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venerdì 29 marzo 2013

IL PAPA A CASAL DEL MARMO: "COME PRETE E COME VESCOVO DEVO ESSERE AL VOSTRO SERVIZIO"

Città del Vaticano, 29 marzo 2013 (VIS). Alle 17.00 di ieri pomeriggio, Giovedì Santo, Papa Francesco si è recato all’Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo ed alle 17:30 ha celebrato la Messa "in Coena Domini", la prima Messa del Triduo Pasquale, per i cinquanta ragazzi e ragazze detenuti nel carcere minorile situato fuori Roma. Il Papa ha lavato i piedi a dieci ragazzi e due ragazze e nell'omelia ha sottolineato il dovere di aiutare gli altri: "Come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo".

Al momento della lavanda dei piedi, Papa Francesco si è inginocchiato per sei volte, ogni volta ha lavato i piedi a due dei giovani che erano vicini. Il Santo Padre ha versato l'acqua, asciugato i piedi dei ragazzi e poi baciato uno dei piedi di ognuno dei giovani. Due dei giovani alle quali ha lavato i piedi erano ragazze, una italiana e l'altra proveniente da un paese dell'Europa dell'est. Di seguito pubblichiamo il testo completo dell'omelia che il Pontefice ha pronunciato dopo la lettura del Vangelo:

"Questo è commovente. Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli. Pietro non capiva nulla, rifiutava. Ma Gesù gli ha spiegato. Gesù - Dio - ha fatto questo! E Lui stesso spiega ai discepoli: 'Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come ho fatto io' (Gv 13,12-15). È l’esempio del Signore: Lui è il più importante e lava i piedi, perché fra noi quello che è il più alto deve essere al servizio degli altri. E questo è un simbolo, è un segno, no?

Lavare i piedi è: 'io sono al tuo servizio'. E anche noi, fra noi, non è che dobbiamo lavare i piedi tutti i giorni l’uno all’altro, ma che cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci, l’un l’altro. A volte mi sono arrabbiato con uno, con un’altra … ma… lascia perdere, lascia perdere, e se ti chiede un favore, fatelo. Aiutarci l’un l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere. Come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. L’un l’altro. E così, aiutandoci, ci faremo del bene. Adesso faremo questa cerimonia di lavarci i piedi e pensiamo, ciascuno di noi pensi: 'Io davvero sono disposta, sono disposto a servire, ad aiutare l’altro?'. Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza di Gesù, che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo: per servire, per aiutarci".

Con il Santo Padre hanno concelebrato il Cardinale Vicario Agostino Vallini, l'Arcivescovo Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, il Monsignor Alfred Xuereb, Segretario del Papa, il Cappellano del carcere minorile, il Padre cappuccino Gaetano Greco ed un suo confratello. Hanno preso parte alla Messa, celebrata nella Cappella dedicata al "Padre misericordioso", circa 50 giovani fra i quali 11 ragazze, tutti detenuti nel carcere. Al termine Papa Francesco ha salutato la Famiglia dell'Istituto nella palestra del carcere, presente il Ministro della Giustizia italiana, Paola Severino. I giovani dell'Istituto di pena hanno donato al Papa un crocifisso di legno ed un inginocchiatoio, sempre in legno, realizzati da loro stessi nel laboratorio artigianale di Casal del Marmo.

Prima della partenza, Papa Francesco ha ringraziato i giovani per la loro accoglienza e ha detto loro: "Non lasciatevi rubare la speranza!". Un giovane ha chiesto al Papa perché avesse deciso di recarsi in visita nell'Istituto penitenziario ed il Papa ha risposto che a spingerlo era stato un sentimento che è venuto dal cuore. Prima di decidere la visita a Casal del Marmo, il Papa aveva chiesto: "Dove sono quelli che forse mi aiuteranno di più ad essere umile, ad essere servitore come deve essere un vescovo? Dove sono quelli a cui piacerebbe una mia visita? E mi hanno detto "Casal del Marmo, forse". E quando me l'hanno detto, sono venuto qui. Ma dal cuore è venuto quello, soltanto. Le cose del cuore non hanno spiegazione, vengono solo. Grazie, eh!". Papa Francesco, prima di congedarsi ha infine salutato tutti con queste parole: "Adesso mi congedo. Grazie tante della vostra accoglienza. Pregate per me e non lasciatevi rubare la speranza. Sempre avanti!. Grazie tante!".

VARIAZIONI NELLO SCUDO PAPALE

 
Città del Vaticano, 29 marzo 2013 (VIS). Il sito web del Vaticano ha pubblicato la nuova versione dello scudo papale che prevede la modifica della stella, che invece di 5 punte ne ha 8, come le 8 beatitudini. È stato modificato graficamente anche il fiore di nardo, che indica San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, ora molto più simile al disegno del fiore. Infine, il motto "miserando atque eligendo" è stato inserito in un cartiglio bianco con bordi rossi, sottostante lo scudo. Il simbolo dei Gesuiti rimane invariato. Ulteriori particolari sullo scudo si trovano su http://visnews-ita.blogspot.it di martedì 19 marzo, "Lo scudo di Francesco".






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