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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 dicembre 2013

PAPA FRANCESCO NOMINA IL VESCOVO NUNZIO GALANTINO SEGRETARIO GENERALE DELLA CEI

Città del Vaticano, 30 dicembre 2013 (VIS). Oggi, con data 28 dicembre, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che il Santo Padre Francesco ha nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana 'ad interim' S.E. Monsignor Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano all'Jonio.

In merito alla nomina del Vescovo Galantino a Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso pubblico il seguente Comunicato:

"La nomina di un nuovo Segretario Generale della CEI si è resa urgente per il funzionamento ordinario della Segreteria Generale e per tutta una serie di adempimenti che ne richiedono la presenza. La nomina è 'ad interim': S.E. Monsignor Galantino ha tutte le facoltà del Segretario Generale, ma per ora non è stato stabilito quanto durerà il suo mandato.

Monsignor Galantino dovrà trasferirsi a Roma per buona parte della settimana, ma al momento rimane Vescovo di Cassano all'Jonio".

Il Santo Padre Francesco ha indirizzato una lettera ai Sacerdoti, Consacrati e fedeli della Diocesi di Cassano all'Jonio, spiegando che, almeno per un periodo, ha bisogno che Monsignor Galantino venga a Roma, per una missione importante nella Chiesa italiana. Nella Lettera Papa Francesco assicura i fedeli della Diocesi che Monsignor Galantino, almeno per un certo tempo, pur stando a Roma, viaggerà regolarmente alcuni giorni "per continuare ad accompagnarvi nel cammino della fede".

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GENNAIO 2014

Città del Vaticano, 30 dicembre 2013 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di gennaio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché venga promosso un autentico sviluppo economico, rispettoso della dignità di tutti gli uomini e di tutti i popoli".

Missionaria: "Perché i cristiani delle diverse confessioni possano camminare verso l'unità voluta da Cristo".


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ASSAD PER IL SANTO PADRE

Città del Vaticano, 28 dicembre 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione:

"Questa mattina il Segretario di Stato della Santa Sede, Arcivescovo Pietro Parolin ed il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Arcivescovo Dominique Mamberti, hanno ricevuto una delegazione del governo siriano composta dal Signor Joseph Sweid, Ministro di Stato, accompagnato dal Signor Hussam Eddin Aala, Vice Ministro Direttore per l’Europa presso il Ministero degli Esteri, già ambasciatore presso la Santa Sede.

La delegazione ha portato un messaggio del Presidente Assad per il Santo Padre e ha illustrato la posizione del governo siriano".

FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA: DIO HA VOLUTO NASCERE IN UNA FAMIGLIA UMANA CHE HA SPERIMENTATO L'ESILIO PERCHÉ NESSUNO SI SENTA ESCLUSO DALLA VICINANZA AMOROSA DI DIO

Città del Vaticano, 29 dicembre 2013 (VIS). Nella prima domenica dopo Natale, Festa della Santa Famiglia di Nazaret, Papa Francesco ha ricordato all'Angelus che "Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi".

"E oggi il Vangelo - ha detto il Papa alle migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro - ci presenta la santa Famiglia sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto. Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi. Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto, apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili".

"Perciò, mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, che sono vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo. Ma pensiamo anche agli altri 'esiliati': io li chiamerei 'esiliati nascosti', quegli esiliati che possono esserci all’interno delle famiglie stesse: gli anziani, per esempio, che a volte vengono trattati come presenze ingombranti".

"Gesù ha voluto appartenere ad una famiglia che ha sperimentato queste difficoltà, perché nessuno si senta escluso dalla vicinanza amorosa di Dio. La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono; ma Dio è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari".

L'esempio della semplicità della famiglia di Nazareth aiuta le famiglie "a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco".

Successivamente Papa Francesco ha esortato i fedeli a ripetere "tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede 'permesso', quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire 'grazie', e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere 'scusa', in quella famiglia c’è pace e c’è gioia".

Infine il Papa ha incoraggiato le famiglie "a prendere coscienza dell’importanza che hanno nella Chiesa e nella società. L’annuncio del Vangelo, infatti, passa anzitutto attraverso le famiglie, per poi raggiungere i diversi ambiti della vita quotidiana. Invochiamo con fervore Maria Santissima, la Madre di Gesù e Madre nostra, e san Giuseppe, suo sposo. Chiediamo a loro di illuminare, di confortare, di guidare ogni famiglia del mondo, perché possa compiere con dignità e serenità la missione che Dio le ha affidato".

Dopo la recita dell'Angelus il Papa ha ricordato che il prossimo Concistoro e il prossimo Sinodo dei Vescovi affronteranno il tema della famiglia ed ha affidato a Gesù, Maria e Giuseppe il lavoro sinodale. Infine Papa Francesco ha recitato una preghiera alla Santa Famiglia da lui composta invitando i fedeli ad unirsi spiritualmente a lui nella preghiera, con un saluto speciale ai fedeli in video collegamento con Piazza San Pietro dalla Basilica dell'Annunciazione a Nazaret, dalla Basilica della Sagrada Famiglia a Barcellona e dalla Basilica Santuario della Santa Casa di Loreto.

"Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".

IL PAPA AI GIOVANI DI TAIZÉ: "L'EUROPA HA BISOGNO DELLA VOSTRA FEDE"

Città del Vaticano, 28 dicembre 2013 (VIS). L'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha inviato, a nome del Santo Padre, un messaggio ai partecipanti al XXXVI Incontro Europeo dei Giovani, promosso dalla Comunità di Taizé, in corso a Strasburgo (Francia) dal 28 dicembre 2013 al 1° gennaio 2014.

Il Presule ricorda ai giovani che l'Europa ha bisogno dell'impegno, della fede e del coraggio in questi momenti difficili. "Voi siete consapevoli che la divisione fra i cristiani costituisce un grande ostacolo per la realizzazione della missione che è stata affidata alla Chiesa e che la credibilità del messaggio cristiano sarebbe molto più grande se i cristiani superassero le loro divisioni. Il Papa condivide con voi la convinzione che possiamo apprendere tante cose gli uni dagli altri, poiché le realtà che ci uniscono sono numerose".

"Il Papa - continua il messaggio - conta sui di voi affinché, attraverso la vostra fede e la vostra testimonianza, lo spirito di pace e di riconciliazione del Vangelo si irradi sui vostri contemporanei".

Il messaggio si conclude con la benedizione del Santo Padre ai giovani partecipanti all'incontro, ai fratelli della Comunità di Taizé, ai pastori e a tutti coloro che partecipano nelle città dell'Alsazia e dell'Ortenau.




PAPA FRANCESCO E IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI INSIEME A PRANZO

Città del Vaticano, 27 dicembre 2013 (VIS). Il Papa emerito Benedetto XVI si è recato questa mattina alla Casa Santa Marta per pranzare insieme a Papa Francesco. Erano presenti oltre ai rispettivi segretari, l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e il Monsignor Peter Bryan Wells, Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

Nel pomeriggio del 24 dicembre, intorno alle 17:00, il Santo Padre Francesco si è recato a far visita al Papa emerito Benedetto XVI per fargli gli auguri di Natale.

Benedetto XVI ha accolto il Papa Francesco all’ingresso della sua residenza (già monastero Mater Ecclesiae). Dopo una breve preghiera insieme nella Cappella, ha avuto luogo l’incontro privato, della durata di circa mezzora, in una sala della residenza. Poi il Papa Francesco, che era accompagnato dai suoi segretari personali, ha salutato anche gli altri membri della "famiglia" del Papa emerito, l'Arcivescovo Georg Gänswein e le Memores Domini, e si è congedato verso le 17:45.


I FEDELI DELLE PARROCCHIE ROMANE POTRANNO PARTECIPARE ALLA MESSA DEL PAPA A SANTA MARTA

Città del Vaticano, 27 dicembre 2013 (VIS). Dal mese di gennaio 2014 i parroci delle diverse parrocchie della diocesi di Roma potranno partecipare con un gruppo di fedeli della loro parrocchia, circa 25 persone, alla Santa Messa che Papa Francesco celebra tutte le mattine nella Cappella della Casa Santa Marta, come ha reso noto, questa mattina, Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

I parroci verranno avvisati in anticipo dal Cardinale Vicario Agostino Vallini. Dal momento che il Papa non potrà visitare tutte le parrocchie di Roma si darà la possibilità di partecipare alla celebrazione con lui almeno ad una rappresentanza di ogni parrocchia.

IL PAPA: PREGHIAMO IN MODO PARTICOLARE PER I CRISTIANI CHE SUBISCONO DISCRIMINAZIONI

Città del Vaticano, 26 dicembre 2013 (VIS). Nella festa di Santo Stefano, primo martire, il Santo Padre ha recitato l'Angelus di mezzogiorno con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro nonostante il mal tempo. Papa Francesco ha ricordato il martirio di Santo Stefano che "Dopo un discorso di fuoco che suscitò l’ira dei membri del Sinedrio, fu trascinato fuori dalle mura della città e lapidato. Stefano morì come Gesù, chiedendo il perdono per i suoi uccisori".

"Nel clima gioioso del Natale, questa commemorazione potrebbe sembrare fuori luogo - ha detto il Papa - Il Natale infatti è la festa della vita e ci infonde sentimenti di serenità e di pace; perché turbarne l’incanto col ricordo di una violenza così atroce? In realtà, nell’ottica della fede, la festa di santo Stefano è in piena sintonia col significato profondo del Natale. Nel martirio, infatti, la violenza è vinta dall’amore, la morte dalla vita. La Chiesa vede nel sacrificio dei martiri la loro 'nascita al cielo'. Celebriamo dunque oggi il 'natale' di Stefano, che in profondità scaturisce dal Natale di Cristo. Gesù trasforma la morte di quanti lo amano in aurora di vita nuova!".

"Nel martirio di Stefano si riproduce lo stesso confronto tra il bene e il male, tra l’odio e il perdono, tra la mitezza e la violenza, che ha avuto il suo culmine nella Croce di Cristo. La memoria del primo martire viene così, immediatamente, a dissolvere una falsa immagine del Natale: l’immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste! La liturgia ci riporta al senso autentico dell’Incarnazione, collegando Betlemme al Calvario e ricordandoci che la salvezza divina implica la lotta al peccato, passa attraverso la porta stretta della Croce. Questa è la strada che Gesù ha indicato chiaramente ai suoi discepoli (...). Perciò oggi preghiamo in modo particolare per i cristiani che subiscono discriminazioni a causa della testimonianza resa a Cristo e al Vangelo. Siamo vicini a questi fratelli e sorelle che, come santo Stefano, vengono accusati ingiustamente e fatti oggetto di violenze di vario tipo. Sono sicuro che, purtroppo, sono più numerosi oggi che nei primi tempi della Chiesa. Ce ne sono tanti! Questo accade specialmente là dove la libertà religiosa non è ancora garantita o non è pienamente realizzata. Accade però anche in Paesi e ambienti che sulla carta tutelano la libertà e i diritti umani, ma dove di fatto i credenti, e specialmente i cristiani, incontrano limitazioni e discriminazioni. Io vorrei chiedervi di pregare per questi fratelli e sorelle un attimo in silenzio [...] E li affidiamo alla Madonna".

Dopo la recita dell'Ave Maria Papa Francesco ha detto: "Per il cristiano questo non fa meraviglia, perché Gesù lo ha preannunciato come occasione propizia per rendere testimonianza. Tuttavia, sul piano civile, l’ingiustizia va denunciata ed eliminata".

MESSAGGIO NATALIZIO: LA PACE È UN IMPEGNO QUOTIDIANO

Città del Vaticano, 25 dicembre 2013 (VIS). "Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buongiorno e buon Natale!, ha esclamato Papa Francesco affacciandosi alle 12:00 alla Loggia della Benedizione per impartire la Benedizione "Urbi et Orbi".

'"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama'. (...) Faccio mio il canto degli angeli, che apparvero ai pastori di Betlemme nella notte in cui nacque Gesù. Un canto che unisce cielo e terra, rivolgendo al cielo la lode e la gloria, e alla terra degli uomini l’augurio di pace. Invito tutti ad unirsi a questo canto: questo canto è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri cercando di fare umilmente il proprio dovere".

"Gloria a Dio! A questo prima di tutto ci chiama il Natale: a dare gloria a Dio, perché è buono, è fedele, è misericordioso. In questo giorno auguro a tutti di riconoscere il vero volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua presenza, di amarlo, di adorarlo. E ognuno di noi possa dare gloria a Dio soprattutto con la vita, con una vita spesa per amore suo e dei fratelli".

"Pace agli uomini. La vera pace - noi lo sappiamo - non è un equilibrio tra forze contrarie. Non è una bella 'facciata', dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, ma, la pace è artigianale, che si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in Gesù Cristo".

"Guardando il Bambino nel presepe, Bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… Le guerre spezzano e feriscono tante vite!" - ha esclamato il Pontefice che ha ricordato i paesi colpiti da guerre e conflitti ed i paesi colpiti da calamità naturali. Papa Francesco ha anche dedicato speciali parole ai rifugiati, ai profughi e alle vittime del traffico di esseri umani.

Il Papa ha citato prima di tutto la Siria dove tante vite sono state spezzate e ferite dal conflitto che fomenta odio e vendetta. "Continuiamo a pregare il Signore perché risparmi all’amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l’accesso agli aiuti umanitari. Abbiamo visto quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero. E invito anche i non credenti a desiderare la pace, con il loro desiderio, quel desiderio che allarga il cuore: tutti uniti, o con la preghiera o con il desiderio. Ma tutti, per la pace".

"Dona pace, Bambino, alla Repubblica Centroafricana, spesso dimenticata dagli uomini. Ma tu, Signore, non dimentichi nessuno! E vuoi portare pace anche in quella terra, dilaniata da una spirale di violenza e di miseria, dove tante persone sono senza casa, acqua e cibo, senza il minimo per vivere. Favorisci la concordia nel Sud-Sudan, dove le tensioni attuali hanno già provocato troppe vittime e minacciano la pacifica convivenza di quel giovane Stato".

"Tu, Principe della pace, converti ovunque il cuore dei violenti perché depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo. Guarda alla Nigeria, lacerata da continui attacchi che non risparmiano gli innocenti e gli indifesi. Benedici la Terra che hai scelto per venire nel mondo e fa’ giungere a felice esito i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi. Sana le piaghe dell’amato Iraq, colpito ancora da frequenti attentati".

"Tu, Signore della vita, proteggi quanti sono perseguitati a causa del tuo nome. Dona speranza e conforto ai profughi e ai rifugiati, specialmente nel Corno d’Africa e nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Fa’ che i migranti in cerca di una vita dignitosa trovino accoglienza e aiuto. Tragedie come quelle a cui abbiamo assistito quest’anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!".

"O Bambino di Betlemme, tocca il cuore di quanti sono coinvolti nella tratta di esseri umani, affinché si rendano conto della gravità di tale delitto contro l’umanità. Volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi nei conflitti armati, e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia. Signore del cielo e della terra, guarda a questo nostro pianeta, che spesso la cupidigia e l’avidità degli uomini sfrutta in modo indiscriminato. Assisti e proteggi quanti sono vittime di calamità naturali, soprattutto il caro popolo filippino, gravemente colpito dal recente tifone".

"Cari fratelli e sorelle, in questo mondo, in questa umanità oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo. Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova! Abbiamo bisogno che il nostro cuore si commuova. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza. Abbiamo bisogno delle sue carezze. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio".

Dopo la benedizione "Urbi et Orbi", il Santo Padre ha augurato Buon Natale con queste parole: "A voi, cari fratelli e sorelle, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, e a quanti da diversi Paesi siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione, rivolgo il mio augurio: Buon Natale!

"In questo giorno illuminato dalla speranza evangelica che proviene dall'umile grotta di Betlemme, invoco il dono natalizio della gioia e della pace per tutti, per i bambini e gli anziani, per i giovani e le famiglie, per i poveri e gli emarginati. Gesù, nato per noi, conforti quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza, sostenga coloro che si dedicano al servizio dei fratelli più bisognosi. Buon Natale a tutti!".

SANTA MESSA NOTTE DI NATALE: GESÙ È IL SENSO DELLA VITA E DELLA STORIA CHE HA POSTO LA SUA TENDA IN MEZZO A NOI

Città del Vaticano, 24 dicembre 2013 (VIS). "La nostra identità di credenti è quella di gente pellegrina verso la terra promessa" ha affermato Papa Francesco nell'omelia della sua prima Messa della notte di Natale, in una Basilica di San Pietro gremita di fedeli. La celebrazione è stata preceduta dall'antico canto della Calenda che annuncia il Natale e la preghiera dei fedeli è stata recitata anche in aramaico e in cinese. All'inizio dell'omelia il Papa ha citato la profezia di Isaia: "Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce". Questa profezia "non finisce mai di commuoverci, specialmente quando la ascoltiamo nella Liturgia della Notte di Natale".

"E non è solo un fatto emotivo, sentimentale; ci commuove perché dice la realtà profonda di ciò che siamo: siamo popolo in cammino, e intorno a noi - e anche dentro di noi - ci sono tenebre e luce. E in questa notte, mentre lo spirito delle tenebre avvolge il mondo, si rinnova l’avvenimento che sempre ci stupisce e ci sorprende: il popolo in cammino vede una grande luce. Una luce che ci fa riflettere su questo mistero: mistero del camminare e del vedere".

"Camminare. Questo verbo - ha proseguito il Pontefice - ci fa pensare al corso della storia, a quel lungo cammino che è la storia della salvezza, a cominciare da Abramo, nostro padre nella fede, che il Signore chiamò un giorno a partire, ad uscire dal suo paese per andare verso la terra che Lui gli avrebbe indicato. Da allora, la nostra identità di credenti è quella di gente pellegrina verso la terra promessa. Questa storia è sempre accompagnata dal Signore! Egli è sempre fedele al suo patto e alle sue promesse. Perché fedele, 'Dio è luce, e in lui non c’è tenebra alcuna'. Da parte del popolo, invece, si alternano momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione; momenti di popolo pellegrino e momenti di popolo errante".

"Anche nella nostra storia personale - ha sottolineato Papa Francesco - si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l’orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi. 'Chi odia suo fratello - scrive l’apostolo Giovanni - è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi'. Popolo in cammino, ma popolo pellegrino che non vuole essere popolo errante".

"In questa notte, come un fascio di luce chiarissima, risuona l’annuncio dell’Apostolo: 'È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini'. La grazia che è apparsa nel mondo è Gesù, nato dalla Vergine Maria, vero uomo e vero Dio. Egli è venuto nella nostra storia, ha condiviso il nostro cammino. È venuto per liberarci dalle tenebre e donarci la luce. In Lui è apparsa la grazia, la misericordia, la tenerezza del Padre: Gesù è l’Amore fattosi carne. Non è soltanto un maestro di sapienza, non è un ideale a cui tendiamo e dal quale sappiamo di essere inesorabilmente lontani, è il senso della vita e della storia che ha posto la sua tenda in mezzo a noi".

"I pastori sono stati i primi a vedere questa 'tenda', a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù. Sono stati i primi perché erano tra gli ultimi, gli emarginati. E sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo la guardia al loro gregge. È legge del pellegrino vegliare, e loro vegliavano. Con loro ci fermiamo davanti al Bambino, ci fermiamo in silenzio. Con loro ringraziamo il Signore di averci donato Gesù, e con loro lasciamo salire dal profondo del cuore la lode della sua fedeltà :Ti benediciamo, Signore Dio Altissimo, che ti sei abbassato per noi. Tu sei immenso, e ti sei fatto piccolo; sei ricco, e ti sei fatto povero; sei l’onnipotente, e ti sei fatto debole".

"In questa Notte - ha concluso il Santo Padre - condividiamo la gioia del Vangelo: Dio ci ama, ci ama tanto che ha donato il suo Figlio come nostro fratello, come luce nelle nostre tenebre. Il Signore ci ripete: 'Non temete'. Come hanno detto gli angeli ai pastori: 'Non temete'. E anch’io ripeto a tutti voi: Non temete! Il nostro Padre è paziente, ci ama, ci dona Gesù per guidarci nel cammino verso la terra promessa. Egli è la luce che rischiara le tenebre. Egli è la misericordia: il nostro Padre ci perdona sempre. Egli è la nostra pace. Amen".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Marlo M. Peralta, Arcivescovo Metropolita di Nueva Segovia (superficie: 2.570; popolazione: 718.000; cattolici: 605.000; sacerdoti: 73; religiosi: 101), Filippine. L'Arcivescovo eletto è nato a San Carlos (Filippine) nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Nominato Vescovo Coadiutore di Alaminos (Filippine) il 14 gennaio 2006, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 31 marzo successivo. Il 1° luglio 2007 è subentrato in detta sede. Succede al Vescovo Ernesto A. Salgado, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Timothy Yu Gyoung-chon, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Seoul (superficie: 606; popolazione: 10.528.774; cattolici: 1.434.874; sacerdoti: 930; religiosi: 2.485), Corea. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Jung-gu, Jungrim-dong (Corea) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Nel 1999 è stato Vicario parrocchiale di Mok-dong; dal 1999 al 2008 Professore all'Università Cattolica di Seoul (Seminario Maggiore); dal 2008 al 2013 Direttore dell'Istituto per il Ministero Pastorale Integrale dell'Arcidiocesi di Seoul; è stato finora Parroco a Myeongil-dong (Seoul).

- Ha nominato il Padre Peter Chung Soon-taek, O.C.D., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Seoul (Corea). Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Daegu (Corea), ha pronunciato la professione perpetua nell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, O.C.D., il 25 gennaio 1992 ed è stato ordinato sacerdote il 16 luglio 1992. Dal 1993 al 1997 è stato Maestro dei Novizi; dal 1997 al 1998 Maestro degli Studenti; dal 2005 al 2008 Definitore Provinciale dei Carmelitani Scalzi di Corea; dal 2008 al 2009 Primo Definitore dei Carmelitani Scalzi di Corea; dal 2009 Definitore Generale a Roma, incaricato della Regione di Estremo Oriente ed Oceania.
Sabato 28 dicembre il Santo Padre:

- Ha eretto la nuova Diocesi di Sultanpet, in India, per divisione delle Diocesi di Coimbatore e Calicut, rendendola suffraganea della sede metropolitana di Verapoly.

- Ha nominato il Reverendo Peter Abir Antonisamy, primo Vescovo di Sultanpet (superficie: 4.466; popolazione: 4.260.435; cattolici: 30.975; sacerdoti: 32; religiosi: 111), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Sathipattu (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979.
Dal 1979 al 1981 Assistente parrocchiale ad Athipakkam; dal 1983 al 1984 Segretario dell’Arcivescovo e Cancelliere della Curia; dal 1984 al 1986 Professore di Sacra Scrittura presso il Good Shepherd Seminary, Coimbatore; dal 1986 al 1987 Parroco a Kurumbagaram; dal 1987 al 1990 e dal 1996 al 2004 Direttore del St. Paul’s Bible Institute, Poonamelle; dal 2002 al 2004 Vice Segretario del Tamil Nadu Bishops’ Council; dal 2002 al 2008 Coordinatore per il Sud dell’Asia della Catholic Biblical Federation; dal 2004 al 2010 Direttore del Tamil Nadu Biblical, Catechetical and Liturgical Centre; dal 2010 Direttore dell’Emmaus Spirituality Centre, Sithanagur, da lui fondato nel 2004.

Martedì 24 dicembre il Santo Padre ha nominato il Padre Gabriel Enrique Montero Umaña, O.F.M. Conv., Vescovo di San Isidro de El General (superficie: 10.346; popolazione: 380.000; cattolici: 369.000; sacerdoti: 60; religiosi: 60; diaconi permanenti: 1), Costa Rica. Il Vescovo eletto è nato a Moravia (Costa Rica), nel 1945, ha emesso la professione temporale religiosa come Francescano Conventuale nel 1965, la professione Solenne nel 1972 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. Dal 1973 al 1975 è stato Viceparroco nella Parrocchia di Golfito a San José - Costa Rica; dal 1976 al 1979 Maestro dei Novizi e Postulanti ad Alajuela - Costa Rica; dal 1979 al 1982 Custode Provinciale in Costa Rica; dal 1982 al 1984 Responsabile della Formazione dei Postulanti in Costa Rica; nel 1985 Direttore del St. Francis College in Costa Rica; dal 1986 al 1987 Maestro dei Novizi in Honduras; dal 1989 al 1991 Responsabile della Formazione dei post-novizi in Costa Rica; dal 1992 al 1993 Responsabile della formazione dei Postulanti in Africa; dal 1993 al 2001 Assistente Generale dell’Ordine per Africa, Asia ed Australia a Roma; dal 2001 al 2006 Rettore del Collegio Internazionale dei Francescani Conventuali a Roma; dal 2006 al 2010
Custode Provinciale nelle Filippine; dal 2010 al 2013 Rettore della Casa Interafricana di formazione di teologi a Nairobi (Kenya); dal 2013 è membro della comunità dei Frati Conventuali a Moravia (Costa Rica) e collaboratore locale della Nunziatura Apostolica in Costa Rica. Succede al Vescovo Guillermo Loría Garita, SS.CC., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

AVVISO

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Vatican Information Service augura ai suoi lettori un santo e felice Natale ed informa che, in occasione delle festività natalizie, il servizio non sarà trasmesso dal 24 al 27 dicembre, giorni di vacanza in Vaticano. Le trasmissioni riprenderanno lunedì 30 dicembre.
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