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mercoledì 26 marzo 2014

IL VESCOVO E IL SACERDOTE CHE NON PREGANO, NON ASCOLTANO LA PAROLA DI DIO, NON CELEBRANO TUTTI I GIORNI E NON VANNO A CONFESSARSI REGOLARMENTE, PERDONO L'UNIONE CON GESÙ E DIVENTANO DI UNA MEDIOCRITÀ CHE NON FA BENE ALLA CHIESA

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, proseguendo le catechesi sui Sacramenti, il Santo Padre ha dedicato la catechesi per l'Udienza Generale di questo Mercoledì al Sacramento dell'Ordine. "I ministri che vengono scelti e consacrati per questo servizio - ha detto - prolungano nel tempo la presenza di Gesù, se lo fanno col potere dello Spirito Santo in nome di Dio e con amore".

"Coloro che vengono ordinati sono posti a capo della comunità. - ha proseguito il Pontefice - Sono 'A capo' sì, però per Gesù significa porre la propria autorità al servizio, come Lui stesso ha mostrato e ha insegnato ai discepoli (...). Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. (...) Un vescovo che non è al servizio della comunità non fa bene; un sacerdote, un prete che non è al servizio della sua comunità non fa bene, sbaglia".

"Un’altra caratteristica che deriva sempre da questa unione sacramentale con Cristo è l’amore appassionato per la Chiesa. (...) Il vescovo, il sacerdote amano la Chiesa nella propria comunità, l'amano fortemente. Come? Come Cristo ama la Chiesa. Lo stesso dirà san Paolo del matrimonio: lo sposo ama sua moglie come Cristo ama la Chiesa. È un mistero grande d’amore: questo del ministero sacerdotale e quello del matrimonio, due Sacramenti che sono la strada per la quale le persone vanno abitualmente al Signore".

Infine il Papa ha citato le parole dell'apostolo Paolo che raccomanda al discepolo Timoteo "di non trascurare, anzi, di ravvivare sempre il dono che è in lui. (...) Quando non si alimenta il ministero, il ministero del vescovo, il ministero del sacerdote con la preghiera, con l’ascolto della Parola di Dio, e con la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia e anche con una frequentazione del Sacramento della Penitenza, si finisce inevitabilmente per perdere di vista il senso autentico del proprio servizio e la gioia che deriva da una profonda comunione con Gesù. Il vescovo che non prega, il vescovo che non ascolta la Parola di Dio, che non celebra tutti i giorni, che non va a confessarsi regolarmente, e lo stesso il sacerdote che non fa queste cose, alla lunga perdono l’unione con Gesù e diventano di una mediocrità che non fa bene alla Chiesa. Per questo dobbiamo aiutare i vescovi e i sacerdoti a pregare, ad ascoltare la Parola di Dio che è il pasto quotidiano, a celebrare ogni giorno l’Eucaristia e andare a confessarsi abitualmente".

"Vorrei finire con una cosa che mi viene in mente: ma come deve fare per diventare sacerdote, dove si vendono gli accessi al sacerdozio? No. Non si vendono. Questa è un'iniziativa che prende il Signore. Il Signore chiama. Chiama ognuno di quelli che Egli vuole diventino sacerdoti. Forse ci sono qui alcuni giovani che hanno sentito nel loro cuore questa chiamata, la voglia di diventare sacerdoti (...). Se alcuno di voi ha sentito questa cosa nel cuore è Gesù che l’ha messa lì. Curate questo invito e pregate perché cresca e dia frutto in tutta la Chiesa".

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