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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 5 settembre 2013

IL PAPA AL CATHOLICOS SIRO-MALANKAR: LA FRATERNITÀ APOSTOLICA CHE UNISCE I PRIMI DISCEPOLI UNISCE ANCORA OGGI LE NOSTRE CHIESE

Città del Vaticano, 5 settembre 2013 (VIS). "Nella Sua persona, saluto una Chiesa nata dalla testimonianza che l'Apostolo Tommaso ha reso al Signore Gesù fino al martirio. La fraternità apostolica che univa i primi discepoli nel servizio del Vangelo unisce ancora oggi le nostre Chiese, nonostante, nel corso a volte triste della storia, siano sorte divisioni, che, grazie a Dio, stiamo cercando di superare in obbedienza alla volontà e al desiderio del Signore stesso".

Con queste parole Papa Francesco ha ricevuto Sua Santità Moran Baselios Marthoma Paulose II, Catholicos dell'Oriente e Metropolita della Chiesa ortodossa-sira ma­lankarese (India), venuto in questi giorni a Roma con una Delegazione per pregare presso la tomba dell'Apostolo Pietro, nel corso di un viaggio in Europa. Il Santo Padre ha passato in rassegna la storia delle relazioni fra cattolici ed ortodossi siro-malankaresi negli ultimi trenta anni ricordando che da quegli incontri "è iniziato un cammino concreto di dialogo con l’istituzione di una Commissione Mista, che ha portato all’Accordo del 1990, nel giorno di Pentecoste; Commissione che continua il suo prezioso lavoro e che ci ha portati a passi significativi su temi quali l'uso comune di edifici di culto e di cimiteri, la mutua concessione di risorse spirituali e persino liturgiche in situazioni pastorali specifiche, e sulla necessità di individuare nuove forme di collaborazione davanti alle crescenti sfide sociali e religiose".

"Ho voluto ricordare alcune tappe di questi trent’anni di progressivo avvicinamento tra noi - ha detto Papa Francesco - perché penso che nel cammino ecumenico sia importante guardare con fiducia ai passi compiuti superando pregiudizi e chiusure, che fanno parte di quella 'cultura dello scontro', che è fonte di divisione e lasciando spazio alla 'cultura dell’incontro', che ci educa alla comprensione reciproca e a operare per l’unità. Da soli, però, questo è impossibile; le nostre debolezze e povertà rallentano il cammino. Per questo è importante intensificare la preghiera (...). Preghiera e impegno per far crescere i rapporti di amicizia e collaborazione ai diversi livelli, nel clero, tra i fedeli, delle varie Chiese nate dalla testimonianza resa da San Tommaso. Lo Spirito Santo continui ad illuminarci e a guidarci verso la riconciliazione e l’armonia, superando tutte le cause di divisione e rivalità che hanno segnato il nostro passato".



LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL PRESIDENTE PUTIN: I PAESI DEL G-20 NON RIMANGANO INERTI DI FRONTE AI DRAMMI CHE VIVE GIÀ DA TROPPO TEMPO LA CARA POPOLAZIONE SIRIANA

Città del Vaticano, 5 settembre 2013 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha inviato una lettera al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin che in questi giorni presiede a San Pietroburgo il Vertice del G20, che raggruppa i Capi di Stato e di Governo delle venti maggiori economie mondiali.

"Il contesto attuale, altamente interdipendente, - scrive il Pontefice - esige una cornice finanziaria mondiale, con proprie regole giuste e chiare, per conseguire un mondo più equo e solidale, in cui sia possibile sconfiggere la fame, offrire a tutti un lavoro degno, un’abitazione decorosa e la necessaria assistenza sanitaria. La Sua presidenza del G20 per l’anno in corso ha assunto l’impegno di consolidare la riforma delle organizzazioni finanziarie internazionali e di arrivare ad un consenso sugli standard finanziari adatti alle circostanze odierne. Ciononostante, l’economia mondiale potrà svilupparsi realmente nella misura in cui sarà in grado di consentire una vita degna a tutti gli esseri umani, dai più anziani ai bambini ancora nel grembo materno, non solo ai cittadini dei Paesi membri del G20, ma ad ogni abitante della Terra, persino a coloro che si trovano nelle situazioni sociali più difficili o nei luoghi più sperduti".

"In quest’ottica, appare chiaro che nella vita dei popoli i conflitti armati costituiscono sempre la deliberata negazione di ogni possibile concordia internazionale, creando divisioni profonde e laceranti ferite che richiedono molti anni per rimarginarsi. Le guerre costituiscono il rifiuto pratico a impegnarsi per raggiungere quelle grandi mete economiche e sociali che la comunità internazionale si è data, quali sono, per esempio, i 'Millennium Development Goals'. Purtroppo, i molti conflitti armati che ancora oggi affliggono il mondo ci presentano, ogni giorno, una drammatica immagine di miseria, fame, malattie e morte. Infatti, senza pace non c’è alcun tipo di sviluppo economico. La violenza non porta mai alla pace condizione necessaria per tale sviluppo".

"L’incontro dei Capi di Stato e di Governo delle venti maggiori economie, che rappresentano due terzi della popolazione e il 90% del PIL mondiale, non ha la sicurezza internazionale come suo scopo principale. Tuttavia, non potrà far a meno di riflettere sulla situazione in Medio Oriente e in particolare in Siria. Purtroppo, duole constatare che troppi interessi di parte hanno prevalso da quando è iniziato il conflitto siriano, impedendo di trovare una soluzione che evitasse l’inutile massacro a cui stiamo assistendo. I leader degli Stati del G20 non rimangano inerti di fronte ai drammi che vive già da troppo tempo la cara popolazione siriana e che rischiano di portare nuove sofferenze ad una regione tanto provata e bisognosa di pace. A tutti loro, e a ciascuno di loro, rivolgo un sentito appello perché aiutino a trovare vie per superare le diverse contrapposizioni e abbandonino ogni vana pretesa di una soluzione militare. Ci sia, piuttosto, un nuovo impegno a perseguire, con coraggio e determinazione, una soluzione pacifica attraverso il dialogo e il negoziato tra le parti interessate con il sostegno concorde della comunità internazionale. Inoltre, è un dovere morale di tutti i Governi del mondo favorire ogni iniziativa volta a promuovere l’assistenza umanitaria a coloro che soffrono a causa del conflitto dentro e fuori dal Paese".

Il Santo Padre conclude la missiva assicurando le sue preghiere per un esito fruttuoso dei lavori del G20 e chiede a sua volta che si preghi per lui.


PAPA FRANCESCO: UN CARMELITANO SENZA VITA CONTEMPLATIVA È UN CORPO MORTO

Città del Vaticano, 5 settembre 2013 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha fatto pervenire un messaggio al Padre Fernando Millán Romeral, Priore Generale dell’Ordine dei Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, in occasione della celebrazione del Capitolo Generale.

Papa Francesco ha parole di incoraggiamento e di speranza per tutti i fratelli dell'Ordine e suggerisce tre elementi che "possono guidarvi - scrive - nella realizzazione piena della vostra vocazione (...): l’ossequio a Cristo, la preghiera e la missione".

"In un mondo che spesso misconosce Cristo e, di fatto, lo rifiuta, - scrive il Pontefice - voi siete invitati ad accostarvi e ad aderire sempre più profondamente a Lui. È una continua chiamata a seguire Cristo e ad essere conformati a Lui. Questo è di vitale importanza nel nostro mondo così disorientato, 'perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore'”.

In merito alla preghiera, il Papa sottolinea che un "carmelitano senza questa vita contemplativa è un corpo morto! (...) Ora più che mai è il momento di riscoprire il sentiero interiore dell’amore attraverso la preghiera e offrire alla gente di oggi nella testimonianza della contemplazione, come pure nella predicazione e nella missione non inutili scorciatoie, ma quella sapienza che emerge dal meditare 'giorno e notte nella Legge del Signore', Parola che sempre conduce presso la Croce gloriosa di Cristo. E, unita alla contemplazione, l’austerità di vita, che non è un aspetto secondario della vostra vita e della vostra testimonianza. È una tentazione molto forte per voi - scrive ancora il Papa - quella di cadere nella mondanità spirituale. (...) Vi esorto ad una vita più austera e penitente, secondo la vostra più autentica tradizione, una vita lontana da ogni mondanità, lontana dai criteri del mondo".

"La vostra è la stessa missione di Gesù. - prosegue il Pontefice - Oggi la missione pone talvolta ardue sfide, perché il messaggio evangelico non è sempre accolto e talvolta viene addirittura respinto con violenza. Non dobbiamo mai dimenticare che, anche se veniamo gettati in acque torbide e sconosciute, Colui che ci chiama alla missione ci dà anche il coraggio e la forza di attuarla".

"Cari Fratelli del Carmelo - conclude il Pontefice - la testimonianza del vostro amore e della vostra speranza, radicate nella profonda amicizia con il Dio vivente, può giungere come una 'brezza leggera' che rinnova e rinvigorisce la vostra missione ecclesiale nel mondo di oggi".



PELLEGRINAGGIO A ROMA E CONSULTA DELL'ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME

Città del Vaticano, 5 settembre 2013 (VIS). Il 13 settembre prossimo, vigilia della festa dell'Esaltazione della Croce, tremila Dame e Cavalieri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, compiranno un pellegrinaggio internazionale a Roma nel contesto dell'Anno della Fede, guidati dal Cardinale americano Edwin O'Brien, Gran Maestro dell'Ordine. È previsto un incontro con il Santo Padre Francesco nel corso di un'udienza particolare. Il pellegrinaggio di questo Ordine pontificio a Roma sarà preceduto da un importante evento, la Consulta, che viene convocata ogni 5 anni.

L'Ordine di origine medievale, ricostituito dal Beato Papa Pio IX nel 1847, ha come finalità la crescita della vita spirituale dei suoi membri e il sostegno alla Chiesa cattolica in Terra Santa, nell’accezione più ampia (Cipro, Israele, Territori Palestinesi, Giordania...). Dipende direttamente dalla Santa Sede. I suoi 30.000 membri in 35 nazioni sono organizzati in Luogotenenze e Delegazioni Magistrali. Il loro impegno nella Chiesa si accompagna ad un importante sostegno finanziario essenzialmente destinato alle istituzioni e alle opere del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Ad esempio, le donazioni dell'ultimo decennio sono ammontate a quasi 100 milioni di dollari e sono state destinate alla costruzione o al restauro di chiese, scuole ed ospedali, oppure al sostegno di imprese familiari e artigianali.

Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, il Cardinale Edwin O'Brien, l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, il Professore Agostino Borromeo, Governatore Generale dell'Ordine e il Professor Ivan Rebernik, Cancelliere del medesimo Ordine, sono intervenuti ad una conferenza stampa di presentazione del pellegrinaggio.

Nel tracciare un profilo dell'Ordine, il Cardinale O'Brien ha ricordato che i suoi membri sono "volontari, che, in quanto tali, non possono percepire alcuna retribuzione per il loro impegno, ma, al contrario, hanno l'obbligo di versare un contributo annuale per finanziare le sue attività caritative" ed ha sottolineato che negli ultimi anni l'Ordine ha promosso una serie di iniziative "miranti a contrastare il fenomeno dell'emigrazione con specifiche iniziative (concessione di microcrediti alle piccole imprese familiari, borse di studio, aiuti medici e umanitari) miranti a creare migliori condizioni di vita per la popolazione cristiana al fine di incoraggiarla a non abbandonare la propria terra d'origine".

L'Arcivescovo Fisichella ha affermato che il pellegrinaggio a Roma costituisce una efficace testimonianza ed è segno visibile "di un impegno diretto per la concreta costruzione della pace soprattutto in quelle terre e tra i molti innocenti e poveri che soprattutto in questi giorni stanno vivendo tensioni e timori straordinari per la violenza che incombe su di loro e sul mondo intero. (...) La fede non allontana dalla responsabilità che tutti siamo chiamati ad assumerci nei confronti del mondo del nostro tempo, ma al contrario provoca e induce a un concreto impegno in vista di una società migliore".

Il Professor Borromeo ha precisato che la Consulta del 2013, che si aprirà il 10 settembre e si concluderà il 13, con la partecipazione dei membri del Gran Magistero, dei Luogotenenti e Delegati Magistrati provenienti da 35 paesi e dai rappresentanti della Segreteria di Stato e dalla Congregazione per le Chiese Orientali, sarà dedicata alla revisione dello statuto poiché "l'attuale testo, nell'impianto generale, ed in alcune norme specifiche, non sembra più consono all'ecclesiologia sviluppatasi dopo il concilio Vaticano II ed alla sensibilità dei tempi nostri. La bozza del nuovo testo (...) mira a conferire maggiore incisività all'azione dell'Ordine. In particolare, la proposta punta sin d'ora a sviluppare in modo più organico l'impegno spirituale dei membri, a radicare più profondamente l'azione delle articolazioni periferiche ("Luogotenenze" o "Delegazioni Magistrali") nella vita delle Chiese locali, a sviluppare l'azione caritativa dell'Ordine anche ad un'area geografica del Medio Oriente più ampia di quella entro la quale agisce attualmente". "Il Cardinale Gran Maestro - ha concluso il Professor Borromeo - sottoporrà poi all'approvazione del Sommo Pontefice" una nuova stesura dello Statuto.

Infine il Professor Rebernik ha reso noto che: "Oltre alle celebrazioni liturgiche in alcune chiese centrali di Roma e nelle Basiliche Papali, è prevista una conferenza del Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Arcivescovo Salvatore Fisichella, nell'Aula Paolo VI e un concerto nella Basilica papale di San Giovanni in Laterano con momento di preghiera. La Santa Messa di chiusura si terrà nella Basilica papale di San Paolo fuori le Mura".

UDIENZE

Città del Vaticano, 5 settembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L'Arcivescovo Nicolàs Cotugno Fanizzi, di Montevideo {Uruguay).

- Il Signor Kiko Argüello, Iniziatore del Cammino Neocatecumenale.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 5 settembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Laurent Le Boulc’h Vescovo di Coutances et Avranches (superficie: 5.991; popolazione: 503.700; cattolici: 410.200; sacerdoti: 192; religiosi: 355; diaconi permanenti: 39), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Loudéac (Francia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1988. Dopo l’ordinazione, ha ricoperto gli incarichi seguenti: dal 1988 al 1991 Vicario della cattedrale di Saint-Brieuc; dal 1993 al 2005 Vicario episcopale per la pastorale giovanile; dal 2003 al 2005 Responsabile della formazione permanente; dal 2005 Parroco di Lannion e Responsabile dell’omonima zona pastorale e dal 1993 Responsabile della pastorale delle scuole cattoliche.


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