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giovedì 20 marzo 2014

SE MANCA IL LAVORO LA DIGNITÀ DELL'UOMO VIENE FERITA!

Città del Vaticano, 20 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i dirigenti e gli operai della società "Acciai Speciali Terni" (Italia), in occasione del 150° anniversario di fondazione, con i fedeli della Diocesi di Terni-Narni-Amelia accompagnati dal loro Vescovo, Papa Francesco ha ribadito il valore essenziale del lavoro e l'importanza della creatività e della solidarietà per far fronte all'attuale crisi economica.

"Di fronte all’attuale sviluppo dell’economia e al travaglio che attraversa l’attività lavorativa, - ha affermato il Papa - occorre riaffermare che il lavoro è una realtà essenziale per la società, per le famiglie e per i singoli. (...) Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità. E se manca il lavoro questa dignità viene ferita! Chi è disoccupato o sottoccupato rischia, infatti, di essere posto ai margini della società, di diventare una vittima dell’esclusione sociale"

"Che cosa possiamo dire di fronte al gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi europei? È la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un’impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà, per assicurare a tutti la possibilità di svolgere un’attività lavorativa dignitosa. Il lavoro è un bene di tutti, che deve essere disponibile per tutti. La fase di grave difficoltà e di disoccupazione richiede di essere affrontata con gli strumenti della creatività e della solidarietà. La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità".

"Questa grande sfida - ha concluso il Pontefice - interpella tutta la Comunità cristiana. (...) L’impegno primario è sempre quello di ravvivare le radici della fede e della vostra adesione a Gesù Cristo. Qui sta il principio ispiratore delle scelte di un cristiano: la sua fede. La fede sposta le montagne! La fede cristiana è in grado di arricchire la società grazie alla carica di fraternità concreta che porta in sé stessa. (...) Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo! Se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, con la sua dignità, se si consoliderà un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile".

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