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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 20 settembre 2013

HONDURAS: CONTINUARE L’IMPEGNO PER FAVORIRE NEL PAESE LA RICONCILIAZIONE ED IL BENE COMUNE

Città del Vaticano, 20 settembre 2013 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica di Honduras, Signor Porfirio Lobo Sosa, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Francesco. Successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui, è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra Honduras e Santa Sede e per il dono di una statua di Nuestra Señora de Suyapa, Patrona della Nazione, offerta al Pontefice dal Capo dello Stato, che è stata collocata nei Giardini vaticani. Ci si è poi soffermati sul prezioso contributo che la Chiesa dà al Paese, specialmente in campo educativo e sanitario, come pure nei settori della carità e del contrasto alla povertà ed alla criminalità organizzata.

Nel prosieguo della conversazione si sono toccati alcuni temi etici quali la difesa della vita umana e della famiglia. È stata inoltre rilevata l’importanza di continuare l’impegno per favorire nel Paese la riconciliazione ed il bene comune.


LE CONSEGUENZE SOCIALI ED ETICHE DELLA CRISI ECONOMICA E L'IMPEGNO PER LA PACE TEMI CENTRALI DELLA VISITA DEL PRESIDENTE D'UNGHERIA AL PAPA

Città del Vaticano, 20 settembre 2013 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Signor, János Áder, Presidente d’Ungheria, che successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei colloqui, svoltisi in un clima di cordialità, dopo aver evocato la lunga tradizione cristiana dell’Ungheria, è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni bilaterali e per la proficua collaborazione tra la Chiesa cattolica e lo Stato, sancita anche dagli Accordi vigenti.

Ci si è poi soffermati sulla situazione internazionale, particolarmente sulle persistenti conseguenze in Europa della crisi economica internazionale, come pure sulla necessità di affrontarne gli aspetti etici e sociali. In tale contesto è stato illustrato l’impegno del Governo ungherese in favore della vita e della famiglia.

Infine, sono state trattate questioni di comune interesse come la salvaguardia del creato, l’impegno per la pace e per la libertà religiosa, con particolare attenzione alla situazione in Siria e ai problemi dei Cristiani nel Medio Oriente, ribadendo l’auspicio che si persegua con decisione la via del dialogo e del negoziato per porre una rapida fine al conflitto.




PAPA FRANCESCO: NON ESISTE UNA VITA UMANA PIÙ SACRA DI UN'ALTRA

Città del Vaticano, 20 settembre 2013 (VIS). Nel discorso rivolto ai membri della Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche ed ai ginecologi cattolici, Papa Francesco ha posto l'accento sulla situazione paradossale che vive oggi la professione medica. "Da una parte - ha detto il Papa - constatiamo – e ringraziamo Dio – i progressi della medicina, grazie al lavoro di scienziati che, con passione e senza risparmio, si dedicano alla ricerca di nuove cure. Dall’altra, però, riscontriamo anche il pericolo che il medico smarrisca la propria identità di servitore della vita". Nel citare la Lettera Enciclica "Caritas in Veritate" il Papa ha spiegato che: "La situazione paradossale si vede nel fatto che, mentre si attribuiscono alla persona nuovi diritti, a volte anche presunti, non sempre si tutela la vita come valore primario e diritto primordiale di ogni uomo. Il fine ultimo dell’agire medico rimane sempre la difesa e la promozione della vita". "In questo contesto contraddittorio, - ha affermato il Papa - la Chiesa fa appello alle coscienze di tutti i professionisti e i volontari della sanità, in maniera particolare di voi ginecologi, chiamati a collaborare alla nascita di nuove vite umane. La vostra è una singolare vocazione e missione - ha ribadito il Santo Padre - che necessita di studio, di coscienza e di umanità".

"Una diffusa mentalità dell’utile, la 'cultura dello scarto' - ha ribadito il Pontefice - ha un altissimo costo: richiede di eliminare esseri umani, soprattutto se fisicamente o socialmente più deboli. La nostra risposta a questa mentalità è un 'sì' deciso e senza tentennamenti alla vita. 'Il primo diritto di una persona umana è la sua vita. Essa ha altri beni e alcuni di essi sono più preziosi; ma è quello il bene fondamentale, condizione per tutti gli altri'".

Nel sottolineare che "l’attenzione alla vita umana nella sua totalità è diventata negli ultimi tempi una vera e propria priorità del Magistero della Chiesa, il Papa ha affermato: "Le cose hanno un prezzo e sono vendibili, ma le persone hanno una dignità, valgono più delle cose e non hanno prezzo".

"Siate testimoni e diffusori di questa 'cultura della vita' - ha esortato il Pontefice - "Voi che siete chiamati a occuparvi della vita umana nella sua fase iniziale, ricordate a tutti, con i fatti e con le parole, che questa è sempre, in tutte le sue fasi e ad ogni età, sacra ed è sempre di qualità. E non per un discorso di fede, ma di ragione e di scienza! Non esiste una vita umana più sacra di un’altra, come non esiste una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra".



INTERVISTA A PAPA FRANCESCO PUBBLICATA DA CIVILTÀ CATTOLICA

Città del Vaticano, 20 settembre 2013 (VIS). Papa Francesco ha concesso una lunga intervista pubblicata dalla rivista "La Civiltà Cattolica" e contemporaneamente da altre 16 riviste della Compagnia di Gesù in tutto il mondo. L'intervista è stata rilasciata dal Papa, nell'agosto scorso, nel suo studio privato a Santa Marta, nel corso di tre lunghi colloqui di oltre sei ore, con il direttore de "La Civiltà Cattolica", Padre Antonio Spadaro.

Nelle circa 30 pagine, Papa Francesco parla con grande franchezza di se stesso, anche delle sue preferenze artistiche e letterarie (Dostoïevski e Hölderlin, Borges e Cervantes, Caravaggio e Chagall, ma anche il Fellini de "La Strada", Rossellini, il "Pranzo di Babette", Mozart e il Wagner de "La Tetralogia), della sua esperienza nella Compagnia di Gesù e quale Arcivescovo di Buenos Aires e per definirsi afferma: "Non so quale potrebbe essere la risposta esatta... Sono un peccatore. Questa è la definizione più esatta. E non si tratta di un modo di parlare o di un genere letterario. Sono un peccatore".

"Il mio modo autoritario e rapido di prendere decisioni - afferma il Papa riferendosi al periodo in cui era Provinciale della Compagnia di Gesù - mi ha portato ad avere seri problemi e a essere accusato di essere ultraconservatore". Questa esperienza però ha fatto comprendere l'importanza della consultazione. "Penso che la consultazione sia molto importante - afferma Papa Francesco - I Concistori, i Sinodi sono, ad esempio, luoghi importanti per rendere vera e attiva questa consultazione", ma devono essere "meno rigidi nella forma".

Il Papa spiega che la sua formazione da gesuita e in particolare il discernimento lo hanno portato a vivere meglio il suo ministero. "Molti, ad esempio, pensano che i cambiamenti e le riforme possano avvenire in breve tempo. Io credo che ci sia sempre bisogno di tempo per porre le basi di un cambiamento vero, efficace. E questo è il tempo del discernimento. (...). La sapienza del discernimento compensa l'inevitabile ambiguità della vita e fa in modo che troviamo i mezzi più opportuni, che non sempre si identificano con ciò che appare grande o forte".

Per il Papa la necessità più importante della Chiesa attuale è: "la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. (...) Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite... Si deve cominciare dalle cose più elementari (...). La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: 'Gesù Cristo ti ha salvato!'". Per cui "Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato. Invece di essere soltanto una Chiesa che accoglie e riceve, tenendo aperte le porte, cerchiamo di essere una Chiesa che cerca strade nuove, capace di uscire da se stessa andando verso colui che non la frequenta, andando verso chi si è allontanato, verso chi è indifferente".

Riferendosi a questioni complesse come l'omosessualità o i casi dei divorziati risposati, il Papa insiste sulla necessità di "sempre considerare la persona. Qui - afferma - entriamo nel mistero dell'uomo. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione. Bisogna accompagnare con misericordia".

Il Papa aggiunge che "gli insegnamenti della Chiesa, dogmatici o morali, non sono tutti equivalenti". Una pastorale missionaria non "è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza. (...) Dobbiamo quindi trovare un nuovo equilibrio. (...) La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. È da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali".

Riferendosi al ruolo della donna nella Chiesa Papa Francesco ribadisce che: "Il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. La sfida oggi è proprio questa, riflettere sul posto specifico della donna anche proprio lì dove si esercita l'autorità nei vari ambiti della Chiesa".

Un altro tema affrontato nell'intervista è il Concilio Vaticano II che "è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea". Il Concilio "ha prodotto - afferma il Papa - un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi. Basta ricordare la liturgia. Il lavoro di riforma liturgica è stato un servizio al popolo come rilettura del Vangelo a partire da una situazione storica concreta. Sì, ci sono linee di ermeneutica di continuità e di discontinuità, tuttavia una cosa è chiara: la dinamica di lettura del Vangelo attualizzata nell'oggi, che è stata propria del Concilio, è assolutamente irreversibile".

Negli ultimi passaggi dell'intervista Papa Francesco parla della tentazione di "cercare Dio nel passato o nei futuribili" ed afferma. "Dio è certamente nel passato, perché è nelle impronte che ha lasciato. Ed è anche nel futuro come promessa. Ma il Dio 'concreto', diciamo così, è oggi. Per questo le lamentele mai mai ci aiutano a trovare Dio. Le lamentele di oggi su come va il mondo 'barbaro' finiscono a volte per far nascere dentro la la Chiesa desideri di ordine inteso come pura conservazione, difesa. No: Dio va incontrato nell'oggi".

Per leggere il testo integrale dell'intervista in italiano, pubblicato sulla rivista "La civiltà cattolica" consultare il sito: http://www.laciviltacattolica.it


CARTA DEI DIRITTI DELLA FAMIGLIA: PRINCIPI SEMPRE VALIDI E ATTUALI NEL 30° ANNIVERSARIO DI PUBBLICAZIONE

Città del Vaticano, 20 settembre 2013 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Convegno Internazionale "I Diritti della Famiglia e le sfide del mondo contemporaneo", organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, nel XXX anniversario della "Carta dei Diritti della Famiglia", in corso dal 19 al 21 settembre, presso la sede del Dicastero. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; l'Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; la Dottoressa Helen M. Alvaré, Professor of Law, presso la George Mason University di Washington e il Professor Francesco D'Agostino, Presidente dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani (UGCI).

L'Arcivescovo Paglia ha sottolineato che i diritti della famiglia "sono strettamente connessi con i diritti dell'uomo: infatti, se la famiglia è comunione di persone, la sua autorealizzazione dipende in misura significativa dalla giusta applicazione dei diritti delle persone che la compongono. Alcuni di questi diritti riguardano immediatamente la famiglia, come il diritto dei genitori alla procreazione responsabile e all'educazione della prole; altri diritti invece riguardano il nucleo familiare solo in modo indiretto".

La Carta dei Diritti della Famiglia, a trenta anni dalla sua pubblicazione e nonostante sia un documento poco conosciuto è, ha affermato l'Arcivescovo Paglia, "un appello profetico in favore dell'istituzione familiare, la quale deve essere rispettata e difesa da tutte le usurpazioni. (...) Questo Pontificio Consiglio ha voluto indire questo incontro internazionale, assieme alla Associazione dei Giuristi Cattolici Italiani, (...) per riprendere le ispirazioni di quei principi. È vero che ci troviamo in un nuovo contesto culturale che mette in questione l’istituto familiare in maniera ancor più radicale che in passato. Ma quei principi che la Carta raccoglie e ordina rimangono saldi in tutta la loro validità".


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 20 settembre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Donald J. Kettler, Vescovo di Saint Cloud (superficie: 31.730; popolazione: 559.865; cattolici: 142.042; sacerdoti: 216; religiosi: 637; diaconi permanenti: 52), Stati Uniti d'America. Finora Vescovo della diocesi di Fairbanks (Stati Uniti d'America), succede al Vescovo John F. Kinney, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato l'Arcivescovo Roger Lawrence Schwietz, O.M.I., Arcivescovo di Anchorage (Stati Uniti d'America), Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della Diocesi di Fairbanks (Stati Uniti d'America).

- Ha nominato l'Arcivescovo Stephen Joseph Reichert, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Madang (Papua Nuova Guinea), Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della Diocesi di Wewak.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Wewak, (Papua Nuova Guinea), presentata dal Vescovo Anthony Joseph Burgess, per raggiunti limiti d'età.




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