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lunedì 2 dicembre 2013

VESPRI CON GLI UNIVERSITARI: MISCHIATEVI LÌ DOVE CI SONO LE SFIDE, NON GUARDATE LA VITA DAL BALCONE

Città del Vaticano, 30 novembre 2013 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha presieduto la Celebrazione dei primi Vespri della prima domenica di Avvento con gli Universitari degli atenei romani. Prima dell’arrivo del Santo Padre, a partire dalle ore 16:00, il Cardinale Vicario Agostino Vallini ha accolto l’icona di Maria "Sedes Sapientiae", patrona degli studenti universitari, e ha guidato la preghiera preparatoria con il rinnovo della professione di fede dei giovani cresimandi.

Dopo la recita del Santo Rosario, Papa Francesco ha tenuto l'omelia citando la Lettera di San Paolo nella quale l'auspicio che San Paolo rivolge ai cristiani di Tessalonica è che Dio li santifichi fino alla perfezione. Tale auspicio, ha detto il Papa "dimostra da una parte la sua preoccupazione per la loro santità di vita messa in pericolo, e dall’altra una grande fiducia nell’intervento del Signore. Questa preoccupazione dell’Apostolo è valida anche per noi, cristiani di oggi. La pienezza della vita cristiana (...) è sempre insidiata dalla tentazione di cedere allo spirito mondano. Per questo Dio ci dona il suo aiuto mediante il quale possiamo perseverare e preservare i doni che lo Spirito Santo ci ha dato, la vita nuova nello Spirito che Egli ci dà. (...) Ma perché Dio, dopo che ci ha elargito i suoi tesori spirituali, deve intervenire ancora per mantenerli integri? (...) Perché noi siamo deboli, (...) la nostra natura umana è fragile e i doni di Dio sono conservati in noi come in 'vasi di creta'".

"L’intervento di Dio in favore della nostra perseveranza fino alla fine, fino all’incontro definitivo con Gesù, è espressione della sua fedeltà. È come un dialogo fra la nostra debolezza e la sua fedeltà. (...) Pertanto, l’opera che ha iniziato in ciascuno di noi, con la sua chiamata, la condurrà a compimento. Questo ci dà sicurezza e grande fiducia: una fiducia che poggia su Dio e richiede la nostra collaborazione attiva e coraggiosa, davanti alle sfide del momento presente".

"Colui che non guarda le sfide, che non risponde alle sfide - ha affermato il Papa - non vive. La vostra volontà e le vostre capacità, unite alla potenza dello Spirito Santo che abita in ciascuno di voi dal giorno del Battesimo, vi consentono di essere non spettatori, ma protagonisti degli accadimenti contemporanei. Per favore, non guardare la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno".

"Sono diverse le sfide che voi giovani universitari siete chiamati ad affrontare con fortezza interiore e audacia evangelica. (...) Il contesto socio-culturale nel quale siete inseriti - ha detto il Santo Padre - a volte è appesantito dalla mediocrità e dalla noia. Non bisogna rassegnarsi alla monotonia del vivere quotidiano, ma coltivare progetti di ampio respiro, andare oltre l’ordinario: non lasciatevi rubare l’entusiasmo giovanile! Sarebbe uno sbaglio anche lasciarsi imprigionare dal pensiero debole e dal pensiero uniforme, quello che omologa, come pure da una globalizzazione intesa come omologazione".

"Per superare questi rischi (...) il modello da seguire nella vera globalizzazione - che è buona – non è la sfera, in cui è livellata ogni sporgenza e scompare ogni differenza; il modello è invece il poliedro, che include una molteplicità di elementi e rispetta l’unità nella varietà. Nel difendere l’unità, difendiamo anche la diversità. Al contrario quella unità non sarebbe umana. (...) Se non vi lascerete condizionare dall’opinione dominante, ma rimarrete fedeli ai principi etici e religiosi cristiani, troverete il coraggio di andare anche contro-corrente. Nel mondo globalizzato, potrete contribuire a salvare peculiarità e caratteristiche proprie, cercando però di non abbassare il livello etico. Infatti, la pluralità di pensiero e di individualità riflette la multiforme sapienza di Dio quando si accosta alla verità con onestà e rigore intellettuale, quando si accosta alla bontà, quando si accosta alla bellezza, così che ognuno può essere un dono a beneficio di tutti".

Il Papa ha preso congedo dagli universitari esortandoli con queste parole: "L’impegno di camminare nella fede e di comportarvi in maniera coerente col Vangelo vi accompagni in questo tempo di Avvento, per vivere in modo autentico la commemorazione del Natale del Signore".



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