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mercoledì 4 settembre 2013

ACCOGLIENZA, FESTA E MISSIONE: IL PAPA RICORDA LA GMG DI RIO DE JANEIRO

Città del Vaticano, 4 settembre 2013 (VIS). Dopo la pausa estiva, Papa Francesco ha ripreso oggi le udienze generali del mercoledì in una Piazza San Pietro gremita ed ha scelto quale tema della catechesi la Giornata Mondiale della Gioventù tenutasi a Rio de Janeiro, Brasile, (22-29 luglio), in un continente "dove vive la maggior parte della Chiesa cattolica".

Nel sintetizzare l'esperienza della GMG in Brasile il Papa ha proposto tre parole: accoglienza, festa e missione, affermando che l'accoglienza delle famiglie e delle parrocchie brasiliane "è stata una delle caratteristiche più belle di questa GMG".

"Il pellegrinaggio - ha detto Papa Francesco - comporta sempre dei disagi, ma l’accoglienza aiuta a superarli e, anzi, li trasforma in occasioni di conoscenza e di amicizia. Nascono legami che poi rimangono, soprattutto nella preghiera. Anche così cresce la Chiesa in tutto il mondo, come una rete di vere amicizie in Gesù Cristo, una rete che mentre ti prende ti libera".

Nell'illustrare la seconda parola, festa, Papa Francesco ha affermato che la GMG "è sempre una festa, perché quando una città si riempie di ragazzi e ragazze che girano per le strade con le bandiere di tutto il mondo, salutandosi, abbracciandosi, questa è una vera festa. È un segno per tutti, non solo per i credenti. Ma poi c’è la festa più grande che è la festa della fede, quando insieme si loda il Signore, si canta, si ascolta la Parola di Dio, (...) tutto questo è il culmine della GMG, è il vero scopo di questo grande pellegrinaggio, e lo si vive in modo particolare nella grande Veglia del sabato sera e nella Messa finale. Ecco: questa è la festa grande, la festa della fede e della fraternità, che inizia in questo mondo e non avrà fine".

Un terzo elemento, la missione, ha caratterizzato questo Giornata il cui tema è stato: "Andate e fate discepoli tutti i popoli". "È - ha sottolineato il Papa - il mandato di Cristo Risorto ai suoi discepoli: 'Andate', uscite da voi stessi, (...) per portare la luce e l’amore del Vangelo a tutti, fino alle estreme periferie dell’esistenza! Ed è stato proprio questo mandato di Gesù che ho affidato ai giovani che riempivano a perdita d’occhio la spiaggia di Copacabana. Un luogo simbolico, la riva dell’oceano, che faceva pensare alla riva del lago di Galilea. Sì, perché anche oggi il Signore ripete: 'Andate…', e aggiunge: 'Io sono con voi, tutti i giorni…'. (...) Anche un ragazzo, una ragazza, che agli occhi del mondo conta poco o niente, agli occhi di Dio è un apostolo del Regno, è una speranza per Dio!".

"A tutti i giovani vorrei chiedere con forza, ma io non so se oggi in Piazza ci sono giovani: ci sono giovani in Piazza? Ce ne sono alcuni! Vorrei, a tutti voi, chiedere con forza: volete essere una speranza per Dio? Volete essere una speranza per la Chiesa? [Giovani: "Sii"]. Volete essere una speranza per la Chiesa? [Giovani: "Sii"]. Un cuore giovane, che accoglie l'amore di Cristo, si trasforma in speranza per gli altri, è una forza immensa! Ma voi, ragazzi e ragazze, tutti i giovani, voi dovete trasformarci e trasformarvi in speranza! Aprire le porte verso un mondo nuovo di speranza. Questo è il vostro compito. Volete essere speranza per tutti noi? [Giovani: "Sii"]. Pensiamo a che cosa significa quella moltitudine di giovani che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e portano il suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano. Non vanno a finire sui giornali, perché non compiono atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia. Ma, se rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono fraternità, condivisione, opere di misericordia, sono una forza potente per rendere il mondo più giusto e più bello, per trasformarlo!".

"L’esperienza della GMG - ha concluso il Pontefice - ci ricorda la vera grande notizia della storia, la Buona Novella, anche se non appare nei giornali e nella televisione: siamo amati da Dio, che è nostro Padre e che ha inviato il suo Figlio Gesù per farsi vicino a ciascuno di noi e salvarci. Ha inviato Gesù a salvarci, a perdonarci tutto, perché Lui sempre perdona: Lui sempre perdona, perché è buono e misericordioso. Ricordate: accoglienza, festa e missione. Tre parole: accoglienza, festa e missione. Queste parole non siano solo un ricordo di ciò che è avvenuto a Rio, ma siano anima della nostra vita e di quella delle nostre comunità".

AI FEDELI DI IRAQ, GIORDANIA ED EGITTO: LA FEDE È UNA FORZA POTENTE CAPACE DI RENDERE IL MONDO PIÙ GIUSTO E PIÙ BELLO

Città del Vaticano, 4 settembre 2013 (VIS). Nei saluti nelle diverse lingue, il Papa si è rivolto ai fedeli di lingua araba, in particolare ai fedeli provenienti dall'Iraq, dalla Giordania e dall'Egitto, con queste parole: "Unitevi sempre a Cristo edificando il suo Regno con la fraternità, la condivisione e le opere di misericordia. La fede è una forza potente capace di rendere il mondo più giusto e più bello! Siate una presenza della misericordia di Dio e testimoniate al mondo che le tribolazioni, le prove, le difficoltà, la violenza o il male non potranno mai sconfiggere Colui che ha sconfitto la morte: Gesù Cristo".



APPELLO PER LA PACE IN SIRIA E IN MEDIO ORIENTE: "SI ALZI FORTE IN TUTTA LA TERRA IL GRIDO DELLA PACE!"

Città del Vaticano, 4 settembre 2013 (VIS). "Sabato prossimo vivremo insieme una speciale giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero. Anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace incomincia nel cuore! Rinnovo l’invito a tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno, e, sin d’ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento. Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19.00, per invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!".




UDIENZA AI CAPITANI REGGENTI REPUBBLICA DI SAN MARINO

Città del Vaticano, 4 settembre 2013 (VIS). Questa mattina, al termine dell'Udienza Generale, il Santo Padre ha ricevuto, nello Studio dell'Aula Paolo VI, le LL.EE Antonella Mularoni e Denis Amici, Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino e Seguito.

Precedentemente i medesimi Capi di Stato, accompagnati dall’On. Pasquale Valentini, Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Politici, hanno incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, il quale era accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni intercorrenti tra la Santa Sede e la Repubblica di San Marino.

Si è, inoltre, constatata la gravissima situazione che interessa l’area mediterranea orientale e si è rilevato che solo l’impegno concorde di tutte le Nazioni può assicurare una soluzione pacifica del conflitto in atto e la sicurezza nell’intera regione.




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