benedetto XVI di Regensburg, che ha pubblicato l'Opera Omnia di Joseph Ratzinger.

Dal 24 al 26 ottobre, la Pontificia Università Lateranense (Roma) è stata sede del simposio organizzato dalla Fondazione sul tema: "I Vangeli: storia e cristologia" a partire dalla ricerca di Joseph Ratzinger.

"Vi ringrazio - ha detto Papa Francesco - e sono contento di incontrarmi con voi, soprattutto in segno della nostra riconoscenza e del nostro grande affetto per il Papa emerito Benedetto XVI. Vorrei condividere con voi una riflessione che mi viene spontanea quando penso al dono davvero singolare che egli ha fatto alla Chiesa con i libri su Gesù di Nazaret".

"Mi ricordo che quando uscì il primo volume, alcuni dicevano: ma che cos’è questo? Un Papa non scrive libri di teologia, scrive encicliche!... Certamente Papa Benedetto si era posto questo problema, ma anche in quel caso, come sempre, lui ha seguito la voce del Signore nella sua coscienza illuminata. Con quei libri lui non ha fatto magistero in senso proprio, e non ha fatto uno studio accademico. Lui ha fatto dono alla Chiesa, e a tutti gli uomini, di ciò che aveva di più prezioso: la sua conoscenza di Gesù, frutto di anni e anni di studio, di confronto teologico e di preghiera. Perché Benedetto XVI faceva teologia in ginocchio, e tutti lo sappiamo. E questa l’ha messa a disposizione nella forma più accessibile".

"Nessuno può misurare quanto bene ha fatto con questo dono; solo il Signore lo sa! Ma tutti noi ne abbiamo una certa percezione, per aver sentito tante persone che grazie ai libri su Gesù di Nazaret hanno nutrito la loro fede, l’hanno approfondita, o addirittura si sono accostati per la prima volta a Cristo in modo adulto, coniugando le esigenze della ragione con la ricerca del volto di Dio".

"Al tempo stesso, l’opera di Benedetto XVI ha stimolato una nuova stagione di studi sui Vangeli tra storia e cristologia, e in questo ambito si pone anche il vostro Simposio, di cui mi congratulo con gli organizzatori e i relatori".

Al termine il Santo Padre si è congratulato, anche a nome del suo Predecessore, con i vincitori del premio.

PAPA FRANCESCO AGLI EX-ALUNNI DEI GESUITI DELL'URUGUAY: PREGATE PER ME E PER I MIEI COLLABORATORI, IL LAVORO È TANTO

Città del Vaticano, 26 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico, Papa Francesco ha ricevuto un gruppo di ex-alunni dei Gesuiti dell'Uruguay ed ha rivolto loro un breve discorso che riportiamo di seguito:

"Desidero ringraziarvi nuovamente per la visita e per il saluto. Voi suscitate in me tanti ricordi. L’unica cosa che mi stupisce è che non c’è nessuno di voi con il mate... Non avete avuto il coraggio? Vi è mancata la vena uruguaiana? Quando è venuto il vostro Presidente avevamo il mate! Bene, grazie veramente".

"Vedo che ci sono molti bambini; è una promessa e una speranza. Questa visita suscita in me tanti ricordi legati ai compagni che l’hanno organizzata e a tante altre cose belle".

"Non so quando sarà in programma un viaggio nel vostro Paese, ma prima del 2016 sicuramente no. Una cosa è certa: se visiterò l’Argentina, dovrò visitare anche il Cile e l’Uruguay, tutti e tre insieme. Così ci incontreremo lì".

"Vi ringrazio tutti di nuovo e vi chiedo un favore: di pregare per me. Perché qui la gente è buona, sono buoni i compagni e tutti lavorano insieme, ma il lavoro è tanto e non ce la si fa. Pregate per me, per i miei collaboratori, perché possiamo andare avanti. Molte grazie!".

CARDINALE FARINA INVIATO SPECIALE DEL PAPA PRIMO CENTENARIO DELL'UNIVERSITÀ "SOPHIA" DI TOKYO

Città del Vaticano, 26 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera, redatta in latino e datata 7 ottobre, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Raffaele Farina, S.D.B., Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del primo centenario dell'Università "Sophia" di Tokyo (Giappone), in programma il 1° novembre.

La missione che accompagnerà il Cardinale Farina è composta dal Padre Juan Haidar, S.I., argentino, Professore associato alla Facoltà di Teologia e Direttore del Centro Cattolico all'Università "Sophia"; da Don Celestino Cavagna, italiano, già Vicario Generale e Segretario Generale dell'Arcidiocesi di Tokyo, attualmente Parroco a Tachikawa, Tokyio e dal Padre Nobukuni Suzuki, S.I., giapponese, Lettore presso la Facoltà di Teologia dell'Università "Sophia".

UDIENZE

Città del Vaticano, 28 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Signor Teruaki Nagasaki, Ambasciatore del Giappone, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- Il Signor Jim Yong Kim, Presidente del Banco Mondiale.

- La Signora Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991.

- Il Signor Rrok Logu, Ambasciatore di Albania in Visita di Congedo.

Sabato 26 ottobre il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.



ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 28 ottobre (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di El Obeid (Sudan), presentata dal Vescovo Macram Max Gassis, M.C.C.J., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Michael Didi Adgum Mangoria, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Richard Joseph Gagnon, Arcivescovo di Winnipeg (superficie: 116.405; popolazione: 723.000; cattolici: 169.000; sacerdoti: 82; religiosi: 135; diaconi permanenti: 19), Canada. L'Arcivescovo eletto è nato a Lethbridge (Canada) nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1983; dal 1984 al 1986 è stato Vicario della parrocchia di "St.Mary's" a Vancouver e Cappellano del programma VanSpec; dal 1986 al 1993 Parroco di "St. Jude's" a Vancouver; nel 1989 Direttore spirituale della "Catholic Women's League" e nel 1992 Direttore dell'Ufficio per l'Educazione Religiosa; dal 1993 Parroco fondatore della "St. James Parish" a Abbotsford e Decano del decanato "Fraser Valley East". Nel 1999 Amministratore della parrocchia "St. Nicholas" a Langley. Nel 2002 Vicario Generale di Vancouver, Consultore diocesano, Parroco di "St. John the Apostle" e Vice-presidente del Sinodo arcidiocesano. Nel 2004 è stato eletto Vescovo di Victoria (Canada). Succede all'Arcivescovo James Weisgerber, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Sabato 26 ottobre il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia all'ufficio di Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Luanda (Angola), presentata dal Vescovo Anastácio Kahango, O.F.M.Cap., per raggiunti limiti di età.

- Ha nominato il Reverendo Giovanni Battista Piccioli, Vescovo Ausiliare di Guayaquil (superficie: 12.446; popolazione: 2.916.000; cattolici: 2.657.000; sacerdoti: 317; religiosi: 621; diaconi permanenti: 21), Ecuador. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Erbusco (Italia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Nel 1995 è stato inviato come missionario 'fidei donum' in Ecuador. È stato finora Professore di Teologia nel Seminario Maggiore di Portoviejo e Parroco di "Santa Rosa de Lima" a San Vicente nell'Arcidiocesi di Portoviejo (Ecuador).

- Ha nominato il Reverendo Bertram Victor Wick Enzler, Vescovo Ausiliare di Guayaquil (Ecuador). È stato finora Vicario Episcopale e Parroco di Santa Elena nella medesima Arcidiocesi. Il Vescovo eletto è nato a Waldkirch (Svizzera) nel 1955 ed ha ricevuto l'Ordinazione sacerdotale nel 1991. Nel 1994 è stato nominato Parroco nella penisola di Santa Elena; nel 2005 è stato trasferito a Guayaquil nella Parrocchia di "Gesù Buon Pastore". Nel 2009 è stato Parroco nella parrocchia di "Santa Madre de la Iglesia" in Los Ceibos e successivamente di "Santa Elena". È stato finora Vicario Episcopale.

- Ha nominato il Monsignore Aldo Giordano, Nunzio Apostolico nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1954 a Cuneo (Italia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Nel 1995 è stato eletto Segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (CCEE) e nel 2008 è stato nominato Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa di Strasburgo.

venerdì 25 ottobre 2013

UDIENZA AL PRESIDENTE REPUBBLICA DELLA GUINEA EQUATORIALE: COLLABORAZIONE TRA CHIESA E STATO PER MIGLIORARE TENORE DI VITA DELLA POPOLAZIONE

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica di Guinea Equatoriale, Signor Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, il quale successivamente ha incontrato l’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui, è stato evocato il positivo contributo della Chiesa cattolica in favore dello sviluppo umano, sociale e culturale del Paese, particolarmente in campo educativo ed assistenziale, come pure la collaborazione con lo Stato per migliorare il tenore di vita della popolazione.

Al termine della visita, nella sala dei Trattati del Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica di Guinea Equatoriale e il Segretario per i Rapporti con gli Stati hanno proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell’"Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Guinea Equatoriale" sulle relazioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato, firmato nella città di Mongomo il 13 ottobre 2012.

L’Accordo, che suggella le buone relazioni bilaterali esistenti, riconosce la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni. Esso riguarda anche il matrimonio canonico, i luoghi di culto, le istituzioni educative, l’assistenza spirituale ai fedeli cattolici negli ospedali e nelle carceri. Con il solenne atto odierno, l’Accordo, composto da 19 articoli ed un Protocollo Addizionale, è entrato in vigore ai sensi dell’articolo 18.1.


PAPA FRANCESCO: SIAMO VICINI ALLE FAMIGLIE, SOPRATTUTTO A QUELLE IN DIFFICOLTÀ

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in corso in questi giorni a Roma, il Papa, citando l'Esortazione apostolica 'Familiaris consortio' del Beato Giovanni Paolo II, ha affermato: "La famiglia è una comunità di vita che ha una sua consistenza autonoma (...) Non è la somma delle persone che la costituiscono, ma una 'comunità di persone'".

La famiglia, ha proseguito il Pontefice , è "il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. (...) Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia (...) dove si apprende l’arte del dialogo e della comunicazione interpersonale. (...) Tutto questo è la comunità-famiglia, che chiede di essere riconosciuta come tale, tanto più oggi, quando prevale la tutela dei diritti individuali. E dobbiamo difendere il diritto di questa comunità: la famiglia".

"La famiglia si fonda sul matrimonio. Attraverso un atto d’amore libero e fedele, gli sposi cristiani testimoniano che il matrimonio, in quanto sacramento, è la base su cui si fonda la famiglia e rende più solida l’unione dei coniugi e il loro reciproco donarsi. (...) L’amore sponsale e familiare rivela anche chiaramente la vocazione della persona ad amare in modo unico e per sempre, e che le prove, i sacrifici e le crisi della coppia come della stessa famiglia rappresentano dei passaggi per crescere nel bene, nella verità e nella bellezza. (...) È un’esperienza di fede in Dio e di fiducia reciproca, di libertà profonda, di santità, perché la santità suppone il donarsi con fedeltà e sacrificio ogni giorno della vita! ".

Successivamente il Santo Padre ha sottolineato due fasi della vita familiare: l’infanzia e la vecchiaia ed ha ricordato che: "Bambini e anziani rappresentano i due poli della vita e anche i più vulnerabili, spesso i più dimenticati. Una società che abbandona i bambini e che emargina gli anziani recide le sue radici e oscura il suo futuro. Ogni volta che un bambino è abbandonato e un anziano emarginato, si compie non solo un atto di ingiustizia, ma si sancisce anche il fallimento di quella società. Prendersi cura dei piccoli e degli anziani è una scelta di civiltà".

"Mi rallegro - ha detto il Papa - che il Pontificio Consiglio per la Famiglia abbia ideato una nuova icona della famiglia, che riprende la scena della Presentazione di Gesù al tempio, con Maria e Giuseppe che portano il Bambino, per adempiere la Legge, e i due anziani Simeone ed Anna che, mossi dallo Spirito, lo accolgono come il Salvatore. È significativo il titolo dell’icona: 'Di generazione in generazione si estende la sua misericordia'”.

"La 'buona notizia' della famiglia - ha concluso Papa Francesco - è una parte molto importante dell’evangelizzazione, che i cristiani possono comunicare a tutti, con la testimonianza della vita; e già lo fanno, questo è evidente nelle società secolarizzate (...). Proponiamo dunque a tutti, con rispetto e coraggio, la bellezza del matrimonio e della famiglia illuminati dal Vangelo! E per questo ci avviciniamo con attenzione e affetto alle famiglie in difficoltà, a quelle che sono costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che non hanno casa o lavoro, o per tanti motivi sono sofferenti; ai coniugi in crisi e a quelli ormai separati. A tutte vogliamo stare vicino".

EPISCOPATO È IL NOME DI UN SERVIZIO, NON DI UN ONORE

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha conferito l'Ordinazione episcopale a due nuovi Vescovi: Monsignor Giampiero Gloder, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica e Monsignor Jean-Marie Speich, Nunzio Apostolico in Ghana. Il Santo Padre ha tenuto l'omelia rituale prevista dal Pontificale Romano per l'Ordinazione dei vescovi, che ha integrato con alcune aggiunte personali.

Cristo (...) che nel ministero del vescovo continua a predicare il Vangelo di salvezza e a santificare i credenti, mediante i sacramenti della fede. - ha detto il Papa - 'Episcopato' (...) è il nome di un servizio, non di un onore. Al vescovo compete più il servire che il dominare, secondo il comandamento del Maestro: 'Chi è il più grande tra voi, diventi come il più piccolo. E chi governa, come colui che serve'”.

"Annunciate la Parola in ogni occasione: opportuna e non opportuna - ha esortato il Papa - (...) E mediante l’orazione e l’offerta del sacrificio per il vostro popolo, attingete dalla pienezza della santità di Cristo la multiforme ricchezza della divina grazia". Il Papa ha sottolineato la frase: "Mediante l’orazione" ed ha aggiunto: "Ricordate quel primo conflitto nella Chiesa di Gerusalemme, quando i vescovi avevano tanto lavoro per custodire le vedove, gli orfani e hanno deciso di nominare i diaconi. Perché? Per pregare e predicare la Parola. Un vescovo che non prega è un vescovo a metà cammino. E se non prega il Signore, finisce nella mondanità".

Il servizio e la preghiera del vescovo devono essere accompagnati dall'amore: "Amate con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio vi affida. Anzitutto, amate i presbiteri e i diaconi. (...). Mai far aspettare un presbitero; chiede un’udienza? Rispondere subito! Siate vicini a loro. Ma anche amate i poveri, gli indifesi e quanti hanno bisogno di accoglienza e di aiuto. Esortate i fedeli a cooperare all’impegno apostolico e ascoltateli volentieri".

Infine il Papa ha esortato i nuovi vescovi con queste parole: "Abbiate viva attenzione a quanti non appartengono all’unico ovile di Cristo, perché essi pure vi sono stati affidati nel Signore. Pregate tanto per loro. Ricordatevi che nella Chiesa cattolica, radunata nel vincolo della carità siete uniti al Collegio dei vescovi e dovete portare in voi la sollecitudine di tutte le Chiese, soccorrendo generosamente quelle che sono più bisognose di aiuto".

COMUNICATO RELATIVO CONDIZIONI DI SALUTE DEL SEGRETARIO DI STATO, ARCIVESCOVO PIETRO PAROLIN

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., nel rispondere alle numerose domande di informazioni riguardo alle condizioni di salute del Segretario di Stato, Arcivescovo Pietro Parolin, ha detto:

"Com’è noto nei giorni scorsi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, che ha avuto luogo a Padova nel reparto di chirurgia epatobiliare dell’azienda ospedaliera universitaria. Oggi viene dimesso. Tutto è andato bene.

Nei prossimi giorni rimane in Veneto per un opportuno tempo di riposo e convalescenza, in modo da poter assumere pienamente ristabilito le nuove gravi responsabilità.

L'Arcivescovo Parolin - con cui ho parlato direttamente - esprime la sua riconoscenza al Papa anzitutto, per la sua comprensione, attenzione e vicinanza, e anche a tutti coloro che gli sono stati vicini o hanno pregato per lui. Si augura di poter presto assumere le nuove responsabilità che il Papa ha voluto affidargli".

UDIENZE

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Telesphore Placidus Toppo, Arcivescovo di Ranchi (India).

- L'Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- L'Arcivescovo Jean-Marie Speich, Nunzio Apostolico in Ghana, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Giampiero Gloder, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, con i Familiari.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 ottobre 2013 (VIS). Il Sinodo della Chiesa Arcivescovile Maggiore Greco-Cattolica Ucraina ha accettato la rinuncia all’ufficio di Vescovo Ausiliare dell’Esarcato Arcivescovile di Donetsk-Kharkiv presentata dal Vescovo Wasyl Ihor Medwit, OSBM, in conformità al canone 210 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, dandone informazione alla Santa Sede.



giovedì 24 ottobre 2013

AL "SIMON WIESENTHAL CENTER": AFFRONTARE IL PROBLEMA DELL'INTOLLERANZA NEL SUO INSIEME

Città del Vaticano, 24 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, Papa Francesco, nel ricevere una Delegazione del “Simon Wiesenthal Center”, organizzazione internazionale ebraica per la difesa dei diritti umani, ha elogiato l'impegno nel "combattere ogni forma di razzismo, intolleranza e antisemitismo, preservando la memoria della 'Shoah' e promuovendo la comprensione reciproca mediante la formazione e l'impegno sociale".

Papa Francesco ha ricordato che l'incontro con il "Simon Wiesenthal Center" era stato fissato già da tempo da Papa Benedetto XVI "al quale - ha detto - va sempre il nostro affettuoso pensiero e la nostra preghiera".

"Ho avuto modo di ribadire più volte in queste ultime settimane - ha proseguito il Papa - la condanna della Chiesa per ogni forma di antisemitismo. Oggi vorrei sottolineare come il problema dell’intolleranza debba essere affrontato nel suo insieme: là dove una minoranza qualsiasi è perseguitata ed emarginata a motivo delle sue convinzioni religiose o etniche, il bene di tutta una società è in pericolo e tutti dobbiamo sentirci coinvolti. Penso con particolare dolore alle sofferenze, all’emarginazione e alle autentiche persecuzioni che non pochi cristiani stanno subendo in diversi Paesi del mondo. Uniamo le nostre forze per favorire una cultura dell’incontro, del rispetto, della comprensione e del perdono reciproci".

"Per la costruzione di una tale cultura, vorrei sottolineare in particolare l’importanza della formazione: una formazione che non è solo trasmissione di conoscenze, ma passaggio di una testimonianza vissuta, che presuppone lo stabilirsi di una comunione di vita, di una 'alleanza' con le giovani generazioni, sempre aperta alla verità. Ad esse, infatti, dobbiamo saper trasmettere non solo delle conoscenze circa la storia del dialogo ebraico-cattolico, circa le difficoltà attraversate e circa i progressi compiuti negli ultimi decenni: dobbiamo soprattutto essere in grado di trasmettere la passione per l’incontro e la conoscenza dell’altro, promuovendo un coinvolgimento attivo e responsabile dei nostri giovani. In questo, l’impegno condiviso a servizio della società e dei più deboli riveste grande importanza".

Papa Francesco ha concluso il suo discorso esortando i membri del "Simon Wiesenthal Center" a continuare "a trasmettere ai giovani il valore dello sforzo comune per rifiutare muri e costruire ponti tra le nostre culture e tradizioni di fede. Andiamo avanti con fiducia, coraggio e speranza. Shalom!".



UDIENZE

Città del Vaticano, 24 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Sua Altezza Reale il Principe Guillaume, il Gran Duca Ereditario del Granducato di Lussemburgo, con la Principessa Stéphanie, e Seguito.

- L'Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Nunzio Apostolico in Australia.

- L'Arcivescovo Giuseppe Pinto, Nunzio Apostolico nelle Filippine.

- L'Arcivescovo José Horacio Gómez, di Los Angeles (Stati Uniti d’America).

- Il Vescovo Camillo Ballin, Vicario Apostolico dell’Arabia del Nord, con il Vescovo Paul Hinder, Vicario Apostolico dell’Arabia del Sud e con Padre Aldo Berardi, O.SS.T., Vicario Episcopale per l’Arabia Saudita.


mercoledì 23 ottobre 2013

MARIA: MODELLO DELLA CHIESA CHE PORTA A GESÙ

Città del Vaticano, 23 ottobre 2013 (VIS). Maria immagine e modello della Chiesa "nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo", secondo la definizione del Concilio Vaticano II, è stato il tema della catechesi di Papa Francesco per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di circa novantamila persone.

Maria è modello di fede, non soltanto perché come ragazza ebrea aspettava con tutto il cuore la redenzione del suo popolo, ma anche perché con il suo "sì" che pronuncia nell'Annunciazione, aderisce al progetto di Dio. "Da quel momento la fede di Maria riceve una luce nuova: si concentra su Gesù (...) La fede di Maria è il compimento della fede d'Israele, in lei è proprio concentrato tutto il cammino, tutta la strada di quel popolo che aspettava la redenzione, e in questo senso è il modello della fede della Chiesa, che ha come centro Cristo, incarnazione dell'amore infinito di Dio".

La madre di Gesù ha vissuto questa fede "nella semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma (...) Proprio questa esistenza normale della Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio. Il 'sì' di Maria, già perfetto all’inizio, è cresciuto fino all’ora della Croce. Lì la sua maternità si è dilatata abbracciando ognuno di noi (...) per guidarci al suo Figlio. Maria è vissuta sempre immersa nel mistero del Dio fatto uomo, come sua prima e perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore alla luce dello Spirito Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la volontà di Dio".

Per spiegare il secondo aspetto, Maria modello di carità, il Papa ha ricordato la disponibilità di Maria nei confronti della parente Elisabetta. "Visitandola - ha detto - la Vergine Maria non le ha portato soltanto un aiuto materiale (...) ma ha portato Gesù, che già viveva nel suo grembo. Portare Gesù in quella casa voleva dire portare la gioia, la gioia piena (...), quella che viene da Gesù e dallo Spirito Santo e si esprime nella carità gratuita, nel condividere, nell’aiutarsi, nel comprendersi. La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una ONG, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa - se piccola, se grande, se forte, se debole, la Chiesa porta Gesù e deve essere come Maria quando è andata a visitare Elisabetta. Cosa le portava Maria? Gesù. La Chiesa porta Gesù: questo è il centro della Chiesa, portare Gesù! Se per ipotesi, una volta succedesse che la Chiesa non porta Gesù, quella sarebbe una Chiesa morta! La Chiesa deve portare la carità di Gesù, l'amore di Gesù, la carità di Gesù".

Maria è anche modello di unione con Cristo. "La vita della Vergine Santa - ha concluso il Santo Padre - è stata la vita di una donna del suo popolo: Maria pregava, lavorava, andava alla sinagoga… Però ogni azione era compiuta sempre in unione perfetta con Gesù. Questa unione raggiunge il culmine sul Calvario: qui Maria si unisce al Figlio nel martirio del cuore e nell’offerta della vita al Padre per la salvezza dell’umanità. La Madonna ha fatto proprio il dolore del Figlio ed ha accettato con Lui la volontà del Padre, in quella obbedienza che porta frutto, che dona la vera vittoria sul male e sulla morte".


NESSUNA CELLA È COSÌ ISOLATA DA ESCLUDERE IL SIGNORE

Città del Vaticano, 23 ottobre 2013 (VIS). Prima dell'Udienza Generale, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricevuto i Partecipanti al Convegno Nazionale dei Cappellani delle Carceri Italiane. "Vorrei approfittare di questo incontro - ha detto Papa Francesco - per far arrivare un saluto a tutti i detenuti. Dite che prego per loro, li ho a cuore, prego il Signore e la Madonna che possano superare positivamente questo periodo difficile della loro vita. Che non si scoraggino, non si chiudano. (...) Il Signore è vicino, (...) il Signore non rimane fuori, non rimane fuori dalla loro cella, non rimane fuori dalle carceri, ma è dentro, è lì. Potete dire questo: il Signore è dentro con loro; anche lui è un carcerato, ancora oggi, carcerato dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, di tante ingiustizie, perché è facile punire il più deboli, ma i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque. Nessuna cella è così isolata da escludere il Signore, nessuna".

Il Papa ha raccontato del rapporto di amicizia che mantiene con un detenuto di Buenos Aires ed ha detto: "E prego anche per voi Cappellani, per il vostro ministero, che non è facile, è molto impegnativo e molto importante, perché esprime una delle opere di misericordia; rende visibile la presenza del Signore nel carcere, nella cella. Voi siete segno della vicinanza di Cristo a questi fratelli che hanno bisogno di speranza. Recentemente avete parlato di una giustizia di riconciliazione, ma anche di una giustizia di speranza, di porte aperte, di orizzonti. Questa non è un'utopia, si può fare. Non è facile, perché le nostre debolezze ci sono dappertutto, anche il diavolo c'è dappertutto, le tentazioni ci sono dappertutto, ma - ha esortato il Papa - bisogna sempre provarci".


VISITA UFFICIALE DEL PAPA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Città del Vaticano, 23 ottobre 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha reso noto che il giorno 14 novembre, il Santo Padre Francesco si recherà al Quirinale in visita ufficiale, per restituire al Presidente della Repubblica Italiana, Signor Giorgio Napolitano, la visita da lui resagli in Vaticano l'8 giugno scorso.

COMUNICATO SULLA DIOCEI DI LIMBURG

Città del Vaticano, 23 ottobre 2013 (VIS). Pubblichiamo di seguito il Comunicato emesso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede:

"Il Santo Padre è stato continuamente informato ampiamente e obiettivamente sulla situazione nella Diocesi di Limburg. Nella Diocesi si è venuta a creare una situazione nella quale il Vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst, nel momento attuale non può esercitare il suo ministero episcopale.

Dopo la 'visita fraterna' del Cardinale Giovanni Lajolo nello scorso mese di settembre, la Conferenza Episcopale Tedesca, conformemente a un accordo fra il Vescovo e il Capitolo del Duomo di Limburg, ha costituito una Commissione per intraprendere un esame approfondito della questione della costruzione della Sede episcopale. In attesa dei risultati di tale esame e dei connessi accertamenti sulle responsabilità in merito, la Santa Sede ritiene opportuno autorizzare per il Vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst un periodo di permanenza fuori della Diocesi.

Per decisione della Santa Sede entra fin da oggi in vigore la nomina dello Stadtdekan Wolfgang Rösch come Vicario Generale, nomina che era stata annunciata dal Vescovo di Limburg per il 1° gennaio 2014. Il Vicario Generale Rösch amministrerà la Diocesi di Limburg durante l’assenza del Vescovo diocesano nell’ambito delle competenze legate a tale ufficio".

COORDINAMENTO AIUTI CHIESA CATTOLICA IN SIRIA E NELLE REGIONI LIMITROFE

Città del Vaticano, 23 ottobre 2013 (VIS). 72 milioni di dollari stanziati dalle organizzazioni umanitarie cattoliche per la crisi in Siria e nelle regioni limitrofe; 55 enti realizzatori sul campo; 20 città siriane soccorse grazie agli aiuti inviati e 32 istituzioni cattoliche coinvolte finora; aiuti dispensati anche ai rifugiati presenti in Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Cipro, Egitto. Sono questi i dati raccolti alla data del 9 ottobre grazie alla mappatura degli aiuti distribuiti in Siria, realizzata a seguito della riunione di coordinamento degli organismi caritativi cattolici presenti nel teatro siriano, indetta dal Pontificio Consiglio Cor Unum il 4-5 giugno 2013.

La Chiesa cattolica, e le Chiese locali presenti sul territorio, sono impegnate fin dall’inizio della crisi, nel 2011, in un’opera costante di fornitura degli aiuti umanitari alla popolazione colpita dal dramma della guerra interna alla Siria. Papa Francesco ha seguito con particolare vicinanza e attenzione l'evolversi della crisi e l'opera di assistenza realizzata dalle agenzie caritative, che sono state ricevute in udienza nel corso del meeting organizzato dal Pontificio Consiglio Cor Unum. "Aiutare la popolazione siriana, al di là delle appartenenze etniche e religiose - ha detto in quella occasione il Papa - è il modo più diretto per offrire un contributo alla pacificazione e alla edificazione di una società aperta a tutte le diverse componenti".

Finora, la difficoltà nel reperimento delle informazioni relativamente alle esigenze della popolazione colpita e anche allo sviluppo della situazione politica e sociale, ha portato a una certa sporadicità degli aiuti inviati e alla molteplicità delle forme di sostegno alle istituzioni presenti sul campo. Per questo, l'incontro di giugno è stata l’occasione per riunire le agenzie attive nel contesto della crisi e per decidere la nascita di un ufficio di coordinamento delle informazioni sugli aiuti umanitari stanziati dalla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di evitare la dispersione degli sforzi compiuti e la mancanza di un approccio omogeneo. L'attività gestionale è stata affidata alla Caritas Medio Oriente-Nord Africa, con sede a Beirut: essa avrà il compito di comprendere e monitorare l’entità degli aiuti raccolti, e di condividere le informazioni necessarie tra tutte le istituzioni coinvolte, comprese quelle non presenti alla riunione presso Cor Unum.

Tale strumento permetterà di fornire alla Chiesa un quadro completo di riferimento relativamente alla situazione dell'attività umanitaria svolta e un'analisi più puntuale dei bisogni sul campo; di trasferire a Caritas Siria le informazioni necessarie sulle opere caritatevoli in favore della popolazione siriana; di evidenziare la posizione di rilievo della Chiesa cattolica tra gli attori nel settore umanitario in Siria; di condividere le informazioni all’interno del network delle organizzazioni cattoliche coinvolte, dentro e fuori il territorio della Siria.

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