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martedì 1 ottobre 2013

LO IOR PUBBLICA PER LA PRIMA VOLTA IL SUO RAPPORTO ANNUALE

Città del Vaticano, 1 ottobre 2013 (VIS). L'Istituto per le Opere di Religione (IOR) pubblica oggi, per la prima volta, nel sito web www.ior.va, il suo rapporto annuale relativo al 2012. Si tratta del primo rapporto ad essere divulgato al pubblico. Dal documento - di un centinaio di pagine - emerge che, nel 2012, lo IOR ha registrato un utile netto di 86,6 milioni di euro. Ciò ha consentito allo IOR di apportare un contributo di 54,7 milioni di euro al budget della Santa Sede. Il rapporto in sé non è dunque una novità, lo è invece la sua pubblicazione che risponde all'impegno di trasparenza delle attività dell'Istituto, come ha sottolineato il Presidente dello IOR, Ernst von Freyberg.

Il Presidente von Freyberg spiega che è il primo Rapporto annuale in 125 anni di storia dello IOR. Contiene una descrizione del lavoro di questa istituzione, un riassunto del 2012 e dei primi otto mesi del 2013, dichiarazioni dei Sovrintendenti di sorveglianza, della Commissione dei Cardinale e del Prelato dello IOR. Inoltre contiene più di 60 pagine di dichiarazioni finanziarie dettagliate con una verifica completa della Società di certificazione internazionale KPMG. "Non bisogna essere un ragioniere" per capire queste pagine, afferma il Presidente von Freyberg; se si legge la lettera introduttiva e la descrizione del lavoro del 2012 e del 2013, si comprende bene cosa rappresenta l'Istituto per le Opere di Religione.

Relativamente alle questioni delle revisioni esterne, comprese anche nel processo di preparazione del documenti, il Presidente von Freyberg ribadisce che i conti dello IOR sono stati controllati a lungo, sempre da rispettabili società di revisione internazionali. Nel 2013 sono stati controllati dalla KPMG e la cosa in sé - precisa - non è inusuale per l'Istituto, è inusuale invece che si sia pronti a pubblicare il tutto. "Non ci sono fatti nuovi riguardo all'attività dello IOR, riguardo a chi sono i nostri clienti e quale sia la nostra missione. Ciò che è nuovo sono i dettagli. La cosa più sorprendente sarà il fatto di quanto non sia sorprendente". Si tratta di un'istituzione finanziaria gestita in maniera piuttosto conservatrice che protegge le azioni, investe in un ambito molto conservatore come le obbligazioni statali e i depositi bancari. È un'istituzione altamente capitalizzata. Alla fine dello scorso anno il patrimonio netto era del 15%, molto al di sopra di quello di istituzioni finanziarie paragonabili.

La pubblicazione del rapporto è "un elemento chiave" della politica di trasparenza dello IOR, spiega il Presidente von Freyberg. "Dal marzo scorso abbiamo avviato una strategia basata su tre pilastri. Uno è quello di aprire e impegnarsi in un dialogo con i media, dicendo come stanno i fatti in maniera sistematica. E questo fa sì che ora noi abbiamo un ufficio stampa per lo IOR. Il secondo elemento è quello di creare un sito web che possa servire come fonte accreditata sui fatti dell'Istituto. Il terzo elemento è quello di pubblicare il rapporto annuale".

Per il Presidente von Freyberg i primi destinatari del rapporto sono il miliardo di cattolici nel mondo che hanno diritto di sapere cosa fa questa parte della Santa Sede. "Hanno anche diritto di capire come contribuiamo al benessere della Chiesa nel mondo. Il secondo gruppo sono i nostri partner, cioè le nostre banche corrispondenti, che contano sul fatto che noi siamo un 'business-partner' solido e ben gestito. Il terzo gruppo è quello dei media, degli analisti finanziari che possono avere un interesse, e il pubblico in generale".

Relativamente al controllo dei conti e del lavoro in generale dello IOR, il giudizio è positivo. "Da maggio abbiamo impiegato il Promontory-Group statunitense. Loro stanno revisionando ogni singolo conto e stanno anche facendo indagini speciali per noi. In aggiunta, e insieme a loro, abbiamo esaminato le nostre procedure nel prendere clienti e nel trattare con loro per assicurarci che non si verifichi nessuna azione di riciclaggio nell'Istituto. I tre progetti stanno procedendo secondo i piani, abbiamo un nuovo manuale, abbiamo nuove procedure e siamo anche pronti per un'ispezione da parti terze".

Il Presidente von Freyberg afferma che l'aiuto esterno, in questo caso la compagnia Promontory Group, è necessario per due ragioni. "La prima è che c'è bisogno di qualcuno con una conoscenza all'avanguardia, che si occupi di questi processi più volte per diverse istituzioni nel mondo. La seconda è ugualmente importante: è una gran mole di lavoro. Ci sono 20, 25 persone del Promontory Group ogni giorno fanno questo lavoro. E noi in Sede non avremmo queste risorse".

La pubblicazione del rapporto, conclude il Presidente dello IOR "è un altro passo verso la creazione di un Istituto conforme e trasparente per cui il Santo Padre deciderà più tardi quest'anno o il prossimo anno in quale direzione voglia mandarci. Abbiamo fatto una lunga strada sulla trasparenza e la conformità. Il prossimo passo importante sarà quello di guardare il nostro servizio al cliente e vedere come possano migliorare i prodotti come i servizi che offriamo loro".

ARCIVESCOVO ZIMOWSKI: LA VECCHIAIA NON È IL VENIR MENO DELLA VITA MA IL SUO COMPIMENTO

Città del Vaticano, 1 ottobre 2013 (VIS). In occasione della Giornata Internazionale dell'Anziano che si celebra oggi, 1° ottobre 2013, l'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ha pubblicato un Messaggio dal titolo "Il valore della vita della persona anziana".

"Questa Giornata Internazionale - scrive il Presule - costituisce una ricorrenza importante, destinata ad assumere una rilevanza sempre maggiore, anche in ragione degli oltre 600 milioni di anziani stimati a livello planetario, nonché del progressivo invecchiamento della popolazione mondiale che, entro una decina d'anni, si stima potrebbe comprendere oltre un miliardo di persone anziane. pertanto siamo chiamati tutti, cristiani e persone di buona volontà, a collaborare ovunque per una società umana quanto più equa e giusta, arricchita anche dall'effettiva partecipazione di chi potrebbe essere considerato 'non utile' o, addirittura, 'di peso', ma che può invece apportare il proprio contributo per l'esperienza e la saggezza acquisite nel cammino della vita".

"In molte società dei Paesi cosiddetti 'ricchi', - scrive l'Arcivescovo Zimowski - far sì che l'anziano sia e rimanga co-protagonista della vita sociale comporta, inoltre, affrontare la realtà del prolungarsi della vita, dovuto a vari fattori, fra cui le accresciute conoscenze in campo medico e scientifico. Un prolungamento che non può, dunque, essere solo tempo di sopravvivenza, ma che dovrebbe essere valorizzato in modo rispettoso e appropriato, a partire dalla volontà e dalle caratteristiche della stessa persona anziana, e dal contesto a cui appartiene".

"Mediante la solidarietà tra giovani e anziani si ha modo di comprendere come la Chiesa sia effettivamente famiglia di tutte le generazioni, in cui ognuno deve sentirsi a casa, dove non regna la logica del profitto e dell'avere, ma quella della gratuità e dell'amore. Quando negli anni della vecchiaia la vita diventa fragile, essa non perde mai il suo valore né la sua dignità: ognuno è voluto, amato da Dio, ognuno è importante e necessario. (...) In tale prospettiva si inserisce il valore di una pastorale specifica, che comprende anzitutto come elemento fondamentale la comunione fra generazioni. (...) Si tratta, dunque, di favorire una cultura dell'unità: unità anche fra le generazioni, da non vedersi staccate l'una dall'altra, tanto meno contrapposte; una visione della vita che serva alle nuove generazioni per crescere, respirando quotidianamente questa cultura dell'unità, in cui ciascuno dà un suo apporto insostituibile".

Nel sottolineare che si deve operare una pastorale "degli anziani" piuttosto che "per gli anziani", perché "la persona di una certa età non è prima di tutto oggetto di cura e di attenzione pastorale caritativa, quanto piuttosto soggetto e protagonista potenziale dell'azione pastorale", l'Arcivescovo Zimowski ribadisce che: "L'assistenza religiosa degli anziani dovrebbe essere infatti un impegno di tutta la comunità cristiana. (...) È con tale spirito che il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari sta organizzando, per i giorni 21, 22 e 23 novembre, in Vaticano, la Conferenza Internazionale dedicata a 'La Chiesa a servizio della persona anziana malata: la cura delle persone affette da patologie neurodegenerative".

"Nella prospettiva cristiana, infatti, la vecchiaia non è il venir meno della vita, ma il suo compimento. L'età anziana porta con sé la sintesi di ciò che si è appreso e vissuto, la sintesi di quanto si è sofferto, gioito, sopportato".

UDIENZE

Città del Vaticano, 1 ottobre 2013 (VIS). Nella giornata di ieri il Santo Padre ha ricevuto l'Arcivescovo Claudio Gugerotti, Nunzio Apostolico in Bielorussia.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 1 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Joseph Spiteri, Nunzio Apostolico in Costa d'Avorio. È stato finora Nunzio Apostolico in Sri Lanka.

- Ha nominato il Sacerdote Riccardo Ferri, Prelato Segretario della Pontificia Accademia di Teologia, attualmente Docente di Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, Accademico Ordinario e Membro del Consiglio della medesima Accademia.

- Ha nominato il Sacerdote Rafael García de la Serrana Villalobos, del Clero della Prelatura personale dell'Opus Dei, Direttore della Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, finora Vice Direttore della medesima Direzione.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Rockhampton (Australia), presentata dal Vescovo Brian Heenan, per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Waterford and Lismore (Irlanda), presentata dal Vescovo William Lee, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.



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